Che facce!

Che faccia! la faccia di Putin e quella del suo ex bell’amico, generale in capo dell’armata Wagner. Che facce quelle dei cittadini russi che corrono a farsi i selfie con lui. Sorridenti, danno il cinque al ribelle che stava per fare il colpetto di stato.
Mentre Putin scappava in aereo verso qualche bunker e la sua faccia veniva diffusa dalle TV russe mentre mostrava tutta la sua rabbia e la sua fifa.
“Traditore” gridava a denti digrignati verso il suo ex amico. “State a casa” diceva ai russi. Ma poi, alla fine non è successo niente. Il generale ha girato i tacchi su richiesta di un altro amico di Putin. Non si sa cosa gli abbia detto il leader bielorusso per convincere il “generale” ribelle, ma lo ha convinto. Alla fine della sua quasi marcia su Mosca, ha affermato che si ritira per non spargere troppo sangue russo.
Bella e buona intenzione, detta da lui poi fa accapponare l’epidermide.
Tutto bene dunque? Putin si salva per il rotto della scuffia oppure è ancora col pizzo della camicia che trema?
Non si sa. Certo anzi probabile che si sia preso proprio una bella strizza. Che faccia quella faccia. La faccia del leader della Wagner sovrapposta a quella di Putin, ha fatto correre un brivido lungo la spina dorsale del mondo.
E non è detto che alle due facce non se ne aggiungano altre di altrettanto spaventose.
No, non hanno una faccia rassicurante, nessuno dei due ma poi, non si tratta di rassicurare, ormai se ad aver paura è Putin e il suo traballante potere, chi può gioire? Ah, siamo davvero in buone mani…siamo messi davvero bene…qualche gancio in mezzo al cielo dovrà pur scendere prima o poi, oppure non si potrebbe fermare il mondo un attimo? Mi pare che abbia preso una rincorsa troppo rapida, potrebbe mancargli il fiato.

Pubblicato su Italians

15 commenti su “Che facce!”

  1. “E non è detto che alle due facce non se ne aggiungano altre di altrettanto spaventose”.
    Alla simpatica esposizione di Mariagrazia sulle due facce protagoniste della sceneggiata del golpe, ne aggiungerei altre due, quella del gatto Zelensky e della volpe Biden,
    L’uno in iper eccitata attesa che la mannaia del cuoco (oddio, forse un coltellaccio da cucina) calasse sul capo dello Zar, per l’occasiona in impeccabile abito scuro, l’altro col suo viso da “sfinge suonata”, in trepida attesa che i suoi desiderata andassero a buon fine. Tutti delusi, tranne lo Zar.
    Ora il cast di quel “film di Hollywood” di cui parlava “il gatto” è completo.
    R
    Biden è Zelesnky non c’entrano con la sceneggiata. Putin se l’è vista molto brutta ed è più debole che mai. Non ha fatto per niente una gran figura.
    La strada migliore per far finire il conflitto è approfittare del momento e aiutare gli ucraini a scacciare i russi dai loro territori per sempre.
    Fino a che la Russia non ritira l’esercito mercenario o regolare, le sanzioni vanno aumentate, l’Europa deve puntare alla decarbonizzazione e dipendere sempre meno del gas russo per foraggiare sempre meno le sue guerre di espansione invasione.

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  2. Signora Gazzato, ho l’impressione che le sfugga la questione tecnica energetica.
    Le sanzioni contro la Russia e la decisione di rinunciare al gas russo hanno rappresentato un grosso passo indietro nel processo di decarbonizzazione.
    Soprattutto la Germania, ma anche noi italiani, siamo stati costretti a rimettere in funzione le centrali a carbone che erano state fermate e sostituite con centrali a gas.
    Il metano inquina molto meno e contribuisce molto meno all’effetto serra, perché contiene un solo atomo di carbonio e 4 di idrogeno (che bruciando producono solo vapore acqueo).
    Per ora le energie rinnovabili sono bel lontane dal garantire in fabbisogno di energia e il metano era la soluzione transitoria più vantaggiosa.
    Quanto al non voler dare soldi alla Russia, mi fa pensare a quello che …… per fare dispetto alla moglie.
    La Russia troverà altri compratori e finanziatori, e quelli che ci restano fregati siamo noi europei, soprattutto quelli che hanno rinunciato scioccamente all’energia nucleare.
    R
    dobbiamo andare incontro a sostituire il più possibile tutte le fonti inquinanti con energie rinnovabili, prima lo faremo e prima potremo diminuire l’effetto serra. E comunque dobbiamo smettere di foraggiare la guerra di Putin.E prima si diventa indipendenti da quel signore è meglio è. Fino a che la Russia è governata da chi aggredisce un popolo libero e sovrano farci affari di qualsiasi tipo è immorale.

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  3. Signori, noi NON SIAMO RUSSI. Sembra una ovvietà, ma della Russia non conosciamo praticamente niente. Non sappiamo come vivono, come si divertono, come metton su famiglia, come mangiano, non abbiamo idea di come vivano la loro religione e neppure COSA DICA la loro religione. Stiamo cascando a piedi uniti nello stesso tragico errore che abbiamo fatto in Siria, in Iraq, in Afghanistan. Pensiamo, come ci hanno bene addestrato i nostri amici stellati e strisciati, che tutto il pianeta sia uguale all’ Oklahoma o ai fighetti della Silicon Valley, e non è così. Abbiamo creduto di vedere gli stessi valori e le stesse abitudini occidentali nei video della cosiddetta “primavera araba”, e siamo finiti a coprire d’oro l’ISIS. Abbiamo pensato che le donne afghane fossero uguali alle zoccolone modaiole di Sex and the City, e le abbiamo dovute restituire incaprettate ai loro aguzzini di prima. I casini in Iraq e in Libia è inutile che ve li ricordi.
    E’ dalla caduta del Muro, peraltro poco capita anche quella, che ci ostiniamo a vedere nella Russia un’ accozzaglia di bifolchi avidi, e a trattarli come tali: le terrificanti sportellate prese sui denti da Napoleone prima e da Hitler poi, che pensavano di loro praticamente le stesse cose, non ci hanno insegnato niente. Putin che traballa? Ma in che film, in quale serie Netflix? Prigozin ha cercato di aumentare il suo cachet da mercenario e FORSE ci è riuscito, anche se al posto suo eviterei di accettare caffè o the da sconosciuti, almeno per un po’. Per la “ggggente” Russa Vladimir Putin è sempre quello che di nuovo ha fatto sentire forte la voce della Russia in mezzo alle grandi Potenze. Gli Italiani li compri con un piano Marshall, dagli cioccolata a’ signurini e dopo 50 anni sono lì in coda a comprarti i telefonini. In Russia i termini “tradizione” e “Patria” sono ancora importanti, e quello che per noi è “libertà e diritti” per loro è solo decadenza e immoralità. Una donna russa e (figuriamoci !) un uomo russo quando gli dici LGBT non capiscono “simpatica liquidità progressista”, ma cominciano a tirar mazzate come a far fuori un’ orda di scarafoni. E prima che arrivi il solito “indignato istantaneo” ad accusarmi di ogni possibile peccato e filo-Putinismo, SI’, i Russi sono alquanto indietro nelle libertà personali, ma con questi devi trattare, non con le marionette politically correct che attualmente occupano la stanza dei bottoni in USA. E oltre a studiare loro, bisognerebbe darsi una preparazione sui loro alleati: i Cinesi NON passano il tempo a copiare i nostri brevetti e a mangiare riso, gli Indiani non vivono a piedi nudi nel fango baciando le mucche sul naso, in Brasile oltre alla samba c’è di più, e il Sudafrica dovremmo almeno sapere bene dov’è, che tempo fa e cosa produce.
    Altrimenti continuiamo a cantarcela e a suonarcela da soli, scambiando le nostre speranze per dati di fatto. Una volta per tutte, la Russia con le nostre sanzioni ci si pulisce il kasatciòk, ha risorse ed alleati sufficienti a farlo. Quello che un Americano sembra un dramma insuperabile (come faranno senza aria condizionata e aifon ultimo modello) un Russo ci ride sopra. L’Ukraina può porre fine alla guerra, cosa che succedrà prima o poi, ma non può vincerla: può lasciare il grosso del lavoro a zio Biden, può chiedere aiuto all’ Europa, ma sarà sempre una “vittoria” ottenuta da qualcun altro. E per motivi molto simili (senso dell’ onore, machismo, quello che vuoi) la guerra non può perderla la Russia.
    I due realistici pilastri tra cui tessere una pace sono questi, e la pace sarà un enorme, doloroso, insoddisfacente compromesso tra “fratelli-coltelli”: un’altro fatto che tutti sembrano dimenticare è che Ukraini e Russi sono “una razza una faccia”.
    R
    già. una sola faccia ma sono i russi a sputare in faccia ai “fratelli”, non viceversa. E sono sempre i russi (Putin) ad averli invasi e ad averli bombardati e commesso crimini di guerra dei quali dovrà rispondere Putin. E Putin non è invincibile, lo ha dimostrato il suo “amico” col golpe tentato e subito abortito.
    Ma la tua sfilza di luoghi comuni sui russi e gli americani può anche contenere delle verità, ma, personalmente non considero né i russi, né gli americani, né i cinesi con dei clichè precostituiti, come le minestre precotte.
    In quanto alla pace è ben lontana, se Putin non si decide a girare i tacchi, lo costringerà l’Elite che per ora comanda. E che le sanzioni non abbiano alcuna efficacia lo dicono i media ciarlatani, quelli seri o tacciono o dicono la verità. E cioè che anche la Russia sta avendo problemi dalla guerra, dimentichi i tanti figli che ritornano nel sacco nero. Per dirne una. A lungo andare anche il russo più putiniano si scoccia.

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  4. “anche la Russia sta avendo problemi dalla guerra, dimentichi i tanti figli che ritornano nel sacco nero”
    I Russi hanno perso VENTICINQUE MILIONI di persone nella seconda guerra mondiale.
    Non credo che i sacchi neri li spaventino. Gli USA hanno tradito gli Afghani e sono scappati a casa dopo duemila e rotti morti, per dire la diversità di tempra – e non sono luoghi comuni.
    Se davvero credi che Putin verrà processato perchè brutto e cattivo, o che il fatto di avere torto lo renda meno forte, auguri. Ad oggi, al netto dei blabla, delle buone intenzioni e degli indigni virtuosi, la situazione è abbastanza in stallo. Putin non è invincibile? Speriamo, ma intanto lui è ancora lì e in ottima salute. Prigozin, per cui tutti tifavano come Mastro Lindo-Pensaci Tu, dimenticandosi allegramente che è un tagliagole peggio di Putin, è stato neutralizzato. Vladimir cannoneggia e razzeggia chi, quanto, dove e come gli pare, magari avranno delle armi più rozze ma ne hanno quante ne vogliono, e lo stesso dicasi per i soldati. Gli Ukraini avanzano di cento metri qua e di un chilometro in là, ma non hanno i numeri, nel senso di soldati, per minacciare la Russia. Se gli andasse di lusso riusciranno a riprendersi il Donbass dove non li vuole nessuno (poi ci sarà da fare una bella arrampicata sugli specchi per spiegare perchè i referendum valgono solo in una direzione), ma la Crimea se la possono sognare. Se nonno Biden regala a Zelensky qualche giocattolo nuovo faranno saltare qualche deposito e qualche raffineria oltre confine, dopodichè le armi fichissime fornite dai protettori delle democrazie cominceranno “misteriosamente” a non funzionare più – qualcuno ricorda i Mirage di Saddam? E sempre allo stesso compromesso si arriva. E siamo daccapo: hanno trasformato una guerra in reality, e qualcuno è convinto di vincerla con like e dati di ascolto. Contro Ivan, pensa te.
    R
    Chi “dimentica allegramente”? Alberto fai affermazioni del tutto gratuite. Parere personale sui tuoi pareri personali. Spero mi “permetterai” di averne.

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  5. E’ paradossale dire che il golpe si è fermato per evitare il bagno di sangue. Ma perché quello che stava facendo in Ucraina che cos’è?
    Paradossale e disgustoso!
    Putin sta facendo da 18 mesi quello che il suo amico pretendeva di fare sabato scorso, nulla di più né di meno.

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  6. Signora Gazzato, lei scrive: “Fino a che la Russia è governata da chi aggredisce un popolo libero e sovrano farci affari di qualsiasi tipo è immorale.”
    In sostanza sta dicendo che è immorale fare affari con gli USA e che dovremmo mettergli le sanzioni.
    Se facciamo il conto di quanti popoli liberi e sovrani hanno aggredito, ci perdiamo per strada.
    Ricordo, nel solo dopoguerra, Vietnam, Afghanistan, Irak, Somalia, Serbia, Libia ….. , senza contare le guerre fatte per interposta persona.
    R
    Lenzini, ripeto: fare affari con la Russia in questo momento è immorale, le sue “divagazioni” non fanno che confermare quanto le ho già fatto osservare molte volte e che non ripeto.

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  7. Dimenticavo …. Non è vero che le sanzioni contro la Russia non hanno nessun effetto, come dice Nencioni. Ce l’hanno e come!
    Stanno mettendo in ginocchio buona parte delle le economie europee, che hanno smesso di crescere e hanno un’inflazione a due cifre.
    R
    ragione di più per essere dalla parte degli ucraini e contro chi li sta bombardando.

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    • @lenzini: “Stanno mettendo in ginocchio buona parte delle le economie europee, che hanno smesso di crescere e hanno un’inflazione a due cifre.”
      Balle sesquipedali. Il costo dell’energia è ai minimi, chiunque segua la finanza sa che l’inflazione NON È a due cifre in alcuna maggiore economia europea ed è tenuta alta da una forte propensione alla spesa da parte delle famiglie. La recessione se arriverà sarà per i tassi BCE e il grosso problema che abbiamo di fronte è la carenza di mano d’opera.

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  8. Francesco, l’inflazione e i costi dell’energia sono saliti quando sono state messe le sanzioni. Non credo sia un caso. La diminuzione dipende anche dagli interventi dei governi e dalla crisi economica che riduce i consumi.
    Se l’inflazione non è più a due cifre, poco ci manca, ed è comunque il triplo o il quadruplo di prima.
    I tassi BCE non sono la causa ma il provvedimento necessario per compensare altri problemi dell’economia.
    Tutti innescati dalle sanzioni e dalla riduzione delle formiture russe di petrolio e metano e dalle mancate vendite alla Russia dei prodotti europei.
    R
    Le sanzioni erano inevitabili e la crisi è stata innescata dall’invasione russa, ma
    c’è anche la speculazione e chi se ne approfitta:
    https://legrandcontinent.eu/it/2023/06/16/dalla-concorrenza-al-conflitto-mario-draghi-sullinflazione-e-la-guerra-in-ucraina/

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    • @lenzini per favore siamo seri. Le sanzioni hanno avuto ripercussioni sull’economia ma NON sono la causa delle difficoltà economiche di oggi. E l’energia è stato lo spauracchio l’anno scorso ma non oggi, prova ne è che persino la Cina che riceve metano russo a prezzi stracciati attraversa una fase di scarsa crescita per i suoi standard. I tassi BCE (e Fed) fanno abbassare l’inflazione ma frenano la crescita. Se una azienda non può finanziarsi non cresce. E sulla Russia, suvvia: per certi mercati di nicchia l’assenza dal mercato russo può essere problematica, ma in generale l’export verso la Russia sono sempre stato modesto ed era già soggetto a sanzioni dal 2014. Per un mercato che si chiude se ne apre un’altro, come sempre.

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    • @Mariagrazia grazie per aver postato il discorso, lucido e chiaro, di Draghi. Ne avevo letto spezzoni dagli organi di informazione, ma mai integralmente. Ora me lo sono salvato.
      Mi scuso per aver dato lavoro extra con la moderazione dei commenti. Fa bene a non derogare sulle regole, continui così. Buon fine settimana!
      R
      grazie a lei Francesco, un blog è fatto anche di vivaci discussioni, lei non ha nulla di cui scusarsi. Le offese personali sono inaccettabili, ripeto, lei non c’entra e anzi la ringrazio per la sua partecipazione. Moderare un blog dove si parla anche di questioni molto serie è un’impresa non facile, me ne rendo conto ogni giorno di più. Faccio quello che posso nel limite delle mie forze, ma, se dovessi decidere di chiudere, ci sono tanti altri blog disposti ad accogliere le opinioni di chi gli si rivolge e il cielo continuerà a stare dove sta. Ma io mi conosco e sono una capatosta, ci proverò fin che ce la faccio. Buon week end anche a lei.

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      • ………………………………
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        mi spiace, il suo commento è stato cestinato perché non aderente alle regole del blog.

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  9. Quello che volevo dire è che le sanzioni erano apparentemente finalizzate a punire la Russia, ma credo che il vero obiettivo degli americani fosse penalizzare l’economia europea.
    L’alleanza che si era creata con la Russia, che era un partner complementare che comprava prodotti e vendeva materie prime era molto vantaggiosa per entrambi e preoccupava gli americani.
    L’Europa (Germania e Italia in particolare) si stava rafforzando grazie a questa partnership, e avrebbe potuto competere alla pari con gli USA. Il massimo del rischio si raggiunse con l’incontro a Pomezia al quale partecipò anche Putin, e Berlusconi costrinse Bush a stringergli la mano.
    Un’eventualità ormai sventata definitivamente dopo che siamo praticamente entrati in guerra contro la Russia cessando ogni commercio.

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  10. Travaglio che intervista Kuleba da Gruber,, ha fatto domande cosi lunghe che il traduttore faticava a riferire e il ministro aveva una faccia che lasciava capire bene: ma che cavolo dice questo?
    mentre Travaglio con la sua faccia (da schiaffi) proponeva tutto il repertorio di menzogne russe a Otto e mezzo e anche tre quarti, Kuleba pensava a come fare per rispondere a quell’assalto mascherato da intervista “obiettiva” e lo ha trovato.
    Alle domandone di uno che sapeva già le risposte e le voleva persino suggerire all’ucraino, Kuleba calmo ha risposto così su come mai non si sia mai arrivati ad un cessate il fuoco concordato:
    “Lavrov quando gli è stato chiesto di negoziare ha risposto che lui non si prendeva responsabilità…ecco cosi fanno i russi,” ha detto Kuleba e la faccia di Travaglio era quella di un sasso lanciato a tutta velocità sull’asfalto: terrea.
    Italiani popolo di santi, navigatori, etc.etc.etc. e aggiungerei anche diffamatori.

    https://www.open.online/2023/06/29/guerra-ucraina-kuleba-otto-e-mezzo-vs-travaglio/

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