Una spinta decisiva

Il vertice della Nato che si tiene in questi giorni a Vilnius (Lituania) è uno dei più importanti dal dopo guerra ad oggi.

Il presidente Usa Joe Biden ha sulle sue spalle le maggiori responsabilità e le decisioni che prenderà andranno ad incidere sul destino dell’Europa e del mondo. La questione di base è l’invasione russa dell’Ucraina. Dopo 500 giorni la Resistenza del popolo ucraino è decisamente ammirevole. Ma quanto può ancora durare? Per quanto potrà continuare, il popolo e il suo leader, a sostenere una guerra di difesa che si è presentata fin da subito sotto i peggiori auspici?

Biden lo sa che quello che dirà sarà fondamentale e che resterà nella storia. La questione sul tavolo dell’annessione alla Nato dell’Ucraina è certamente la più cruciale. Darle il via libera sarebbe un atto di coraggio ma soprattutto un atto di giustizia dopo quanto ha dovuto sostenere in questi mesi.

Il processo di democratizzazione è ancora lungo e difficile ma l’Ucraina lo vuole e lo sta dimostrando. Il suo ingresso nella Nato, o una promessa formale che ci entrerà a breve, potrebbe essere un passo di grande importanza per dare speranza ad un paese messo in ginocchio (ma non vinto) dalla furia devastante del vicino invasore.

Mi rendo conto della gravità del momento, me ne rendo conto pienamente, ma sono sicura che la strada verso il ristabilimento della pace in Europa, passi attraverso questa importante decisione.

Spero che chi ha sulle proprie spalle una cosi grande responsabilità sia in grado di affrontarla e portarla avanti fino al suo compimento: gli ucraini non possono continuare a combattere contro chi li vuole distruggere in eterno. La strada della pace è lunga e difficile e passa anche attraverso questa fondamentale riunione che potrebbe dargli una spinta decisiva.

20 commenti su “Una spinta decisiva”

  1. L’annessione dell’Ukraina alla NATO sarebbe la regina di tutte le amerikanate, una stupidaggine così imprudente e colossale che la parte più raziocinante del governo USA (in questo momento, INCREDIBILMENTE, i militari) sta facendo di tutto per evitare. L’Ukraina non aveva e non ha i requisiti per entrare nella NATO, la “giustizia” non c’entra niente. Essere stati assaliti da Putin non li rende diversi o più in regola di due anni fa per entrare in un’ alleanza militare/ economica/ politica in cui il primo guadagno per loro sarebbe di poter aver parola sull’ uso dell’ atomica. Già hanno ottenuto le bombe a grappolo (vietate da tutti, tranne, guarda caso, da loro, dalla Russia e, ma non diciamolo forte, dagli USA) che hanno la simpatica abitudine di non esplodere tutte ma di lasciare in giro un 10% di ordigni pensati per ammazzare nei mesi successivi contadini, passanti e bambini. Sono sorelle delle mine antiuomo, quelle che fino a qualche anno fa erano prodotte dalla Fiat. A me già questo fatto qualche perplessità me la darebbe… Ma già, sarebbero state un crimine da Corte dell’ Aja SOLO se le proponeva Putin.
    Lo vedi che gira gira “il più pulito ha la rogna”?
    R
    scusa, Alberto: che banalità!
    https://www.affarinternazionali.it/la-doppia-minaccia-nucleare-che-grava-sullucraina/
    e loro sarebbero un pericolo?
    Ti rammento, en passant, che le cluster bombs la Russia le sta usando da 500 giorni in Ucraina, forse ti era sfuggito.
    Ma neppure io sono d’accordo e spero che le mettano TUTTI al bando al più presto. Ma non puoi chiedere alla vittima di lasciarsi massacrare e di ringraziare pure.

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  2. Supponiamo che l’Ucraina, per adesso ancora in fase conflittuale con la Russia, venga accolta nella NATO… che cosa accadra’ a quel punto?

    L’ Ucraina diventera’ una delle tante nazioni appartenenti alla alleanza atlantica e quindi…, come regolamento impone, assurgera’ al ruolo di un Paese NATO “aggredito” a cui tutti gli altri membri dovranno, obbligatoriamente, prestare soccorso militare.

    In buona sostanza lo scontro armato fra Russi e quelli della NATO sara’… inevitabile con tutte le inimmaginabili conseguenze che quello potra’ apportare….

    Con tutta la cautela e la comprensione possibile ma….non si potrebbe, per il momento, attendere una auspicabile fine del conflitto russo-ucraino per poi, a bocce ferme, riparlare di quella fattibilita’?
    R
    si, si può, ma bisognerebbe dare un garanzia che dopo il conflitto la Ucraina entrerà sicuramente nella Nato e non lasciare le cose nel vago. Anche così le cose non sono proprio messe tanto bene e le minacce del russo non potrebbero essere più spaventose.

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    • Si’.
      Proprio quello che desideravo si facesse, ovvero accogliere si’ l’Ucraina nella NATO ma … una volta terminata la guerra e non mentre questa e’ ancora in corso che’ altrimenti, come ho accennato, ci si va davvero ad infilare in un vespaio non di poco conto .
      R
      si, sempre che però le condizioni di accesso siano già definite e irreversibili. La Russia comunque sia, ha rivelato una tale aggressività e disprezzo dei valori fondanti di tutti i trattati firmati anche da lei nel dopoguerra da essere un pericolo costante per la stabilità di tutti i paesi europei.

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    • @Mariagrazia: forse il senso di discutere l’ingresso nella NATO a fine conflitto è anche di dare una chance perché il conflitto finisca. La prospettiva di una Ucraina sicuramente nella NATO a fine conflitto sarebbe uno stimolo per i falchi russi a richiedere l’impiego dell’arma nucleare per chiudere a proprio favore la guerra. O comunque a accelerare per una nuova offensiva, magari attaccando dalla Bielorussia. Non è una ipotesi così remota visto che al di là dei rantoli di Medvedev c’è effettivamente un dibattito tra strateghi in Russia a riguardo.
      Se invece la questione adesione NATO rimane aperta, allora forse c’è una carta in più da giocare in vista di possibili negoziati. Anche perché in fondo, l’adesione è stata superata dai fatti. Fornire un tal supporto in assenza di ogni accordo vincolante non è cosa da poco, non dimentichiamolo.
      R
      Francesco, oppure il senso è di far finire il conflitto proprio perché con un preciso impegno e magari una data cesserebbero i presupposti per i russi di sentirsi in una “botte di ferro”. Se l’Ucraina fosse già nella Nato lei pensa che i russi farebbero così tanto gli sbruffoni?

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  3. Quello che segue è ciò che penso delle Nato:
    Io credo che la Nato dovrebbe sciogliersi, altro che estendersi! Non si può preservare la pace se ci si unisce nel segno delle armi. Il sodalizio armato genera diffidenza in chi non ne fa parte, anzi viene percepito come una minaccia, e in certi casi è stato già usato per sopraffare chi non è allineato e per affermare lo propria ideologia (e i propri interessi). La Nato, è strumento di potere degli Usa, non esiste un’organizzazione simile che faccia da contraltare, e come tale, può cadere in tentazioni pericolose e perniciose. Per giustificare se stessa, infine, deve crearsi necessariamente un nemico. La Nato è la causa prima perché l’ONU -un’organizzazione pensata per la pace- non ha funzionato, non funzione e non funzionerà.
    Perciò non ho gioito quando ieri è stato comunicato trionfalmente che una nazione come la Svezia, che era neutrale, entrerà a far parte delle Nato, frutto di uno scambio -quasi si trattasse di merci- la Turchia fornirà alla Svezia la “merce” Nato, la Svezia fornirà alla Turchia la “merce” Unione europea. Altro che requisiti fondamantali.
    Figurarsi che notizia splendida sarebbe l’ingresso immediato dell’Ucraina nella Nato, come richiede Zelenzky, -proiettato ormai nelle logica “muoia Sansone (oddio, un Sansone in miniatura) con tutti i filistei- una vera e propria dichiarazione di guerra dell’Occidente alle Russia, ossia lo scontro tra due potenze nucleari, occasione da festeggiare con un bel brindisi. E forse è proprio il traguardo a cui arriveremo.
    R
    La Nato è questa:
    https://www.nato.int/nato-welcome/index_it.html

    l’adesione della Svezia significa che l’aggressione dell’Ucraina da parte dei russi ha determinato una situazione di tensione che crea paura e quindi bisogno di entrare in un sistema difensivo che funzioni da deterrente per altre mattane tipo quella a cui assistiamo da ormai un anno e mezzo.

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    • Il discorso che da tempo immemorabile sto portando avanti ma, purtroppo,… a guisa di una “Cassandra inascoltata” e’ quello relativo alla unita’ politica europea.
      Una federazione o confederazione di Stati uniti europei con una difesa comune, una banca federal reserve con potere di stampare ed emettere denaro coadiuvata da un dicastero sovrannazionale dell’ economia, tasse uguali per tutti e competenze ripartite fra una governance centrale federale e gli stati componenti, un unico dicastero esteri, passaporto unico, una cittadinanza europea e quant’altro utile e necessario alla esistenza di uno Stato federato sono di vitale importanza per portare i nostri piccoli ed oramai insignificanti staterelli ad emanciparsi dai condizionamenti politici ed economici di Americani, Cinesi, Musulmani, Russi e quant’altri!!!
      Invece e purtroppo e stupidamente, i governanti dei Paesi UE pensano solo a tirarsela gli uni con gli altri, a difendere in un modo o in un altro i loro singoli e vari nazionalismi, sovranismi, populismi e a continuare a dipendere, cosi’, economicamente dai Cinesi, che invece monopolizzano pure i sassi e sono presenti sui mercati come il prezzemolo, a subire il “protettorato” militare Americano attraverso la NATO: una sbilanciate alleanza fra un gigante USA e svariati nani europei… oltre che a perdere tempo disquisendo su autentiche cretinate come gli inopportuni: case green, auto green, genitorialita’ varie, dimensione cetrioli, modi di pescare, forma delle tavolette per i water, alimentazione con insetti ecc. ecc.
      Quando finalmente i governanti europei si accorgeranno della demenziale politica che stanno imperterriti portando avanti e le catastrofiche conseguenze che ne seguiranno…sara’ troppo tardi, per cui:
      chi e’ causa del suo male pianga se’ stesso!!
      Temo, pero’, che essendo l’imbecillita’ troppo grande in costoro essi non avranno nemmeno consapevolezza dei danni procurati.

      Romolo, non le sembra di essere troppo pessimista? Il progetto di una Europa Unita è stato ed è un grande progetto. Come lo si porta avanti è sicuramente tema di discussioni. Ma, come in un condominio dove qualcuno potrebbe mettersi in testa di comandare a casa d’altri, anche L?Europa ha bisogno di unificarsi e amministrarsi in modo da scongiurare un simile pericolo.

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      • Non so se Lei, signora Gazzato, ricorda, (io, un po’ anziano, ne ho menzione gia’ dalle scuole medie) ma il progetto di unificare politicamente parte del nostro continente e’ vecchio come il cucco.

        Ne aveva desiderio il buon Spinelli con il suo proclama di Ventotene…

        L’ idea piaceva, forse, anche ai vari statisti come De Gasperi, Adenauer, Schumann…

        CECA, EURATOM, CEE, poi MEC… furono presto costituite quali
        antesignane basi per una collaborazione intereuropea sfociante poi in una futura unione.

        Unione alla quale pervenire progressivamente, ma decisamente, entro un ragionevole lasso di tempo…

        Invece, dopo aver atteso inutilmente Godot, oramai tutto e’ chiaro: non c’e’ affatto intenzione di concretizzare quel sogno.

        Di collaborare politicamente, economicamente, militarmente…i governanti europei non ci pensano affatto; tutti presi come sono dalla febbre nazionalistica, sovranistica, populistica…che invece di attenuarsi si acuisce sempre piu’, anche dinanzi a lapalassiani, minacciosi eventi di portata mondiale.

        I leaders europei usano piuttosto la istituzione UE prevalentemente per fare ciascuno i propri interessi nazionali a scapito di altri partners.

        Questa, purtroppo e’ l’amara realta’.

        Se davvero ci fosse stata, o ci fosse ancora, l’intenzione di fare qualcosa di buono….beh, dopo piu’ di sessanta anni (risale al 1957 la nascita del MEC con i Trattati di Roma) hai voglia ad unirti!!!

        Si parla invece di allargare sempre piu’ la gia’ nutrita e disunita pletora di Stati piuttosto che di costruire prima una base politica solida alla quale poi far aderire altri eventuali Paesi desiderosi di essere annessi a quella iniziale confederazione, cosi’ come fece la Svizzera con i tre cantoni di Uri, Schwiz ed Underwalden o gli USA con le tredici colonie affrancatesi dal dominio inglese.

        Continuare ad essere ottimisti e credere ancora a “questa” Europa e’ una pura illusione…

        La cruda realta’ dei fatti dice che il nostro continente, i suoi “presunti” valori e la sua esistenza come entita’ storica e’ destinata a finire il suo millenario ciclo cosi’ come cessarono i grandi e gloriosi imperi del passato o le ataviche civilta’ i cui resti, di tanto in tanto, fanno la loro apparizione durante scavi o sporadici, casuali eventi che li riportano alla luce.
        R
        Mi dispiacerebbe e darebbe spago a Putin.

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        • Forse, se avessimo concepito l’Europa politica coincidente con l’Europa geografica, come sosteneva De Gaulle, ciò fino agli Urali, le cose potevano andare diversamente.
          Ma all’inizio non si poteva perché a oriente c’era l’URSS comunista e aggressiva.
          Dopo il 1990 si sarebbe potuto, ma qualcuno (sappiamo chi) non ha voluto.

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  4. “Fighting for peace is like screwing for virginity.” (George Carlin)

    Solo negli ultimi 50 anni, tanto per non allargare troppo il discorso, quante volte ci siamo cascati?
    R
    un chiodo fisso? Gli ucraini sono stati costretti a combattere da chi ha voluto attaccarli e non mi risulta lo abbia fatto usando cioccolatini. Se ti vuoi sentire “caduto” sono problemi tuoi.

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  5. Putin non è mai stato un pericolo per l’Europa. Era invece un partner commerciale prezioso, che comprava prodotti e vendeva materie prime, e la cosa dava fastidio agli USA.
    Svezia e Finlandia non hanno il minimo motivo, alla luce dei fatti degli ultimi 30 anni, di dover temere i russi.
    Putin non ha invaso l’Ucraina nel 2014 quando scoppiò la guerra civile in Donbass, segno che per lui le cose in Donbass potevano rimanere com’erano.
    Putin ha mosso guerra all’Ucraina solo quando ha capito che stava per essere accolta nella NATO, il che avrebbe significato basi aere, missilistiche e centri di ascolto e spionaggio NATO lungo i suoi confini.
    Prima di iniziare la guerra ha ammassato truppe per tre mesi minacciando di farla se la NATO non avesse accettato di discutere proprio i limiti a oriente dell’alleanza.
    La NATO non gli ha neanche risposto, e lui, alla fine, ha iniziato la guerra. Meglio uno stato di guerra con l’Ucraina che un’Ucraina intenta ad installare basi militari contro la Russia.
    A questo punto gli americani si trovano a dover prendere una decisione importante. Devono decidere se andare fino in fondo con il loro piano di indebolimento militare ed economico della Russia e di indebolimento economico dell’Europa, fino a rischiare una guerra nucleare, o se il rischio non è giustificato.
    L’obiettivo di indebolire l’Europa facendola litigare irreparabilmente con la Russia e interrompendo quella collaborazione che tanto li preoccupava lo hanno già ottenuto.
    La Russia ha perso la faccia sul piano internazionale e ha dimostrato la debolezza del suo esercito sul piano delle armi non nucleari. Altro obiettivo raggiunto.
    A questo punto gli USA si potrebbero proporre come mediatori per far finire questa guerra che loro stessi hanno voluto, e ottenere un terzo obiettivo: apparire per l’ennesima volta come salvatori agli occhi del mondo.
    Potrebbero, per esempio, proporre che l’Ucraina – Paese politicamente e militarmente inaffidabile, peggio della Turchia – entri nella NATO tra molti anni, oppure in una forma diversa, meno integrata, che non preveda l’installazione di basi militari, che non preveda di mettere a fattor comune gli eserciti, ma preveda solo protezione (in forme da stabilire) in caso di aggressione da parte di un Paese esterno. Sarebbe bene se questa forma intermedia, di preadesione, fosse usata già con Svezia e Finlandia.
    Se invece gli USA decidono di promettere in forma irreversibile che l’Ucraina entri presto nella NATO a tutti gli effetti, vuol dire che hanno deciso di correre il rischio di una guerra nucleare, e preferiscono che avvenga ora che loro sono decisamente i più forti (la Cina non è pronta), e sono certi di vincerla, come ipotizzava 4 anni fa Giulietto Chiesa.
    R

    https://www.ilfoglio.it/esteri/2022/03/04/news/l-ambasciata-russa-in-italia-usa-giulietto-chiesa-per-la-propaganda-anti-ucraina-3767461/

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  6. In un Paese sommerso dalla propaganda americana fatta dai siti istutuzionali come la RAI, i grandi giornali, e lo stesso governo, una voce diversa per garantire pluralità di informazione era molto utile.
    Purtroppo Giulietto Chiesa non è più utilizzabile, perché, dopo che aveva iniziato alla grande la sua campagna di sensibilizzazione contro le mire degli americani, è morto 3 anni fa, colto da infarto nel sonno (non era cardiopatico).
    Chi ha ipotizzato complotti ai danni di medici no vax scomodi al tempo del Covid non avrà difficoltà ad avere dubbi sulla sua morte improvvisa e provvidenziale.
    R
    https://www.ilfoglio.it/esteri/2022/03/04/news/l-ambasciata-russa-in-italia-usa-giulietto-chiesa-per-la-propaganda-anti-ucraina-3767461/

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  7. Lenzini, gli Usa non sono affatto convinti di poter vincere un’eventuale guerra nucleare, perché la potenza distruttiva da entrambi i lati sarebbe tale da non dare scampo a nessuno.
    Ci si può chiedere chi avebbe maggiori danni: sicuramente il paese con più alte concentrazioni di persone nelle città. Questo paese sono gli Stati Uniti
    E chi partirebbe maggiormente?
    Sicuramente il paese che ha raggiunto maggiore benessere. Questo paese, sono ancora gli Stati Uniti.
    Ma, tutto ciò avrebbe valore puramente speculativo, perché in realtà non ci sarebbero sopravvissuti
    Per questo sono convinto che quei signori che si scambiano pacche e larghi sorrisi al vertice Nato, stanno giocando con qualcosa che è peggiore del fuoco.
    R
    Mentre Putin gioca (anche) con l’acqua allagando mezza Ucraina con il crollo provocato dai russi della diga di Kakhovka. Mentre il fuoco lo “spegne” bombardando tutti i giorni i civili da 501 giorni.

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  8. La spinta decisiva non c’è stata, c’è stata un po’ di maretta con il ministro della difesa inglese Ben Wallace che ha detto che Zelensky dovrebbe mostrarsi più riconoscente per gli aiuti.
    Beh, in quanto a riconoscenza gli inglesi ne hanno dato un gran prova staccandosi dalla UE, non credo abbiano molta voce in capitolo “gratitudine”. Ed ora però si accorgono che stavano meglio quando stavano peggio.

    “2h ago
    11.28 BST
    Zelenskiy: ‘Understandable’ Ukraine cannot join during war but invitation would have been ideal
    Volodymyr Zelenskiy said it is “understandable that Ukraine cannot join Nato when at war” but it would have been ideal if there had been an invitation for Kyiv to join the alliance.

    He added that the results of the Nato summit were good, that recognition that Ukraine did not need to follow a Membership Action Plan was important, and that he had received positive news on defence packages announced during the summit.””
    THe Guardian

    Ha detto Zelensky: comprensibile che non possiamo entrare ora nella Nato, ma mi aspettavo un impegno più decisivo. (Che non c’è stato). Ha ringraziato e ha detto che comunque il vertice è stato positivo.
    Si spera, almeno. Ma nulla di fatto è il risultato e il russo però non si può sfregare le mani perché il male che si fa ritorna tutto insieme quando meno te lo aspetti.
    Poco coraggio, no brave hearts, forse è meglio così, ma chi può dirlo?

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    • @mariagrazia: mi verrebbe da commentare “eppur si muove”. In questo senso: vero è che Zelensky è uscito deluso, ed è comprensibile. Ma guardiamo al percorso svolto. In poco più di un anno si sono svolti processi che richiederebbero molto più tempo. Il discorso della mancata adesione alla NATO è in parte compensato dalle forniture, che sono sempre aumentate in quantità e qualità e dall’addestramento. Politicamente il sostegno è ampio. Persino esponenti repubblicani si sono recati in visita a Kiev. La consapevolezza del rischio di una politica aggressiva del regime russo mi sembra ben presente in tutti i governi europei. Un paio di soggetti (Orban, Erdogan) flirtano e talvolta si mettono di traverso, ma poi cedono perché immagino l’orizzonte europeo, occidentale, sia più invitante di Krasnodar e Belgorod. Proprio Erdogan ha dato il via libera all’adesione della Svezia, facendo autoavverare il pretesto che Putin ha usato per la sua politica imperialista.
      E credo che anche l’opinione pubblica alla fine stia comprendendo che il sostegno all’Ucraina non ci sta portando alla fine del mondo.
      I problemi di una adesione tramite quick track all’EU ed alla NATO non sono d’altra parte peregrini. Con tutta la simpatia che si può provare con Zelensky ed il suo popolo, occorre riconoscere che corruzione e rischio di instabilità sono ben presenti. Ho sempre presente l’esperienza di inizio anni 2000, quando in EU entrarono i paesi che successivamente formarono il blocco Visegrad e si teorizzava un prossimo ingresso della Turchia. Non vorrei rischiare balzi in avanti e comprendo la prudenza.
      R
      Sono d’accordo, la prudenza ci sta. E ci sta anche però che Zelensky sia un po’ deluso perché per lui le tante vittime di questa guerra e i sacrifici fatti dal suo popolo rappresentano un prezzo molto alto da pagare e loro, gli ucraini, lo stanno pagando e non hanno avuto sconti.
      Credo che, comunque, l’ingresso nella Nato sia solo rinviato, quanto devono ancora pagare per poter entrare a far parte di un’alleanza che li pone alla pari con altri paesi che, forse l’hanno sofferta molto meno?

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      • @mariagrazia: assolutamente, ci sta eccome che Zelensky sia deluso.
        Btw, sto leggendo un libro appassionante e scritto benissimo: il titolo italiano è “il mago del Cremlino”, di Giuliano da Empoli (un nome che suona rinascimentale). Lo conosce? Lo sto leggendo in francese, qui in Francia è un best seller. Attraverso il percorso di un consulente di Putin il libro racconta l’evoluzione – o involuzione – della Russia da metà anni novanta ad oggi. Sono a poco più di metà ed ho già dovuto sottolineare diversi passi che ritengo significativi. Glielo consiglio vivamente anche se, rispetto alle interviste ai dissidenti, mi toglie un po’ di speranza su quel popolo – anche se aggiunge un po’ di umana comprensione. Saluti, buona serata.
        R
        Grazie del consiglio, si lo avevo sentito, credo che lo leggerò. Io sto leggendo “Tiranni e dittatori<" di Domenico Vecchioni. Un libro molto interessante, stampato nel 2010 mi sembra molto attuale e aiuta a capire la contingenza attuale.

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  9. In altre parole,aiutare l’Ukraina a difendersi va bene, ma il sogno di Zelensky di una “Ukraina uber alles” anche a costo della fine del mondo per ora non convince.
    Forse qualcuno ha fatto un esame di realtà.
    Se i Cinesi, come già hanno iniziato a fare, riescono a stringere le pallosky di Putin in una morsa simile, non è detto che non si arrivi a una tregua. TREGUA, non pace, non ritorno ai confini del 2000. Se c’è spazio per qualche compromesso è nel Donbas, la Crimea è russa da sempre (culturalmente, etnicamente) e russa resterà.

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  10. Qualcuno ha mai calcolato quanto ci sta costando e ci costerà, l’aver sostenuto e il sostenere questa guerra in termini di fornitura di armi, economia disastrata, costi alle stelle delle fonti energetiche, tagli ai servizi più utili, inflazione galoppante, rottura con un partner economico vantaggioso come la Russia?
    Qualcuno glielo spieghi a Zelensky quanto ci sta costando la sua imprudenza di aver provocato la reazione della Russia, col suo odio verso il vicino di casa e il suo comportamento ostile verso la propria gente, prestando orecchio alle sirene degli Stati Uniti e alle loro ambizioni di egemonia mondiale
    Qualcuno glielo faccia presente, dopo aver avuto l’ardire di fare un rimprovero solenne a coloro che gli hanno negato (solo per ora), con saggia tardiva resipiscenza, l’ingresso alla Nato subito. Qual era il suo disegno, se non quello di coinvolgere due continenti –America ed Europa- nella sua guerra di confine? E circa ottocento milioni di persone dovrebbero legare il proprio destino ai desiderata del comico, che pur di salvare se stesso, sta sacrificando oltre ogni dire il suo stesso popolo? Un’intera generazione di ucraini sta per venire falcidiata dal proseguire una simile follia, per giustificare la quale si paventano mire espansionistiche di Putin, pericoli di sopravvivenza delle democrazie, evocando uno scenario simile a quello della seconda guerra mondiale. Putin, il capo di una grande potenza nucleare, accerchiato e inascoltato, non avrebbe esitato, la sapevano tutti, a usare quella forza che tutti coltivano e di cui si nutrono e se necessario –secondo il proprio criterio di valutazione- si servono: Paesi democratici e non, in primis gli USA
    R
    già, Putin, che brava persona, fa quello che vuole, ammazza. minaccia, ma lui è fuori dalle responsabilità, lui, la colpa è di quel tipo li, l’ucraino, che non vuole calare le braghe, Ma in fondo che gli costa ‘sta calata di braghe? Poco gli costerebbe: la vita? o giù di li e quella di altri ucraini che insorgerebbero a protestare. Ma in fondo poi,, a noi che ce ne…importa? basta che ce sta o’ sole.

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  11. Alessandro, la sua analisi del messaggio precedente è ineccepibile. Gli USA sono, in teoria, quelli che avrebbero più da perdere da una guerra nucleare (se combattuta ad armi pari).
    Basti pensare ai siluri nucleari millantati da Putin che creerebbero uno tsunami radioattivo, e a cosa farebbe un siluro del genere se esplodesse nella baia di New York.
    Però molti americani del Pentagono credono che, di fronte alla crescita irrefrenabile della Cina. una terza guerra mondiale sarà inevitabile, prima o poi.
    Quindi, la considerano una prospettiva che bisogna per forza prendere seriamente in considerazione.
    E puntano tutto sui sistemi antimissile. Come il sistema Patriot e simili, da 3 milioni di dollari a missile, senza contare il costo del sistema di lancio, capaci, in teoria, di intercettare persino i missili balistici. Pensano cioè che, in uno scambio di missili nucleari, loro riusciranno a intercettare quasi tutti i missili nemici, mentre i loro andranno quasi tutti a segno.
    Di questo piano fa parte l’entrata dell’Ucraina nella NATO.
    Per poter intercettare i missili balistici, che, come dice il nome, funzionano come proiettili di cannone, che colpiscono un obiettivo in base alla direzione di lancio, e non sono guidabili durante il percorso, conoscere esattamente l’angolazione con cui partono significa, con opportuni sistemi di calcolo sofisticati, conoscere dove sono diretti e poterli “aspettare al varco”.
    Chiaro quindi che poter installare delle basi di rilevazione quanto più possibile vicine alle rampe di lancio per poter rilevare esattamente la direzione di partenza può essere una carta vincente.

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  12. Signora Gazzato, d’accordo con lei che Putin bombarda ammazza ecc… . In altre parole, sta conducendo una guerra, e in tutte le guerre purtroppo succedono queste cose.
    E’ successo in Italia, in Vietnam, in Afghanistan 2 volte a parti invertite, in Irak, in Libia …. . In Italia sotto i bombardamenti sono morti molti più civili che in Ucraina, e nessuno si è mai indignato.
    Ma io resto convinto che, se Obama – premio Nobel per la pace – non avesse pianificato l’ingresso dell’Ucraina nella NATO, con tutto il seguito che c’è stato, questa guerra non sarebbe mai iniziata.
    La guerra civile in Donbass, motivo ufficiale che l’ha provocata, andava avanti da 8 anni e Putin avrebbe accettato che andasse avanti all’infinito.
    Forse, con questa non decisione della NATO, si apre uno spiraglio per la pace.
    R
    https://formiche.net/2023/02/disinformazioni-strategiche-russia-ucraina/

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  13. Signora Gazzato, vedo che questa volta, invece di contestarmi, ha citato una fonte che conferma le mie affermazioni che il motivo non è il Donbass ma la NATO.
    E’ vero che, nell’articolo, davano l’ingresso nella NATO improbabile, ma di fatto oggi se ne parla come di una cosa imminente.
    R
    “La guerra civile in Donbass, motivo ufficiale che l’ha provocata, andava avanti da 8 anni e Putin avrebbe accettato che andasse avanti all’infinito.
    Forse, con questa non decisione della NATO, si apre uno spiraglio per la pace.” (Luigi Lenzini)
    R
    https://formiche.net/2023/02/disinformazioni-strategiche-russia-ucraina/
    PS: evitiamo inutili “furbate” per favore.

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