Chissà che cosa avranno tanto da ridere, si chiede un imperturbabile Lavrov, ministro degli esteri russo, durante il suo discorso tenuto in una riunione a margine del G20 a Delhi.
Cosa avrà mai detto di così esilarante? Nulla. Ha solo detto:” Stiamo cercando di fermare la guerra scatenata contro di noi usando il popolo ucraino”. Beh? Che cosa avrebbe detto di cosi comico? La faccia non tradiva nessuna emozione ma si vedeva che la sedia gli stava stretta. Sembrava un grosso Lavrador accovacciato su una poltrona scomoda. Anche per questa sua somiglianza, forse, il leader russo lo ha voluto agli esteri: il suo (con tutto il rispetto) “cane da guardia” contro il “nemico” straniero.
Un bell’esemplare, non c’è che dire. Se li sa scegliere i suoi collaboratori lo zar. E infatti Lavrov non fa una grinza neppure nel doppio mento.
Non se le aspettava le risate, mi sa. Il video ha fatto il giro del mondo, chissà se al suo capo è piaciuto. Sarebbe troppo facile dire che una risata lo seppellirà. Eh no, non credo proprio ci sia da ridere al cospetto di cotanto ministro di cotanto capo di governo di cotanta nazione.
Forse, ma dico, forse, gli sarà scappato un “perdinci Sergej, potevi anche chiedere cosa c’era tanto da ridere sembravi in bambola”.
Non vorrei, francamente essere al suo posto. Non si sa mai cosa possa scaturire dalla mente del capo dopo siffatta figurina di carta del suo numero uno, quello che lo deve rappresentare al meglio del meglio del meglio…
Ma, non è Zelensky il comico? E questi ridono davanti all’imponente figura del russo che non fa ridere neppure se fa le boccacce?
Eppure quella frase ha scatenato grasse risate e non qualcuna qui e la, no proprio un coro di risate, una bordata di risate. Mi sa che Lavrov ha sbagliato mestiere. Ci ripensi, ha una carriera davanti per calcare i palcoscenici mondiali. Chissà se ci farà un pensierino.
Però bisogna raccontarla tutta, in altri passaggi non sono mancati applausi e approvazione
il Washington Post ha scritto che “un chiassoso pubblico internazionale di accademici, diplomatici e dirigenti d’azienda ha applaudito e si è lamentato del punto di vista sul conflitto ucraino presentato dal ministro russo. Riflettendo, di fatto, le divisioni globali sulla crisi ucraina.
In mezzo agli applausi, Lavrov ha ad esempio sottolineato quello che ha definito un “doppio standard” nelle domande che gli sono state rivolte sulla guerra, specialmente se confrontate con gli interventi militari degli Stati Uniti nei decenni passati.
“Sei stato interessato in questi anni a cosa è accaduto in Iraq, a cosa sta succedendo in Afghanistan?”, ha chiesto al suo intervistatore, fermandosi di fronte ad un altro applauso. “Voi credete che gli Stati Uniti abbiano il diritto di dichiarare una minaccia al proprio interesse nazionale, in qualsiasi luogo sulla terra, come hanno fatto in Jugoslavia, in Iraq, in Libia, in Siria e non fate loro nessuna domanda?”
https://www.ilgiornale.it/news/guerra/risate-e-applausi-lavrov-cosa-svela-lintervento-ministro-2122827.html
R
Alessandro, ci sei tu per “raccontarla tutta”, io, cosa vuoi sono limitata alla risata. mi piace sottolinearla e credo che fosse davvero meritata.
Ma poi mi fermo li. Il resto lo abbiamo già sentito ma, come ho detto molte volte, non giustifica la carneficina e neppure le palle stratosferiche.
Neppure tu le giustichi, chiaro, ma allora di che parliamo da un anno?
Però sono contenta di leggere che il povero Lavrov ha tenuto testa alle risate e si è comportato da meritarsi un buffetto dal capo sul capo. Meno male, stavo in pensiero.
Ma non avevo dubbi che ottenesse anche applausi. E sarebbe davvero da chiedere : ma che caspita applaudite?
Signora Gazzato, quelle risate mi lasciano molto perplesso.
Sarebbe stato più comprensibile se il discorso di Lavrov avesse suscitato fischi e grida di indignazione.
Non vedo proprio cosa ci sia da ridere parlando di una guerra che ha fatto almeno decine di migliaia di morti e ha semidistrutto l’Ucraina orientale, senza contare che si potrebbe evolvere verso una guerra mondiale.
La gente non ride spontaneamente in situazioni del genere.
La mia unica spiegazione ragionevole è che quelle risate fossero state preparate.
La mia povera nonna, di fronte a ilarità eccessive (erano tempi discreti) era solita esclamare “Ridi, ridi che mamma ha fatto i gnocchi”. Voleva sottolineare l’ingiustificata ilarità di fronte ad avvenimenti assolutamente NON ridicoli.
A me Lavrov non mi sconvolge e non mi dà fastidio: fedele al suo ruolo e al suo incarico offre la verità e il punto di vista del suo Paese, per quanto balenghi e falsificati, rispettando il detto inglese tanto lodato (se lo dicono gli Inglesi) Right or wrong my Country, ossia Che sia nella ragione o nel torto resta sempre la mia Patria.
A me invece preoccupano quelli che ridacchiano a favore di telecamera o di telefonino. Si parla di centinaia di migliaia di morti, tra Russi e Ukraini, centinaia di migliaia di profughi e sfollati, di strutture produttive vaporizzate: è così buffo? Lavrov avrà pure la faccia da segugio o da mastino napoletano, ma se è vero che non risponde oppure dà risposte fantasiose, pone a sua volta domande più che serie che non ricevono risposte o smentite: e comunque ò con lui che bisogna parlare, non con i propri follower.
Sembra che essere persone serie sia roba da sfigati, e che più sei figo più sghignazzi e viceversa. Qualcuno crede davvero che spernacchiando Lavrov quello si offende e per dispetto annuncia il ritiro delle truppe?
I commenti (finora ) su questo post sono la replica infinita di quelli di un anno.
I signori si lamentano che ridere o ironizzare davanti ad una persona seria come questo signore, sia inopportuno o di cattivo gusto, considerato quello che c’è dietro.
Bene, lascio a ciascuno la propria opinione e darò la mia una e per tutte le altre eventuali che arrivassero in contrasto:
se la platea ha riso e lo ha fatto spontaneamente, non ho alcun dubbio, per me è segno che c’è ancora vita sulla terra! Ad una castroneria del genere sarebbe stato il caso di alzarsi ed andarsene, solo il profferire una simile menzogna stratosferica discredita tutto il resto del discorso di quel signore. UNO che va a raccontare in giro per il mondo che è il suo paese l’aggredito mentre da un anno il suo massacra tutto quello che si muove e trasforma la vita in morte, devasta tutto il devastabile avrebbe dovuto essere accompagnato alla porta.
Una risata è come dire: ma che cacchio dice questo? Ed è meglio una risata che un calcio nel sedere.
Per le relazioni internazionali decisamente meglio.
Ma è il secondo che avrebbe meritato.
Gli è andata fin troppo bene. Ringrazi.
Povero ministro! gli hanno riso in faccia. Il capo gli aveva detto: sparala più grossa che puoi e puoi…e lui più grossa non avrebbe potuto, da premio Nobel per la faccia di sughero. E si è sentito il botto.
In quanto a sparate non siamo secondi a nessuno, deve aver pensato il ministro.
E la risata è stata la reazione più giusta, spiazzante. Ma che ridono questi? Ridono alle tragedia? Sembra dire Lavrov. Ma se era lui stesso una tragedia, poveraccio costretto a spararla cosi grossa che stava per prendere il volo nonostante la stazza.
L’umorismo che ha portato in quella sala seria e triste è un ottimo segnale che si può smascherare una menzogna anche con una risata. E se potesse disseppellire i morti, allora bisognerebbe ridergli in faccia ogni volta che parla, lui o altri rappresentanti del “capo”. Un bella sonora risata che resterà nella storia a conferma che la “ragione di stato” fatta in questo modo va smontata con le risate perché il ridicolo ne stenda un velo in- pietoso sopra. Per sempre.
La vita è una cosa maledettamente seria, la morte ancora di più.
Chi ridacchia lo fa per sembrare figo e coraggioso con i suoi pari, non con l’avversario.
A forza di raccontare barzellette ci siamo dimenticati dei vari Lavrov, Putin, Lukashenko, che invece ridono poco ma vanno avanti per la loro strada. Non c’è bisogno di spiritosoni che dimostrino che raccontano palle, servono azioni sensate. Accompagnarli alla porta? Bene, foto, pollicioni e filmati sui social: e poi con chi parli della possibile fine della guerra? A forza di raccontarci palle seduti nelle enoteche di tendenza non riusciamo più a visualizzare realtà diverse da quelle che ci piacciono. I nemici non si scelgono come i follower, non li puoi bannare dal tuo profilo perchè ti turbano tanto e ti si scompiglia il makeup.
Ripeto: qualcuno crede davvero che sfottere Sergej Viktorovič Lavrov, ministro degli Esteri della Federazione Russa e primo collaboratore di Putin, sia un passo avanti verso qualunque tipo di soluzione? Oppure pensate che come una qualunque influencer metta le faccine tristi sul profilo e chiuda i commenti?
Non si può essere sempre spiritosi e umoristici ad ogni costo. Non c’è niente da ridere, non perchè la risata offenda o sorprenda Lavrov, che se ne frega altamente, ma perchè offende i morti ammazzati che lui non rispetta con le sue panzane, ma che almeno NOI dovremmo rispettare con un responsabile e adulto silenzio. Una volta tanto.
R
Ma tu stai parlando con chi? Guarda che io non c’ero tra quelli che ridevano e io non avrei riso, no, manco per nulla. Mi sarei alzata e gli avrei chiesto se credeva fosse sensato parlare in quel modo con tutti i morti che l’invasione del suo paese in Ucraina sta provocando.
No, non avrei riso caro Nencioni, avrei pianto eccome perché c’è da piangere e tanto anche ad ascoltare certe panzane. Le panzane sono panzane e dietro a quelle panzane c’è la volontà, caro Nencioni, di prendere il mondo per i fondelli.
Ti sembra che sia il miglior viatico per un tavolo di trattative?
A me no.
Rispettalo tu il “responsabile adulto silenzio” se credi, davanti ai morti che quelle panzane potrebbero provocare ancora e al clima invivibile ed insopportabile che stanno creando, il silenzio davanti alle panzane non è affatto responsabile ma ben altro e anche una risata è meglio del silenzio davanti a tanta protervia.
Mariagrazia,
protervo, antipatico, cacciapalle, tutto quello che vuoi. Ma è con lui che dobbiamo trattare. Tu gli avresti chiesto se non si vergognava per tutti i morti? Lavrov ti avrebbe risposto senza muovere ciglio “Quali morti?”, come fa sempre. Punto e a capo.
Nessuno sta facendo niente di definitivo ma neppure di vagamente concreto per fermare questa guerra, l’Europa certamente no, ma neppure gli USA e neanche la Russia. Andiamo avanti con i proclami twitter, i messaggi Telegram, due missili te li do io, tre carri te li porto domani, tu stai perdendo, non è vero sei tu che ti stai ritirando.
Questa guerra SERVE. Ci voleva per scuotere un orizzonte commerciale ormai impantanato su Euramerica vs BRICs, aiuta a rinsaldare alleanze, aumenta il fatturato dell’ industria bellica, unisce all’ interno, riporta in auge culture e tradizioni spente da troppo materialismo, e questo vale di qua e di là. Sta persino spingendo la transizione ecologica, la ricerca di nuove tecnologie e l’ottimizzazione di quelle affermate, aumentano i risparmi energetici: e chi se la vuole perdere un’ occasione del genere? Pensa solo a investire ADESSO in contratti per la ricostruzione in Ukraina, che prima o poi ci sarà come ci sono SEMPRE ricostruzioni dopo le guerre, pensa agli utili futuri…
Nel frattempo lascia che il volgo esulti per le facezie e si illuda di cambiare la Storia con le marce e gli smartphone: intanto che loro raccontano virtuose barzellette e si esibiscono in eroici sdegni a costo zero, noi “facciamo i ‘sghei”.
R
ironico o cinico, mi dispiace non si può leggere “Questa guerra serve”.
La guerra la fanno i russi contro gli ucraini. Le chiacchiere stanno sottozero.
Signora Gazzato, io rispetto i morti e credo che quando la gente muore inutilmente (nel senso che si poteva evitare che non morisse) è un’immane tragedia.
Ma io mi considero una persona seria e oggettiva, e l’ho pensato anche quando gli americani massacravano gli iracheni e gli afghani.
Per me non esistono morti importanti e morti irrilevanti.
E quando sento oggi fare la conta dei morti per un singolo missile che ha colpito un condominio (di cui bambini) non posso fare a meno di pensare che quando crollavano condomini a Baghdad o a Falluja nessuno faceva il conto dei morti.
Ed erano almeno altrettanti.
E, se fa ridere sentir dire che in realtà è stata la NATO a volere e a provocare la guerra, dovrebbe far ridere ancora di più sentir dire che Putin vuole ricostruire l’impero sovietico, e che, dopo l’Ucraina, se vincesse lui, toccherebbe alle nazioni europee.
Se sentirle sparare grosse fa ridere bisognerebbe ridere sempre.
Se i morti sono una tragedia, dovrebbero esserlo sempre.
Siamo di fronte al trionfo dell’ipocrisia e della mistificazione, e questo scenario è incompatibile con la libertà e con la democrazia.
Le notizie parziali, di parte, menzognere, che arrivano in Italia riguardo alle guerre di oggi fanno pendant con le notizie che arrivavano durante il regime fascista quando l’Italia aveva aggredito l’Etiopia e si cantava “Faccetta Nera” dicendo che noi andavamo a liberare gli abissini dalla tirannide.
R
la Russia ha invaso l’Ucraina un anno fa seminando morte e distruzione. Non vada indietro, stia sul pezzo. Chi mistifica è chi racconta frottole e chi racconta frottole a volte va smontato anche con una risata.
Ecco cosa ha detto Lavrov:
“Stiamo cercando di fermare la guerra che è stata scatenata contro di noi usando il popolo ucraino”.
Depurata dai termini propagandistici (“stiamo cercando di fermare”, va letto “abbiamo reagito”) e a prescindere della contestualizzazione storica (per Lavrov, la guerra è cominciata nel 2014, forse col “rogo di Odessa” e con la repressione dei russofoni per opera del battaglione Azov), la frase di Lavrov è la versione di chi crede che gli Stati Uniti abbiano fomentato ( o strumentalizzato) la guerre in Ucraina –profittando anche dei movimenti nazionalisti di quelle regione- per indebolire le Russia, da sempre considerata il loro nemico, e da decenni tenuta isolata e sotto minaccia dalla incredibile quanto criminale proliferazioni di basi Nato.
L’hanno trovata risibile? Altrettanto risibile sarebbe l’altra versione che vorrebbe un’aggressione avvenuta dall’oggi al domani da parte della “cattiva” Russia contro la “buona” Ucraina, perpetrata solo dalla folle ambizione di Putin, novello Hitler, che mirerebbe a ricostituire il vecchio impero o addirittura conquistare tutta l’Europa.
Hai detto bene che tu non avresti riso, neppure io l’avrei fatto, udendo l’altra versione. Ridere delle convinzioni di un popolo è segno di chiusura mentale che solo la presunzione di chi crede di avere in mano la verità può esprimere.
E poi –a parte l’oltraggio per quei morti in entrambi i campi- è pure segno di stupidità, non aiuta in nessun modo a trovare quel necessario punto d’incontro per ottenere la pace.
R
La Russia ha invaso l’Ucraina e la sta devastando da un anno. Iniziata come “operazione speciale” pensando di conquistare il paese in due giorni si sta rivelando una guerra di trincea simile a quelle del secolo scorso. Il russo ha fatto male i conti. Ha sottostimato la resistenza degli ucraini e sta procedendo a passo di lumaca distruggendo ogni cosa. Gli ucraini si difendono dagli attacchi dei russi. Cercare la pace è nobile, ma prima bisogna capire con chi si ha a che fare e che cosa vuole fare.
Non c’era nulla di risibile in quello che ha detto il ministro, infatti faceva piangere, ma le bugie quando sono cosi sfacciate, possono incontrare anche l’ilarità e chi le dice se la incarta e porta a casa.
A proposito di Putin e compagni posso riferire un detto che, da ragazzo, sentii dire, o lessi, non ricordo:
I DELINQUENTI SI COMBATTONO NON CI SI DIALOGA.
Questo per far notare che il farabutto, il criminale incallito, non si muove a pieta’ di niente e di nessuno, come invece potrebbe fare un soggetto normale…, altrimenti non sarebbe quello che e’: ovvero un delinquente.
Pensate che, ad esempio, quando qualcuno viene rapito, i criminali abbiano compassione degli appelli lanciati dai familiari della vittima?
– E’ anziano, ha bisogno di medicine perche’ diabetico o cardiopatico… – ecc. ecc.?
Sa quanto gliene puo’ importare al delinquente…
Si preghi piuttosto Dio che uno non possa mai venirsi a trovare ad affrontare una simile esperienza o situazione perche’ altrimenti con tali mostri, volenti o nolenti, si sara’ costretti solo a combattere: o tu o lui..
Ed e’ quello che stanno facendo, loro malgrado, Zelensky e Ucraini tutti che, purtroppo, si devono confrontare con autentici figli di..
con i quali, a mio avviso, c’e’ ben poco da ragionare.
La favola del lupo e dell’agnello, del resto, insegna.
R
Ha ragione Romolo, “Chi pecora si fa, lupo se lo magna”.
“I DELINQUENTI SI COMBATTONO NON CI SI DIALOGA”
Un’ora di applausi. La classica frase da politico di opposizione, o da intellettuale-con-cattedra, o da tipo grosso e pieno di armi quando il delinquente è una mezza calzetta.
Li combatti se puoi, e non sempre puoi, rassegnati. Se credi che Putin possa essere sconfitto da un guerra in miniatura come quella in corso ti fai dei pericolosi cinema, i Russi hanno lasciato trenta milioni di morti nella 2a guerra mondiale, gli USA arrivati a quattrocentomila hanno sclerato ed hanno cominciato a lanciare atomiche a destra e a manca sulle città. Gli Ukraini sono motivati, ma i Russi pure, tutti e due sono feroci, fatalistici, teste dure.
Sono solo i “bravi giornalisti” che scrivono i reportage di guerra nel bar dell’ hotel che si immaginano i cittadini russi in fila nei negozi vuoti che bestemmiano contro Putin: la realtà è che PURCHE’ NON ESAGERI la maggior parte del pianeta non ha nessuna intenzione di andare contro la Russia. Fuori dal blocco NATO le ragioni della guerra (non la sua giustificazione!) sono chiare a tutti e sono note da tempo, solo qui da noi se solo vi accenni ti zompano addosso come complice di Vladimiro (quello biondo). In Russia trovi anche le mutande Calvin Klein se ti interessano, arrivano “triangolate” dal Sudamerica o dall’ Oriente o dall’ Arabia, e così per tutto il resto. La Russia continua a onorare i suoi debiti (obbligazioni, prestiti) e siamo noi che per fare un dispetto AI RUSSI gli vietiamo di restituirci i NOSTRI soldi. Se vogliono vendere petrolio lo vendono, se vogliono comprare tecnologia la comprano.
Le maniere forti funzionano solo se riesci a sterminare l’avversario per cinque generazioni a venire e spargi sale sulle rovine: non ci riesce Israele, che da decenni continua a bombardare quattro poveracci palestinesi in un cortile e non ne viene a capo, pensa te in Ukraina, dove anche se Mariagrazia si indigna la guerra è diventata un modo per diversificare gli affari dei “grandi” del pianeta.
E siccome nessuno ha voglia di fare la guerra “con gli scarponi” e tutti sanno che a farla con l’atomica si otterrebbe solo di spaccare la Terra in due, traquillo che il dialogo prima o poi arriva. Gli troveranno un bel nome, tutti diranno che l’altro ha perso, e vai col tango.
R
prendo con le pinze questo commento di Alberto che ama “stupire” per il gusto, ma le tante atrocità di questa guerra sono così evidenti e disumane che farne un resoconto sarebbe un’impresa difficile. Speriamolo che si arrivi ad una tregua concordata ma non può durare a lungo se non è ragionata sulla base delle responsabilità dei russi.
PS: i delinquenti “mezze calzette” sono altrettanto pericolosi dei delinquenti a “calze intere” o pure di più perché sottovalutati. Sempre delinquenti sono.
X A. Nencioni : non c’é da cambiare una virgola di quanto scrive Nencioni. E nelle prossime settimane ne vedremo delle belle : la Schlein ha già dato segni di insofferenza e foruncolosi all’idea di mandare ancora armi. E le altre belle anime europee tutte pro USA non aspettano altro che si muova uno per primo per scatenare la canea contro le armi. Il che sarà il preludio al negoziato che non potrà essere che congelando le posizioni attuali se no i Russi manco si alzano dalla panchina. E per di più i cinesi cominciano a sbuffare ed a dire ” Boni…state boni…”. In soldoni, vorrà dire che gli attuali 8500 morti civili ucraini ( ad oggi) sono morti assolutamente per niente. Ci sono anime candide che si stracciano le vesti e costruiscono croci di legno per i morti del naufragio e se ne fottono che in Ucraina c’é una Cutro ogni 52 ore. Ma ogni giorno che la guerra dura di più ci sono palazzi, impianti, fabbriche e scuole da ricostruire e tutti si fregano le mani pensando alle fatture che presenteranno quando si tratterà di rifare il paese.
R
Bianchi, se vuole passare qui moderi il tono e i termini. Per questa volta la passo, la prossima la passo…al setaccio o nel cestino.
Non credo che ci sia chi piange per le vittime del naufragio e contemporaneamente sia cosi cinico da non vedere i morti in Ucraina causati, le ricordo perché lei lo dimentica spesso, dai russi. Non sono d’accordo su nulla di quanto afferma. Se c’è chi si frega le mani sulle disgrazie, non è degno di essere considerato un essere umano.
Signora Gazzato, sarebbe bello se le cose stessero come dice lei. Sarebbe un mondo migliore.
Purtroppo,le cose stanno come dicono Nencioni e Bianchi, e bisogna tenerne conto.
Basti pensare ai fabbricanti di armamenti per i quali le guerre sono una necessità vitale, perché consumano armi e ne richiedono la sostituzione.
Bisogna distinguere il cinismo, un atteggiamento da condannare, dal pragmatismo, che invece è un atteggiamento necessario.
Senza la presa d’atto dei vari aspetti della realtà si combatte contro i mulini a vento, e la gente continua a morire inutilmente senza una via di uscita.
R
Lenzini prenda atto di quello che vuole.
X Signora Gazzato : Signora Gazzato, molto pacatamente mi permetta con educazione di chiederle : ma lei mi ha strapazzato per la forma o per la sostanza? Se é per la forma , non ho offeso nessuno. Considera insultante chiamare sciacalli quelli che si stanno organizzando eccitati e baldanzosi in vista della ricostruzione del paese? Ma non si ricorda la registrazione di quel costruttore che in pieno terremoto de L’Aquila brindava già ai futuri affari? Non era nauseata? Se viceversa é per la sostanza, ritiene inaccettabile affermare che l’unica maniera per intavolare una discussione di pace sarà quella di sedersi intorno ad un tavolo così come ci si trova ora? E’ forse una bestemmia pensare che a queste condizioni ci si siederebbe domani mattina anche perché Bliden ha raggiunto i suoi obiettivi e non é consigliabile neppure per lui tirare troppo la corda? Io sono convinto che di queste cose Zelinski é pienamente consapevole ( essendo ucraino e quindi della stessa pasta dei russi e quindi avendo capito tutto) , ma gli fa gioco, per discutibili obiettivi personali, giocare il ruole dell’eroe sulla pelle degli ucraini, Certo , le mie sono opinioni, discutibili, esecrabili magari, ma pur sempre opinioni.
R
Non decide lei cosa devo o non devo pubblicare.
Questo commento, anche se non condivo quasi nulla (e non ritorni a farmi domande ovvie per favore), lo passo, ma, ripeto qui il mio giudizio su ciò che è o meno pubblicabile è insindacabile.
Stando sul pezzo, quello che dice Lavrov contiene molte verità, e non c’è niente da ridere. Ma purtroppo “risus abundat in ore stultorum”.
Fermo restando che è stata la Russia ad attaccare l’Ucraina, e che le responsabilità di Putin sono fuori discussione, a me sembra evidente che non aveva nessuna intenzione di farlo.
Tanto è vero che, da 8 anni, i russi si erano limitati a fornire aiuti militari al Donbass senza intervenire direttamente passando il confine.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è chiaramente il proposito di far entrare l’Ucraina nella NATO, e questa è stata un’iniziativa provocatoria dell’amministrazione Biden di concerto col governo Zelensky.
La Russia ha reagito ammassando truppe al confine ucraino come gli USA reagirono mettendo il blocco navale a Cuba ai tempi della crisi dei missili.
In quel caso i russi rinunciarono e la guerra non scoppiò. In questo caso gli USA non hanno rinunciato al loro proposito e c’è stata la guerra.
Che poi la reazione di Putin sia stata sproporzionata o meno è una cosa di cui possiamo discutere, ma pensare che si sia svegliato una mattina e abbia deciso è chiaramente irrealistico.
Anche perché, se avesse veramente voluto invadere l’Ucraina, e non solo minacciare di farlo, l’avrebbe invasa a sorpresa, come fece con la Georgia, invece di ammassare il suo esercito al confine per mesi rinunciando ai vantaggi dell’effetto sorpresa.
R
Se non aveva intenzione di invade re l’Ucraina allora che ci sta a fare li da un anno? giocare a nascondarella? La Nato non avrebbe puntato missili contro la Russia, la Nato non è nata per attaccare brighe e puntare missili ma per scopi difensivi. Irrealistico è lei che non vuole vedere quello che è fin troppo evidente e dopo un anno lo è davvero in maniera persino disarmante (?).” Se avesse veramente voluto invadere l’Ucraina”…sarebbe a dire? Che quelli che invadono l’Ucraina sono gli ucraini? da una parte e l’altra del fronte? Lenzini faccia un bagno di realtà e poi ritorni con migliori consigli. Comincio a stufarmi.
@Mariagrazia: “comincio a stufarmi”, sarà, ma ha anche nervi e self control da vendere: mi deve spiegare dove li trova. Ed anche dove trovi la fede nel dialogo: ha mai la sensazione che sia tempo perso? In ogni caso ha tutto il mio rispetto. Cordiali saluti.
R
Grazie Francesco. veramente me lo domando spesso anch’io. Forse sono molto “allenata”…
Ricambio i saluti.
pur essendo uno che (mi dicono) mi cimento con la geopolitica, non riesco a capire certe cose che stanno accadendo a margine della Guerra in Ucraina.
La politica degli Stati Uniti, inizialmente, mi è sembrata molto chiara e lineare.
1) approfittare dell’aggressione di Putin per allontanare la Russia dall’Europa occidentale, scongiurando il rischio che, insieme, diventino un gruppo troppo ricco e forte.
2) Indebolire l’Europa con le sanzioni e la rinuncia alle materie prime della Russia e con l’ingresso dell’Ucraina nell’EU, il che he assorbirebbe ingenti risorse finanziarie.
3) rafforzare la NATO con l’aumento delle spese militari europee e l’inclusione di Finlandia e Svezia (e, in prospettiva, Ucraina)
E altro, come già scritto altre volte.
Ragionevole che gli USA avessero previsto che, così facendo, la Russia si sarebbe avvicinata alla Cina per contrastare insieme lo strapotere americano, e avrebbe anche cercato di migliorare i rapporti con India, Sudafrica, Brasile e altri …
Possibile che non lo avessero messo in conto? Sembra che non fosse un’eventualità che li preoccupava.
Questa ipotesi è confermata dal fatto che hanno mandato Nancy Pelosi a sfruculiare a Taiwan, il che spinge la Cina ad allearsi con la Russia.
Qualcuno mi aiuta a capire perché gli USA sembra auspichino che si crei un fronte antiamericano. Cosa ci guadagnerebbero?
R
io auspico che le risponda Trump in persona…secondo me lui la risposta ai suoi quesiti ce l’avrebbe…
@mariagrazia
“io auspico che le risponda Trump in persona…”
Vecchio errore, pensare che un presidente di destra o di sinistra faccia la differenza.
Gli USA pensano solo agli USA, quale che sia il presidente. La politica estera degli ammerigani è SEMPRE aggressiva e invariabilmente miope, è dalla seconda Guerra mondiale che attaccano, invadono, accoppano, perdono e scappano, eppure hanno avuto presidenti di ogni parte. Idem per l’attacco economico all’Europa.
R
già, mentre gli altri pase a che pensano? I russi per esempio? A che pensano? Alla pace nel mondo? Va bè, cambio, speriamo che risponda John Adams.
Caro Nencioni, io, invece, una differenza ce la vedo.
Elementi comuni sono certamente dare soddisfazione ai banchieri, ai petrolieri ed ai mercanti d’armi, che finanziano le campagne presidenziali.
A parte questo, Trump pensa agli interessi degli USA in chiave isolazionista. Dazi, riduzione dei costi delle attività militari all’estero, ripiegamento verso l’interno dalla nazione, o, tutt’al più, verso il continente americano.
Biden, invece, come già Obama, è globalista e proiettato verso l’esterno, verso l’occupazione di sempre nuovi spazi in giro per il mondo.
La differenza di fondo, secondo me, è che la corrente di pensiero di Biden ritiene possibile che gli USA, in prospettiva, possano arrivare a dominare tutto il mondo (300 milioni di persone che dominano su 8 miliardi). Una specie di nuova versione dell’impero romano, una pax americana, con le portaerei e le basi aeree al posto delle strade consolari e delle fortezze.
La corrente di Trump, secondo me, vede questa prospettiva irrealizzabile, o troppo costosa da raggiungere e mantenere nel tempo, e pensa ad un mondo multipolare diviso tra eree di influenza. Un ritorno alla guerra fredda, magari basata su 3 o 4 poli anziché 2 (ad esempio, Americhe, Europa comprendente la Russia, Cina, India. da capire con chi starebbe il Giappone, la Corea e altri …)
R
Trump pensa solo ai fatti propri e a destabilizzare la democrazia.
Biden non è quel mostro accaparratore che lei o altri volete dipingere. Le cose sono molto più semplici e molto più complesse, allo stesso tempo.
Ognuno si fa il proprio film che non è detto corrisponda alla realtà. Il più delle volte è solo il film che ci piace vedere.
Sto parlando di correnti, non di singoli presidenti. Se Trump e Biden sono persone serie e oneste o no non è poi tanto rilevante.
Gli Stati uniti oscillano da 150 anni tra la tendenza isolazionista e la tendenza globalista/interventista.
In una certa misura sono correnti trasversali rispetto agli schieramenti Democratici- Repubblicani.
Bush junior e Obama erano altrettanto interventisti.
R
Trump serio e onesto? Ma non mi faccia ridere…”Risate”, infatti, ci sta.