Capisco che chi fa opposizione al governo sia in fibrillazione e debba dare prova di esistenza in vita, dati anche gli ultimi risultati elettorali.
Ma il coro di proteste contro il ministro Valditara e l’ipocrita suonata di batteria di tutta la sinistra finalmente unita da una causa comune: screditare il più possibile il governo con ogni mezzo, suona fasullo e ipocrita e provocato dal terrore di finire nell’oblio totale.
Il pestaggio, odioso di due studenti davanti ad un liceo di Firenze da parte di non meglio identificati appartenenti a un gruppo definito di estrema destra, insomma una scazzottata fuori dalla scuola come succede spesso è diventato il pretesto per urlare al governo fascista.
La dirigente scolastica di un altro liceo di Firenze ha scritto una circolare per gli studenti che tra le altre cose dice:
“Chi decanta il valore delle frontiere, chi onora il sangue degli avi in contrapposizione ai diversi, continuando ad alzare muri, va lasciato solo, chiamato col suo nome, combattuto con le idee e la cultura. Senza illudersi che questo disgustoso rigurgito passi da sé. Lo pensavano anche tanti italiani per bene 100 anni fa ma non è andata così”.”
Premesso che la violenza va condannata sempre e comunque da qualsiasi parte arrivi e premesso che i responsabili vanno denunciati e perseguiti e che queste cose non devono succedere, la preside firmataria della circolare rimane pur sempre un funzionario di stato nell’esercizio delle sue funzioni e come tale ha il dovere di rispettare il governo in carica.
Non è tenuta a fare opposizione o propaganda politica. E non ricordo che durante il governo gialloverde, quello per intenderci che ha tenuto i migranti sui ponti delle navi per giorni e giorni, oppure quello che ha sospeso medici, infermieri, docenti, funzionari statali, dal loro lavoro e lasciati a casa senza stipendio perché contrari ad iniettarsi un vaccino sperimentale con potenziali effetti collaterali, ci fossero denunce di questo tipo.
Non ho letto circolari contro le repressioni delle proteste contro il discriminante Green Pass che impediva ai cittadini che ne erano sprovvisti, di entrare nei negozi o nei bar o in banca e in posta e che li ha discriminati come appestati o come gli ebrei durante il fascismo. Non ho letto lettere di presidi di liceo con riferimenti ad una repressione fascista da parte del governo in carica, mentre accadeva tutto questo.
E non mi risulta che la scuola sinora sia stata quel paradiso, quell’Eden rispettoso e idilliaco dove la netiquette è di casa o di classe. Anzi, negli ultimi decenni la scuola, lasciata allo sbando da tutti i governi è diventata un posto dove i docenti hanno paura ad entrare per tema di finire bastonati e dove le classi “pollaio” (che franano in testa agli studenti) sono sempre più ingestibili.
Se la sinistra (che io ho sempre votato) continua per tutta la legislatura sperando di far cadere un governo democraticamente eletto con questi argomenti, credo che dovrà aspettare ancora a lungo prima di rivedere le percentuali dei consensi a suo favore salire.
L’opposizione è fondamentale in democrazia ma l’ipocrisia in questa manifestazioni di ipocrita “sconcerto” da parte della sinistra, significa, secondo me, solo strumentalizzazione fine se stessa che non aiuta che ad aumentare il clima di odio già presente da anni nel paese e che si fa sempre più pericoloso.
Sono totalmente d’accordo con lei.
Credo anche che quelle presidi – più grave che se fossero state insegnanti – dovrebbero ricevere una lettera di richiamo, perché hanno fatto qualcosa che non erano legittimate a fare.
E’ stato un abuso di potere o roba del genere. I ragazzi hanno fiducia nella scuola e un’insegnante o funzionaria che approfitta della sua posizione per influenzare i ragazzi si comporta in maniera molto scorretta e contraria alla funzione per la quale riceve lo stipendio.
Peraltro, se non sbaglio, il pestaggio di Firenze è stata la reazione ad un’azione di studenti di sinistra che hanno cacciato degli studenti di destra che facevano volantinaggio.
E’ vero che di questi tempi l’odio e l’aggressività sono in crescita e basta un episodio banale per scatenarli. Speriamo che col tempo la situazione si normalizzi.
Quanto alla sinistra, non può sperare di recuperare consensi facendo sgambetti alla destra.
La destra ha vinto le elezioni e fino alle elezioni successive la sinistra ha il diritto e il dovere di contestare i provvedimenti che non condivide, ma non si deve inventare storie di fantasmi.
Non per difendere o condannare nessuno, ma mi piacerebbe che si sapesse finalmente la verità, oltre la retorica che invade il paese dalla mattina alla sera:
https://www.open.online/2023/02/23/firenze-aggressione-liceo-michelangiolo-prof-testimone/
La verità, quella che si può anche definire con un verso di una canzone…”La verità ti fa male, lo so”.
Ripeto, non per difendere o condannare ma perché la verità è l’unica vera fonte di democrazia.
Ai miei tempi la scuola era un luogo dove attingere istruzione attraverso le varie materie di programma (Italiano, Matematica, Scienze, Fisica… ed Educazione Civica).
La politica in classe non esisteva.
Noi studenti dovevamo solo … studiare e comportarci da onesti ed educati cittadini.
I docenti cercavano di inculcarci il sapere (chi in modo perfetto chi meno – anche i prof. non sono tutti bravi allo stesso modo -) e basta.
La politica era un tabu’…, giustamente.
Modi corretti da tenere in societa’ o eventuali delucidazioni o chiarimenti sulle materie di studio…erano approfonditi a casa, meglio per chi aveva la fortuna di vivere con genitori istruiti ed educati, altrimenti potevano sopperire alle lacune le eventuali ripetizioni private o gli esempi dei migliori (accompagnati con chi e’ meglio di te e fai le spese, recitava un detto).
In sostanza lo studio e la educazione (civica), unite all’ora di “religione”, erano i cardini del sistema scolastico.
I tempi poi sono mutati col risultato che nelle aule scolastiche oggi si fa politica…
Spesso questa genera e degenera pero’ in odi, pestaggi, faziosita’ e quant’altro … con sovente danno per la cultura che oggi, fra i giovani, lascia alquanto a desiderare.
Che dire?
Noi vecchi comuni mortali cittadini non abbiamo purtroppo il potere di mutare positivamente questo mondo che fa il suo corso, buono o cattivo che sia; possiamo piuttosto, per chi vuole, continuare a sforzarci di essere sempre onesti cittadini ed umili esempi di correttezza applicata alla vita.
L’essere umano e’ libero: bene e male sono una sua scelta.
Ognuno fa come gli pare e ritiene meglio.
Le conseguenze delle varie condotte si vedranno immancabilmente in seguito.
R
Romolo, ho trovato questo suo commento “confortante”. “…bene o male sono una sua scelta”, lo trovo molto saggio.
Leggo la testimonianza del professore
“Sono usciti quelli dei Collettivi e hanno cominciato ad insultarli e strappare i volantini. Hanno tirato delle spinte e a quel punto quelli di Azione Studentesca hanno cominciato a picchiare”.
Strano, qui il professore non considera più la dualità “aggressore-aggredito” proclamata con martellante insistenza e verità assoluta, per la Russia nei confronti dell’Ucraina.
Qui si va alla ricerca delle cause pregresse, delle provocazioni dell’aggredito nei confronti dell’aggressore, e se proprio non si giustifica l’aggressore (“certo hanno esagerato”), le responsabilità andrebbero almeno ripartite.
R
certo se un professore è costretto a chiedere di rimanere anonimo, la situazione della scuola pubblica e della democrazia in generale, non è delle migliori e non certo per colpa di Meloni che è appena arrivata.
Questa non me la ricordavo:
Brava gente ma non fessi
MARIAGRAZIA GAZZATO
19 Luglio 2017 alle 06:22
1 minuti di lettura
Ormai siamo alla presunzione di accoglienza, all’accoglienza supposta, anzi, proprio alla supposta tout court.
Noi italiani accogliamo sì, ormai da lungo tempo, non vogliamo che la gente muoia né in mare, né altrove. Siamo solidali con la miseria, con la fame, con le sofferenze di tutti i popoli della Terra, ma vorremmo anche non essere presi per il rotto della cuffia. Insomma, di fare il cul de sac d’Europa non siamo poi così contenti.
Mi sembra che i nostri «amici» europei ci stiano prendendo letteralmente per il naso, sotto tanti punti di vista. In Italia i centri di smistamento sono ormai al collasso, le città sono diventate un via vai di disperati che chiedono l’elemosina e le strutture d’accoglienza sono in realtà campi di battaglia dove la malavita prospera.
Eh no, signori politici, così non siamo più d’accordo. Italiani brava gente sì, ma fino a un certo punto.
Se per essere bravi dobbiamo anche passare per fessacchiotti o peggio, io, da italiana, non ci sto.
Nonostante tutto, non passo con la Lega di Salvini e neppure con il Movimento 5 Stelle di Grillo, che non fanno nient’altro che astenersi quando devono prendersi delle responsabilità. Anche se bisogna dar atto che entrambi i gruppi rimestano spesso nel torbido, facendo venire fuori qualche vecchio altarino dal brodo di «cultura» in cui sta immersa la politica politicante, quella fine a se stessa, tanto per intenderci.
In ogni caso a mio parere urge subito una classe politica sensata e sensibile, che sappia finalmente prendersi cura dei problemi creati da questi arrivi continui di migranti sulle nostre coste, che abbia grandi competenze e onestà, e coraggio per prendere anche scelte dolorose che possono deprimere il moloch del consenso. Insomma, forse cerco l’impossibile.
Pubblicata su La Stampa
beh, diciamo che forse siamo ancora li anche se è passato un po’ di tempo.
Il problema di fondo, di cui nessuno vuole parlare – non so perché – è che la popolazione africana, bengalese ecc… cresce velocemente, mentre le risorse naturali di quei Paesi diminuiscono.
Difficile aumentare le risorse, perché ci sono problemi climatici.
Se gli diamo risorse noi dei Paesi “ricchi”, la popolazione aumenta ancora di più, perché la mentalità è di fare più figli possibile, e più risorse hai per mantenerli, e più ne fai.
Quindi, questi Paesi sono una sorgente inesauribile di persone, e quelle che possiamo accogliere noi non bastano a risolvere il problema.
Devono cambiare mentalità e fare meno figli.
Non c’è bisogno di interventi liberticidi. Basta seguire l’esempio dell’Italia, dove la crescita si è fermata e nessuno è stato costretto a rinunciare a qualcosa.
R
la denatalità in Italia è un problema non una soluzione.
Signora Gazzato, la denatalità è un problema se tutti gli altri crescono, così come il disarmo unilaterale.
Ma è ovvio che solo con una stabilizzazione della popolazione mondiale su valori accettabili si può raggiungere l’equilibrio.
Non si raggiunge certo l’equilibrio facendo a gara a chi cresce di più.
Se si continua a crescere, gli unici strumenti di sr’tabilizzazione saranno le epidemie e le guerre.
Chiaro che con la decrescita fino a valori ottimali di opopolazione bisognerebbe cambiare il modello economico, che oggi è basato sulla crescita, in un modello basato sulla stabilità.
Ma si può fare.
Più facile combattere la crescita demografica che combattere l’effetto serra senza fermare la crescita demografica. Basta cominciare a parlarne e le soluzioni si trovano.
Purtropppo, invece, si continua a parlare per slogan, tipo “La denatalità è un problema”, “l’invecchiamento della popolazione – che ovviamente sarebbe transitorio – è un problema”, “Abbiamo bisogno dell’immigrazione per compensare la denatalità”, che apparentemente suonano bene, ma non portano a nessuna soluzione.