Anche la premier Giorgia Meloni è un genitore. O meglio una mamma. E in Italia le mamme sono sacre o almeno lo erano.
Pare, però che per lei la musica sia diversa. Hai voluto premiereggiare da donna? Bene, i figli lasciali a casa. E un furioso Furio Colombo ha detto in TV che la figlia della premier va in aereo a Bali con la mamma mentre altri bambini affogano coi barconi. Una frase senza senso e, a mio parere, altamente offensiva della dignità della premier.
Insomma, tutto fa polemica: una premier donna lo ha sicuramente messo nel conto ma questo livello di opposizione mediatica è molto, ma molto basso.
Io non voglio passare per l’avvocata del premier, me ne guardo ben s difende benissimo da sola. Ma trovo insopportabile questo continuo attacco contro una che ha governato solo una manciata di giorni e riceve insulti e attacchi e polemiche da tutte le parti, tra un po’ persino dai sassi per la strada.
A proposito di genitori. La sentenza del tribunale di Roma che ha permesso di scrivere “genitore e genitore” sui documenti della bambina di una coppia omosessuale (due donne) sta sollevando polemiche. E’ giusto che ognuno viva come crede la propria sessualità e i propri rapporti sentimentali. Ma i bambini andrebbero tenuti fuori da diatribe soprattutto quelle burocratiche. Già in Italia la burocrazia è un mostro a 10 teste e complicare affari già complicati è una prerogativa tutta italiana.
Se, per ipotesi, due genitori dello stesso sesso hanno deciso di avere un figlio con i vari metodi possibili anche espatriando, non è detto che debbano pretendere che la legge italiana si adegui ai loro desiderata.
Se la legge prevede che ci sia scritto “padre e madre”, a mio avviso, si devono adeguare e se questo comporta che si dia del padre ad una donna…beh in un certo qual senso non è sbagliato perché una delle due dovrà ben farlo …il padre anche se donna.
Allo stesso modo in cui una delle due fa sicuramente, per carattere o per disposizione, il marito. Poi facciano come gli pare.
Lascerei però a Giorgia Meloni il diritto di decidere da madre e genitore della figlia Ginevra, se portarsela o meno appresso quando va in viaggio. Come minimo.
Certe volte fatico a capire come mai si debbano creare mille problemi inutili. Forse è per distrarci da quelli veri che nessuno riesce seriamente a risolvere. A me che Meloni si sia portata la figlia di 6 anni non crea alcun problema, se non che il viaggio fosse un po’ lungo per la bimba. Tanto meno mi turbano le diciture sui genitori nei documenti; ma per qualcuno sono così offensive da ricorrere al TAR. In un certo senso è giusto che la burocrazia si adegui ai tempi che cambiano, ma a volte il “taccone” del genitore uno e due è peggio del “buso”. Molto più semplicemente si può scrivere “genitori:” e lasciare un paio di righe vuote.