Giova ripetere (forse)

Una delle ragioni che mi ha spinto ad aprire questo blog, è la ricerca dei valori con i quali sono cresciuta e che,  in particolare mio nonno materno, fervente socialista , mi ha trasmesso, soprattutto quelli di Libertà e Giustizia. Fondamentali  per mio nonno  che ha vissuto il ventennio fascista e ne ha subito le conseguenze. Libertà e Giustizia sono le basi della Democrazia e queste  purtroppo in Italia  sono venute meno a lungo con gli esiti che tutti conosciamo.

Qualsiasi cosa scriva è sempre improntata su queste basi: la ricerca della Verità e della Giustizia in tutte le cose, dalla più insignificante (niente lo è perché è sempre relativo al valore che diamo alle cose) ai temi scottanti come la guerra.

Esprimo le mie idee fondamentalmente basate su questi due valori, sempre con franchezza e senza preconcetti nei riguardi di opinioni diverse dalle mie. Ma non posso permettere (senza contestare)che sul mio blog, per le ragioni che ho esposto, si possa propagandare,  non opinioni, ma vere e proprie “favole” o menzogne, se preferite, legate alla propaganda di chi ha interesse, per molti motivi,  a diffonderle.

 Continuare a battere il chiodo su quelle che sono manipolazioni  e non hanno inoppugnabili  riscontri con la realtà, mi induce a contrastarle nettamente. Sono fatta così, il mio blog è, ovviamente, impostato sulla mia visione delle cose che mi sono fatta negli anni sempre approfondendo molto le questioni (come ho già detto, fortunatamente leggo in più lingue e posso così contare su un’ ampia possibilità di allargare le vedute),  ma non per questo censuro le idee altrui.

Mi permetto di contestare vivacemente quello che ritengo ostinazione nel diffondere anche tramite questo mezzo (piccolo in verità ma con un crescente numero di lettori)  quelle che sono  ritenute da più parti (fonti serie e verificate) notizie false e manipolate,

Ciascuno è libero di credere a quello che vuole, come io sono libera di non prestare il mio blog, senza limiti,  a polemiche che non aiutano nessuno a capire cosa succede.
Se i commenti sono  basati su quello che scrivo e conseguenti agli eventi,  bene, ma se restiamo fermi ad anni fa ripetendo ossessivamente cose che non fanno che riprendere la propaganda russa, criticando ferocemente e scoraggiando  chi anche solo osa sporadicamente andare contro certe narrazioni ( anche questo è inaccettabile), non ci sto. E lo stesso principio vale per tutte le questioni proposte, ovviamente.
E posso permettermi di  contestare o anche arrivare a cancellare i commenti che prestano il fianco a polemiche ritrite.
Se io riproponessi sempre lo stesso articolo ogni giorno, credo che qui non ci passerebbero più neppure le formiche.

Dopotutto tenere un blog è faticoso e potrei anche decidere di chiuderlo, dalla sera alla mattina, come fanno taluni, senza neppure dire “sioria bestia”. Non cerco nessuna visibilità o altro, scrivo perché mi appassiona la politica e tutto quello che mi succede intorno e mi piace avere uno spazio dove esternare il mio pensiero. Non cerco condivisione, ma neppure, per le ragioni che ho già molte volte spiegato, intendo fungere da sfogatoio di frustrazioni o luogo preposto a amplificare certe opinioni veicolate da notizie che circolano in rete.

E tutto quello che passa qui non è in grado, ovviamente di spostare neppure un sassolino, ma, poiché mi costa fatica e impegno, chiedo rispetto delle poche regole del blog e di chi vi partecipa e possibilmente un confronto sereno e civile. Il minimo sindacale. Ma cancellerò, d’ora in avanti tutto quello che mi sembrerà solo inutile e sterile polemica.

Amen.

19 commenti su “Giova ripetere (forse)”

  1. Mariagrazia, non condivido la tua accusa contro chi vorrebbe (uso le tue parole)”propagandare, non opinioni, ma vere e proprie “favole” legate alla propaganda di chi ha interesse, per molti motivi, a diffonderle”.
    Qui, non credo ci sia nessuno che rientri nello “schema” da te descritto, né in buona fede, né in mala fede.
    Chi partecipa a questo blog (credo di potere parlare pure per gli altri), esprime solo le proprie idee che si è formato con l’esperienza, con le letture, con lo studio, con l’interazione con gli altri, insomma con quel processo di apprendimento che forma la nostra cultura. Non fa né propaganda, né racconta favole.
    Credo che tutti siano d’accordo nel ritenere la libertà di parola e il rispetto delle opinioni altrui, il fondamento delle relazioni umane.
    R
    dunque le teorie di Tizio e Caio (tutti pro Russia) che posti qui continuamente sono opinioni tue? E come mai portano la firma di altri?
    La tua libertà d’espressione quindi non deve tenere conto della mia libertà di condurre il mio blog come mi pare giusto fare?
    Quando saresti stato mai censurato? Hai sempre scritto qui quello che ti è parso e piaciuto ed ora ti fai paladino di una libertà di espressione per altri che scrivono qui come se io fossi una che censura la opinioni che non le piacciono?
    Ma se siete tutti (o quasi) contro quasi tutto quello che scrivo e siete sempre a confermarlo ad ogni post?
    Bella questa tua presa di posizione, davvero, stupefacente con quanta indignazione ti permetti di contestare pure la mia libertà di contestare quello che non condivido ed al solo pensiero che potrei anche stufarmi di pubblicare Tizio e Caio sempre pro russi, levi gli scudi a difesa tua e di tutti quelli che la pensano come te e sono contro di me?
    Ti ricordo, ma è pleonastico, Alessandro che il blog è mio, lo gestisco e ci pubblico quello che pare a me e se mi va posso cancellare tutto quello che non mi va di rendere pubblico. E tu, che dimentichi il mio diritto alla mia libertà di espressione e di gestire il mio blog a modo mio, sei pronto a farti paladino della libertà di espressione di tutti tranne che la mia?
    Un bel concetto di democrazia il tuo, davvero.
    E poi dove sarebbero le “accuse”, dico solo che non mi piacerebbe diventare la vetrinetta di tutte le fake news pro Russia che girano in rete, di quali accusi parli? E sei sempre stato pubblicato,( tu e altri) sempre, compreso tutto quello che hai riportato dall’Web. E non è certo riferita a chi scrive qui quella frase che citi.
    E, ti ricordo ancora che il blog è mio e ci posso pubblicare o meno quello che considero più o meno giusto a mia TOTALE DISCREZIONE ma che cancello davvero pochissimo (quasi niente) ma se la polemica continua su questo tono mi deciderò a cancellare di più. O anche a chiudere il blog se mi stanco (ma la vedo difficile). Che ti (vi) piaccia o meno. E che io non obbligo nessuno né a leggere né a commentare.
    Chiaro?

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  2. Signora Gazzato, non faccia confusione!
    Io ho sempre scritto – e credo che Alessandro e Nencioni siano d’accordo – che il blog è suo e ha il diritto di gestirlo come vuole. Ci mancherebbe altro.
    Lei ha anche il diritto di cestinare i messaggi che ritiene inopportuni, e ha, ovviamente, il diritto, comune agli altri utenti, di criticare, anche duramente, le prese di posizione che non condivide.
    Ha perfino il diritto di bloccare un utente se ritiene che stia deteriorando il clima del blog.
    Secondo me, invece, non ha senso indignarsi quando un utente propone letture degli eventi contrastanti con le sue. Se si vuole che il blog resti vivo è giusto, anzi, necessario, che si confrontino posizioni diverse, in modo che chi legge possa capire e imparare qualcosa da entrambe.
    Io mi ripeto? Vero. Ogni volta che lei ripropone sostanzialmente una tesi già presentata, anch’io, per forza, ripropongo le mie controdeduzioni. A considerazioni ripetitive, repliche ripetitive.
    Quello che, invece, lei non ha proprio diritto di fare, sono le illazioni. Qui ciascuno scrive a nome suo e ne risponde. Se le idee che esprimiamo ce le siamo fatte rimuginando in solitudine sugli eventi, leggendo libri o interviste, articoli sul Guardian, e quant’altro, è una questione irrilevante.
    Una volta che le scriviamo sono diventate convinzioni nostre e basta.
    Io non insinuo mai che il suo blog sia – faccio un esempio a caso – finanziato dagli inglesi, e mi aspetto che anche lei non insinui che io faccia il portavoce dei russi.
    Stiamo discutendo di questioni importanti tra persone selezionate, e, se siamo bravi e attenti e leggiamo tutto quello che viene scritto senza pregiudizi, ne usciamo certo con una visione migliore su quello che accade.
    R
    Sono io che non le permetto di fare simili insinuazioni, lei non capisce neppure quello che legge ma si permette di farmi la predica, come al solito.
    Quest post, era scontato, avrebbe trovato la sua polemica e puntualmente è arrivata. Io non scrivo che lei o altri facciate propaganda per i russi, ma figuriamoci… scrivo che io non intendo diventare una vetrina di tutto quello che gira sull’web ed è filo russo o propaganda dei russi. Che poi voi la riprendiate, lo fate da sempre e sempre siete stati pubblicati.
    Ho scritto questo post perché sia lei che altri insistete (lei e Alessandro in particolare) a riproporre sempre le stesse narrazioni sulla guerra in Ucraina e sempre quelle che rappresentano una “realtà” che va nella direzione della propaganda russa. Questo ho scritto. Non che voi facciate i propagandisti delle tesi pro Russia ma che le riprendiate continuamente e le postiate qui, o suggeriate di leggere pubblicazioni di scrittori 0 giornalisti che seguono quella linea la cosa è diversa e non potete negare che sia così. Questo poteva andare bene all’inizio, a guerra appena iniziata, ma dopo due anni insistere ancora con le stesse teorie filo russe (vedi golpe a Kiev), prendendo come pezze d’appoggio “esperti” che dovrebbero convincere chi legge che quello che scrivo è tutto sbagliato e che quello che dite voi è sempre giusto, comincia a darmi fastidio. Posso? Io scrivo le mie opinioni e non mi avvalgo mai di esperti e accludo raramente link a meno che non si tratti di confutare i vostri o che parlino di attualità. Certo che è giusto confrontare le idee ma ripetere continuamente la stessa “notizia” avvalendosi di esperti che direbbero la verità inoppugnabilmente solo perché voi gli credete, non può essere più un confronto di opinioni, ma diventa una forzatura che io non posso permettere.
    Infine, ripeto, sono io che non le permetto di dire che faccio insinuazioni, lei, al contrario su di me ne ha fatte più di una, anche con questo post.
    Quindi la smetta di pontificare e legga meglio prima di fare i suoi predicozzi. Io non trattengo nessuno signor Lenzini. e se fraintende quello che legge non è un problema mio ma suo e credo che dovrebbe scusarsi.

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  3. Premetto che scrivo da lupo solitario senza appartenenza a nessun branco.
    Notizie divulgate sui socials dovrebbero essere passate opportunamente con un  setaccio molto fine, perche’ parecchie appartengono alla categoria “fake news” e si spargono velocemente a macchia d’olio scatenando le ire del popolino che le prende per buone (ricordiamoci che circa il 30% della popolazione italiana appartiene alla categoria degli “analfabeti funzionali”). La stampa in generale, d’altro canto, dovrebbe essere una fonte attendibile di informazione, pero’ accettando sempre il tutto “cum grano salis”, visto che i vari giornali tenderebbero a seguire i pregiudizi dei loro lettori; almeno cosi’ sembrerebbe succedere da queste parti, come spiegato da Ben Mirza in un divertente articolo su Huffpost:
    “https://www.huffingtonpost.co.uk/ben-mirza/who-reads-the-papers_b_4519866.html”.
    Il pezzo e’ del 2013 (PM David Cameron) mentre il videoclip e’ del sitcom dell’ ’86-88 della BBC “Yes, Prime Minister” (PM Margaret Thatcher, a cui piaceva molto).
    Personalmente mi tengo informato scorrendo giornalmente la prima pagina della BBC online, notiziario imparziale, anche se la compagnia e’ stata accusata di avere tendenze sinistrorse. Se poi trovo qualcosa di interessante, cerco di approfondire il soggetto accedendo ad altre fonti per arrivare ad un’opinione tutta mia. L’unico giornale cartaceo che leggo e’ “The Sunday Times” (peso 650 grammi, con 350 grammi di giornale e 300 grammi di riviste) che viene digerito lentamente durante la settimana con l’accompagnamento di un bel bicchiere di scotch ed un buon sigaro.
    PS: non conosco nessuno che possiede uno yacht ancorato nel Mediterraneo e tantomeno non sono proprietario di qualche villa in Toscana, solamente una casetta a Shrewsbury. 
    R
    Scotch e sigaro…mentre legge il Sunday? Mi da tutta l’impressione di uno scozzese, un signore molto simpatico che conoscevo un tempo ma che non può certamente essere lei.

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    • Beh, dopo 16 anni trascorsi ad Aberdeen, penso di essere un discreto conoscitore di “single malt whiskies”. Il mio cognome potrebbe essere tradotto come Johnson in Inghilterra o come MacIain in Scozia. Ad una festa di Burns Night partecipai tutto bello agghindato con tanto di kilt del MacDodald clan, con relativo Skean Dhu infilato nel calzettone, su suggerimento obbligatorio della mia amica, una MacDonald per l’appunto. Alla tavolata, aspettando l’arrivo dell’haggis tradizionale, una mia vicina mi chiese come mai, essendo un “foresto”, indossassi il kilt dei MacDonald. “Well, my dear lady, should you like to lift my kilt up, you’ll be in the presence of a quarter pounder”… Grande risata dei commensali, signore comprese!
      R
      Ah, queste signore…va beh, passi per questa volta, ora però le dico che l’ avevo descritta proprio col kilt, ma poi ho cancellato perché mi pareva di avventurarmi troppo. Avevo visto giusto. Però la battuta mi sembra più adatta ad un napoletano che uno scozzese.

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      • I agree to disagree. Guardi, anche anche gli scozzesi hanno un discreto “sense of humour”. Alla nostra tavolata, sedici persone (otto coppie) se ben ricordo (tavola quadrata, non rotonda), erano presenti scozzesi, inglesi, francesi, olandesi e tedeschi, rappresentanti in pratica della comunita’ dei tecnici petroliferi di Aberdeen di quel tempo ed io ero l’unico italiano, ” from the North West”, come sempre tenevo a precisare. Non credo che Di Maio o Saviano, tanto per fare un esempio, sarebbero stati all’altezza di questa situazione, visto il controllo che hanno della lingua inglese.
        A proposito di Saviano, mi fu regalato da un mio cugino il libro “Gomorra” durante un salto in patria, vale a dire nella “brumal Novara”. Detti un’occhiata alla prefazione ed al titolo dei vari capitoli. Dopo di che ne lessi uno solo e precisamente il Capitolo X, “Aberdeen, Mondragone”. Le posso assicurare che il “l’eroe de’ noantri” non mise mai neanche “u’ dito” nella “Granite City” e quindi lo relegai al volo, senza pensarci due volte, alla categoria dei “fake reporters”.
        R
        ha ragione anche gli scozzesi sono dotati di grande sense of humour, basti vedere con quale disinvoltura portano il kilt.
        Su Saviano non mi pronuncio, non ho letto il libro e lui non mi è simpatico. Su Di Miao, lei forse non lo sa, ma ho detto sin troppo.

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  4. Mariagrazia, mi chiedo che lettera tu abbia letto. Che il blog è tuo, sai non me ne ero accorto, meno male che l’hai ribadito: certo, puoi condurlo come ti pare e piace, non ti ho contestato questo.. Che io “cerchi di limitare la tua libertà d’espressione” è più difficile crederlo: come potrei farlo se il blog è tuo? A meno che ti senti limitata solo perché esprimo opinioni diverse dalle tue. Ma questa è la democrazia, bellezza
    Neppure ti ho contestato che tu mi abbia censurato o non mi abbia sempre pubblicato, dove l’avresti letto? Infine, ti pare indignata la mia risposta? Ma nemmeno per sogno, però se scrivi che “faccio propaganda e che le mie non sarebbero opinioni, ma favole narrate da chi ha interesse a diffonderle”, permettimi di rigettarle. E’ il minimo sindacale.
    R
    ancora? Mi chiedo io cosa leggi, insisti pure. Sei tu che fraintendi e riporti cose che io non ho mai scritto: mai scritto quello che riporti, e sei tu che fai ricorso alla libertà di espressione per te e gli altri, come se qui non ci fosse ed ora fai sostanzialmente marcia indietro, leggi bene e leggi la risposta che do a Lenzini, vale anche per te. Mi dispiace Alessandro ma la tua ironia è del tutto fuori luogo, come la tua indignazione che deriva da una lettura molto superficiale di quello che scrivo e che tu non faccia che postare cose che vanno solo in una direzione (tesi pro russe) non lo puoi negare, come non puoi negare che sia stato sempre pubblicato, infatti ora lo ammetti, ma non ho mai detto che fai il propagandista per i russi, questa è una cosa che ti inventi tu o estrapoli in maniera errata. Hai capito male e credo che prima di partire in quarta faresti bene a rileggere e magari scusarti.

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    • Le notizie farlocche si contestano e si sbugiardano, non si censurano. E’ pericolosissimo, si creano falsi vittimismi e vera disinformazione.
      Abbiamo lasciato parlare i no-vax, quello del metodo Stamina, quelli che Ruby era nipote di Mubarak e quelli dell’ antrace nella bottiglietta: abbiamo i mezzi e le forse per sputtanare la propaganda filo-chiunque.
      R
      ma dove sarebbe censura se le idee filo russe hanno invaso anche l’universo? Ma un po’ di attenzione a che non invadano anche l’extra universo, si, perbacco.
      E poi lo “sputtanamento” lo puoi forse fare tu che hai i mezzi, ma chi non li ha?

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  5. Signora Gazzato, mi permetta una puntualizzazione non polemica.
    Io non mi fido delle fonti, nel senso che non le divido tra attendibili e non attendibili, perché non ho elementi di valutazione per farlo.
    Credo anche che quando una nazione è in guerra (e l’Italia, ormai, è praticamente in guerra) quel poco di obiettività che c’era prima nell’informazione scompare, e siamo in balia della propaganda e della censura di guerra.
    Quindi, su cosa mi regolo per credere o non credere?
    Semplicemente sulla logica. Se una notizia dice cose sensate che quadrano con la storia e il contesto, la prendo per buona.
    Se invece contiene contraddizioni, non spiega i fatti che vorrebbe spiegare, è in contrasto con la realtà che vedo, non la prendo per buona.
    Quindi, il fatto che quello che scrivo sia quasi sempre allineato con quello che viene da fonti russe è casuale, non significa che io le consideri affidabili, e non dipende dal fatto che io ami la Russia o Putin, ma semplicemente dal fatto che dicono, secondo la mia logica, cose più verosimili, e in grado di spiegare meglio quello che sta succedendo.
    Per esempio, invece, quando leggo o sento dire che Putin potrebbe decidere di invadere la Polonia e quindi attaccare la NATO, mentre non ha neppure la forza militare per vincere in Ucraina, nella mia testa qualcosa non quadra, e non ci credo.
    R
    neppure io, a volte, credo a quello che leggo, questa è una…

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  6. Riporto qui, estratto dall’articolo sopracitato:

    “I crimini di guerra e contro l’umanità di cui si sta macchiando Putin e tutta la sua catena di comando sono sotto gli occhi di tutti e la Corte penale internazionale ha già emesso il primo mandato di arresto per il trasferimento illegale di minori dal territorio occupato dell’Ucraina alla Russia.

    Eppure di fronte a queste evidenze, la Russia (un regime ormai tecnicamente nazifascista) persegue la sua opera di mistificazione della realtà, in un ribaltamento dei ruoli e delle responsabilità disarmante. Si tratta a tutti gli effetti di una guerra all’Occidente, alle democrazie liberali, a ciò che rappresentano, ai loro modelli e valori, ai nostri modelli e valori. Queste non sono accuse dei Radicali, lo sostengono da anni tanto gli ideologi quanto i politici vicini a Putin, vedi Aleksandr Dugin o Dmitrij Medvedev, per citare i più citati in Italia.

    Come sempre quando ci sono regimi totalitari a scatenare una guerra, siamo di fronte a un confronto impari da tutti i punti di vista. Le democrazie, in quanto tali, necessitano il rispetto di regole minime, quali, per esempio, il racconto di ciò che accade, comprese, sempre per esempio, le difficoltà dell’esercito ucraino sul campo. Putin no, lui può raccontare menzogne senza alcuno scrupolo. Anzi, la menzogna è parte integrante della sua strategia di guerra. È tutto scritto nei manuali messi a punto dallo stato maggiore russo che corrispondono a quelli sovietici di un tempo. La disinformatija, la propaganda, la manipolazione dell’informazione è guerra. E l’Italia è uno degli obiettivi principali di questa guerra ibrida che denunciamo dal 1999, da quando Putin ha messo piede al Cremlino.”””

    E ancora sulla teoria ormai trita della “paura dell’allargamento della Nato” il famoso “abbaiare”:
    https://opinione.it/esteri/2023/09/22/renato-caputo_bugie-putin-nato-invasione-ucraina-russia-propaganda/

    E dal The Guardian di oggi:
    “Luke Harding

    Russia has carried out a wave of attacks on Ukraine, killing five people and wounding at least 40 others, with a sports club in central Kyiv one of several civilian buildings damaged.

    The early morning strikes targeted the Ukrainian capital and Kharkiv, with air raid sirens at 5.43am local time (0343 GMT). About an hour later there were a series of explosions and burning debris fell from the sky.

    Valerii Zaluzhnyi, Ukraine’s commander-in-chief, said air defences had shot down 21 out of 41 enemy missiles while others got through. Two people were killed and 35 wounded when an apartment block in Kharkiv was hit and caught fire.

    In Kyiv, a Russian projectile landed on the roof of the Lokomotiv sports club, close to the southern railway station. It shattered balconies and windows in a 15-storey block opposite and in a dormitory used by railway workers, families and students. Three other districts were targeted.

    One resident, Margerita, told the Guardian:

    It was fucking scary.

    There was a metallic sound and then our windows blew in. I found glass on my face. The Russians are crazy. They don’t care about human life.

    I really hope that the world helps us. We need more support because our enemy is more powerful than America. In my opinion the US is secretly afraid of Russia.”

    In breve: La Russia ha bombardato questa mattina Kiew e Kharkiv su installazioni e caseggiati tutti civili, ci sono stai morti e feriti, una residente, Margherita ha detto al Guardian:

    “é stata una cosa terrificante, c’è stato un suono metallico e le finestre sono saltate, mi sono trovata con i vetri in faccia, i russi sono pazzi, non hanno alcun rispetto della vita umana, spero che il mondo ci aiuti abbiamo bisogno di ancora maggiore supporto perché il nemico è più forte dell’America, la mia opinione è che gli Usa temano i russi”

    In un certo qual modo, lo credo anch’io, per mille ragioni, specie in questo momento di incertezza circa la leadership futura.

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    • “é stata una cosa terrificante,”
      Maddài.
      Si chiama GUERRA, ed è terrificante. Sia per l’ukraino che per il russo che per l’israeliano che per il palestinese.

      Per quello sarebbe meglio non farla. Ma già, i sacri confini, il Piave mormorò, la Coalizione dei Vincenti, il no pasaran, la democrazia, la tradizione, gli antichi valori…
      Come se facesse differenza quando la bomba ti sta sbriciolando.
      R
      bravo sarebbe meglio non farla e infatti loro non la fanno, la subiscono ma anche per te, come per altri qui sopra, non esiste differenza tra agire e subire.
      Basta uscire con le mani alzate e dire: mi arrendo e il gioco è fatto. Von Clausewitz sarebbe estasiato dai tuoi post.

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      • Mariagrazia, la domanda “preferici una brutta pace o un bel funerale?” bisognerebbe farla ai diretti interessati: è la loro risposta che conta.
        Se lo chiedi a Putin in mezzo alle sue bionde, a Zelensky che fa il turista internazionale o agli strateghi nei loro uffici lontani dal fronte o ai commentatori da blog, sono risposte che lasciano il tempo che trovano. La volgarissima ma efficacissima espressione “fare il fr… col c…lo degli altri è più che mai valida. Non sono io, tu, Lenzini o l’articolista del Guardian che ci pigliamo la bomba nell’ occipite.
        R
        non dirlo due volte Alberto…comunque ii diretti interessati, cioè gli ucraini hanno dimostrato di volere combattere e resistono da due anni, ti pare che lo farebbero se volessero sottostare ancora a Putin? La libertà ha un prezzo altissimo e loro lo sanno.

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  7. Il racconto di quella donna potrebbe essere il racconto di una donna che abitava nel quartiere San Lorenzo a Roma, dove, nel luglio 1943, un bombardamento a tappeto degli angloamericani fece non dieci, ma 900 vittime civili in un giorno.
    E, mentre oggi si ricorda almeno 20 volte all’anno la rappresaglia delle Fosse Ardeatine, di quello si parla appena.
    R
    sentimenti zero per gli ucraini, lei pensa a Roma del ’43. La colpa naturalmente va ascritta a chi sappiamo (un ritornello obbligato dalle sue letture “sagge) e invece i tre capoccioni (3) che hanno fatto il disastro non le interessano. Loro sono alieni, anzi, non sono mai esistiti, invenzioni dei pubblicitari dell’epoca. I contemporanei, pfui soprattutto gli ucraini, chi li conosce? vero Lenzini? basta che escano con le mani alzate e una bandierina bianca e nessuno gli fa nulla. Ma che semplice che è tutta la storia, perché complicarsi la vita?

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  8. Ma perché tanta ironia ingiustificata?
    Ho scritto 100 volte che mi dispiace tantissimo che, per colpa di capi spregiudicati o incapaci (Zelensky che voleva entrare a tutti i costi nella NATO, Putin che lo voleva impedire a tutti i costi) gli ucraini si trovino in quelle condizioni tragiche.
    E, come tutti i popoli durante le guerre, vorrebbero che finisse domani, mentre quelli che comandano non li ascoltano e continuano a mandarli al macello.
    R
    Lenzini, se ne inventi un’altra questa ha stufato e imbarca acqua, attento che tra un po’ si bagna il…nervo simpatico.

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  9. Signora Gazzato, come avevo già scritto, se esiste ancora Venezia e Roma come le conosciamo noi, è solo perché quel vigliacco di Vittorio Emanuele terzo si arrese agli “alleati”, mentre l’eroico Hitler ordinò ai suoi di combattere fino alla fine. Dresda e altri bombardamenti disastrosi si sarebbero potuti evitare.
    Un capo di stato si deve caricare della responsabilità verso il suo popolo, non si può intestardire su questioni di principio.
    E, nel caso Ucraina, a Zelensky si chiede molto meno. Nessuno gli chiede di arrendersi, ma solo di accettare un cessate il fuoco e sedersi ad un tavolo di trattative.
    Ma lui vuole la vittoria. Una parola che in Italia, grazie a Dio, non si usa più da quando è caduto il fascismo.
    R
    Lenzini
    il re non si arrese ma cercò l’aiuto degli alleati per liberarsi del cavaliere e dei suoi impresentabili “amici”. Studi la storia prima di scrivere certe cose.
    Ma questo non è niente, lei scrive “l’eroico Hitler”…Lenzini lo spam per lei è già pronto per essere attivato, rettifichi questa oscenità che scrive nei riguardi di quell’essere demoniaco se ci riesce e non invochi la libertà d’espressione perché lei qui non è affatto libero di scrivere simili indecenze Chiaro? E non mi faccia perdere la pazienza perché è già persa di molto…
    In quanto a Zelensky, lei dovrebbe avere più rispetto di una persona che sta affrontando l’inferno portato da un irresponsabile despota, invece non fa che offenderlo in tutti i modi e dargli lezioni come se lei avesse la ricetta in tasca e sapesse che basta sedersi al tavolo…la sua supponenza ormai dilaga…
    Rettifichi quell’oscenità se ne è capace oppure mi vedrò costretta a fare a meno della sua partecipazione. Chiaro abbastanza?

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  10. Signora Gazzato, c’è poco da rettifivare. Basta leggere wikipedia per informarsi su come andò che il re accettò la resa incondizionata proposta da Eisenhower. Io ho trovato tutto lì e ce lo può trovare anche lei.
    Una resa che fu presentata eufemisticamente da Badoglio agli italiani come “Armistizio”, e tutt’oggi viene contrabbandata in questo modo.
    In realtà, Eisenhower aveva messo insieme 500 bombardieri pronti a decollare per radere al suolo Roma come Dresda. Altro che farsi aiutare dagli americani!
    Per questo io apprezzo il realismo del re, che risparmio ulteriori distruzioni all’Italia.
    Ovviamente, l’aggettivo “eroico” attribuito a Hitler è ironico, e si contrappone all’ironico “vigliacco” che ho attribuito al re.
    Eroico perché, secondo la sua logica, un capo di stato che non prende in considerazione un accordo di pace, ma ordina ai suoi soldati di combattere fino alla vittoria (ipotetica), senza tener conto di quanto la vittoria costerà al suo Paese (vedi Zelensky), è un eroe. Anche Hitler, se è per questo, rifiutò la resa chiesta dai russi che avanzavano verso la Germania e ordinò ai suoi di non arrendersi.
    R
    la resa dovette accettarla (anzi voleva accettarla, ha tramacciato per ottenerla), ma gli accordi con gli alleati erano già stati presi dai suoi prima di arrendersi ufficialmente e ne è uscita quella vergogna dell’8 settembre.
    Non mi piace affatto la sua spiegazione, lei ha scritto eroico senza alcuna ironia, altrimenti lo avrebbe virgolettato, come ha scritto giustamente vigliacco.
    Non le passo più nulla per almeno un mese a meno che lei non rettifichi veramente e si scusi perché lei continua comunque ad insistere su quell’eroico ed è insopportabile.
    Fermo un mese da oggi poi vedremo. E non meni il cane per l’aia perché cancello tutto quello che non mi convince.

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  11. Lenzini usa l’aggettivo “eroico”, ironicamente dice, rivolto ad Hitler e lo fa per contrastare me quando gli dico che la colpa dei bombardamenti su Roma è stata di chi ha voluto la guerra o di chi non è riuscito ad impedirla. Ma il signor Lenzini è “furbo”… chiamando “eroico” Hitler intende dire che Zelensky è come lui, “eroico” e sta portando al massacro la sua gente mentre basterebbe “sedersi al tavolo”.
    Vedete signori che leggete e scrivete su questo piccolo, per alcuni insignificante spazio è proprio questo che sta portando ancora guerra nel nostro continente e, per ora, vede l’Ucraina devastata, ma potrebbe andare ancora peggio ed allargarsi ad altri paesi. Questo, per certi versi, “sminuire” (adducendo mille motivi che , in un modo o nell’altro, anche senza giustificarla forniscono “motivazioni” all’invasione) la portata dell’aggressività dei russi e della guerra di Putin contro gli ucraini è, a mio parere, un atteggiamento molto pericoloso.
    Ed è per questo che mi fa orrore leggere quell'”eroico” riferito a quell’individuo che non può essere definito umano che ha macchiato per sempre la storia dell’umanità con le peggiori nefandezze inimmaginabili.
    Lo so che chi legge penserà che mi sono sbagliata, che ho equivocato quel termine, che sono troppo “dura” nel redarguire chi l’ha usato in maniera cosi superficiale ma tutto sommato “innocente”…ma
    accostare Zelensky a Hitler è una cosa intollerabile per me ed è per questo che non permetto di “scherzare” su una cosa cosi seria.
    Stiamo parlando da due anni e confrontando opinioni e litigando su questo spazio da due anni e abbiamo sempre trovato una sintesi per continuare , ognuno con le proprie idee a discutere.
    Ma, a mio parere ora, in questo momento cruciale di una guerra che coinvolge il destino di tutti noi e non solo degli ucraini e che rappresenta una minaccia imperscrutabile e molto seria per buona parte del mondo, credo sia arrivato il momento di mettere dei punti fermi: ci sono cose che vanno ponderate molto bene prima di scriverle e almeno per quanto mi riguarda devo ponderare molto bene prima di pubblicarle, perché anche uno spazio piccolo come questo può contribuire in un verso o nell’altro, a banalizzare una situazione tremenda o addirittura a ridicolizzarla e portare, anche senza volere, acqua agli aggressori. Cibo per chi sta affamando una nazione che secondo molti non ha alcun diritto di esistere ma dove un popolo combatte a costo della vita da molto più di due anni per far comprendere al mondo che esiste e vuole continuare a farlo.
    Perciò se vogliamo continuare a discutere, facciamolo ma con il rispetto dovuto ai morti che hanno finito di soffrire ed ai vivi che continuano a farlo anche per loro, perché non siano davvero morti per nulla. Pesiamo le parole e cerchiamo di giudicare i fatti con tutta l’obiettività di cui siamo capaci e possiamo farlo se ci impegniamo tutti a guardare oltre la nostra piccola siepe o il cielo potrebbe diventare davvero molto buio anche per noi.

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  12. Signora Gazzato, mi ero ripromesso, su suo pressante invito, a non frequentare il blog per almeno un mese, e magari anche di più, ma non le posso permettere di scrivere queste cose su di me.
    Chiunque legga il mio messaggio capisce il senso del mio discorso.
    Se accettare di trattare è da vigliacchi e non accettare trattative e continuare la guerra è da eroi, allora anche Hitler fu un eroe perché non permise al suo Paese di arrendersi ai russi. In termini grammaticali, è una figura retorica chiamata “paradosso”.
    Detto questo, chi si preoccupa veramente del dramma del popolo ucraino e che teme che da questa guerra locale ne nasca una più vasta, si augura che la guerra finisca con un accordo di pace, non si augura certo la vittoria totale dell’Ucraina.
    Se legge le dichiarazioni di Zelensky a Davos, vedrà che lui stesso ha auspicato “una pace giusta e stabile” e non ha usato il termine vittoria.
    Vogliamo essere più realisti del re?
    Con questo chiudo, ma se chiude anche lei. Se mi chiama di nuovo in causa attribuendomi pensieri e intenzioni che non mi appartengono, mi deve dare il diritto di replica.
    R
    A Lenzi’ peso tacon del sbrego…ancora con questa logica che si è intestata lei ha fatto tutto da solo, e io le ho solo detto che dare dell’eroico a Hitler è una cosa che mi fa rivoltare lo stomaco. E’ stato eroe uno che ha sterminato 6 milioni di ebrei? Che ha devastato mezzo mondo, che ha occupato paesi mettendo a ferro e fuoco e ammazzando la gente nei modi più crudeli? Non si può definire cosi neppure per paradosso, neppure per fare esempi che, comunque non stanno in piedi e le servono solo per insistere ancora sulla sua teoria che “i capi mandano al massacro i loro sottoposti” il che è vero nei riguardi di Putin, non è vero nei riguardi di Zelensky, anzi, affermarlo è un falso storico e una malignità- Non l’ho chiamata in causa, ho solo voluto essere ancora più chiara su motivo per cui sono arrivata alla determinazione di chiudere i suoi commenti per un mese e lo posso fare, Lenzini e non le “devo” dare nessun diritto di replica se non lo ritengo giusto perché le sue repliche sono state innumerevoli e io ho lasciato correre su tante cose. E più e più volte l’ho pregata di non insistere ma lei ha continuato nelle varie polemiche a volte persino raddoppiato o triplicato. Dunque…di che diritto di replica parla??
    Inoltre io non mai detto che deve esserci una vittoria ma una completa ritirata dai territori occupati abusivamente e con la forza. Se questo determina la vittoria degli ucraini e la sconfitta dei russi, la chiami come vuole, a me non importa. La trattativa di pace non può essere cedere territori ai russi ma solo un patto di fine delle ostilità e un riconoscimento totale della sovranità dell’Ucraina da parte dei russi e la promessa di non interferire mai più nei loro affari interni. Naturalmente i russi devono pagare per la ricostruzione di quanto hanno distrutto, cosi sarebbe una “pace giusta e stabile”, secondo me, tutto il resto è un compromesso al ribasso. Che ci potrebbe anche stare se gli ucraini accettano e sono contenti loro perché, non dimentichiamo che sono loro artefici del loro destino.
    Per questa volta può continuare a scrivere, le do il beneficio del dubbio che fosse semplicemente un paradosso per spiegare meglio suo pensiero, ma non ci riprovi perché altrimenti dovrà pagare pegno. Non mi faccia pentire di averle ridato la parola…

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  13. Noto che per quanti temi vengano proposti i commenti vertono tutti sulla guerra Putin e co. Naturale è il tema del giorno, per quanti altri temi questo è il più interessante, ma leggere quella parola “eroico” riferito al mostro ha fatto sobbalzare anche me.
    ma, evidentemente chi scrive ha un senso dell’ironia tutta particolare e la utilizza senza freni inibitori. Per quanto anche solo scriverlo dovrebbe far prudere le dita delle mani e anche dei piedi.
    Ma già, io ci capisco poco di ironia per questo evito di intervenire…
    R
    a me non pare francamente, anzi…

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