Putin sferra un altro massiccio attacco missilistico a Kiev e minaccia Washington, chiede alla Bielorussia di aiutarlo. Lagard alza i tassi mettendo in difficoltà soprattutto l’Italia e il suo governo appena insediatosi. Salvini ringrazia per il “regalo di Natale”.
Cgil e UIl dichiarano lo sciopero nazionale e chiedono a Meloni di cambiare la manovra che a lor dire premia i ricchi e massacra i poveri. In soldoni.
Lo scandalo che coinvolge alcuni esponenti delle Istituzioni europee tra i quali anche alcuni italiani, tiene banco su tutti i notiziari, fiumi di parole per un fiumi di denaro che la corruzione avrebbe portato nelle tasche di politici in grado influenzare le scelte a livello europeo su alcuni paesi, tipo Qatar e Marocco.
Bene, mi fermo qui. La cronaca quotidiana spicciola è già orrenda di suo e mi spiace ma non ci vorrei mai entrare, non fa che complicare un quadro già fosco di suo e mi pare che basti e avanzi.
Che ci sia molta politica dentro le scelte e le decisioni che vengono prese sulle nostre teste, non c’è alcun dubbio.
Ma vorrei fare un altro tipo di considerazione. Più leggera se vogliamo, senza nulla togliere alla gravità del momento. Vorrei soffermarmi sulle dichiarazioni dei vari esponenti politici e in particolare su quelle dell’ex premier ora capo politico dei Cinquestelle.
Sulla sua capacità di fare piroette e giravolte ormai si è parlato anche troppo, pare un dato. Alla buonora. Questo esimio professore o ex tale, ora in Parlamento sta inveendo contro il governo ma tralascia di fare espliciti riferimenti alla corruzione nelle sedi europee, o ne parla solo di strissio con la sua sibilante esse (da BissBiss), Come mai? Come sempre direi. E’ la politica dei grillini: fare orecchie da mercante in fiera. Animale politico, Conte ormai scafatissimo, pensa all’opportunità di non citare il PD nel caso della corruzione per motivi puramente politici. Sporca politica da banco o meglio, da mercatino dell’usato.
Animale politico ( togliamo pure il “politico”), annusa, scava, si intrufola, mangia e beve, sniffa (nel vero senso della parola non in quello che si da a questo termine ora) e sbuffa proprio come un Armadillo (specie in estinzione ma lui si deve distinguere, la distinzione è la sua cifra).
Un arrivista vendicativo che non si ferma davanti a niente e anzi come un attore consumato recita tutte le parti che la sua commedia personale gli suggerisce. Del paese o della nazione, posso dire? non gliene importa un accidente.
E che ci sia la politica dietro alle scelte dei politici non è certo una novità, come non è una novità la corruzione a tutti i livelli.
Ma, scusate, questo signore intrufolatosi in Parlamento tramite il cavallo di Genova e che ora sembra guidare (coi grillini non si sa mai cosa aspettarsi) una masnada di perfetti politicanti pienamente compresi nel ruolo (di politicanti): l’anticasta trasformatosi in casta più casta che ora si unisce tronfia alla lotta senza quartiere al governo Meloni (democraticamente eletto) che si fa da più fronti e non solo italiani, mi sembra persino più pericoloso dei vari “nemici” dell’attuale governo italiano. E, pare, ne conti parecchi anche oltre frontiera.
Se lor signori permettono, visto che la poesia ha messo a riposo i pochi commentatori rimasti (ma buoni), mi commento da me.(Anche se ci sono ancora molti lettori che ringrazio).
Si forse ho messo troppa carne al fuoco e questo può essere un rischio per la “digestione”. ma non abbiamo già tutti i giorni un “bombardamento” di notizie negative che ci stressano la vita? Bene, per me il mio blog è catartico e ci riverso quello che più mi da fastidio. Anche. Ma non solo.
E aggiungo una frase che vedendo certi personaggi e ripensandoci mi viene spesso in mente ed è questa:
(mi scuso per la scurrilità ma quando ci vuole …)
“gli stronzi stanno sempre a galla”, naturalmente senza riferimenti personali.
Oggi mi sento negativo, nel senso che il tampone ha certificato che sono appena guarito dal Covid, e quindi sarebbe il momento per pensare positivo.
In realtà è difficile trovare qualcosa di positivo in questo momento. La corruzione ha raggiunto anche l’UE, ma purtroppo è stata portata in buona misura da noi italiani.
I partiti politici italiani sono diventati delle amebe informi o proteiformi che spiazzano l’elettore perché sostengono tutto, il contrario di tutto, e, spesso, il niente.
Ma insisto che tutte queste cose sarebbero sopportabili se lo zio Sam non avesse fatto scattare questa trappola mortale in cui sono cadute la Russia e l’Europa occidentale (dalla quale, forse non a caso, l’UK si era appena sfilata).
Stavamo uscendo dalla crisi della pandemia e le prospettive erano rosee per l’Europa, quando gli USA hanno deciso di farci litigare irreparabilmente con la Russia, nostro buon cliente e buon fornitore. Un rapporto sul quale si basava buona parte del benessere degli europei.
Ora abbiamo perso introiti, regaliamo armi costose, paghiamo le materie prime a costi astronomici, abbiamo un’inflazione a due cifre.
Colpa di Putin che ha attaccato l’Ucraina?
Non necessariamente. La guerra in Ucraina si poteva svolgere in Ucraina e l’avremmo potuta guardare da lontano, come le guerre precedenti contro la Serbia, la Libia, l’Irak, l’Afghanistan. Guardare da lontano, e, magari, impegnarci per fare da mediatori e farla finire.
Nessuna di queste guerre aveva provocato contraccolpi economici e crisi sociali nell’Europa.
In realtà siamo nei guai fino al collo non perché Putin ha attaccato l’Ucraina, ma perché gli americani ci hanno costretto ad entrare con tutte le scarpe in questo orrore, per indebolire la Russia e noi stessi europei.
E noi, cornuti e contenti, continuiamo a confermare la nostra fedeltà all’alleanza atlantica.
Un’alleanza a senso unico, perché noi siamo effettivamente alleati degli USA, ma gli USA si stanno dimostrando i nostri peggiori nemici, che ci stanno precipitando in una crisi economica e politica senza precedenti.
R
Già, che ritornello Lenzini: tutta colpa degli Usa e Putin o assolviamo! Nel cuore dell’Europa stiamo a guardare e chissene…l’importante è che i corrotti corrompano e i prepotenti possano fare quel cavolo che gli pare e noi zitti!
Buona guarigione, ma non avevo dubbi sulla sua “negatività”
Mariagrazia, così come sono stato sincero nell’elogiare la tua poesia sulle parole, sarò sincero nel dirti che non sono d’accordo sulla descrizione che fai di Giuseppe Conte e sull’immagine che dai dei grillini. Conte, da professionista qual era, è stato proiettato in politica dai grillini con l’appoggio dei leghisti e l’avallo di Mattarella. Come Presidente del Consiglio ha avuto anche l’appoggio del Pd, in un momento politico in cui il Parlamento era composto da tre forze, di cui la più rappresentativa, non era sufficiente a governare da sola. S’è trovato di fronte una problematica nuova, il Covid nella fase di maggiore virulenza. Certamente ha commesso degli errori, ma sfido chi non ne avrebbe commessi. Poi è caduto, ma ha saputo ridare anima ad un partito di protesta che dopo i grandi successi elettorali sembrava aver tradito le promesse di partito antisistema. Adesso, grazie a Conte, i 5stelle sembrano maturati e aver fatto propri quei temi di sinistra che il Pd ha tradito.
R
naturalmente non sono d’accordo. Primo perché Conte ha governato con tutti mentre il Movimento diceva che erano tutti corrotti, secondo perché ha usato il Parlamento come il suo scendiletto, emergenza a raffica e decreti a raffica e mi meraviglia che ti sia dimenticato di quello che è successo e sia diventato contrario a tutto quello che scrivo (poesie escluse).Che ha fatto cadere Draghi per paura di finire azzerato quindi ancora per i propri interessi mandandoci al voto in piena estate… Forse è diventato bravo di colpo solo perché Conte è un “pacifista” per opportunismo politico e ora si oppone a Meloni che tu detesti perché atlantista. Come se di punto in bianco potessimo sganciarci dall’America con tutto quello che ciò rappresenterebbe. Francamente credo proprio di non capirti. Ma prendo atto che la pensiamo molto diversamente su quasi tutto. E’ qualcosa.
Mariagrazia, scrivi: “Meloni che tu detesti perché atlantista”
Non “detesto” la Meloni, non è mio costume, disapprovo semplicemente le sue prime azioni di governo. Si può essere atlantisti senza appiattirsi a questo modo scellerato di condurre l’opposizione a Putin: scellerato perché chi sta pagando il prezzo più caro è il popolo ucraino, e più si rifornisce Zelensky di armi, più l’autocrate russo raddoppia la dose. La Russia non può essere sconfitta, possiede un arsenale di armi atomiche spaventoso, messa alle strette potrebbe usarlo.
Se Putin sta combattendo una guerra sporca, Biden ne sta combattendo una peggiore, perché la sta combattendo per interposto popolo, ed è l’unico che ne sta traendo profitto. Noi europei, invece, facciamo la parte degli utili idioti, come diceva il sociologo Carlo Cipolla, perché facciamo il danno altrui senza trarne il minimo profitto.
Un’altra azione di governo che riprovo è la lotta ossessiva che sta facendo contro i poveracci che usufruiscono del reddito di cittadinanza, tema su cui non mi dilungo perché da poco trattato. Basta questo, non per detestare, ma per disapprovare la Meloni.
Alessandro, credo che la Meloni si sia trovata – come si dice dalla mie parti – tra l’uscio e il muro.
Ha dovuto mettere in piedi una legge finanziaria in quattro e quattr’otto e l’unica cosa che poteva fare era di non scostarsi più di tanto dalla linea Draghi.
L’atlantismo non piace neanche a me, ma ho l’impressione che gli americani – non so come – ci tengono in pugno tutti, e che solo i partitini marginali senza speranza di governo si possano permettere di dissentire.
Craxi e Andreotti, gli unici governanti che, nel caso Sigonella, hanno avuto il coraggio di rivendicare la sovranità italiana, hanno fatto entrambi una brutta fine.
Craxi processato e distrutto come immagine, è morto in esilio ad Hammamet.
Andreotti perseguitato da un processo per mafia basato sul nulla che non gli ha dato pace fino alla morte.
Per non parlare del misterioso infarto notturno che uccise due anni fa Giulietto Chiesa.
Ci dobbiamo rendere conto che noi europei non siamo gli alleati degli americani. Siamo i rappresentanti degli interessi USA nel nostro emisfero.
Luigi, l’ho sostenuto anch’io, guai ad andare contro gli Americani, l’aver delegato a loro le nostra sicurezza ci costa il dimezzamento della nostra sovranità. Oggi dobbiamo pagare il tributo di essere sotto l’ombrello Nato.
Alessandro, direi di più. La nostra sicurezza se la sono “autodelegata” quando l’Europa era in macerie e non aveva voce in capitolo.
Inoltre, il pericolo dell’espansionismo comunista è stato reale per una quarantina d’anni, ed era giustificato “pagare” qualcuno che ci proteggesse.
Quando poi la minaccia è cessata e chi ci minacciava ha assunto un atteggiamento amichevole e collaborativo, diventando un partner commerciale prezioso, a che scopo continuare a pagare per la protezione?
Più che una protezione in senso stretto, mi pare che oggi stiamo pagando piuttosto il “pizzo”. Cioè, invece di pagare qualcuno perché ci protegga da altri, lo paghiamo perché non ci faccia del male lui.
R
Lenzini, cerchiamo di non esagerare per favore, io naturalmente non sono d’accordo neppure con le virgole ma lei si contenga.
Signora Gazzato, la guerra in Ucraina riguardava ben poco l’Europa e men che meno l’Italia.
C’erano già stati gli interventi della Russia in Georgia e in Cecenia, e noi non avevamo battuto ciglio. Stesso discorso per la guerra tra Armenia e Azerbaijan.
Si trattava di questioni interne all’ex Unione Sovietica, che stenta a trovare un equilibrio dopo la dissoluzione dell’URSS.
Che la Russia volesse allargarsi a ovest e ricostruire l’impero era un’illazione assurda senza alcun fondamento, ed un’ipotesi assolutamente irrealizzabile. Uno spauracchio per gli ingenui.
Noi italiani eravamo molto più interessati alle guerre in Irak e Libia, dove lavoravano molte imprese italiane e lavoratori italiani, e con cui avevamo rapporti commerciali importanti.
Ripeto che noi europei e italiani, se mai, se ci fossimo saggiamente tenuti fuori da questa guerra, avremmo potuto fare i mediatori, con vantaggi per tutti.
Un ruolo che abbiamo lasciato alla Turchia e ad Israele, e all’unico che ha capito tutto: il papa.
R
non sia cosi modesto, anche lei ha capito tutto! Però ora, per favore provi a cambiare musica questa la conosco fin troppo bene e non mi piace affatto. Grazie.
Evviva! Con i provvedimenti presi dalla Signora Lagarde ( che si crede chic ma è solo patetica) , combinati con gli effetti della guerra, i miei risparmi hanno subito una salassata che ha raggiunto il prestigioso livello del 35 per cento. E non si trattava di soldi accumulati in sacchi e trolleys come i ladri di Bruxelles, ma di soldi guadagnati con fatica, intelligenza ed anche rischiando. Come se non bastasse, in casa ed ufficio ho sempre quel freddo che ti abbatte il morale. Niente, naturalmente, se paragonato a quello che passa la gente a Kiev e Mariupol. La domanda è: ma è colpa mia? I nostri governanti , proni a Bruxelles ( ma quanti soldi avrà distribuito Zelinski?) che a sua volta è a pelle d’orso verso Biden, non pubblicano ed ignorano la volontà della maggioranza del popolo: no più armi agli ucraini! E gli americani ed i capoccioni europei diconoi: ma non vedete che è Putin a non voler trattare? Certo che se la condizione per trattare è che Putin si ritiri da tutto, questa guerra non finirà mai. L’opinione della gente non conta più nulla. Ci stanno portando al macello come tanti agnelli pasquali e qualche idiota dice che va bene così. Gli ucraini ed i russi sono la stessa roba. Quello è un conflitto interno tra due popoli barbari nel quale non è scritto da nessuna parte che dobbiamo entrare. Per noi la Russia non è nè amica nè nemica: è solo un mercato. Ed ora che facciamo per il gas? Ci rivolgiamo al Qatar? All’Algeria? Ma dove hanno la testa quelli che ci governano?
R
ma si chiede come mai siamo arrivati a questo punto (oltre che chiamare in causa la guerra che non ci riguarderebbe)?
@Bianchi: mi faccia capire: i suoi risparmi sono in passivo del 35% rispetto all’investimento iniziale? Guardi che per arrivare a tali perdite non basta il rialzo dei tassi della BCE e nemmeno la guerra. Non è che forse ha semplicemente investito male?
Nel periodo più buio io ero sotto del 16%.
Il livello delle perdite sui propri investimenti dipende dal tipo di investimento che uno sceglie e comunque sono scelte personali. C’è chi investe su obbligazioni blindate e chi si prende altri rischi sull’azionariato. Una perdita del 16 % per cento puo significare che l’investimento era conservativo. Ma il punto non è questo. Il punto è che anche una formichina perde soldi, che stare a casa od in ufficio a 19 gradi è faticoso , che purtroppo sappiamo benussimo che da una inflazionedel 12% non si torna indietro. La guerra ha scatenato una spirale di costi che ci sta portando verso problemi molto seri. I miei costi aziendali sono aumentati in maniera incontrollata , ma è sopratutto la preoccupazione del futuro che taglia le gambe. La stragrande maggioranza della gente collega il gas al riscaldamento delle case. Il gas, per un paese industriale, è vita. Perchè dobbiamo uccidere il nostro paese? Per una questione che non ci riguarda?Ci stanno lavando il cervello. Tutte le sere, sistematicamente, pervicacemente, il TG 1 propone una storia strappalacrime di bambini, vecchi , gattini e cani tutti torturati in Ucrains. Hanno paura a pubblicare i sondaggi sull’opinione drgli italiani. Sono stanco di tutta questa retorica pelosa. Ora è chiaro anche cosa fanno le ONG ed i caporali neri ai poveri lavoratori neri. Ma basta! Intanto bisogna pregare Dio di non finire in un pronto soccorso. Non abbiamo più un ghello in cassa!
R
l’inflazione non dipende dalla guerra o non solo ma da problemi pregressi. La speculazione la fa da padrona come al solito ed è facile dare la colpa alla guerra, solleva i politici da molte colpe. E casomai il lavaggio del cervello lo fa certa politica che ha interesse a farci credere quello che non è.
Se non si vuole comunque essere lavati il cervello dai notiziari semplicemente non si guardano almeno non tutti o si guardano con spirito critico, sappiamo bene quanto l’informazione possa essere, “incanalata” verso certi obiettivi, oppure scegliere meglio le fonti alle quali informarsi. La TV è spesso il mezzo meno idoneo.
Certo la situazione è grave ma darne la colpa alla guerra e alla volontà degli ucraini di restare liberi è ipocrisia o qualunquismo.
Proprio lei parla di lavaggio del cervello, quando il covid impazzava, lei, se non ricordo male, diceva a me che criticavo l’informazione troppo “governativa”, di essere una che credeva ai complottismi…e l’Ucraina è anche affare suo.
@Bianchi: il mio investimento è quasi esclusivamente azionario, pertanto non esattamente conservativo, e fino a inizio novembre avevo un passivo a doppia cifra, ma mai superiore al 16-17. Nell’ultimo mese e mezzo sta riprendendo quota malgrado qualche scivolone come quello di settimana scorsa incomba sempre. Eppure vivo ed investo – peraltro da persona che non sa a stento leggere e scrivere – sullo stesso pianeta della BCE, FED e della guerra contro l’Ucraina. Per questo mi sembra stupefacente un rosso addirittura del 35%. Le auguro sinceramente di recuperare. Ma mai ho maledetto le sanzioni o l’aiuto militare all’Ucraina come causa dei miei guai finanziari, perché non lo sono. La mia unica reazione è stata: in cosa mi sono imbarcato con questi investimenti? Avrei forse dovuto essere più prudente? Poi ho pensato che occorre sangue freddo ed attendere che la tempesta passi, come è sempre stato e come accadrà anche stavolta. Lei può legittimamente credere che le manovre geopolitiche della Russia non la riguardino, io invece mi sento coinvolto ed agisco di conseguenza. Forse, anzi probabile, che la maggioranza la pensi come lei, io non ne sono del tutto sicuro.
X signor Francesco: gli investimenti sono come il lavoro, la vita, le macchine. Vanno e vengono. C’è chi fa i conti giusti e si compra una Duna e chi se ne frega e si compra una Porsche. Ma qui il discorso è diverso. Signor Francesco, siamo in guerra! Ha capito? Siamo in guerra. E se è solo economica non vuol dire che non farà meno danni. Mi fanno ridere quegli oppositori della Meloni che ragliano che non è stata fatta politica per donne e giovani. Ma vi rendete conto che i 2/3 della manovra erano destinati al costo del gas ? Io sono di Genova ed ovviamente sono goloso della focaccia. Rientrando a casa me ne compravo un pò: 5 etti 5 euro. Ora 5 etti 6 euro. 20% in più. Ed è tutto così. E niente tornerà indietro. Ci roviniamo per Zelinski che ha in Versilia una villa da 4 milioni di euro. Ha capito? È contento?
@Bianchi: io non mi rovino affatto per la villa di Zelensky, se lo pensa non ha capito proprio nulla, meno di zero. La chiudiamo qui che è meglio, io ho molto meno pazienza di Mariagrazia.
Chi dice che l’Ucraina non è “affare nostro” fa lo stesso errore che fecero tanti quando non si accorsero di quello che stava pr succedere negli anni precedenti la seconda guerra mondiale. L’esperienza più devastante e ignobile che potesse capitare ad un intero continente. Ma in tanti non hanno visto quale flagello si stava per scatenare, in tanti voltarono le spalle alle prime avvisaglie di persecuzione degli ebrei, in troppi ritennero che non fosse “affare loro”, che in fondo erano solo pochi individui e quindi non valeva la pena di occuparsene. Ora sappiamo che cosa ha significato quella indifferenza per tutto il mondo negli anni successivi.
L’indifferenza è stata la prima colpevole di quell’ignobile persecuzione sfociata poi nell’Olocausto.
I russi hanno invaso l’Ucraina allo scopo di destabilizzare la pace nel continente e nel mondo. Le mire di Putin vanno molto oltre quelle dichiarate a mezza bocca.
Gli interessi economici coinvolti sono immensi. E ovvio che ci saranno speculatori come sempre ci sono stati e ci saranno, ma l’indifferenza verso una guerra nel cuore dell’Europa significherebbe chiudere gli occhi davanti alla mostruosità di una guerra ai nostri confini dopo quello che sappiamo e che è successo solo poco tempo fa.
Le Istituzioni europee anche ora, pur coinvolte in questo vergognoso scandalo, sarebbero nate per nulla e sarebbero solo un inutile e costoso orpello se non intervenissero in questo conflitto. Anche nella difficile opera di mediazione. Cosa che non è per nulla facile e se sono criticabili tutti i funzionari con varie responsabilità, dobbiamo anche pensare che non ci fossero saremmo ancora in balia del primo squinternato che domani si sveglia e vuole buttare all’aria il mondo.
X sra Gazzato: Mi pare che, sulla base del suo commento, lei faccia parte di quella categoria di persone che pensano che Putin abbia delle ambizioni di espansione in Europa( tipo, a mò d’esempio annessione della Polonia o castronerie del genere). Francamente quel che è troppo è troppo. Se la propaganda è riuscita a far credere questo , mi arrendo. Non ha più senso discutere.
R
faccia come crede, se lei pensa che il suo sia un modo di “discutere” allora non “discutiamo” non ci penso neppure a discutere con lei, le ho solo fatto una domanda e credo che sia mio diritto visto che il blog è il mio. Io non faccio parte di alcuna categoria e le “castronerie”, a mio parere, sono spesso le sue che io però non evidenzio come tali ma mi limito a passarle come “opinioni”. E caso mai vittima della propaganda ci sarà lei cosi convinto che ogni parola che scrive sia vangelo, esattamente quello che la propaganda vuole.
Ormai qui scrive solo chi mi da contro con buona pace di chi diceva che qui scrivono solo miei “adepti”. Ma capisco chi non scrive più: è come sbattere la testa contro il muro ad argomentare su cose cosi gravi come la guerra con qualcuno che crede di possedere la Verità e forse è proprio per questo che nascono le guerre: per sfinimento, non per debolezza ma proprio sfinimento o per una sensazione che parlare non serva. Vuol dire arrendersi, io non mi arrendo.
@Mariagrazia: io evito di leggere gli interventi perché il farlo mi sconforta, soprattutto il fatto che provengano da persone anagraficamente mature da cui mi aspetterei un minimo di approfondimento dei fatti, senso di giustizia, volontà di sacrificio e magari anche di coraggio: non vedo quasi nulla di tutto ciò (un po’ di giustizia in Alessandro, credo sia l’unico sincero). E pertanto non partecipo perché non voglio perdere il mio tempo affrontando temi ormai esausti. Del resto, chi partecipa lo fa perché normalmente non è d’accordo.
Io le faccio gli auguri per delle serene feste e le garantisco che seppur silente la seguo. Vedrà che passerà anche questo periodaccio. Siccome sa il tedesco, le segnalo questo libro, disponibile anche come e-Book su Amazon e Google: “Der Krieg gegen die Ukraine”, di Gwendolyn Sasse. Non è aggiornatissimo perché è uscito appena prima dell’offensiva di settembre. Nell’ultimo capitolo l’autrice non si sbilancia in previsioni, ma lascia con il risultato di un sondaggio sull’ottimismo degli ucraini riguardo il proprio futuro. Pare che prima della guerra la percentuale di intervistati ottimisti fosse del 30%. Durante la guerra, è salita al 70%.
Ancora buone feste!
R
Grazie Francesco, altrettanto a lei e grazie del suggerimento per il libro, ora sto leggendo “La famiglia Karnowsky” di Singer, se non lo ha letto lo consiglio a lei e a tutti. Ma cosa significa con “mi sconfitta” (che ripete due volte nel post successivo)?
@Mariagrazia: ho scritto per errore “mi sconfitta” anziché “mi sconforta” all’inizio del mio post principale. Colpa del correttore automatico! Grazie se potrà correggere.
Segnato il libro, anzi la trilogia. Cordiali saluti
Signora Gazzato, condivido il suo parallelo con i fatti che hanno preceduto la seconda guerra mondiale, ma cambiando i soggetti.
L’Europa ha fatto finta di non vedere la guerra civile che era scoppiata in Ucraina con la persecuzione delle popolazioni russofone del Donbass ed ha pensato che era una questione che non la riguardava.
Quando la NATO ha inglobato le nazioni ex patto di Varsavia l’Europa non ha capito che stava iniziando da parte degli USA una manovra di assedio e pressione nei confronti della Russia, effettuata per interposte persona, che stava destabilizzando l’Europa dopo oltre 70 anni di pace.
Gli europei non hanno capito, o hanno fatto finta di non capire, che questa manovra a tenaglia avrebbe portato ad una guerra, perché una nazione come la Russia, che ha respinto gli svedesi, Napoleone e Hitler a costo di milioni di morti, non avrebbe accettato di farsi mettere nell’angolo.
Gli americani hanno fatto sì che la Russia attaccasse l’Ucraina per destabilizzare l’Europa e distruggere i rapporti economici tra l’Europa e la Russia, che facevano tanto comodo ad entrambi, ma non convenivano agli USA.
E noi, ubriacati da una propaganda martellante, non ci rendiamo conto che i nostri amici americani ci stanno spingendo verso la rovina economica, e, forse, verso una guerra contro la Russia.
Se le nazioni europee non si rendono conto di dove ci sta portando questa progressione di eventi e non trovano il coraggio di dire agli americani che l’Europa è degli europei e che, se ci serve aiuto da loro, glielo chiederemo, si rischia di procedere per la seconda volta verso una catastrofe annunciata, ma di fronte alla quale ci siamo voltati dall’altra parte.
R
forse “ubriacato di pubblicità martellante” ci sarà lei. La sua versione è sconfortante. Non replico, ne ho abbastanza. Enough!
Francesco, francamente non comprendo le sue considerazioni. Concordo sul fatto che Alessandro sia il più elegante e misurato tra quelli che non la pensano come voi, ma la sincerità non c’entra, come non c’entrano coraggio e spirito di sacrificio.
Il coraggio si dimostra affermando il contrario di quello che affermano in coro governo, UE, NATO, RAI, giornali di tiratura nazionale. E sarebbe stupido che io mi esponessi così per affermare cose in cui non credo.
Che mi si dica che sono aggressivo, brutale, privo di diplomazia, che combatto contro i mulini a vento, che non capisco niente, lo accetto, ma insincero, proprio no.
Quanto allo spirito di sacrificio intende che dovremmo accettare cristianamente l’inflazione al 12%, la rovina della nostra economia, col PIL in picchiata e la disoccupazione in aumento, e il fatto che l’Ucraina continui ad essere devastata da quasi un anno per far dispetto ai russi e far contenti gli americani?
Mi sembrano affermazioni surreali.
Quanto alla signora Gazzato, le suggerisco una riflessione.
Il fatto che gran parte di chi interviene nel suo blog, compreso a volte perfino Alessandro, non la pensi come lei (“Ormai qui scrive solo chi mi da contro con buona pace di chi diceva che qui scrivono solo miei “adepti”. ) non le fa sorgere il dubbio che potrebbero avere un po’ di ragione anche loro?
R
no! a me sembrano surreali le sue considerazioni ma sono sue, se ci crede se le tenga. Qui non si tratta di chi ha ragione o chi ha torto, si tratta di visioni opposte e del tutto inconciliabili. Se ci fosse qualche punto su cui concordo con lei o con Alessandro o con altri, non esiterei a dirlo. Ma non ci sono e francamente sono stanca di spiegare perché e il fatto che Alessandro o altri, siano d’accordo con le sue tesi, non significa che lei abbia ragione ed io torto, abbiamo solo visioni diverse. Molto diverse direi.
Io sinceramente su questo argomento mi sono espresso più volte e non ho la costanza di alcuni nel ripetere sempre le stesse cose. E rispondere sempre al loro medesimo concetto che è colpa di Biden, che la guerra la tiene viva lui e bla, bla. Certo che Biden non è un santo, ma se Putin la smettesse di lanciare missili a ca…zo sulla gente la guerra finirebbe subito, anche se Biden si inginocchiasse a mani giunte per pregare di continuarla.
Visto che si è parlato di seconda guerra mondiale, dai miei confusi ricordi di storia, Chamberlain attese ad intervenire contro la Germania che invadeva la parte tedesca della Polonia perché voleva trattare con Hitler. Sappiamo come proseguirono le cose.
R
già sappiamo ma, a quanto pare, non impariamo.
Le visioni diverse sono accettabili in materia di ideologia, di religione, di etica, ma non su tutto possono esistere visioni diverse entrambe valide.
Se uno dice che la Terra è una sfera e un altro dice che è piatta, non possono essere entrambe visioni legittime.
Se uno dice che i vaccini aiutano e un altro dice che fanno solo male, non possono aver ragione entrambi.
Di solito, sui fatti concreti, esiste una verità, ma non tutti la colgono allo stesso modo. O, semplicemente, sono tutti in cammino verso la verità, ma si trovano in fasi diverse del percorso.
Io credo che la storia sia qualcosa di oggettivo e reale, e non si possa interpretare in tanti modi diversi. Se si hanno interpretazioni e letture diverse è perché non siamo in possesso delle stesse informazioni.
E le discussioni servono proprio per cercare di mettere le informazioni a fattor comune, il che è il presupposto per poter trovare una condivisione e un accordo.
R
niente affatto, io non condividerò mai le sue idee sulla guerra di Putim (che, come dice Mauro potrebbe finire ieri se Putin mollasse), lei è padronissimo di non condividere le mie ma ci sono fatti oggettivi che lei e altri non riuscite (o non volete ) vedere e io, francamente mi sono stancata di mostrarveli.
Come la Storia insegna, ma che molti nostri politici, sociologi ed intellettuali vari sembrano aver dimenticato o fingono di ignorare, tutte le situazioni attuali, nazionali ed internazionali, scaturiscono come conseguenze dei comportamenti tenuti nel passato dai popoli che oggi costituiscono le nazioni contemporanee.
Pertanto, effettuato un “rapido” viaggio a ritroso del tempo, si potrebbe giungere a stilare una diagnosi sociopoliticoeconomica sugli eventi odierni per trovare, eventualmente e se la si vuole, una soluzione alle tante problematiche che oggi attanagliano soprattutto il nostro Paese, l’Europa e forse tutto l’Occidente.
Dalla caduta dell’impero romano l’Italia non s’e’ piu’ ripresa.
Nonostante le tanto decantate glorie, rinascimentali e delle repubbliche marinare prima e risorgimentali poi, l’Italia, checche’ molti ne affermino il contrario, non e’ mai stata una nazione rispettata, organizzata, ricca e politicamente forte.
E’ stata piuttosto, e senza soluzioni di continuita’, la vittima designata di perenni invasioni e dominazioni straniere, gia’ dalla tarda eta’ imperiale romana (vedansi saccheggi e scorrerie perpetrate da noi da parte di Vandali, Visigoti, Unni, ecc.).
Abbiamo subito, spesso passivamente, le dominazioni di Eruli (Odoacre), Ostrogoti (Teodorico), Bizantini (Giustiniano), Longobardi (Alboino), Franchi (Carlo Magno)…e via via con Tedeschi, Spagnoli, Francesi, Austriaci…
Quest’ultimi ci hanno colonizzato a guisa di selvaggi fino al Risorgimento…: oramai gia’ in tempi “moderni” e non tanto remoti.
Un Paese, l’Italia, talmente uso alle occupazioni straniere da aver perso completamente la sua identita’ nel corso dei secoli.
Perso cosi’ tanto da consentire a Metternich, diplomatico austriaco al Congresso di Vienna, di definirlo, il nostro Paese, una semplice… espressione geografica!!!
Contrariamente ad altre nazioni europee che gia’ nel medioevo si costituivano in organismi nazionali forti ed organizzati (vedansi Spagna, Francia, Inghilterra, Austria, Impero Germanico e financo la piccola ma agguerrita Svizzera con i suoi temibili Lanzichenecchi), da noi ci si divideva invece aspramente prima in piccoli comuni indipendenti e poi in minuscole signorie.
In seno a tali istituzioni, inoltre e per rincarare la dose, si costituivano ulteriori polverizzazioni e divisioni (vedansi Guelfi bianchi e Guelfi neri che pugnavano tra loro oltre che contro i Ghibellini).
Dinanzi a tali scenari, fatti di campanilismi ed egoismi ad oltranza fra i nostri avi di allora e dei tempi successivi poi, fino ad oggi (col conseguente indebolimento politico dell’intera societa’ italica), in Europa c’era invece chi, sfruttando proprio le potenzialita’ italiche, costruiva imperi coloniali.
La Spagna, grazie a Cristoforo Colombo, prese possesso del sud America;
Vespucci, Caboto, Verrazzano, Pigafetta e tanti altri, tutti al servizio chi di Spagna, chi di Francia, chi di Inghilterra…ma mai delle loro terre natie italiche, si prodigavano non poco a scoprire ed esplorare nuovi territori contribuendo a rendere ricchi e potenti quegli Stati colonialisti piuttosto che…l’ Italia: una espressione geografica divisa tra stati e staterelli pure in lotta fra di loro.
La litigiosita’ sociale e politica da noi e’ la prassi cosi’ come e’ cronica consuetudine la fuga all’estero di nostri geni e di gente di valore (i succitati navigatori come anche di scienziati del calibro di Fermi, Rubbia, Dulbecco…oltre agli attuali capaci giovani e meno giovani).
All’indomani dell’impresa risorgimentale e conseguita finalmente, dopo secoli, una certa unita’ politica, l’Italia ha continuato, purtroppo, ad essere considerata, in campo internazionale, una specie di Mastro don Gesualdo: una “arricchita” si’ (era divenuta una nazione vera) ma sempre indegna di sedere al tavolo dei veri nobili quali Francia, Inghilterra, Germania ecc…
Quanto contasse l’Italia lo si vide in campo coloniale col famigerato “schiaffo di Tunisi” laddove la Francia le soffio’ impunemente da sotto al naso una Tunisia nella quale tantissimi italiani si erano trasferiti e vi lavoravano da tempo!
Mancava solo rendere ufficiale e legale il possesso italiano di quella terra ed invece…
La inconsistenza politica italiana la si vide pure prima, durante e dopo la Prima Guerra Mondiale, laddove le furono promesse, col Patto di Londra, in caso di vittoria della Triplice Intesa contro gli Imperi Centrali, Trentino, Venezia Giulia ed ampliamenti coloniali…
Salvo invece ritrovarsi, a guerra finita e a vittoria conseguita, e nonostante i 600.000 morti, una caterva di invalidi di guerra uniti a miseria galoppante, immolati dall’Italia per la causa comune, solo la legittima, sacrosanta, annessione di due regioni e… nient’altro!!!
I ricchi possedimenti tedeschi e i territori ex ottomani se li spartirono invece, avidamente, Francia ed Inghilterra lasciandoci una “vittoria mutilata” che fu causa dell’avvento, purtroppo, del fascismo.
Noi italiani, sia con la monarchia sabauda, sia con la dittatura fascista, sia con la attuale, democratica e libertaria repubblica, non siamo mai riusciti a ottenere vero rispetto e considerazione in campo internazionale, diversamente da altre nazioni sempre prestigiose qualunque esecutivo le guidi.
A rendere ostico tale traguardo contribuiscono senz’altro la nostra incredibile ed innata invidia, uno sfrenato individualismo, una disonesta’ diffusa, una voltagabbanaggine unica unita ad una rara imbecillita’.
Da noi, in linea di massima, molti Italiani sono capaci di vendersi pure i propri genitori cosi’ come tradire o boicottare il proprio governo pur di soddisfare i personali interessi (vadansi gli innumerevoli scandali da corruzione come “mani pulite”;
“Arcuri e mascherine durante il Covid;
le vagonate di soldi acquisiti da esponenti italiani in sede UE…ecc. ecc..).
Da qui derivano i nostri fallimenti nazionali politici e la nostra arcinota nullita’ internazionale.
Ricordo solo, fra le tante altre nefandezze perpetrate a danno del nostro prestigio nazionale, la illusione data a Mussolini di avere forze armate efficienti e numerose quando invece il gen. Pietro Badoglio, all’epoca responsabile degli armamenti e dei suoi derivati, conosceva bene la vera situazione…;
tuttavia, pur di togliere di mezzo il regime si indusse Mussolini ad entrare in una guerra sconsiderata e gia’ perduta in partenza sapendo bene che quella era l’unica via per disfarsi del regime.
Ci si comporto’ a guisa di una Giuditta con l’Oloferne ubriaco di megalomania e schiavo di passione.
La astuta donna, come si narra nella Bibbia, circui’ il borioso ufficiale assiro con lusinghe e lodi, poi, fattolo ubriacare, lo decapito’ al momento opportuno nel sonno.
Mussolini, come Oloferne, era un megalomane e un presuntuoso impenitente…e i suoi “nemici collaboratori” lo sapevano, per cui, facendo abilmente leva sulle sue debolezze lo illusero…con quel che ne segui’!!!
Tattica politica e psicologica astuta certamente…ma di fatto, pero’, trattasi pur sempre, a mio giudizio, di un meschino comportamento, in quanto…”si dette in culo” al proprio Paese pur di fare i propri interessi di potere e, indirettamente in quel contesto, di quelli degli Inglesi ed Americani (e non solo loro) i quali ultimi oggi, come da molti viene giustamente affermato, in un certo qual modo, ci “colonizzano”.
Cito inoltre, tanto per ricordare di cosa si fu capaci di fare allora (ma anche oggi si continua a fare) in Italia, l’evento rappresentato dalle oceaniche folle osannanti i discorsi del duce…
Quelle stesse folle che poi, con altrettanta nonchalance, acclamarono i soldati angloamericani sui loro sferraglianti carri armati a Roma ed in altre citta’ italiane.
Molti italiani osannavano, nientemeno che come liberatori, quegli stessi soldati, inglesi, oltre che americani, che ad El Alamein, all’Amba Alagi ed in altre zone di guerra, avevano ucciso o deportato (vedasi Amedeo duca d’Aosta in Kenya) i nostri valorosi soldati volutamente mandati al macello che’ male armati e scarsamente equipaggiati!!!
Pacchetti di sigarette, cioccolata, scatolame, sorrisi, suadenti trasmissioni tipo “Radio Londra”…;
tutta propaganda “divide et impera” propinata dagli angloamericani a certi italiani, ai quali del nostro onore e dignita’ non importava un fico secco.
Giapponesi e Tedeschi, a torto o a ragione, sono andati fino in fondo e hanno perso il conflitto guadagnandosi il rispetto dei loro avversari (Inglesi e Americani) mentre di noi non si puo’ certo dire che siamo stati, o siamo ancor oggi, campioni di attendibilita’, serieta’ e onorabilita’.
Basta ricordare che solo in Italia, oggi, accade che un Ministro della Repubblica venga processato con l’ accusa di “sequestrare” migranti invece di appoggiarlo nella sua opera di difesa dei confini nazionali dalla invasione illegale di clandestini…
Anche oggi ci sono molti italici che, ad esempio, danno ragione alla Francia e alle tante altre organizzazioni o pseudo tali sulle politiche migratorie illegali “dando in culo”, ora come allora, al nostro governo che cerca in qualche modo di trovare soluzioni idonee al problema.
Il risultato e’ che la Francia, a Ventimiglia come altrove, cura i propri interessi imponendo la sua volonta’ politica in barba a tutto e a tutti, noi invece ci… autocastriamo.
Grandi gli Italiani, divisi, come sempre del resto, su tutto.
I Paesi europei, oggi come da sempre, sono restii ad unirsi politicamente fra di loro e a costituire una vera potenza in grado di contrastare adeguatamente Cinesi, Americani e quant’altri, perche’ stupidamente (parlo principalmente di Francia, Germania, Regno Unito…) credono ancora di essere, ciascuna, delle “potenze”, cosi’ come lo erano cento anni fa.
Non si rendono conto, o non vogliono ammetterlo, che i tempi sono cambiati e, come ebbe a dire il nostro Mattarella recentemente, nessun Paese europeo, per quanto ricco, armato o industrializzato che sia, puo’, da solo, far fronte alle problematiche attuali (cambiamenti climatici, migrazioni di massa, potenze che minano la pace e la sicurezza, europea e mondiale…).
La politica nazionalistica dei singoli Paesi europei e’ dettata da una miopia politica inopinabile.
Nessun leader europeo e’ capace di vedere, o non vuol vedere (il che sarebbe peggio), dove va il mondo;
quanti e quali grandi Paesi si avviano, o si sono gia’ avviati, a governare il pianeta e le sue sempre piu’ scarse risorse (Cina, USA, Musulmani…).
Gli Europei invece sono ancora…ancorati a gestire i loro orticelli nazionali, a turlupinarsi gli uni gli altri per favorire piccoli interessi di campanile…
Basti vedere la Francia, imbevuta ancora di “grandeur”;
e’ sufficiente osservare la Germania, sotto sotto sempre ubriaca di “uber alles” e di Sacri Romani Imperi o Reich che dir si vogliano, che mira a primeggiare in Europa;
del Regno Unito, ancora irriducibile nostalgico sostenitore di un proprio “splendido isolamento”, uscito dalla UE che’ ancora illuso di dominare fiabeschi domini di Sua Maesta’ Britannica…
Ci sono poi tutti quei minuscoli Paesi europei, autentiche lillipuziane entita’, che affidano ormai la loro sopravvivenza politico economica alle mere speculazioni finanziarie, ai depositi bancari effettuati dai vari Paperoni nei loro istituti paradisi fiscali e alle tante altre operazioni finanziarie, lecite e non, atte a mantenerli in vita (vedansi Olanda, Lussemburgo, Svizzera, Liechtenstein…).
Gli Europei del resto (fra cui in primis gli immancabili, svariati Italiani specialisti nel ramo corruzioni varie), fra turlupinature reciproche e “letali coltellate” sferrate sotto i tavoli delle trattative col sorriso sulle labbra, continuano sempre ad agire in pieno clima di illusoria, egoistica, sopravvivenza.
Dinanzi a tali comportamenti: nostri e degli altri partner europei, Cinesi, Americani, Russi e Musulmani, ben piu’ organizzati e determinati di noi, sono li’ per mettercelo (se gia’ non ce lo hanno messo) in quel posto!!!
R
“breve” ed ironico excursus storico dei vizi italici (difficile sintetizzare) di cui non condivido tutto (anche da veneziana) ma apprezzo molto la buona volontà. Manca l’italica passione pallonara anche se per due volte di seguito esclusi dai mondiali. Ha vinto questa edizione l’Argentina con merito direi e, francamente, poco mi dispiace per i francesi anche se hanno raggiunto con onore il podio.
@mariagrazia: replico per esprimere che lei ha torto quando dice che non è questione di avere torto o ragione 😉 al di là del contorsionismo, vero è che sono visioni opposte, ma in guerra ci sono anche fatti oggettivi e qui si che si può stabilire torto e ragione. Su questi fatto io e lei siamo nella ragione e i Lenzini (i crimini russi sono una montatura della narrativa occidentale, Putin è stato costretto, senza gas russo l’inflazione galoppa) per esempio, è nel torto.
PS guardate l’inflazione dell’Ungheria e indovinate chi gode ancora dell’apporto del gas russo.
R
Grazie Francesco, speravo che qualcuno mi desse torto sulle “visioni”. Lei dice bene, capisco, ma se osserva ho anche scritto che chi ha visioni opposte alla mie (nostre), per quanti possano essere, non sono necessariamente nella ragione e che ci siano fatti oggettivi è giusto ma c’è chi si ostina a non volerli vedere.
Il suo ultimo indovinello però è troppo facile…
Ottima analisi, Romolo, come di consueto.
La domanda da farci, a questo punto, è: come ne usciamo?
Visto che non riusciamo, per motivi oggettivi, ad affermarci come nazione, e a maturare un vero orgoglio nazionale, qualcuno ha pensato che tanto valeva “annullarci” in una unione europea integrata politicamente. Ma non sembra che questa unione si farà mai. A troppi fa paura un’Europa unita politicamente (agli USA in primis).
Mi viene un’idea un po’ assurda.
Forse sarebbe stato meglio se i sabaudi non avessero conquistato e unificato l’Italia, con tutte le conseguenze che ne seguirono, prima guerra mondiale e fascismo compresi, e fossero rimasti in piedi gli stati precedenti. Un Lombardo – Veneto industrializzato legato all’Austria e all’ambiente mitteleuropeo, un Regno delle due Sicilie governato paternalisticamente, ma culturalmente progredito, un Granducato di Toscana che era una piccola isola felice, e uno Stato della Chiesa, che forse, in campo internazionale, contava più del regno d’Italia.
Forse, restando piccoli, come Olanda, Belgio, Irlanda, o come Croazia e Slovenia, noi italiani avremmo avuto più peso e considerazione che come nazione grande, ma con i piedi di argilla.
Signora Gazzato, lei ha perfettamente ragione quando afferma che “Certo la situazione è grave ma darne la colpa alla guerra e alla volontà degli ucraini di restare liberi è ipocrisia o qualunquismo.”
Come ho già scritto, la guerra è stata solo un pretesto per scatenare una speculazione finanziaria sugli idrocarburi e sulle materie prime da parte della grande finanza internazionale, e per creare, con le sanzioni e l’abbandono delle forniture russe, una frattura traumatica tra Europa e Russia, che avrebbe privato gli europei di materie prime e di introiti commerciali importanti, impoverendo pesantemente i Paesi UE.
Se non fosse diventata il pretesto per queste gigantesche speculazioni la guerra sarebbe finita in un mese e l’Ucraina – che in realtà non ha mai rischiato di perdere la libertà – non sarebbe stata devastata.
R
ma cosa dice? Lei scrive falsità e poi però si difende dicendosi sincero? Come fa a affermare che l’Ucraina non ha mai rischiato di perdere la libertà? O non sa di cosa parla o è in malafede. Terzo non dato. Il deep state poi…almeno è una novità ma quando le ho chiesto di cambiare disco non intendevo dire che lo rigirasse. Santa Patata la mia pazienza è molto meno limitata di quanto pensassi.
X signor Francesco: a Lei, che si dà patente di infallibile, vale la pena di ricordare un concetto semplice semplice. Le nazioni sono come le famiglie e le aziende. Devono stare in piedi economicamente se no vanno a gambe all’aria. L’Italia è un paese senza risorse naturali di alcun genere ed è un paese trasformatore. Cioè comprare prodotti grezzi e materie prime e trasformarli. Per fare questo ha bisogno di energia per la trasformazione e di clienti ( mercati) a cui vendere i prodotti finiti. Se queste circostanze non si verificano, siamo fottuti. Ha capito adesso perchè la questione Ucraina ci porterà a fondo? E naturalmente abbiamo anche bisogno di lavoratori occupati in questo processo di trasfirmazionr. E quindi se c’è un’epidemia c’è bisogno che i lavoratori si vaccinino e che ci sia un’evidenza che l’abbiano fatto ( Green Pass). Tutto il resto è fuffa.
@Bianchi: al momento l’Italia non sta andando a fondo, i dati (non miei) dicono che la produzione regge malgrado tutto e le criticità sono quelle già presenti prima dello scoppio della guerra. La Russia ci comprava solo l’1.5% in valore delle nostre esportazioni, i legami commerciali con l’Occidente ed il satana americano valgono molto di più ed anche solo facendo un cinico discorso di convenienza proporrei di non incrinarli. Tutto ciò al netto delle considerazioni di giustizia che nei suoi post sono completamente assenti. Se oltre a questa lezioncina di economia mi spiega anche come si fa a perdere il 35% di un capitale investito la ringrazio, mi fornirà una lezione su cosa NON fare.
Per quanto concerne il…”mondo pallonaro” Le invio il mio seguente pensiero…
Mister Mancini disse che le compagini calcistiche vincitrici di competizioni internazionali (lui allude senz’altro all’Italia campione d’Europa) dovrebbero partecipare d’ufficio alla World Cup (Coppa del Mondo).
L’ ammissione a quel prestigioso torneo, come per altri del resto, deve piuttosto essere sempre guadagnata, meritata.
Non si puo’, a mio avviso, cullarsi sugli allori una volta conquistato un titolo; esso va poi difeso con perseveranza, attraverso assidui allenamenti, costanti applicazione di nuove tattiche, di innovativi schemi e, soprattutto, con l’inserimento, in squadra, di giovani talenti provenienti da formazioni nostrane e da formativi vivai.
I campioni sorgono da quelle scuole non dalle chiacchiere tenute nei salotti televisivi.
Oggi in Italia dominano invece calciatori stranieri laddove formazioni partecipanti ai nostri campionati di calcio nazionale vanno avanti per mezzo di quegli atleti non italiani che, purtroppo, vengono fatti giocare a scapito di ragazzi nostrani i quali, spesso, quando va bene, sono relegati in panchina…
E non cito cio’ per razzismo o sovranismo o sviscerato nazionalismo!!!
La nazionale di calcio italiana ne paga poi lo scotto… e si e’ visto.
Un’ altra cosa che non sono mai riuscito a capire e’ perche’ da noi, una volta conquistato un titolo (quasi sempre con grandissima fatica ed inaspettata fortuna), poi per decenni si finisce nelle…stalle da quelle stelle toccate.
Francia, Brasile, Argentina, Spagna… sono esempi di collettivi che anche quando non vincono un torneo tuttavia vi partecipano, e, se vi partecipano, quasi sempre si piazzano o si fanno onore (Francia e Croazia si piazzano gia’ da due mondiali consecutivi..).
Noi no.
Noi magari possiamo anche vincere, qualche volta, una manifestazione (sempre stentatamente pero’) ma poi…ci si inabissa a tempo indeterminato nel buio dell’ anonimato e della mediocrita’ piu’ assoluta.
O campioni o nullita’;
non ci sono vie di mezzo.
E con cotali curricula e precedenti Mancini pretende anche riconoscimenti, lodi o… diritti?
Vuole partecipare nientemeno che ad un Mondiale per “diritto divino del dio pallone” vivendo di rendita per trascorsi, fortuiti, successi?
Piuttosto, in Italia, si lavori con assiduita’ e competenza nell’ambito calcistico, si pensi a formare efficienti scuole di football, nella fattispecie;
si valorizzino i giovani promettenti e si sfornino veri fuoriclasse, non mediocri soggetti che, pompati ad arte dai media nostrani, vengon poi fatti passare per supermen!!!
Gli stranieri siano in numero limitato nei nostri club favorendo piuttosto giovani italiani che dimostrino stoffa e passione.
Invece, eccoci qua: fuori dai mondiali per la seconda volta consecutiva senza potervi nemmeno partecipare che’ inferiori persino ad una non certo blasonata “Macedonia del Nord”.
In Europa i nostri tanto osannati club calcistici di casa interpretano da tempo il ruolo di semplici comparse o di figuranti con brevi apparizioni cammei in Champions League che’ una squadra italiana (Juventus, Inter, Milan, Napoli…) non ne vince una da decenni (ah la bella Inter di Herrera e di Murinho o il buon Milan di Rocco e Sacchi!!!) quando invece compagini inglesi, spagnole, tedesche son sempre li’, ogni anno, a contendersela…
Da noi, tutt’al piu’, ci si augura semplicemente che qualche squadra nostrana figuri, ben che vada, in competizioni minori (Europa League, Europe Conference League…).
Caro Mancini e cari intellettuali del calcio…di che cosa state parlando e scrivendo?
Caro Romolo,
Anche io penso che la qualificazione al mondiale vada sudata. Tuttavia ritengo che sia fuori mira se accusa la presenza di stranieri nel nostro campionato come causa dello scarso rendimento dei giocatori nostrani. Infatti questo non spiegherebbe perché anche le squadre di club italiane siano mediocri a livello europeo – sebbene ormai qui il discorso sia che vincano solo i top club, la stessa Germania ha di fatto solo il Bayern che mostra continuità a livello internazionale, e la Francia ha di fatto solo il PSG… Come noi avevamo la Juve negli ultimi anni.
E poi, introdurre un tetto alla presenza di stranieri in serie A, oltre a non essere possibile per motivi legali, costituirebbe una misura protezionistica che non favorirebbe il prodotto locale: meno competizione, meno qualità. Io credo che semplicemente il problema risieda nel fatto che tra i giovanissimi il calcio sia tutto sommato poco praticato. Qualcuno sostiene che quello che era uno gioco onnipresente tra i ragazzi per strada, nei cortili, all’oratorio, sia oggi quasi scomparso. Questo non lo posso confermare, ma forse è l’assenza di passione, di movimento alla base che sta condannando il nostro calcio. Per i ragazzini di oggi non è più un’attività così interessante. Cordiali saluti, buone feste.
Signora Gazzato, francamente non ho mai rilevato, né nelle dichiarazioni ufficiali, né nelle iniziative intraprese dalla Russia, l’intenzione di privare l’Ucraina della libertà e dell’indipendenza.
Nelle dichiarazioni di Putin non troviamo nessun accenno all’intenzione di annettere nuovamente l’Ucraina. Un’intenzione che sarebbe stata verosimilmente demenziale, perché portarsi in casa il proprio peggior nemico avrebbe significato guerra civile senza fine.
Putin non ha mai parlato di invasione, e neppure di guerra in senso lato, ma solo di un’operazione dimostrativa e punitiva per far capire alla NATO che non avrebbe accettato basi americane al confine tra Ucraina e Russia, e per convincere/costringere l’Ucraina a concedere l’indipendenza o almeno l’autonomia amministrativa al Donbass, oltre a riconoscere la secessione della Crimea.
Se l’Ucraina e la NATO avessero accettato queste richieste l’Ucraina non avrebbe perso la sua indipendenza, come l’Italia non ha perso la sua indipendenza concedendo un regime amministrativo speciale alla provincia di Bolzano, o la Spagna alla Catalogna.
Che questi fossero gli obiettivi dei russi lo ha dimostrato la conduzione della guerra, che è proceduta progressivamente dal confine russo verso Donbass e Crimea, lasciando quasi indenni la capitale Kiev e le regioni a ovest del Dnjepr.
Certo, Zelensky avrà prospettato al suo popolo il rischio di essere conquistati e ridotti in schiavitù dai Russi per convincerli e combattere. E’ la propaganda che si fa in tutte le guerre.
R
Lenzini, non ci provo neppure, enough, si tenga le sue idee.
La commissione sul 6 gennaio 2020 (la befana non c’entra) che indaga sull’assalto a Capitol Hill a Washington durante le ratifica delle elezioni che hanno visto Joe Biden vincitore, ha dichiarato Donald Trump deferibile per aver orchestrato e diretto una banda di squinternati che volevano sovvertire il risultato delle elezioni. In quell’occasione ci furono 5 morti ma avrebbe potuto andare anche molto peggio.
La relatrice repubblicana della commissione Cheney ha detto che Trump è inidoneo per qualsiasi funzione pubblica (modestamente lo dico da un pezzo).
Ora vedremo se andrà a finire tutto a tarallucci. Sarebbe la prima volta per un presidente americano essere deferito alla Giustizia.
@Mariagrazia: mi pare, mi corregga se sbaglio, che Trump sia già stato deferito alla giustizia ed ora spetti al giudice la decisione a procedere. Qualche commentatore azzarda che Biden preferirebbe avere Trump come avversario indebolito e screditato tra un paio d’anni, piuttosto che un aitante uomo nuovo del partito repubblicano, e quindi tiferebbe, per modo di dire, per una sua assoluzione. Io spero che Biden non faccia questo tipo di calcoli, al a mio avviso rischiosissimi, ed accetti piuttosto un Trump fuori dalla scena (ci spero) e come avversario un candidato tosto, ma presentabile.
R
Si, ha ragione, è stato deferito alla Giustizia ieri con 4 capi di imputazione in riferimento all’assalto a Capitol Hill del 2020 e oggi il Congresso gli chiederà di svelare i suoi “segreti” fiscali, cosa che per molti anni non ha fatto.
La sua corsa alle presidenziali è già zoppa, è molto potente e con lui non si sa mai, ma anche Murdoch pare gli abbia girato le spalle (so to say). Insomma la strada sembra in salita per il tycoon fortunello e impunito. Su Biden, io penso che preferisca una gara leale e che se dovrà confrontarsi con De Santis forse per lui, almeno io la vedo così è persino meglio che con quel cheater di Trump.
https://www.theguardian.com/us-news/live/2022/dec/20/trump-tax-returns-vote-house-jan-6-us-politics-live
Mi aggancio alle considerazioni di Romolo Piccinini sul “mondo pallonaro”.
E’ vero, la qualificazione ai Mondiali si deve guadagnare “a forza di pedate”, ma è pure vero che spesso i gironi di accesso ai Mondiali sono composti in maniera cervellotica, alcuni concentrano squadre di maggior valore, altri di minor valore, e così può succedere che venga eliminata una buona Nazionale e se ne qualifichi una non all’altezza. Inoltre può sempre succedere l’eliminazione di una squadra prestigiosa perché attraversi un momento di crisi (come è accaduto per l’Italia, Campione d’Europa). Se su 32 squadre se ne qualificano alcune di diritto non casca il mondo, credo che il tornea se ne avvantaggerebbe.
Oggi entrano di diritto solo due squadre, quella della nazione organizzatrice e la squadra che detiene il titolo di Campione del mondo. Se si aggiungessero anche le squadre campioni delle sei confederazioni della FIFA (Asia, Africa, Nord e Centro America, Sud America, Oceania ed Europa), sarebbero in tutto otto, e non potrebbero che arricchire il torneo Mondiale (unica squadra che non darebbe garanzia di essere all’altezza, sarebbe la squadra della Nazione organizzatrice, come è accaduto per il Qatar).
In quanto all’Italia –detentrice di ben quattro titoli mondiali a pari merito con la Germania– seconda solo al Brasile, non mi pare sia messa così male neppure oggi, la sua eliminazione è da attribuire ad una crisi di appagamento, dopo aver vinto il titolo Europeo e dopo un record di risultati positivi. Oggi Mancini la sta ricostruendo e qualche risultato negativo è da mettere in conto.
Mancini, vincendo L’Europeo, ha fatto un vero miracolo, anche se oggi siamo pronti a dargli addosso. Ha costruito una vera squadra coi pochi elementi a disposizione, perché è vero che nel campionato maggiore gli italiani sono una sparuta minoranza. Inoltre non abbiamo la cura dei vivai e i giovani faticano a emergere come accade in tutti i campi in Italia.
Nonostante il calcio sia lo sport nazionale, i nostri dirigenti non hanno una vera mentalità sportiva-manageriale, e anche le attrezzature sportive, compresi gli stadi sono obsoleti.
Francesco, mi piacerebbe che avesse ragione lei, ma temo che non sia così.
L’Italia si tiene a galla facendo debiti che ricadranno sui nostri figli e nipoti.
Il PIL non si regge su una vera produzione di ricchezza (industria e agricoltura) ma sui servizi interni. Sono soldi che circolano, ma non creano valore. E’ una partita di giro.
Pensionati e dipendenti pubblici ricevono un reddito dallo Stato, lo spendono pagando le bollette, viaggiando, andando al bar e al ristorante, e quello che avanza lo prestano allo Stato acquistando titoli pubblici.
Nella realtà, però, l’Italia è piena di fabbriche chiuse e saracinesche che non si alzeranno più. Compriamo per lo più prodotti esteri, e non solo prodotti cinesi e scarpe vietnamite, fabbricati dove la manodopera costa poco. Compriamo perfino frutta secca prodotta in California, che arriva sul mercato dopo un viaggio di 10.000 km e costa meno della nostra, tanto siamo diventati inefficienti.
Inoltre stiamo vendendo il nostro Paese. Le aziende sono comprate da francesi, americani, cinesi, indiani …. perfino i negozi di fruttivendolo e di ferramenta se li stanno comprando i bengalesi.
Ci mancava solo l’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime per darci la mazzata finale.
Gli effetti delle sanzioni e delle mancate forniture dalla Russia si cominciano a vedere ora, ma il peggio deve ancora venire.
X signor Lenzini: che la cosa che piu mi rattrista è che le sue sacrosante considerazioni cadono nel vuoto più assoluto. È impressionante vedere come questo paese abbia perso la voglia di fare , la voglia di faticare, il senso del rigore. Lo capirebbe anche un bambino che per svilupparci avremmo bisogno di denaro fresco, cioè di lavorare ed esportare. Non gestiamo più neanche la moda, oggi posseduta da stranieri che ci concedono solo delle commissioni sui proventi. L’unico contributo al PIL viene parzialmente dal turismo ma anche li andiamo a soli due cilindri. Sono d’accordo con lei sul futuro: embarghi; costo dell’energia ed inflazione ci ridurranno sul lastrico. Ed intanto Biden ( molto piu astuto e sadico di quanto pensassi) dà un altro miliardo a Zelinski. Secondo lui non siamo ancora cotti a puntino.
R
e meno male che lo chiamano Sleepy Joe…
Sono d’accordo con Alessandro per rendere meno aleatorie le qualificazioni.
Osservo anche che il gioco del calcio dal punto di vista statistico è intrinsecamente aleatorio perché i risultati si basano su piccoli numeri.
Nella pallacanestro se una partita finisce 50-40 si può essere ragionevolmente certi che chi ha vinto era il più bravo.
Se una partita di calcio finisce 1-0, o anche 3-2, può essere stato determinante il fattore “c”, che è l’iniziale di “fortuna”.
La squadra che vince il campionato nazionale, per le stesse considerazioni, ottiene il suo successo con numeri relativamente grandi, e quindi normalmente vince il migliore.
Nei tornei basati su poche partite, magari ad eliminazione diretta, se non si introducono meccanismi del tipo di quelli indicati da Alessandro, si rischia che la fortuna la faccia da padrona.
Zelensky in Usa incontra Biden. Sembra molto provato, non ha cambiato tenuta ma indossa la divisa che ormai tiene da 10 mesi. Non era il caso di pensare al look con quello che succede dalle sue parti.
Biden lo accoglie quasi paterno. Possiamo dire quello che vogliamo perché la critica è legittima ma quest’uomo tiene duro da quasi un anno e non l’ha iniziata lui questa sporca guerra.
I sevizi ucraini hanno intercettato soldati russi che chiamano a casa e sono telefonate strazianti, dicono tutta la porcheria di una guerra senza senso, sono stremati al freddo e quasi senza cibo e sotto l’offensiva ucraina che avanza, sono anche loro vittime della brutalità e della insensatezza di un conflitto che sembra non finire mai e che basterebbe un gesto di buona volontà da parte del leader russo per farlo finire subito. Gesto che pare poco intenzionato a fare.
@Mariagrazia: in questo quadro, che lei ha necessariamente riassunto ma a cui ci sarebbe molto altro da aggiungere (l’esasperato nazionalismo, il placet della chiesa ortodossa, la repressione interna, i crimini di guerra, l’alleanza cercata con tutti i peggior regimi a cominciare dall’Iran) mi sembra stupefacente, ma in verità non dovrei stupirmi, che esistano persone con un minimo di background che portino avanti la vulgata di un Putin eterodiretto dagli USA, di una guerra studiata e provocata da Biden. Forse, alla base di questa teoria, strampalata né più né meno di tanti altri complottismi, risiede, paradossalmente, una forma perversa di orgoglio americano. Tradotto: nulla può avvenire su questo pianeta che non sia causato/approvato dall’America. Insomma, un vero case study per psicologi.
La saluto dalla Francia atlantica con questa domanda in sospeso. Da stasera mi attende una bella dozzina di ore di macchina per tornare a casa per Natale, mai come quest’anno più sentito. Buone feste a lei e grazie per il servizio che offre tramite il blog.
R
una teoria interessante, una sorta di sindrome di “Arrivano i nostri” che viene da lontano ma forse non troppo:https://www.youtube.com/watch?v=R-9-ySawyq4
buon viaggio di riorno e buone feste anche a lei e grazie per la partecipazione.
Signora Gazzato, l’incontro Biden – Zelensky è estremamente importante.
Non è facile prevedere cosa si diranno, ma da questo incontro dipende se la guerra andrà avanti per poco o per molto, se resterà confinata all’Ucraina o si estenderà alla Russia, e così via.
Biden e Zelensky, se sono persone intelligenti, valuteranno insieme cosa possono ottenere dalla prosecuzione e dall’eventuale intensificazione della guerra, e i rischi che ciò comporterebbe, e decideranno – si spera – con saggezza.
Spesso si dice che basterebbe che Putin si ritirasse per far finire la guerra.
Arrivati a questo punto non ne sarei tanto sicuro. Forse Zelensky non si accontenterebbe di un ritiro alla pari.
E comunque Putin non può far rientrare l’esercito entro i confini dopo quanto è costata alla Russia questa guerra, senza aver ottenuto niente, anzi, perdendo quello che già aveva ottenuto, tra cui la Crimea.
Le sorti della guerra sono nuovamente nelle mani di Biden o di chi sta dietro di lui in America. Io spero che si accontenti dei risultati che ha ottenuto – tra cui l’indebolimento della Russia e dell’UE e il rafforzamento del Patto Atlantico, l’aumento delle spese militari degli europei, nonché l’esito abbastanza positivo delle elezioni di medio termine – e decida che non vale la pena di rischiare oltre.
R
ecco, la sindrome di “arrivano i nostri” di cui parla Francesco, non ne usciamo…
Ho sentito questa mattina che l’ultimo prezzo del gas battuto ieri è tornato pressoché ai livelli del 23 febbraio 2022, giorno prima dell’attacco russo. Questo fa pensare che la guerra c’entri fino ad un certo punto con gli aumenti e, con qualche sacrificio, possiamo fare a meno di Putin, soprattutto sul lungo periodo. Dasvidania Vladi!
R
Si, Mauro, ha ragione, Putin è in difficoltà. Poveraccio, non gli sta andando alla meglio. Il tipo non manda giù rospi da tutta la sua vita come in questo periodo. Mia nonna diceva: mal che se vol no xe mai troppo”. Ma sappiamo bene che ci sarà chi mi dirà che dobbiamo cercare di uscire da questo pantano con la diplomazia. Io ne ho sempre avuto poca poca…
@Mauro: Vero e ci sarebbero da aggiungere alcune banali osservazioni:
1. Russia: risorse infinite, ed industria – eccetto quella bellica – praticamente assente. Benessere generale ben sotto gli standard occidentali. Perché ?
2. Ungheria: unico paese europeo a fare asse economico con la Russia. Continua a ricevere gas da Putin, ma ha una inflazione doppia della nostra. Perché?
E cosa hanno in comune Russia ed Ungheria: che sono entrambi regimi autoritari, per non dire dittature, mentre ogni economista può spiegarci che la democrazia è un fattore decisivo per un sviluppo economico duraturo.
Ci sarebbe un ultimo caso non meno significativo: UK. Così poco dipendente dalla Russia che ha potuto farsi l’embargo personale rinunciando in un battito di ciglio a quella parte irrisoria che importava da Putin. Ma comunque: costo energia alle stelle (ma come?!?!) e crescita più bassa dell’Europa continentale. Perché?
Forse perché la consecutio tante risorse = tanta produzione = tanto mercato = tanto benessere è un pelino riduttiva e si adatta meglio a SimCity (videogioco n.d.r.) che al mondo reale.
Signora Gazzato, la storia si ripete, a saperla e a volerla leggere. L’impero americano somiglia molto all’impero romano ai tempi di Traiano.
Dopo la pax augustea, che mi ricorda tanto la sistemazione degli equilibri del mondo dopo la seconda guerra mondiale, l’impero “occidentale/atlantico” ha continuato ad annettere nuovi territori, ma con sempre maggiori difficoltà.
I nemici dell’impero romano erano sostanzialmente due: il regno dei Parti a oriente, e i barbari a nord/nordest, che occupavano i territori dalla Scandinavia alla Germania/Polonia/Ucraina.
I Parti erano un popolo evoluto e di antica cultura, e con un grande orgoglio nazionale (che fa pendant con la Russia) che aveva sempre dato filo da torcere ai romani.
I barbari erano invece animati dall’esigenza di nuovi territori perché avevano problemi di peggioramento delle condizioni di vita, anche per problemi climatici, e di crescita demografica, e fanno pendant con Cina e India.
Traiano, esaurite le conquiste facili prese di mira i nemici di sempre: i Parti. Prese di mira anche la Dacia, altro regno potente e ricco dal quale prevedeva di ricavare risorse economiche (il Medio Oriente?).
Vinse entrambe le guerre, perché lui era uno che la guerra la sapeva fare, anche se le vinse con costi e perdite umane enormi.
Mentre la guerra di Dacia si risolse in una conquista durevole, la guerra contro i Parti si risolse in poco più di un saccheggio della capitale e dell’area mesopotamica. Traiano morì prima di aver concluso la campagna militare e Adriano, dovette abbandonare i territori conquistati perché non aveva le forze per conservarli. (come gli americani in Afghanistan e, come, probabilmente, dovranno fare prima o poi, in Irak.)
Biden, come Traiano, si trova davanti due muri che bloccano l’espansione dell’impero, ed ha la tentazione di provare ad abbatterli, grazie alla sua superiore potenza militare.
Ma la società americana, intesa in senso lato come NATO, cioè comprensiva delle nazioni vassalle e federate, come già la società romana, ha perso il suo “nerbo” e si è corrotta internamente.
La democrazia è in crisi. Gli americani eleggono un presidente, il perdente contesta l’esito delle elezioni gettando discredito sugli stessi meccanismi democratici, e infine un presidente finisce sotto processo. Ci hanno provato con Clinton e ci stanno riuscendo con Trump.
Questo significa che la democrazia non è più affidabile agli occhi dei cittadini, perché anche un facinoroso può diventare presidente (e, ovviamente, governerà da facinoroso).
Questo fa pendant con le elezioni e successive destituzioni degli ultimi imperatori romani ad opera dell’esercito e dei pretoriani, scavalcando il senato e il popolo.
A questo punto, cosa ci possiamo aspettare?
Biden conquisterà Mosca come Traiano conquistò e saccheggiò la capitale dei Parti Ctesifonte, salvo poi ritirarsi come dall’Afghanistan?
E i barbari cinesi e indiani staranno a guardare, o irromperanno in qualche modo nell’impero con la forza del numero e della disperazione?
I barbari si erano da tempo infiltrati nella società romana, riuscendo perfino a diventare imperatori, così come i cinesi e gli indiani si sono infiltrati nell’economia dei Paesi occidentali.
Certo, la storia si ripropone, ma non si ripete mai esattamente. Però credo che certe similitudini non dovrebbero essere ignorate o sottovalutate.
R
no qui non si sottovaluta nulla, però nel suo dotto excursus (l’ha presa larga) lei ha volutamente ignorato il fatto che Trump è l’unico presidente americano a essere stato deferito alla Giustizia per aver complottato contro lo stato che doveva rappresentare e difendere. Un colpo di stato in piena regola con cinque morti di cui lui, l’ex presidente è responsabile: mai avrei pensato arrivasse a tanto e noti che su di Lui ho sempre pensato il peggio. Volutamente o per dimenticanza? Io penso la prima che ho detto.
Mauro, il prezzo del gas è tornato quasi ai livelli di prima perché abbiamo fatto il pieno. Le scorte però le abbiamo pagate carissime.
Appena le scorte cominceranno ad esaurirsi il prezzo del gas salirà nuovamente.
Grande Trilussa, in pochi versi ci fa capire tutto.
La ninna nanna della guerra di Trilussa
Ninna nanna, nanna ninna,
er pupetto vò la zinna:
dormi, dormi, cocco bello,
sennò chiamo Farfarello
Farfarello e Gujermone
che se mette a pecorone,
Gujermone e Ceccopeppe
che se regge co le zeppe,
co le zeppe d’un impero
mezzo giallo e mezzo nero.
Ninna nanna, pija sonno
ché se dormi nun vedrai
tante infamie e tanti guai
che succedeno ner monno
fra le spade e li fucili
de li popoli civili
Ninna nanna, tu nun senti
li sospiri e li lamenti
de la gente che se scanna
per un matto che commanna;
che se scanna e che s’ammazza
a vantaggio de la razza
o a vantaggio d’una fede
per un Dio che nun se vede,
ma che serve da riparo
ar Sovrano macellaro.
Chè quer covo d’assassini
che c’insanguina la terra
sa benone che la guerra
è un gran giro de quatrini
che prepara le risorse
pe li ladri de le Borse.
Fa la ninna, cocco bello,
finchè dura sto macello:
fa la ninna, chè domani
rivedremo li sovrani
che se scambieno la stima
boni amichi come prima.
So cuggini e fra parenti
nun se fanno comprimenti:
torneranno più cordiali
li rapporti personali.
E riuniti fra de loro
senza l’ombra d’un rimorso,
ce faranno un ber discorso
su la Pace e sul Lavoro
pe quer popolo cojone
risparmiato dar cannone!
“Oggi è raro incontrare persone che credano di possedere la verità; ci confrontiamo invece costantemente con quelli che sono sicuri di avere ragione”.
Hannah Arendt