Ho letto tante cattiverie contro la premier Meloni in questi mesi in cui è al governo. Piccinerie o anche vere e proprie invettive. Alcuni di questi epiteti sono irripetibili, una campagna di odio in piena regola. Lei rappresenterebbe la “destra becera”, a detta di molti. Lei sarebbe la reincarnazione di Mussolini e del fascismo, quello che ha portato l’Italia alla rovina e alla distruzione.
Ebbene in quasi nove mesi di governo, non si notano le prerogative di dittatrice delle quali molti la “gratificano”. Non si notano, sembra essere una piuttosto “moderata”, forse persino troppo per i suoi “alleati”. Morto Berlusconi lei, ora si deve far carico di quella parte conciliante per non dire dialogante di cui Berlusconi si fregiava.
Ma per i suoi detrattori non sta facendo nulla di nulla che sia positivo. Giochicchia alla dittatrice andando in giro per il mondo a nostre spese. Questa è la vulgata.
Mentre dall’altra sponda, gli sbaciucchi tra Conte e Schlein continuano a favore di telecamere, anche se si fanno reciprocamente abbastanza schifo.
Il salario minimo, la pace nel mondo…e quanto altro che suoni “di sinistra” , va bene, In fondo fa troppo caldo perché gli italiani si accorgano troppo delle prese per i fondelli; al mare poi i fondelli stanno appesi sotto l’ombrellone.
Il salario minimo è una battaglia forte, indicativa della volontà di fare il bene dei poveri lavoratori…ma lo sappiamo che l’80 per cento dei contratti lo applica già quel minimo o anche di più?
E sappiamo che chi fa lavorare in nero dei contratti e delle leggi se ne strafrega? E che i salari andrebbero aumentati tutti, a prescindere e che sono quasi otto anni che sono fermi congelati, quando non diminuiscono? (Dove è stata la sinistra)?
Ma a Conte e Schlein basta riempire le gote di questa ennesima “battaglia” per i poveri, loro si che ci pensano, ai poveri.
Conte poi, è uno che i poveri li ha come chiodo fisso ma frequenta…i ricchi (se stesso) e ha una compagna che rottama i suoi debiti col fisco, mentre il suo caro va a fare i giretti in piazza contro le rottamazioni delle cartelle esattoriali che il governo (anche questo, come tutti) ha permesso.
Conte: Nessuno diventato duecentomila (o su di li all’anno) grazie al suo amore per i poveri (e per i soldi),
Come la vendono bene però questa politica schizofrenica i “bravi” Conte e Schlein. Questa poi, che dice che se ne sta li fino a che si stufa. A fare i balletti in piazza e sbaciucciarsi col Conte, Paladino dei poveri, compagno dei ricchi…sfondati.
Al massimo del salario…minimo, entrambi.
Scrivo qui ina nota sul giornalista Andrea Purgatori, scomparso ieri improvvisamente.
Un giornalista di inchiesta, autonomo, cui premeva capire i fatti e scoprire la verità per quanto scomoda potesse essere.
Barbara Spinelli lo ricorda come l’ultimo giornalista di razza rammaricandosi che tra i tanti che lo compiangono, nessuno ha osato dire che ne raccoglierà l’eredità.
Non perché mancano gli eventuali “autori” coraggiosi, ma perché mancano i committenti, ossia gli Editori: “Privi di proprietari all’altezza, i giornali scritti sono morti viventi, guidati da direttori che amministrano bancherotte e funerali (…) in realtà industriali o finanzieri che pagano per avere un giornale-lobby anziché cronisti e reporter davvero indipendenti “
Concordo. Era incisivo nella sue inchieste senza il sarcasmo beffardo di Sigfrido Ranucci, né la vena polemica di Riccardi Iacona.
Cosa ci sarà dietro questo terrorismo climatico nei riguardi dell’Italia, da parte della stampa estera (e in parte anche italiana)?
Forse che il turismo sta andando “troppo” bene?
Comunque, parlando di Meloni, la Grazia è Zaki è un successo tutto suo.
Per un reato di opinione Parick Zaky ha scontato 22 mesi di prigionia –questa è già un’enormità che dovrebbe, di per sé, far diffidare del regime egiziano. Ma Al-Sisi è stato capace di capovolgere a suo favore una situazione del tutto negativa: la magistratura egiziana ci mette il carico unici, commina tre anni di reclusione(!) e Al-Sisi condona e si fa bello… e la chiamano pure grazia! Certo, al peggio non c’è fine, ma fossi in Meloni e Tajani ci andrei cauto nel cantare vittoria, e rivendicare successi, almeno fino a quando il magnanimo dittatore non abbia sciolto il nodo Giulio Regeni, il ricercatore italiano ucciso al Cairo nel lontano 2016.
Alessandro, Patrick Zaky non è stato arrestato per le sue opinioni, ma perché faceva propaganda attiva contro il governo. Cioè, fatti, non opinioni.
Quanto a Tullio Regeni, comunque sia andata, bisogna metterci una pietra sopra perché ormai non verrà mai fuori il colpevole.
Sarebbe come non voler avere rapporti commerciali con la Francia e con gli USA perché nessuno è stato condannato per il disastro di Ustica, che valeva 81 Regeni.
Gli incidenti capitano, a volte per cattiva volontà, a volte per sfortuna, e col tempo ci se ne fa una ragione e si va oltre.
R
già, tutto “capita” anche i “fatti” “capitano” come le bombe su Odessa..
O questo:
https://www.open.online/2023/07/21/andrea-purgatori-indagine-tumore-polmoni-diagnosi/
Lenzini, lei chiama “incidente” la morte di Regeni, io mi dissocio da tutto quello che scrive su questo post o anche i prossimi, a prescindere faccio prima.
“Zaki era accusato di fare propaganda tendenziosa con le false informazioni contenute in un suo articolo in cui denuncia le discriminazioni contro i cristiani copti in Egitto”
Lenzini, quali sarebbero i fatti?
Secondo le autorità egiziane si tratta di “propaganda tentenziosa” a mezzo stampa, secondo il modo di pensare delle democrazie si tratta di “opinioni” basate su particolari ricerche.
Capisco poi la real politik, ma non dico che bisogna troncare i rapporti con l’Egjtto, sto solobiasimando il trionfalismo di Meloni e Tajani.
R
Biasimando Meloni perché è riuscita a far liberare Zaky? Beh allora, abbiamo il biasimo che scatta solo perché si tratta di lei. Fosse riuscito a Conte o a Schlein o a Renzi…Meloni e Tajani, cattivi a prescindere…eppure Meloni non si è ancora fatta la legge per governare a vita…
Divagazione meteo
Da ore si stava preparando: un cielo sempre più nero, soffuso di strisce bianche e blu scuro, striato di un giallo livido, qui e la.
Da poco, dopo un turbinio di vento che ha fatto quasi scardinare il grosso tendone in terrazza (per fortuna ben ancorato), è cominciata una salve di tuoni e conseguenti fulmini, uno caduto poco fa che ha fatto tremare la casa dalle fondamenta. E poi giù acqua cosi fitta da sembrare quella che chiamano “bomba” d’acqua ma io penso che sia un termine inappropriato sapendo cosa succede a poca distanza da qui.
Ma faceva paura: il cielo in rivolta contro le malefatte di “Caronte”: troppo caldo, troppa afa. troppa umidità e ha deciso di metterci un basta.
E lo ha fatto con una rabbia spaventosa ma, alla fine, benefica. Si respira. Prima sembrava di stare dentro un acquario.
Non ho bagnato i fiori in terrazza in previsione che ne avrebbero ricevuto in gran quantità di acqua. Però peccato tutta quest’acqua che va sprecata: andrebbe raccolta e poi riusata. Chissà perché da noi non si fa. Ma forse un’idea ce l’ho.
E’ passata, speriamo che nessuno si sia fatto male.
Pare che Zaki non voglia incontrare il governo italiano per ringraziare e sceglie di defilarsi chiaramente per non dover stringere la mano alla premier.
Rimandatelo a casa!
“Passata è la tempesta…”, per fortuna vostra, Mariagrazia, e se il danno arrecato dalla grandine rimane -alle auto, alle colture, alle persone (ho detto niente)- se non altro ha rinfrescato l’aria. Qui da noi sono due settimane che una cappa di calura ci opprime come fossimo in una bolgia dantesca, e non c’è condizionatore che tenga, perché bisogna pure uscire, né nuotate in mare, perché poi bisogna pur asciugarsi.
Quanto segue sembra l’esatta descrizione di una spiaggia in questi giorni:
“Supin giacea in terra alcuna gente,
alcuna si sedea tutta raccolta,
e altra andava continüamente.
Quella che giva ‘ntorno era più molta,
e quella men che giacëa al tormento,
ma più al duolo avea la lingua sciolta.
Sovra tutto ‘l sabbion, d’un cader lento,
piovean di foco dilatate falde,
come di neve in alpe sanza vento”.
Invece è la bolgia dei bestemmiatori descritta da Dante nel canto XIV dell’Inferno.
Sarà la vendetta della Natura per il trattamento riservatale dagli Umani?
Ai posteri l’ardua sentenza.