Che brutta la guerra
che infame follia
che vento di insonnia
che grande eresia.
E’ morta una donna
quel giorno d’ estate
mi piace pensare non abbia
sofferto.
Un pugno sul cuore poi
buio e deserto.
Victoria Amelina è morta cosi
la guerra è un quel mostro che
ruba la vita e lascia nei
cuori una pena infinita.
Victoria scriveva la guerra
e la vita e la sua poesia
ora andrà per il mondo
a onorare il coraggio
e a renderle omaggio.
Un mazzo di fiori li
dove lei è morta sia
posto ogni giorno
per chi come lei ha
lasciato la vita
e in chi sopravvive
una pena infinita.
Scritta in ricordo della scrittrice poetessa ucraina che ha perso la vita durante un bombardamento dei russi a Kramatosk, mentre mangiava in un ristorante.
Aveva 37 anni e un figlio di 12, assieme a lei sono morte altre 12 persone e ferite innumerevoli.
Spero che gli ucraini riescano a scacciare i russi che si sono indebitamente impossessati dei loro territori e che da 18 mesi li massacrano di bombe e quanto altro. Una pena infinita.
Alla Superluna di ieri
Superluna che splendi serena
nel bel cielo terso d’estate,
giunta infine al tuo perielio
tu appari più grossa che mai
sol per poco poi torni qual eri
a girare nel modo che sai
nel ciclo d’oggi ch’è quello di ieri
e che sarà lo stesso domani:
girar muta attorno al pineta
senza cura di quel che v’accade.
Meravigli le menti beate
dei bambini, e quelle offuscate
dei grandi –persone allocate-
cui interessa avere il potere
e a tal fine s’industria a provare
come l’altro poter sopraffare.
E tu luna continui a girare
girar muta attorno al pianeta
a guardare il soldato che muore
senza pianto né un fiore nel cuore.