Lo è o lo fa?

Mentre in Italia la politica si trastulla (si fa per dire) con le vignette del Fatto quotidiano (grande interprete della teoria della distrazione di massa), in Europa si continua a dibattere sulla difesa della Ucraina e sulla necessità, sempre più sentita, di annetterla alla Nato.

Il capo della Nato Jen Stoltenberg ha detto durante una conferenza stampa in Germania:

“I’m confident that they will now be in a position to be able to liberate even more land.”

“Sono certo che ora sono (gli ucraini) in una posizione che gli permette di liberare sempre più territorio”. Ha anche invitato Zelensky a partecipare al summit dei paesi Nato in Luglio.

Quindi sempre maggiore supporto all’Ucraina da parte della Nato e anche se il suo ingresso nell’Istituzione non è ancora stato concordato, sembra sempre più vicino. Almeno di fatto.

Era quello che Putin voleva, in fondo: fare la guerra all’Occidente attraverso gli ucraini. Cioè, gli ucraini, che Putin considera sua proprietà esclusiva, sarebbero le vittime sacrificali a che si instauri il nuovo ordine mondiale, previsto da Putin e dai suoi teorici filosofi di riferimento.

Un ordine mondiale nel quale la Russia sia in maniera inequivocabile la “padrona” dell’Europa, caposaldo a difesa della libertà del russo di contrapporsi agli americani, aiutato dagli europei filorussi, convinti (da lui) di agire in nome della libertà dallo strapotere americano).

In pratica la guerra non dichiarata di Putin, quella ridicola definizione di “Operazione speciale” contro i presunti nazisti ucraini, altro non sarebbe se non la guerra di Putin contro la “Società aperta” della quale lui è nemico giurato da sempre. Anche se finge di no e si atteggia a “democratico”.

Anche questo è il significato della sua grande amicizia sfoderata con dovizia di immagini e convenevoli su tutti i media russi e internazionali, con il leader cinese Xi Jinping. Il quale si dice pronto a negoziare la pace in Ucraina. Si, certo: la resa dell’Ucraina che favorisca l’uscita onorevole da questo pantano per l’amico russo e l’instaurarsi effettivo di una coalizione sino-russa.

Ma, pare, né Zelensky, né l’Occidente (Usa e Germania & Co.), ci stia cascando.

Sembra più propenso a “cascarci” un Macron in formato napoleonico animato da nuove fervore leaderistico, forse per compensare i tanti suoi problemi interni. Ma non fa molto testo. Almeno per ora.

Ora, più che mai, con qualche dovuto distinguo (che c’è sempre) l’Occidente sembra deciso ad aiutare l’Ucraina a difendersi dalla grinfie del russo il quale, mi pare sempre più evidente, fa il furbo pensando per…sino di esserlo.

18 commenti su “Lo è o lo fa?”

  1. Signora Gazzato, io la vedo diversamente. E, come lei continua a riaffermare la sua posizione, lo vorrei fare anch’io.
    La Russia è sempre stata un Paese europeo. Ha sempre commerciato con gli altri europei, ha partecipato alle varie guerre che si sono combattute in Europa, i sovrani russi davano in spose le figlie ai principi europei e viceversa.
    Nell’arte, nella musica, nella letteratura, la Russia è sempre stata parte dell’Europa.
    E quando scrivo Russia intendo Russia comprensiva dell’Ucraina, della Moldavia, del Caucaso, ecc
    Uno dei più intelligenti e lungimiranti statisti europei, il generale De Gaulle, era contrario all’alleanza atlantica, che vedeva giustamente come un rapporto non paritario ma subordinato, non giustificato visto che la Francia era tra quelli che avevano vinto la guerra, e affermava che l’Europa politica doveva coincidere con l’Europa geografica, e quindi arrivare fino agli Urali.
    Quindi, secondo me, era giusto e naturale quello che abbiamo fatto negli ultimi 30 anni, cioè aprire i nostri mercati alla Russia, vendere i nostri prodotti in cambio di materie prime, fare i nostri sacrosanti interessi senza veti di nessuno.
    Quello che vedo innaturale è quello che sta accadendo oggi: il fatto che stiamo costruendo una nuova cortina di ferro impenetrabile tra due blocchi ostili, con la differenza che questa barriera è spostata di centinaia di km a ridosso della Russia.
    Trovo innaturale che l’Europa, come del resto il Giappone e la Corea del Sud, continuino ad essere dominati da uno stato colonialista che si trova a migliaia di km di distanza e non ha più diritto di controllarli e condizionarli di quanto non ne avesse l’Inghilterra di dominare l’India.
    Il nuovo ordine mondiale è inevitabile. Gli USA non possono dominare da soli il mondo. Anche se facessero la guerra alla Cina e alla Russia e la vincessero militarmente, non potrebbero mai mantenere il controllo su miliardi di “sudditi”. Non ci sono riusciti neppure col piccolo Afghanistan.
    Quindi, per forza dovremo arrivare ad un mondo multipolare, diviso in aree di influenza. Non è una velleità di qualcuno. E’ l’evidenza dei fatti e dell’evoluzione del mondo.
    Quello che sta facendo Putin è solo un piccolo elemento di questo grande processo di cambiamento, che in realtà è trainato dalla crescita della Cina.
    R
    Bene, Lenzini, ora lei ha parlato chiaro: vuole essere dominato dai russi. Io, no!
    Il “mondo multipolare” di Putin sarebbe: lui, lui, lui e gli altri sotto la sua sfera d’influenza, amici suoi e diversamente democratici come lui e noi sudditi. Anche no, grazie. Preferisco l’Europa difettosa come è adesso e la società aperta e democratica. Con tutti i difetti. Lei, Lenzini può continuare a fare il filo ai russi che per arrivare a questo scopo, le ricordo, stanno massacrando da oltre un anno gli ucraini non negoziando il prezzo delle patate o dei semi di girasole.

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  2. Signora Gazzato, non credo che un’Europa che comprendesse la Russia sarebbe necessariamente dominata dalla Russia.
    Oggi l’Europa comprende la Germania, ma non è dominata dalla Germania.
    E non sarebbe neppure necessario far entrare la Russia nella UE (ipotesi che era stata presa in considerazione una ventina d’anni fa). Basterebbe averci rapport normali.
    Anche UK al momento non è più nella UE; Svizzera, Austria e Danimarca, ufficialmernte non ci stanno, ma siamo comunque in buoni rapporti e ci facciamo affari.
    Nessuno domina gli altri.
    R
    La Russia sta o no invadendo e massacrando gli ucraini? Io non parlo degli altri stati europei che non chiedono nuovo ordine mondiale, chi lo chiede è quel bel tomo che fa la guerra agli ucraini e di riflesso a noi. Lei è persona molto intelligente Lenzini, non mi costringa a perdere la poca pazienza che ho.

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  3. Non vorrei che diventasse un discorso a due. Chiedo scusa.
    Mi sembra chiaro che gli USA, dalla fine della seconda guerra mondiale si sono allargati sempre di più sul mondo.
    Ci sono stati presidenti più isolazionisti, come Nixon, Carter, Trump …., ma gli altri hanno cercato di mettere sempre più nazioni sotto la loro tutela.
    A questo punto sono arrivati al “nocciolo duro”, cioè ai confini della Russia, ed è difficile allargarsi oltre senza far guerra alla Russia (o costringere la Russia a fargli guerra e perderla, che è la stessa cosa).
    A questo punto il mondo è ad un bivio. O si permette agli USA di impadronirsi anche della Russia – tentativo fatto negli anni ’90 con Eltsin e poi vanificato da Putin – e poi trovarsi contro la “sola” Cina (sola per modo di dire, visto che i cinesi sono 5 volte più degli americani), o si cerca di concordare un nuovo assetto condiviso, come si fece a Yalta dopo la seconda guerra mondiale, per evitare altre guerre a catena.
    R
    povero zar…un pulcino nella steppa.

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  4. Mariagrazia, delle tue idee, espresse nella lettera, sulle quali non sono d’accordo, mi limito a prenderne in considerazione una, e non per superbia, ma perché sulla altre abbiamo già dibattuto a sufficienza.
    L’idea da te espressa è che la Russia perseguirebbe “un ordine mondiale nel quale sia in maniera inequivocabile la “padrona”

    A parte che la Russia non ha basi militari diffuse nell’altro continente, e neppure nel proprio, se non strettamente vicine ai propri confini, mentre gli Stati Uniti e la Nato non sanno più dove piazzarle, tante ne hanno seminate in passato, a parte questo, dicevo, ti invito a seguire il seguente raffronto tra Stati Uniti e Russia:
    Popolazione: 331,4 milioni gli USA, 146 milioni la Russia
    Tasso di crescite delle popolazione: 0,59% gli USA, 0,04% la Russia
    Pil pro capite: 62,6 mila $gli USA, 11,3 mila $ la Russia
    Pil 22675 miliardi di $ gli US, 1630 miliardi di $ la Russia
    Ora, onestamente, dimmi come possa la Russia ambire a diventare “inequivocabilmente la padrona del mondo”, contro un Paese che ha il Pil 14 volte superiore, il Pil pro capite 5,54 superiore, il tasso di crescita della popolazione 15 volte superiore e una popolazione 2,26 volte superiore.

    Quelli che ti ho citati sono tutti parametri necessari perché una potenza possa ambire ad avere la supremazia nel mondo, oltre naturalmente avere un arsenale potente di armi convenzionali ed atomiche.
    A parte il parametro militare in cui le due potenza sono pari (ma gli USA godono di una potenzialità industriale superiore che all’occorrenza potrebbe assicurargli la supremazia anche in questo campo), gli altri parametri –che gli analisti dei geopolitica considerano al pari fondamentali- sono tutti favorevoli agli Stati Uniti, e infatti sono loro che aspirano a tale supremazia, la Russia non potrebbe mai farlo.
    Un’ultima osservazione: occorre anche la volontà politica di dominare il mondo, e questa gli Stati Uniti l’anno manifestata, vedi Dottrina di Monroe a cui molti presidenti si sono ispirati.
    Bene, con queste riflessioni, ti auguro un buon fine settimana.
    R
    ma io non scrivo che la Russia di Putin voglia diventare padrona del mondo, ma assoggettare quanti più paesi gli riesce, sia ex sovietici che europei con le buone o con le cattive (anche con le cattive come, ti ricordo sta facendo con gli ucraini) che possano fare fronte comune contro l’odiata America e ti rammento che esprimo delle opinioni da semplice osservatore, sulle politiche di chi la guida in questo momento. La popolazione, nella maggioranza dei casi, nelle dittature, le politiche le subisce e se anche non le condivide, difficilmente lo dice. C’è chi (nel mondo) lo ha capito però e non ci sta. Anche se forse lui padrone del mondo se lo sognerebbe…
    Ma poi se gli Usa sono quella grande “potenza” che sono, qualche merito ce l’avranno pure.
    Grazie, altrettanto.

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  5. Aggiungo a quanto affermato da Alessandro che gli Stati Uniti hanno investito molto sulle armi convenzionali, dove hanno una supremazia schiacciante. I missili antiaerei Stinger, in missili anticarro Javelin, i missili antimissile Patriot, sono molto superiori tecnologicamente rispetto agli armamenti russi.
    Questo tipo di armamenti sono facilmente “spendibili” sul campo, mentre le armi nucleari sono bandite, e, infatti, sono stati largamente utilizzati negli ultimi 30 anni.
    I russi non disponevano dei mezzi finanziari necessari per sviluppare le armi convenzionali e si sono dovuti concentrare sui missili a lungo raggio capaci di portare testate nucleari.
    In sostanza, l’arsenale russo è sostanzialmente finalizzato alla difesa e alla dissuasione, mentre non hanno un esercito convenzionale potente utilizzabile per aggredire, come si è visto nella guerra in Ucraina.
    R
    e infatti utilizzano le brigate mercenarie, beh lasciamo perdere…e però non è che diano graziosi buffetti. Ma tutto questo discorso sulla “povera” Russia e il “brutto e cattivo prepotente americano”, guarda caso non la faremmo se la Russia di Putin non avesse invaso e non stesse massacrando (coi “poveri” mezzi che ha) gli ucraini, che non sembrano affatto contenti di queste attenzioni…chissà come mai…

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  6. Ecco qui, signori, l’ambasciatore cinese (che non porta pena) ha (s) parlato di sovranità infilandone una via via l’altra di ca…volate, tanto che le autorità francesi gli hanno chiesto di spiegare se sono posizioni sue, personali o della Cina (beh, come ambasciator anche se non porta pena, dovrebbe sapere cosa dice).
    In definitiva dice che la sovranità dei paesi ex sovietici non è mai stata internazionalmente riconosciuta, per assurdo neppure la Russia, che ora presiede il consiglio di sicurezza del NU, non è riconosciuta sovrana…e pare che Macron ci stia ripensando se dare fiducia ai cinesi sul loro molto discusso piano di pace, ah, già e mi pareva…
    https://www.theguardian.com/world/2023/apr/23/france-and-baltic-states-condemn-china-envoy-remarks-over-ukraine-sovereignty

    ma qui, tanto, che parlo a fare?

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  7. Forse l’ambasciatore cinese provoca, ma è un fatto che ultimamente non esiste più la legittimità internazionale intesa come riferimento comune a tutti.
    Si fanno guerre senza dichiararle (col rischio che i prigionieri di guerra non siano protetti dalla convenzione di Ginevra), l’ONU approva certe guerre e ne condanna altre a seconda dei casi (ma l’ONU non è nato proprio per impedire le guere?).
    Ci sono stati mai riconosciuti dagli USA, come Taiwan, ma gli USA, pur non riconoscendolo, ci mandano in visita le più alte cariche dello Stato a complimentarsi con quei governanti.
    Si deferisce Putin alla corte internazionale dell’Aia, ma né Usa, né Ucraina riconoscono il ruolo di quel tribunale internazionale.
    Ci sono referendum che sono riconosciuti, come quello per l’indipendenza dell’Ucraina, e altri non riconosciuti, come quello per l’indipendenza della Catalogna e per l’annessione della Crimea all’URSS.
    In pratica, non esiste più il principio di legittimità nazionale, e chi ha il bastone più grosso picchia chi vuole.
    R
    non la seguo, anzi diciamo che faccio fatica…troppa direi.
    Lenzini si legga questa e magari ci rifletta sopra un po’ se crede:
    “”Ma la guerra in Ucraina racchiude il sofisticato e non più dissimulato progetto di stravolgere l’architettura di sicurezza internazionale e di costituire un nuovo ordine internazionale basato su un multilateralismo che vuole contrapporre democrazie e autoritarismi. Pertanto, gli Stati Uniti ed i leader europei dovranno presto assumere la regia dei negoziati di pace ed affrontare la sfida globale che potenze autoritarie, soprattutto la Cina di Xi Jinping e la Russia di Putin, ci hanno posto.”
    da Start del 4 febbraio di quest’anno.
    PS: Lenzini: per ragioni ovvie, lei salta un giro e riparte dalla prima stazione: tre giorni di penale.

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  8. Lasciamo che le questioni di diritto internazionale le chiariscano gli esperti, quello che è sicuro è che il diritto internazionale è stato calpestato più volte, non c’è bisogno che ricordi, per fare un solo esempio, la devastazione dell’Iraq da parte degli Stati Uniti e del Regno Unito.
    Per quando riguarda in particolare la Crimea, è vero che “storicamente” è appartenuta alla Russia fino a tempi recenti, come affermato dall’ambasciatore cinese (e io aggiungerei anche il Donbass).
    Questa la storia recente:
    la Crimea apparteneva alla Russia fin dai tempi dell’impero zarista. Durante la seconda guerra mondiale, occupata dai tedeschi, nel 1944 fu riconquistata dalle forze militari sovietiche e fu trasformata in un oblast’ della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa.
    Nel 1954, per volontà di Nikita Kruscev la sovranità sull’oblast′ di Crimea fu trasferita alla Repubblica Socialista Sovietica Ucraina per commemorare il 300º anniversario del trattato di Perejaslav col quale il territorio ucraino a oriente del fiume Dnipro, scelse di unirsi alla Russia (praticamente l’attuale Donbass, sottolineo, quindi, che già ai tempi Kruscev apparteneva alla Russia da 300 anni)
    Nel 1992 la Crimea proclamò l’autogoverno il 5 maggio 1992, ma in seguito accettò di rimanere all’interno dell’Ucraina indipendente come repubblica autonoma
    Nel 2001 la popolazione della Crimea era per il 58,5% di etnia russa e per il 24,4% di etnia ucraina, più etnie minori. F
    Nel 2013/2014 con la rivoluzione di Kiev, la destituzione del presidente ucraino Viktor Janukovyč, e l’insediamento a Kiev di un governo provvisorio di orientamento filo-occidentale, le forze russe risposdo al golpe ucraino che metteva in pericolo la loro base di Sebastopoli, con la presa militare incruenta della penisola di Crimea.
    Il referendum del 16 marzo 2014 confermò l’annessione alla Russia con il 96,77% di voti favorevoli e con una partecipazione dell’83,1% degli aventi diritto al voto.
    Richiamo ancora l’attenzione sul fatto che l’Ucraina a est del fiume Dnipro, di cui fa parte il Donbass apparteneva alla Russia dal 1654 (Trattato di Perejaslav).
    R
    sarebbe inutile risponderti e non lo farò, passo il tuo post come sta. Purtroppo la propaganda russa esce dai confini. Tu sei convinto di quello che scrivi, lo so, Purtroppo è proprio questo il problema.
    Ma restaci se ti fa piacere. Io non ti seguirò.

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    • La dimostrazione che l’ONU è gestita dagli americani l’abbiamo avuta di recente, con la negazione del visto di ingresso alla delegazione al seguito di Lavrov che andava a fare il presidente di turno.
      L’ONU, che sarebbe logico stesse a Ginevra, sta a New York in territorio americano, e decidono gli americani chi può partecipare e chi no. Al limite, non avendo neppure l’extraterritorialità come le ambasciate, il palazzo dell’ONU potrebbe essere liberamente accessibile da parte della polizia americana che potrebbe arrestare tutti.

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  9. Signora Gazzato, io credo che il fatto che uno stato sia governato da una dittatura o da una democrazia sia un problema di quello stato e non del mondo intero. Per inciso, ci sono state dittature come quella cubana che erano amatissime dal popolo.
    Quello che interessa al mondo è che uno stato abbia un governo affidabile che mantiene gli accordi presi, che paga i debiti, che garantisce l’ordine a la sicurezza all’interno, permettendo ai cittadini esteri e alle aziende estere di lavorare senza correre rischi.
    Il come garantisce queste prestazioni è un problema di quel popolo e non nostro. Per esempio, le imprese italiane facevano ottimi affari con l’Irak di Saddam, mentre se ne sono dovute tornare in Italia con le ossa rotte quando il dittatore è stato deposto. Quanto alla distinzione tra democrazia e autoritarismo, non è un confine tra bianco e nero, ma ci sono sfumature di grigio.
    Ci sono democrazie come quella americana dove il presidente è libero di farsi finanziare la campagna elettorale dalle lobby e democrazie, come la nostra, dove questo è reato. In America i procuratori della repubblica sono eletti dai cittadini, e quindi sono personaggi politici, mentre in Italia sono considerati parte della magistratura al pari dei giudici. Quanto ai regimi non democratici, bisogna distinguere tra come il capo viene eletto e i poteri che ha dopo. Sia Putin che Xi Jinping sono stati eletti secondo il sistema elettorale di quel Paese, che è diverso dal nostro, ma esiste. Quei due non sono dittatori. Semplicemente, il governo ha più poteri che da noi, e chi è al potere può reprime e i dissidenti e prendere decisioni impopolari. Ma chi non prende decisioni impopolari anche in democrazia? Basta pensare ai disordini contro Macron e alle decisioni riguardo alla vaccinazione da noi durante il Covid. Basta pensare alla decisione di Draghi, poi confermata dalla Meloni, di appoggiare l’Ucraina nonostante gli italiani fossero contrari.
    Io ho sempre creduto che ogni popolo ha il governo che merita, o, meglio, il governo che si può permettere.
    I Paesi che negli ultimi anni sono passati da un governo autoritario ad un governo democratico (al quale non erano preparati) sono precipitati nella miseria e nell’anarchia. Basti pensare all’Afghanistan e alla Libia.
    R
    Fin dalle prime righe, Lenzini, mi tocca “correggerla”, mi dispiace, che le dittature siano “amatissime” dai popoli lo va a scrivere da qualche altra parte. Le dittature non lasciano spazio al malcontento e fanno passare l’idea che siano tutti felici e contenti, altrimenti non sarebbero dittature.
    Las seconda frase, peggio mi sento. Quello che interessa al mondo non mi interessa, oppure, lo dice lei quello che interessa al mondo? Io credo che un governo debba essere affidabile, onesto e trasparente, ma che la popolazione sia libera di votarlo o di buttarlo giù in qualsiasi momento (Karl Popper) “senza spargimento di sangue”, nelle dittature non è possibile.
    Saddam era un dittatore, che a lei interessino gli affari, non mi stupisce ma Saddam era un dittatore che ha sterminato migliaia di curdi, un vero genocidio e che il suo popolo stesse bene lo dice lei. Le sue “sfumature di grigio” mi fanno orrore.
    In quanto ai procuratori, la sua frase è vera solo a metà:
    “In molti Stati federati degli Stati Uniti d’America sono eletti dai cittadini, in altri sono invece nominati dal governatore dello Stato o dall’organo di governo dell’ente di appartenenza.
    Putin e Xi Jinping sono due personaggi che sono stai eletti con elezioni “democratiche” ma rimangono al potere fino a che lo decidono loro e tutte le decisioni vengono prese da loro o dal partito di riferimento..bella democrazia. In Italia c’è un Parlamento, ma anche da noi ci sono state e ci saranno forme subdole di dittature mascherate come, ad esempio, durante il Covid, per niente giustificate dalla malattia, ma di questo ho detto sin troppo.
    IN quanto alla sua finale…come dire? Sarei quasi allo stremo ma mi rifiuto di passarla senza dirle che mi dispiace, signor Lenzini, lei è in grave errore: i popoli hanno il governo che si meritano quando lo possono eleggere o eventualmente mandare a casa senza spargimento di sangue, altrimenti hanno un governo di malfattori, dittatori, sfruttatori e fanatici. E la colpa è la loro e di chi li appoggia.

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  10. Per chi vuole veramente capire e andare oltre la propaganda che stravolge la realtà:

    https://en.wikipedia.org/wiki/Executed_Renaissance
    Mi dispiace ma non ho trovato il corrispettivo in italiano.
    “Rinascimento ghigliottinato”, per intenderci, condannati a morte dal regime sovietico perché diffondevano la cultura ucraina nei primi anni del ‘900, intellettuali, scienziati, poeti, scrittori… Viene accennato anche alla resistenza ucraina iniziata molto prima che Putin invadesse quel paese ( a differenza di quanto molta “letteratura” attuale vorrebbe far credere).

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  11. Scusi, ma non è un mistero che tra russi e ucraini non sia corso buon sangue.
    Tanto che, durante l’invasione nazifascista, molti ucraini andarono a combattere a fianco degli invasori contro l’esercito del proprio Paese.
    Dopo che la Russia vinse la guerra, chiaramente gli ucraini collaborazionisti furono cercati e puniti. A migliaia furono mandati in Siberia.
    E il fatto che l’Ucraina volesse entrare nella NATO era certamente un atteggiamento ostile rispetto alla Russia.
    Ma questo cosa dimostra? Anche tra Inghilterra e Irlanda non corre buon sangue, ma convivono. Anche fiamminghi e valloni in Belgio.
    Un conto è non avere buoni rapporti, e un altro conto è stipulare un’alleanza militare con i nemici del vicino.
    R
    Lei scrive cose non vere prese dalla propaganda russa e insiste pure. Che l’Ucraina voglia entrare nella Nato è comprensibile ci vorrebbe entrare anche se lei se fosse al loro posto.
    Gli ucraini sono stati sempre perseguitati dalla Russia imperialista. Gli ucraini hanno una precisa identità che è stata sempre perseguitata dalla Russia imperialista. Gli ucraini vogliono entrare nella UE e nella Nato per, finalmente, uscire dalla sfera di influenza dell Russia imperialista che li ha perseguitati per decenni distruggendo ogni cosa gli desse fastidio e potesse essere connotata come ucraina. E non solo, li hanno fatti morire di fame a milioni e poi li hanno diffamati spargendo la voce che erano compici dei nazisti, nulla di più falso. La propaganda della Russia imperialista fa questo: stravolge la realtà, ne cambia i connotati: riversa sul “nemico” di turno colpe che non ha per giustificare le proprie. E la Russia imperialista non ha mai colpe e non fa mai autocritica ma sono sempre gli altri i cattivi.

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  12. Fu il tragico periodo delle Grandi Purghe di Stalin.
    Dopo la morte di Lenin nel 1924 si apri nell’Unione Sovietica la grande lotta per la conquista del potere da cui uscì vincitore Stalin, uno dei più feroci capi politici che la storia annoveri. Stalin sali al potere nel 1924 sbarazzandosi di tutti gli avversari politici e lo mantenne fino alla sua morte nel 1953, usando i peggiori metodi di sopraffazione, allestendo processi farsa e deportazione nei gulag degli oppositori, eseguendo le grandi purghe -tra le quali quelle dei Kulaki- pur di raggiungere i piani prefissati e mantenere il pieno potere.
    R
    già, già, invece ora…

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  13. Signora Gazzato, io al posto degli ucraini non avrei mai preso in considerazione la richiesta di entrare nella NATO.
    Credo che il progetto di ingresso dell’Ucraina nella NATO sia stata dettata da prospettive economiche e non certo dalla paura della Russia, che, in 8 anni di guerra civile nel Donbass, non era mai intervenuta direttamente, e mai lo avrebbe fatto.
    L’ingresso nella NATO offriva prospettive di lavoro nelle basi NATO che sarebbero state installate e tanti altri vantaggi che gli americani avevano prospettato fino dalle visite di Hillary Clinton.
    Ma soprattutto l’ingresso nella NATO era il biglietto da visita per entrare nell’UE e poter accedere a ingenti investimenti che noi avremmo generosamente elargito per portare l’economia ucraina vicina almeno a quelle della Romania e della Bulgaria.
    UE e NATO, in un certo senso, erano un “pacchetto” non frazionabile.
    L’Ucraina intendeva seguire l’iter dei Paesi ex Patto di Varsavia, che erano entrati nella NATO non certo per paura della Russia, che, ricordiamo bene, era cosa ben diversa dalla vecchia URSS, ma per interesse economico.
    R
    Na come no? Gli ucraini sono particolarmente esosi ed interessati a diventare ricchi. Non cosi Putin , che non sarebbe mai intervenuto, povero, se non avesse temuto di finire arrostito. Ma, questa difesa preventiva che fa migliaia di morti oltre alla distruzione di un intero paese, a lei non disturba, Lei dice di volere la pace ma degli ucraini gliene importa meno di niente, le importa che ci sia la pace che vuole Putin, tutto il resto è noia…e a dirle la verità, francamente, questi discorsi annoiano non solo me ma tutti quanti prima commentavano ed ora se ne stanno ben nascosti per non entrare in temi ormai noiosi come questo. Perché darsi tanta pena a difendere gli ucraini, chi sono gli ucraini? Ma non risponda, conosco già la risposta. Grazie.

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  14. Gli americani sono stati loro a inventare le “guerre preventive”.
    Guerra preventiva contro il lontanissimo e disarmato Afghanistan perché, incoraggiando i terroristi islamici, costituiva una minaccia per la sicurezza nazionale.
    Guerra preventiva contro l’Irak perché – secondo informazioni bugiarde della CIA – stava preparando armi di distruzione di massa (non si capisce per farne cosa).
    E le sanzioni non furono messe contro gli USA, ma contro l’Irak.
    Guerra preventiva verso Gheddafi per evitare che reprimesse troppo violentemente la rivolta della Cirenaica.
    Guerre contro Stati che si stavano facendo semplicemente i fatti loro e non minacciavano nessuno.
    Io dico che ha fatto cose brutte la NATO come ha fatto cose brutte Putin.
    Però, non mi pare serio coprirsi un occhio e vedere solo con l’altro quello che vogliamo vedere.

    Quanto alla pace, non è mai successo che sia stata discussa preventivamente in base a precondizioni. Ci si siede ad un tavolo, dopo un cessate il fuoco, e si discute. Non esiste la pace di Putin o la pace di Zelensky. La pace è quella che viene fuori dalle trattative che si fanno al tavolo della pace.
    R
    Lei rimane fermo una settimana. Se il blog rimane in silenzio assoluto mi riposerò.

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  15. Per Luigi Lenzini

    signor Lenzini, vedo che non l’ha presa bene, eppure un po’ di riposo farebbe bene anche a lei, a mio parere.
    Comunque, mi corre l’obbligo di farle notare che la sua libertà di essere pubblicato qui, corrisponde alla mia libertà di non pubblicarla affatto o di dilazionare la pubblicazione dei suoi commenti, anzi forse, la mia libertà ha qualche punticino in più rispetto alla sua.
    Sappia, inoltre, ad ogni sua ulteriore protesta, seguirà un giorno in più di penale.
    Se, viceversa, si mostrerà “comprensivo”, potrei persino far intervenire la Grazia a suo favore.
    (Sono troppo buona).

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  16. Be’? Mica siamo a scuola. Mi pare di sentirla la maestra:
    “Silenzio perfetto,
    chi parla uno schiaffetto,
    chi dice una parola
    esce fuori dalla scuola!”
    Naturalmente, scherzo per stemperare le polemiche.

    Però, quant’è bella la scuola, io sono rimasto ad altri tempi:
    “Come il mulino odora di farina,
    e la chiesa d’incenso e cera fina,
    sa di gesso la scuola.
    È il buon odor che lascia ogni parola
    scritta sulla lavagna,
    come un fioretto in mezzo alla campagna.

    Tutto qui dentro è bello e sa di buono.
    La campanella manda un dolce suono.
    A una parete c’è una croce appesa…
    Pare d’essere in chiesa:
    s’entra senza cappello,
    si parla a voce bassa,
    si risponde all’appello…

    Oh, nella scuola il tempo come passa!
    S’apre il libro, si legge e la signora
    spiega, per chi non sa, or questo or quello
    come in un gioco. Un gioco così bello
    che quando si fa l’ora
    d’uscir, vorremmo che durasse ancora.

    Come il mulino odora di farina
    e la chiesa d’incenso e cera fina,
    la casa prende odor dal pane nostro
    e la scuola dal gesso e dall’inchiostro.

    (A scuola di Renzo Pezzani)

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  17. Leggo (e non solo qui) una valanga di pseudo analisi, spesso colme di retorica complottista che non salva niente e nessuno. Non salva gli Usa che sono bravi e belli solo quando riescono a sfornare come presidente un individuo abietto come Trump che ha una tale sfilza di imputazioni da far invidia a Al Capone ma se ne sta bravo a casa sua e che proprio ieri è stato accusato (in tribunale) di stupro. Ma che volete che sia?.
    La denigrazione giornaliera di Zelensky definito in tutti i modi (persino nazista, lui che è ebreo) e la denigrazione costante degli ucraini che in fondo questa guerra se la sono cercata perché hanno provocato l’orso russo che se ne stava tranquillo a fare le parole incrociate…

    Come si faccia a dire che gli ucraini sono nazisti facendo circolare una infame campagna denigratoria che la Russia di Putin spudoratamente continua a fare contro chi viene ogni giorno massacrato da mercenari prelevati dalle patrie galere ” tipo “Quella sporca dozzina”, con la promessa della grazia e migliaia di soldati improvvisati alla bisogna, prelevati dalle loro case per andare a combattere una guerra mai dichiarata e che tornano a migliaia nei sacchi neri e che fuggono disperati per non andare a incrociare le armi con chi non gli ha fatto niente e non sentono affatto nemico.

    Come si faccia ad insistere da oltre un anno sulla responsabilità degli Usa e della Ue di aiutare gli ucraini a difendersi da un despota che li bombarda e massacra in tutti modi da una anno e che li perseguita da molto prima e non vedere dove stanno le vere responsabilità, non voler guardare in faccia la semplice realtà di un dittatore in fregola più che mai deciso con tutti i mezzi, anche rischiando di scatenare una guerra mondiale, a riprendersi un territorio che considera suo ma che non lo è, non lo è mai stato e mai lo sarà.
    Uno che non fa che raccontare balle dalla mattina alla sera e a farle raccontare dai suoi, tante di quelle balle che potrebbero sommergere l’universo mondo e però qui si disquisisce sulla prepotenza Usa e dei suoi alleati.
    Penoso leggere certi commenti come penoso assistere a certi dibattiti. Troppi in verità, dove non si nasconde la responsabilità di Putin ma poi si sommerge il resto del mondo, ucraini compresi da qualche tonnellata di m.
    E non basta. Si offendono pure se osi anche solo fargli notare che non tutti siamo disposti a pensarla allo stesso modo sulle operazioni speciali del russo, che non tutti siamo disposti a vedere negli Usa solo quel sanguinario predatore del quale vengono riportate le gesta ogni nano secondo considerando solo i lati peggiori (che ci sono nessuno lo nega) ma utilizzando i lati peggiori per mitigare e quasi neutralizzare l’infamia di questa aggressione all’Ucraina e per estensione a tutti i paesi occidentali democratici. Una sfida senza precedenti dalla fine del secondo conflitto mondiale, nel cuore dell’Europa a due passi da noi e che mette in discussione tutte le regole di convivenza difficile ma necessaria se non si vuole finire tutti dentro un immenso buco nero.
    E chi dice di volere la pace senza rendersi conto (o fingere di…) che c’è un aggressore che finge di volere negoziare mentre lancia sassi contro la pace ogni giorno e che ha invaso con le armi un paese sovrano violando tutte le regole ma raccontando al mondo di essere lui la vittima, provocato senza ritegno dagli ucraini, dagli americani, dagli europei e dalla loro nonna in carriola…e che lo massacra in ogni modo da un anno che però non aveva messo nel conto di trovare una resistenza cosi forte e allora piagnucola in tutte le sedi possibili (persino in chiesa col cero in mano) e c’è chi ogni tanto gli va ad asciugare la lacrimuccia.
    Pare che il cinese si stia impegnando per comporre una trattativa diplomatica per arrivare a un compromesso.
    Ma non può essere un compromesso al ribasso per gli ucraini che sono vittime della prepotenza russa (da sempre), ma un riconoscimento internazionale che la sovranità del loro territorio è inalienabile e che i russi devono riconoscere e pagare per i danni che hanno fatto finora. Gli ucraini non sono giustamente disposti ad accettare niente di diverso e ne va non solo della loro libertà ma di quella di tutti noi. Io sto decisamente dalla loro parte, se non fosse abbastanza chiaro.

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