Fango

Per anni su questo piccolo spazio ho criticato ferocemente Donald J. Trump. (Ma non solo qui). Mi è indigesto, mi fa venire la nausea e il riflusso come pochi altri rappresentanti della politica mondiale.

Inizialmente veniva paragonato al nostro Silvio Berlusconi e, devo dirlo, qualche analogia c’era. Ma ora, dopo quanto ha fatto, detto e disfatto, mi sento di dire che al suo cospetto Silvio Berlusconi si erge come Nettuno dalle acque, tridente compreso. Non che non ne abbia fatte di cotte e di crude e a mezza botta, no, ma Trump non è degno di essere paragonato a lui.

Trump è stato indegno subito della poltrona che ha occupato e infatti al primo mandato non è seguito il secondo. Evidente che gli americani hanno capito con chi hanno a che fare: uno spudorato piazzista di se stesso, senza il minimo degli scrupoli che non sa manco cosa siano, un bugiardo, uno che pretende che le donne siano il suo personale zerbino di cui disfarsi quando mostra segni anche esili di logoramento. O se si ribellano al suo machismo da fiera di mister Muscle.

Ne ha di condanne ormai è pregiudicato, ma se ne vanta. Se vince le elezioni il mondo è perduto per sempre. Ma non le vincerà. almeno lo spero. Chiamare “Vermin” (parassiti) i suoi oppositori racconta bene l’uomo. La democrazia per lui è uno dei suoi zerbini sui quali pulirsi le suole delle sue scarpacce 47 dopo l’ennesima partita a golf sul terreno bagnato dove vince sempre perché per lui esiste solo la vittoria, perdere non sa e mai saprà. Qualcuno dovrebbe spiegarglielo che si può perdere ma uno cosi bravo deve ancora nascere.

La fanga che trascina con sé è, però, molto pericolosa, lascia tracce indelebili nelle persone fragili: i suoi sostenitori che non hanno capito con chi hanno a che fare o, se lo capiscono, sono peggio di lui. Il che è ancora più preoccupante.

11 commenti su “Fango”

  1. Trump sta a Berlusconi come gli USA stanno all’Italia.
    Quelle di Berlusconi erano marachelle all’italiana, che a volte facevano simpatia. Trump è duro e prepotente all’americana.
    Quello che non si può negare ad entrambi è che sono stati contrari alla guerra e hanno lavorato per far riavvicinare USA e Russia, al contrario dei loro successori attuali.
    R
    Berlusconi lo ha fatto (soprattutto per tornaconto personale, come quasi tutto quello che ha fatto). Trump ha solo usato la Russia per i propri scopi e ci è riuscito molto bene la prima volta facendosi eleggere grazie proprio ai russi. Una cosa un po’ diversa. Ma se vogliamo raccontarci le fiabe…tutto serve.

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  2. Gli ucraini non sottilizzerebbero come lei andando a fare il processo alle intenzioni.
    Con Trump al governo l’Ucraina avrebbe trovato un accordo ragionevole con la Russia per il Donbass e la Crimea senza perdere la libertà; qualche centinaio di migliaia di ucraini sarebbero ancora vivi e avrebbero un lavoro.
    R
    Fa anche miracoli?

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  3. Si chiamano “scelte di campo”, e sono l’argomento della politica. Si intessono alleanze e patti che oggi mi favoriscono, e domani quando per varie cause non mi convengono più si trova qualche nobile e virtuosa etichetta da regalare ai giornali e si cercano nuovi truschi e nuovi compromessi. Essere amici della antica tribù dei Vaccones, vegani poliamoristi LGBT, magari piace ai media, ma un bel trattato commerciale con un altro brutto e cattivo come te è più utile e più pacifico – anche se, ovviamente, paghi un tributo in dignità, rettitudine e presentabilità per alleanze future.
    Bisognerebbe vedere (ma in genere non lo si spiega bene e non lo si chiede ai diretti interessati) se è preferibile una confederazione da vivi a una libera indipendenza da morti.

    Quanto al secondo mandato di Trump, ritardato da varie cause tipo pandemia di Covid, se non arriva un marziano col suo disco volante lo avremo tra un anno. Se eleggono Biden, in ogni caso, “peggio il tacon del buso”, gli USA non restano in piedi con uno zombie alla Casa Bianca.
    R
    Poteva rimanere fare il magnate? O temeva che lo stato gli facesse pagare tutte e tasse? Orrore? Allora io preferisco il buso al tacon, almeno da li si passa, dal tacon no e si soffoca. La santa alleanza col magnate russo non reggeva neppure su una vignetta satirica.

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    • Biden di nuovo in carica vuol dire portare gli USA al limite di una guerra civile nuova e devastante che vedrebbe dalla stessa parte neri, asiatici, latinos e operai bianchi e dall’ altra intellettuali, professori, criminalità organizzata e non, e un po’ di vecchie barbe della vecchia classe dirigente. I sondaggi sono incredibili e preoccupanti (leggi i gli articoli di Rampini che ci vive da una vita). I banchieri pensano ai soldi, e Trump parla il loro linguaggio. Inoltre Biden è vecchio, può andarsene da un momento all’ altro. Già oggi Kamala Harris, la vicepresidente più impopolare della storia americana, non sarebbe in grado di guidare la Nazione, e tutta la corte di radicali woke più attenti a liberalizzare droga e rapine e a dibattere sui cessi trans che al PIL potrebbe fare le cose più strane – nelle università fanno manifestazioni PRO HAMAS.
      Altri candidati “sensati” a sinistra non ne vedo, a destra non ne hanno bisogno, il Donald basta e avanza (e perlomeno si sa come funziona).

      Quindi, schifo o non schifo, si riprenderanno il Donald, e noi con loro (che poi economicamente non è detto che sia un danno). A meno, ripeto di alieni o BigFoot dell’ ultimo minuto.
      R
      rispetto la tua opinione, Biden sarà vecchio ma Trump ha solo qualche anno di meno e di questi tempi c’è chi arriva a 100 anni, vedi Jimmy Carter a cui è morta la moglie ieri alla bella età di 96 anni. L’età in politica è un valore aggiunto. Guarda Mattarella è più vecchio di Biden- E Napolitano e Pertini…?

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  4. Sono personaggi dello stampo di Biden o di Netanyahu quelli capaci di azioni dalle conseguenze rovinose per l’umanità. E lo stiamo toccando con mano.
    R
    beh, scarsa obiettività, c’è anche di peggio o di molto peggio, se si vuole vedere difetti o pregi a chi ci sta antipatico o viceversa…si ragiona di più con l’ideologia che con le idee.

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  5. Ideologia? Mah, Biden è impegnato più direttamente che indirettamente in ben due guerre. Solo per questo, per il momento, ha mollato con Xi, altrimenti avrebbe attaccato briga anche con la Cina.
    Netanyahu per distruggere Hamas (da lui stesso alimentata per cancellare l’ipotesi dei “due stati, due popoli”), in poche settimane ha ucciso più di 13 mila palestinesi di cui 5500 bambini, attaccando ospedali, campi profughi, le sedi dell’Onu, e perfino Medici senza frontiere. E non è ancora finita. Mai vista tanta brutale vendetta.
    R
    Piero, perché non fa i numeri dell’attacco russo all’Ucraina? Anche lei fan del Cremlinese? O mi racconterebbe che quella è una guerra “sacro e santa”?
    O forse lei è fan dei terroristi che hanno lanciato il sasso? E’ in buona compagnia sa? Vedere solo i morti provocati dalle parti che ci stanno sulle scatole e non vedere quelli di chi appoggiamo, non le pare che sia un po’ ipocrita? Se vuole tenere la contabilità, allora dovrebbe fare tutti i numeri la guerra fa schifo, non è che chi la lancia e la fomenta faccia meno schifo di chi si difende. Un concetto che per lei è inarrivabile, evidente.

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  6. Ma cara signora, il rapporto è superiore a 10 morti palestinesi contro uno israeliano, di che stiamo parlando? Ed è sempre stato così. Hamas è nato contro contro il mancato riconoscimento di una Palestina libera e indipendente, e contro le soverchierie di Israele verso i palestinesi, in particolare per l’illegale occupazione del terreno proprio dei palestinesi, la Cisgiordania, dove gli israeliani hanno creato miriadi di colonie dove non possono accedere i palestinesi, e dove l’ordine è fatto dai militari israeliani, un vero apartheid.
    Un fautore irriducibile del colonialismo è questo triste figuro che corrisponde al nome di Netanyahu. Ritiri prima le colonie dal suolo palestinese prima di operare per la distruzione di Hamas. Fra l’altro Netanyahu ha sempre combattuto l’idea dei due popoli in due stati, e, temendo che ciò potesse avvenire con l’ala moderata di Abu Mazen, ha anche alimentato in passato l’ala estremista Hamas (l’ha dichiarato lui stesso che gli faceva comodo) per dimostrare che ogni coesistenza coi palestinesi è impossibile e appropriarsi dell’intera Palestina. Cosa che oggi gli sta riuscendo.

    In quanto all’Ucraina, il conflitto è nato con un golpe e la repressione delle popolazioni russofone del Donbass, seguito dalla minaccia di schierare la Nato a due passi da Mosca, di cui l’operazione speciale di Putin è stato l’epilogo che si sarebbe evitato se Zelensky, anziché ascoltare Biden, avesse accettato la mediazione di Sholtz prima che iniziasse il conflitto.
    R
    Piero, le lascio le sue convinzioni. Non replico nulla, è inutile,

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  7. Signora Gazzato, senza entrare nel merito, le sottopongo due citazioni:
    “Vox populi, vox dei” (anonimo)
    “Un ufficiale non si arrende mai, neanche di fronte all’evidenza” (col. Buttiglione)
    R
    mi perdoni ma la seconda non la capisco appieno.

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  8. Intendo che, a sensazione, mi pare che nessuno dei frequentatori del suo blog condivida appieno la sua posizione sulla guerra in Ucraina.
    R
    e anche fosse? Ma temo che lei si sia distratto. Ma anche fosse che nessuno qui condivide la mia posizione sull’Ucraina, non le consentirebbe lo stesso di sfregrsi le mani o pensare che sia quella sbagliata mentre la sua è giusta, la riterrei presunzione.

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  9. Per carità …! Non mi frego le mani. Io sono contento quando convergiamo su posizioni condivise.
    Comunque, molti nemici, molto onore. Onore a lei.
    R
    mah, meglio sarebbe non averne affatto. E poi “nemici”? solo perché la si pensa diversamente?

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