Viva…che?

Qualcuno, poi identificato, ha gridato “Viva l’Italia antifascista”, durante la prima della Scala. La Digos ha trovato il responsabile di quel grido e ha fatto la foto della sua carta di Identità. L’uomo ha detto di aver solo gridato una cosa logica e giusta e si è messo a ridere e, pare, abbiano riso anche gli agenti.

Esibizionista fai da te? Può darsi. Non si sa cosa gli sia scattato o se lo avesse premeditato, ma, in fondo non ha ammazzato nessuno. Solo un po’ la logica.

Diciamo che il suo è stato un grido preventivo, un auspicio, o forse, meglio, una velata accusa nei confronti del governo di destra. La Russa che stava nel palco delle autorità, ha fatto orecchi da mercate: non ha sentito. Fosse un po’ sordastro? Beh, l’età avanza anche per lui e la possibilità esiste. Pare che qualcuno abbia gridato un “bravo”. Senza richiesta di bis. L’opera lirica rappresenta un orgoglio italiano. Il fascismo ha rappresentato la vergogna italiana. Gridare uno slogan contro qualcosa che non c’è ( e non ci deve essere) è come rompersi la testa dopo essersela fasciata. Quel signore cercava visibilità e l’ha trovata, cercava un minuto di notorietà e lo ha trovato.

Se La Russa davvero non ha sentito o se ha fatto finta di non sentire, non credo abbia molta importanza. Anche Salvini avrebbe fatto meglio a fingere di non sentire. Lo vedo nervoso, il cinquantesimo anniversario lo ha depresso? Eppure è un uomo arrivato. Dovrebbe mangiare un po’ di meno però. La soglia del quintale non è lontana o forse superata. Forse non c’entra nulla con qual grido estemporaneo ma se un politico ingrassa troppo mentre tanti italiani tirano la cinghia, non è mai un bel segnale.

Viva l’Italia sarebbe bastato, “antifascista” è e deve essere ormai implicito, acquisito, metabolizzato e ovvio e gridarlo così tanto per farsi fotografare e andare sulle cronache è da narcisisti un po’ fanatici. E un po’ fuori …tempo. E ricorda un po’ quelli che nelle famose adunate gridavano “Viva il duce”, salvo nascondere il braccio un minuto dopo.

12 commenti su “Viva…che?”

  1. Sono d’accordo.
    Inoltre, mi pare anche che oggi si tenda molto a pararsi contro i pericoli del passato, ben sapendo – se si è un buona fede – che non si ripresenteranno mai perché le condizioni sono troppo diverse.
    Fascismo, nazismo, antisemitismo, razzismo …. sono errori e orrori di una stagione sempre più lontana e irripetibile.
    I pericoli del futuro, invece, vengono sottovalutati e l’approccio è spesso ottimista e fatalista. Forse perché i pericoli del passato li conosciamo, mentre quelli del futuro non li abbiamo ancora capiti.
    Penso ai cambiamenti climatici, alla crescita demografica mondiale, alle migrazioni di massa, alle guerre, al rincoglionimento di gran parte della popolazione ad opera delle balle e dei miti che circolano su internet …..

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  2. Ieri sono andato alla prima della Scala, quella cerimonia fatta apposta per fare incavolare i soliti contestatori, quei fancazzisti che non hanno di meglio da fare che lanciare uova e frutta marcia contro i capi più raffinati dei più famosi stilisti indossati dalle donne, e contro gli smoking indossati più o meno goffamente dagli uomini. Ma stavolta un folto servizio d’ordine nei d’intorni del teatro ha tolto il piacere, oltre quello dato dalla musica, di gustare la prima.
    Dicevo sono andato lì, proprio alla Scala, ma non nel palco d’onore, non c’erano né Mattarella né la Meloni, che ci andavo a fare? In compenso lì, a parte la Segre, c’erano gente del calibro di Salvini, La Russa, Sala, e altri ministri, viceministri e sotto segretati, tra i quali non potevano mancare Sgarbi e la Casellati.
    Neppure sono andato in platee, dove c’erano i soliti Vip, da Pedro Almodovar a Patti Smith, da Ornella Vanoni, a Veronica Pivetti(dai capelli arruffatissimi) da Andrea Jonasson, al soprano Raina Kabaivanska; e neppure nel loggione, e vi assicuro che non ero io quello che è stato raggiunto dagli agenti della Digos per aver gridato: “Viva l’Italia antifascista”.
    No, ci sono andato virtualmente, tramite etere, grazie a RaiUno, fra l’altro seduto comodamente nella mia poltrona, senza che nessuno mi abbia chiesto il biglietto, a godermi l’opera, le vedute d’insieme da vari punti di vista, i primi piani degli interpreti, ci cui si notavano perfino i brufoli, ma soprattutto la presentazione del duo Milly Carlucci-Bruno Vespa, un vero spasso. I due, facendo sfoggio di tutta la loro competenza musicale, si toglievano la parola di bocca l’un l’altro, si affannavano a sopraffarsi, e se una diceva “Meraviglioso” l’altro replicava “Fantasico”. Per la Carlucci gli interpreti erano “enorni”, mentre Vespa si dichiarava “estasiato di come re Filippo avesse strapazzato la regina Elisabetta”. Osservazione che in momenti di contestazione del patriarcato, avrà fatto sobbalzare le femministe.

    Ah, dimenticavo, l’opera che è andata in scena, è stata il “Don Carlo” di Giuseppe Verdi, tratta da un dramma di Schiller, versione in italiano in quattro atti, diretta da Riccardo Chailly. Contrasto in amore tra padre e figlio(il re di Spagna Filipo e l’Infante Carlo), potere regio ad ecclesiastico rivali ma in simbiosi di interessi, repressione popolare e istanze di libertà, con contorno di autodafé, questi i temi svolti.
    Prima dell’inizio l’annuncio che l’Unesco ha proclamato il canto lirico italiano patrimonio immateriale dell’umanità, a metà opera, l’annuncio di un abbassamento di voce, di uno degli interpreti, il basso Michel Pertusi, nelle vesti di Filippo II, il quale ha cantato a mezza voce, ma benissimo, il famoso lamento “Ella giammai m’amò”. All’altezza della loro fama Anna Netrebko(Elisìbetta) ed Elina Garanca(Principessa d’Eboli). Sempre triste l’infante Don Carlo(e ne aveva ben donde) interpretato da Francesco Meli
    Insomma, tra re, regine, principesse, inquisitori, certo non possiamo dire “si stava meglio quando si stava peggio”, ma perché non possiamo dire “viva l’Italia antifascista?
    R
    Diciamolo, se ti fa piacere, non ho nulla in contrario. Ma non trovi che sia un po’ stonato durante un galà dove la musica e l’arte dovrebbero prevalere e la politica soprassedere (sugli strampuntini). Comunque complimenti per lo spassoso resoconto, mi immagino Carlucci che da sulla voce a Vespa, un bel match (che mi sono persa).

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  3. Eppure spesso I teatri sono stati “teatro” di contestazioni e istanze politiche.
    R
    Si, ma è questo il caso? Quale istanza porterebbe avanti?

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  4. Perché non possiamo dire “Viva l’Italia antifascista!”?
    Prima di tutto, come dice la nostra ospite, perché alla prima della Scala si va per ascoltare e guardare, non per gridare qualsiasi cavolata che ci viene in mente, imponendo le nostre esternazioni ai presenti. Poi perché l’Italia è antifascista per Costituzione già da un’ottantina d’anni.
    Forse sarebbe stato più opportuno e attuale se avesse gridato “Viva l’Italia pacifista!” o, semplicemente “Viva la pace!”.
    Comunque, anche se avesse gridato “Viva l’Italia” e basta sarebbe stato solo un po’ meno maleducato e inopportuno, ma avrebbe fatto comunque una cafonata.
    Grazie alla sua cafonata quel signore ha avuto il suo momento di celebrità, invitato come ospite in un talk show su La7. Obiettivo raggiunto!

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  5. Eccolo l’eroe della Scala che grida uno slogan e diventa un personaggio di cui tutti parlano. Cercava visibilità, l’ha trovata. Lui, dice, si è sentito di gridare quella frase perché Salvini e La Russa, che erano poco lontani, emanano, secondo lui, un certo sentore di fascismo che non gli è piaciuto.
    L’identificazione, cioè la richiesta di mostrare i documenti è legittima e può essere effettuata sui comuni cittadini ogni qualvolta le Forze dell’Ordine lo ritengano opportuno.
    Questo signore altro non è, a mio parere, che il solito narcisista un po’ vanesio (forse politicante mancato) che ha trovato una buona occasione per mettere in pratica questa sua attitudine.
    Il governo attuale è stato votato dagli italiani in libere e democratiche elezioni, rievocare il fascismo non fa che mettere ancora un dito in una piaga che la Costituzione ha sanato e che deve essere considerata il passato.
    Usare l’attenzione mediatica di una prima teatrale per rivangare e accusare di fascismo l’attuale governo (nel suoi
    rappresentanti) è solo una meschina rappresentazione di un personaggio ridicolo che ha solo approfittato dell’occasione per farsi pubblicità. Lo trovo disgustoso come trovo riprovevole cercare di gettare una luce “sinistra” su chi è al governo che ci riporta indietro agli anni bui delle manifestazioni violente e cerca solo di mettere zizzania tra gli elettori (eventuali o reali) e i politici che legittimamente espletano la loro funzione.
    Siamo sicuri che il “fascista” non sia proprio quello che non tollera che gli elettori scelgano un governo diverso da quello che lui ha in mente?
    Criticare i politici è giusto e si può e si deve fare, ma insinuare che l’Italia sia ancora influenzata da un’ideologia che è stata dichiarata fuorilegge vuol dire solo fomentare disordine e instillare sfiducia nelle Istituzioni. Riprovevole, ripeto.

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  6. L’intervento della Digos, a me è sembrato un atto di intimidazione inutile, una sola frase detta, “Viva l’Italia antifascista”, che non offendeva nessuno, e un “bravo” in risposta. Poi basta. Una vera sommossa!
    La contestazione è sempre “maleducata”, ma se cominciamo a reprimerla anche quando è innocua, significa una cosa sola: mala tempora currunt.

    R
    si, è da da un bel po’…decenni. E cosa vorresti dire? Che abbiamo i fascisti al governo? Tanto vale tu lo dica chiaro. L’identificazione era doverosa, che ne sai che non avesse altre intenzioni? Ma già, governa Meloni, qualsiasi cosa disturbi il “manovratore” per te va bene. Con Conte non ti ricordo così insistentemente Cassandra. E’ chiaro che la democrazia in Italia è ancora “piccola” ma non per colpa del governo attuale.

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  7. Uno che va alla prima della scala per farsi notare gridando frasi senza senso…poteva anche dire: viva l’Italia anticonformista, per me è un c…ino.
    Pagato magari da qualche partitino di sinistra che crepa di rabbia per non essere al governo.
    Io sono d’accordo in tutto e per tutto con la BM.
    La Digos a cosa servirebbe se non identificasse i facinorosi? E poi chiedere i documenti è il minimo che si possa fare quando uno sbraita in qual modo in un simile contesto, non ci vedo nulla di strano. Sono successe cose ben più strane, ma c’è chi vede lo strano solo negli occhi degli altri.
    R
    Grazie Fede.

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  8. Vietati i rave, depotenziati i sindacati e gli scioperi, intimiditi i contestatori…. Che volete di più? E’ in pieno atto la restaurazione, non del fascismo con i suoi orpelli esteriori, ma della sua anima più profonda e nascosta. Reprimere le libertà, inoculare la paura, crearsi nemici da combattere, bastonare i poveri, insomma se il manganello ancora non si vede, si sente già.
    E poi populismo a go go, e se le promesse non si mantengono chi se ne frega.
    E se “il popolo siamo noi”, a che serve il Parlamento? E la Magistratura? Una casta a cui bisogna spezzare le reni. E il Capo dello Stato? Di Capo ne basta uno, quello del Governo, specie se eletto direttamente dal popolo.
    Il culto del capo e delle sua infallibilità sono in pieno svolgimento: avete mai sentito la Meloni dire “Scusate, stavolta ho sbagliato”? Mai. Invece, tra sfoggio di vestiti e pettinature, tante dichiarazioni sul “nulla fatto” di cui è sempre soddisfatta. Infine presenzialismo asfissiante nei telegiornali, dove sfoggia abbondanza di sorrisi smaglianti e pose di strette di mano con tutti i capi di Stato. Ma si sa che, stringi stringi, non stringe nulla.
    R
    Strette di mano? Ma va? davvero? dovrebbe prenderli a calci negli stinchi? Lei piero è veramente spassoso. insista…se la sinistra ha questi argomenti Meloni governerà fino a 80 anni.

    Piero, lei sta vivendo in un’altra epoca, rimetta l’orologio sul 2023.
    Meloni, quarta donna più potente al mondo, se ne faccia una ragione e non lo prenda come uno sganassone. Lei ha troppa immaginazione. Santa Patata che cosa vi rode uomini di avere una donna premier, quanto vi rode…ma poi, questo antifascista ante litteram (ammesso e non concesso) si è fatto solo un sacco di pubblicità, altro che repressione. Lo pagheranno anche per andare nei vari talk a dire cavolate contro il governo, di che si lamenta?

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    • E’ stato solo poco previdente.
      Doveva aggiungere “Viva l’Italia vegana, LGBTQAXX, anti patriarcale, inclusiva, senza olio di palma, rinnovabile e a kilometro zero”. Magari finendo con la marca del telefonino e del provider, tanto per far quadrare i conti.
      R
      oppure poteva stare zitto.

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  9. “Meloni, quarta donna più potente al mondo”? Ecco, il culto del capo ha già fatto i suoi proseliti. Ma se la quarta donna più potente del mondo sa fare solo promesse non mantenute e provvedimenti quali “inseguiamo gli scafisti fino a casa loro e condanniamoli ovunque si trovino”, oppure proporre la morte della nostra Costituzione con una riforma ridicola, tanto è sfacciatamente ad personam, cosa sapranno fare tutte le altre donne meno quattro che vivono nel pianeta?
    R
    Beh avrà anche lei un suo programma, lo concede piero? magari è sbagliato, deciderà il Parlamento, non mi risulta che passerà tuto per decreto come ha fatto Conte che ci ha messo ai domiciliari e impedito di andare a compiere le più normali operazioni tipo andare in posta, andare al bar poi…peggio dei cani, Renzi ha perso perderà anche lei, ma è la democrazia bellezza. Solo promesse non mantenute? é nella media, forse lei un po’ sopra degli ultimo quattro premier che abbiamo avuto, ma non è da vantarsi certo, comunque cosa dice della fiducia dei mercati, della valutazione della agenzia di rating e della fiducia dell’Europa? Bazzecole vero Pinzillacchere. Ma si, ha ragione continui così, il suo maschilismo sarà una sorpresa anche per lei e forse si ricrederà….viva l’Italia democratica…dica pure quello che vuole, la sinistra (che io ho sempre votato) ci fa una figura da chiodi ruggine. Ma ha ancora 10 punti in meno nei sondaggi. Robetta. Schlein datti da fare su, ma che dormi???Fatti dare una mano da piero…

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  10. Sono d’accordo parola per parola con la signora Gazzato e credo che Lei, Piero, abbia una visione quanto meno presessantottina.
    Dopo decenni di sbracamento, di tolleranza 100 verso tutti, di perdita del rispetto verso le istituzioni, si confonde il fascismo con l’esercizio della legittima autorità, la serietà e il rigore. Chiedere i documenti è intimidazione? Se li chiedono a me mi fanno solo piacere, perché vuol dire che fanno il loro lavoro.
    Le leggi si devono applicare senza troppe eccezioni; le regole del vivere civile pure, chi la fa fuori dal vasino deve essere ripreso ed eventualmente punito.
    Le cose che lei rimprovera al governo attuale non sono indici di fascismo, ma di semplice senso civico; danno fastidio perché il senso civico lo abbiamo perso, e alcune forze politiche ci hanno aiutato a perderlo.
    R
    sono contenta per una volta di condividere anch’io, parola per parola, quello che scrive.

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  11. “Viva l’Italia antifascista” non credo sia mai stato gridato negli anni della Prima Repubblica o nella Seconda, né quando c’era Prodi, né con Berlusconi. Il grido, guarda caso, echeggia alla Scala quando il Primo Ministro è Giorgia Meloni. L’ugola appartiene evidentemente ad un contestatore politico e segue la corrente che tende a creare il pericolo del fascismo per combattere chi non lo pratica ma, a forza di dirlo, sembra lo faccia. E’ un po’ come se io andassi in televisione a gridare contro Malgioglio reo di voler minare le radici della grammatica italiana gondinuanto a bronungiare gonsonandi a gaso. Un vero sovversivo, un pericolo da estirpare al più presto, nel nome della Crusca.
    Viva l’Italia del minuto di gloria e di noi grulli che ne parliamo, sic.
    R
    Veramente il suo commento lo trovo intelligente e spiritoso e non mi pare scritto da un grullo proprio per niente. Ne parlano dappertutto, non credo che qui si sia più “grulli” di tanti altri.

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