Quando per puro caso ho visto quello che era successo a Mestre (stavo guardando Carta Bianca) mi sono sentita gelare il sangue.
Il pullman precipitato sui binari in fiamme e il traffico fermo e le luci della città in lontananza…sembrava l’apocalisse.
Mi è venuto in mente Genova. Ma poi ho capito che l’autista, forse per un malore, aveva divelto il guard rail.
Quante volte sono passata di li? Non saprei dirlo, migliaia di volte, anche di recente. Per i veneziani quel viadotto o cavalcavia è una cosa talmente consolidata e abituale anche se spaventosa, specie se lo percorri di notte, che non facciamo più caso al traffico sempre più intenso.
Ma non ho ricordi di niente del genere in tutta la vita.
Sembra che un malore del conducente sia la causa o forse si era distratto, forse qualche aggeggio che lampeggiava o cosa? Forse non lo sapremo mai.
Ma è terribile.
Non so se riuscirò a passare ancora di li senza piangere, senza sentire una fitta al cuore.
Tutta la mia solidarietà ai parenti delle vittime e gli auguri più fervidi ai feriti.
Altro non so dire che non suoni retorico ripetitivo e banale.
L’autobus era modernissimo ed elettrico.
Sembra che proprio per questo abbia preso fuoco dopo la caduta.
Possibile che molti dei feriti si sarebbero potuti estrarre dalle lamiere e si sarebbero salvati se fosse stato un normale bus a metano o a gasolio (10 metri non sono un precipizio), e invece sono morti bruciati.
R
a me risulta fosse nuovo ed a metano.
No, 100% elettrico.
“Mentre sono ancora in corso le operazioni di ricerca dei dispersi, di soccorso ai feriti e di riconoscimento delle vittime dell’incidente di Mestre, si iniziano a delineare le ipotesi più probabili su cosa sia successo. Intorno alle 19.45, un bus è precipitato dal tratto sopraelevato della bretella che collega Mestre a Marghera e all’autostrada A4, causando la morte di almeno 21 persone, tra le quali l’autista e due bambini. Il pullman era in affitto atipico al campeggio Hu, che lo aveva preso a noleggio per effettuare il servizio navetta ai suoi ospiti, per la maggior parte turisti ucraini e tedeschi. L’incidente è avvenuto in via dell’Elettricità, in un tratto rettilineo in discesa in cui si procede a 40-50km/h. L’autista, un 40enne italiano con molti anni di servizio alle spalle, era alla guida di un mezzo nuovo, probabilmente a metano” Open di oggi.
Io non mi invento le cose.
C’è chi se la prende con l’autobus elettrico, ridicolo. Ho visto il filmato dell’incidente e sono rimasto impressionato dalla vista di un guard rail di altezza minima, inferire al mezzo metro, e dietro ad esso una ringhiera metallica un po’ più alta ma decisamente insufficiente ad evitare che mezzi sempre più imponenti come sono i Tir e i pullman moderni, se vi impattano, non precipitino nella strada sottostante.
Io credo che la nostra rete viaria, in gran parte, non sia assolutamente sicura.
R
Non so dove abbiano letto che era elettrico, dalle informazioni che ho era a metano, ma poco importa, il Guard rail è li da 50 anni e viene manutenuto e controllato spesso data la mole di traffico e mai era successo nulla di simile, quello è un rettilineo dove ci sono mille semafori, si va a passo di lumaca l’ho fatto mille volte, ci sono le intersezioni per Marghera e l’aerea industriale, per averlo sfondato significa che gli è andato addosso con tutto il peso e il carico, credo fosse inevitabile a meno di non mettere una barriera di acciaio rinforzata.
L’area intorno a Venezia è un disastro di traffico in tutte le direzioni ed io vado a Venezia poco o nulla proprio per evitarla.
Comunque elettrico o meno:
https://www.huffingtonpost.it/politica/2023/10/04/news/matteo_salvini_incidente_mestre_auto_elettriche-13560931/?ref=HHTP-BH-I13419114-P1-S2-T1
Mariagrazia io credo che i guard rail soprattutto in città debbano essere super rinforzati, quello di Mestre mi sembra inadeguato e ll fatto che fosse lì da 5O anni non rassicura affatto, anzi rafforza il mio sospetto.
R
Ma pensi che io dica che non vada rafforzato<? mai detto, ma se ci vai addosso con 10 ton nessun G.R. tiene. questo dico. Ma non diamo la colpa al guard rail per favore. Le strade del Veneto ne sono piene ma non è mai successo nulla del genere.- E poi da noi si fanno manutenzioni ma da li passano milioni di autoveicoli notte e giorno.
Che era elettrico lo hanno detto al TG3 ed hanno detto che si sono incendiate le batterie. Altro non so.
Purtroppo i guardrail della maggior parte di strade e autostrade non sono dimensionati per trattenere un autobus, ma più che altro per evitare che i pedoni cadano di sotto.
Ultimamente esiste una norma che prevede di collaudare i guardrail con un autobus da 13 tonnellate che impatta a 70 km/h con un angolo massimo di 20°.
I guardrail vecchi sono ben lontani da queste specifiche.
R
Si avevate ragione, ora lo so anch’io che era elettrico. Nessun guard rail poteva fermarlo. Purtroppo.
Mauro Luongo, comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, ha spiegato che “l’estrazione delle persone è stata complicata”. L’operazione è stata complessa: “Tra le difficoltà il fatto che il pullman era elettrico, quindi con le batterie. Purtroppo hanno preso fuoco con l’impatto. Le batterie hanno delle criticità quando sono calde. Ecco perché le operazioni sono state un po’ più lunghe per rimuovere il mezzo”.
Come si vede dalle foto, il viadotto aveva un guardrail basso tipo New jersey in cemento armato che, verosimilmente, non aveva lo scopo di impedire la caduta degli automezzi dal viadotto, ma di proteggere dagli automezzi il passaggio pedonale laterale, il quale aveva poi, all’esterno, una semplice ringhiera leggera e alta per impedire che i pedoni potessero cadere di sotto.
Quindi, quel viadotto non aveva alcun guardrail destinato ad impedire la caduta degli automezzi.
R
Lenzini, a volte dovrebbe chiedersi se le sue certezze non derivino da una “leggera” supponenza- Ma, per favore, non tenga conto della mia risposta e vada liscio per la sua strada lastricata da esse, la pubblicherò, le chiedo solo un briciolo di dubbio, ogni tanto, solo una presina.
Il guardrail era alto appena 52 cm, buono per fate lo “sgambetto” ad un bestione come quello. Fra l’altro c’era una interruzione nella sua continuità! Incredibile sopra un cavalcavia cittadino.
R
Si, pare ma le notizie non sono così chiare e dovremmo andare cauti nel parlare e giudicare. In ogni caso si tratta di rettilineo ad altissima densità di traffico che viaggia a bassa velocità e molto complicato da ponti, svincoli, muri muretti, piste ciclabili…io lo conosco bene ma non certo ogni centimetro anche perché è sempre in manutenzione. Il pullman, dicono ha strisciato sul g.r. per una cinquantina di metri, niente frenata, quindi precipita senza un apparente motivo…se vuoi a tutti i costi incolpare il g.r., fai pure, ma la dinamica è ancora al vaglio degli inquirenti e comunque l’ipotesi più accreditata è che l’autista non fosse cosciente. Il g.r. avrebbe potuto fare ben poco, lo hanno detto anche i tecnici del Comune.
Signora Gazzato, le mie “certezze” derivano dall’osservazione della foto del guardrail, alla quale si riferisce anche Alessandro. Se la osserva avrà anche lei le nostre stesse certezze.
E’ evidente che in quel viadotto non era stato previsto e realizzato nessun guardrail per impedire la caduta degli automezzi.
Dalla foto si vede chiaramente che l’unico guardrail serio, tipo New Jersey in cemento armato, è al centro, a separare le due carreggiate.
Ai lati c’è un camminamento pedonale protetto, lato carreggiata, da un guardrail basso a cui si riferisce Alessandro, che serve a proteggere il camminamento pedonale dagli automezzi. All’esterno c’è una ringhiera alta, ma leggera, con funzione chiaramente pedonale.
Quindi, la situazione è chiara. Quel viadotto era sprovvisto di protezioni contro la caduta degli automezzi. Quindi, non era a norma. Non è un problema di manutenzione. Era nato male.
https://drive.google.com/file/d/1BfNMR8TLQdgoLfxcK3WqUKkHXhLv9dhV/view?usp=sharing
R
lei parla parla ma senza sapere di cosa parla.
“Intanto l’assessore ai trasporti del comune di Venezia Renato Boraso risponde alle accuse sul guard rail: «Sono affermazioni inaccettabili quelle che ho letto. Il bus non è caduto perché ‘c’era un buco di un metro e mezzo nel guardrail. Quel buco è un varco di sicurezza, di servizio, previsto dal progetto originario del manufatto». Secondo Boraso «l’autobus è caduto 50 metri dopo il varco, dopo aver strisciato sul guardarail, senza segno di frenata o contro-sterzata. O vogliamo dire che senza il ‘buco’, la barriera avrebbe tenuto un mezzo in corsa, che sbanda, di 13 tonnellate?».
E, guarda caso il bus ha centrato proprio quel buco, cosi dopo aver sbandato per metri? Pensiamo alle vittime, neppure una parola sinora su di loro, solo polemica…non voglio difendere quel viadotto, ne ho sempre avuto paura ma ci sono passata da quando ero bambina e mai ho visto nulla di simile, dovremmo concentrarci di più sullo stato dell’autista e sulcperché non sia riuscito a tenere il mezzo in strada…altrimenti mi si gela il sangue ancora di più con tutte queste “certezze”…
Il guardrail ha lo scopo di evitare che un mezzo fuori controllo vada oltre la carreggiata e, nel caso di cavalcavia, non precipiti giù. Quel guardrail non era assolutamente atto allo scopo, alto 52 cm. poteva fare solo da fulcro nel caso di un mezzo alto più di tre metri che vi si appoggiasse con sufficiente spinta. Ma a questa manchevolezza, se ne aggiunge un’altra: il tratto di guardrail mancante, e molto probabilmente ciò ha agevolato la caduta dell’autobus.
Purtroppo il Italia, devono succedere le disgrazie, prima che i responsabili intervengano, e i tecnici del comune fanno male, forse per scagionarsi, a chiudere gli occhi di fronte la realtà.
R
va bene, insisti, come al solito. Non senti ragioni. Non conosci quel posto e comunque non ti sfiora l’idea che da li passano milioni di autobus, Tir e altri veicoli e mai era successo nulla del genere. Per te la colpa è solo del g.r. che avrebbe sostenuto il pullman nella caduta. E’tutto da vedere, perché se il bus avesse continuato la sua corsa sbandando e colpendo un g.r. anche molto forte, ciò non sarebbe bastata a fermarlo. Questo dicono i tecnici, ovvio, ma noi italiani siamo 60 milioni di C.T.
Le condizioni di quel cavalcavia sono pessime, l’ho sempre saputo, ma se mi permetti lo conosco meglio di te e so di cosa parlo. Una volta su un milione…almeno…
Mi pare che stiamo parlando un po’ a vanvera, scusate, ma se il G.r. non c’era come mai è stato sfondato come dice l’Ansa?
https://www.ansa.it/veneto/notizie/2023/10/04/mestre-pullman-cade-da-un-cavalcavia-21-morti-e-15-i-feriti_696f0e4c-d8aa-4222-a1de-4260daf6d698.html
E’ una dinamica semplice ma tutta da verificare, lasciamo lavorare chi di dovere, se ci sono responsabilità le pagheranno i responsabili e si spera che quel tratto venga messo in sicurezza. ma tutte le strade e autostrade venete (un groviglio inestricabile) sono a rischio.
IO vorrei invece capire che cosa è successo all’autista. ma su quello temo che ci saranno interrogativi inevasi.
Mariagrazia estendendo il tuo ragionamento (” non ti sfiora l’idea che da li passano milioni di autobus, Tir e altri veicoli e mai era successo nulla del genere”), alla tua preoccupazione per ciò che possa essere accaduto all’autista, potrei rispondere: ma ci sono milioni di autisti che passano da lì, e mai nessuno aveva sfondato un guardrail. Come vedi, il ragionamento che assume una statistica positiva a scusante delle vere manchevolezze, non funziona.
Poi dici “se il G.r. non c’era come mai è stato sfondato” interpretando male ciò che è stato rilevato, ossia due manchevolezze, il guardrail fuori norma (quello a norma su di un ponte e per quel traffico sono di tipo H4) , e l’aggravante del tratto mancante.
Né io né Lenzini stiamo “parlando a vanvera”.
R
sono io a non capire o forse non ci intendiamo? comunque la chiuderei qui. Non mi piace affatto il tuo tono. E su una disgrazia del genere mi sembra sconveniente qualsiasi tipo di polemica. E la mia frase era questa “Mi pare che stiamo parlando un po’ a vanvera, scusate, “…quindi non faccio nessun nome. Preferirei tralasciare di insistere su cose di cui non ci sono certezze. Questo era il senso.
https://www.sanitainformazione.it/salute/troppi-malori-improvvisi-tra-i-giovani-uno-studio-rivela-la-causa/
Signora Gazzato, non mi pare che diciamo cose contrastanti.
Io ho detto che quel viadotto è sprovvisto di guardrail a norma, ma non ho detto che è stata questa la causa del disastro. Ho fatto solo una constatazione osservando la foto.
Sono d’accordo con lei sul fatto che quel viadotto sta lì da 70 anni e, a quanto pare, nessun veicolo era mai andato di sotto.
Quindi, un guardrail a norma, non era così importante.
Credo anch’io che il bus sia caduto perché l’autista ha fatto una manovra sbagliata, o volontariamente o perché si è sentito male. Forse, con un guardrail a norma, il bus non sarebbe precipitato e si sarebbe “solo” scontrato con altri veicoli.
Comunque, questa volta, non siamo di fronte ad un incidente inspiegabile. Probabilmente non sappiamo ancora niente di certo perché la magistratura ha imposto il silenzio stampa. Il conducente del bus che seguiva (quello che poi ha buttato giù un estintore per aiutare i soccorritori) ha visto tutto distintamente, e, probabilmente, anche alcuni dei passeggeri che stavano con lui.
Ci sono altri automobilisti che hanno visto e che parleranno.
Basta avere qualche giorno di pazienza e sapremo tutto.
Cominciano a circolare informazioni più precise.
Il bus si era spostato verso destra e. prima di cadere, aveva strusciato contro il guardrail basso per qualche decina di metri.
Lungo questo percorso non si rilevano tracce di frenata.
Arrivato nel punto in cui il guardrail era interrotto il bus si è spostato ancora più a destra ed è caduto di sotto.
Da questo si rileva che:
1) il bus era fuori controllo, presumibilmente a causa di un malore dell’autista o per un guasto complesso (per esempio, al servosterzo e ai freni). Se non fosse finito di sotto avrebbe arrestato la sua corsa contro qualcosa provocando comunque conseguenze gravi.
2) Il gruardrail, pur non essendo a norma, ha fatto il suo dovere grazie al fatto che l’angolo di incidenza era molto basso (strusciamento piuttosto che urto).
Se non ci fosse stata l’interruzione di quel pur modesto guardrail, probabilmente il bus avrebbe continuato a strusciarci contro, e la vicenda si sarebbe conclusa con un incidente di tipo diverso (tamponamento di altri automezzi o qualcosa del genere).
R
o forse anche di molto peggio.
Signora Gazzato, “poverini” era riferito ad un’altro tema.
Scusarmi di che? Mi pare che ho descritto sempre le cose come stavano. Il guardrail, seppure basso e non a norma, c’era, salvo nel tratto dove lo avevano tolto.
La foto diceva il vero.
A questo punto unica cosa da chiarire, ammesso che si possa chiarire, è se il bus ha avuto un guasto o l’autista ha avuto un malore. Il resto è chiaro.
In analogia con la sentenza che ha condannato a 6 anni l’AD di Autostrade per l’incidente di Acqualonga (sentenza per me sbagliata ed eccessiva) , si dovrebbe condannare alla stessa pena il sindaco di Venezia per aver lasciato un tratto di viadotto privo di guardrail. Staremo a vedere.
R
https://gds.it/articoli/cronaca/2023/10/05/la-tragedia-del-bus-a-mestre-il-comune-nessun-buco-nel-guardrail-e-un-varco-di-servizio-9e0d5c81-8a3b-4900-baf6-ae1329727
comunque …chiudiamola qui per favore.
Comincia lo scaricabarile delle responsabilità, ma in sostanza dal 2017 si sapeva lo stato di pericolosità del viadotto. Sei anni per non riuscire a porvi rimedio! Se questo è normale e non implica responsabilità, si capisce perché in Italia tutto va a catafascio (rete stradale, dissesto idrogeologico, morti sulle strade, morti sul lavoro, etc):
“Nel 2017, riporta Il Corriere della Sera, un parere depositato da tecnici scelti dal Comune di Venezia indicava la necessità di sostituire i guardrail del cavalcavia in entrambi i sensi di marcia e segnalava casi di “ammaloramento delle fasce metalliche dovuto agli effetti degli agenti aggressivi esterni”. Il Comune, come spiegato dall’assessore Boraso, approva il piano di Fattibilità Tecnico Economica nel settembre 2018, il via libera al Progetto definitivo arriva nel 2020 per un costo di sei milioni di euro. L’inizio dei lavori viene fissato per il 2021, poi spostato al 2022 in attesa dei fondi: il primo cantiere apre il 4 settembre 2023, un mese prima della tragedia. Il capitolato della nuova struttura che si sta realizzando al posto del vecchio cavalcavia che unisce Mestre a Marghera e si raccorda con l’autostrada A4 prevede, in particolare, il rifacimento dei cordoli, l’adeguamento della piattaforma e delle barriere stradali (un parapetto e delle strutture aggiuntive alte 3 metri), la sostituzione dei giunti di dilatazione e la predisposizione del nuovo impianto di illuminazione.”
R
Nessuno che parla del malore del conducente o del guasto tecnico del bus, tutti fissi su quel fatiscente G.R. di cui il Veneto è inondato. Se dovessero sostituirli tutti non basterebbero i fondi del PNRR, lo vado dicendo da anni ma non mi sento di gettare la croce su nessuno. L’incidente è peculiare e presenta aspetti da studiare a fondo.
Mi piacerebbe sentire altri pareri.
In attesa di altri pareri (ma io ho già scritto che la causa primaria dell’incidente è un malore o un guasto tecnico) condivido le affermazioni della nostra ospite. Per mettere a norma tutta la rete stradale e autostradale italiana non basterebbe l’intero PNRR.
Dico di più. Mentre i ponti antichi erano fatti di pietra o mattoni lavoravano a compressione, e teoricamente duravano in eterno, il cemento armato lavora anche a trazione, tramite i ferri, ed è un materiale che non dura per sempre.
Peggio mi sento se penso a tutti quei ponti e viadotti che sono stati costruiti con i ferri troppo superficiali che si stanno arrugginendo, o a quelli che sono stati fatti con cemento scadente (magari per colpa delle mafie) che si sbriciola. Il tutto è aggravato dal fatto che i ponti degli anni ’50 e ’60, come quelli dell’Autosole, sono quasi tutti a struttura iperstatica, cioè interconnessi rigidamente, per cui è impossibile sostituire singole parti. Se un ponte diventa insicuro andrà demolito e ricostruito ex novo,
Un nodo che prima o poi verrà al pettine.
Mariagrazia, il conducente o ha avuto un malore o s’è distratto, oppure s’è trovato di fronte a una criticità inaspettata: mi risulta che ci fosse una strettoia proprio per i lavori che si stavano eseguendo nell’altra carreggiata. Ma è proprio per questi motivi che occorrono dei sistemi di sicurezza in modo da limitare i danni.
A proposito, spessissimo si sente di agricoltori morti schiacciati per capovolgimento del trattore che stavano guidando, e mi chiedo sono tutti forniti di strutture Rops (Roll over protection structure), Fatto sta che questa è fra le maggiori cause di morte sul lavoro,
Per la formula uno e altre gare automobilistiche o motociclistiche, si sono studiati tanti di quegli espedienti di sicurezza -sia relativamente alle piste, sia alle auto stesse, sia alle tute che indossano- che oggi sono rarissimi dli incidenti mortali. Quando si vuole, si può.
R
Malore? vedremo, intanto se fosse finito addosso a un bar o ristorante appena qualche decina di metri più in la non oso pensarci. Ma non capisco che cosa insisti a spiegarmi: io sono decenni che scrivo sullo stato delle strade in Veneto e lettere ai giornali a decine…
Il bus era elettrico, ma nessuno scriverà che l’icidente è stato aggravato dall’ incendio delle batterie perchè oggigiorno gli immigati sono una risorsa, Milano chiede più monopattini, le auto elettriche fanno bene alla salute, arricchiscono le vedove e fanno sorridere la piccola Greta, e il problema della Sicilia è il traffico.
Detto questo, bisognerà capire se è stato un malore, un guasto dei freni, un buco nel guardail o che cosa: nessuno di questi fatti DA SOLO spiega il numero di morti, ma bisogna accertarlo per cercare di impedire che si ripeta.
Quello che invece si sta verificando, come sempre in questa epoca devastata dai “social”, è che se sei di sinistra è colpa della Meloni “fassista” che non ha riparato il guardrail mentre se sei di destra è colpa delle batterie “progressiste” che stanno simpatiche agli ambientalisti e alle femministe.
Dei morti e dei sopravvissuti chissene frega, tanto non postano su Twitter o su Instagram e non “generano traffico”.
R
Alberto. spero tu non mi metta in queste categorie…
Mariagrazia, qui siamo due gatti che ciacolano…. parlo dei Grandi Quotidiani, degli Illustri Commentatori, dei media in genere. Tutti con aria seria che si picchiano in testa col biberon (se non fossero tragedie).
R
Concordo, sia sui gatti sia sul biberon.
Però, col pedigree…
Qualcuno conosce l’esito dell’autopsia sull’autista?
L’assicurazione ha già messo le mani avanti: e si tratta di malore non pagherà e i risultatiti dell’autopsia tardano ad arivare.
mi chiedo quando funzionerà qualcosa alla luce del sole in questo paese-
Non è come in televisione che le autopsie le finiscono in mezza giornata. Il tossicologico è abbastanza veloce (vedere se aveva preso droghe o alcool), il resto è molto più complesso.
R
Già. molto complesso…
Pare che non ci sia stato malore. Allora? Era drogato, ubriaco o stava messaggiando la fidanzata?
E’ andato contro il G.R. per 60 metri senza accorgersene?
https://www.open.online/2023/10/13/mestre-incidente-autopsia-alberto-rizzotto-no-malore/
la cosa si fa sempre più inquietante.
A quanto pare l’ipotesi del malore non “può” venire confermata.
Un guasto? E c’era il pilota automatico?
Tutti quei morti si meritano che esca la verità…tutta la verità.
La scorsa estate ho avuto un banale guasto alla batteria dell’auto che ha bloccato il servoterzo e il cambio. E negli automeszzi con servosterzo l’azionamento a mano è praticamente impossibile, specialmente a bassa velocità.
Fortunatamente si è manifestato alla partenza, Se si fosse verificato durante la marcia dell’auto avrei rischiato di andare fuori strada.
R
si ma i freni?
Anche il servofreno si può guastare. Oggi le macchine sono piene di elettronica e un guasto al computer di bordo può mettere fuori servizio precchie funzioni automatiche.
R
allora si stava meglio quando si stava peggio.