Fantasia

Fantasia ci vuole.

Vivere richiede fantasia.

Mi chiudo dentro il mio mondo e sogno.

Immagino il mondo che vive in pace.

Niente guerre, niente morti, niente bombe.

Niente reportages di massacri.

Fantasia ci vuole molta fantasia per non credere.

Non credere a quanto succede e vivere come

se non succedesse.

Ma cosa posso fare io perché il mondo viva in pace?

Cantare una canzone? Andare in piazza a protestare

contro la guerra che se ne infischia di me?

Peace and love in this world…slogan vecchio ma tornato

di moda.

Lo scandiscono i politici e chi ci crede.

E lo usa chi pensa che a dirlo succeda qualcosa.

Niente succede senza fantasia. Devo averne molta

per vivere bombardata ogni giorno da immagini terribili, orride,

disgustose e lo stress è il mio padrone di casa.

Lo caccerò a calci e mi riprenderò il mio salotto.

Il mio salotto è mio, mi appartiene ed è il mio mondo

get out stress, get out war. get out false prophets

get out evil….

just get out and don’t come back.

10 commenti su “Fantasia”

  1. Ci sono anche i menefreghisti, per loro non serve fantasia, sanno che basta fregarsene e magari ogni tanto scrivere qualche frasetta che auspica la pace tra i popoli…ma basta che su un blog qualcuno gli dica qualcosa che non gli garba, che vanno su tutte e più una delle furie e allora la pace …può attendere.
    Abbiate Fede.
    R
    già, è vero, volano stracci e anche qualche petardo…metaforico. Alla paccia della face.

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  2. Certo che ci vuole davvero fantasia per sparare certe caz…una certa Elena qualcosa ex ambasciatrice che di diplomatico non ha neppure il colletto della camicia, mi pare ne stia sparando a raffica dovunque.
    E c’è persino chi la ringrazia (un certo Formichi) di spararle nel suo talk…contento lui…

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  3. IL mondo è pieno di finti pacifisti pronti a mettersi coi terroristi. La pace per loro significa abbattere il colosso americano con annessi e connessi.
    Pace? Acchi? Siamo uomini o amerreggani?
    Ciarlatani di tutto il mondo unitevi e andate in piazza a manifestare contro chi mette in forse le vostre amate poltrone!

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    • @Mariagrazia: se è in FB, butti un’occhio sulla pagina di Stefano Disegni, un bravissimo disegnatore di satira, che nella sua ultima striscia si è dedicato proprio a questo intellettuali (specialmente Santoro) che per motivi di protagonismo cercano di mettere il proprio cappello sulla pace. Credo sia stata pubblicata anche sul Fatto Quotidiano.

      Sulla non-ambasciatrice: è evidente che questi personaggi sono invitati in TV per fomentare la cagnara. Peraltro ho letto che I talk show hanno i dici di ascolto modestissimi. Non diamoci peso.

      Sul sentimento generale anti-israele: pensi che c’è un mio carissimo amico che detesta Israele e ne inneggia letteralmente l’estinzione su FB (ottenendo però riscontro nullo da parte dei suoi 1000 e passa contatti). Lo conosco da una vita e so che è proprio un mite, una persona adorabile, non violenta, non militante in alcuna ideologia particolare (anche se distante dalla destra), ma se gli mostri una bandiera di Israele diventa feroce. Evito di affrontare il tema con lui, sono convinto che le sue invettive siano anche sfoghi e con il tempo ho imparato a non sollevare il ditino e dare lezioni. Certo mi interesserebbe capire la natura esatta di tale odio, il perché profondo, come si sente quando avverte questo sentimento crescere e come ci convive. Mi interesserebbe anche perché recentemente ho provato qualcosa di simile nei confronti della Russia, senza arrivare ai suoi estremi e senza la medesima costanza. Credo che un confronto su questo piano sarebbe più fruttuoso di un confronto sugli elementi della geopolitica. Penso che solo dopo aver accolto gli elementi emotivi di ciascuna parte, ed i propri, si possa discutere utilmente di tali tragedie.

      Buona serata.
      R
      non sono su FB, me ne tengo lontana.
      La sua analisi è molto interessante perché richiama le radici profonde di un conflitto che sembra non trovare requie. Proviene da lontano, lo sappiamo e conosciamo le ragioni storiche della nascita dello stato di Israele e anche allora credo, in tanti si saranno chiesti da dove derivasse, in persone normali e miti, l’odio verso gli ebrei. Dopotutto in molti, durante la persecuzione, non trovavano quasi neppure troppo strano che la si praticasse, in molti erano indifferenti, certi addirittura d’accordo.
      Quando ripenso alla vicenda di Anna Frank, non posso fare a meno di pensare che la cattiveria che alberga nell’animo umano, in quel caso ha superato se stessa. E però da allora ce ne sono stati molti altri esempi altrettanto se non più gravi, come quelli attuali, ma tutti discendenti da quell’odio. Inspiegabile se non attraverso una profonda psicoanalisi.
      Grazie, altrettanto a lei.

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  4. Io non ho niente contro gli ebrei e, anche in questa circostanza, sto dalla loro parte, anche se riconosco che Netaniau ultimamente ha provocato parecchio.
    Gli ebrei hanno avuto una storia particolare a causa della loro convinzione di essere il popolo eletto da Dio e destinato a prevalere sugli altri popoli. Una dottrina nata per giustificare la loro invasione della Palestina intorno al 1000 a.c., attuata attraverso guerre spietate e pulizie etniche, come racconta la Bibbia.
    Ai tempi dell’impero Romano furono l’unico popolo che non accetto di essere dominato e assimilato, e le rivolte degli ebrei (spesso sanguinose e di stampo terroristico) furono frequentissime, tanto che, alla fine, Tito decise di farla finita e disperderli.
    Una volte dispersi rifiutarono di integrarsi nei Paesi in cui andarono ad abitare, e si raggrupparono nei ghetti, un po’ per non volersi mescolare con gli altri, un po’ per proteggersi, un po’ perché i popoli che li ospitavano li discriminavano.
    All’attività dell’artigianato si aggiunse presto la pratica dell’usura, e gli usurai, se da una parte fanno comodo, poi finiscono per essere odiati dai loro stessi clienti.
    L’identificazione degli ebrei con l’usura e la scarsa simpatia verso di loro ha radici antiche, se Shakespeare, nella sua opera “The merchant of Venice” affida la parte dell’individuo spietato e spregevole all’usuraio ebreo Shylock.
    Negli USA gli ebrei costituirono alcune delle più potenti organizzazioni criminali, come ricordato nel film “C’era una volta in America”, e, con l’abilità o con metodi poco ortodossi, presero il controllo di molte delle più importanti organizzazioni finanziarie americane.
    Qualcosa di simile fecero in Europa (ricordiamo famiglie potenti di banchieri come i Rotschild, i Sassoon e tanti altri).
    Probabilmente Hitler mise in piedi quella mostruosa macchina di sterminio non tanto perché fosse sinceramente razzista e sprezzante verso la razza ebraica, ma piuttosto per impossessarsi delle ingenti ricchezze accumulate dagli ebrei.
    Anche oggi gli ebrei si percepiscono e sono percepiti come speciali e diversi, legatissimi alla loro tradizione e alla loro religione, basata su quello strano papocchio di traduzioni, rifacimenti, integrazioni e interpretazioni che è la Bibbia.
    E, dopo le persecuzioni naziste e sovietiche, si sentono in diritto di essere indennizzati e favoriti rispetto agli altri popoli.
    Una situazione difficilmente sostenibile a lungo termine. Credo che prima o poi si dovranno rassegnare a diventare un popolo come gli altri.
    R
    Lenzini la passo ma le dico che non mi piace affatto la sua analisi.
    In sei milioni sono finiti nelle camere a gas, e la Bibbia non è uno “strano papocchio”. Si capisce anche da quello che scrive che il pregiudizio verso di loro possa tramutarsi facilmente in odio.

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  5. La dietrologia è una brutta bestia. Uno scrive una cosa in termini oggettivi e pacati e qualcuno si diverte a leggerci il contrario ipotizzando perfino un incitamento all’odio. Io ho solo riportato i fatti storici.
    La Bibbia è un testo che ci è arrivato in decine di versioni diverse. Da una tradizione orale si è passati alla versione in aramaico (che si scriveva con le sole consonanti, mentre le vocali le aggiungeva il lettore a senso), poi in greco, poi in latino e nelle lingue moderne, e ogni volta aggiungendo e togliendo qualcosa, anche interi capitoli, e traducendo a senso termini ed espressioni.
    Oggi ci sono decine di versioni, tra le quali la chiesa cattolica ha scelto ufficialmente la versione “masoretica”, mentre gli ebrei hanno un’altra versione; ma anche nella traduzione nelle varie lingue si sono fatte delle approssimazioni e delle interpretazioni.
    Basti dire che, nell’episodio famoso di Adamo ed Eva e il serpente, c’è chi sostiene che non si parlava di una “mela”, ma del “male”.
    Quanto alla figura di Yahvé la Bibbia scrive chiaramente che non c’era solo lui, ma anche altri soggetti simili a lui, definiti “elohim” che è il plurale di “el” che significa “lui”, che vengono citati con il loro nome proprio.
    Tanto è vero che il Vaticano ha diramato un’istruzione ai parroci disponendo che, quando leggono passi in cui si trova il termine Yahvé o “elohim” non devono tradurre con “Dio”, ma con un più generico “il Signore”.
    La Bibbia non è stata inventata. E’ un testo in buona parte autentico, ma raccontava semplicemente la storia della fondazione dello stato ebraico.
    Sia la Bibbia che i vangeli sono testi ricostruiti a posteriori per creare il fondamento di una religione.
    R
    come vuole lei, Lenzini, avere delle opinioni diverse dalle sue però, creda è sancito dalla Costituzione. Spero non la definisca papocchio anche quella. Ma si chieda, qualche volta, se quello che interpreta a modo proprio, non sia lei.

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  6. Ha ragione. Qui e su ogni altro social si confrontano opinioni personali, non certo delle verità. Vale per me, per lei e per tutti gli altri.
    R
    “Il suddito ideale del regime totalitario non è il nazista convinto oppure il comunista convinto, ma le persone per le quali non c’è più differenza tra realtà e finzione, tra il vero e il falso”

    Hanna Arendt

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