Sconforto

Scherzo di mano, scherzo di villano. Si diceva così un tempo di chi toccava senza essere autorizzato e si giustificava dicendo che si era trattato di uno scherzo.

Il bidello della scuola di Roma che è stato assolto perché la sua palpata del sedere di una studentessa era durata troppo poco per costituire “concupiscenza”, ora si sentirà un eroe dei nostri tempi?

Si, insomma, uno che la fa franca e dopo aver toccato i glutei di una studentessa può andare in giro a dire di essere stato assolto perché “scherzava”, non può che essere un “villano”. Ma un villano impunito, come direbbero a Roma.

A che è servito denunciare quella che la ragazza ha percepito come una violenza? E come si deve sentire lei ora, dopo che il bidello è stato assolto? Una che non sa distinguere una violenza da uno scherzo?

Quale è il limite dello scherzo quando si tratta di toccare una donna nelle parti intime e passarla liscia?

Personalmente credo che lo scherzo deve far ridere, evidentemente lei non si è divertita affatto. Anzi, si è sentita violentata e con ragione. Che diritto aveva questo “signore” di mettere le sue manacce dentro gli slip di questa ragazza che stava salendo le scale della sua scuola e non si aspettava certo di essere vittima di scherzi come quello? Nessuno. Ma la legge gli da ragione, suvvia, dicono i giudici, è durato meno di 10 secondi, è una cosa da nulla…

Le donne a questo punto si sentiranno di essere prese in giro due volte, la prima per avere creduto di essere tutelate dalla legge e che possedere un sedere non sia una prerogativa che le deve necessariamente esporre al rischio di venire palpeggiate a tradimento e la seconda perché dopo una denuncia che costa sempre una grande fatica fisica e morale, sentirsi dire che è tutto inutile, lui, il palpeggiatore era scherzoso…ma come siete suscettibili…è davvero sconfortante.

18 commenti su “Sconforto”

  1. Se non la smettiamo di mettere sullo stesso piano la violenza e la villania, il problema rischia di degenerare.
    Alla villania si risponde con uno schiaffo, uno sputtanamento del villano di fronte a tutti, si risponde coprendo il villano di ridicolo.
    Alla violenza vera si risponde con la demuncia, e, in questi casi, la condanna ci sarà di certo.
    Se esageriamo e consideriamo qualsiasi villania come un delitto finirà che, per reazione, la gente (e la magistratura che si trova a perdere tempo per questioni di lana caprina) non prenderanno più sul serio neppure gli stupri.
    (vedi la storia di quello che gridava “Al lupo” Al Lupo!” ……)

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    • Reazione lo schiaffo e pubblico ludibrio invece della denuncia? Benissimo, ci sta, ma temo che le reazioni sarebbero le seguenti
      1. Altre donne, giovani o meno, incartapecorite nello spirito, che lamentano come il sesso femminile non sia più in grado di apprezzare una galanteria anche se un po’ pecoreccia.
      2. I genitori della ragazza. “Ma come ti sei permessa! Lui sarà stato indelicato, ma noi ti abbiamo educata alla non-violenza”. E giù cappello in mano a scusarsi con il bidello, la preside, ecc.
      3. Uomini over 40: “eh, non c’è libertà. Il pensiero unico1!1!”
      3a. Uomini tra i 30 e 40: “cosa? Una manata… Molestia? Boh… Nah… Scusa ma ciò da finire la gara a Forza! sulla play”
      3b. Uomini sotto i 30: “si beh. Però resta una stronza che se la tira, avere visto come ha reagito”.
      3c. Uomini amici di Silvio “sciù, sciù, cosa sciòno tutti ‘sti drammi. Leggerezza e testa alta, scempre!”
      4. Bidello: “intendo denunciare questo schiaffo alla mia persona ed onorabilità!”. Segue sostegno spontaneo sui social.
      4a. Amici, conoscenti, parenti del bidello: “vero, ha fatto una sciocchezza, ma si alza pur sempre alle 7 del mattino per andare al lavoro!”
      5. Giudici: denuncia accolta. La ragazza dovrà risarcire. In natura.

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  2. In Italia, purtroppo, la legge molto, ma molto spesso, favorisce piu’ il delinquente che l’onesto.
    Non sto qui ad elencare tutti i calvari, mediatici e giudiziari, che deve attraversare, ad esempio, chi ha case occupate da “inquilini” morosi e non trova la strada per rientrare in possesso del suo bene immobile;
    non parliamo di chi, per difendersi, dovesse ridurre a mal partito il suo aggressore o, peggio ancora, ucciderlo;
    la polizia stessa, che ha mani e piedi legati da normative e leggi demenziali e deve chiedere, per questo, il “permesso” ad un esagitato col coltello se puo’ sparargli o suonarlo come una zampogna…
    Che se poco poco un rappresentante delle forze dell’ordine si azzarda a far fuoco su un balordo o lo pesta di brutto….viene immediatamente posto sotto processo!!!;
    Non menzioniamo poi i bambini irrequieti, pestiferi e maleducati ai quali e’ tassativamente vietato sgridarli, ma nemmeno affibbiargli uno sculaccione che telefono azzurro e’ li’, pronto a renderti la vita difficile che’ sei un orco;
    tacciamo dei tanti bulli palestrati che uccidono di percosse un mingherlino ragazzo e non si beccano nemmeno l’ergastolo;
    non si pensi ai tanti e tanti autentici figli di…che devono essere “tutelati” nei loro “diritti” in nome di una ipocrita umanita’ che loro, invece, non riservano affatto alle loro vittime….
    E l’elenco potrebbe continuare di parecchio.
    E quindi….(per intercalare Salvini),
    si taccia e si sopporti ob torto collo in attesa di…eventuali, rinsavimenti mentali migliori.
    R
    “si taccia e si sopporti ob torto collo in attesa di…eventuali, rinsavimenti mentali migliori”. Cioè? Non si denuncia la violenza sulle donne? Si tace, come nel medioevo?
    E poi se la polizia abusa del proprio potere a lei pare giusto che passi di cavalleria?

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    • La polizia, tranne alcuni suoi pochi imbecilli rappresentanti, non passa mai i limiti… stando a quel che mi risulta.

      Anzi, molto spesso avviene l’esatto contrario:
      sono gli agenti che devono limitarsi a pregare
      (vedasi il vigile che a Firenze si limitava ad osservare l’imbrattatore senza poter intervenire…come poi fece il sindaco Nardella)
      con tatto e cortesia, il balordo di turno a calmarsi ricevendo, in cambio e assai spesso, insulti, minacce e talvolta pure qualche percossa o gratuita… coltellata!!!

      Le forze dell’ordine sono, in Italia, “forzatamente” impedite ad agire per far rispettare la legge.

      I loro rappresentanti non possono immobilizzare rudemente un soggetto pericoloso …., che’ altrimenti vengono accusati di violenza;
      non possono sparare, perche’, se anche accidentalmente costretti a farlo, uccidendo malauguratamente un farabutto, rischiano processi a non finire … per omicidio volontario o preterintenzionale!!!

      Dinanzi al delinquente violento, strafottente e pericoloso gli agenti, paradossalmente, devono comportarsi, sempre e comunque, da autentici “frati certosini”, e forse pure di piu’.

      Pazienza certosina, gentilezza, cortesia, sorriso sulle labbra e magari in mano una Bibbia e crocifisso – a guisa di hostess sugli aerei di linea o quali componenti di un “esercito della salvezza” – formati solo a mettere a loro agio i passeggeri o convertire pecorelle smarrite che in mezzo alla strada, incuranti di tutto, minacciano passanti o spacciano droga in bella vista o borseggiano ignari soggetti… devono essere le loro principali armi.

      Pistole, manganelli, pugni, violenza e quant’altro di lesivo non devono mai essere usati: meglio un poliziotto ferito, malmenato o ucciso che un “cittadino malfattore” offeso nella sua umana dignita’ morale o integrita’ fisica…

      A quel punto, ben sapendo che il “bene” viene non di poco ostacolato da normative e scuole di pensiero estremamente … “umanitarie”, i tutori del cosiddetto ordine preferiscono, quando e’ possibile, voltarsi da un’altra parte facendo finta di non aver ne’ visto, ne’ sentito, ne’ proferito verbo.

      Non e’ forse vero?

      Si provi allora recarsi in un commissariato per denunciare un “crimine” oppure a chinarsi su qualcuno steso in terra per accertarsi del suo stato di salute… e si assistera’ a spettacoli incredibili:

      – I poliziotti, con aria annoiata, ti ascoltano quasi per farti un piacere, poi, distrattamente e stancamente acquisiscono le tue generalita’… e, dulcis in fundo, “le faremo sapere”-

      La persona stesa a terra sulla quale ti sei chinato e’, molto spesso, un drogato fatto, oppure uno preso a pugni lasciato li’ ….

      Ma non succede come al buon Samaritano che se la cavo’ egregiamente, bensi’ interrogatori vari, convocazioni, sospetti…, perche’, per come e perquando ti presseranno cosi’ tanto da farti maledire il momento che ti sei fatto prendere dai buoni sentimenti invece di farti i cosiddetti ca…* tuoi!!!

      Con questo, a scanso di equivoci, non voglio dire che il bene vada omesso, tutt’altro, ma che se lo si vuole fare, oggi come oggi, in Italia, e con le “leggi”, le scuole di pensiero e i modi di comportarsi delle persone che ci ritroviamo… bisogna pensarci e ripensarci piu’ volte, purtroppo!!!

      Mi scuso per il mio solito, inutile, scritto su una triste ma realta’ romanzesca!!!
      R
      ma no, di che si scusa? Lei ha un tratto da scrittore di fiction. La realtà non è neppure troppo romanzata. Purtroppo però ci sono stati casi di abusi da parte di componenti delle Forze dell’ordine e anche questo non va dimenticato.

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  3. “quella che la ragazza ha percepito come una violenza”.
    SMETTIAMOLA con questa storia della “percezione”, sta mandando in vacca qualunque relazione umana. O è una cosa o non lo è, le percezioni lasciamole ai vissuti personali.
    Altrimenti si arriva a una mano sul sedere, che una percepisce come stupro, e NON lo è, e un altro percepisce come uno scherzo, e non è neanche quello.
    Esiste, senza bisogno di metoo, il reato di violenza privata, che non è omicidio ma è pur sempre un reato contro la persona – ormai si usa pochissimo, tutti vogliono la forca per qualunque cosa e poi trovano un giudice altrettanto… diciamo superficiale, che anche per l’omicidio a martellate ha una parola buona.
    Come sempre (e come MAI): un po’ di serietà.
    R
    la chiederei a te. Se vuoi stare sempre dalla parte altra della barricata, accomodati, ma un bidello che infila una mano dentro i pantaloni di una studentessa, secondo te è solo un birbaccione? Cioè, poniamo che questa cosa passi cosi come il giudice ha deciso, da domani chiunque si sente autorizzato a mettere le mani addosso alle donne per meno di dieci secondi e poi dire che ha scherzato? Ma stiamo scherzando? Toccare, soprattutto toccare certe parti è un reato e si può definire violenza ed è equiparabile ad uno stupro perché entra nella sfera privata e lo fa con violenza perché nessuno gli ha detto prego accomodati. Quindi la violenza c’è stata ed è anche grave, quella mano se la doveva infilare dentro le sue tanche non nei pantaloni delle ragazze della scuola dove lui lavora e che dovrebbe difenderle e non aggredirle.
    La sentenza di quel giudice è sbagliata, è miope e probabilmente il bidello ha pianto, ha detto che gli mancava poco alla pensione di non rovinarlo…e chissà quante altre volte ha scherzato con altre. Lei, la ragazza che lo ha denunciato e che ha trovato il coraggio di farlo ora deve passare da vittima a carnefice come nella più trita delle commedie all’italiana.

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  4. Si deve denunciare eccome!!!

    Ci mancherebbe altro, cara Sig.ra Gazzato!!!

    Si dovrebbero addirittura mandare ai “lavori forzati” tutti coloro che si macchiano di efferati delitti…
    (rapimenti di minori – vedasi la bimba peruviana -, stupri di gruppo, pestaggi vari, spaccio di droghe.. ecc. ecc).

    Punizioni severe e certe dovrebbero essere impartite a coloro che insidiano non solo le donne, ma gli esseri umani in generale
    (persino per chi maltratta, abbandona o causa sofferenze ad animali…);
    maggiormente se le vittime, umane specialmente, appartengono alle categorie degli “inermi”, proprio come lo possono essere, oltre alle gia’ succitate donne, gli anziani soli e sprovveduti, i giovani, maschi e femmine che siano, bullizzati fino alla induzione al loro suicidio per disperazione a causa delle loro caratteristiche fisiche o morali (timidi, handicappati, ciccioni, mingherlini e via dicendo).

    Invece pare che anche se “urli” la tua rabbia dinanzi a tali lapalassiane prepotenze o ingiustizie, oppure ti sobbarchi a presentare tonnellate di incartamenti in denunce e a sopportare snervanti e costosi processi per far valere le tue ragioni confidando nella Legge…
    la Legge, invece e il piu’ delle volte, non ti tutela affatto, impastoiata com’e’ da lacci e lacciuoli burocratici o da normative demenziali che finiscono per scoraggiare il cittadino/a onesto/a e favorire il delinquente a cui la pena inflitta, troppo spesso, non e’ mai severa o proporzionata alla gravita’ della colpa scommessa.

    Arresti domiciliari, uscita anticipata per buona condotta, amnistie varie, attenuazione della pena per pseudo infermita’ mentale per il criminale, pseudo attenuanti varie, ecc. ecc. fan si che una vera giustizia non sara’ mai applicata, con buona pace del povero disgraziato vittima delle angherie.

    Tant’e’ che molte persone preferiscono non denunciare i crimini subiti piuttosto che ricorrere a giudici o avvocati, perche’ timorosi di “incartarsi” in una avventura quasi sempre rocambolesca e, spesso, dall’esito negativamente scontato per loro.

    Quando in Italia un giorno, forse, qualcosa evolvera’ in meglio
    nella giustizia, nel mondo del lavoro, nella sicurezza del cittadino, nella sanita’, nella pubblica amministrazione, nella educazione sociale collettiva e nei modi di pensare e di vedere le cose….da parte di buona parte delle persone, forse, allora, si potra’ cominciare a tirare un sospiro di sollievo che’ qualcosa di buono accade nel Paese e nella societa’.

    Fino a quando cio’ non accadra’, perche’ ancora a tanti questo stato di cose va bene….

    (provi ad esempio a rimproverare un ragazzino che Le sfreccia accanto a folle velocita’ rischiando di investirLa e senta poi la sua mamma o il papa’ che ne pensano e si dara’ la risposta; provi a denunciare un inquilino “moroso” e aspetti quanto tempo Le ci vorra’, e a quale prezzo, riottenere l’immobile affittato;
    se a qualcuno che dovesse palparLe il didietro provi a sparargli una ginocchiata al basso ventre o a spaccargli in testa una bottiglia e poi vedra’ se non si becca Lei una denuncia per lesioni aggravate al “burlone palpeggiatore”…)

    allora noi, comuni mortali cittadini, possiamo solo augurarci di non incorrere mai in incresciose situazioni nelle quali, purtroppo, se non si ha “santi in paradiso”, si resta completamente soli!!!
    R
    Romolo
    provi, provi, provi, dice, (a me?) io ho provato eccome e sapesse come la capisco. Lei descrive una situazione kafkiana
    Ma le darò anche una notizia positiva: tanti anni fa ho avuto i ladri in casa di giorno ed ho rischiato grosso. ebbene,i Carabinieri non solo sono arrivati subito ma hanno anche fermato i ladri e recuperato la refurtiva…poi, sono stata scippata per strada, bene i Carabinieri dopo qualche giorno mi hanno restituito il contenuto della borsa (no i soldi ovvio) che i ladri avevano spedito alla centrale. Con documenti che ormai avevo già provveduto a rinnovare ma insomma…e altre volte (che non sto a dilungarmi) in cui ho avuto bisogno delle Forze dell’Ordine, le ho trovate sempre gentili disponibili e efficienti. Poi ci sono anche storie di straordinaria follia come in questo caso. Ma la maggior parte dei magistrati e delle Forze dell’ordine, lavorano bene, con competenza e serietà e anche per loro non è facilissimo considerata la stringente (a dire poco) burocrazia che vige da noi.

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  5. @mariagrazia: ………………………………
    Come al solito ti è partito l’indigno pavloviano ed hai letto solo le prime tra parole. Io ho definito il giudice “pro-palpatina” quantomeno superficiale, e non serve un grande sforzo, ma ho soprattutto sottolineato il pericolo del concetto di “percezione” del reato. Il reato è un’ azione ben precisa, o c’è o non c’è, e se c’è è UNA cosa e non un’ altra. Il reato va PROVATO, i “mi sembra” sono comunque un’ ingiustizia sia nei confronti della vittima accertata che nei confronti del presunto colpevole.
    In base alle “percezioni” di stregoneria si sono bruciate un bel po’ di persone, in base alle “percezioni” di disonore si è accettato fino a pochi anni fa il delitto d’onore e il reato di adulterio, in base alle “percezioni” di terrorismo abbiamo spedito al Creatore qualche centinaia di migliaia di poveri cristi.
    Quindi, te lo ripeto se ti è sfuggito, l’assoluzione per la manomorta è UNA BAGGIANATA ma è la diretta conseguenza del preferire il giudizio morale alla valutazione dei fatti: una banalissima e comprovata violenza privata, reato certo non gravissimo ma neppure risibile, è stato “percepito” come una leggerezza. Da un’altra parte un altro giudice ha rifiutato l’ergastolo perchè un feroce assassino ha ucciso una tipa a martellate e l’ha tagliata a tocchetti ma “aveva percepito” di essere “usato”, e quindi qualche ragione ce l’aveva anche lui. Giustizia e buon senso vorrebbero che violenza e omicidio fossero ben descritte, ben chiare, e sanzionate in modo uniforme.
    Grazie alle “percezioni”, soggettivissime e variabilissime, così non è, ma la conseguenza gravissima non è sanzionare la palpata in modo esageratamente severo ma di mettere il VERO stupro sullo stesso piano di una manomorta, cosa che gli avvocati difensori non smettono di suggerire.
    Mi sono spieguto meglio?
    R
    beh, a parte che non sei proprio di semplicissima lettura non mi parte alcun riflesso, le tue osservazioni sono sempre le stesse te le potrei snocciolare come un rosario.
    La prossima volta però non farmi domande che devo per forza di cose cancellare. Ma tu che ne sai? Domandati tu se non sei tanticchia supponente…
    La palpata del sedere (o altro)è un reato, punto! E c’è stata, lo ha ammesso, il bidello. Dunque? che vai cercando? Lascia stare i paralleli e i paragoni che non reggono mai. I giudici sanno quello che fanno e però in questo caso (come in altri) mandare del tutto assolto perché il fatto non sussiste dopo che ha messo una mano nel sedere ad una, significa una cosa sola: denunciare non serve a niente e se passa questo messaggio le già poche che denunciano diventeranno ancora meno.

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  6. Aridaje!
    Corsi e ricorsi storici.

    Lei gentile signora Gazzato si pone una domanda che è la risposta a tutto ciò: «Una che non sa distinguere una violenza da uno scherzo?».
    Ecco il punto. C’è una ricerca sociologica che lo conferma. Solo il 28per cento delle donne sa fare una tale distinzione.
    E sono dati statistici non opinioni.
    Poi aggiunge «Personalmente credo che lo scherzo deve far ridere». Ecco un altro punto. Abbiamo perso il senso dell’ironia.
    Infine (cito sempre testualmente a scanso di equivoci) «Che diritto aveva questo “signore” di mettere le sue manacce dentro gli slip di questa ragazza».
    Dentro gli slip? Detta così sembra davvero grave. Invece non ha “infilato” la mano ma solo appoggiato il palmo sopra i pantaloni.
    E questa è la replica del polverone sollevato dalla sig.na Greta Beccaglia in cerca di notorietà mediatica. E finiamola!!
    R
    https://pagellapolitica.it/articoli/sentenza-bidello-assoluzione-violenza-sessuale-studentessa-secondi

    https://www.open.online/2023/07/08/roma-bidello-tocca-studentessa-assolto/

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    • La ragazza leggendo i dettagli della sentenza ha sentito i “pantaloni calarsi”. Glieli ha calati il bidello? Non è dato sapere.
      Mettiamo che fosse come capita spesso con le ragazze un paio di pantaloni a vita bassa. Talmente bassa da rasentare lo slip. E il bidello ha dato una pacca. Sopra gli slip. Per scherzo.
      Questo è molto diverso da “infilare la mano negli slip” suvvia. Per l’ennesima volta si vuol creare un caso di cui parlare.
      Ci rendiamo conto del finto moralismo in cui siamo sprofondati e del voyeurismo dei lettori bavosi che vogliono sapere se la mano l’ha infilata o poggiata con cronometro in mano! E basta!!
      La vogliamo dire tutta? Fossi stato il giudice avrei chiesto alla diciassettenne « lei ha mai ricevuto altre pacche anche da coetanei negli ultimi …5 anni??»
      R
      Oh, signor Longanesi, arriva a fagiolo, come sempre del resto, che tempismo…

      Vede Francesco? Cosa le dicevo? Come volevasi… “lettori bavosi”, “finto moralismo”… cosa ci dobbiamo ancora spettare? Basta aspettare. Ma anche no.

      Rispondi
      • Arrivo a fagiolo? Beh lei posta articoli e io commento. Non è così che succede di solito?
        Poi …beh… talvolta leggo certi commenti e non so trattenermi dal replicare. A fagiolo.
        Però lei (e coloro che la pensano come lei) non replicate nel merito.
        Mi spiego non pensate che gli slip fossero già a portata di mano di bidello senza che quest’ultimo infilasse la mano? Non pensate che la 17enne avesse già ricevuto altre pacche senza che però abbia mai denunziato?
        Non pensate che il pubblico attenda queste notizie squallide su cui mestare nel torbido.
        Su queste domande non ho visto vostri commenti.

        Rispondi
        • Quando qualcuno non risponde alle sue domande gentile sig.ra Gazzato lei lo incalza. Giustamente! Ora il sig. Longanesi ha posto tre domande rimaste inevase. Siete senza parole?
          R
          Non c’è alcun obbligo da parte mia, né di nessuno di rispondere, meno che mai a domande provocatorie e polemiche. Chiudetela qui per favore.

          Rispondi
          • Beh, io rispondo visto che parla al plurale.
            “Mi spiego non pensate che gli slip fossero già a portata di mano di bidello senza che quest’ultimo infilasse la mano? ”
            E che ne so. Se anche fosse? E comunque dai verbali del processo non risulta affatto, pertanto è una domanda senza senso.
            “Non pensate che la 17enne avesse già ricevuto altre pacche senza che però abbia mai denunziato?”
            Vedi sopra.
            “Non pensate che il pubblico attenda queste notizie squallide su cui mestare nel torbido.”
            Per quel mi riguarda, no.
            Ora mi verrebbe da domandare agli egregi Longanesi e Dionisi se sono soddisfatti ma so in anticipo non lo saranno e sono pronti a rinfocolare. Pertanto la chiudo qui anche io.
            R
            dice bene, “sono pronti a rinfocolare” non ho dubbi. Comunque, grazie Francesco, io avrei risposto semplicemente un NO secco a tutte queste domandine tendenziose e maliziose oltre che tendenti a screditare la vittima, ma qualunque cosa avessi risposto si sarebbe ritorta contro di me col giochino di uno parla l’altro rintuzza la polemica e via così…. Da quando sono “comparsi” non hanno fatto niente altro.
            Signori, piantatela!

      • Non mi stupisce affatto. La frustrazione è grande e deve pur trovare sfogo. Non si curi troppo di costoro e passi un sereno weekend.
        R
        grazie anche a lei.

        Rispondi
  7. Ora, seriamente… cosa è passato per la testa a quest’uomo? A 14-15 anni, non ricordo di preciso, per molto meno ricevetti una bella manita in faccia da una coetanea con cui feci lo scemo. Più dello schiaffo mi ricordo il suo sguardo nel darmelo. A mia scusante posso dire che era un approccio sgradito, ma non sessuale, di un adolescente goffo ed incapace quale ero. Ma un uomo? Io mi sotterrerei dalla vergogna. E poi cosa vuol dire questa sentenza… Che in linea di principio se uno infila la mano nei jeans di una ragazza per meno di dieci secondi (facciamo nove? Contiamo fino a nove…) non rischia nulla di nulla?
    Inoltre, giudizio a parte, la scuola ha preso o può prendere provvedimenti nei confronti del bidello? Per una palpata sul petto di una collega durante una festa all’istituto dove lavoro un dipendente è stato allontanato seduta stante e non l’abbiamo più visto. E si, ora che collego i pezzi del puzzle, a posteriori, quella persona aveva l’aria del poliposo, diciamo così.
    R
    Francesco
    cosa passi nelle teste degli uomini quando compiono certi atti lo sanno solo loro. Quello che passa nella testa delle donne che subiscono atti di questo tipo molto spesso e in molte occasioni e a volte anche più volte durante una vita…sono tante troppe cose, persino troppe per descriverle.
    Il bidello pare sia ancora in servizio, la stampa non ne parla quindi non ho trovato questa notizia. La preside, credo, dovrebbe contattare il Provveditorato per farlo sospendere ma le cronache non dicono nulla su questo, almeno io non ho trovato niente a riguardo.
    Che ci siano uomini con la mano lunga è un fatto. fin troppo noto alle donne da sempre. Che ci sia ora una legislazione che gli consente di denunciarli è un bene, ma, purtroppo, ancora oggi, una donna che denuncia una violenza, di qualsiasi genere, deve subire di tutto e alla fine arriva a pentirsene. E, pare, a molte donne la “palpata” non fa effetto, alcune anzi a trovano divertente, oppure dicono…ma magari capitasse a me…ma sono poche, almeno credo. La maggior parte delle donne, specie se minorenni, restano interdette e per molto tempo hanno paura, provano rabbia, disgusto, impotenza e la sensazione di essere una “merce” in esposizione che tutti possono toccare senza conseguenze. E subiscono danni a livello psicologico difficili da quantificare.
    Questo caso non avrebbe avuto una tale risonanza se il bidello fosse stato giudicato colpevole e avesse pagato il suo debito con la giustizia. Ma, come succede spesso, si tende a minimizzare e alla fine (come ha scritto anche lei) chi deve “pagare” è la vittima.

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  8. Anche ammettendo che il bidello abbia fatto un gesto “scherzoso”, (per assurdo), ma dove sta la consapevolezza di un uomo di 66 anni che lavora in quell’ambiente? La sensazione che ho è che lo abbia già fatto impunemente e che fosse uno “scherzoso” abbastanza spesso. Ma mi posso sbagliare. Rimane il fatto che la sentenza comunque non può essere di assoluzione: una pena, anche lieve, credo i giudici avrebbero dovuto darla e riconoscere che quel tipo di “molestia” su una ragazzina nella nostra legislazione è un reato grave.
    Cosi si crea un precedente pericoloso.

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  9. Mariagrazia, quel tizio, la pena (e non lieve) se l’è comminata da se stesso, diciamo “con le sue stesse mani”: sarà considerato per quel che s’è rivelato “uno zotico incontinente”, epigone di un vecchio mondo -quello della manomorta e del palpamento- che per fortuna va scomparendo, sostituito purtroppo da altre gravi forme di miserie anaffettive.

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  10. Come le invio un messaggio che avrebbe fatto chiarezza, e faceva seguito a quello di Pier Paolo Longanesi, due tra i pochi che si sono documentati, lei decide di chiudere i commenti. Vuol dire che vuole giocare sugli equivoci.
    R
    ma come si permette? Lei sta abusando della mia pazienza. Il suo post non mi piaceva e per questo l’ho cestinato, lei non pensi di poter scrivere qui tutto quello che le passa per la testa, se lo ricordi.
    Comunque Lenzini i commenti sono chiusi, passo solo questo, le ripeto, se vuole rimanere qui, si adegui oppure si cerchi un altro blog. Nessuno la trattiene.

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