Ormai ci siamo. Dopo l’estate più calda del secolo e la campagna elettorale più infuocata del secolo, ci ritroviamo a qualche ora dal voto e con la reale prospettiva che Giorgia Meloni diventi il prossimo premier. Sarebbe una grossa novità, lei sarebbe la prima donna a ricoprire quel ruolo in Italia. Sarebbe anche la dimostrazione che l’Italia ha superato i fantasmi del fascismo. O, perlomeno sta faticosamente cercando di farlo.
Lei è donna, giovane, piena di grinta, molto preparata con una grande esperienza politica alle spalle, leader del suo partito, unico partito di opposizione dell’ultimo governo ed è molto determinata.
Sembrano doti sufficienti per incoronarla primo ministro. Ma no. La campagna elettorale del Partito Democratico, paradossalmente (dato il nome) non ha fatto altro che insultarla, variamente e ripetutamente. Tralascio il leitmotiv che ormai conosciamo tutti fino alla nausea: “è una fascista, riporterà il paese indietro ai tempi in cui c’era Lui” e via così.
Ma una cosa è certa in questo guazzabuglio di accuse e smentite: se avrà i voti e governerà si sarà compiuta in modo democratico la volontà del popolo. E a Letta and Co. non resterà che ciccare.
Io non voterò per lei, per principio non voterò mai a destra, ma se gli italiani la voteranno e avrà i numeri è giusto che governi e spero che sia un buon governo. O che, almeno, non sia peggiore dei recenti governi che l’hanno preceduta. Le accuse che le piovono addosso da più parti non sono che pregiudizi. Se farà bene, sarà premiata, se farà male, ne pagherà le conseguenze.
Ma demonizzarla e preconizzare un destino di mancata libertà o peggio, significa non aver capito niente dello spirito della Costituzione così faticosamente uscita dal disastro dell’ultima guerra.
Io le faccio gli auguri, se vincerà mi auguro che lavori bene per il paese e che non sia troppo osteggiata solo perché donna (cosa molto probabile) o perché si vedono in lei i fantasmi di un passato morto e sepolto e che, mi auguro, sarà lei stessa a contribuire a far dimenticare.
Sono d’accordo.
Le illazioni sul fascismo sono sciocche e di basso profilo.
Ovvio che i neofascisti votano per qualche partito, come i no tav o i frequentatori dei centri sociali, ma non se ne può fare una colpa al leader di quel partito che, più o meno volentieri (i voti sono voti) viene scelto da loro.
La destra ha già governato con Berlusconi, in Spagna con Aznar e Rajoi e pure in altri stati europei, ed è giusto e utile che ci sia l’alternanza, come in USA e UK.
Anche il famigerato Orban non mi sembra che governi male. Gli ungheresi lo apprezzano.
Non credo che sarà osteggiata come donna. Anzi, mi pare che le altre donne che hanno ricoperto incarichi importanti (ad eccezione della Fornero) siano state trattate bene.
L’unico dubbio che ho è quale sarà il suo reale atteggiamento verso l’Europa e gli USA.
Se prosegue pari pari con l'”agenda Draghi” le elezioni saranno state quasi inutili.
Sono rimasto profondamente indignato dalle parole della Von der Leyen:
“Se c’è una situazione difficile in Italia dopo il voto, abbiamo degli strumenti per agire!
Un avvertimento in stile mafioso –sembra quello dato dal ricattatore all’esercente che non vuole pagare il pizzo- dato, a chi governerà l’Italia, dalla signora dalla puzza sotto il naso che siede nella poltrona della Presidenza della Commissione europea.
Da non credere! Questa signora calata dall’altro (eletta dagli eletti, si può immaginare quale affinità ci possa essere tra lei e le popolazioni che fanno parte delle Ue) si permette di blandire e allettare il presidente di una nazione turbolenta che ha vissuto fino a ieri fasi drammatica di lotte intestine e di interferenze dall’esterno, e poi bacchettare l’Italia se per caso chi fosse designato a governare non rigasse dritto secondo i suoi desiderata.
Se dovesse vincere la Meloni, mi auguro che non si faccia ingabbiare da chi ha detenuto finora il potere e da chi cercherà in tutti i modi di riaffermare lo status quo ante e poi che si batta fortemente per riformare in senso veramente democratico e umanitario questa Unione europea di superburocrati rappresentanti di poteri mercantili e finanziari e lontani anni luce dagli interessi delle popolazioni. Lo stiamo constatando con mano oggi.
Se farà così, oltre ad aver insegnato alla Von der Leyen che chi sta a capo di una istituzione democratica deve essere dedita anima e corpo a chi essa rappresenta, avrà anche contribuito a fare di questa Europa, non il vassallo di altre Nazioni, ma una entità politica forte, rispettabile e rispettata, che possa indicare un nuovo modo di intendere i rapporti tra le nazioni, improntati ad una convivenza pacifica, a sentimenti di solidarietà, e costruttivi di autentica civiltà.
So di chiedere troppo, ma provarci già sarebbe una vittori
R
io trovo che non abbia detto nulla di strano ma credo che qualsiasi cosa dica venga criticata a prescindere da chi,come te, sostiene Putin nel senso che nn aiuteresti con le armi gli ucraini:
https://www.rainews.it/articoli/2022/09/von-der-leyen-se-in-italia-si-va-verso-direzione-difficile-abbiamo-degli-strumenti-ded726dc-95fb-46e3-b599-66f04391ccd1.html
Mariagrazia, mi rispondi così:
“io trovo che non abbia detto nulla di strano”
Tempo fa ti eri adontata per una interferenza russa nelle elezioni italiane. Ultimamente ci sono state due interferenze, una da parte degli USA, con la notizia dei finanziamenti russi, non meglio specificati: ma tanto è bastato per sfruttare il messaggio ai danni delle lega; poi c’è stata la premiazione di Draghi come “statista dell’anno”, un endorsment per quei partiti che ne sostengono il ritorno o l’utilizzo della sua agenda; infine è arrivata la minaccia delle Von der Leyen che se non righiamo come piace a lei ci renderà la vita difficile, immagino col PNRR.
Ancora la campagna elettorale non è finita, quale altra notizia eclatante arriverà prima della mezzanotte?
Poi dici:
“chi, come te, sostiene Putin nel senso che nn aiuteresti con le armi gli ucraini”.
Mariagrazia, sostengo la pace, non Putin, mandando armi si sostiene l’escalation militare, come già sta avvenendo e come largamente previsto da molti analisti che di queste cose se ne intendono: già si parla di armi nucleari, di questo passo si arriverà dalla parole ai fatti
R
si parla di armi nucleari dal primo giorno, tu dove stavi? Ad ascoltare i tuoi “analisti” che dal primo giorno “profetizzano” sventura ma nn ne hanno azzeccata una neppure per sbaglio.
Anch’io sono per la pace ma se non ti dispiace c’è uno cui la pace non piace neppure dipinta.
“si parla di armi nucleari dal primo giorno, tu dove stavi?”
Ne parlavamo noi, ora ne parlano Putin e Biden, è diverso.
R
ne parlava lui, te lo sei dimenticato.