C’è un monumento in piazza
del Partigiano, mani legate
dietro la schiena.
La genta passa lo guarda appena.
Sotto la statua c’è un’ iscrizione
poche parole non dicon tanto
a chi non sa, a chi non vede
passa distratto, a chi non crede
che quello è un uomo ch’è stato
ucciso perché chiedeva la
Libertà.
Soltanto questo la Libertà
Bambini intorno giran curiosi
si ferman poco ridon gioiosi
perché quell’uomo ha quelle
mani con quella corda legata
ai polsi ?
E quelle dita son cosi lunghe
che sembran rami?
E guarda il cielo come se fosse
precipitato sopra di lui?
Non sa, non vede la gente
e passa.
Qualcuno appoggia sopra
il muretto un coso bianco
forse un berretto.
Poi guarda in basso
verso l’aiuola dove c’è
un fiore nato dal marmo.
Un fiore giallo come una luce.
Si è fatto strada è tutto storto
però è nato ed ora è là
a festeggiare la Libertà.
Molto bello quest’inno alla libertà. Libertà, quanto sangue si è versato in nome tuo. Libertà, un sentimento così forte che se soffocato genera i movimenti di liberazione, a volte pacifici – come manifestazioni, scioperi e campagne di disobbedienza civile, come quella di Gandhi in India- ma spesso, se l’oppressore è sordo alle istanze di liberazione e l’oppressione continua, possono generare atti di insurrezione, di resistenza armata, di guerriglia e, strumento estremo, atti di terrorismo
Da siciliano, non posso non pensare ai Vespri Siciliani, la ribellione scoppiata nel 1282, contro il dominio oppressivo dei francesi di Carlo d’Angiò.
Ma per non andare troppo lontano, basti pensare ai movimenti di liberazione in Africa dai domini coloniali di Francia, Gran Bretagna, Portogallo, Belgio, Germania, Italia.
Nel Nord Africa, la Tunisia fu il primo paese del Maghreb che ottenne l’indipendenza dalla Francia nel 1956. nel 1960 furono il Senegal e la Costa d’Avorio a rendersi indipendente, mentre una lunga guerra (1954-1962) portò all’indipendenza dell’Algeria nel 1962, sempre dalla Francia.
Il Congo Belga si liberò dallo sfruttamento disumano del Belgio solo nel 1960
Lo scrittore statunitense Mark Twain affermò che in Congo erano morte dieci milioni di persone
Ma non sto qui a fare la storia mondiale di liberazione dagli oppressori. Mi basta affermare che noi Occidentali, raggiunta la nostra libertà, siamo stati tra i peggiori artefici per toglierla agli altri. E qui non posso non pensare oggi alla Palestina e al tentativo di cancellarla dal volto della terra che si sta consumando in queste ore.
R
non sono d’accordo con l”ultima frase. E’ semplice e pura ideologia. I terroristi stanno ottenendo il loro scopo, questo è sbagliato e non è libertà.
Anche l’Ucraina (dimenticata) ha diritto alla sua libertà e Putin la sta distruggendo da 20 mesi. Ed è agire da terrorista da terrorista e non da uomo delle Istituzioni.
Ma quale ideologia? Quella della superiorità di Israele sui palestinesi?
I palestinesi da ben 75 anni sono oppressi, prevaricati,privati dei loro diritti, trattati come esseri inferiori, proprio da chi, per la storia vissuta, dovrebbe ripudiare comportamenti repressivi di un popolo.
Israele occupa arbitrariamente gran parte della Cisgiordania, dopo aver radicato le proprie colonie. espropriando il terreno dei palestinesi, segregandioli nei loro miseri villagi, perseguendoli e privandoli del diritto di autodeterminazione.
Finché Israele non libererà quelle terre, non ci sarà requie in quelle terre, Il terrorismo di Hamas nasce dalla repressione feroce e continuativa di quel popolo.
Già più di ottomila morti tra i civili palestinesi di cui tre mila minorenni, Gaza privata di pane, acqua, medicinali, un vero e proprio delitto Contro l’umanità di cui L’Occidente è complice.
R
I morti israeliani, evidentemente per te sono come i morti ucraini: non contano niente. La maggior parte della popolazione vorrebbe vivere libera e in pace anche in Israele, ma negli anni gli attacchi feroci dei terroristi hanno solo alimentato e inasprito i rapporti tra i due popoli. In questo caso, Stare da una sola parte è sbagliato, la pace si ottiene solo se bilateralmente si depongono le armi, questo vale per tutte le guerre ma vale soprattutto quando non c’è volontà di arrivare ad accordi perché terze parti hanno interesse ad alimentare odio e in questo caso sono preponderanti. Prendersela con Israele e l’Occidente è proprio quello che vogliono i terroristi. E ai palestinesi non giova. Anzi.
Che du’ palle ‘sta storia delle complicità dell’occidente, qui si deve entrare nel territorio della psicologia per spiegare tale cieco accanimento verso se stessi.
Comunque Gaza era libera dal 2005, abbiamo visto quali mirabolanti progressi be sono seguiti. E si che dietro ad Hamas ci sono sponsor cui i miliardi – in petrodollari, anche quelli ovviamente colpa dell’Occidente, non mancano
Mariagrazia, i morti innocenti per me “contano”, sotto qualsiasi bandiera son caduti. La tua frase
“I morti israeliani evidentemente per te sono come i morti ucraini: non contano niente” è incommentabile e preferisco tacere.
Se Hamas ha fatto un misfatto orrendo, Netaniyahu ne sta compiendo uno dieci volte peggiore, tanto quanto è il rapporto dei caduti nei due campi. Indegno di uno stato democratico. Niente giustifica un massacro di civili come quello che sta compiendo. Sordo ai richiami dell’Onu, perfino gli ebrei di America lo stanno condannando.
R
Non hai mai speso una sola parola sugli eccidi compiuti da Putin in Ucraina, è un dato di fatto, ci credo che siano tutti uguali per te i morti, ma la differenza nei tuoi commenti si nota. Tutti, o almeno quasi tutti, sappiamo le vicissitudini del popolo palestinese, non dici nulla che non sia ben noto, io ne ho pietà quanto te se non di più e non da oggi, credi, ma conosco anche quelle degli ebrei perseguitati da sempre e anche ora. Mai come in questo momento bisogna rendersi conto che gli orrendi misfatti compiuti ai loro danni potrebbero ripetersi. Quindi non solo Gaza, ma tutta quell’aerea è una polveriera che potrebbe deflagrare ogni momento. La tua narrazione vede una sola parte ed è una visione a mio parere miope. Il tuo atteggiamento verso gli israeliani è del tutto diverso rispetto a quello che hai nei confronti dei russi o meglio di Putin eppure gli ucraini non sono trattati meglio dei palestinesi, anzi. E in questo io ci vedo ideologia e l’ideologia in questi frangenti limita la visione delle cose, che proprio tu eri quello che sosteneva che deve essere ampia, in questo caso mi pare si sia molto ristretta,
Alessandro, Sei pregato di abbassare i toni anche tu, qui si discute di cose anche molto serie e complicate e nessuno di noi possiede né la verità, né la competenza per tranciare giudizi cosi netti, te compreso.
Mraiagrazia, dici: “Non hai mai speso una sola parola sugli eccidi compiuti da Putin in Ucraina”,
Falso, mi sono sempre battuto perché la mattanza in Ucraina finisse.
Quelli che tu chiami eccidi di Putin -ma in realtà sono da entrambe le parti- sono anche frutto della dissennata fornitura di armi, cui sei favorevole, che alimenta all’infinito una resistenza inutile, che serve solo al aumentare il numero dei morti.
Poi dici:”Gli ucraini non sono trattati meglio dei palestinesi”
Ma cosa dici? Gli ucraini si sono resi indipendenti dall’Urss pacificamente senza che sia stata versata una goccia di sangue, si sono gestiti da sé, hanno fatto quello che hanno voluto, compresa la persecuzione in casa loro delle minoranze russofone e la minaccia alla Russia auspicando il loro ingresso nelle Nato.
Non c’è nessun paragone che regge con i palestinesi, scalzati dalle loro case, oggetto di pulizia etnica da parte di Israele: in 750 mila furono fatti sloggiare da casa loro nel 1948, e successivamente in 300mila durante e dopo la guerra del 1967, e in 600 mila dalla Cisgiordania, da Gerusalemme e dalla striscia di Gaza.
La volontà di Netanyahu (non di Israele) è quella di cancellare ogni possibilità di instaurazione di una stato palestinese.
R
ci rinuncio, vai per la tua strada
Mauro, fattene anche quattro “palle così”, ma questo non cambia che l’Occidente non è solo complice, ma anche pavido, dovrebbe condannare decisamente quel sanguinario che sta a capo del governo israeliano, inviso anche a gran parte del suo popolo.
Gaza è solo la prigione dove è rinchiusa una popolazione di povera gente, Israele ne controlla gli accessi, la forniture di acqua, di merce e di energia. I capi di Hamas sono quasi tutti all’estero.
Hamas è risultato di un’operazione mal fatta fin dall’inizio e di una realtà inoppugnabile: lo stato di continua oppressione in cui è tenuto il popolo palestinese.
R
Forse ti riferivi a Francesco?
Anche fosse vero che Hamas nasce per opporsi alle ingiustizie, non credo ci possa essere che tolleranza sotto zero verso il terrorismo, molto sottozero.
Si, mi riferivo a Francesco, chiedo scusa a Mauro
@alessandro: i commenti di Mauro sono più eleganti dei miei, non capisco come si possano confondere.
Appunto, i capi di Hamas sono tutti all’estero e ben protetti da ricchi emiri: due domande da porsi proprio no?
Tralascio l’equiparazione tra eccessi ucraini (che non nego possano aver avuto luogo) e la scala delle azioni dei russi, per carità di patria.
Allora. tremila bambini palestinesi morti ammazzati erano tutti ufficiali di Hamas travestiti? e gli altri settemila tra donne (tante) vecchi (tanti) e uomini (che se anche muoiono chissenefrega, sono palestinesi E QUINDI terroristi) sono “danni collaterali”?
E devono essere contenti di essere bombardati in un ospedale, perchè le bombe sono “democratiche”? Eccheccavolo, ma i soldi e il fanatismo ci hanno davvero reso ciechi e sordi?
R
Try a little less arrogance. Please.
@nencioni, non faccia l’anima bella da social. Questa è la guerra e da che mondo è mondo ha ragione chi vince e vince chi fa più danni all’avversario, il resto sono chiacchere e ipocrisia da social, l’atto di uccidere è quello che sia la vittima un militare un terrorista o una donna incinta. Ma tanto del comandante ‘non uccidere’ tutti se ne fregano ed allora non condanni Israele che sta solo facendo il suo lavoro.
Ps se trova ripugnante quello che ho scritto sopra, ha pienamente ragione. Il fatto che quello sopra è lei, è la fotocopia del suo pensiero sulla guerra in Ucraina, ma applicata a Israele. Se ci riesce, mediti.
A francè, nun t’allargà, ci vuole ben altro che te per ripugnarmi..
Se per te “fare il proprio lavoro” per un esercito regolare di una nazione cosiddetta civile significa mettere in fila tre chilometri di cadaveri di bambini (testa contro piedi, per dare un’idea), HAI UN PROBLEMA. Ho sempre contestato l’idea della “guerra giusta” o delle “regole di guerra”: nel momento in cui decidi che hai un motivo valido per uccidere un tuo simile dai il permesso al tuo simile di provare a uccidere te. Sono stato accusato di cinismo più volte perchè lo so e lo dico che alla fine del giorno conta solo chi mena più forte. Io contesto il blabla e le pippe mentali e l’ostentazione di virtù di che sottilizza tra reazione, reazione preventiva, pacificazione, messa in sicurezza e altre fregnacce quando è solo vendetta con la bava alla bocca contro una strage altrettanto selvaggia. Io mi schifo e mi incazzo contro chi giustifica l’orrore dicendo “beh, però hanno il Parlamento e sessant’anni fa li hanno sterminati”, perchè essere perseguitati è una sfiga e non una virtù, e comunque i Palestinesi con l’ Olocausto non c’entrano niente. In quella zona hanno perso TUTTI l’umanità, e ogni “distinguo” è una bestemmia. Se c’è stato un attentato Israele usi tutta la tecnologia e l’intelligence e i virus informatici e le armi sfiziose di cui si vantano (e vendono) a tutto il mondo, e stermini i terroristi: bombardare un campo profughi da quattro lati ammazzando centinaia di bambini in una logica di “uno dei miei dieci dei tuoi” non si chiama giustizia, si chiama Fosse Ardeatine.
R
le guerre fanno schifo sempre, chi le provoca e le pianifica a tavolino, fa schifo dieci volte tanto.
Mariagrazia, un off tread. Mi pare che lei abbia una buona dimestichezza con la lingua inglese. Come giudica l’inglese della premier, uscito nell’intervista-burla fatta dai “comici” russi? A me sembra paragonabile a quello del sottoscritto, pertanto scarsino, e mi fa piacere masticare l’inglese a livello di premier italiano. In particolare in un passaggio la Meloni usa la costruzione “I am having …” che un inglese non userebbe ma che a noi risulta naturale. Al di là di ciò, nell”ascoltarla ho percepito molta… Umanità. Secondo me le critiche sull’approccio all’Ucraina non sono giustificate, in fondo è quello che si legge sui giornali e dalla penna di molti esperti. E non è quello che pensa la Meloni, come si capisce dalla replica sulla domanda fesseria su Bandera (e qui cade lo scherzo perché una fesseria simile poteva uscire solo dalla propaganda russa). Saluti,
Francesco
R
lo giudico ottimo. Deve considerare il momento che vive la premier a causa della separazione e l’entusiasmo al ribasso che ne deriva giocoforza. Nonostante ciò, si esprime correttamente, in modo abbastanza fluido a parte qualche inceppamento all’inizio, non è sempre facile al telefono convertire immediatamente i propri pensieri nella lingua nella quale si traducono. I’m having è corretto e gli inglesi lo usano spesso. Se lei parla inglese come la premier, lo parla bene. Quei die parac…che le hanno fatto lo scherzo l’hanno fatta lavorare molto per nulla ma lei si è tenuta sulle generali, non è caduta nella trappola. dopo tutto come poteva immaginare che quello che parlava era russo e non africano? Parlava inglese proprio come un africano ed aveva imparato bene la lezione. Forse, ci sarei cascata anch’io. Però d’ora in poi dovrà chiedere la password prima di impegnarsi in conversazioni cosi complesse con chi la sta solo prendendo in giro.
Grazie. Sul present continuous con il verbo avere ho ancora qualche dubbio, credo che in quel contesto si sarebbe dovuto usare solo I have, comunque riguarderò sulla mia sgualcita grammatica. Resta che, presso il sottoscritto, il diabolico scherzo non ha messo in cattiva luce una persona che peraltro non ho votato e probabilmente non voterò. Al contrario un paio di punti se li è guadagnati. Cordiali saluti
R
se non si fida…
” Qui abbiamo spiegato il present continuous, mentre della differenza tra simple present e present continuous ne abbiamo parlato qui.
Il present continuous si può usare anche come forma futura, come spieghiamo in questo articolo
Il verbo have al present continuous ha questa coniugazione
Forma affermativa Forma negativa Forma interrogativa
I am having….”
Da Open minds.
La premier parla un inglese corretto, non approssimativo con un buon uso di vocaboli. A differenza di altri suoi colleghi, si esprime con accuratezza in una lingua non sua e in temi difficili e complicati. Direi che dopo questa telefonata ha davvero guadagnato punti. Anche umanamente. Le hanno fatto un favore.