I profeti di sventura sono tutti ringalluzziti. Non fanno che prevedere disastri e preannunciare cataclismi.
La nostra vita è decisamente cambiata prima col Covid ed ora con l’invasione dell’Ucraina.
Ci dicono che stiamo andando incontro al baratro e avvertono che se non diamo il via libera alla Russia di fare quello che le pare e piace, ci saranno conseguenze anche per noi e forse per l’intero pianeta. Qualcosa come un’apocalisse annunciata da un anno a questa parte quasi ogni giorno. Non è un bel vivere. Non lo è stato col Covid ed ancora non ne siamo usciti del tutto soprattutto a livello psicologico e ora con questa guerra.
Mi dicono che mi devo preoccupare e che devo parlare di pace e che me ne devo fregare degli ucraini e pensare solo all’anima mia.
Scusate ma io non ci riesco. Eppure ci provo. Penso che devo pensare a me e alla mia famiglia e a poco altro ma la mente corre sempre li. A pochi chilometri da qui. Lo so che ci sono guerre dichiarate e non un po’ ovunque nel mondo.
Ma so che c’è anche tanta gente che se ne infischia di tutto. beati loro. Li invidio. Non posso non pensare che la disastrosa seconda guerra mondiale è accaduta anche per l’egoismo della gente che non voleva vedere. E molti sono stati complici del fascismo e del nazismo. Attivi nel mettere in atto le teorie che venivano rese note in maniera subdola e pervasiva e molto attivi anche nell’inventarsi tutti i modi possibili per tramutarle in realtà quotidiana. Se ne sono accorti gli ebrei che giorno dopo giorno hanno dovuto rendersi conto che erano presi di mira anche dalla gente comune solo per la loro fede.
Chi capiva che stava per succedere qualcosa di mostruoso si piegava lo stesso al diktat del dittatore e dei suoi seguaci perché cosi gli sembrava di stare nel giusto.
Perché la gente cerca sempre di sentirsi bene nel gruppo. Si sente spesso sola e si circonda di conoscenti e amici proprio per sfuggire la sensazione di essere solo. Ma la solitudine non è una condizione negativa ma spesso un modo per non mettere a tacere l’anima che vorrebbe farsi sentire.
I contatti umani sono necessari per vivere, nessuno può stare solo a lungo ma la solitudine può anche essere uno stato d’animo e si può sentire anche se in compagnia.
Ora la questione non è semplice, abbiamo tutti paura che questo conflitto si allarghi. Ma siamo sicuri che dichiarandoci “neutrali” ci salveremmo davvero? Siamo sicuri che pronunciando la parola “pace” mille volta al giorno, le cose cambierebbero?
Io penso che sia più conveniente essere solidali con chi viene aggredito perché è giusto esserlo ma anche perché l’aggressore deve sapere che gli ucraini (in questo caso) non sono soli ma hanno alle spalle una solidarietà che si materializza con aiuti di ogni tipo, compresi armamenti sofisticati per difendersi da attacchi continui. In Europa un conflitto cosi non si vedeva dalla fine dell’ultima guerra e l’Europa deve fronteggiare questa emergenza mostrandosi unita il più possibile.
E ora penserò ad altro perché è cosi’ triste pensare che così tanti miei connazionali sono piuttosto per chiudere gli occhi e far finta che questa guerra non ci riguardi (il 52% pare).
Quasi la stessa percentuale di chi non va più a votare. La vita è breve, infischiamocene dei problemi degli altri e pensiamo a viverla al meglio fin che possiamo, sembrano dire, e cosi pensano di esorcizzare la paura e nel contempo si sentono “pacifisti”.
Non lo so se questo si possa definire pacifismo o piuttosto egoismo, noncuranza, indifferenza o altro.
Viene anche a me a volte la tentazione di cambiare idea ma non ci riesco. Sono più pacifista del re ma non posso non pensare che l’umanità si salva solo se si aiuta reciprocamente e combatte insieme tutte le forme di dittatura in ogni loro più subdola rappresentazione.
Le sue preoccupazioni e il suo scoramento sono condivisibili, ma credo che la situazione sia rovesciata.
A fine anni ’30 l’Europa è rimasta indifferente, ha fatto finta di non vedere, di fronte all’arroganza della Germania nazista, e le ha permesso, per amor di pace, di fare quello che voleva.
Negli ultimi anni l’Europa ha fatto finta di non vedere che gli americani, tramite la NATO, stavano stringendo un cappio intorno al collo della Russia con le sue basi militari in Polonia, Romania, Bulgaria ….. e in futuro, Ucraina.
Questo mentre la Russia aveva imboccato la strada della convivenza pacifica con l’Europa e dei rapporti commerciali sempre più consistenti e vantaggiosi.
Per quieto vivere, per non scontentare gli americani, abbiamo accettato che i nostri territori diventassero le basi della minaccia missilistica contro la Russia, senza pensare che, se la Russia fosse attaccata, queste basi sarebbero tra i primi obiettivi della sua ritorsione. (i russi colpirebbero prima noi, non gli americani, che stanno di là dell’oceano).
Abbiamo rinunciato a cercare di fermare l’attacco russo prima che iniziasse (abbiamo avuto mesi di tempo per farlo, mentre Putin ammassava le sue truppe al confine) e abbiamo lasciato che la situazione precipitasse.Sempre per non scontentare gli americani, abbiamo accettato di rinunciare alle materie prime della Russia che ci facevano tanto comodo, facendo crollare il PIL e impennare l’inflazione.
Come si può definire questo atteggiamento?
Non certo egoista. Se fossimo egoisti ci preoccuperemo per i rischi per noi e per le nostre famiglie.
Direi piuttosto che siamo di fronte ad un’ubriacatura idealista e fatalista condita di miopia. Pensiamo che per il trionfo della giustizia valga la pena di distruggere una nazione. Pensiamo che, se l’Ucraina umiliasse la Russia, quella si lascerebbe umiliare e che la questione non ci riguarderebbe.
Pensiamo che, senza le materie prime russe, ne troveremo altre, A costi più alti, ma, pazienza!
Non riusciamo ad immaginare che, in caso di guerra tra NATO e Russia, i nostri soldati andrebbero a morire in Ucraina a migliaia, e che le nostre città potrebbero essere bombardate. Pensiamo che si occuperebbero di tutto gli americani, ma non andrebbe così.
I nostri soldati sono già morti a decine in Afghanistan, in Irak, nella guerra contro la Serbia, ed erano conflitti che non ci riguardavano.
Essere pacifisti, per me, significa credere che i problemi vanno risolti esclusivamente con la diplomazia, e mai con le armi. Chi accetta moralmente le “guerre giuste” è comunque un guerrafondaio.
R
C’è un soggetto che nel suo discorso non viene nominato, come sempre, invece andrebbe fatto a lui. Che lei rovesci la questione non mi stupisce affatto.
Mariagrazia. tu pensi davvero che i cosiddetti “pacifisti” se ne infischiano delle sorti dell’Ucraina?
E che mandando al macello quel popolo -armandolo nell’illusione che possa vincere- lo aiutiamo?
Io credo che l’Ucraina si possa aiutare veramente
cercando con volontà e perseveranza un intervento diplomatico da parte dell’Occidente unito (non di Erdogan o di un singolo altro personaggio).
Buona domenica
R
grazie, altrettanto.
non credo che astenersi dal fornire aiuti militari favorisca il processo di pace. Spero anch’io nell’intervento della diplomazia e l’ho scritto molte volte (e non di Erdogan o di un singolo personaggio, mi leggi poco). Ma escludo che la diplomazia possa convincere un paese libero e sovrano a sottostare ai voleri di un dittatore.
E fornire armi agli ucraini non significa “mandarli al macello” ma, al contrario aiutarli a difendersi da chi li sta massacrando.
E’ commovente questa ragazza che scrive su un cartello: Gli ucraini non sono nostri nemici ma fratelli.
E rischia l’arresto. Si è messa davanti alla statua di un poeta ucraino dove ha portato fiori e una foto del palazzo distrutto a Dnipro il 14 gennaio scorso dai russi.
Ha acceso lumini e va a onorare i morti di questa guerra sostando davanti alla statua. Un macchina della polizia è sempre di vedetta e la guardano con diffidenza come se stesse violando la legge. Invece lei con molto coraggio vuole dire al mondo intero che lei è contraria a questa guerra e che prega per i tanti morti innocenti di questa follia.
https://www.theguardian.com/world/2023/jan/28/russians-arrest-victims-war-ukraine-kremlin-dissent-memorials
Mi sa che quell’altare durerà poco e però vediamo che non tutti i russi sono d’ accordo con Putin e c’è chi ha il coraggio di manifestarlo apertamente in un paese dove solo a dire la parola guerra ti mettono in carcere.
Veramente che gli ucraini sono fratelli dei russi lo ha detto anche Peskov, il portavoce di Putin.
Per loro l’Ucraina è storicamente ed etnicamente parte della Russia. Per loro non c’è differenza tra russi e ucraini.
I russi non odiano gli ucraini. Sono gli ucraini che odiano i russi.
R
ma…si sente bene si?
Signora Gazzato, mi sento benissimo e, per farmi capire, mi permetta di argomentare un po’.
L’Ucraina fa parte della Russia dai tempi di Pietro il Grande. Molto prima, nel 900, Kiev era la capitale del granducato di Rus, che diede il nome attuale alla Russia.
Prima di Pietro il grande non era mai stata una nazione indipendente, ma aveva fatto parte di altri stati (Lituania, Polonia ….)
Gli ucraini hanno più volte subito soprusi dai russi, soprattutto ai tempi della dittatura di Stalin, e parte di essi reagirono appoggiando l’esercito nazista quando invase la Russia.
Da qui probabilmente l’odio degli ucraini verso i russi.
I russi, invece, non ce l’avevano con gli ucraini in generale, ma contro quella parte della popolazione che aveva simpatizzato, e in parte simpatizza ancora, con i nazisti.
Che l’Ucraina, come del resto la Crimea e il Caucaso, sono state sempre state considerate parte della Russia, e non regioni sottomesse, lo dimostra il fatto che da queste regioni sono venuti alcuni dei più importanti dirigenti della Russia. Trotsky e Krusciov venivano dalla Crimea, Stalin dalla Georgia, Breznev era nato vicino a Kiev.
Se l’Ucraina fosse stata considerata con ostilità, Krusciov non avrebbe mai accorpato la Crimea, dove era cresciuto, all’Ucraina.
Dopo l’indipendenza dell’Ucraina, che fu una decisione quanto meno frettolosa e attuata maldestramente in un momento in cui la Russia era nel caos, i russi hanno sempre cercato di stabilire rapporti di buon vicinato e di alleanza con l’Ucraina. L’Ucraina, viceversa, ha preferito allontanarsi per avvicinarsi all’Unione Europea e all’America.
I russi non hanno invaso l’Ucraina per odio contro il popolo ucraino. Tutt’al più odiavano i suoi dirigenti ostili considerandoli quasi dei traditori della patria.
A ben guardare il vero motivo principale dell’attacco russo all’Ucraina non è stata neppure la guerra civile in Donbass, ma la paura che entrasse nella NATO.
Gli ucraini stanno subendo i bombardamenti perché si tovano in un territorio i cui governanti si sono dichiarati nemici della Russia.
Analogamente, gli americani nella seconda guerra mondiale non bombardavano l’Italia per odio verso gli italiani, ma perché era governata dai nazifascisti.
Non bisogna far confusione tra il popolo e i suoi governanti. Le guerre i governanti le decidono, e il popolo le subisce.
R
Luigi, lei, a mio parere fa confusione e continua propinare le sue difese (illeggibili per me) nei confronti di un aggressore di un popolo libero e sovrano. Lasci stare per favore le ricostruzioni storiche, se voglio le so trovare da me guardi al presente e si convinca che sta scrivendo grosse …inesattezze.
Tornando alla cronaca, dato che con i “se” ed i “ma” si passano le serate ma non si va lontano, qualcuno crede DAVVERO di costringere i Russi a chedere pietà e perdono vietandogli di venire in vacanza in Sardegna? Gente che è sopravvissuta all’assedio di Stalingrado mangiandosi le cinture dei calzoni? Li vedete i video che arrivano dalla Russia? Gente tranquilla, che si fa gli affari propri come al solito (esattamente come noi, del resto). centri commerciali pieni di roba, bimbiminkia che ballano su tiktok… Solo i nostri bravi giornalisti farneticano di economia in sfacelo, dimenticando che la maggioranza del pianeta, inclusi Paesi molto ricchi, NON HA imposto sanzioni a Mosca. La Russia non può perdere: è troppo grossa, troppo ricca, troppo popolata, troppo armata, troppo appoggiata. Quello che non vende a noi lo vende a Cina, India, Africa e Sudamerica. Putin sarebbe pazzo e circondato da militari pronti alla diserzione e dal popolo pronto a marciare sul Cremlino gridando “Libertà e McDonald”? Ma che brutti, bruttissimi film di serie C che vi guardate….
Qualunque soluzione arriverà dovrà essere di compromesso, si rassegnino Zelensky e le anime belle del “la pace sarà quello che diciamo noi”: non perchè Vladimir sia nel giusto, ma perchè o stermini l’avversario e i suoi discendenti per cinque generazioni, oppure devi accettare un accordo che non umilii nessuno dei due.
R
eh già. Bravo Alberto. Il buon senso a me piace. Bisogna vedere però, forse da vicino quello che stanno facendo i russi li. E poi parlare. Magari si facessero accordi bilaterali, nessuno sarebbe cosi pazzo da dire che non sarebbe auspicabile. Ma se poi continua l’imposizione sull’Ucraina di forze esterne e che vogliono comandare a casa d’altri, te li raccomando gli accordi bilaterali.
Ma chère, gli accordi e il minestrone si fanno con quello che si ha in dispensa. Non è scritto da nessuna parte che debbano essere per forza equi e giusti, non esiste il diritto ad aver ragione e la quota protetta di confini da mantenere. All’ Italia hanno fregato, letteralmente rubato fette di Dalmazia, di Trentino, di coste liguri, per riavere Trieste abbiamo aspettato anni… Embè? Con lo stessso metro che vogliamo usare in Ukraina saremmo ancora lì a guerreggiare con mezza Europa.
Non Ci Sono Alternative. Se sei più piccolo abbozzi e dici grazie, da sempre.
Contro la Russia non può vincere l’Ukraina ma neppure, nel caso più malaugurato, neppure l’Europa e figuriamoci gli USA che dopo tremila morti taglierebbero la corda come lepri. Bisogna cercare l’accordo “meno peggio possibile”. La situazione odierna è il frutto amaro ma prevedibilissimo di una sottovalutazione planetaria che per decenni ha visto la Russia solo come un paese di sfigati con gli scaffali vuoti e di ragazze pronte a darla via per un paio di jeans: con questo abbiamo a che fare, non con i dibbattiti sui massimi sistemi.
E aggiungo e profetizzo: se continuiamo a pensare ai Cinesi come a quelli dei wanton fLitti, delle invenzioni copiate e del riso pranzo e cena, e non come a una Nazione spaventosamente ricca, acculturata, dinamica, che ha una SUA stazione spaziale, una SUA base sulla faccia NASCOSTA della Luna, che è quella che investe di più in agricoltura e rinnovabili, allora tra qualche anno, come già cantava Bruno Lauzi, ce li troviamo in salotto.
https://youtu.be/I_xB5PS27u8
R
Ci sono di già. Non te n’eri accorto? Si, la tua logica fa delle grinze ma è pur sempre logica: quella che vige dalla notte dei tempi del più forte e del più prepotente.
La storia è lunga e però anche corta e dimentica presto il male. La seconda guerra mondiale è stata uno tsunami e l’Europa si è data (o le hanno dato) delle regole: prendere o lasciare. I russi non sono sfigati ma un grande popolo, spetta al loro leader farli prosperare e (non serve invadere altre nazioni) e eliminare la corruzione e la speculazione. Le dittature però non lo prevedono. E le dittature purtroppo resistono e sono dure a morire e non mi verrai a dire che sono il migliore dei mondi possibili?
Signora Gazzato, non credo che si possa ridurre il pragmatismo alla legge del più forte.
Anche il più forte cede se la situazione si evolve in modo tale da rendergli conveniente e opportuno cedere.
Il pragmatismo evocato da Nencioni non è sudditanza; è realismo, è corretta valutazione del bilancio rischi/benefici.
Noi italiani abbiamo subito per 80 anni il dominio del più forte (gli Stati Uniti); abbiamo accettato che costruissero basi militari e che si impossessassero delle nostre.
Abbiamo accettato che ci imponessero con il WTO la libera circolazione delle merci quando conveniva a loro, salvo poi mettere i dazi su tanti prodotti europei quando non gli conveniva più.
Stiamo subendo da decenni la prepotenza dell’Unione Europea che ci impone regole che non ci servono e che ci costano, e ci impedisce di mettere la denominazione di origine sui prodotti italiani di pregio.
Che ci vogliamo fare?
L’Europa è un condominio e il mondo è un supercondominio.
Quante volte, in una gestione condominiale, dobbiamo rinunciare a posizioni sacrosante per amore del quieto vivere?
Quanto alla differenza tra dittatura e democrazia, per il cittadino è molto sottile, e lo abbiamo capito perfettamente prima a proposito dei decreti in tempo di Covid e poi per le sanzioni contro la Russia.
Per i cittadini come me e lei non fa nessuna differenza.
Anzi, una dittatura a volte è garanzia di coerenza e continuità, mentre in democrazia assistiamo elle inversioni di marcia più azzardate, per cui ci costringono prima a fare una cosa e poi a fare il contrario.
E certamente a chi sta sotto le bombe sapere che chi li sta bombardando è un dittatore o un presidente democratico non fa nessuna differenza.
Anzi, se è un democratico non sono neppure autorizzati ad odiarlo.
R
Lenzini, mi faccia il favore, si rilegga la storia partendo dall’inizio del secolo scorso ai giorni nostri e poi ne tragga le conclusioni che vuole. Lei ha le sue idee ma lezioni di storia e democrazia con questa sicumera, qui anche NO grazie. E non dica “che non fa differenza”, parli per sé, per me la fa la differenza. Tra dittatura e democrazia io non ho alcun dubbio, lei a quanto pare ha le idee molto confuse. Non mi faccia ripetere sempre le stesse cose.
Le dittature non sono il migliore dei mondi possibile, ma sono il più diffuso. Solo il 6% della popolazione mondiale vive in Paesi veramente democratici (https://www.infodata.ilsole24ore.com/2020/08/30/solo-57-delle-popolazione-mondiale-vive-democrazie-complete/) e i tre Paesi più democratici sono lande deserte con pochi vichinghi tristi. Può non piacere ma è così. E prima di andare a fare le manovre con i missiletti sotto il naso dei russi FORSE sarebbe stato meglio ricordare che per vincere la guerra i Russi hanno lasciato sul campo 20 volte più morti tra i soldati e DUEMILA volte più civili degli USA che, secondo i libri di storia, peraltro scritti da loro, hanno “vinto la Guerra e liberato l’Europa” praticamente da soli.
Questo giustifica lo “sbrocco” di Putin? certo che no, ma lo rende molto più comprensibile; e rende irrealistica la pretesa di una fine delle ostilità in cui la Russia se ne va dov’era 20 anni fa, chiede umilmente scusa e promette di non essere più cattiva.
Sulle “regole” dell’ Europa sorvolerei pietosamente, visto che tutte le Costituzioni virtuosamente aborriscono la guerra (la nostra la VIETA espressamente) e poi in anni recenti abbiamo sterminato mezzo milione di innocentissimi Iracheni perchè, OOOOPS, ci eravamo sbagliati.
E’ un mondo difficile ma sempre uguale, non devono cambiare testa solo i politici di una certa parte.
R
Mi dispiace Alberto. Le regole internazionali non possono piacerci solo quando ci fanno comodo. La Russia ha un paese e un territorio abbastanza vasto da essere un grande paese che non ha bisogno di prendersi pezzi di territorio che non gli appartengono (più). Si deve consolare e farsi una ragione e ritirare le truppe sarebbe il minimo, poi deve anche pagare per i danni fatti che sono immensi. Altrimenti il mondo rimarrà sempre quel coacervo di ingiustizie che è stato finora.
PS Di pochi minuti fa, silurato anche il Ministro della Difesa ukraino. Lo stesso balletto di pezzi grossi che gira anche intorno a Putin, fatto di oligarchi disonesti, corrotti, egoisti. Però Zelensky vuole supercaccia, sottomarini (??? per difendere i campi di girasoli?), missili a lungo raggio, superbombe…
Io qualche perplessità me la farei venire.
Signora Gazzato, mi ricordo bene le sue lamentele rispetto ai decreti di Speranza/Conte prima, e di Draghi poi, sull’obbligo vaccinale e le altre misure anti covid.
Era lei e non io a definirli iniziative antidemocratiche.
Questo a dimostrazione che, sia in democrazia che in dittatura, il cittadino non conta niente.
Una volta dato il proprio voto, ogni 5 anni, a partiti che promettono A e poi fanno B, che si alleano con i loro avversari pur di governare, il cittadino sparisce.
Senza contare la Magistratura (organo non eletto dal popolo) che si arroga il diritto di abbattere governanti regolarmente eletti dal popolo (in Italia, in USA, e non solo).
E spesso non sono neppure i governanti ufficiali a comandare, ma lobby opache, come in USA.
Le sembra che il “popolo” sia veramente sovrano?
La forma democratica o autoritaria è solo la carta di colore diverso con cui si avvolge lo stesso regalo riciclato destinato al cittadino ingenuo.
Del resto, come è pensabile che una popolazione di decine di milioni di persone, per lo più incompetenti e disinformati, partecipi alla vita pubblica e determini le scelte sulle questioni comuni?
Era già difficile ai tempi di Atene, quando erano 4 gatti, e comunque la tanto decantata democrazia era in realtà un’aristocrazia o un’oligarchia.
E non dimentichiamo che la Roma repubblicana, quando la situazione era critica, nominava un dittatore.
E gli strumenti più democratici, che sono i referendum, danno risultati assurdi, di affidabilità paragonabile al lancio della monetina.
Mettiamoci l’anima in pace! Da cittadini possiamo solo sperare che chi ci governa sia capace e illuminato. Come è arrivato lì non fa differenza.
R
la fa, eccome. Se tutti ragionassimo come lei non servirebbe neppure fasciarci la testa prima di romperla: si consideri giù rotta e non si pianga sui cocci. Visione pseudo disincantata, in realtà solo pessimista. Proprio lei che quando mi lamentavo delle misure Covid rispondeva che qui la democrazia c’era…
Il presidente ucraino Zelensky sta facendo il giro delle cancellerie europee, è stato accolto a Buckingham Palace dal re e al parlamento inglese dove ha parlato all’assemblea. Nei prossimi giorni incontrerà Macron e Scholz a Parigi.
E noi? Neppure un messaggio video registrato a Sanremo…davvero coraggiosi, bravi!
Una grande dimostrazione di coraggio e di solidarietà. A Zelensky abbiamo preferito le nudità fasulle della fasulla Ferragni in veste di Narcisa a sbrodolare un assurdo e piagnucoloso messaggio a se stessa.
Di che essere fieri. Quanto la paghiamo per fare questi immani sforzi?
Nessuno ( USA,EU ,NATO,UK) darà mai a Zelinski le armi per battere la Russia sul campo.
La Russia non si arrenderà mai sul campo e se dovesse essere attaccata seriamente tirerebbe giù dagli scaffali le atomiche.
E allora? Qualcuno dei grandi della terra che controllano e condizionano il mio destino di piccolo abitante di questo pianeta è in grado di dirmi che strategia vogliono mettere in essere per finire questa guerra assurda? Ma dicono: per parlare di pace bisogna essere im due e Putin nom risponde? Ma ha provato qualcuno a dire a Putin: io sospendo l’invio di armi e discuto sul fatto che la NATO sta fuori fall’Ucraina. Vieni e parliamo. I morti, i feriti, il freddo e la fame in Turchia li ha fatti la natura. In Ucraina li fanno Putin e Zeinski. Ma siamo impazziti tutti?
R
lo hanno già fatto e nessuno ha risposto se non con altre bombe. Bella risposta!
In Ucraina i morti li fa chi ha iniziato aggredendo un paese sovrano e in pace. Zelensky difende il suo popolo.
In quanto alla sua ultima domanda? “tutti” chi?
Se Zelensky avessse voluto incontrare Mattarella o la Meloni non ci sarebbero stati problemi. Venire a fare un pippone propagandistico nel più seguito evento nazional-popolare d’Italia è altra cosa, e bene hanno fatto e non dargli il video. Perchè non a Uomini e Donne o a Striscia a Notizia?
Purtroppo un mediocre comico era e un mediocre comico è rimasto, non basta essere bombardati da un altro maschio alfa per diventare politici e/o virtuosi.
Va in giro a chiedere armi sempre più sofisticate nell’ illusione di poter vincere la guerra: qualcuno dovrebbe dirglielo che si sta facendo un film. Invece tutti lo lisciano (a parole) ma i missili per bombardare Mosca col cavolo che glieli danno. Sempre sventolando amichevoli bandierine, però.
R
Alberto, il tuo tifo è persino imbarazzante. Per favore non scriviamo fesserie Zelensky non vuole bombardare nessuno ma solo difendersi dai bombaroli che lo attaccano da un anno. Mi tocca ripeterlo all’infinito.
Mah …. il coraggio, secondo me, si dimostra piuttosto disobbedendo agli americani.
Considerando che l’Italia è il Paese europeo più danneggiato dalle inutili sanzioni, forse una timida manifestazione di protesta ci stava bene.
Magari la Meloni, dopo le ineludibili manifestazioni di fedeltà atlantica al momento del suo insediamento, sta provando al alzare la sua testolina bionda e dire, se non un “no”, quanto mano un “ni” alle iniziative che stanno rovinando la nostra economia proprio durante il suo mandato.
Era o non era sovranista? Credo che molti l’abbiano votata anche perché presentava una strategia che, parafrasando Trump, si potrebbe definire “Italia first!”
Bisogna che, prima o poi, qualche voce fuori dal coro si faccia sentire, prima che l’Europa si scavi la fossa con le sue mani.
R
ma per favore si…”vogliamo rompere l’asse”? (cit.) Meloni è di sicuro più accorta di lei Lenzini.
Probabilmente, come dice il sig. Alberto, finirà con un compromesso che magari, dopo la dipartita di Putin, verrà rivisto. Ma che compromesso? Il fatto che il più forte detti legge avvalla l’appoggio dato all’Ucraina, senza il quale adesso a Kiev ci sarebbe un clone di Putin, se non Putin stesso. Per avere voce in capitolo sembra si debba fare la voce grossa. Mi ero cimentato nel proporre vari scenari. Alla voce compromesso la Russia dovrà accettare l’ingresso dell’Ucraina (restante) nella Nato, perché senza di questo saremmo sempre al solito punto di inizio di un’altra invasione.
Comunque noi sappiamo cosa vuole Zelensky, ma non cosa vuole Putin, quindi non è semplice trovare un punto di mezzo.
Continuare la guerra in Ucraina è una follia, come anche sostenuto da Bianchi e Nencioni, perché l’Ucraina non ha alcuna speranza di respingere il nemico, mentre è sicuro che più tempo passa più la Russia guadagnerà terreno e seminerà distruzione e morte, per non parlare dei milioni di profughi.
Possibile che Zelensky non se ne renda conto? Lo sa, ma sa anche che il giorno in cui si dovesse porre fine al conflitto sarebbe anche la fine delle sia tragica esperienza politica. La Nazioni che l’aiutano (ma in realtà prolungano solo le sofferenze del popolo ucraino) seguono astratte idealità di giustizia (la propria) e di democrazia, o semplicemente si accodano a voleri superiori, oppure -è il caso di Biden- lo fanno per miserabili questioni egemoniche: da tempo il Presidente USA ha rivolto le sue attenzioni alla Cina, e indebolire l’alleato russo gli fa comodo.
R
Intervista a Katerina Rindic pensionata di Kharchiv su Hufftington Post
“”Vorrebbe forse dire qualcosa ai russi?
Non sono mai stati un problema per me, ma quello che hanno fatto ora al nostro paese non riesco proprio ad accettarlo… Riprendetevi i vostri figli, altrimenti moriranno anche loro, come i nostri. Tutto per colpa di quell’imbecille di Putin. Non vi fanno pena i vostri figli e i vostri nipoti? Uccidete bambini, persone innocenti! Sono forse obiettivi militari gli asili, le scuole, i centri commerciali, i parchi? Cosa bombardano? Hanno bombardato lo zoo, uccidendo gli animali. Fermate il vostro, di animale! Non ne possiamo più!”””
Un missile con 500 km di portata non è un’ arma di difesa, così come non lo è un sommergibile.
Contrariamente a te e a tanti altri io non tifo per nessuno.
Ho sempre detto che era una BRUTTA guerra tra fratelli, e che comunque vada non avrà un vincitore, neanche se la Russia occupasse tutta l’Ukraina. Dato che la memoria ancora mi funziona, ricordo che pochi anni, quasi pochi mesi fa, l’Ukraina era una scomodissima nazione periferica che si fregava il gas dai tubi, era un incrocio importante di ogni traffico illecito e aveva un Presidente che era arrivato con un golpe al potere con aiuti talmente equivoci e con un tale giro di corruzione da renderla inadatta a entrare nella Comunità Europea. L’unico motivo per cui veniva corteggiata dagli USA era ed è che è ricca di materie prime ed è al confine dell’ URSS, per cui averla in Europa e poi nella NATO vorrebbe dire poter piazzare missili a 700 km da Mosca che si risparmia un sacco in combustibile.
L’attacco di Putin non cambia niente di tutto questo, è l’atto violento e sconsiderato di un Vladimiro contro un altro Vladimiro (e noi che ci lamentiamo di avere troppi Mattei…). tutti e due seguiti per amore o per forza dalle loro popolazioni, quello più grosso e più bullo ha attaccato per primo.
Tutte e due le parti si servono di unità mercenarie responsabili di crimini di guerra, tutti e due si circondano di ministri e collaboratori infidi o comunque non abbastanza fedeli e se ne liberano in vario modo (a volte cadono dai grattacieli, a volte cadono con l’elicottero), tutti e due usano ogni possibile mezzo mediatico per cacciare balle, con Zelensky che a Occidente ha un ‘audience più numerosa.
Nè Putin nè Zelensky possono sedersi a firmare un accordo perchè ci perderebbero la faccia e sono troppo uguali (e russi, tutti e due) per accettare una simile “vergogna”, e d’altra parte la guerra cronica consente agli USA di indebolire la Russia e l ‘Europa in un colpo solo e alla Cina di rendersi un interlocutore internazionale ancora più autorevole. Ai Paesi Europei il conflitto serve alla politica interna e soprattutto al commercio di armi – la Spagna produce bombe a grappolo, noi bombe e mine anticarro, la Gemania e la Svezia ferraglie varie, tanto per fare esempi.
USA e Europa hano recentemente attaccato, invaso e massacrato Paesi sovrani e non belligeranti con giustificazioni ancora più risibili di quelle, già abbastanza deboli, di Putin, per cui “eticamente” siamo nella classica situazione del bue che dà del cornuto all’asino.
Quando finirà? Quando USA e URSS avranno deciso di aver perso abbastanza soldi, o quando uno dei due maschi alfa vorrà fare lo sbrasone e schiaccerà il bottone rosso. Ad oggi gli unici ad aver vaporizzato qualche centinaia di migliaia di civili per affrettare la fine della guerra sono stati gli USA, per cui la Storia ci ammonisce a non dare niente per scontato.
L’Europa sarà sempre lì, mugugnando virtuosamente, a servire il the e i biscotti.
R
Alberto permettimi di non essere d’accordo: l’analogia tra i due è sbagliata, significa buttarla in caciara. Tutto il resto lo trovo una lunga serie di …inesattezze. Mi dissocio. Non cambio idea.
Mauro, mi pare che sia più chiaro cosa vuole Putin di quello che vuole Zelensky.
Putin lo dice da prima che cominciasse la guerra. Vuole:
1) che l’Ucraina non ospiti basi NATO e che sia mantenuta una fascia di nazioni neutrali tra Russia e NATO.
2) che siano dati ai russi di Ucraina gli stessi diritti degli ucraini. In particolare, il bilinguismo e la non discriminazione.
3) che la Russia mantenga l’accesso al Mar Nero attraverso la Crimea, che è abitata in maggioranza da Russi e ha optato per l’annessione alla Russia.
Se la NATO e l’Ucraina avessero accettato di trattare questi temi la guerra non sarebbe mai iniziata. Putin ha esitato per mesi in attesa di risposte prima di attaccare. Se avesse voluto attaccare lo avrebbe fatto di sorpresa.
Zelensky vuole il ripristino dello status quo; anzi, vuole riprendere anche la Crimea, lasciando la flotta russa senza la base di Sebastopoli (che era stata data dall’Ucraina in affitto ai russi) e quindi la Russia tagliata fuori dal Mediterraneo.
Chiedere tutto e di più senza nessun margine di trattativa non vuol dire essere disposti a trattare.
E, comunque, non conta cosa vuole Zelensky. Conta cosa vuole Biden.
R
e allora perché fa l’elenco di quello che vuole Putin se conta quello che vuole Biden, Putin è già spacciato, si rassegni e arretri, porti il suo…fuori dagli spazi sovrani della Ucraina sovrana.
Putin “spacciato” me la devo segnare…
E non si può neanche pensare “magari”, perchè non esiste nessuno, in Russia, disposto a diventare quello che Biden vorrebbe. Chi verrà dopo Putin al massimo sarà meno noto e meno fotogenico ma certo non meno incarognito. Ti sei dimenticata l’analoga stupidaggine “…adesso che abbiamo accoppato Gheddafi il NordAfrica diventerà pacifico e malleabile come il Nebraska”?
R
tifo sfrenato ecco perché Meloni ha dovuto andare lei a Kiev e non Zelensky a Roma…si capisce no?
E poi…chi verrà dopo Putin? Ma non era immortale?
Sig. Luigi, se le richieste di Putin fossero quelle che indica il punto di mezzo non ci sarebbe: quello è l’obiettivo minimo di Putin. Su cosa potrebbe cedere la Russia? Solo sul cessate il fuoco, ma a quel punto avrebbe vinto, non patteggiato.
Sig. Alberto, tutte le armi Ucraine sono di difesa, anche quelle che attaccano e sarebbero rimaste in un garage se la Russia non avesse invaso.
R
Mauro…grazie.
Non ti viene il dubbio che a Zelensky pochissimo interessa l’Italia perchè non ha abbastanza armi da regalargli? Se gli facevamo balenare l’idea di una delle tante vecchie testate che abbiamo da noi in “deposito”, arrivava a Roma col vassoio delle paste…
R
ma dai e insisti. ma quanto ti sta antipatico lui, mentre quello che regalava i lettoni all’ex premier verrebbe da noi con le paste? Mah, si forse, per te e per quel 52 per cento che non vuole aiutare l’Ucraina. Ma mi sa che te le sogni, fai prima a scendere alla pasticceria sotto casa. E sbrodolatici!
Non so se avete visto l’intervista di Damilano a Tajani.
Ha detto che l’Italia non fornisce carri armati ma soprattutto armi difensive, gruppi elettrogeni, e altre cose che servono ad alleviare i disagi della popolazione.
Non ho visto molto entusiasmo pro Zelensky.
Forse il nuovo governo comincia a distinguersi rispetto alle posizioni NATO e ad attestarsi su posizioni più pacifiste.
R
si, forse o forse è lei che scambia il pacifismo con il menefreghismo.
@Mariagrazia: non credo che il nostro governo mostri menefreghismo. L’Italia fornisce sistemi di difesa che sono essenziali al pari dei carri armati, come quelli antiaerei, appena ribadito da Meloni e malgrado gli attriti con Macron. Che non si forniscano anche gli Ariete (l’Italia non ha i Leopard) mi pare buon senso, per evitare la dispersione dei sistemi d’arma. Inoltre i sistemi elettrogeni non sono da meno. La Russia vuole annichilire l’Ucraina, i fatti parlano da soli, e un generatore diesel vale un’arma. Al tempo stesso occorre dosare l’aiuto in modo da far credere ai putiniani nostrani che si stia accomodando su posizioni loro desiderate e tenerli buoni. Se si facesse ora il passo più lungo della gamba si rischiano difficoltà politiche nel garantire l’appoggio nel tempo. Io credo che il governo si stia muovendo bene e pragmaticamente. Buon weekend
R
Francesco, ha ragione, nella foga della risposta mi sono espressa male o non sono stata capita. Il termine menefreghismo non era diretto al nostro governo ma bensì al pacifismo cosiddetto che vorrebbe lasciare l’Ucraina senza mezzi per difendersi. Per il resto sono assolutamente d’accordo con lei. Altrettanto, grazie.
Ecco Zelensky al Parlamento inglese, noi non l’abbiamo voluto neppure in video qualche minuto a Sanremo…
traduco solo questa frase che mi è piaciuta:
“Il re (riferendosi a King Charles) è stato un pilota della RAF (aviazione inglese) in Ucraina oggi ogni pilota della mostra aviazione è un re.”
https://www.theguardian.com/world/2023/feb/08/volodymyr-zelenskiy-thanks-mps-and-address-in-speech-to-british-parliament
Gentile Signora Gazzato, non sarà sfuggito neppure ad un’attenta analista come lei che si avvale anche della lettura della stampa internazionale per corroborare le sue opinioni, che gli inglesi ed il loro PM Sunak hanno preso per i fondelli Zelinski. Di facciata, standing ovation. Di fatto, “attaccate al tram”. A fronte di una richiesta di aiuto aereo, la risposta è stata: ” Certamente! Tra tre anni”. La classica presa in giro degli inglesi che non dicono mai di no, ma che usano l’espressione”entro certi limiti…” per non negare apertamente. Che poi, come dice l’articolo, Zelinski abbia trovato come suo più convinto supporter Boris Johnson non mi sorprende. Infatti BoJo è stato trombato. Zelinski finalmente comincia a trovare qualcuno che, con estrema diplomazia, gli sussurra che sta esagerando. Ci voleva solo il Parlamento Europeo a tributargli una standing ovation. Le sembra quella la strada migliore per negoziare con la Russia? L’esclusione da Sanremo poi è un atto di rispetto .
R
” Rishi Sunak, previously opposed to handing over UK jets, has ordered a defence ministry review into whether Zelenskiy’s request can be met, saying “nothing was off the table”.”The Guardian.
Cioè Sunak ha indetto un consiglio col ministro della difesa per definire le richiesta di Zelensky,” ma niente è fuori dal tavolo. “Cioè, ci vanno cauti, come è giusto e però dicono che ci vuole il tempo per il training dei piloti ma non escludono nulla e ‘UK è tra i paesi che mandano aiuti militari in maggior numero.
Boris è stato citato perché è stato il primo ad andare in visita a Kiev per assicurare supporto, ma non è certo stato “trombato” per quello e lei lo sa bene.
E intanto salta fuori che a cercare i bersagli e a guidare i missili sono gli USA e non gli Ukraini. Alla faccia della guerra nazionale e delle forniture di armi difensive…
Sta venendo fuori quello che Putin (ma non solo lui) ha sempre detto, che l’Ukraina stava diventando una base missilistica americana dedicata all’attacco della Russia. Adesso hanno una buona scusa per fare qualche prova.
R
già già, quello delle “buone scuse” è già pratico a cercarsele.-
All’UK, non è bastata la figuraccia di Blair che si è accodato a Bush nello sconquasso illegale dell’Iraq con la falsa accusa che stesse preparando armi di distruzioni di massa; non è bastato un Boris Johnson bombarolo con la pelle degli altri (per fortuna cacciato malamente), continua pervicacemente nella sua Guerra Santa contro gli Infedeli, mandando al massacro gli ucraini
R
ti sfugge chi sta davvero massacrando gli ucraini.
Sembra che anche il sabotaggio del gasdotto Nord stream sia stato fatto da sommozzatori specializzati americani.
Da notare che, oltre a mettere in difficoltà la Germania per le forniture di gas e a mettere in dificoltà Putin interrompendo il flusso di euro dalla Germania e dai Paesi a cui la Germania smistava il gas russo, hanno prodotto la liberazione in atmosfera di 115mila tonnellate di metano, equivalenti a circa 9,6 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Alla faccia della lotta all’effetto serra! Ma nella non lotta all’effetto serra gli USA sono sempre stati in prima fila.
https://contropiano.org/documenti/2023/02/09/come-gli-stati-uniti-hanno-messo-fuori-gioco-il-gasdotto-nord-stream-0157134?fbclid=IwAR1Zghog8VMkIZqI3cLi2zcZgFQTA_PdJJsI5Bm6UxkzrQMbnTNrpJO2rQM
R
e meno male che lei scrive “sembra”…sembra non significa che sia vero quello che scrive. Lo sa Lenzini che a dire le bugie si fa peccato? Si?
@mariagrazia: se invece fosse vero, lei come reagirebbe? Ammettiamo che gli USA, di loro volontà o perché messi alle strette, ammettessero: si, siamo stati noi.
Le rispondo, intanto. Ne sarei felice. Sarebbe una grandissima prova del valore della democrazia. Un motivo in più per combattere la Russia (dove un Hersh non oserebbe mai proporre una tesi simile, se lo facesse non verrebbe ascoltato da nessuno ed in ogni caso, recepito o meno dalla locale opinione pubblica, rischierebbe la vita).
R
se fosse la verità l’accetterei, ne sarei sorpresa ma me ne farei una ragione e vorrei capire bene. E non ho idoli. Ma, non so per quali maccanismi della mente mi è venuta in mente questa scena:
@Mariagrazia: non posso spiegare i meccanismi della mente. Io sarei (positivamente si intende) sorpreso se lo ammettessero, non sarei sorpreso se fossero stati gli USA. Come non lo sarei se fosse stata la Russia. La genialità di chi ha ideato l’attacco è che molti ne possono trarre profitto e risultare sospetti, ma se tutti gli attori sono sospetti allora non c’è un vero indiziato.
Però una cosa deve essere chiara: fossero stati anche gli USA, con la complicità di chicchessia, uno può essere sopreso, può essere – a ragione! – arrabbiato, preoccupato per il disastro ambientale ecc. Ma non cambia di una virgola che è stata la Russia, e solo la Russia, a scatenare la guerra ed è lei, e solo lei, che deve essere messa nella condizione di non nuocere.
R
come a dire: “di notte tutti i gatti sono bigi”.
Che sia stata la Russia a scatenare la guerra non ho dubbi. La verità però, su questa vicenda del gasdotto temo non la sapremo mai.
Signora Gazzato, certo che chi sta massacrando gli ucraini sono i russi. La guerra sul campo la stanno combattendo loro.
Però, anche nella prima guerra mondiale chi massacrava gli alpini era l’esercito austriaco, ma chi li mandava a morire in inutili attacchi alle trincee per consuntivare abbastanza morti da sedersi al tavolo della pace era Cadorna insieme al suo re.
Gli ucraini stanno morendo inutilmente. Il prezzo che l’Ucraina rischiava di pagare se avessero perso la guerra era infinitamente meno di quello che gli costerà vincerla.
R
al solito disco rispondo con questo…disco: (onore ai caduti di tutte le guerre)
capito? “non passa lo straniero”
Mariagrazia ti sfugge che NESSUNO, dico NESSUNO, ha mai proposto di sedersi TUTTI INSIEME attorno ad un tavolo per tentare una TRATTATIVA DI PACE.
R
Le colpe non sono mai tutte da un lato, ma fossero pure tutte dalla parte dei Russi (e non è così, è fondamentale rendersene conto per sperare una trattativa diplomatica), tu credi si debba combattere fino ad avere “giustizia”? Ti rendi conto di cosa significa perseguire questo obiettivo, in termini di perdite umane? Non si sta combattendo contro una repubblica delle banane, che sta bluffando sulle sue intenzioni, ma contro una grande potenza (a dispetto degli sbeffeggiamenti propagandistici) e pensare di batterla è fuori dalla realtà. A meno di scatenare una guerra ancora più cruenta di quella in atto.
R
certo che sta bluffando e non da oggi. Comunque da un anno ripeti le stesse cose ma la realtà quale è? Che l’operazione speciale è una guerra barbara di invasione che dura da un anno e che sta massacrando gli ucraini e il territorio di uno stato libero e sovrano, Contro tutte le regole che ci siamo dati dalla fine dell’ultimo conflitto.
La Resistenza ucraina ha stupito tutti anche Putin che credeva di fare una passeggiata. Volodomyr Zelensky, il leader ucraino viene accolto nelle cancellerie europee come un eroe e come un presidente che si batte per la libertà del suo popolo invaso da un anno da un esercito comandato da un despota. Il suo popolo è con lui altrimenti a quest’ora ne avremmo perso le tracce. E il sacrificio del popolo ucraino è ammirevole in molti sensi. Loro stanno pagando il prezzo più alto per mettere un argine allo strapotere del russo. Lottano per la loro libertà e per la nostra e questa guerra è già “mondiale” e l’Occidente si sta mostrando unito e così deve fare fino a che Putin non si convincerà che non è Cesare e verrà a più miti consigli. Che non possono essere però prendersi parti di territorio ucraino.
Gentile Signora Gazzato, gli esseri umani tramettono i concetti con le parole, con il linguaccio del corpo e con i comportamenti. Secondo me, la standing ovation e l’accoglienza mielosa che il parlamento europeo ha tributato a Zelinski sono stati assolutamente esagerati e fuori luogo. Poichè non saranno sfuggiti nemmeno ai Russi, mi domando che tipo di messaggio ne avrà ricavato Putin. Secondo me, come ogni persona con un minimo di intelletto, avrà capito che l’EU non ci pensa neppure lontanamente a volere la pace. Il fatto che l’Europa non faccia assolutamente niente per tentare di riportare la pace nella sua propria carne, mi fa rivoltare lo stomaco. Ma esiste ancora l’Europa?
R
secondo me no. E’ stato il giusto tributo verso un presidente che si sta comportando come meglio non potrebbe in una situazione complicatissima.
Che messaggio ne ricavi Putin, francamente mi interessa ben poco. Spero sia quello che dovrebbe ricevere e cioè che sta facendo la cosa sbagliata e che la sua prepotenza non sortirà gli effetti che lui spera. Per riportare la pace in Europa è necessario che chi ha iniziato questa guerra se ne renda conto appieno e si sieda al tavolo della pace con intenzioni serie e senza la pretesa di onnipotenza e onniscienza e ogni prepotenza.
Mamma mia povero Putin, che messaggio avrà mai ricevuto da quei pazzi invasati del Parlamento Europeo. Spero non dorma male!
Signor Francesco, ammiro sempre la sua sagace e sottile ironia. Ma faccia un piccolo sforzo e cerchi di seguirmi. Nello scenario internazionale,, con protagonisti di questo livello, ci sono frasi, gesti, atteggiamenti che a noi poveri mortali non dicono niente, ma per chi di dovere hanno significato precisp e chiaro. A me pare che l ‘atteggiamento dell’EU ( per non parlare degli USA) lanci un chiaro messaggio che di pace ne parleranno solo quando Putin chiederà scusa. Cioè mai. Facciamoci coraggio.
@Bianchi: Si ho capito, ma vede, noi qui si interpreta azioni, linguaggio e postura dei russi dal 24 febbraio 2022 mentre altri, tipo gli ucraini, lo subiscono… E tra azioni, linguaggio e posture che lasciano poco spazio ad interpretazioni ed esperienza diretta le dirò che è ormai del tutto irrilevante cosa quella povera gioia di Vladimiro possa interpretare.
Il cordone con la Russia è rotto e tale rimarrà per un bel po’, dovesse anche Putin cadere questo pomeriggio. Ed è giusto così. Da Europeo non voglio avere niente a che fare con questa Russia. Ed il Parlamento EU ha mostrato almeno la schiena dritta, altro non si può fare. Non abbiamo patito drammi né danni irreversibili, con il COVID abbiamo passato di peggio sotto tutti gli aspetti, e siamo ancora qui e ci saremo anche domani.
Francesco, non avevo mai letto un’arrampicata sugli specchi così acrobatica.
Gli USA fanno saltare un gasdotto nel territorio di un altro Paese, un gasdotto costruito con i soldi dei russi e degli europei.
Per inciso provocano un disastro ecologico.
E lei riesce a trovare qualcosa di positivio in una tale operazione di pirateria internazionale nel fatto che la fonte di quella notizia non è stata prontamente messa a tacere.
Io non escludo che gli usa ci abbiano provato, ma eliminare un documento già proliferato in rete è quasi impossibile.
E comunque, compiacersi di quello che dice lei significa veramente accontentarsi di poco.
R
Ma lei Lenzini è cosi sicuro di quello che scrive? ha prove certe? Lei come fa ad escludere o includere? A parte quel link improbabile quali prove ha di quello che afferma? A me pare che lei come scalatore di specchi abbia pochi rivali. Parla di “pirateria internazionale”…ma che cosa dice? Le bufale qui non sono gradite, ne tenga conto.
@Luigi: questa volta non sorvolo perché le sue osservazioni sono pertinenti. Non mi rallegro, anzi, del sabotaggio in sé perché è un disastro ecologico. Mi rallegrerei se, ammesso fossero stati loro, cosa che ritengo possibile, la cosa venisse a galla e confessata perché mi conforterebbe ulteriormente sullo stare dalla parte giusta. In Russia un Hersh temerebbe per la propria incolumità. Tutto lí.
Aggiungo:
1. a proposito di disastro ecologico, se quello a carico degli USA è presunto, quello a firma di Putin è certo perché la guerra è un disastro ecologico in sé;
2. so che Hersh è screditato e infatti mi sembra strano che la gola profonda abbia scelto un giornalista 85enne e screditato per le sue rivelazioni… non c’era proprio un altro Assange in circolazione? Ma al di lá di ciò la sua ipotesi è plausibile e l’ho letta senza preconcetti.
3. Come dice @Mariagrazia forse la verità non la sapremo mai, io sono un po’ più ottimista e credo ci arriveremo, o quasi, ma a guerra finita.
4. Che siano stati gli USA o chiunque altro, resta il fatto che la guerra sia responsabilitá russa.
Mariagrazia io ti parlo di come si potrebbe ottenere almeno il cessate il fuoco e tu mi rispondi tessendo gli elogi di Zelensky e del popolo ucraino, e dando per scontato che la guerra mondiale c’é già, e che dovrà seguitare fino a costringere Putin a più miti consigli. Senza tenere conto di quanto costerebbero questi “più miti consigli” in termini di mortalità. Ma poi di quali insidie per la nostra libertà parli? Se scoppiasse davvero la guerra mondiale, altro che libertà! Resterebbero ai nostri nipoti problemi di pura sopravvivenza.
R
Alessandro, ma perché mi fai le domande se le risposte non ti vanno mai bene? Mi dispiace che tu faccia questa fatica con una che non “tiene conto delle vittime”. Hai ragione tu: bisogna parlare di pace. Ma temo che Putin non abbia intenzione di stare a sentire, se teneva alla pace, non avrebbe mai iniziato la guerra. O le guerre.
Signora Gazzato, facciamo un ragionamento logico al di là delle simpatie e dei giudizi morali, che in questi casi non servono a capire.
C’è una guerra che va avanti da un anno e non accenna a finire,
Secondo la sua ricostruzione è una guerra portata avanti da pazzi deficienti, perché ci stanno rimettendo tutti.
Putin ci rimette la vita dei suoi soldati, le sue armi distrutte, la sua immagine internazionale compromessa, le sue prospettive di benessere economico per la Russia.
L’Ucraina ci rimette i suoi morti, militari e civili, le sue città e la sue infrastrutture distrutte (700 miliardi di danni).
Gli europei ci rimettono le armi date gratis all’Ucraina e le perdite economiche derivanti dalla sanzioni contro la Russia.
Senza contare il rischio di una terza guerra mondiale, che distruggerebbe prima di tutto l’Europa, perché è dall’Europa che la NATO colpirebbe la Russia, e di conseguenza la Russia colpirebbe l’Europa.
Possibile che veramente siano tutti una massa di deficienti?
Io non ci credo.
L’unico modo, a mio parere, per capire il perché di quello che sta succedendo, è cercare il “cui prodest”.
Esclusi quelli che ho citato prima, che ci stanno rimettendo tutti e molto, chi ci guadagna sono gli USA, sul piano economico e strategico.
Forse ci guadagna la Cina, secondo il detto “tra due litiganti il terzo gode”.
Una volta accettata la spiegazione per la quale questa guerra sta andando avanti, si può individuere chi e come la potrebbe fermare.
Se continuiamo a raccontarci che Putin è un sanguinario che vuole conquistare l’Europa, e che, quindi, la soluzione è fare pressione su di lui, facciamo come uno che si proponesse di curare un infarto in corso con l’omeopatia.
R
Lenzini, esponga le sue opinioni o fatti che lei crede opportuno esporre, argomenti come le pare con gli altri, ma eviti, per favori, eviti, di affermare cose o fare ricostruzioni, sulle mie opinioni o sul blog in generale che non sono che sue interpretazioni del tutto personali.
Non sono d’accordo quasi mai con lei, ma questo non le da il diritto di interpretare a suo piacimento e con fantasiose ricostruzioni quanto viene scritto qui.
Spero di essere stata chiara e di non dovermi ripetere.
Mi dissocio totalmente dal suo commento. E non sono d’accordo, ovviamente con le sue affermazioni. Come mi dissocio da questa frase “Possibile che veramente siano tutti una massa di deficienti?” la risposta me la riservo eventualmente per il futuro per ora spero sia sufficiente quanto le ho già scritto. Ma se insiste mi costringe usare il cancellino.
Putin non è certo un deficiente, ha intrapreso la guerra perché pensava di concluderla in modo rapido ed indolore. Altrimenti non si sarebbe imbarcato in questa sconsiderata avventura. Come tutti noi intraprende ció che ritiene di poter portare a successo. Riteneva che noi occidentali ci saremmo disinteressati al destino delle sue prede come abbiamo sempre fatto (Cecenia, Georgia, Ucraina nel 2014, Siria) per avere in cambio di un po’ di gas e quieto vivere, e a leggere i commenti del blog non ci è andato troppo lontano. Stavolta peró si è sbagliato, errare è umano. Ormai non può tornare indietro, è costretto ad andare avanti.
Noi europei non siamo deficienti, abbiamo una potenza nucleare straordinariamente aggressiva ai nostri confini, non possiamo permettere ulteriori sconfinamenti che avranno molto probabilmente luogo se si lascia la sua intemperanza impunita. A questa conclusione arriva chiunque abbia seguito la narrativa del cremlino dal 2007 ad oggi. Inoltre non possiamo essere sicuri di poter per sempre contare sull’ombrello americano per la nostra difesa, meglio approffittarne finché c’é. L’aspetto economico è una foglia di fico: i medesimi che stracciano le vesti per il gas oggi non hanno battuto ciglio quando le attività chiudevano durante i lockdowns. Come siamo sopravvissuti ai lockdown e alla mega inflazione del post-covid, cosí andremo avanti senza gas russo. Abbiamo riempito le riserve prima di limitarne l’importazione, abbiamo agito di concerto tra tutti i 27 stati membri, cercando di trovare un compromesso per tutti. Sempre troppo tardi sempre troppo poco, ma intanto è un risultato.
Gli USA non sono deficienti, farebbero volentieri a meno di dover investire in questa guerra visto che da almeno un decennio guardano al Pacifico ed infatti sono politicamente meno determinati di Gran Bretagna e baltici. Ma sono i più forniti e pertanto decisivi.
Sono tutti concetti estremamente semplici da capire, ma per taluni maledettamente difficili da accettare.
“Che messaggio ne ricavi Putin, francamente mi interessa ben poco”, e purtroppo sembra interessare poco anche a tutti i virtuosi “senza se e senza ma” che vivono nel mondo di Heidi dove il buono viene sempre premiato e la giustizia trionfa sempre e tutti alla fine danzano e cantano felici.
Purtroppo che messaggio ne ricava Putin è proprio l’ elemento più importante, perchè è con Putin che bisogna trattare, non con Amadeus. Girano fantasiose e speranzose ipotesi, su Putin morente, Putin deposto dalla protesta dei ‘ggggggiovani con i loro smartphone e i loro “social”, oppure sulla Russia ormai disperata e alla canna del gas, senza più soldi, armi e risorse, oppure sui soldati che una volta al fronte si ribellano e fraternizzano col Battaglione Azov.
Troppe serie televisive, e guardate pure quelle sbagliate perchè in genere le produzioni cine-televisive sono ancora più pessimistiche della realtà. Putin non sta bluffando ed è alquanto vivo, la Russia gode della stessa salute di prima (guardatevi i video di youtuber e tiktoker), anche perchè le “terribbbbbbili sanzioni” gliele fa solo una parte del mondo, e i soldati che vanno al fronte, COME TUTTI I SOLDATI (inclusi gli Ukraini), ci vanno perchè abbastanza convinti di aver ragione loro. Per quello serve la diplomazia, perchè i bravi conciliatori sanno che la pace prevede sempre una fetta di ingiustizia e un metro quadro di pelo sullo stomaco. Le Giovanne d’Arc fanno leggenda ma finiscono sul rogo, e la cosa finisce lì.
R
E allora? Il messaggio però mi pare chiarissimo, non so se gli sia arrivato, ma è il seguente (a mio parere): per una volta siamo tutti uniti Europa e Usa e annessi e connessi) e consapevoli che l’Ucraina va aiutata a difendersi da una brutale e ingiustificata invasione. Se poi non gli è abbastanza chiaro aggiungerei che se persino la Finlandia e la Svezia hanno chiesto di entrare in Nato, pare che abbia ottenuto l’effetto contrario di quello che si proponeva invadendo l’Ucraina un anno fa. Che poi le sue finanze siano floride e che vada tutto ben nel paese, madama la marchesa, non saprei. Ma se tu dici che va tutto bene ci credo. Mi risulta però che siano scappati in migliaia per non andare a morire in Ucraina. E che ancora scappino, se ci riescono. E che ci siano manifestazioni e che molti finiscano in galera solo per dire la parola guerra. Ma va tutto ben…
Non fidarti dei video riportati dai giornali e neppure delle stupidaggini dei “social”.
“Mi risulta però che siano scappati in migliaia per non andare a morire in Ucraina…”
A me non risulta, e non credo che le tue fonti siano garantite a prova di fake. A tutti risultavano le armi di Saddam, tutti spergiuravano sui video delle “primavere arabe” in Siria e in Libia, poi là è venuto fuori che li aveva prodotti l’ISIS, e qua qualche losco capotribù al soldo dei francesi.
La NATO può accettare chi gli pare, saranno solo e comunque nuove basi missilistiche e depositi di bombe gratis per gli USA. Putin ha dalla sua (o comunque non contro) i BRICS più tutti gli altri ad eccezione di EU e USA. Basta fare i conti della spesa e vedere chi può tirarla in lungo finchè gli pare. Ad oggi quelli che stanno pagando il conto siamo noi europei, e SOLTANTO NOI. Che fa girare le scatole mica poco.
R
https://www.linkiesta.it/2022/10/racconto-fuga-da-russia/
https://alleyoop.ilsole24ore.com/2022/10/12/russia/
https://www.internazionale.it/magazine/eva-hartog/2022/10/27/chi-sono-i-russi-che-scappano-da-putin
https://www.dw.com/en/escape-from-conscription-russian-draft-evaders-in-germany/a-64201722
https://www.washingtonpost.com/technology/2022/10/15/russia-relocation-draft-guide/
se non ti bastano te ne mando anche in tedesco ma non so se lo leggi.
Cara Mariagrazia, sono troppo vecchio e ne ho viste troppe quasi uguali per entusiasmarmi al “sito online per eroici giovani dissidenti che vogliono sapere come scappare”, e per varie ragioni abbastanza semplici e ovvie.
1) “Lobanovskaya has raised over $115,000”, e pensa te, non avevo dubbi che ci fosse una fighissima colletta online e qualcuno avesse tirato su un sacco di soldi
2) lo so che “online” e “VPN” sono parole che arrapano qualunque nerd neo-modernista.
Insisto, l’ultima volta che ce la siamo fatta addosso dalla commozione per “incontrovertibili testimonianze video online” poi abbiamo scoperto che dietro c’era l’ISIS.
Io di profughi in carne ed ossa vedo solo gli ukraini, anzi LE ukraine perchè moltissime sono donne con bambini. Baldi giovanotti sia di qua che di là non mi risulta e mi stupirebbe, addirittura “centinaia di migliaia”, poi, se fosse vero la propaganda ci sommergerebbe di foto e filmati che invece non si vedono. Le fonti citate riportano foto di quattro tipi in fila che potrebbero essere chiunque e dovunque, anche in questo la cronaca recente dovrebbe suggerire scetticismo e prudenza.
R
certo, naturale anche su quello che affermi tu. Alberto, non mi entusiasmo per nulla è tutta una faccenda complicata e difficile ma credo di capire quando mi raccontano una balla. Dopotutto tu col tuo negazionismo sembri molto influenzato dalla prop russa ma io non te lo direi mai.
Ma poi…troppo vecchio, non buttarti giù. L’età è solo un numero.
PS: ma non ti viene il dubbio che non vogliano farsi né fotografare né filmare né farsi pubblicità? Beh, direi che te lo dovresti far venire.
Non ho ben capito cosa offrirebbe in concreto Alessandro a Putin in cambio della pace, ovviamente passando sopra a Zelensky. Io ho provato a fare delle ipotesi, ma nessuna mi sembra equilibrata fra le due parti.
R
Mauro, forse Alessandro ce lo ha già spiegato ma francamente anche a me sfugge. Potrebbe ripeterlo e ne potremmo discutere. Anche se soluzioni “equilibrate” mi sembrano davvero utopia. E non sarebbero né giuste né auspicabili visto che potrebbero creare un precedente pericoloso (ancora di più). La famosa “pace” di Minsk non ha prodotto che una guerra ancora più disastrosa.
Signora Gazzato, l’accoglienza entusiasta di quasi tutti i Paesi europei e della UE a Zenlensky si potrebbe anche interpretare come una mossa furbesca.
Non vedo cosa se ne faccia Zelensky di tutti questi onori, e non vedo neanche il messaggio che ne dovrebbe ricavare Putin. Per entrambi è già tutto chiarissimo e non hanno bisogno di messaggi.
La spiegazione furbesca è che l’Europa ne ha le scatole piene di regalare armi e denaro a Zelensky, visto che più armi gli dà e più la situazione diventa pericolosa per l’Europa.
Potrebbero aver pensato che è più economico e meno pericoloso tributargli onori che mandargli altre armi.
La politica si fa spesso su un doppio binario: quello delle dichiarazioni e delle promesse, e quello delle azioni pratiche.
Anche le voci dissonanti che si levano in Italia, come le dichiarazioni al ribasso di Berlusconi e di Tajani, e la stessa lettera letta a Sanremo alle 2 di notte, potrebbero sottendere un messaggio a Zelensky: “Hai ragione, siamo tutti con te, ma non tirare troppo la corda, e comincia a pensare a chiudere questa guerra!”
R
Non sono io che parla di messaggi per Putin. Il resto non è che la solita vecchia trita minestrina riscaldata. Ogni tanto si sforzi di proporre qualche pietanza meno scontata.
Non spetta a me fare delle ipotesi concrete di pace, sono gli attori di questa disastrosa vicenda che potrebbero e dovrebbero farle. Tuttavia, perché non sembri che mi tiri indietro, ribadirò -come giustamente dice Mariagrazia- ciò che altre volte ho detto sulla base che le responsabilità di quanto è accaduto non ricadono solo sui Russi.
Ecco le condizioni:
-Neutralità dell’Ucraina
-Riconoscimento dell’autonomia amministrativa del Donbass, pur rimanendo nella giurisdizione dell’Ucraina(ossia applicazione degli accordi di Minsk II).
-Riconoscimento delle sovranità della Russia in Crimea.
-Patto di amicizia con la Russia che non si vedrebbe più isolata nel suo ambiente naturale e spinta verso la Cina.
Passerei sopra Zelesky? Forse, ma non passerei sicuramente sopra il popolo ucraino che vedrebbe cessare i lutti e la distruzione del proprio Paese, i profughi potrebbero ritornare in patria e dovrebbero essere risarciti, magari suddividendo le spese tra tutti i responsabili: Russia, Ucraina, Usa ed Europa.
R
posso pure sorvolare sulle condizioni, ho già detto anche troppe volte come la penso. Ma non posso sorvolare sui “responsabili”.
No, per me c’è un unico responsabile ed è la Russia di Putin.
Ma ho l’impressione che passeresti volentieri “sopra” Zelensky ma è il leader e il capo di stato ed ha voce in capitolo. Troppo facile però dire che “cesserebbero i lutti”, visone ottimistica che non tiene conto di chi i lutti li sta provocando e con chi si dovrebbe fare “patti di amicizia”. Troppo ottimistica direi.
Mauro, sono d’accordo con lei che una democrazia che tollera le critiche ai governanti e non le soffoca con la violenza è un valore. Sempre meglio di niente.
Analogamente, il fatto che sia venuto a galla che gli USA sapevano benissimo che Saddam Hussein non possedeva armi di distruzione di massa e abbiano preso a pretesto questa menzogna per invadere l’Irak è meglio di niente.
Francamente, preferirei che gli USA non avessero invaso l’Irak e che qualcuno non avesse fatto saltare il gasdotto.
Così come preferirei che Putin non avesse attaccato l’Ucraina.
Per me i fatti valgono più dei principi.
R
cose che credo tutti avremmo preferito ma le nostre preferenze valgono davvero poco.
Francesco, sentendomi chiamato in causa come uno che ha difficoltà ad accettare certi concetti, chiedo alla signora Gazzato di poter replicare.
Non me la prendo, anche perché condivido in buona misura la sua analisi, solo che basta dare un peso diverso, anche di poco, ai vari elementi, per arrivare a conclusioni opposte.
Putin non è un deficiente, né un pazzo. Sono d’accordo. E io non l’ho mai scritto. Sono stati altri ad attribuirgli intenzioni assurde.
Probabilmente non prevedeva che l’Ucraina fosse stata armata così tanto dalla NATO, ma certamente aveva messo in conto le difficoltà. Se ha deciso di fare la guerra è stato perché era l’ultima “finestra temporale” disponibile.
Infatti, se l’Ucraina fosse entrata nella NATO non l’avrebbe più potuta fare. Impensabile una guerra contro la NATO.
Perché ha fatto la guerra? Per cercare di impedire che l’Ucraina entrasse nella NATO. Era un tentativo disperato, ma non aveva scelta. L’alternativa era accettare di trovarsi le basi missilistiche e gli aeroporti militari americani lungo i confini della Russia.
Giustamente, come dice lei, sperava che l’Europa si sarebbe disinteressata alla guerra come nel caso della Cecenia, ed era una speranza ragionevole.
Infatti, se i leader europei fossero stati più lungimiranti e meno succubi degli americani, avrebbero fatto come nel caso della Cecenia, visto che l’Ucraina non contava niente per l’Europa.
Putin non immaginava che gli europei sarebbero stati così stupidi e autolesionisti da partecipare alla guerra a fianco dell’Ucraina senza guadagnarci niente, e, anzi, perdendoci un mare di soldi, e rischiando la guerra nucleare. Ha sbagliato perché ci ha sopravvalutati.
Infatti, immaginare che dopo l’Ucraina – che in realtà Putin non ha mai avuto intenzione di occupare e annettere – sarebbe toccato all’Europa, significa comporre parole in libertà. A ovest dell’Ucraina l’Europa è NATO, cioè USA, ed è intoccabile.
Abbiamo ai confini una potenza nucleare estremamente aggressiva? Gli eventi degli ultimi decenni dicono il contrario. Putin è stato sempre molto amichevole con gli europei per motivi di interesse economico, e non ha mai fatto la voce grossa con noi.
Ultimamente ci ha perfino aiutato nel periodo del Covid.
E’ stato aggressivo contro la Siria? Questa storia è stata letteralmente rovesciata. Gli USA hanno organizzato la rivolta contro il governo in carica organizzando e armando gli oppositori e perfino gli estremisti dell’ISIS come avevano fatto con i Talebani. I russi hanno semplicemente aiutato il governo legittimo della Siria a reprimere la rivolta, per non perdere la base navale di Tartus, l’unica nel Mediterraneo. I russi non hanno aggredito la Siria; hanno aggredito i rivoltosi.
Noi europei godiamo dell’ombrello americano? E’ stato spiegato da autorevoli studiosi di geopolitica che è esattamente il contrario. Sono gli americani che possono usare le basi europee per colpire da vicino la Russia contando che le ritorsioni della Russia colpiranno l’Europa e non loro. Siamo noi europei il loro ombrello.
Gli USA guardano al Pacifico? Certamente, e si tratta di uno sguardo aggressivo, visto come sono andati a sfruculiare a Taiwan per la prima volta dopo 70 anni.
In realtà gli USA guardano a tutto il mondo, e hanno sempre dato una grande importanza all’Europa. Prima perché temevano che potesse diventare comunista ed entrare a far parte dell’URSS. Poi perché un Europa unita e amica della Russia, che le fornirebbe le materie prime, sarebbe una minaccia per l’economia americana e creerebbe quella multipolarità del mondo che loro non vogliono.
Conclusione? I più stupidi in questa faccenda sono gli ucraini e gli europei, che ci perdono e rischiano senza guadagnarci niente. Gli altri attori sanno il fatto loro.
R
l’ho letta a fatica, Lenzini per le lacrime che mi cadevano dagli occhi per il povero russo…e che dire degli americani? Dopo questa sua (ennesima) lectio magistralis di geopolitica spicciola mi sento come un pallone cinese alla deriva…
Le contesto solo questa: “Conclusione? I più stupidi in questa faccenda sono gli ucraini e gli europei, che ci perdono e rischiano senza guadagnarci niente. Gli altri attori sanno il fatto loro.” non la cancello e non le dico cosa ne penso, solo questo:
Ci sono persone che sanno tutto e purtroppo è tutto quello che sanno.
(Oscar Wilde)
@luigi: io a differenza di Mariagrazia l’ho letta a spezzoni perché dati i deliri ho preferito ricominciare a sorvolare, e non mi dia dello spocchioso, è solo che certe sue teorie non meritano attenzione.
Alessandro, credo che le sue condizioni – che erano le richieste di Puti nei mesi precedenti all’inizio della guerra – ormai siano anacronistiche, e che Putin si accontenterebbe di qualcosa di meno.
Invece della neutralità dell’Ucraina garantita da trattati, si accontenterebbe del rinvio di fatto sine die dell’ingresso nella NATO.
L’autonomia del Donbass potrebbe essere sacrificata al tavolo delle trattative, anche perché gli abitanti di quella regione, dopo un anno di distruzioni, forse hanno altre priorità
Invece del riconoscimento del vecchio referendum per l’annessione della Crimea, si potrebbe accontentare di un nuovo referendum, garantito da osservatori neutrali, che sarebbe accettato automaticamente.
In subordine, si potrebbe accontentare della conferma dell’affitto della base di Sebastopoli e dell’autonomia amministrativa della Crimea.
In sostanza, come ha affermato di recente Lavrov in una conferenza stampa, ai russi basterebbe potersi sedere ad un tavolo e trattare senza precondizioni.
R
Lenzini, la sua supponenza ha dell’incredibile!
Delle condizioni di Alessandro dubito sulla possibilità della neutralità dell’Ucraina dopo quello che è successo. Ci vorrebbe un atto di fiducia esagerato nei confronti di un criminale di guerra e la sostituzione di Zelensky con qualcuno che piaccia ai due blocchi.
In ogni caso, gli USA hanno appena suggerito a Zelensky di “darsi una calmata”.
Mi vien da ridere a pensare che se, come probabile, si andrà avanti su questa strada di relativa ragionevolezza il povero Berlu tra qualche anno verrà celebrato come il Grande Statista che “lo aveva predetto in tempi non sospetti”.
Zelensky è vero che deve darsi una regolata o rischia di foraggiare i Putiniani antiamericani. E’ giusto che chieda aiuto, ma se comincia a vedere aerei, sottomarini e ufo dove ancora non ci sono finisce col rendersi ridicolo. Quello che non deve fare è continuare a sperare in un errore russo, che colpendo qualcosa della NATO, ci costringa a scendere in pista con gli stivali. Ad esempio quando è caduto un pezzo di missile in Polonia e e si è precipitato a dire che ci stavano attaccando.
Berlusconi ha detto molte cavolate, tipo che inviterebbe Zelensky a cessare il fuoco. Ma come, mi bombardano e devo fare solo da bersaglio?
R
non sono l’avvocata di Zelensky, ma provo a mettermi nei suoi panni. E farei come lui a rischio di farmi dare della esosa ingorda e quanto altro. Perché per lui e il suo paese la realtà sono le bombe i civili che muoiono i bambini deportati…e molto altro e la prospettiva di finire nelle mani di quello per sempre. E allora? Forse non saremmo tutti un po’ Zelensky?