Vatti a nascondere

Lui se ne sta al fresco. La temperatura di Mosca oggi: 15 gradi, pioggerella. Ma, andare un po’ sulla Costa Azzurra no? E vacci Vlady. Smetti con questa ossessione di riprenderti la povera, bella, martoriata (da te) Ucraina. Lasciala in pace! Ma ti rendi conto che hai 70 anni? L’età d’oro, l’età della saggezza, sei uomo maturo (non) serenamente avviato verso la vecchiaia.

Ora, pensaci bene, ma chi te lo fa fare? Lo vedi no? Loro non ci stanno a farsi conquistare da te, non gli piaci. Ma come te lo devono dire?

Non teme la controffensiva? Vuoi fare il figo? Il meglio figo del bigoncio (ma che è?). Ma lo sei za, sei Zar, che vuoi di più? ma non ti basta il potere che hai? No? ne vuoi di più? Temi Biden?

Ma se ha più di una decina di anni più di te e poi, che vuoi che ti faccia? Se ti ritiri tu, figurati lui. Ha voglia di starsene in pantofole nella White House a pensare ai cavoli suoi, cavoli americani ma sempre cavoli sono, con quel Trump che gli sta col suo fiato umidiccio sul collo grinzoso.

Ma dai su, ma sei pieno di soldi che non sai manco cosa farne. Li vuoi buttare in bombe, tutti in armi e munizioni per far vedere la tua grandezza? Ma che grandezza è quella di uno che vuole affamare il mondo? Quel mondo che sopravvive grazie al grano ucraino tu lo vuoi vedere morto di fame?

Ma pensa che anche tu, non fra molto, dovrai vedertela con l’Altissimo e allora? Che gli racconterai? Attento, potresti ritrovarti nelle peste.

Che temevi la Nato? che volevi difendere i russofoni? ma tu credi che ti starà ad ascoltare? Ma tu pensi che sia uno come Recep il turco o come Cyril l’africano? Ma è molto ma molto di più e non è consorziato coi Brics, ma neppure in sogno, (se sognasse).

Dunque? Fai una bella cosa. Chiudi tutto da notte, vattene in qualche soggiorno dorato in incognito, con la maschera ma anche no, tanto la tua basta e avanza.

E piantala di giocare al Grande Dittatore. Non ne hai la stoffa e ti manca anche qualche bottone. Fatti vedere da uno bravo e falla finita.

Ritirati, vai in pensione, in qualche eremitaggio, ma fai qualcosa: vatti a nascondere.

12 commenti su “Vatti a nascondere”

  1. La riflessione e’ giusta e sensata.
    Vale non solo per Putin ma sarebbe stata appropriata anche per Gheddafi…e per tanti altri dittatori sanguinari mai sazi di potere.
    Preferiscono forse costoro crepare – come fu per Gheddafi o Saddam Hussein – che lasciare tutto e, raggranellati i loro immensi tesori, andarseli a godere alla grande in paradisi tropicali…senza rompere le scatole a povera gente.
    Invece…
    A tal proposito concludo con un breve esempio di vita capitato a me quand’ero aviere di leva.
    Svolgendo servizio alla postazione radar, ogni volta, dopo un turno di due giorni, avevamo diritto a fruirne di altrettanti come riposo licenza nei quali si poteva anche tornare a casa per chi non abitava tanto distante dall’aereoporto.
    Quasi tutti avevamo i nostri familiari non piu’ lontani di una cinquantina di chilometri per cui, terminato il servizio, al mattino ci si recava in fureria dove ti consegnavano il biglietto del treno (prezzo pure ridotto per militari) e, tempo un’oretta, eri a casa.
    Se cio’ non era possibile perche’ assegnato al servizio di vigilanza (contrappello, alzabandiera, caporale di giornata…) potevi pero’, pur rimanendo in aeroporto, fruire di svaghi entro lo spazio militare (bar, cinema, tv ecc) oppure, terminate quelle incombenze ma non avendo il tempo suffuciente per andartene a casa col treno, potevi riempire il resto del tempo uscendo per la citta’, sul mare – tra l’altro s’era pure in estate -, e quindi…
    Un aviere “anziano” invece di andarsene a casa (abitava a meno di quaranta chilometri) o spassarsela per la citta’…preferiva trascorrere il tempo libero restando in aereoporto, gironzolando per le camerate e “divertendosi” a fare i gavettoni alle reclute o a quelli che, dopo un turno di notte, s’erano assopiti in branda o a vessare i neo arrivati obbligandoli, col sistema del nonnismo, a pulirgli le scarpe, a rifargli la branda e usando ogni altra forma di scempiaggine.
    Lui, alla fine fu congedato prima di me ma… non senza prima essersi scontrato col sottoscritto in una furibonda rissa che costo’ ad entrambi tre giorni di cella di punizione, un occhio nero a me e al suo viso un vistoso gonfiore “come una melanzana” dissero quelli che lo videro per i cazzotti rabbiosi che gli detti…perche’ non mi capacitavo del perche’ lui si comportasse cosi’ rompendo gratuitamente le scatole e non solo, ai “poveri cristi”.
    Morale della storia e’ che purtroppo ci sono al mondo autentici “malati mentali” che a una esistenza serena, lieta e normale preferiscono trovare piacere nel far soffrire il prossimo.
    Un detto dice..”IL MATTO PAGA E FA PAGARE” per significare che l’insano in qualche modo paga per le sue pazzie…peccato pero’ che muore con tutti i Filistei!!!

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  2. Rispetto all’ipotesi di Romolo io ne vedo anche un’altra.
    I tre dittatori (o assimilabili a dittatori, in quanto erano rimasti al potere a lungo) che cita avevano alle spalle una lunga storia in cui avevano costruito o ricostruito il loro Paese e sapevano che, dopo di loro, sarebbe stato difficile trovare qualcuno che riuscisse a governarlo tenendo insieme le varie etnie e fazioni esistenti.
    Quindi, credo che alla base della loro riluttanza a farsi da parte ci fosse anche un misto di patriottismo e di sopravvalutazione delle proprie capacità.
    Il caso di Biden lo vedo diverso, e piuttosto atipico prché gli USA erano una nazione che preferiva i giovani nelle posizioni di comando.
    Lui forse si sarebbe fatto anche da parte, ma le lobby ostili alla politica di Trump avevano bisogno di un candidato autorevole che potesse farcela a batterlo. Hanno scelto lui, e ha funzionato.
    Un po’ come quando noi abbiamo chiesto il prolungamento del mandato per Napolitano e poi per Mattarella: mancavano alternative valide e si sono dovuti sacrificare qualche anno in più.

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    • Secondo me i dittatori hanno un ben poco spirito patriottico.

      Penso, piuttosto, che sono persone spregiudicate ed ambiziose le quali, strumentalizzando non poco i disagi che la loro nazione attraversa, colgono…l’ “attimo” per soddisfare i loro interessi a scapito di quelli della comunita’.

      Non e’ un mistero, difatti, che tanti personaggi della storia, divenuti famosi, sono arrivati al potere proprio sfruttando le situazioni di instabilita’, malcontento popolare…e via dicendo, imbonendo i cittadini esacerbati e stufi con promesse menzognere.

      Una volta ricevuto il consenso, o esserselo preso con la forza o con l’inganno…, cominciano le dolenti note per i poveri, ignari, illusi connazionali.

      Lenin abbatte’ con la forza il corrotto e antiquato sistema zarista che, fino a quel momento, non aveva fatto altro che collezionare ingiustizie sociali e disastri militari:
      vedansi i servi della gleba, le sconfitte subite nella guerra russo giapponese…sino alle numerose batoste subite contro i tedeschi sul fronte orientale nel 1915.

      E poi Mao Tse Tung in una Cina semicolonizzata ed in balia di nazioni straniere che li’ facevano il bello e cattivo tempo (Inglesi, Francesi, Americani…), seguiti o in contemporanea con i Giapponesi, padroni di Manciuria e di buona parte del Paese.

      E Mussolini, che impose la sua dittatura facendo leva sulla “vittoria mutilata” del 1918 e poi sul disordine dilagante per l’Italia con scioperi e lotte sociali.

      Hitler, anche lui prendendo spunto dalla miseria diffusa in Germania a causa delle “riparazioni di guerra” dovute agli Anglo-francesi, dalla svalutazione in atto e dal desiderio di rivincita per le umilianti condizioni di pace…loro imposte.

      E l’elenco potrebbe continuare.

      Se tutti costoro fossero stati davvero dei patrioti avrebbero agito per il bene e la ricostruzione dei loro rispettivi Paesi cercando di lavorare sodo ed evitando il piu’ possibile quelle occasioni che avevano portato le loro “patrie” al disastro.

      Invece..

      C’e’ voluto tempo ma poi le sconfitte subite dalla stessa Germania e dal Giappone dopo la seconda guerra mondiale, han fatto si che in quei contesti nazionali una politica piu’ accorta, meno legata a personali interessi di potere da parte di governanti spregiudicati, bensi’ davvero piu’ “patriottica”, hanno condotto Germania e Giappone ad essere nazioni non solo ricche e rispettate ma pacifiche e meno attaccabrighe.

      La Cina, purtroppo, pur essendo oggi una potenza politico militare da nazione povera e semicolonizzata che era…., continua tuttavia a far pesare ai suoi cittadini, il prezzo salatissimo di quel traguardo raggiunto.

      La Russia ha continuato a passare da una padella alla brace a flusso continuo e non riesce ancora a trovare una sua vera stabilita’ politica basata sulla democrazia e civile convivenza perche’ governata da patriottici soggetti che desiderano la “loro” grandezza e il “loro” prestigio infischiandosene altamente delle vere desiderata dei connazionali.
      R
      vale per tutti i dittatori cogliere il malcontento generale per instaurare regimi repressivi e a volte brutali. Non mi pare il caso di Meloni però, votata in libere elezioni e anche se il suo partito si professa di estrema destra nazionalista, è stato certificato col beneplacito del Presidente della Repubblica e quindi nel solco Costituzionale. Prima di Mussolini la Costituzione non c’era, ora c’è e anche il governo Meloni deve attenersi ad essa fino a che lo farà, tutte le illazioni e le accuse e le calunnie stanno a zero. (Premetto che voto a sinistra da sempre e che tutti gli autoritarismi mi fanno schifo dal profondo).
      NB: non mi riferisco al suo commento Romolo, parlo in generale.

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      • Di tutto il succitato discorso sulle dittature e democrazie varie desidero solo focalizzare l’attenzione su di un fatto:

        diversi Paesi, qualunque sistema di governo li guidi …., restano sempre nazioni di primo piano a differenza di altre che, invece, non riescono mai a venir fuori dai loro “atavici” problemi.

        Dicevo della Germania, ad esempio, laddove quando governava il “kaiser” Guglielmo II ed il cancelliere era Bismarck, quella nazione era una potenza politico militare europea e mondiale.

        Finito li’ il potere imperiale dopo la sconfitta nella orima guerra mondiale e subentrato, dopo un po’ di vicissitudini, il nazismo, la Germania fece tremare l’Europa e… il mondo: politicamente, economicamente, militarmente…

        Fortunatamente la minaccia di quella “potenza”, venuta su in poco meno di vent’anni dal suo sfacelo post prima guerra mondiale, si dissolse con il provvidenziale intervento americano e russo… che’ altrimenti oggi staremo ancora a fare il saluto romano e a issare svastiche ed alabardate aquile!!!

        L’avvento della democrazia e la divisione in due stati politicamente ed economicamente opposti, non impedi’ alla Germania Ovest di diventare….la locomotiva d’ Europa!!!

        Anche oggi, riunificata, e con un sistema liberal democratico, essa e’ sempre un Paese ricco e politicamente rispettato: ora come allora.

        A quella possiamo accostare il Giappone (assurto a potenza dopo l’apocalittico bombardamento atomico e le immani distruzioni belliche subite), il Regno Unito, gli USA…

        Tutte nazioni la cui forza, credibilita’, prestigio internazionale restano sempre alti o medio alti, indipendentemente dal colore politico di chi li guida.

        Invece…altri Paesi, tipo quelli dell’America Latina ad esempio, celebri per le loro romanzesche “revolucion” o “golpe”, non cambiano mai andazzo.

        Un rivoluzionario segue un’altro, e, dopo guerre e spargimenti di sangue non cambia mai niente di fatto.

        Restano sempre nazioni indebitate, con svalutazione alle stelle, per cui spesso e volentieri ricorrono a resettare le loro valute, oltre che a patire disagi a non finire!!!

        Vedansi Argentina, Cile, Nicaragua, Uruguay, Messico…

        A Cuba ad esempio c’era il corrotto Fulgencio Battista, amico degli Americani (Hemigway ci trascorreva vacanze e vi scriveva romanzi) e dittatore, fautore nel suo Paese di case da gioco, di traffico di valuta, di spaccio di droga ed alcolici, di contrabbando e sudditanza verso i magnati statunitensi che li’ investivano i loro soldi a carrettate…ecc. ecc..

        Fidel Castro,”patriota”, insieme ad alcuni suoi compagni, fra cui “che Guevara”, nascostosi sulle montagne della Sierra Maestra inizio’ la rivoluzione contro Batista.

        Che cosa cambio’?

        Quasi niente.

        Dittatura, repressioni, mazzate contro i dissidenti e miseria…a iosa ma di benessere, giustizia, civilta’, liberta’… manco l’ombra!!!

        Al contrario Fidel Castro viveva da pascia’ circondato dai suoi fidi e tenendo sotto il tallone i miserabili peones cubani che di Batista o di lui non gliene poteva fregar di meno assillati dai loro quotidiani problemi.

        In Italia non andiamo tanto lontani….

        Dopo l’unita’ col Risorgimento, abbiamo avuto la Monarchia…ma il nostro misero Paese mandava emigranti all’estero e non eravamo certo ai livelli politici economici militari di Francia, Austria, Regno Unito, Germania….

        Poi ci siamo beccati la dittatura fascista ma… siamo rimasti sempre una nazione di poveracci, di analfabeti e…politicamente poco o niente considerati;
        men che meno militarmente che’ abbiamo affrontato un conflitto mondiale senza alcun benche’ minimo adeguato equipaggiamento mentre tutti gli altri: Inglesi, Americani, Tedeschi, Giapponesi e compagnia bella erano dotati di ogni sorta di armi…. pure moderne (portaerei, carri armati, aerei – RAF o STUKAS o ZERO -, tute mimetiche, cibarie, radar e automezzi…).

        Oggi, pur con la democratica, libertaria Repubblica e terminato l’obbrobrioso fascismo…., continuiamo ad essere un Paese con un debito pubblico stratosferico, una economia che non eguaglia certo quella cinese o tedesca o giapponese…., e men che meno quella americana.

        Continuiamo pur tuttavia a chieder prestiti in Europa mentre politicamente, checche’ ne possa dire la signora Meloni, non ci si fila nessuno come invece, e certamente piu’ di noi, contano invece Erdogan, Biden, Xi Ginping, Macron…

        Militarmente dipendiamo dalla NATO, come altri Stati europei del resto…, che’ altrimenti la Russia di Putin gia’ ci mette paura…..
        Ma farebbe di noi spezzatino anche la Turchia, la Francia, il Regno Unito….!!!

        Perche’?

        Perche’ vi sono Paesi sempre “grandi” e altri sempre “piccoli” o, tutt’al piu’, “mediocri”, indipendentemente dai governi ivi al potere?

        Ai saggi esperti l’ardua risposta.
        R
        ma no, ce la dia lei! Mi sa che lo sa.
        In quanto al filarci, non è che prima di Meloni…

        Rispondi
        • Signora Gazzato che fa? Prende per i fondelli i Suoi lettori del blog?
          La risposta alla mia domanda non la so altrimenti non avrei posto il quesito per cui si poteva risparmiare la Sua stupida ironia.
          Se neanche Lei lo sa non gliene faccio una colpa…ma se fra i lettori del Suo blog qualcuno poteva risolvere l’ arcano con un ragionamento razionale e civile, magari anche non condivisibile, sarebbe stata cosa normale in un …blog.
          Perche’ Lei faccia della stupida, insulsa ironia, alle mie “romanzesche” considerazioni e’ una cosa che solo Lei puo’ sapere…visto che non sa o non vuole nemmeno esprimere un Suo parere al mio interrogativo salvo che scrivere cavolate pseudo ironiche.
          Concludo affermando che pensavo di trovare nel Suo blog, quando le prime volte cominciai a scrivervi, a cominciare da Lei, un ambiente dove poter intrattenere un civile e sereno scambio di idee, anche se talvolta dibattute o non condivise.
          Invece…ricevere in risposta battute sceme da parte Sua condite pure (da quanto leggo sulle risposte che Lei fornisce ad altri lettori “dissidenti” alle Sue idee), di presunte ragioni che Lei vuole portarsi anche quando non Le ha, non me lo sarei mai aspettato.
          Magari scrivera’ pure che sono permaloso, stucchevole, e chissa’, perfino maleducato…
          Poi pero’ quando ad essere ironizzata o contraddetta e’ Lei allora la cosa La infastidisce non poco e ci pubblica su chilometriche pagine (il blog e’ Suo e puo’ gestirselo come vuole!!!).
          Distinti saluti e…si stia bene col Suo …blog.
          R
          Romolo, veramente non la capisco. Lei qui è sempre stato accolto benissimo. Ma se questa è “la ricompensa” penso di avere sbagliato ad accoglierla e a pubblicarla, ha ragione si io scrivo tanto, si apra un blog tutto suo e lo inondi delle sue opinioni, per questo si aprono i blog. Lo gestisca e risponda anche a post “simpatici” come questo suo. E potrei portarle qualche esempio della “simpatia” di alcuni post. Ma non glielo consiglio, in fondo credo che lei resisterebbe davvero poco.
          Non ho fatto ironia, per nulla, dicevo semplicemente che lei secondo me sa, conosce la risposta alla sua domanda, ma non era affatto ironico, le riconoscevo competenza e non intendevo affatto “prendere per i fondelli” nessuno.
          Ho come l’impressione ( e non da oggi) che ci sia della volontà a buttare fango…per non dire altro, sul mio blog: scrivete qui ma poi vi “consultate” e questo è il risultato delle “consultazioni”.
          Ma ormai ci sono abituata, io non trattengo nessuno e tanti saluti a lei e a chi, come lei scrive qui, evidentemente, solo per testare fino a che punto può tirare il limite della pazienza altrui. Lei, come altri, poi, non credo abbia da lamentarsi perché non è mai stato cestinato. Chi vuole è libero di risponderle come crede e non penso che la mia risposta abbia inibito nessuno.
          La facevo diverso, mi sbagliavo, da tutti si impara anche dalle delusioni anzi soprattutto da quelle. Comunque, tante grazie per la sua partecipazione. Mi stia bene.

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  3. Romolo, io credo che ogni Paese ha il governo che merita, o, meglio, ha il governo che si può permettere, in base alla sua storia e alla sua situazione socioculturale.
    Introdurre in un Paese disastrato un tipo di governo che funziona bene in un Paese forte non ha mai dato risultati. Peggiora solo la situazione.
    Perché il Giappone è forte e rispettato mentre l’Italia, che è molto simile, non se la fila nessuno?
    Forse dipende in parte dal fatto che i giapponesi sono una razza diversa. Anche i coreani sono forti.
    Forse perché i giapponesi sono stati per tanti secoli sempre un Paese libero mai conquistato e dominato da altri.
    Ma questo non vale per la Germania, che si è formata attraverso un percorso simile a quello dell’Italia.
    Probabilmente si innescano processi virtuosi o viziosi per cui una nazione diventa sempre più forte o sempre più debole.
    Nel caso dell’Italia devo dire una cosa che non mi piace dire. Come scritto anche nel libro “La Deriva” di Sergio Rizzo e Gianantonio Stella, tutto sommato il periodo in cui le cose andavano meglio è stato il periodo fascista e il primo dopoguerra, quando la democrazia era meno garantista di oggi. Oggi siamo una nazione in preda ai veti e ai blocchi incrociati e non riusciamo a fare niente.
    R
    “È stato detto che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle altre forme che si sono sperimentate finora.” Wiston Churchill
    E il fascismo è stato il periodo peggiore in assoluto della nostra storia, una macchia indelebile e i treni non arrivavano affatto in orario era solo propaganda di regime.

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  4. Non mi stupiscono certi commenti, ci sono abituata, ma, mi chiedo e vi chiedo: se questo posto non vi piace, se ci trovate tanti difetti, se mi trovate cosi intollerabile e “ironica” (l’ironia è importante perché aiuta a vivere, c’è chi non ne ha neppure un briciolo e stenta a riconoscerla o la fraintende ed è però un suo problema ), cambiate blog, ce ne sono di bellissimi, disponibili ad accettare tutto, a stendere corsie di petali di rose alle vostre opinioni. Cambiare fa bene, ce ne sono per tutti i gusti, basta scegliere. Oppure createvene uno vostro, vi auguro di avere “seguaci” a frotte, ma che dico…a fare la fila per scrivere da voi, sul serio e tanti ma tanti complimenti se ci riuscite. Cordialmente, in anticipo.
    Auguri.

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  5. Mi è capitato spesso di leggere, qui è altrove, alcune “stupide e insulse” opinioni, spesso anche tediose e inutilmente lunghe, ma non l’ho mai detto, credo che la BM mi avrebbe cestinato. Ed è anche per questo che leggo ma partecipo poco o niente.
    Ma scrivere ” il suo blog” puntini puntini è inelegante un po’ come scrivere la sua casa puntini puntini. Deve essere il caldo oppure…oppure.

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  6. Per rispondere a Romolo, Romolo (21 Luglio 2023 alle 15:15), sono le vicissitudini storiche vissute da un Paese che lo caratterizzano e che ne determinano la sua posizione nel contesto mondiale.
    Tanto per riferirci al mondo a noi più vicino, Inghilterra, Francia, Spagna, si sono formate ben prima di noi: andando a spanne, Inghilterra e Francia risalgono ai secoli IX e X, la Spagna al secolo XV. Più complessa la storia germanica, formatasi contemporaneamente all’Italia, ma le cui vicissitudini si possono fa risalire alla costituzione del Sacro Romano impero, a partire dalla incoronazione di Ottone I (sec.X ) ,
    L’Italia si formò senza una vera coscienza nazionale, se non nelle classi intellettuali, e la spedizione dei Mille fu addirittura osteggiata da Cavour. Solo dopo il successo, dovuto sia all’appoggio della marina inglese, sia all’accoglienza come liberatore riservata a Garibaldi e all’appoggio dei “picciotti” (ricordo che la Sicilia si era da poco ribellata al Borbone, e che la rivolta era stata soffocata), fu da lui realizzata l’idea di fare del Piemonte la Stato aggregante per l’Unità nazionale
    il Regno borbonico che era anche quello più consolidato di tutta la penisola, fu vittima di una aggressione vera e propria, nonostante fosse un regno pacifico e non dessa fastidio a nessuno, fomentata da lobby esterne, Che il Piemonte non aveva ben chiaro il concetto di Unità nazionale, ne è prova il fatto che Vittorio Emanuele II, non sentì nemmeno il bisogno di cambiare il titolo in primo re del Regno d’Italia.
    A questa aggressione segui un vero e proprio sfruttamento del regno conquistato seguito da un genocidio della gente del Sud (fenomeno del brigantaggio), e in imponente esodo verso le Americhe, con una perdita incolmabile di quelle terre. Non a caso il mezzogiorno d’Italia di oggi coincide con quello che fu il regno borbonico. Più di centosessanta anni di unità d’Italia non sono bastati a colmare questo gap tra Nord e Sud, che anzi aumenta sempre di più.
    In conclusione, la storia vissuta pesa molto di più di quanto si possa pensare nel determinare le sorti di un Paese, ma non è vero che ci sono Stati sempre in auge e altri no. Un esempio, il grande impero austro ungarico non esiste più, come pure si è dissolto il grande impero ottomano; la Spagna di oggi non è più quella di un tempo. Il Giappone da stato feudale, sino a poco tempo fa, si è trasformato in uno stato moderno.
    Ciò detto, un’ultima annotazione: anch’io sono rimasto meravigliato della risposta sgarbata di Piccinini alla breve nota di Mariagrazia che in sostanza chiedeva allo stesso una risposta al suo quesito

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  7. Alessandro, sono rimasto sorpreso anch’io. Piccinini è un signore e una risposta così dura non è da lui. Certamente, avrà letto male o avrà frainteso.

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