Concordo con alcuni titoli che leggo sull’web che Sangiuliano, il ministro della Cultura è ridicolo quando difende la lingua italiana e dice che andrebbe messa in Costituzione (già c’è come lingua ufficiale nel rispetto però delle minoranze linguistiche).
E però parla chiamando Meloni “il presidente”, Casellati, “il ministro” e poi dice:
“Credo che un certo abuso dei termini anglofoni appartenga a un certo snobismo, molto radical chic, che spesso nasce dalla scarsa consapevolezza del valore globale della cultura italiana. E anche della sua lingua, che invece è ricca di vocaboli e di sfumature diverse».
A’ Sangiulià, lo “snobismo radical-chic ” te sta bene? Lo usi per dire che chi usa termini anglofoni è snob ma poi ti ci rifai pure tu? Ma che razza di purista sei? Da stropiccio, direi.
Dunque, vediamo, sei per difendere e promuovere e addirittura modificare la Costituzione sul tema dell’italiano come lingua sacra e ufficiale del paese o della nazione che dir di voglia e poi cadi dal pero con una simile gaffe? Neppure Mike Bongiorno sarebbe arrivato a tanto.
Avresti dovuto dire, visto che ci tieni tanto e non tieni altro da fa’…:” Credo che un abuso di termini anglofoni appartenga a quei parasederi che molto stra- fighetti sinistrorsi inconsapevoli del valore globale della lingua italiana…”
Ma che vor dì’? Che de ‘sto globbale? E poi…a minì che frase involuta, volutamente o consapevolmente? Ma impari ad usare gli articoli va, al femminile si dice la premier, la ministra…etc.etc.
Meloni Giorgia, ma davvero questo è il ministro della Cultura? Ma qual’ è l’ultimo libro che ha letto? La guida Michelina? Ma davvero questo deve rappresentare la cultura con la “C” maiuscola italiana? Ma per favore, please, I beg your pardon…non ci venga a dire che fra un po’ ci chiederà di italianizzare radical-chic in fighetteria di sinistra radicale, spero.
Meloni, pensaci su…Think! E poi, dopo ‘sto po’ po’ de speech parlate di legge sui rave party? e allora? come si traduce in italiano rave-party? Festa del delirio? O festa delirante? O festa dei fuoriditesta? Pensaci !
Be’, diciamo che sui temi principali, -politica estera, caro vita, inflazione, chiusura degli esercizi commerciali, povertà, approvvigionamento energetico(e non basta, deve essere anche a basso costo!)- la Meloni e i suoi ministri non mettono becco, non possono e non sanno, perciò si dedicano ai problemi marginali, come il decreto legge sui rave-party (suggerisco di chiamarli “Grandi adunate”, anche se non ci sono camicie nere), oppure cercano gloria nel modificare la Costituzione, che a detta del ministro potrebbe suonare così: “Art.1: L’Italia è una repubblica democratica fondata sulla purezza della lingua (parola modificabile in un futuro prossimo in “razza”).
Però, mentre concordo sull’uso di “radical-chic” (fu lanciato da Tom Wolfe nel saggio del 1970 dal titolo “Radical-Chic & Mau-Mauing the Flak Cactchers”), ormai accettato nei vocabolari delle lingua italiana, quando in televisione sento parlare di “sold out”, relativamente ad un evento dove è tutto esaurito, permetti che io sia “really pissed off” ? (secondo Costituzione, “realmente incazzato”)
R
come ti pare. In quanto ai problemi marginali, neppure quelli di prima in anni di governo hanno messo becco in gravi problemi a parte il Covid, ma sempre vivacchiato o fatto danni. Neppure questi, per ora fanno miracoli, pare prestino però per giudicare.
X ingegner Alessandro: negli ultimi tempi avevo avuto l’impressione che finalmente dicesse qualcosa di buon senso. La sua ultima lettera, con le sue patetiche battute sulla Meloni, mi ha fatto capire che invece sia ripiombato nell’oscurantismo. D’altronde faceva il paio con larticolo della nostra GM. Buon anno a tutti!
R
buon anno anche a lei Bianchi, ma non la “oscuro” perché so che la sua cifra è la provocazione tanto per. Ma le ricordo che, in teoria, lei dovrebbe commentare l’articolo e il tema e non i commentatori o me. Ma lei ha antipatia per le regole, ache questa è un’altra sua cifra.
Rispondo a entrambi.
Credo, per esperienza personale, che nello svolgimento di un programma sia opportuno operare parallelamente su due piani: quello dell’operatività concreta e strutturata – e magari sotterranea – e quello dei messaggi simbolici di cambiamento.
Il programma Meloni non mi entusiasma, e sapete bene qual è il punto che mi piace meno. Ma credo che, in un rovesciamento così radicale dal punto di vista politico, che però è imbrigliato dall’obbligo di continuità con la gestione Draghi, ci fosse la necessità di lanciare qualche messaggio, su tematiche secondarie, che desse la sensazione del cambio di registro.
Quanto alla diatriba sul maschile e il femminile, io distinguerei il ruolo istituzionale da quello ricoperto dalla persona.
Sarà una sottigliezza bizantina, ma io direi “Il Presidente del Consiglio è Giorgia Meloni”, e, invece, “Giorgia meloni è la Presidente/Presidentessa del Consiglio”. Dipende se nella frase il nome viene prima o dopo la carica.
Colgo l’occasione per dire la mia sulla deriva anglofona.
Ci sono casi in cui il termine inglese è decisamente più sintetico e pregnante dell’italiano, e si può tollerare. Per esempio, certi termini che si usano su internet, come “like”, “click” e simili.
Trovo orrendo, invece, “bannare”, che deriva dall’inglese “to ban” che significa esattamente “bandire”. Perché allora, non dire “bandire” che è altrettanto corto?
Altrettanto osceno l’uso del termine “severo” al posto di “grave”.
Osservo anche una deriva anglofona più sottile, che riguarda l’accentazione delle parole. Molti, per una forma di snobismo, tendono a trasformare l’accentazione piana in sdrucciola.
I medici sono i campioni di queste oscenità. Ricordo termini come “ùretra” o addirittura “alcàlino”. Suppongo che quelle stesse persone dicano “fàretra”, “sàlino” e “iàlino”.
Dovrebbero anche fare pace con sé stessi, visto che dicono “flògosi”, e poi “artròsi”.
R
Lei mi stupisce…anche accademico della crusca. Beh a me l’anglofilia non dispiace come già si sa. E ci metterei anche qualche parola francese e tedesca, trovo che la contaminazione tra le lingue ci sia sempre stata e non sia un problema. In quanto al governo, so bene che deve iniziare dando un segnale ma che deve anche dare continuità a quello precedente per non spaventare “i mercati”: La critica di per se stessa non mi piace, mi piace fare ironia sulle cose marginali.
Si aggrappano proprio a tutto, opposizione faziosa che non farà che fare favori al governo Meloni. Ma come si può essere faziosi fino al punto di travisare le parole per poter gridare ai fassisti e al pericolo per la democrazia?
Le parole del ministro della difesa sono state:
“-. Bisogna tagliare con il machete alcune catene che bloccano lo sviluppo dell’Italia: ora ci vogliono 17 anni per realizzare un’opera pubblica, dovranno diventare quattro o cinque al massimo”.
Tagliare le catene…non abbattere i funzionari col machete come qualcuno ha scritto che Crosetto avrebbe detto. Che la burocrazia in Italia sia un mostro a sette teste, lo sanno anche i cinquestelle, ma nessun governo è mai riuscito a snellirla neppure col dolcificante.
Ma sarà cosi fino a che dura e se va avanti cosi dura. Certe scene in Parlamento hanno ben poco di democratico e sono indecorose I Cinquestelle sono i più sfacciati ma pure gli altri non scherzano. Se va avanti cosi a furia di gridare al lupo, se il lupo dovesse davvero mostrarsi non ci crederebbe più nessuno.
Meloni ha detto di essere ottimista e lo ha detto con un sorriso dolcissimo. Non lo so se dietro a quel sorriso si nasconde il lupo, m a vederla cosi, mi sentirei ottimista anch’io e a voler ben guardare non è proprio cosa facile.
Al signor Bianchi
Coraggio, se ci mette un po’ più d’impegno, riesce a far ridere.
A luigi lenzini:
Bannare è accolto da Treccani in “Lessico del XXI Secolo” col significato specifico di “azione punitiva intrapresa nei confronti di utenti che contravvengono alle regole delle comunità virtuali e dei social network, venendone conseguentemente esclusi”. Non mi pare così osceno, ed è meno generico di bandire. D’altro canto la lingua italiana fatica a coniare termini relativi alle tecnologie più recenti.
A tutti
Auguri di Buon Anno.
R
altrettanto a te Alessandro.
Ingegner Alessandro : buonasera e buon anno! temo che Lei si sia sbaglialiato : non era assolutamente mia intenzione voler far ridere Lei o altri frequentatori del Blog. Semplicemente mi riesce difficile capire alla serietà ed alla onestà intellettuale di chi si esprime in maniera così negativa sulla finanziaria del Governo della Meloni. Per la difficoltà di metter insieme il pasto con la cena, per le gravi preoccupazioni del tema energia , per le incognite di una guerra che si vuole tenere aperta, per lo scarso tempo a disposizione e l’innegabile ed inevitabile inerzia di un nuovo governo che si mette in movimento, bé io penso che se questa finanziaria fosse stata firmata da Draghi , sarebbe stata osannata come esempio di coerenza e soprattutto buon senso. Quando i due terzi del gruzzolo a disposizione se ne vanno per limitare i danni letali della crisi energetica, credo che ci sia poco da filosofeggiare. Trovo ridicoli gli assalti degli esponenti dell’opposizione che si sono scagliati come jene proponendo ognuno la propria ricetta salvifica.Tutto qui. buon anno!
Signora Gazzato, non avrei niente in contrario neanche io se le contaminazioni linguistiche fossero reciproche e generalizzate.
Invece sono tutte orientate verso i nostri padroni anglosassoni.
Perfino i termini francesi come “suspense” li pronunciamo all’inglese.
E, mentre noi facciamo sforzi degni di miglior causa per pronunciare i termini inglesi come i docenti di Oxford, quando gli anglosassoni prendono a prestito termini italiani li pronunciano alla maniera loro.
E siamo soprattutto noi italiani ad avere questo tipo di sudditanza. Francesi e tedeschi si fanno meno scrupoli e pronunciano l’inglese in maniera semplificata.
Per esempio, il famoso suono “th”.
Ricordo in un convegno internazionale i rappresentanti francese e tedesco che pronunciavano allegramente “zis is ze question …”.
E che dire dei messaggi in doppia lingua, italiano e inglese della metropolitana di Roma?
La versione inglese la fanno leggere ad una signora inglese in pura pronuncia oxfordiana, e tanti non capiscono.
Mica quei messaggi sono per gli inglesi! Sono per tutti i turisti che frequentano Roma: spagnoli, francesi, cinesi, giapponesi ….. e l’inglese più difficile da capire per i non inglesi è quello pronunciato dagli inglesi.
E con questo, concludo facendo i migliori auguri (anzi, best wishes) a tutti.
R
certo, se non si conosce una lingua è meglio parlare la propria e c’è anche chi non conosce manco quella.
Best wishes
Non so se è in tema, ma vorrei dire che mi ha deluso parecchio il messaggio del Presidente Mattarella.
Di solito parla molto bene. Lo considero uno dei presidenti che hanno fatto i migliori discorsi di fine anno, asciutti, chiari, centrati. Ma ieri sera non mi è piaciuto.
Riguardo alla guerra, di solito, si teneva piuttosto su un profilo alto senza entrare troppo nelle polemiche e indicando soprattutto la pace come obiettivo.
Questa volta, invece, ha voluto sottolineare che la responsabilità della guerra è totalmente della Russia, ed ha perfino fatto suo il ragionamento – che qua abbiamo dichiarato infondato almeno in tre – che, se l’Ucraina non avesse fermato l’attacco russo, dopo questa ci sarebbero state altre guerre a catena.
Ciò dimostra inequivocabilmente in che misura drammatica l’Italia è un Paese satellite degli USA, e non è autorizzata ad assumere posizioni nanche di poco difformi da quella ufficiale.
E questo non lo dico io, ma Lucio Caracciolo, che queste cose le studia e le insegna per professione.
R
uhu, Lucio Carucciolo (è solo un vezzeggiativo)…e ti pareva che non entrasse in ballo? Comunque, quest’anno non ho seguito il discorso del presidente. Ne ho abbastanza di discorsi di presidenti.
PS: però sulla guerra sono d’accordo con Mattarella.
Bianchi, come ho potuto constatare altre volte, il suo desiderio polemico la porta a fare –con una buona dose di sicumera- delle estrapolazioni e osservazioni gratuite.
Non so a chi si riferisce quando dice “mi riesce difficile capire alla serietà ed alla onestà intellettuale di chi si esprime in maniera così negativa sulla finanziaria del Governo della Meloni.”. Chi a parlato di finanziaria? Lei sa decodificare i testi scritti?
Ho sottolineato che la Meloni sui problemi che contano non fa nulla, solo ritocchi sui problemi minori (come del resto avrebbe fatto Draghi) e ho ironizzato su due provvedimenti sinceramente ridicoli.
Altra sua estrapolazione gratuita: “bé io penso che se questa finanziaria fosse stata firmata da Draghi , sarebbe stata osannata come esempio di coerenza e soprattutto buon senso”.
Lei pensi quello che vuole, ma non l’attribuisca a me, ho sempre criticato l’operato di Draghi.
Infine, davvero lei crede che io giudichi per partito preso?
X ingegner Alessandro:. Se ho parlato di finanziaria soltanto perchè, con il poco tempo che ha avuto, la Meloni non poteva fare altre che cercare di fare una minestrina con quei pochi ingredienti che aveva, lanciando pero dei messaggi su quelli che sarebbero stati gli impegni seri nei prossimi anni ( RdC, scuola, migranti,etc.) Ora non c’era tempo. Non poteva fare altro. Ho detto e lo ripeto, se questa finanziaria l’avesse fatta Draghi si sarebbero tutti spellati le mani dagli applausi. Se poi lei fosse stato d’accordo o meno, mi creda, non è un problema che mi turba il sonno. Sono affari suoi. Sul problema dei Rave mi sorprende che Lei, che pure ha un cervello acuto, non abbia colto il fatto che si metteva un paletto ad una manifestazione fuori legge ( droga, distruzione proprieta private, violenze etc etc). È un problema minore ? Certo di fronte all’energia sì, ma cominciare a mettere dei limiti ai reati era doveroso.
Luigi, stessa sua impressione ho ricevuto circa la parte iniziale del discorso di Mattarella, una semplificazione sulla guerra (cattivissimi contro buoni) che non si attaglia ad un Capo di Stato
Alessandro, mi fa piacere che abbia avuto la mia stessa sensazione.
Sempre a proposito del discorso di Mattarella, premetto che io non credo alle guerre utili, umanitarie, o inevitabili, e che quindi condanno l’attacco russo all’Ucraina, e penso che Putin si sia assunto delle responsabilità gravissime.
Sulle motivazioni di questa guerra, e di conseguenza sulle possibili conclusioni, credo però che dovremmo fare pace con noi stessi ed evitare di fare ipotesi e ricostruzioni che non stanno né in cielo, né in terra.
Mi pare chiaro che Putin ha attaccato l’Ucraina per lanciare un messaggio alla NATO: “se, dopo i Paesi ex patto di Varsavia volete inserire anche l’Ucraina, la minaccia alla Russia diventa eccessiva, e la Russia è disposta a fare una guerra per impedirlo. E chi vuole entrare comunque nella NATO, diventa nostro nemico e rischia di pagare un prezzo.” Con l’occasione, la Russia voleva consolidare l’annessione della Crimea e ottenere l’autonomia del Donbass.
Che la Russia volesse ricostruire l’impero perso con la dissoluzione dell’URSS è un’ipotesi assurda e anacronistica. La Russia ha piuttosto il problema opposto: non perdere altri “pezzi” e ridursi ulteriormente, sia come stato russo che come stati “amici” come Bielorussia, Georgia, Kazakstan ecc…. Annettere l’Ucraina avrebbe significato guerra civile; gli ucraini (40 milioni) non lo avrebbero mai accettato. Ovvio poi che la Russia non potrebbe attaccare Polonia e altri Stati che già sono dentro la NATO.
Quindi, le motivazioni che ho portato sopra sono sufficienti a spiegare perché è iniziata questa guerra e a condannarla, come tutte le guerre da chiunque e comunque iniziate.
Non c’è quindi nessun bisogno c’è di ipotizzare scenari improbabili e irrealizzabili come la riannessione dell’Ucraina alla Russia e ulteriori guerre di espansione a ovest. Lasciamo che certe ipotesi le agiti Zelensky, che ne ha bisogno per convincere il suo popolo ad affrontare i sacrifici della guerra.
Noi, per fortuna, ne siamo ancora formalmente fuori, e possiamo ragionare con realismo e lucidità.
P.S. il test della lontra marina è fatto male. Esiste anche la lontra d’acqua dolce, e molte foto rappresentano proprio la seconda. Non dovevano specificare “marina”.
R
spieghi anche a noi cosa intende col test della lontra marina, non facciamo rebus per favore.
In quanto alle sue convinzioni sono le “sue” non ne faccia, per cortesia, Vangelo. Glielo chiedo ancora una volta ma mi sarei anche stufata di ripeterlo. Quindi quando fa affermazioni apodittiche sulla guerra in Ucraina, specifiche che sono il “suo pensiero” che per me non è per niente condivisibile.
Mi riferivo al test per verificare che siamo esseri umani.
Evidentemente, di animali non se ne intendono. Farebbero meglio a limitarsi al mare agitato e ai girasoli.
Le mie affermazioni sono apodittiche per risparmio di spazio. Le considerazioni a sostegno le ho espresse più volte e non era il caso di ripeterle per non annoiare.
Sarei curioso di sapere quali sono invece le sue ipotesi sulle cause e sugli obiettivi di questa guerra, e vediamo se sono convincenti e reggono ad un’analisi ragionata.
Meglio se espresse in forma motivata piuttosto che apodittica
R
eh, no, le mie opinioni le ho espresse sia nei commenti che negli articoli. I quali se a volte le paiono apodittici (lei lo ha usato spesso questo termine nei miei riguardi, se lo uso io le salta subito la Mosca al naso) sono, al contrario, semplicemente assertivi di opinioni che esprimo a braccio senza paura delle eventuali conseguenze e perciò “spontanei” e a “casa mia”. Un blog deve contenere delle tematiche sulle quali sviluppare discussioni, se non fossi assertiva e mi limitassi a replicare quello che scrivono i giornali, non avrebbe senso tenere un blog. Lei, non fa che ripetere sempre gli stessi concetti: la Nato. le intenzioni di Putin…e via discorrendo e francamente, come la pensa ormai si è capito. E non perde occasione per ribadire le sue convinzioni come se ce le illustrasse per a prima volta…anno nuovo, Lenzini, giri il disco per favore, nel frattempo sono successe delle cose, credo dovrebbe aggiornarle un po’. Io, ribadisco, espongo le opinioni come lei, e ne ho diritto tanto quanto lei, mentre lei non ha alcun diritto di chiedermi di esporle nel modo che vuole lei perché “reggano analisi ragionate”. Ma come si permette?
PS: Ogni volta sono diversi i test per entrare per cui io non posso sapere di che cosa parla se non li vedo e nemmeno gli altri la capiscono perché, ripeto, sono sempre diversi.
Signora Gazzato, non è vero che mi ha fatto saltare la mosca al naso il termine apodittico. Lei lo ha usato con me e io l’ho usato con lei. E’ vero che i perché li abbiamo espressi entrambi più volte, ma se lei le chiede di nuovo a me, io ho fatto lo stesso con lei.
Amici come prima!
Speriamo che tra un paio di mesi questa guerra finisca e si smetta di parlarne, perché certe cose che sento dire sui media (non mi riferisco a lei) mi lasciano allibito, e anche preoccupato.
Forse non è complottismo temere che qualcuno stia preparando la terza guerra mondiale come diceva il compianto Giulietto Chiesa.
R
chiunque fosse (spero di no) non è che un pazzo che va fermato.
Signor Bianchi, lei che è altrettanto provvisto di cervello acuto, dovrebbe sapere che per spaccio di “droga, distruzione di proprietà private, violenze, etc.” esistono già norme di legge che le considerano reati. Già i “paletti” erano previsti, bastava farli funzionare. E poi una pena fino a sei anni mi sembra una enormità.
https://www.dequo.it/articoli/decreto-rave-party
X ingegner Alessandro : I rave parties sono sì contenitori di reati per cui è prevista singolarmente una pena, ma il decreto tende ad attaccare il concetto che un evento costituito da tante violazioni venga benevolmente giudicato come un innocuo passatempo . Il concetto tutto di sinistra è quello di far passare un rave come una libera e democratiica manifestazione di indipendenza e sfogo dei propri sentimenti, e chi se ne importa se si distruggono campi, tenute, proprietà di gente che non vedrà mai risarciti i danni. Le sembra giusto? Le sembra equo? Rimpiange la Lamorgese?
Per Alessandro, il concetto di “reato pacchetto” è stato usato in tante altre occasioni, anche se a me sembra un modo scorretto di legiferare.
Anche il reato di stupro si poteva disaggregare in tanti reati, e graduarlo sommando i vari componenti (violenza privata, lesioni personali, sequestro di persona ecc….), ma il legislatore ha voluto creare il reato cumulativo per dare un messaggio.
Anche nel caso dei rave party credo che si volesse dare un messaggio e stroncare sul nascere un andazzo che poteva diventare pericoloso e diseducativo per i giovani.
Dato che i rave party producono sempre dei reati, come minimo l’occupazione abusiva di proprietà privata, danneggiamento, l’abbandono di rifiuti, e, d’altro canto, configurano rischi per la sicurezza dei partecipanti, mi sembra che il messaggio fosse opportuno.
Teniamo conto che, con le leggi attuali, anche per organizzare la sagra della frittella bisogna rispettare certe regole: comunicazioni alle autorità con indicazione dei responsabili dell’organizzazione, attuazione delle misure di sicurezza, ambulanza pronta sul posto per tutta la durata della sagra ecc….
Non vedo perché essere più tolleranti con i rave party che non sono utili a nessuno.
R
sono d’accordo Lenzini, oggi è 3.1.2…
Bianchi, la smetta di fare illazioni, sia pure usando il punto interrogativo (“rimpiange la Lamorgese?). La Lamorgese aveva gli strumenti per evitare il rave, se non l’ha fatto, è per sua incapacità, non per mancanza di leggi.
I rave di per sé non “sono contenitori di reati”, se lo diventano, c’erano e ci sono le leggi più che sufficienti per colpirli, non c’era affatto bisogno di un’altra legge Di questo si sta parlando non del “concetto tutto di sinistra etc”.
Con ciò, per me l’argomento è chiuso.
Luigi, la capacità di mantenere l’ordine pubblico dipende dalle autorità preposte, e in ultima analisi dal tipo di governo e dal ministro che presiede al ministero degli interni, non dalle leggi che già ci sono e devono essere attivate.
Il “segnale” non si dà sovrapponendo legge a legge, il nostro codice è già pieno fino all’orlo, ma agendo e applicando le leggi vigenti.
“Le leggi son, ma chi pon mano ad esse?” già scriveva Dante.
Ad ogni modo non credo che i rave fossero un serio pericolo per l’ordine pubblico in Italia. Si fosse prodigato il governo per ridurre gli incidenti mortali sul lavoro, lo avrei lodato senza esitare, avrebbe affrontato una vera emergenza del Paese.
R
sinora le leggi sui rave erano ignorate sia da chi doveva farle rispettare (per carenza di mezzi o altre motivazioni) che da chi li organizzava a dispetto delle leggi. Si spera che questo aggravio delle pene serva come deterrente o, perlomeno a regolare un fenomeno che provoca disagio pubblico e impiega polizia e medici e addetti alle pulizie dei luoghi con dispendio di soldi presi dalla fiscalità generale che potrebbero essere impiegati meglio.
Alessandro, è vero che c’erano problemi più importanti da risolvere, ma è anche vero che in questo caso la soluzione era gratis, e tanto valeva metterla in pratica.
Se mi parli degli incidenti sul lavoro (che comunque hanno un trend mediamente discendente decenni) è un problema difficile da risolvere, e il governo può fare poco.
Le leggi e le pene ci sono. C’è anche tanta burocrazia. Vedi il “Piano per la sicurezza” che deve essere presentato all’ASL dal “Responsabile della sicurezza” all’apertura di ogni cantiere.
Tutto quello che si poteva fare a livello regolatorio è stato fatto. Forse anche troppo, perché. quando le regole sono troppo pesanti, viene la tentazione di non applicarle.
Siamo arrivati allo “zoccolo duro” costituito dagli incidenti stradali, dagli incidenti dovuti a disattenzione del lavoratore, e dagli incidenti che avvengono in contesti irregolari dove le leggi non arrivano.
R
le vittime di incidenti sul lavoro sono, attualmente circa tre al giorno ed è una tendenza che non sembra destinata a diminuire. Purtroppo. Il lieve calo è dovuto al fermo di molte attività dovuto al Covid. Le leggi ci sono ma sono spesso disattese specialmente nel settore edilizio e i controlli sono pochi e inefficaci.
Da questo punto di vista il governo avrebbe molto da fare e spero che sia una priorità nella sua agenda.
X signora Gazzato: mi permetta , signora Gazzato, di esprimerle tutta la mia soddisfazione nel leggere la sua risposta all’ingegner Alessandro sulla questione dei Rave parties. Una risposta da persona educata civilmente, onesta e di estremo buon senso. Buon sangue non mente: malgrado qualche testa coda che le perdono ( e che la rendono anche simpatica) con la sua risposta netta è venuto fuori il meglio di un’ italiana/italiano come solo i veneti sanno fare. Grazie.
Signora Gazzato, sugli incidenti sul lavoro concordo con lei che le leggi ci sono, ma sono disattese, specialmente nel settore edilizio.
Ho dovuto fare una modesta ristrutturazione per dividere in due una casa, e, per legge, ho dovuto nominare e pagare in più un professionista come “responsabile della sicurezza”, il quale ha redatto il “piano per la sicurezza” (in realtà fatto col copia e incolla da altri piani) e lo ha consegnato all’ASL.
Durante il mese che sono durati i lavori nessuno dell’ASL è venuto a controllare. Quando c’era l’ENPI probabilmente qualcuno sarebbe venuto.
Purtroppo il governo può fare altre norme, che faranno la fine di quella fatte finora, ma, se le regioni non si sburocratizzano e gli addetti pretendono di lavorare solo seduti davanti al PC evitando di uscire a fare i controlli, non se ne esce.
Da quando sono state costituite le Regioni la pubblica amministrazione è diventata più costosa e meno efficiente. Bisognerebbe fare marcia indietro e riaccentrare la Sanità (comprese le attività per prevenire gli infortuni).
E il governo attuale si trova in imbarazzo tra la voglia di riaccentrare da parte di FDI e la voglia di decentrare ulteriormente da arte della Lega.
R
una bella lotta. Forse sarebbe più semplice se ognuno si prendesse le proprie responsabilità e se non assolve i propri compiti dovesse rispondere in “solido”.
Credo che su questo si possa lavorare.