Il miracolo di Roma

Il presidente ucraino Zelensky è a Roma. E’ arrivato a Ciampino ed è stato accolto dal ministro degli Esteri Tajani che gli ha dato il benvenuto. Tra parentesi, una piccola nota: il nostro ministro degli Esteri italiano si chiama Tajani, non sembri una presa in giro, lo trovo davvero particolare in questo momento che si chiami cosi, un po’ come se il ministro della Difesa ucraino si chiamasse Krajini…ma insomma, non conta lo so ed è persino banale. Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha preferito…salvarsi. Lui non è andato a incontrare il premier ucraino, si è schernito dicendo: ma chi sarei poi io? Giusto chi sarebbe? Ha forse qualche crisi di identità? Grave, perché sarebbe anche vicepresidente, ma non se ne ricorda. Un Salvini un po’ sotto tono, Che sia la raggiunta maturità? Lo vedo invecchiato, un po’ imbolsito, niente a che vedere con il Salvini del governo giallo-verde. Sembra un altro uomo.

Beh, si cresce e si impara a vivere e anche a mettersi in disparte quando non si ritiene necessario mettersi in mostra, meglio l’ombra…più sicura.

Zelensky comunque vedrà il presidente Mattarella, avrà un colloquio con lui che è un vecchio saggio e che saprà cosa dirgli di sicuro e speriamo che le sue parole siano di conforto e che diano solidarietà ma anche sostegno e incoraggiamento e che aiutino Zelensky nella sua ardua impresa di uscire al più presto da questo conflitto.

Lo stesso farà Papa Francesco, Credo che l’incontro con lui sia quello che Zelensky aspetta di più e che lo aiuterà a rinforzarlo nella sua determinazione a sostenere il suo popolo e la libertà ma, soprattutto a dipanare l’aggrovigliata matassa della questione che riguarda un possibile accordo di pace coi russi. Il papa ha detto di avere un piano segreto, forse lo svelerà al premier ucraino e forse questo incontro potrebbe aprire la strada alla lunga e difficile trattativa.

Certo, manca il principale artefice di tutto questo, il presidente russo. Ma lui osserva e ascolta e vede e riflette. E, se non rinuncerà alla sua operazione speciale, forse, vedendo Zelensky ricevuto dal Papa potrebbe avere un sussulto di …di? Non saprei neppure trovare una parola adatta per definire che tipo di sussulto potrebbe avere Putin.

Spero gli prenda un sussulto di invidia e di considerazione che se il papa riceve Zelensky forse qualche via, qualche strada che lui non conosce potrebbe aprirsi per la pace in Ucraina che lui sta devastando da un anno.

E lui potrebbe non essere il primo attore ma una comparsa. E fare la comparsa non credo gli piaccia. Ecco, gli dovrebbe venire un sussulto di protagonismo che gli facesse sorgere qualche dubbio che Zelensky non gli stia rubando la scena.

Furbo Zelensky, furbo e capace. Come protagonismo, anche suo malgrado in questo momento sta battendo il russo 2 a 0.

Sarà forse la rabbia di Putin a farlo decidere finalmente di sedersi al tavolo della Pace?

Forse. Io lo spero. La rabbia è un sentimento negativo ma a volte assieme all’orgoglio può portare a compiere azioni che vanno nella direzione giusta. Speriamolo, sarebbe davvero il miracolo di Roma.

2 commenti su “Il miracolo di Roma”

  1. Avrà stretto un centinaio di mani, Zelensky. Ma come? Fino a 2 ore fa non si poteva e ora si può? Fino a un soffio di vita fa era proibito persino respirare se non mascherati e dietro un vetro e ora si può sputacchiarsi addosso a più non posso?

    Si, si può, le emergenze passano come i primi ministri e i secondi ministri, quelli della salute preoccupati soprattutto della propria e che non ne sanno di medicina come di chiromanzia. Anzi peggio.
    Insomma Zelensky è arrivato, un po’ sperduto e con la faccia di uno che vive sotto le bombe del russo da tempo immemore ormai.
    Meloni lo accoglie quasi materna. Hanno una bella faccia entrambi, sembrano davvero amici. Beh, fa un po’ tenerezza lui, da donna lo posso dire.
    Ma non fa tenerezza ai pacifisti italiani e soprattutto agli antimeloniani di buzzo.
    Quelli che passano le giornate a rincorrere tutte le occasioni per sparlare di lei e di chi si permette di non sparlarne.
    Boccaloni impenitenti che prima che lei arrivasse al governo la politica la giudicavano come la mosca nella minestra: inutile al gusto e fastidiosa e ora…si intromettono ovunque possono avere un minuto di visibilità per sputacchiare commentini ricolmi di odio e di presunzione, amore di sé e disamore per il genere umano nella fattispecie di quelli che non gli leccano i piedi ogni minuto e si prostrano alla loro inestinguibile fonte di saggezza e cultura (sic).
    Tornando a bomba…no meglio dire al premier ucraino, si dicevo i pacifisti nostrani lo vedranno con fastidio, già, viene qui a pietire ancora armi …a chiedere ancora chiedere e a farsi pubblicità a spese nostre… me li sento nelle orecchie. Inutile negarlo questo pensano o pensate.
    Invece io non lo penso. La penso come la premier e cioè che l’Ucraina stia combattendo anche per noi . Già ma io non faccio testo.
    Ma intanto mi pubblico…tieh …sono un essere umano.
    PS: Il presidente Mattarella a Zelensky: “Soffermandosi sul conflitto, poi, il presidente della Repubblica ha sottolineato che «la pace, per la quale tutti lavoriamo, deve ripristinare la giustizia e il diritto internazionale. Deve essere una pace vera e non una resa»…la pensa come me, no, cioè, la penso come lui.

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  2. In tanti la pensano allo stesso modo, cioè come la pensa Biden, e a quanto pare non potrebbe essere diversamente.
    R

    si, infatti, prima di scrivere gli ho telefonato…

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