Temporale

Le celebrazioni della Pasqua ortodossa di questi giorni non hanno fermato la guerra di Putin. Ma la guerra di Putin non procede solo in Ucraina (che lui disconosce come territorio libero e sovrano) ma anche dentro di sé.

Ammesso e non concesso che Putin abbia un “dentro di sé”.

L’ho visto in una foto con una candelina rossa in mano, dentro la cattedrale di Mosca. La foto lo immortala in una posizione strana per un dittatore.

Prega? E chi e che cosa prega un dittatore? Chiede forse al suo Dio (da capire quale), che l’Ucraina ceda finalmente, sotto quel cappio che le va stringendo al collo da anni e che da oltre un anno a questa parte si è fatto così stretto da non permetterle di respirare?

Prega a che le forze del Male straniere (cioè per lui quasi tutto l’Occidente, in primis l’odiata America) gli concedano un’uscita più che onorevole dalla sua operazione speciale che di speciale ha solo la propria speciosità?

La faccia non è molto ispirata a mio parere, ma piuttosto preoccupata. Si, preoccupata. Ma per chi? Per il suo popolo? Per il suo Potere, per se stesso e la propria famiglia? Per il suo denaro, la sua ricchezza materiale che sembra essere sconfinata? O per cosa?

Forse per la propria salute? Pensa a quella mentale o a quella fisica o a entrambe? Perché se pensa ad entrambe è un pensiero legittimo. Tutti abbiamo a cuore la nostre salute. E’ un dovere verso noi stessi e verso chi ci sta vicino, pensare alla nostra salute e tenerla sotto controllo.

Ma, francamente, quella faccia, a me sembra quella di uno che pensa a come fare per non apparire “malato” e sull’orlo di una crisi, sia di nervi che di altra natura.

In molti scappano dalla Russia per non andare a combattere in una guerra che non capiscono, il Pil russo è sceso anche se non di molto ma scende progressivamente e questo non può non preoccuparlo (anche poco), i vertici militari russi sembrano non andare troppo d’accordo tra di loro e non si sa mai cosa possa succedere quando i militari “rognano”. Sono sempre rogne.

Ma è li, in quella cattedrale con un cero in mano a ascoltare il Patriarca Kirill che prega per la “pace giusta e duratura”. Preghiere ipocrite come quelle del suo amico col cero in mano, aggiungerei.

Ma fanno scena, fanno in modo che il popolo sia ancora una volta turlupinato e anche alla grande dal Potere, sia quello “Religioso” che quello “Temporale”.

A proposito di temporali…se all’uscita Putin ne trovasse uno con lampi e tuoni tanto da fargli rizzare i pochi capelli che ha in testa, chissà se gli verrebbe mai in mente che quel Dio che lui ha appena pregato ( non si sa cosa) , gli stia mandando un messaggio?

Che lui, naturalmente, temo, a meno di un miracolo, volgerà a suo favore.

Pubblicato oggi (17.4.2023) su Italians del Corriere della Sera

21 commenti su “Temporale”

  1. @mariagrazia: interessante questione cui nessuno può rispondere. Se non entro troppo nella sua sfera personale, lei prega, Mariagrazia? E se si, per cosa?
    Io ho pregato alcune volte per i miei cari o per cercare sostegno per me, ma mai con convinzione. L’unica volta che ho innalzato i miei pensieri al cielo, con sincerità ed il cuore in mano, è stato per ringraziare.
    Buona giornata.
    R
    si, è una domanda personale ma mi fa piacere risponderle. Prego, si. Non frequento le chiese se non di tanto in tanto ma prego. Per molti motivi anche per ringraziare ma anche solo perché mi da conforto. Lo faccio ogni volta che mi capita di sentirne il bisogno e mi capita di sentirne il bisogno spesso. Soprattutto in questo ultimo periodo con quello che accade, lo faccio quasi con regolarità. E credo molto nella forza della preghiera.

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  2. Bella domanda la sua.
    Me li immagino Putin che chiede a Dio la vittoria e Zelensky che fa lo stesso.
    E probabilmente con le stesse parole – proprio le stesse:Zelensky è russofono, l’Ucraino l’ha imparato a scuola -.
    E Dio cosa dovrebbe fare?
    La cosa più giusta sarebbe fermarli entrambi.
    Ma da millenni ormai Dio è poco interventista: dopo Gesù e qualche Santo Apostolo ha lasciato sostanzialmente l’umanità a sbrigarsela da sola.
    Però la sua domanda è interessante.
    Ne abbinerei un’altra: ma un presidente democraticamente eletto come Nixon, che mette un dittatore torturatore come Pinochet al potere, chi pregava?
    Forse pregava lo stesso che prega Putin.
    R
    lei cita questo “signore “: Richard Nixon
    “«È stato probabilmente il presidente più discusso e il solo ad essere costretto alle dimissioni per evitare la prigione. Certamente fu uno dei più disinvolti nella scalata al potere e nella sua difesa dopo averlo raggiunto: discutibile sul piano morale, viene valutato positivamente dal punto di vista politico… Nixon evitò in tal modo la condanna, ma non il disonore[2].»
    E diciamo che Wiki non ha calcato la mano, ma se è per questo anche altri presidenti Usa non sono stati e non sono specchi di virtù. Ho spesso scritto sulle “marachelle” di Trump, visto da molti quasi come un “gentiluomo”…
    Ma siamo al qui ed ora e queste uscite, spesso a proposito, non fanno che gettare fumo, consapevolmente o meno, sulle atrocità compiute dai russi e ora dal novello zar.

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    • Nixon commise lo stesso peccato di Trump. Fu realista e pragmatico, e non fece il gioco dei mercanti d’armi, che poi l’hanno fatta pagare ad entrambi.
      Nixon decise che la guerra in Vietnam non si poteva vincere, e costrinse il suo Paese a perderla.
      Trump fece la stessa cosa con la guerra in Afghanistan.
      Ma gli USA vivono ormai di guerre, vinte o almeno non perse, e la pace, specialmente dopo una guerra persa, non gli piace.
      R
      visione un po’ a pelo d’acqua…immagino che facesse anche arrivare i treni in orario…e chi è senza peccato…

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  3. Il temporale si avvicina, Zelensky non fa altro che ribadirlo, la controffensiva di primavera sta per essere lanciata, carri armati, missili, aerei, proiettili all’uranio impoverito, stanno convergendo in Ucraina per la grande battaglia che costerà la vita ad tanti altri, diversi dagli artefici delle grandi manovre di guerra. Non saranno i manovratori a crepare, ma la carne da macello che deve obbedire.
    Colpa di Putin, si dirà: magra soddisfazione, di chiunque sia la colpa, moriranno ancora giovani, militari cattivi e militari buoni, civili, bambini. Forse il fronte si sposterà di qualche chilometro, in un senso o nell’altro, forse si ripeterà il 38esimo parallelo che divideva le due Coree, dove iniziò e dove finì una guerra che costò due milioni e ottocentomila morti.
    R
    No, di chiunque sia la colpa è troppo laconico, mi dispiace, la colpa è di Putin, uno che va a mettere i ceri e a pregare per il suo Dio, ma quale quello della guerra? Quello che dovrebbe dargli il beneplacito e la benedizione per mandare a morire i suoi giovani, per distruggere un paese confinante per la sua sete di potere e la sua finta paura della Nato? Ora che la Russia presiede il consiglio di sicurezza delle NU, assistiamo alla più paradossale delle manfrine planetarie.
    Senza poter fare nulla se non aiutare gli ucraini a difendersi.

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  4. “Di chiunque sia la colpa” sarà pure troppo laconico, ma provocare altre decine di migliaia di morti per non darla vinta a Putin e punire la Russia mi pare criminale.
    Se chi decide le guerre le andasse a fare in prima linea non ci sarebbero più guerre. Concordo con Alessandro.

    Ricordo una parodia dissacrante che fu recitata una sessantina di anni fa in teatro durante la “Festa delle Matricole” all’università di Siena.
    L’opera teatrale satirico/parodistica si intitolava “Cecco Angiolieri”. I nobili si confrontavano con il popolo con questo esordio arrogante:
    “Noi siamo signoroni, il vino non ci manca,
    facciamo i polveroni con la farina bianca,
    e quando i fiorentini diventano scontrosi
    mandiamo a far la guerra voialtri pidocchiosi”
    Così va il mondo: i potenti decidono e muoiono i poveracci.
    R
    Lenzini, che lei concordi con Alessandro non è una novità Ci sta. Ma io non concordo con voi e anche questo credo ci sta. Il motivo è molto semplice: i dittatori questo fanno: provocano e poi fanno guerre contro chi hanno provocato dicendo di essere stati provocati. Ho ricevuto una mail di uno che mi ha offesa difendendo Putin. Ha molti supporter da noi. Francamente la cosa non mi stupisce. Guardi la foto di Putin col cero in mano, nella cattedrale e giudichi lei se le sembra uno che prega e chi e che cosa prega. Perché sarebbe troppo bello che da lassù qualcuno lo illuminasse. Ma sarebbe anche bello che anche qui da noi si facesse un po’ più di luce. A che punto è la notte? Sembra non finire mai. Ma dovete chiederlo a chi prega col cero in mano perché e che cosa prega.

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    • @mariagrazia: dall’inizio della guerra all’Ucraina lei ha mostrato speranza che il popolo russo possa dissociarsi da Putin. Io temo non lo farà mai perché i dissidenti sono sempre troppo pochi. Si dirà la paura della repressione ma credo non sia solo paura. Al popolo russo tutto sommato va bene così. Non sono strangolati nel quotidiano come gli iraniani e sono storicamente abituati a non avere alcuna prospettiva. Gli stessi sondaggi indipendenti danno la presa del potere ben forte attraverso la propaganda. In questa massa letargica, passiva, ci saranno alcune persone eccezionali come il dissidente di cui sopra ma temo siano eccezioni, mosche bianche.
      Ormai trent’anni fa, non ancora maggiorenne, conobbi dei russi in un college in UK dove i miei mi spedirono per imparare un ABC di inglese. C’erano anche alcuni georgiani. Dovevano essere figli di elites locali, i miei da famiglia borghese si erano svenati per pagarmi il soggiorno. Socializzai in particolare con un ragazzo di Mosca, che poi in seguito mi invitò da lui ma i miei risposero con un categorico no perché a fine anni novanta il tasso di criminalità in Russia era altissimo. E poi c’era una ragazza carina, sobria e molto dolce, che mi piaceva. Persi presto i contatti (ci scrivevamo solo per posta!) e mi chiedo che fine avranno fatto. Quando mi sale il rancore per i crimini russi e sono tentato di fare di ogni erba un fascio, penso a loro.
      Buona giornata
      R
      La Russia è un paese sconfinato e potrebbe avere ragione lei a dire che il dissenso non arriva soprattutto nelle campagne o luoghi sperduti e fatica anche nelle città, però qualcosa sembra muoversi di più di quanto non sia avvenuto nel recente passato proprio a causa di questa guerra:
      https://www.affarinternazionali.it/il-dissenso-nella-societa-russa-che-reclama-diritti/

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  5. Di bricconi che beneficiano dell’endorsement di qualche divinità ce ne sono sempre stati parecchi, sembra che funzioni. Dalla Democrazia Cristiana che veniva consigliata nelle parrocchie per contrastare quelli che mangiavano i bambini; alle vergini promesse ai martiri in nome di Allah; ai mafiosi sempre molto devoti a qualche santo che nelle processioni provvedeva pure all’inchino davanti alla casa del boss. Recentemente abbiamo visto Salvini brandire un rosario ed invocare la Madonna per le future elezioni e il Patriarca Kirill maledire gli ucraini.
    E’ come se la nefandezza fatta nel nome di Dio desse una sorta di immunità. Mi auguro, ma ne sono convinto, che la divinità invocata non si faccia fare fessa da questi idioti.
    R
    Putin è tonato nel Donbass a visitare i suoi “possedimenti” e ad alzare il morale delle truppe…gli ha portato qualche icona per incoraggiamento…”sono qui per ascoltarvi” gli ha detto, sono commossa.
    Anch’io sono convinta che il “Divino” non si faccia far fesso da nessuno.

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  6. Signora Gazzato, voglio sintetizzare quello che penso della Russia e di Putin.
    La Russia è sprofondata in una grave crisi dopo lo scioglimento dell’URSS e ha cominciato ad uscirne quando Putin ha preso in mano la situazione e, con pugno di ferro, ha cominciato a rimettere le cose a posto.
    Ha rinazionalizzato, ha riorganizzato, ed ha cercato di far entrare soldi in Russia sviluppando i commerci con l’Europa.
    Per questo credo che i russi continuino ad aver fiducia in lui. Lo considerano una specie di padre della patria che ha ridato al popolo un minimo di benessere e di sicurezza, seppure a prezzo della repressione dei dissidenti. Una specie di Mustafà Kemal per i turchi del secolo scorso.
    Le uniche guerre dell’era Putin sono state quelle per impedire la secessione di Cecenia e Georgia. Successivamente si è impegnato in Siria per combattere contro i rivoltosi che volevano rovesciare il regime di Assad e l’ISIS (finanziato e armato inizialmente dagli USA sul modello Talebani).
    Al momento, per quanto ci risulta, la Russia residua, che coincide più o meno con la Russia storica degli Zar, con l’eccezione dell’Ucraina che ora sta fuori, vuole solo stare in pace e aumentare il proprio benessere. Assurdo pensare a mire espansionistiche a spese di Paesi NATO.
    L’accerchiamento da parte della NATO non mi sembra un pretesto. Credo che il popolo russo abbia buoni motivi per sentirsi minacciato, visto che la NATO, negli ultimi 30 anni, non ha mai fatto guerre difensive, ma sempre e solo guerre aggressive, e che gli armamenti convenzionali in possesso della NATO sono enormemente più potenti di quelli russi.
    R
    ma per favore…la lascio scrivere quello che vuole Lenzini, ma sono e rimangono opinioni sue. La pensi come le pare. In questa immane tragedia solo chi la vive sulla propria pelle potrebbe dire veramente come stanno le cose. Noi possiamo solo fare supposizioni. E’ giusto, in fondo qui si parla, si discute come si farebbe in un salotto, ma i piedi nel fango ce li hanno chi combatte e le bombe che cadono sui palazzi nelle città ucraine non sono caramelle mandate da Putin, ma sono strumenti di morte e di distruzione scientemente usati per fare male e imporre la propria volontà. La volontà di un dittatore che si sente al di la del bene e del male e che pensa di potere turlupinare il mondo, sia quello sensibile che quello ultra terreno. Il grado di abiezione del soggetto dovrebbe essere chiaro ma purtroppo non lo è a molti e il pericolo maggiore è che ci abituiamo anche a questo e che non riusciamo più a vedere dove finisce la realtà e comincia la fiction.

    PS: però se ci manteniamo sui binari di una civile discussione non facciamo che esercitare la democrazia. Una parola che da quando è salita al governo una donna di destra riecheggia spesso nelle frasi di chi ora vorrebbe difenderla dai pseudo fascisti al governo, parole strumentali e faziose che dimenticano tutto, diciamolo pure, lo schifo che hanno fatto tanti governi che l’hanno preceduta, presieduti da macchiette uscite dalle consorterie politiche o dal cilindro di prestigiatori senza scrupoli e che hanno saputo solo complicare affari di già molto complicati. Ma ora si ergono a paladini della Democrazia. Io li trovo patetici.

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  7. “…la NATO, negli ultimi 30 anni, non ha mai fatto guerre difensive, ma sempre e solo guerre aggressive” (L.L.)
    Guerre sicuramente discutibili, ma non mi pare che avessero la finalità di annettere territori di altri stati sovrani. Serbia, Iraq, Siria, Afghanistan e Libia non mi risultano essere adesso membri della NATO, anzi. D’altra parte l’espansione della NATO ad est non ha provocato un solo ferito. I russi hanno tutto il diritto a godersi il loro Putin, ma dentro i loro confini, com’era fino al 2021.

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    • Ma poi scusatemi… La Russia in Siria è intervenuta sfruttando la spazio concesso dalla Nato che ha avuto un intervento molto blando. Come si fa a sostenere la tesi della guerra di aggressione in quel caso, ci siamo dimenticati della linea rossa tracciata da Obama, che anche una volta travalicata non sortì di fatto reazione? Li Putin capì che avrebbe avuto campo libero e infatti…
      R
      si, “volendo” diventiamo presto smemorati…

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  8. Mauro e Francesco, tra aggredire e annettere c’è una bella differenza. Potitica aggressiva non significa politica di annessioni. Ovviamente gli USA/NATO non potevano annettere territori lontani migliaia di km dai loro confini, cosa che peraltro neanche Putin ha mai dichiarato di voler fare. Putin prima della guerra, aveva chiesto solo di annettere la Crimea, che era sempre stata russa, e di concedere autoomia amminiatrativa al Donbass che però sarebbe rimasto territorio ucraino.
    Gli USA non hanno annesso o invaso la Serbia. Si trattò solo di uno schiaffo punitivo dato al più stretto alleato dei russi nei balcani.
    Afghanistan e Irak non sono stati annessi agli USA, ma le compagnie petrolifere americane si sono impossessate dei giacimenti iracheni. Irak e Afghanistan sono stati governati per venti anni da governi fantoccio scelti dagli USA.
    Non la chiamerei annessione, ma colonizzazione sì.
    La situazione in Siria va ricordata bene.
    Il regime di Assad, amico della Russia, che ha in Siria la basa navale di Tartus che le garantisce l’accesso al Mediterraneo, aveva qualche problema con le minoranze curde, come le hanno Irak e Turchia.
    Tutto è rimasto sotto controllo fino a quando, secondo la dottrina Obama di “esportazione della democrazia”, che aveva prodotto le “primavere arabe”, gli USA hanno armato e finanziato l’opposizione ad Assad con l’obiettivo di farlo cadere, sostituirlo con un regime filooccidentale, e cacciare i russi dalla base navale di Tartus.
    L’ISIS, come già prima i talebani, si sono rivelati alleati inaffidabili, che si sono anbbandonati al fanatismo e alla distruzione, per cui gli stessi USA li hanno dovuti mollare.
    In Siria si è creata una situazione quasi “somala” dove non si capiva chi era il nemico da combattere. Solo i russi avevano una posizione chiara: mantenere al potere l’amico Assad. E purtroppo la guerra è ancora in corso.
    R
    già, l’amico Assad, Putin lo sostiene e tra amici ci si intende. Putin non parla ma in compenso agisce. E’ un uomo pragmatico. Non si perde certo in chiacchiere.

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    • Mi scusi Luigi Lenzini ma anche se mi ero ripromesso di non entrare in polemica – e non lo farò – non posso passare sotto silenzio alcuni passaggi dei suoi ultimi scritti:

      “Putin prima della guerra, aveva chiesto solo di annettere la Crimea, che era sempre stata russa, e di concedere autoomia amminiatrativa al Donbass che però sarebbe rimasto territorio ucraino.”

      Queste non sono sue opinioni, questa è vera e propria disinformazione. Putin non hai mai “chiesto” la Crimea, se la è semplicemente annessa con la forza travestita da referendum. E non ha alcun valore che “sia sempre stata russa”: primo perché non è nemmeno vero (sede di un khanato, poi russa, poi turca… facente parte della russia sovietica dal 1920 e etnicamente affatto russa), secondo perché la Crimea non lo ha mai chiesto. E del resto aveva già autonomia amministrativa e parlamento autonomo (dove i filorussi avevano 3 seggi su 100). La prego gentilmente di evitare la disinformazione.

      “Gli USA non hanno annesso o invaso la Serbia. Si trattò solo di uno schiaffo punitivo dato al più stretto alleato dei russi nei balcani.”

      Può essere ma si dimentica l’ultra nazionalismo serbo che stava facendo pulizia etnica (vera) ai danni della minoranza albanese del kossovo. Erano passati pochi anni dai massacri delle guerre della ex-jugoslavia che tutti sembrano avere rimosso, specie quando sento dire “prima guerra in europa dal finire del secondo conflitto”: non è vero, la prima guerra sul suolo europeo fu quella civile fu quella dell’ex jugoslavia dove Nato e USA stettero bellamente a guardare. Quando quel conflitto si riaprì con le stesse dinamiche già viste decisero di intervenire. A ragione, a torto, chi può dirlo.

      “Il regime di Assad, amico della Russia, che ha in Siria la basa navale di Tartus che le garantisce l’accesso al Mediterraneo, aveva qualche problema con le minoranze curde, come le hanno Irak e Turchia.”

      Mezza verità. La rivolta divampo da uno screzio apparentemente secondario, segno che il malessere era diffuso, altro che questione di minoranze che fanno i capricci. Il peccato mortale degli USA è stato destabilizzare l’Irak di saddam hussain con la seconda guerra del golfo, quella si criminale e indifendibile. Dal vaso di pandora nacque l’Isis che attecchi poi in Siria.

      “Le uniche guerre dell’era Putin sono state quelle per impedire la secessione di Cecenia e Georgia.”

      Inaccettabile: la Georgia è indipendente dal 1991, non si capisce a che tipo di secessione possa ambire. Milizie russe sono attive in diversi paesi africani con compiti repressivi ben graditi ai dittatori locali che sanno di poter puntare su una capacità militare che non deve rendere conto a nessun principio umanitario. Putin sta muovendo la prima guerra di aggressione ad un paese europeo e solo l’aiuto occidentale unito alla strenua resistenza del popolo ucraina lo sta limitando. Non possiamo dire dove sarebbe arrivato se non fossero state sanzioni, mandati armamenti. Di certo si può dire che dove la Russia ha interessi non c’é pace, nemmeno la parvenza.

      ” Solo i russi avevano una posizione chiara: mantenere al potere l’amico Assad. ”

      Questo lo riporto perché è tra le poche cose vere che ha scritto, infatti lo fecero bombardando indiscriminatamente, complice l’assenza di una opinione pubblica interna che possa dare fastidio alle politiche del regime. Allora come oggi in Ucraina. Se una colpa si può dare all’occidente è di aver tutto sommato accettato che a fare il lavoro sporco contro i terroristi (erano gli stessi anni degli attentati a Parigi, Brussels) fosse la mano forte russa. Qui in effetti noi occidentali siamo stati ipocriti.

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  9. La Nato non “annette”, non è una nazione, è un’alleanza militare intergovernativa.
    Nata a scopi difensivi per fronteggiare eventuali espansione dell’Unione sovietica, dopo la caduta dell’URSS e il conseguente scioglimento del patto di Varsavia nel 1991, è divenuta strumento degli USA per espandere la loro area di influenza in Europa e nel resto del mondo.

    Da notare come la Nato nel vertice di Washington del 1999 ha annunciato un cambio di finalità adottando il “Concetto strategico che poneva l’accento sulla prevenzione dei conflitti e sulla gestione delle crisi.(non più quindi un’organizzazione difensiva e che, dal 2003, ha iniziato una ristrutturazione dottrinale e organizzativa con la creazione dell’ ACT (Allied Command for Transformation), con sede negli Stati Uniti d’America e responsabile della definizione delle strategie future

    Dai 12 membri iniziali del 1949, divenuti poi 16 nel 1982, è arrivata ai 31 membri attuali: nel 1999 sono entrati a farne parte Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria; nel 2004 Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia, Slovenia; nel 2009 Albania, Croazia; nel 2017 Montenegro; nel 2020 Macedonia del Nord; ultima nel 2023 la Finlandia, mentre la Svezia è in predicato di essere accolta. Un bell’accerchiamento delle Russia, senza contare che tutti gli Sati membri, se non sono “annessi”, in pratica, sono ligi esecutori della volontà degli Stati Uniti

    La azioni di guerra –per nulla difensive- si sono concentrate soprattutto per la dissoluzione dell’altro paese comunista rimasto in Europa, l’ex Jugoslavia, con gli interventi in Bosnia-Erzgovina dal 1998 al 1995, e in Kossovo nel 1999 contro la Serbia; poi la-nato è intervenuta in Afghsnistan (2003), in Iraq (2004), nel golfo di Aden (2009), in Libia(2011) in Siria(2012). Che si vuole di più?
    Insomma, una vera organizzazione di deterrenza mondiale, e di “annessione” dei Paesi Membri.
    R
    meno male che c’è!

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    • Alessandro dimentica che l’intervento in Afghanistan fu a seguito dell’attentato alle torri gemelle, non nacque dal nulla, e fu congiunto con l’alleanza del nord. Se i Talebani avessero consegnato Bin Laden come richiesto dagli americani – famosa “operazione di polizia internazionale” – forse l’intervento non ci sarebbe stato. Troppo facile cavarsela con “aggredirono l’afghanistan”. Su come sia stata gestita la ricostruzione, possiamo discutere.

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  10. Scusi, Francesco,
    Bin Laden non si sa nemmeno se fosse in Afghanistan o sia stato sempre in Pakistan, dove poi fu scovato e assassinato. Ricordo un’intervista piuttosto significativa a Luttwack, che, di solito, era bene informato, che parlò fin dall’inizio di Pakistan. Non è detto che i talebani avessero la possibilità di consegnarlo.
    E comunque non si distrugge un Paese con i bombardamenti ammazzando centinaia di migliaia di civili perché il suo governo si rifiuta di consegnare un capo terrorista.
    Che colpa ne avevano gli afghani che sono morti sotto le bombe?
    In un certo senso erano vittime due volte: perché governati dai Talebani, portati al potere dagli americani, e poi perché bombardati dagli americani.
    Le guerre non sono giochi di ruolo. Non sono partite tra leader o tra governi. Le persone muoiono veramente e chi le ammazza ne è responsabile.
    L’aggressione e successiva invasione dell’Afghanistan, che peraltro non raggiunse nessun obiettivo utile, fu solo una mossa politica di Bush per soddisfare la sete di vendetta del popolo americano dopo le torri gemelle, abbattute non si sa ancora da chi, visto che gli attentatori si disintegrarono. La mossa fu così azzeccata che Bush fu rieletto e poté fare il bis con l’Irak.
    R
    “non si sa ancora da chi”…già magari è stato un “incidente fortuito”…

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    • Sig. Lenzini, se cadiamo nel complottismo allora è inutile provare a ragionare. Io la invito ad una maggiore obiettività e a lasciar perdere le lenti ideologiche che le fanno abboccare alla disinformazione. In parte lo sta facendo dato che tra le correzioni che le ho suggerito ha potuto replicare solo sull’Afghanistan. Sta migliorando, continui così.

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  11. La guerra in Afghanistan fu una delle operazioni più fallimentari e inique condotte dagli Stati Uniti e dalla Nato, durata ben 20 anni e finita come sappiamo don la ritirata precipitosa degli USA e il ritorno di quei Talebani che erano stati combattuti.
    Fra l’altro, piani di invasione dell’Afghanistan erano precedenti all’attacco delle Torri Gemelle.
    Gli Stati uniti si rifecero all’art.5 del patto per fare intervenire la Nato, benché l’attacco non fosse stato condotto da una Nazione bensì da un gruppo terroristico la cui fonte era soprattutto in Pakistan. “Non è un segreto per nessuno –dichiarava a suo tempo Henry Crumpton (coordinatore dell’antiterrorismo del Dipartimento di Stato americano)- che la maggior parte dei leader di Al-Qaida si trova in Pakistane e che probabilmente Bin Laden si nasconde lì”.
    Fra l’altro i servizi segreti pakistani (ISI) che collaboravano con la CIA, facevano il doppio gioco, sostenendo clandestinamente i terroristi. A tale proposito “il mostro cerato dall’ISI e dalla CIA che comprendeva i talebani, Al-Qaida e la stessa ISI diventò una specie di “Frankenstein” su cui nessuno riusciva ad esercitare un vero controllo”(Francesca Marino- Limes)
    Ma il Presidente pakistano era alleato di Washington, e poi il Pakistan era una potenza nucleare, meglio prendersela con l’Afghanistan già disastrato dalle precedente occupazione russa.
    R
    Alessandro, ne fai una ricostruzione piuttosto sommaria ed imprecisa. Gli esperti di Limes, con tutto il rispetto potrebbero anche non essere la Bibbia. La questione è molto più complessa. E però noto spesso, cioè da un anno a questa parte, che la questione Ucraina viene rapportata a questa: trovo che sia del tutto sbagliato. Che non c’entri nulla col conflitto in corso.
    Ma si vuole a tutti i costi tirarla in mezzo per colpire gli Usa, mentre i Talebani, si sa che “personcine” sono.
    Ma questo potrebbe almeno in parte marcare una differenza sostanziale:
    “Per quanto riguarda la legittimità dell’intervento militare in Afghanistan molti giuristi sostengono che fosse in accordo con il diritto internazionale in quanto atto di legittima difesa (art. 51 ONU). Altri, invece, sostengono che non si potesse avere legittima difesa dal momento in cui essa è possibile solo in conseguenza di un attacco proveniente da uno stato sovrano. Non essendo Al-Qaeda uno Stato allora sembra difficile poter invocare la legittima difesa come motivo legittimante. Altra parte della dottrina sostiene che sebbene la risoluzione ONU non abbia esplicitamente autorizzato l’attacco, dal tenore della stessa e dal riferimento alla minaccia alla pace sia possibile ravvisare una seppur labile autorizzazione implicita. Più pacifico è invece il dibattito sulla legittimità giuridica dell’intervento. Le Nazioni Unite, infatti, in più occasioni hanno avallato la presenza della coalizione NATO in Afghanistan istituendo l’ISAF e nessuno Stato straniero ha mai condannato l’attacco militare in Afghanistan. Si potrebbe quindi ritenere che vi sia stato un consenso internazionale piuttosto ampio sull’intervento “. Da Wiki.

    Rimane il fatto che gli Usa hanno subito un attacco senza precedenti che ha causato terrore e molte vittime. E non abbiamo prove che non sarebbero successi altri eventi simili se gli Usa non fossero intervenuti in qualche modo per prevenirli.

    Poi possiamo dire quello che vogliamo, ma non che sia rapportabile all’invasione russa dell’Ucraina.

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  12. Ma chi ha fatto paragoni con l’Ucraina? Dove l’avrei scritto?
    Mi riferivo solo alle “gesta” degli Usa e della Nato.
    Perseguire gli autori di quell’orribile attentato era sacrosantanto, ma l’occupazione di una nazione per 20 anni, cosa che ha provocato 176mila morti di cui 56mila civili (senza contare la guerra contro l’Iraq) per colpire quei terroristi della cui proliferazione essi stessi in ultima analisi erano responsabili, mi pare eccessivo e demenziale.
    R
    Bene, ma ti faccio notare che questo post parla delle gesta di Putin. Ricordarlo ogni tanto aiuterebbe.

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  13. Signora Gazzato, credo anch’io che non sia rapportabile all’invasione russa dell’Ucraina.
    Infatti l’Afghanistan era un paese lontanissimo dagli USA, dove vivevano pochissimi americani, e che praticamente non aveva rapporti con loro.
    L’Afghanistan dei talebani non rivendicò mai l’attentato alle torri gemelle, ma si limitò a non condannarlo, o, al più, a giustificarlo.
    Niente, quindi, giustificava l’attacco degli USA e l’invasione.
    L’Ucraina e la Russia, invece, avevano legami strettissimi, essendo state due regioni dello stesso Stato, e ultimamente l’Ucraina aveva manifestato l’intenzione di entrare a far parte della NATO, cioè l’alleanza antirussa, e di ospitare installazioni militari da cui si poteva colpire la Russia. In più era in corso una guerra civile tra la minoranza russofona del Donbass e lo stato centrale.

    Quindi, l’aggressione all’Ucraina, per quando condannabile e discutibile, aveva, a giudizio di chi la decise, delle solide motivazioni di difesa del proprio territorio.
    L’aggressione all’Afghanistan, invece, come anche poi quella dell’Irak, non avevano nessuna motivazione difensiva, furono motivate con un pretesto, e rispondevano puramente a interessi economici e di politica interna, oltre che agli interessi dei fabbricanti d’armi.
    R
    “Solide motivazioni” che secondo lei giustificano quello che succede. Siamo sempre allo stesso punto. Giriamo intorno sempre agli stessi discorsi: gli Usa cattivi, pessimi, Putin cattivello ma con le sue “buone ragioni”. Lo sa che cosa penso? che non ci sia via ‘uscita. Gireremo intorno all’infinito.
    Soprattutto se si vuole capire quello che si vole capire e si ignora volutamente e metodicamente qualsiasi cosa l’altro dica.

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  14. Signora Gazzato, credo che comunque sia meglio avere delle giustificazioni discutibili o, al limite, anche del tutto inaccettabili, per aggredire un Paese che ti è dichiaratamente nemico, piuttosto che non avere nessuna giustificazione e doversi aggrappare a pretesti inventati per aggredire una nazione che non ti sta facendo niente di male e non ti sta minacciando.
    Mi ricorda la favola di Fedro quando il lupo, confutati tutti gli argomenti logici, attacca l’agnello affermando che una volta aveva parlato male di lui.
    Per me non c’è un buono e un cattivo. Però gli USA sono solo assolutamente spregiudicati e capaci di aggredire chiunque con un pretesto facendosi coprire dai loro vassalli dell’ONU e dei media internazionali.

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