Guess what

Pop corn corn popped
splash lash mash bush
there you were where
I was aware.
Too keen mind you
no hands hands off
try hard most time
time passed all right.
Alive lively and gay
jumping strolling
rolling all day.
That was your you
could be me too
at night she come
sits on armchair,
from there
at me she stares.
White you dark you
bless you nice soul
nice one like no-one
to me the best for
ever rest.
Whenever you come
to my mind can’t help
remember with a sigh
that long and awful
darkest night.
But above all remain
the signes you left behind
in all the hearts that knew
your smile.

4 commenti su “Guess what”

  1. Monday’s child is fair of face
    Tuesday’s child is full of grace
    Wednesday’s child is full of woe
    Thursday’s child has far to go
    Friday’s child is loving and giving
    Saturday’s child works hard for his living
    And the child that is born on the Sabbath day
    Is bonny and blithe, and good and gay.

    R


    [Monday’s child is fair of face/ Tuesday’s child is full of grace/Wednesday’s child is full of woe/ Thursday’s child has far to go/Friday’s child is loving and giving/ Saturday’s child works hard for his living/And the child that is born on the Sabbath day/Is bonny and blithe, and good and gay.”
    Filastrocca americana per insegnare ai bambini i giorni della settimana.
    Lenzini, lo avrebbe dovuto scrivere lei, cosi sembra sua. Quella scritta qui, invece, è mia.

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  2. Scusate la battuta ma…

    “che niente niente il blog della Sig.ra Gazzato sta prendendo la strada di Nando Mericoni interpretato da Alberto Sordi in “Un giorno in Pretura”?

    “Ammazza li mericani”!
    “Kansas City”!!
    “Maccheroni mi avete provocato e io vi distruggo”!!

    Tutto scritto in inglese… sia le poesie della Gazzato che le lettere di Lenzini…

    Waho!!

    Va’ bene che l’Italia, l’Europa e gran parte dell’Occidente si sono americanizzati da un bel pezzo, pero’… di grazia, sig.ra Mariagrazia, un briciolo di italiano per i poveri rustici ineruditi sarebbe possibile?

    Magari anche lettere in inglese ma… con i sottotitoli o il doppiaggio in italico idioma?

    Grazie.
    R
    Ha ragione Romolo
    Si, diciamo che dovrei tradurre, ma mi piacciono di più cosi. Le ho scritte su un blog culturale del Guardian, direttamente e ispirate dal tema in discussione e mai tradotte. Ovviamente le ho scritte in inglese non per “tirarmela”, come si dice, ma perché il Guardian è inglese e le ho “sentite” cosi. E un po’ anche perché, a volte, mi riesce più facile esprimere certe cose in una lingua diversa dalla mia lingua madre, credo per una sorta di pudore. Comunque, ha ragione, ne farò la traduzione, ma non saranno più la stessa cosa.

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    • Ovviamente volevo solo scherzare prendendo ad esempio Nando Moriconi (Alberto Sordi) che, sfegatato fan della cultura americana, si prodicava nel praticarla parlando inglese…,ovviamente “maccheronico”, ed esaltando il cibo d’oltre Atlantico: salvo poi buttarlo nella spazzatura a vantaggio di un buon piatto di…maccheroni nostrani!!!
      Comicissimo.
      R
      certo, unico: “questo lo damo ar gatto, questo a e cimici…”

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