Risparmiaci

Non mi importa nulla delle vicende della casa Reale britannica, da quando è morta la regina non mi sembra neppure più la stessa. Ma una famiglia di comparse litiganti ossessionata dalla pubblicità e dal narcisismo di ognuno dei componenti.

A cominciare dal re, del tutto inadatto al ruolo, per finire al principino Henry, un tipetto rosso malpelo che non fa che contorcersi per restare sulla cresta dell’onda e far parlare di sé.

La pena che mi faceva vederlo ai funerali della mamma è stata spazzata via del tutto dalla sua ultima sparata pubblicitaria. Il suo libro che avrebbe anche potuto risparmiarci.

Di certo non lo leggo, se me lo regalano lo strappo pagina dopo pagina. Un libro di un gossiparo che pensa solo a se stesso e che se ne frega del mondo intero.

Uno che sta volutamente trascinando la casa reale inglese dentro una pozzanghera di gossip che infangherà tutti. La povera Elisabetta non se lo merita pur con tutti i suoi (umani) errori.

Un gossiparo inutile che cerca scuse per giustificare davanti al mondo la propria totale inettitudine a vivere.

Il titolo e trattamento completo di Harry è il seguente: Sua Altezza Reale il Principe Henry Charles Albert David, Duca di Sussex, Conte di Dumbarton, Barone Kilkeel, Cavaliere Comandante dell’Ordine Reale Vittoriano, Personale Aiutante di Campo di S.M.”.

………………………

Perbacco…ma, visto che gli fanno tanto schifo tutti, perché non abdica a tutti i suoi titoli?

Henry spare us please. Henry etc.etc,etc, Risparmiaci per favore le tue personali stomachevoli contorsioni.

The joy of life

Love is a bar of chocolate
in the cold winter nights
when everything is still
only the mourn of wind
through the willow tree.


Love is a voice too loud
into the silent room
when you stand all alone
and dark comes far too soon.


Love is a conversation where
you are right or wrong
the only thing that matters
it can last all night long.


Love is that laugh for nothing
that brings the joy of life
and in the coldest winter
makes you feel warm inside.

L’ho scritta qualche anno fa,non me ne ricordavo per niente e l’ho ritrovata per puro caso.

Il “gioco” democratico

I fatti di Brasilia non possono che essere una copia dell’assalto a Capitol Hill, Usa del 6 gennaio 2021 quando un gruppo di rivoltosi, fans di Donald Trump, presidente uscente, ne ha invaso la sede con le armi e ci sono stati 5 morti.

Un’inchiesta parlamentare ha stabilito la responsabilità di Trump in quella vicenda e lo ha deferito al dipartimento della Giustizia.

Che ci sia lo zampone dell’ex presidente brasiliano Bolsonaro, nell’assalto alla sede delle Istituzioni a Brasilia nel tentativo di sovvertire il risultato di libere elezioni, pare scontato. E, guarda caso l’ex presidente non si trovava in Brasile ma in Florida, poco distante da Mar – a – lago, nota residenza di Donald Trump. Una coincidenza?

I due pare siano amici e non sembra curioso che anche lui come Trump, abbia cercato di screditare e (forse) sovvertire la recente vittoria di Lula?

Insomma. la devastazione ai palazzi delle Istituzioni di Brasilia da parte di fans di Bolsonaro che il presidente Lula ha definito “fascisti”, assomiglia molto alla devastazione attuata da facinorosi fans di Trump a Capitol Hill, Usa, due anni fa. Non ci vuole neppure molto a mettere assieme i due fatti.

Ora pare che la situazione in Brasile sia sotto controllo. I responsabili degli assalti presi in consegna dalla Forze dell’ordine e però restano molti interrogativi. Per esempio come mai i facinorosi assaltatori siano riusciti a fare quello che hanno fatto sotto al naso della polizia. Anzi, pare che alcuni poliziotti siano stati colti mentre si facevano selfie coi manifestanti.

Un copione già visto e ancora peggiore di quello americano. Inquietante perché i due protagonisti (sulle responsabilità di Trump sembrano non esserci dubbi, su quelle di Bolsonaro verrà fatta luce) sono “liberi cittadini” e in grado di influenzare con le loro “iniziative”, una parte considerevole di loro sostenitori.

Anche se Bolsonaro si è dissociato dai manifestanti, le sue parole non convincono troppo e ci vorranno molte inchieste prima che la verità venga a galla.

Ma Lula sembra deciso a scoprirla, ne va della democrazia in Brasile e non solo. E si tratta di una “candela” che vale e vale anche molto, il “gioco”.

La stessa zuppa

A chi non si interessa di politica non importerà nulla delle primarie del PD. La politica non è interessante, a mio parere, se la si vede solo sotto il profilo “politico” cioè del complottismo che serve per arrivare a conquistarsi posti di potere.

Quella non è politica ma arrivismo e di arrivisti ne abbiamo piene le scatole. La politica è anche conoscere il prezzo dei fagioli – diceva Bertold Brecht. Con quello che ne consegue, ora potremmo dire…è anche conoscere il prezzo della benzina.

Ora, pare sia arrivata una figura (abbastanza) nuova sulla scena politica. Questa figura avrebbe il compito di rinnovare dalle radici un partito che sembra moribondo, collassato e semi distrutto ma che ha ancora voglia di reinterpretarsi per cercare di sopravvivere.

Sto parlando, ovviamente del PD. Ma c’è qualcuno a cui interessa sapere che fine farà? Dubito. A parte i diretti interessati, sono pochi in Italia quelli a cui interessa il destino del PD. E lo trovo più che giusto; infine abbiamo già tanti problemi.

Dunque la figura nuova balzata agli onori delle cronache in questi giorni é quella di Elena Ethen Schlein, candidata alla segreteria del PD. La prossima segretaria che dovrebbe prendere il posto lasciato vacante da Enrico Letta dovrebbe essere lei. Ho questa vaga sensazione. Quale momento migliore per candidare una donna? ora o mai più, direi. Il partito democratico è piuttosto restio a candidare donne nei posti chiave, segretario(a), poi…ma con Meloni al governo, quale migliore occasione?

E Elly ha ottime chances. Lei vuole riformare il partito dalla testa ai piedi, lo vuole rivoltare, mettere a testa in giù e piedi in alto, cambiare nome, cambiare tutto.

Vuole un PD diverso dal PD, lontano anni luce dal PD, quindi…che PD?

Il PD che non c’è. Lo cercherà e forse lo troverà e forse lo chiamerà in altro modo ma non sarà più PD:

Ha una bella faccia pulita, Elly, ma basterà? Forse. Lei ci spera, si vede. Entusiasmo che paga, certo, faccia nuova partito nuovo. Ma ci riuscirà? Ha un compito molto difficile, da equilibrista direi. Ma ce la può fare. O, almeno, ci può provare.

L’importante è che non si scoraggi e non sembra una che si scoraggia. Dunque forza Elly e coraggio Elly. Dai Elly…beh, si insomma ce ne vuole tanto per rifondare un partito che boccheggia anche con la maschera d’ossigeno.

Ma, credo che se davvero vuole cambiare, deve lasciare tutto come sta. E fare finta che non sia successo nulla. Fregarsene del passato e guardare avanti dritto a sé. Sapendo che il PD non si dirige, si subisce o si distrugge.

Se non sarà il PD a dirigere ( o distruggere) Schlein, forse potrà nascere qualche buona idea. Altrimenti sarà la stessa zuppa di pan bagnato.

Restyling

Si sa che sono vestita di pezze variopinte e che ho le scarpe rotte, il fazzoletto in testa, il naso adunco con una verruca proprio sulla punta e che cavalco una scopa. Tutto questo lo si sa.

Ma qualcuno si è mai chiesto come mi sento io ad essere rappresentata cosi? Non credete che sarebbe anche arrivato il momento per un restyling? Si, insomma, una remise en forme, un cambio di stile. Insomma mi sono stufata di essere racchia, va bene?

E allora per il prossimo anno ho deciso di mettermi nelle mani di un centro estetico che mi dovrà trasformare in una splendida creatura.

Non dico che mi presenterò come Biancaneve, no. Ma un pochino meglio agghindata si. E magari lascio a casa la scopa e mi presento su un monopattino volante. Una parrucca bionda e fluente e un trucco che copra le rughette e magari, perché no? anche un bel paio di occhiali fumè per nascondere le occhiaie.

E poi, al posto del sacco un bel trolley di quelli ultimo modello oppure uno zainetto colorato patchwork.

E il vestito? Basta col vestito da romana, che non ho mai capito che cosa sia se non quegli stracci da pezzente, no, indosserò una tunica ricoperta di strass e sotto un pantalone nero e stivaletto a punta.

Ecco, così sarò presentabile…ma, un momento, cosa mi vesto e trucco a fare se non mi vede nessuno? Evabbè lo faccio per me stessa come si di ce oggi, per la mia igiene mentale, che diamine mi sono stufata di essere chiamata “brutta Befana”, qualche fotografo nottambulo che mi sorprende a cavalcioni del mio monopattino mi vedrà splendida e poi metterà le foto in rete e cosi la farete un po’ finita con questa “vecchina stracciona”.

Ho anch’io la mia autostima , non vorrei finire depressa, alla lunga, questa storia che sono vecchia e brutta mi ha stufato.

E prendo contromisure. Così è anche se non vi pare.

La Befana

La mossa della Befana

Pare che Putin abbia dichiarato il cessate il fuoco a partire da domani alle 12 fino alla mezzanotte del 7 gennaio.

La Befana che porta questo “dono” , sarebbe il patriarca Kirill il quale sembra aver convinto Putin a compiere questa mossa per permettere agli ortodossi di celebrare il loro Natale.

“Russian troops must hold fire for 36 hours in order to mark Orthodox Christmas, it said.”

(The Guardian Int. scrive in una nota).

Beh, buona novella direi. Ma questa improvvisa “bontà” del leader russo apre forse qualche spiraglio alle trattative di pace?

La Befana (russa) questa volta potrebbe anche essere lui e potrebbe anche essere una buona occasione per finirla con questa guerra insensata che sta causando morte e distruzione da un anno in un paese sovrano aggredito brutalmente e ovviamente anche tra le truppe di occupazione visto che gli ucraini non si sono lasciati intimidire ma combattono strenuamente e con grande determinazione per la libertà.

Ma lui dice che accetterà di piantarla solo se gli ucraini accetteranno a loro volta di lasciarlo comandare a casa loro riconoscendo come russi i territori da lui occupati con la forza.

Beh, richiesta piuttosto difficile da accogliere dopo quanto è successo. Credo che gli ucraini non accetteranno mai una simile proposta se li conosco un poco dopo quanto è successo dal 24 febbraio dello scorso anno ad oggi.

Dunque?

Sarebbe sperabile per tutti che Putin si mettesse una mano sulla coscienza ( trovandola) e si chiedesse se non farebbe bene a cogliere questa occasione del Natale ortodosso per chiuderla qui. Farla finita, insomma. Sarebbe anche nel suo interesse visto che la sua “operazione speciale” si è rivelata una guerra dalla quale ha difficoltà ad uscire.

Ci potrebbe uscire ogni momento se volesse e sarebbe un bene per tutti. Questa richiesta potrebbe nascondere la volontà di dimostrare al mondo la sua “buona volontà” a trattare?

Sarebbe davvero il miracolo della Befana.

Ma gli ucraini non ci credono e rispondono: “ipocriti”. Già difficile credere alla Befana da adulti, forse è solo una mossa per riprendere fiato e poi ricominciare tutto a capofitto. Fidarsi è bene? Già, ma non fidarsi, in molti casi, è meglio. Forse questo è uno.

Con che faccia?

Vorrei fare dell’ironia sulla vacanza a Cortina di Giuseppe Conte in un hotel a cinque stelle lusso, pare alla modica cifra di euro mille a notte Ma non mi va.

Non mi va di fare ironia su una cosa che ritengo francamente d i s g u s t o sa.

Questo bel tipetto qui è un parlamentare della Repubblica, entratoci per le vie che sappiamo, nominato dal suo partito di riferimento, i “rivoluzionari da operetta, ipocriti appendi cappello che si sono incistati al potere mandando a “Fanculo” tutti i politici, la casta, le poltrone, il poltronismo, i mangia pane a tradimento (a loro dire) che stanno col c…ben piantato sulle poltrone e non fanno gli interessi del popolo.

Molti italiani li hanno votati e hanno governato fino ad uno sputo di tempo fa. Facendo cadere il governo Draghi e mandandoci a votare in estate.

Ora sono opposizione. Ma come la fanno? Nel modo più ipocrita e inconcludente che sia possibile, cosi come hanno governato.

Certo, sono in buona compagnia, ma loro da governo o da opposizione, sono la quintessenza dell’ipocrisia.

Il loro leader, il pacifista, pauperista Conte, può permettersi di andare a fare il casto divo a Cortina con la morosa, dopo aver pianto al telefono parlando ai poveri ammassati davanti alle sedi della Caritas per un pasto caldo.

L’apoteosi dell’ipocrisia grillina materializzata nell’avvocato che perde tutte le cause tranne la sua egoistica e personale, da furbo arrivista, arrampicatore sugli specchi, trasformista e che ora anche platealmente spiattella la sua ricchezza alla faccia della povertà. Con che faccia?

La sua, quella di uno che ne ha cosi tante che la mattina per lavarsele ci impiega una cifra e ormai non sa bene neppure lui dove sia posizionata la principale.

Unduetre

Fateci caso: se togliamo i numeri doppi e gli zeri, la data di oggi può comporre la sequenza 1 – 2 – 3.

Cosa possa voler dire questo, non ci provo neppure a capirlo. Ma, come sapete la numerologia, anche se non è una scienza esatta, è pur sempre un dilettevole gioco enigmistico (e non solo).

Allora proviamoci: 1 sta per il primo giorno dell’anno nuovo e questo lo si sa, 2 sta per il secondo millennio, 3 sta, ovviamente per la sequenza numerica dell’anno in corso. E fin qui…ma potrebbe voler dire altro.

Pensiamoci.

Dunque, un due tre… fante cavallo e re. Un, due tre, si dice quando si inizia qualcosa, tipo…un due tre, un due tre,,,questo è il valzer del moscerino…, dunque una canzoncina molto nota.

Ma potrebbe anche essere meno banale.

Cioè a dire: uno, due e tre, voilà questo è l’anno che cambierà la vita in meglio a molti, perché, se è vero che non c’è due senza tre, allora il tre, essendo il numero perfetto, non può che essere migliore del 2 che lo ha precedeuto.

Beh, se siete arrivati fono a qui siete bravi. Ma proseguo.

Volodomyr Zelensky è stato nominato “uomo dell’anno” ed ha avuto la copertina del Times. Quindi un numero uno. A Putin niente, al massimo a lui possiamo dare uno zero (ma non rientra nel tema che non prevede lo zero, quindi non consideriamolo). E Ursula Von der Leyen, nominata da Forbes “la donna più potente del mondo” è anche lei numero uno.

E chi è due o tre?

Beh, chi se non un re? Lo diamo a King Charles, un bel tre. In condotta e un bel due in tutto il resto. Deve ancora maturare e però lo deve fare in fretta. Pare poco popolare, per ora. O lo è solo perché figlio della regina. E un bel due lo diamo pure alla regina consorte Camilla. Si, se lo è meritato, tanto ha pazientato ( solo per fare la rima).

Ora, forse, qualcuno a questo punto penserà che ho straviziato. No, affatto, ho seguito il mio consiglio e non potrei essere più sobria.

E allora, per finire, dico che mi sembra di buon auspicio…forza e coraggio, un due e tre…vediamo di cominciare bene l’anno e proseguirlo meglio e chi ben comincia…(io non lo so se questo è un buon inizio, lascio giudicare a voi, ma, prego, non con troppa severità, non vorrei meritarmi un bel 2).

PS: veramente il Valzer del moscerino fa “Ullalà, ullallà etc. etc.ma comunque quando si balla c’è sempre un unduetrè…