E che foto!

La faccia di bronzo per eccellenza o per antonomasia, Donald Trump, è stampata su una bella (si fa per dire) foto segnaletica. Ha collezionato più reati del celeberrimo Al, che in fondo, non mi risulta sia mai corso per la presidenza degli Usa (o sbaglio?).

Mentre The Donald corre ancora, always on the run, never give up, dice, ai suoi (sempre di corsa e mai cedere), sostenitori (dell’orrido). Un calo americano di gusto, una discesa negli inferi di un popolo che pare, ancora lo vorrebbe nella stanza ovale a quadrare il cerchio.

Ma come s’è fatto brutto! Neppure più la bellezza dell’asino o del ciuccio. Ma la bruttezza di una faccia che non teme neppure la fiamma ossidrica.

Ma, ancora, non ha ucciso nessuno (pare) nella quinta Strada e la pistola (fornita per gentile concessione dal suo maggior fan, la NRA) se ce l’ha, non fuma.

Ma con quella foto può spaventare i bambini come il Ba Babau dei miei incubi infantili.

Eppure, con un costume adeguato potrebbe cantare:

Il ciuffo c’è, basta un po’ di tintarella—


17 commenti su “E che foto!”

  1. Questo duello Biden-Trump sta sconfinando in scenari grotteschi. Più Trump viene incriminato (ma finora mai condannato) più salgono i suoi consensi. Mi chiedo se il 50% degli americani possano essere tutti stupidi. Naturalmente, no e allora che la si smetta di volerlo perseguire giudizialmente, ne va di mezzo lo stesso decoro della politica americana.
    R
    Si, fa bene a chiederselo, evidentemente lei crede alla propaganda di Trump, come quel 50 per cento di americani oppure le sta bene che i ricchi e i potenti possano fregarsene della Legge, per il ” decoro della politica americana”. Oppure, altro dato probabile, non sa chi sia quel personaggio o ne ha una conoscenza molto superficiale e neppure quali siano i reati dei quali è accusato oppure lo sa ma non crede ai magistrati oalla Giustizia. Non sarebbe il solo, ma in buona compagnia.
    Che non sappia di cosa parla lo dimostra il fatto che scrive “finora mai condannato”. Ha una condanna per abusi sessuali. Ma per lei si vede che è una cosa che gli fa quasi onore se manco lo sa.
    “Trump condannato per abusi sessuali sulla scrittrice Jean Carroll: dovrà pagare 5 milioni di dollari
    La giuria di New York ha condannato Donald Trump a pagare complessivamente 5 milioni di dollari alla scrittrice Jean Carroll per averla aggredita sessualmente e per averla poi diffamata
    9 maggio 2023” Rai news 24
    E Biden qui non c’entra proprio per niente e ridurre i reati di Trump a un “duello Biden Trump” significa una cosa sola: non sapere di cosa si parla e credere ad occhi chiusi alla sua propaganda, potente almeno come quella del suo amico Putin.
    Me lo saluta il “decoro”…
    Mai detto che il 50 per cento degli americani siano stupidi, ma cosi lei da dello stupido a chi non lo voterebbe, ai giudici e anche a me. Tutti stupidi quelli che non lo voterebbero? E stupidi o peggio corrotti i giudici? Francamente, signor Piero, mi pare una visione piuttosto superficiale e piuttosto confusa.

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  2. Non sono contento io, ma alquante decine di milioni di americani, inclusi quelli che piuttosto che un’ altra presidenza woke e politically correct voterebbero ANCHE Pietro Gambadilegno…:-((
    R
    si, era chiaro, anche un pregiudicato assalitore di donne nei camerini dei supermercati che poi ricatta perché tacciano, eversivo contro la democrazia…evasore e falsificatore fiscale….imbrattacarte <( Cohen è stato in galera tre anni) e uno che si porta a casa i documenti certificati a centinaia per farsene cosa?
    Bello 'o mobbile…

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  3. Mariagrazia, bisogna accettare la realtà (e se possibile fare qualcosa per cambiarla in meglio).
    Conoscendo la Storia e gli statunitensi MEDI, non i fighetti di due o tre città ricche e fortunate, un buzzurro ricco, manesco e donnaiolo va benissimo come Presidente. Kennedy era solo un po’ meno rozzo, d’accordo, ma non era molto meglio, e a Trump bisogna riconoscere il merito di non aver scatenato nuove guerre. Ma al di là di questo il dramma è che non ci sono alternative. Biden è a fine corsa e comunque è ostaggio di una minoranza ideologica anacronistica, intollerante, elitaria, saccente e culturalmente estranea allo “spirito USA” – e che a giudicare dalla planetaria affermazione dei partiti di destra sta sugli zebedei un po’ a tutto il mondo. Tra i Repubblicani gente con abbastanza palle e pelo sullo stomaco da mettersi di traverso a The Donald finora non se ne vede. L’unico argomento che poteva dare fastidio a Trump è che la destra è contro il sostegno all’ Ukraina mentre l’industria delle armi la sostiene, ma il tempo è passato, Zelensky non ha nessuna possibilità di vincere sul campo e lo hanno capito un po’ tutti i suoi sostenitori, gli arsenali USA hanno dato via tutte le rimanenze e i modelli obsoleti, e l’industria bellica può benissimo affrontare la pace continuando a lavorare per riempire i magazzini di giocattoli nuovi e più costosi. A conferma e rinforzo del concetto che le armi costose è più conveniente venderle ma NON usarle è che i danni maggiori al fronte se li sono procurati a vicenda con armi relativamente “economiche” e a bassa tecnologia: i super-tank si sono guastati subito e i super-missili sono stati fregati da droni da mille euro e da barchini esplosivi radiocomandati costruiti in casa o quasi.
    Per cui, se è vero che ormai i politici spacciano solo ed esclusivamente suggestioni mentre le decisioni vere le prendono i businessmen, tu quali alternative a Trump proporresti? Insisto, NON uomini giusti, bravi, gentili con le vecchiette e rispettosi con le fanciulle, che ancora grazie a Dio ce ne sono, e neppure donne volitive con l’asterisco in fondo e rivendicative taglie 60, ma personaggi ambosessi in grado di farsi votare da più di CENTO MILIONI di cittadini USA incazzati e ormai dentro fino al collo in una quasi-guerra civile.
    R
    io non suggerisco nulla agli americani, l’unica cosa che potrei suggerire è: don’t vote Trump. Metterlo vicino a Kennedy, eresia. Con tutti i suoi difetti.
    Trump è ridicolo e un dittatore mascherato da benefattore (solo di se stesso e delle sue proprietà).
    Spero che l’America non ragioni come te.
    La guerra dei russi contro gli ucraini è una porcheria, una vergogna, uno schifo…. Putin vuole fare come Mao che si è preso il Tibet. Ma l’Ucraina non è il Tibet e io spero ancora che ci riesca a scacciarlo. Certi,, la pazienza degli alleati viene meno col tempo, la Russia è forte, ma consegnare gli ucraini a quel despota sarebbe l’errore più grande che possiamo fare. Europei, americani e resto del mondo che “ragiona” con una testa non immersa nella ideologia del potere.
    Anche l’Italia ha questa ideologia e sta a destra come a sinistra. Una donna può fare la differenza, sempre che la si voglia vedere e le chiacchiere stanno a zero: chi ha governato sinora ha portato acqua al proprio mulino e alle proprie tasche e mire e spire. E i Grilli e le Cicale hanno lasciato alla “donna” i fichi secchi. E cavoli amari da digerire col bicarbonato.

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  4. Signora Gazzato, che vuole che le dica, una bella requisitoria la sua, immagino che Trump sarà condannato all’inferno.
    Però ho visto che Alberto Nencioni, ha dato una risposta sapiente su come sono mal messi nella più grande Potenza mondiale: da un lato un cinico fautore di guerre, obsoleto per motivi anagrafici, dall’altro un “cane mastino” ringhioso -per come lo si descrive, ma finora innocuo- e in mezzo le sorti dell’umanità.
    R
    “innocuo”? ma per favore, intanto l’assalto al Campidoglio ha provocato 7 morti e lui aveva previsto “Hell and fire”.
    Si informi meglio signor Piero, la sua difesa d’ufficio di quell’individuo mi sembra portata soprattutto dal fiero e inutile odio verso Biden.
    Lei sta coi repubblicani dunque? preferisce le destre notoriamente poco “guerrafondaie”?? Vorrebbe che gli Usa lasciassero l’Ucraina al suo destino? In pasto al dittatore russo? Ora si spiega la sua arringa pro Trump.
    PS: L’Inferno diventerebbe un posto più “insicuro” con Trump. credo che gli spetti un luogo a parte.

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  5. @mariagrazia
    “don’t vote Trump”.
    OK, lo puoi dire tu dal tuo pacifico Veneto, lo posso dire anch’io mentre schivo un monopattino a Milano, ma non siamo cittadini USA e non dobbiamo eleggere un nuovo Presidente a breve.
    Se fossi un nero pagato due piotte per mettere la roba nei sacchetti in un WallMart sperduto nel Wyoming, o una madre single cameriera in un pub dell’ Alabama, chi ti verrebbe in mente? Robert F. Kennedy Jr., noto negazionista no-vax, autore della simpatica idea che il virus del Covid fosse “programmato etnicamente” per risparmiare gli ebrei? La Ocasio-Cortez? (ossia la versione originale della Schlein…:-D)
    Alla fine qualcuno DEVE essere eletto.
    R
    Mia nonna diceva spesso che Peggio non muore mai. Nel suo caso trovo un’eccezione.

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  6. No, signora Gazzato, vorrei che Biden non avesse fomentato e incoraggiato la guerra in Ucraina, combattendo una guerra per i propri interessi di grandezza, contro la Russia, sfruttando un nazionalista ambizioso e sciocco che sta portando alla rovina il suo popolo.
    PS. Se la mia è “difesa d’ufficio”, la stessa è la sua per la contro parte, non le pare?
    R
    Fomentato? La prendo come una sua illazione gratuita senza fondamento. No, non mi pare, lei ha sollevato il problema, non io.

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  7. Condivido l’analisi acuta e articolata di Alberto Nencioni e le considerazioni aggiunte da Piero.
    Al di là dei proclami di alto profilo e del sostegno di tutto il mondo politically correct, è chiaro che Biden è un guerrafondaio imperialista (come lo è stato Obama, che è riuscito scandalosamente a farsi assegnare il Nobel per la pace), mentre Trump è un isolazionista.
    Imperialismo e isolazionismo sono le due strategie che si alternano nei governi USA. C’è chi vuole dominare il mondo facendo guerre che arricchiscono produttori di armi, petrolieri e speculatori finanziari, e fanno morire milioni di persone, il tutto contrabbandato come mosso da nobili principi.
    C’è chi vorrebbe invece un’America chiusa in sé stessa come una fortezza, insensibile a quello che succede fuori, sicura grazie alla sua potenza militare, concentrata sulla crescita interna, disponibile a commerciare con chi gli fa comodo e a mettere dazi a chi non fa comodo, spregiudicata, ma pacifista.
    Lo scontro è tra queste due Americhe, quella degli aristocratici di Boston e New York, dei fabbricanti di armi e delle altre lobby storiche, e quella dei contadini del midwest, dei negri, degli ispanici poveri. E poco importa chi impersona queste due posizioni; l’importante è che sia una persona capace di prendere voti e portare avanti la sua strategia.
    Quanto al confronto Trump-Biden mi pare chiaro che Trump sia una persona sgradevole, con tendenze dispotiche, con una storia di prepotenze e scorrettezze di vario genere, mentre Biden ha una storia irreprensibile, salvo qualche ombra ben presto cancellata dai media.
    Ma, francamente, a noi italiani, a noi europei, a noi resto del mondo, che cavolo ci frega se Trump è un porco, un evasore fiscale, un fomentatore di sommosse? E’ un problema degli americani. Con noi è stato un amico (a parte i dazi sull’acciaio, che non pesano gran che).
    A noi, purtroppo, ci frega eccome se non possiamo più comprare le materie prime russe, se non possiamo più vendere ai russi i nostri prodotti, se siamo costretti ad aumentare le spese militari, se abbiamo inflazione alta e disoccupazione diffusa, e se la nostra informazione è imbavagliata dagli americani, se rischiamo la terza guerra mondiale.
    Cosa dovrebbe fare Biden per piacermi un po’ di più? Ovviamente nessuno parla di resa dell’Ucraina e annessione alla Russia. Sono illazioni senza senso e fondamento. Biden dovrebbe capire che non riuscirà a mandare in rovina la Russia e l’Europa con la sua strategia, e dovrebbe decidere che questa guerra è durata abbastanza. Dovrebbe dire a Zelensky di trattare con Putin sulla base del riconoscimento del referendum di annessione della Crimea, e della concessione dell’indipendenza al Donbass. Magari in cambio di qualche forma di indennizzo, per esempio con forniture di gas.
    R
    ben tornato mister: ” a noi che ci frega”?, mi domando a che scopo tengo ancora aperto un blog—

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    • Signora Gazzato, mi meraviglio della sua meraviglia.
      Oggi sta imperversando il paradosso che i fatti degli altri sono più importanti dei nostri. “Black lives matter” in USA, pena di morte in Cina, i dissiìdenti in carcere in Russia, e così via ….. Ogni nazione ha il governo che merita, ed è un problema assolutamente suo.
      Noi ne abbiamo più che abbastanza in casa nostra, e conviene occuparci di quelli. A noi italiani deve interessare solo il rapporto con l’Italia. Se un presidente ci manda sul lastrico io spero che non lo rieleggano, anche se non ha mai molestato le donne in vita sua.
      R
      davvero? Lei…io la penso diversamente da lei.

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  8. Signorsa Gazzato, le voglio raccontare una storia.
    C’erano due nazioni, che chiameremo A e B, confinanti e che, in passato avevano fatto parte di un unico stato. Nel territorio di B, in un’ampia fascia oltre il confine, la gente parlava prevalentemente la lingua di A ed era tradizionalmente e culturalmente più vicina alla popolazione di A.
    In quelle regioni c’erano stati dei tumulti per richiedere l’annessione ad A, che il governo di B aveva represso con energia.
    Ad un certo punto A decide di invadere B con il pretesto di “liberare” le popolazioni che parlano la lingua di A e che, secondo alcuni, sono discriminate o addirittura perseguitate.
    L’invasione inizialmente ha successo, perché B non se l’aspettava, stanti i buoni rapporti intercorsi in passato (avevano perfino stipulato un trattato di alleanza), e l’esercito di A occupa buona parte delle regioni contese.
    Qui i racconti divergono. Da una parte si dice che i soldati di A vengono accolti festosamente come liberatori; dall’altra si dice che vengono percepiti semplicemente come un esercito nemico che porta morte e distruzione.
    Dopo la sorpresa iniziale gli aggrediti reagiscono e organizzano una linea di difesa molto valida, riuscendo ad arrestare l’invasione.
    Inizia a questo punto une guerra di posizione, logorante per entrambi, con molti morti, ma nessun avanzamento o arretramento significativo della linea del fronte. Si continua a morire per niente. Ad un certo punto l’esercito di B organizza una controffensiva che ha successo, e riesce a ricacciare l’esercito invasore oltre i confini di prima della guerra.
    Qualcuno potrebbe pensare che questo racconto non quadra del tutto con la guerra in Ucraina, e avrebbe ragione. Infatti, quella che sto raccontando è la storia – vista da un osservatore neutrale – dell’entrata in guerra dell’Italia contro l’Austria nella prima guerra mondiale.
    Quello che non sapevo, e che mi ha confortato nella mia posizione, è che lo stesso parallelo lo ha fatto nientemeno che Alessandro Barbero in una recente conversazione.
    R
    beh…allora, non c’è n’è per nessuno più.

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  9. Non sono i 500 mila tra morti e feriti che hanno mosso Biden a voler convincere Zelensky a trattare con la Russia, ma l’approssimarsi delle elezioni presidenziali e la necessità di voler fare cadere nel dimenticatoio una guerra disastrosa per l’Ucraina e l’Europa stessa, da lui fomentata e alimentata per motivi esclusivamente imperialisti: fiaccare la Russia, isolarla dall’Europa, dare un monito alla Cina, il nemico prossimo venturo. Ha trovato in Zelesky l’uomo giusto, un nazionalista ambizioso che ha voluto sfidare la Russia, sacrificando il proprio popolo e una generazione di giovani ucraini, nonché l’integrità del proprio Paese.
    E poi, trattare per cedere eventualmente la Crimea, una regione russa, scippata alla Russia e donata all’Ucraina, gratis et amore, dall’allora capo dell’URSS, l’ucraino Kruscev?E il Donbass? Anche questa terra russofona, massacrata dell’armata Azov, costata già migliaia di morti, dovrebbe essere evacuata dai russi? Si può essere cosi fuori dalla realtà?
    Quelle terre, Crimea e Donbass. l’Ucraina le ha perse da quando ha voluto sovvertire con un golpe, portato a termine dall’ala minoritaria nazionalista in combutta con gli Usa, la volontà popolare e poi s’è rivalsa con la forza contro quelle popolazioni che aspiravano all’autonomia, in barba agli accordi presi. Questa è la realtà.
    In quanto ai presunti vantaggi del mettere all’angolo una potenza come la Russia, si sono risolto in in alleanza Russia-Cina e nell’espansione dei Paesi cosiddetti BRICS, favorevoli a Russia e Cina. Non è ancora la Nato, ma ci vorrà poco.
    Dobbiamo ringraziare RimbaBiden.
    R
    Ne abbiamo parlato fin troppo.
    La tua visione è di parte e sai anche da quale parte. Non risponderò ancora sul tema, siamo troppo lontani. Ma non ha l’esclusiva della pietà e neppure della verità. La libertà costa molto, gli ucraini la stanno pagando anche troppo cara. Spero che l’ottengano e per sempre.

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  10. Signora Gazzato, la libertà e l’indipendenza degli ucraini non è mai stata in discussione. Cedere una parte del proprio territorio allo stato confinant o concedergli l’indipendenza non significa perdere la libertà.
    Se noi concedessimo l’indipendemza al sudtirolo o la Spagna la concedesse alla Catalogna o al Paese Basco, o se la Francia restituisse l’Alsazia alla Germania, non succederebbe niente di disastroso.
    Niente, comunque, che giustifichi una guerra che va avanti per anni.
    Gli ucraini non stanno morendo per difendere la propria libertà. Stanno morendo per le ambizioni velleitarie di Zelensky.
    R
    come devo ricordarle Lenzini chi ha iniziato a fare la guerra? Comunque, non è possibile continuare a ripetere sempre le stesse cose, ognuno si tenga le proprie convinzioni.
    Il blog deve chiudere per sfinimento? Parlate pure, io non risponderò più su questo tema.

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  11. Signora Gazzato, io non ripeterei le stesse cose se non per replicare a lei che ripete le stesse cose (peraltro del tutto infondate in base ai fatti).
    Che la guerra l’ha iniziata Putin è pacifico ed è una cosa su cui sono d’accordo con lei. Una delle pochissime guerre non iniziate dagli americani negli ultimi decenni.
    Però bisognerebbe anche evitare di mettere una nazione con le spalle al muro senza via di uscita.
    La disperazione fa brutti scherzi.
    R
    immagino che non parli dell’Ucraina, che, secondo lei non ha diritto di essere disperata. E le cose che scrivo non sono infondate ma basate su fatti, lei invece, al contrario copia dalla propaganda russa. Se non le sta bene quello che scrivo, sa come fare, ma non scriva cose non vere.
    E in questo articolo non parlo della guerra, la tirate fuori voi. Si attenga ai temi.

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  12. Signora Gazzato, se parliamo di Trump e Biden è inevitabile parlare della guerra in Ucraina e, più in generale, dell’atteggiamento imperialista o isolazionista, che è la principale discriminante tra i due.
    I presidenti degli USA incidono sulle sorti del mondo, e, in particolare, dell’ìEuropa e dell’Italia, soprattutto in base al loro approccio verso la guerra. Non certo in base a quante donne hanno molestato.
    R
    il maschilismo ha molte facce: questa è una (minima): cercare di aver ragione quando sarebbe molto più conveniente per la discussione ammettere di avere torto.

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  13. Nondimeno, e per tornare un po’ in argomento, nessuno nè qui nè in tutto il pianeta ha ancora trovato un candidato a sinistra e uno a destra che possano realisticamente sostituirsi a Biden e a Trump. E se lo scontro resta tra quei due le quotazioni del Donald ad oggi sono migliori. Anche l’ inevitabile pace di compromesso tra Russia e Ukraina arriverà, e sta già cominciando, con la sponsorizzazione dei Repubblicani, e sono cose che alle elezioni contano.

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