Dedicato a mia madre

Sono scesa piano, ho lasciato che la brezza mi facesse planare morbida sopra le ortensie. Non ho opposto resistenza.
Ho fatto i miei calcoli, la traiettoria era giusta. Ci azzecco quasi sempre.
Oggi la brezza era più sostenuta di ieri ma ho controllato il volo a meraviglia.
Ma ho trovato un ostacolo imprevisto.
Uno di quei cosi pelosi sempre col muso all’insù a cacciare… e con le coda che mulina da tutte le parti…ma sì, un gatto.
Si era messo sulla mia strada e mi stava per tirare un brutto scherzo.
Ma io l’ho gabbato il felino. Ci vuol altro. Non fosse bastato il calabrone a reazione schivato per un pelo.
Hanno un bel dire che vita facile facciamo. Li vorrei proprio vedere i criticoni e farmi quattro grasse risate alle loro spalle.
Ho dato una scrollatina d’ala e via, ma la strizza… basta.
L’ortensia sulla quale sono atterrata oggi, vista dall’alto, vi assicuro che è tutta un’altra cosa.
Sembra una di quelle montagnole di sabbia al mare, quando il sole scende e il cielo diventa rosaturchino.
Mi piace il mare, scivolo sulle onde sfiorandole e loro mi rincorrono.
Dicono che siamo sempre di meno per via dell’inquinamento, boh, io non ci penso, ci penserà Chididovere, sembra che sia uno che sa tutto.
Io ho questa filosofia:” del doman non v’è certezza”. Dicono che facciamo una vita insulsa, di fiore in fiore, tutta invidia. Brutta malattia.
E dicono che siamo sempre meno anche perché ci infilzano con degli spilloni per metterci sotto vetro e portarci le umane a rimirarci. Bella roba!
Io spero di non essere rara perché pare che sia pericoloso. Non vorrei essere nei panni di un Macaone. Brrr.

A volte mi capita di avere qualche flash-back di vite già vissute, pare che gli umani ci identifichino con le anime dei defunti. La chiamano: metempsicosi. Io quasi, quasi ci credo perché a volte sogno
che ballo allacciata ad un umano, moro, belloccio, alto, sorridente..
Io in un’altra vita, o desiderio di appartenere ad un’altra specie? Troppo difficile per la materia grigia di cui dispongo. Conosco i miei limiti.
E poi oggi c’è un sole così bello e questo giardino è pieno di fiori che…
Ma ieri ho passato un brutto quanto d’ora. Ad un certo punto, mentre mi facevo una scorpacciata di polline è venuta giù un acqua…, d’improvviso, un vento e un acqua da far spavento. Mi sono rifugiata sotto una foglia di platano.
Avevo lo stesso le ali fradice e per tornare a volare o dovuto aspettare che il sole le asciugasse.
Pare facile.
Toh, ma che bell’esemplare di lepidottero…ma cosa fa? Mi gira intorno, svolazza e …scappa.
Scappa? Sono una farfalla non una mantide religiosa. Chi li capisce questi?
Peggio per lui, ora mi faccio un giro su quel prato, hai voglia i farfalloni che ci sono.
C’è un cane laggiù che si trascina dietro un’ umana …un po’ arrancante, troppa ciccia, signora.
Mentre io, immodestamente, ho un vitino di vespa, cioè, no, di farfalla.
A proposito di vespe. Hanno una sicumera, un’arroganza, sempre lì con quel bizz bizz fastidioso, dove passano loro non ce n’è per nessuno. Prepotenti!
E pure maleducate. E già, chi gliela insegna l’educazione a quelle? Nessuno. Dicono che noi agiamo d’istinto che ho capito essere una cosa che non ti insegna nessuno ma che hai già dentro. Chissà da dove arriva e chi ce l’ha messo? Boh.
Ho svolazzato sopra il fiume, a pelo d’acqua, schivando le anatre e poi mi sono tuffata a pesce, cioè a farfalla… ma poco perché l’acqua mi rovina le ali…ma era così bello.
Poi mi sono lasciata asciugare dal sole, sulla riva, tra i ranuncoli…ragazzi che bella la vita!

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Le madri non muoiono. Diventano farfalle, fiori, nuvole, tramonti.
Diventano pensieri d’amore che ci accompagnano sempre e sono con noi in ogni istante. Una musica dolce o un vento leggero che se ascoltiamo attenti ci riporta le loro voci.

7 commenti su “Dedicato a mia madre”

  1. Secondo un’antica leggenda, i nostri cari defunti, vengono a trovarci a Natale, Babbo Natale, infatti, non sarebbe che un nostro caro che ci porta i suoi doni e che torna da dove è andato, in questa occasione.
    Suggestivo vero? Ma è proprio così. Fateci caso e guardate bene.
    Poi, ci sono tanti che rimpiangono i bei natali coi loro cari che non ci sono più, però…quando c’erano, molte volte erano considerati quasi una seccatura. Perché dobbiamo accorgerci solo quando vengono a mancare, quando ci mandano?
    E non è un modo per sopire i sensi di colpa quello di sentirne la nostalgia soprattutto a Natale?

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  2. Io a volte mi sento in colpa verso i miei genitori che non ci sono più. Ma non a Natale; piuttosto quando faccio qualcosa che facevamo insieme, o che avremmo potuto fare insieme, ma non lo abbiamo fatto.
    Però credo che i genitori raccolgano quello che hanno seminato e non sia giusto sentirsi in colpa. Per buona parte della vita sono i genitori a dettare le regole, e, a volte, sbagliano.
    Per ora con mio figlio va tutto bene, anche se ci frequentiamo poco. Ma se a lui va bene così me lo faccio andare bene anche a me.
    P.S. le farfalle si nutrono di nettare, non di polline. Non sono capaci di inghiottire cibi solidi.
    R
    Non è mai giusto sentirsi in colpa ma non è una cosa che possiamo controllare.

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  3. Veramente poetico questo volo di farfalla, malgrado le insidie cui un inetto così delicato può incorrere.
    Sicuramente tua madre avrà apprezzato, e te ne sarà grata.
    R
    grazie Alessandro, io lo spero.

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  4. Le farfalle sono solo apparentemente delicate. La ninfa del corbezzolo (Charaxes jasius), una delle più grandi e belle farfalle italiane, è in grado di volare in mezzo al maestrale a 20 nodi senza farsi trascinare via.
    Hanno un “sw di volo” sofisticato.
    R
    va bene, sta smontando pezzo a pezzo il mio racconto…come vuole lei, si accomodi, l’esperto (di tutto) è lei qui, chi osa contraddirla o anche solo controbattere ha rinunciato da tempo.

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  5. Comunque eccola è davvero bellissima e vive prevalentemente in Africa:
    https://rivistanatura.com/la-farfalla-africana-che-ama-il-corbezzolo/
    anche mia madre era molto bella e non disdegnava i paesi caldi, tutt’altro. Spero che sia sia trasformata proprio in questo bellissimo esemplare.

    Ma io, non so perché, ho l’impressione che sia diventata una Vanessa, molto più comune dalle nostre parti ed altrettanto bella, forte e abile nel volo
    https://rivistanatura.com/vanessa-atalanta-inconfondibile/

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  6. Quella farfalla (che per alcuni rientra nella categoria delle “vanessa”) ama anche gli alcolici. A volte si posa su un bicchiere dove è stato versato vino o birra.
    Non so come si fa a caricare foto. Allego il link ad una brutta foto che ho fatto io, ma che rende l’idea. https://drive.google.com/file/d/1k-sVYuUfaK872WgPxpAU9QtaF5a8c8Ir/view?usp=sharing
    Come dice l’amico Francesco Tomasinelli, è molto coraggiosa e a volte per difendere il territorio si butta in volo contro gli estranei.
    Più di una volta mi è capitato che una venisse a sbattermi intenzionalmente sul petto mentre camminavo.

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