Minacce

In carica da poco più di un mese, la premier Giorgia Meloni è da tempo sotto attacco da molte parti. Non solo dall’opposizione che fa il suo mestiere, ma da giornalisti, opinion makers, gruppi social ed ora riceve persino minacce di morte dirette a lei e alla figlia. Per fortuna è stato identificato il giovane siracusano colpevole di queste ignobili minacce.

.Un disoccupato di 27 anni che percepiva il reddito di cittadinanza da 18 mesi e che continua a percepirlo dopo una breve pausa.

Sembra che abbia persino dimostrato incredulità quando le Forze dell’ordine gli hanno sequestrato telefono e PC, pare che abbia detto che era in preda alla disperazione per paura di rimanere senza soldi.

Eh no, caro signore, le minacce di morte anche no. Se si può capire la paura di ritornare a reddito zero, francamente è difficile capire come si possa arrivare a minacciare di uccidere la premier e non basta, con lei anche la figlia.

Il clima di odio fomentato da più parti contro Giorgia Meloni sta riportando il nostro paese indietro di decenni e non è un bel segnale. E meno male che la “fascista” sarebbe lei.

Ho tutt’altre idee rispetto alla premier e non l’ho votata, ma ritengo che abbia diritto di governare come hanno fatto altri prima di lei senza essere attaccata ogni giorno con critiche personali e minacce di ogni genere. E aggiungo che lei è arrivata ad occupare il suo posto per volontà del popolo che l’ha votata e non come altri “nominati” dalle élite di partito.

C’è però chi ha più responsabilità di altri in questa vicenda e dovrebbe fare mea culpa pubblicamente ed è il sornione (gatto mammone) Giuseppe Conte che fa le fusa ai suoi elettori per prendere voti e restare incollato al potere. Solo questo gli interessa e non, come afferma, aiutare i poveri o “eliminare la povertà” come ridicolmente annunciavano i grillini durante la loro (devastante) esperienza di governo. Con loro la povertà è aumentata nonostante abbiano distribuito soldi presi dalle casse dello stato, a destra e manca, senza costrutto né controlli, solo per restare aggrappati al potere che gli consente una vita di lusso con lo stipendio che altrimenti non potrebbero neppure sognare nelle notti di plenilunio.

16 commenti su “Minacce”

  1. Lei ha ragione, ma io distinguerei le minacce di morte concrete dalle invettive di qualche mentecatto frustrato.
    E’ vero che certa propaganda irresponsabile fatta da chi ha perso le elezioni e non sa perdere può incoraggiare l’odio e l’aggressività, ma non credo che siamo ancora arrivati ad una condizione di pericolo concreto.
    Per ora mi pare che le minacce alla Meloni siano equiparabili alle invettive antisemite contro Tiziana Segre. Sfoghi senza alcun seguito.
    Spero di non sbagliarmi.
    R
    io penso purtroppo che lei invece sbagli.

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  2. Le criticano anche le spalle scoperte del vestito nero che indossava per la prima della Scala, un rito al quale non si è sottratta, lo avesse fatto avrebbero criticato il fatto di non esserci andata, la snob.
    C’è poco da aggiungere: Meloni può sbagliare nelle sue scelte politiche e sbaglierà di sicuro, è umano sbagliare e la criticherò sempre se farà cose che non m piacciono, non sono della sua parte politica ma all’opposto. Ma le critiche che riceve in continuazione non sono rivolte a lei come politico ma come donna.
    Donna che ha osato sovvertire l’antica tradizione di un maschio a palazzo Chigi. Ed ha osato troppo. Le minacce di morte sono da prendere in seria considerazione ed infatti ora anche la sua bambina deve essere scortata.
    Perché l’Italia sia diventato questo paese violento o forse lo sia sempre stato, ci sono ragioni storiche e non ho la competenza per analizzarle.
    Ma di una cosa sono certa: Giorgia Meloni avrà vita durissima, più dura di qualsiasi altro premier italiano e dovrà stare molto attenta: La gente dopo il Covid e la guerra pare impazzita (ancora di più).
    Gli italiani l’hanno votata ma chi sta ora all’opposizione non possiede il suo fair play.
    Conte non è Meloni e Conte è un personaggio che ha dimostrato di stare con tutti pur di prendere e mantenere il potere. e non vuole perderlo, come pure la ormai ristretta cerchia dei suoi accoliti fuoriusciti e rientrati in un partito partito scoppiettante e finito quasi miagolante.
    Ma purtroppo ha ancora seguito e le mirabolanti imprese di questi signori ipocriti e pieni di boria nascosta e di fame sociale di rivincita, può fare ancora molto male.
    Il Parlamento è la sede della Democrazia, mi auguro che venga utilizzato per gli scopi per cui è nato e che il nostro pese non precipiti in una nuova stagione di odii repressi o manifestati. Sarebbe come tornare indietro di decenni ed è inaccettabile.

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  3. Purtroppo in Italia non è nuovo il fenomeno delle minacce di morte agli esponenti delle istituzioni.
    Eccome qualche esempio:
    “‘La tua fine è vicinissima, ‘una brutta fine tra mille dolori’, ‘qualcuno ti spari addosso'”. Una lettera anonima con minacce di morte è stata ricevuta dal senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri. “La missiva, proveniente da Padova, (11 nov 2021)

    “Impiccati terrone”, e “ti faranno fuori”: i post violenti contro la linea di fermezza contro l’invasione russa del titolare della Farnesina. Draghi: solidarietà a Di Maio per le ignobili minacce ricevute(4-4-2022)”

    “Minacce di morte al leader della Lega Matteo Salvini. Sono apparse sulla saracinesca della sede del Carroccio di Cassano Magnago, in provincia di Varese (5 marzo 2022)”

    “All’Università di Torino, alla facoltà di Economia e Commercio, è stata recapitata una lettera di minacce indirizzata al ministro del Lavoro Elsa Fornero. (Sabato, 10 Dicembre 2022”)

    Non è “Il clima di odio fomentato da più parti” la causa di tutto ciò, ma il clima di odio è l’effetto dell’assenza in Italia di una politica sociale o del fallimento del tentativo fatto dal governo dei 5stelle. Il reddito di cittadinanza, benché imperfetto e non supportato adeguatamente, era un provvedimento che cercava di sopperire a questo fallimento, ma anziché correggerne i difetti è stato il primo bersaglio da colpire da parte del nuovo governo. Non vedo cosa c’entri in tutto questo Giuseppe Conte, l’unico che oggi vorrebbe perseguire una politica di sostegno per i più deboli.
    Purtroppo credo che col governo Meloni le tensioni sociali sono destinate ad aumentare.
    R
    loro cercano di “sopperire a questo fallimento”…no secondo me era solo il tentativo di sopperire al loro fallimento e che costa alle casse dello stato un’enormità e ci indebita molto di più.
    Cosa dovrebbe dire una pensionata (di solito sono donne) con un pensione simile o inferiore alla cifra che percepiscono i redditati di cittadinanza che magari ha lavorato tuta la vita mentre quello neppure un giorno? Questa è la politica dei grillini: fallimentare ma che incontra i favori di chi pensa che basti essere generosi coi soldi degli altri per dimostrare di avere a cuore i poveri! C’è bisogno di fornire occupazione stabile non elemosine che superano in certi casi persino uno stipendio di uno che si fa il culo per 8 o anche 10 ore al giorno!
    Ci sono già i modi per intervenire fornendo aiuto ai più bisognosi e vanno incrementati ma non fornendo uno stipendio per non fare nulla tutto il giorno!
    Demonizzare il governo in carica da alcuni giorni è pratica diffusa da chi non approva l’invio di armi in Ucraina. E Conte è sornione per quello e prende voti proprio sulla sua ipocrita battaglia contro le armi quando proprio lui vendeva armi all’Egitto quando era premier. Una conversione al pacifismo d’accatto. secondo me, molto sospetta.

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  4. Mariagrazia, Il reddito di cittadinanza viene erogato a chi è in “stato di bisogno”, certificato dall’indice ISEE, ha una durata limitata di 18 mesi, rinnovabili se si è ancora in stato di bisogno. Non credo che un pensionato debba sentirsi defraudato da chi è in stato di bisogno e viene aiutato a cercarsi un lavoro.
    Dici che c’è bisogno di un lavoro stabile. Certo, ma non si crea dall’oggi al domani, infatti in Europa siamo al penultimo posto come tasso di occupazione (58,1% nel 2020), dietro di noi c’è solo la Grecia, davanti a noi ben 25 Paesi, il primo dei quali è l’Olanda(77,8%), dove fra l’altro vige il reddito di cittadinanza
    https://www.jedanews.com/reddito-di-cittadinanza-olanda/
    In questa situazione italiana, togliere il reddito di cittadinanza significa gettare nel lastrico milioni di persone.
    R
    non è proprio cosi, chi ha minacciato lo percepisce ancora dopo 18 mesi e magari ha rifiutato il lavoro e lavora in nero (come si fa ad essere ancora in stato di bisogno se hai un lavoro decente?). Inoltre i controlli non vengono fatti e sono state scoperte molte irregolarità. La cosa è organizzata male, non deve essere un modo per non lavorare ma per incentivare il lavoro, sinora non è stato cosi. Il RdC, va bene ma a condizione che si accettino i lavori proposti e che termini dopo un po’, secondo te si possono erogare all’infinito soldi per lavorare in nero o stare in panciolle? E comunque 800 euro sono lo stipendio medio di chi sgobba da mattina a sera. Non può essere che si guadagni tanto poco ma non può essere neppure che ci sia chi lo prende gratis per 18 mesi e oltre (magari con un lavoro in nero dove guadagna anche di più). Troppo assistenzialismo non regolato finisce per far credere a qualcuno che lo stato sia il loro bancomat. Non funziona cosi.
    Tu davvero vuoi fare il paragone con l’Olanda?

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  5. Alessandro, sono d’accordo con la nostra ospite. La distinzione che sta facendo il governo tra chi può e chi non può lavorare, secondo me, è corretta.
    D’altra parte, non credo che le leggi si debbano mantenere come sono o abrogarle. Le leggi, come tutte le procedure e le organizzazioni, vanno corrette e migliorate prima di buttarle.
    Conosco diversi giovani, purtroppo alcuni sono lontani parenti, che non cercano lavoro e che hanno rifiutato dei lavori che, inizialmente, sarebbero stati meno remunerativi del reddito di cittadinanza.
    Parlo di trentenni senza lavoro, che finora hanno fatto solo lavoretti senza combinare niente.
    Se un provvedimento non spetta più si perde, e si perde di colpo. Anche per la cassa integrazione è così. Un brutto giorno finisce e devi cercare un lavoro quale che sia.

    I nostri giovani devono superare la distinzione razzista tra lavori per italiani e lavori per immigrati.
    Se non ha un reddito e nessuno lo mantiene, un giovane non si deve sentire a disagio se per un po’ va a raccogliere la frutta nei campi, o lavora 4 ore sottopagato in un bar, o fa addirittura il badante.
    Per non parlare di lavori dignitosissimi, anche se faticosi, come il bracciante agricolo o il manovale nell’edilizia. E, ovviamente, non può pretendere lavori a tempo determinato. Comincia precario e da cosa nasce cosa (se se lo merita).
    Lavorare è il miglior modo per trovare lavoro. Il giovane impara uno o più lavori, e ogni volta cerca di cambiare in meglio.
    Con un curriculum che dimostra che è volenteroso e ha lavorato con continuità senza disprezzare nessun lavoro, è più facile trovarne uno adeguato.
    Difficile invece essere assunti se non abbiamo lavorato mai pur avendo l’età per farlo.

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  6. Quanto all’odio verso la Meloni, signora Gazzato, credo che le motivazioni siano due: il fatto che è donna e il fatto che è donna di destra.
    Purtroppo, in Italia, per motivazioni varie che hanno fatto comodo a tutti, si continua dopo 80 anni ad associare strettamente destra e fascismo.
    E siamo l’unico Paese europeo che, quando la destra vince le elezioni, si meraviglia, e chi ha perso si chiede “dove abbiamo sbagliato?” come se la destra al governo fosse un’anomalia, o, peggio, una malattia.
    Destra e sinistra sono semplicemente due visioni diverse, ma non opposte, di interpretare la società e di governarla.
    In alcune democrazie come quelle anglosassoni le posizioni di destra e sinistra sono molto vicine, e a volte si scavalcano. Nelle democrazie mediterranee la distinzione è più netta, ma i margini di differenziazione sono limitati.
    In un sistema europeo c’è poco da sbizzarrirsi. Le regole dell’economia e della politica comunitaria tracciano solchi ben precisi da seguire. Fascirmo e comunismo ormai sono solo pretesti per delegittimare il prossimo.

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  7. Mah, a chi non può lavorare va dato il reddito di inclusione, il reddito di cittadinanza dovrebbe essere un aiuto a chi, pur essendo abile al lavoro, fatica a trovarlo, situazione che si presenta nel maggioranza dei casi. Giusto toglierlo a chi rifiuta il lavori che gli viene offerto, e per ciò bastava correggere la legge che stabilisce in tre volte la possibilità di rifiuto.
    Il fatto che ci siano stati degli abusi, non giustifica l’eliminazione della legge. Gli abusi si evitano con i controlli, non penalizzando chi abusi non fa.
    R
    un sussidio non può esserlo a vita. E gli errori sono troppi, i controlli sono iniziati tardi (chissà perché?) e i furbetti sono più di quanti si possa immaginare. Il lavoro è primario non i sussidi.
    Questa iniziativa acchiappa voti sinora è costata 20 miliardi. E abbiamo il debito pubblico oltre le stelle.

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  8. Essì , togliamoli i sussidi, i poveracci non hanno voce, e se qualcuno gliela dà, male, bisogna stroncarlo. Si ha un bel dire “il lavoro è primario”, in realtà l’Italia è maglia nera in Europa in quanto a occupazione, e intanto che creiamo il lavoro, c’è gente che muore di fame. Il debito oltre le stelle non è certo a causa di chi è in stato di bisogno.
    R
    ho l’impressione che tu stia cercando di dire che io vorrei affamare la gente e questo non te lo concedo.
    Ma vorrei precisare che chi è in stato di bisogno deve avere un sussidio e deve essere aiutato e si è sempre fatto (cosa che però non basta visto la coda alla Caritas che aumenta sempre di più e Meloni governa da un pugno di giorni dove è stato lo stato fin’ora?)) ma chi è in stato di lavorare dopo un certo periodo che gli occorra per trovarlo DEVE poter lavorare altrimenti creeremo una repubblica fondata sul sussidio. E sul nero. E chi ha veramente bisogno magari si trova davvero a morire di fame perché a lui lo stato non arriva mentre ci sono furbetti che si mangiano anche il suo pasto. E poi i servizi per un paese civile chi li paga? I sussidiati?
    Io la chiudo qui.

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  9. Mariagrazia mi riferivo alla Meloni (non a te) il cui programma politico sembra non possa fare a meno di risparmiare sui poveracci.
    Ma dov’è andata a finire la lotta all’evasione fiscale? Portando a 5 mila euro il tetto del contante?

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    • La lotta all’evasione fiscale in questo paese non l’ho mai vista. Centinaia di migliaia di idraulici, tapparellisti, riparatori in generale, giardinieri, parrucchieri etc. € non rilasciano fatture Pochi gliele chiedono perchè se insiste con un idraulico quello si vendica e ti lascia dieci giorni con il gabinetto intasato. Il rimedio? Detrarre dalle proprie tasse le spese per la casa e per la propria persona. Cosa c ‘entrano i 5000 euro cash? Demagogia pelosa. Cosa fa la differenza sono le fatture , non il cash. È cosi difficile?

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  10. Credo che il tetto sui contanti non c’entri nulla con l’evasione: se viene emessa fattura o scontrino l’evasione non c’è, se non viene emessa fattura o scontrino il tetto sui contanti è automaticamente +infinito.
    Il reddito di cittadinanza non dovrebbe essere né abolito, né confermato, ma modificato. E’ chiaro che chi può lavorare debba farlo, sempre che un lavoro vi sia. Ma se non c’è lavoro, il percettore di reddito dovrebbe comunque offrire un tot di ore allo stato per servizi alla collettività. Ci sono un sacco di cose da fare e meno tempo da impiegare a fare il parcheggiatore abusivo o un lavoro in nero. Una volta c’erano gli obiettori che affiancavano operatori pubblici costantemente sotto organico. Adesso potremmo avere i percettori.
    Inoltre il reddito dovrebbe essere facilmente interrompibile e ripristinabile in caso di lavoro stagionale. Se uno per lavorare 2 mesi perde il reddito alla fine rinuncia all’incarico. Se lo interrompe e lo riprende al termine del contratto ha tutto l’interesse a lavorare con contributi, annessi e connessi.
    Venendo alle minacce, non credo che il fatto di essere donna sia significativo. Il problema è che le varie campagne di odio scatenate verso svariati politici possono far scattare nella testa bacata di qualcuno dei propositi insani. Ricordo ad esempio il Duomo lanciato in faccia a Berlusconi. C’è sempre qualche fenomeno che pensa di essere il giustiziere della notte.

    R
    mi trova d’accordo su tutto, vorrei solo far notare che questa volta c’è di mezzo una bambina e per questo mi sembra ancora più inquietante.

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  11. Chissà perché molti liberi professionisti che non rilasciano fattura richiedono il pagamento in contanti?
    “Posto che la “partita” contro l’evasione fiscale non si vince sul fronte del tetto ai contanti, tuttavia appare molto ottimistico affermare che – specie in Italia – non esiste correlazione tra aumento dei pagamenti in contanti ed evasione fiscale, rapporto oltretutto evidenziato da un SOLIDO STUDIO della Banca d’Italia.”
    (Andrea Ferretti, economista, docente del Master in Scienze economiche e bancarie alla Luiss Guido Carli. “La Stampa”).

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    • Lo stato non è capace di contrastare l’evasione però chiede al cittadino privato di farsi fare fatture per tutte le prestazioni, cioè lo responsabilizza nella lotta all’evasione. Ma perchè il cittadino deve esporsi ad ulteriori costi ( IVA) e ricatti per impegnarsi in una battaglia per la quale lo Stato ha deposto le armi? Dategli un vantaggio ( detrazione dei costi) e si vedranno i risultati.
      P.s. un paese civile che ha un’evasione come il nostro significa che i soggetti deputati alla riscossione delle imposte sono degli incapaci .
      R
      e anche che le tasse sono troppo alte.

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  12. Credo che siamo fuori strada.
    Ho provato a chiedermi chi si avvantaggi dall’aumento del tetto al contante.
    Non certo professionisti e artigiani, medici, ristoratori, negozianti, ecc…. che cercano di non rilasciare fattura.
    Si tratta per lo più di prestazioni di poche centinaia di euro, per le quali il tetto non interviene comunque. E a poco servirebbe rendere queste spese detraibili.
    I pagamenti da 2000 a 50000 euro che mi vengono in mente sono quelli per lavori edili, compravendita di immobili, auto, imbarcazioni, gioielli costosi, beni di lusso.
    Quindi, la possibilità di pagare queste prestazioni in contanti potrebbe servire, più che ad evadere l’IVA; ad investire dei guadagni non dichiarati per evadere l’IRPEF o IRPEG.
    E forse esiste un mercato italiano sul quale investono con questa finalità gli stranieri, comprando gioielli e oggetti d’arte, e immobili il cui importo viene dichiarato solo in parte.

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