Colpe collaterali

A 13 anni sei una bambina, una bambina che ha da poco smesso di giocare con le bambole e che alle 7 di sera dovrebbe stare a casa coi genitori soprattutto d’inverno. Anche se a Catania il 30 gennaio scorso il clima non era rigido come da noi al nord, era sempre il 30 di gennaio. A 13 anni uscire col “fidanzatino” dovrebbe essere una uscita col sole, sul lungomare, ma al calar del sole entrambi avrebbero dovuto stare in salotto di casa, magari insieme o ognuno nel proprio, assieme ai genitori o i fratelli, se ne hanno.

Sembro troppo severa? Antiquata? Fuori dal tempo? Forse, ma 13 anni sono davvero pochi per subire quello che subito quella bambina nel parco della Villa Bellini a Catania il 30 gennaio scorso. Una scena da incubo anche per una donna adulta, figuriamoci per una che ha da poco finito le elementari. Ma certo, lo capisco anch’io esagero un po’. Ma che sette ragazzi possano prendere e fare quello che hanno fatto, dopo che sono stati accolti in città da profughi da qualche anno e si stavano avviando ai percorsi di integrazione e formazione e loro, come ringraziamento prendono e violentano una ragazzina davanti agli occhi del 17enne ragazzino anche lui che stava assieme a lei è semplicemente a l l u c i n a n t e.

I genitori di lei, mi dispiace dirlo, hanno una responsabilità, a prescindere, spetta ai genitori fino a che i figli non sono maggiorenni accertare che non possa succedergli nulla di grave e quello che è successo è gravissimo e anche loro dovrebbero essere chiamati a risponderne. negli ultimi decenni troppi genitori “permettono” qualsiasi cosa ai figli minorenni, li lasciano a volte completamente soli e senza la minima guida. I due ragazzini, lei e lui avrebbero dovuto sospettare, guardandosi attorno che qualcosa avrebbe potuto succedere, in un parco, al buio da soli, si può venire aggrediti da malintenzionati. E la responsabilità cade anche sugli amministratori della città che non possono lasciare un parco incustodito in centro città dove i cittadini possono venire aggrediti o derubati o violentati.

Le responsabilità dello stupro vanno ai sette ragazzi, tutti, sia quelli che hanno materialmente compiuto l’atto che quelli che hanno aiutato gli altri a compierlo, ma poi, c’è tutta una lunga lista di responsabilità che non può essere ignorata, messa da parte, come si fa sempre perché “viviamo nel duemila”…eh no, perbacco, il duemila non è garanzia di sicurezza per le donne, bambine o adulte e chi ha delle colpe “collaterali”, secondo me, se ne deve fare carico.

10 commenti su “Colpe collaterali”

  1. Le responsabilità dei genitori ci sono sempre.
    A volte, dopo che un figlio o una figlia muoiono ammazzati, i genitori si stracciano le vesti, ma prima del fattaccio non si meravigliavano più di tanto se la sera non rientravano a casa.
    Quanto alle ragazzine, voglio raccontare un episodio capitato a me.
    Durante il periodo del covid apostrofai tre ragazzine di 12-13 anni, forse meno, perché, sull’autobus parlavano a voce alta senza mascherina.
    Mi risposero a male parole chiamandomi “vecchio” con non ricordo quali aggettivi, e, quando si prepararono a scendere alla fermata, una mi passò vicino e mi sputò. Mi prese sul giaccone e non in faccia, ma restai comunque allibito.
    R
    Ci credo, pessimo episodio, me ne dispiace per lei, i genitori dovrebbero chiederle scusa, ma è segno dei tempi che viviamo. Purtroppo.

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  2. L’articolo 591 del Codice Penale recita «Chiunque abbandona una persona minore degli anni quattordici, ovvero una persona giuridicamente incapace di provvedere a sé stessa, e della quale abbia la custodia o debba avere cura, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni». Forse è il caso di iniziare ad obbligare i genitori a fare i genitori!
    R
    obbligarli o quantomeno ricordargli cosa comporta essere genitori e quali sono le loro responsabilità.

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  3. “I miserabili sette”.
    Una volta tanto sono completamente d’accordo con Massimo Gramellini:
    “https://www.corriere.it/caffe-gramellini/24_febbraio_06/vittima-sol-giorno-21286cae-c45f-11ee-93f1-a16183fd09f8.shtml”.
    Cosa ci fanno in Italia questi sette delinquenti (3 maggiorenni e quattro minorenni)?
    Non c’e’ nessuna guerra in Egitto. Questi semi analfabeti (valutazione di sicuro esagerata) non sono bravi in alcun mestiere, non parlano (o qualcuno parlicchia ora) l’italiano e si comportano da abbrutiti criminali senza rispettare la legge del paese straniero chi li ha accolti a braccia aperte (quando erano ancora tutti minorenni).
    Soluzione: mandarli subito in Albania oppure, visto che l’on. Meloni ha un buon rapporto con l’hon. Sunak, chiedere un favore al PM inglese e spedirli in Ruanda in attesa di essere rimpatriati nel paese d’origine.
    “I rest my case”.
    R
    niente da aggiungere neppure da parte mia Luigi.

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  4. Guardate cosa compare su Italians oggi col titolo: 13 anni in grassetto:

    “Purtroppo sullo stupro della tredicenne si sta facendo depistaggio. In gergo si chiama “strawman fallacy” che consiste nel confutare un argomento in una discussione sostituendo all’argomento “A” un argomento “B”, per sviare la discussione e non affrontare l’argomento “A”. Tutti evocano il passe-partout della cultura patriarcale ma nessuno fa notare che a 13 anni sei poco più di una bambina che ha finito da poco le elementari e che avresti dovuto ancora giocare con le bambole e alle 7 di sera dovrebbe uscire a passaggio al massimo coi genitori. Invece era in giro col “fidanzatino”!! Fidanzatino a 13 anni? Le responsabilità dello stupro sono dei sette ragazzi (della stessa età del fidanzatino), ma c’è tutta una lunga lista di responsabilità che non può essere assolutamente ignorata, per paura di apparire retrogradi! I genitori di una bambina di 13 anni hanno la responsabilità di custodire e proteggere i figli affinché non possa succedergli nulla di grave. Anche loro dovrebbero essere chiamati a risponderne. Si chiama “mancata custodia di minore di anni 14” ed è sanzionata dall’art. 591 del codice penale vigente-. Forse che i genitori pensavano che col fidanzatino (a tredici anni!!) si guardassero negli occhi seduti sul lungomare? Perché nessuno fa emergere questa vera follia. Forse sarò considerata retrograda nonostante i i miei 28 anni ma il punto da analizzare è la mancanza di custodia dei genitori!

    tore_faedda@virgilio.it, Salvadore D. Faedda

    Cara Y, non capisco perché questa lettera sia firmata “Salvadore D. Faedda”: che è un frequentatore di “Italians”, non ha 28 anni e soprattutto non è una ragazza. Sei la figlia, per caso? In attesa di chiarire la confusione, rispondo nel merito.

    I fatti, per cominciare (copio e incollo una parte del riassunto di il Post). “Il 30 gennaio intorno alle 19:30 la ragazzina era con il fidanzato (un diciassettenne italiano) a Villa Bellini, un parco in una zona centrale di Catania. Non c’erano persone in giro, ha raccontato la tredicenne, e a un certo punto sono stati accerchiati e aggrediti dai sette ragazzi egiziani, che li hanno portati nel bagno pubblico del parco. Lì la ragazza ha detto di essere stata stuprata da due dei ragazzi, mentre gli altri cinque tenevano fermo il fidanzato costringendolo ad assistere allo stupro”.

    Mostruoso. Ma la responsabilità dell’orrore è di quei sette ragazzi e, temo, delle loro famiglie. Cosa gli hanno insegnato, o meglio: cosa hanno dimenticato di insegnargli? Colpevolizzare la vittima e la sua famiglia, invece, mi sembra assurdo. A 13 anni la fidanzatina ce l’avevo pure io. Cosa c’è di strano? Non vorrei sembrare antipatico, ma la frase “Forse che i genitori pensavano che col fidanzatino si guardassero negli occhi seduti sul lungomare?” mi sembra sbagliata e, visto l’accaduto, davvero molto sgradevole.”

    si sgradevole, soprattutto perché questa letterina “sembra” copiata quasi di sana pianta dal mio articolo. Con qualche variazione per depistare…
    Ed avrei anche un’idea su chi sia la 28enne, (no non è la figlia) ma guarda un po’….una che ha scritto a lungo qui sopra come ha fatto chi ha firmato lettera anche se hanno fatto un po’ di confusione e però si sono “firmati”. Solo indecisi su quale firma mettere…pasticcioni oltre che scopiazzatori.

    PS; so quello che dico non è la prima volta che leggo altrove cose praticamente identiche (cioè copiate ancora più chiaramente di questa che è stata un po’ variata per non dare troppo nell’occhio) a quelle che io scrivo qui e non solo qui, potrei portare molti esempi. Si, proprio così, mi copiano… non vi sembri strano e non da oggi.
    Mentre questa “molto simile” è stata scritta a due se non tre mani. Bravi! Complimentoni.
    Facile cosi no? Come dicono i francesi: c’est plus facile…però la ramanzina ve la siete presa, dovreste stare più attenti a non “personalizzare troppo”…
    Lettori affezionati però…e so anche che qualcuno di attento qui sopra sa bene a chi mi riferisco (nome e cognome e affini), ma dubito che lo dirà.
    PS: ripeto: so quello che dico. E lo sanno anche “loro” anche se non avranno il coraggio di “presentarsi” o protestare, sfruttano e basta. Tanto chi lo sa o non lo sa “loro” poco importa. Hanno ottenuto lo scopo e tanto gli basta. Spudorati!
    Il gatto e la volpe (più la volpe che il gatto) temevano che rimanessi sul “pulpito troppo a lungo, isto come va la rubrica recentemente e mi hanno scalzato con le mie stesse idee, cioè copiando me…geniale no? Solo che l’ansia di inviare alla fine li ha traditi..poverini, chissà come si giustificheranno e se le panzane che inventeranno saranno credute. Almeno ci metteranno del loro buzzo per giustificarsi…io, anche volendo ( e non voglio) non posso aiutarli.

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  5. Non addentrandomi nelle problematiche del copia ed incolla, credo che colpevolizzare i genitori non sia corretto senza considerare tutta una serie di circostanze. La ragazzina era con un 17enne e le 19 non sono un orario notturno. Se i genitori l’avessero affidata al (ipotizzo) fratello maggiore di 17 anni sarebbe successo lo stesso? Contro 7 energumeni quasi maggiorenni temo che non avrebbe avuto sorte migliore nemmeno una 30enne.
    Lasciamo stare i genitori, che comunque facciano sbagliano sempre. Come fai a proibire ad una ragazza di uscire alle 19 quando tutte le amiche escono fino alle 23, solo per dirne una. I genitori devono dare l’esempio, cercare di inculcare i sani principi, ma poi si incrociano le dita e si spera nella provvidenza, perché altro non possono fare. Sarebbe come eliminare il rischio di avere incidenti stradali non usando mai l’auto. Funziona di sicuro.
    Ho letto spesso di donne indignate perché i commenti erano del tipo “è andata a cercarsela”. La situazione è abbastanza simile: la colpa è solo dei 7 trogloditi stupratori, ai quali va tatuato in faccia che hanno stuprato una ragazza, e dopo aver scontato la pena in Italia andrebbero rispediti in Africa con biglietto di sola andata.
    R
    Mauro, però lei dovrebbe spiegare se lei risponde al mio articolo (che sta qui da due giorni senza suoi commenti) o alla lettera apparsa oggi su Italians (che ho postato qui perché ritengo una scopiazzatura del mio articolo) che è molto “simile” ma non è la stesso precisamente e porta un’ altra firma: io non colpevolizzo i genitori ma dico che anche loro hanno delle responsabilità e ne spiego i motivi e dico chiaramente che i colpevoli sono i sette ragazzi. (Nel mio articolo) Secondo me dovrebbe chiarire. Perché cosi non si capisce a cosa lei si riferisca e non vorrei che finisse tutto in un minestrone.
    Anche se non vuole “addentrarsi nelle problematiche del copia e incolla” (questo lo posso capire) credo sia giusto che lei spieghi e dica a chi e a che cosa si riferisce, io non posso rispondere per quello che altri hanno scritto scopiazzando, copiando la mia idea ma modificandola secondo la loro convenienza e il “loro” pensiero. Mi pare corretto specificarlo. Non accetto che si faccia confusione tra quello che scrivo io qui e quello che altri hanno scopiazzato malamente. Cosi non mi sta bene, non lo trovo corretto anche se ammetto che avrei anche potuto evitare di evidenziare la cosa ma ho i miei motivi per farlo e se hanno creato confusione me ne assumo la responsabilità, ma vorrei che fosse chiaro quello a cui rispondete.
    Perciò la invito a specificare più chiaramente a “chi” risponde. Grazie.
    PS: le chiedo semplicemente di leggere il mio articolo e di rispondere a quello e se per caso ha risposto “all’altro”, di evidenziarlo perché comporta delle differenze che non mi sta bene finiscano per passare per cose espresse da me. Mi scuso per la prolissità ma mi piace essere chiara.
    E per facilitarla perché capisco che le sia già saltata la mosca al naso (ormai un poco vi conosco tutti) le ricopio una parte del mio articolo che dice:

    “Le responsabilità dello stupro vanno ai sette ragazzi, tutti, sia quelli che hanno materialmente compiuto l’atto che quelli che hanno aiutato gli altri a compierlo, ma poi, c’è tutta una lunga lista di responsabilità che non può essere ignorata, messa da parte, come si fa sempre perché “viviamo nel duemila”…eh no, perbacco, il duemila non è garanzia di sicurezza per le donne, bambine o adulte e chi ha delle colpe “collaterali”, secondo me, se ne deve fare carico.”
    E, creda Mauro, parlo perché so di che cosa parlo.

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    • La mia frase iniziale era proprio per evidenziare che prendevo in considerazione il post originale e non i cloni. Non ho la possibilità di commentare ogni giorno.
      Poi ho dato il mio parere, che assomiglia al suo, ma un po’ più teso ad assolvere i genitori. Mica sempre però.
      R
      Grazie Mauro per la sua precisazione. Se può commenti più spesso, trovo sempre interessanti i suoi interventi.

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  6. Per Luigi

    mi dispiace non posso passare il suo commento cosi come lei lo ha postato, anche se lo trovo divertente e non ha nulla di offensivo o sconveniente.
    Non lo passo perché non attiene precisamente al tema ma si riferisce a chi non può risponderle perché non interviene sul blog e lo troverei scorretto da parte mia.
    Lo riscriva omettendo quelle parti che, come lei sono certa capirà bene, potrebbero risultare “pettegolezzo” e non “opinione” sul tema che stiamo discutendo.
    Grazie, sono certa che lei capirà.

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    • Ancora una volta Giuseppe Severgnini, in arte Beppe, l’ha fatta fuori dal mastello.
      “Mostruoso. Ma la responsabilità dell’orrore è di quei sette ragazzi e, temo, delle loro famiglie. Cosa gli hanno insegnato, o meglio: cosa hanno dimenticato di insegnargli?”
      “I miserabili sette” provengono dall’Egitto. Le famiglie di questi delinquenti hanno insegnato loro assolutamente niente. Il patriarcato fa parte del loro sistema di vita. Ho lavorato al Cairo per due anni e credo di saperne una piu’ del “Guru di Crema”.
      R
      non ho ragione di dubitarne Luigi, ma mi pare che diciate, in definitiva, le stesse cose. I genitori hanno la responsabilità di non avergli insegnato a rispettare le donne ma in qualsiasi ambiente siano cresciuti, credo che un atto di violenza del genere sia qualificabile solo come bestiale.
      Naturalmente se Beppe Severgnini vuole replicare è il benvenuto.

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  7. Oggi su Italians compare la replica indignata del signor Faedda….
    Corriere della Sera

    VENERDÌ 9 FEBBRAIO 2024
    Certe discussioni, anche no
    risponde Beppe Severgnini

    Mettiamola così. Lei caro Beppe, in una risposta si permette di sbertucciarmi, esponendomi al pubblico ludibrio dei suoi fedeli adepti, rivolgendosi a me come “Y” ed insinuando qualcosa sulla mia reale esistenza, per poi impedirmi di replicare. Lei dimostra per l’ennesima volta di non curarsi del sacrosanto “diritto di replica” che da giornalista dovrebbe essere alla base della sua professione. Sono Salvatore Davide Faedda e non Y come sarcasticamente mi ha definito a causa di un refuso su alcune desinenze (ho scritto il post in treno e con lo smartphone e mi è sfuggito qualche errore). Vivo lontano da questo mondo squallido e frenetico che vuole precorrere i tempi: io 13 anni facevo il tredicenne libero e spensierato! Come ho scritto ho 28 anni (anche se a lei non risulta in base alla schedatura anagrafica che fa di noi forumisti). Ringrazio i miei genitori per avermi insegnato a vivere la mia adolescenza in modo sereno …regole che uso ora nella mia ….post adolescenza!

    Salvadore D. Faedda, tore_faedda@virgilio.it

    Al signor Faedda, di 28 anni è stato dato il diritto di replica (a qualcuno viene dato ad altri no…) e si difende sentendosi “sbertucciato”….
    veramente spudorato.
    La sua lettera signor Faedda è un plagio della mia di cui sopra, l’ha solo modificata in alcune parti e ha inserito persino un commento presente qui sopra… la signora di 28 anni è la sua amica che glielo ha suggerito, o viceversa. E entrambi sappiamo pure come si chiama ed ha 28 anni e ha frequentato questo blog a lungo esattamente come lei.
    Il plagio, signor Faeddda 28enne (ma de che??) è un reato ed una azione ignobile.
    In più pretende anche che ci beviamo la favoletta del treno e degli errori e delle desinenze. forse riuscirà a farlo credere a Severgnini ma a me no!
    Lei ha copiato assieme alla sua amica A. e poi avete pasticciato!
    Lei non ha bisogno di smentirmi è persino troppo chiaro e sono certa che non lo farà, non le conviene.
    PS: la replica se la poteva risparmiare è peso tacon del buso…e poi 28 anni avresti? ma non sarà anche questo un altro refuso? facciamo 48 va o 58…però dai sardi questo non me lo sarei aspettato, ma si impara sempre nella vita. E poi scusa, Severgnini ha usato una Y mica una X, il cromosoma maschio, avresti dovuto offenderti se ti avesse chiamato X…

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  8. Ma, scusate l’intromissione, ma la signora A. sarà mica quella che scriveva qui con tutta quella corte di dignitari della corona coi nomi alti e sonanti e che poi ha fatto la class action e se li è portati via in mucchio perché qui, su questo blog, a suo dire, non aveva la libertà di scrivere quello che voleva lei? Ah, si me la ricordo bene, che botte e che risposte…mi sa. E loro, tutti dietro…e beh sapete come dice quel famoso detto…ma non lo dico, la BM non lo passa.
    R
    ha buona memoria vedo.
    E anche coraggio, quello che manca ai tanti che leggono hanno capito tutto ma se ne stanno zitti.

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