Lo chiamavano Sleepy Joe. Poi, un giorno assolato dell’estate più torrida del secolo, Joe assesta un colpo mortale al numero 2 di Al Qaeda, il braccio destro dell’innominabile, quello, per intenderci che ha fatto implodere le Twin towers provocando quasi 3 mila morti. Ayman Muḥammad Rabīʿ al-Ẓawāhirī ha lasciato questa terra colpito da due missili lanciati da un drone americano.
Insomma, gli Usa lo hanno fatto fuori, in soldoni, sulla sua testa pendeva da anni una taglia di svariati milioni.
Il presidente Usa ha detto, in un discorso breve ma che tradiva l’emozione per un fatto che rimarrà nella storia , che chi fa del male agli americani prima o poi viene stanato e la paga cara.
Pare che Al Zawahiri fosse affacciato ad un balcone di una casa segretissima a Kabul dove viveva assieme alla famiglia e però non è riuscito a finire l’aperitivo.
Dopo che quei fastidiosi degli americani avevano lasciato campo libero forse si sentiva al sicuro e invece…il destino.
Che dire ancora? poco se non che potranno dire in tanti che Biden dormicchia, sonnecchia, che mammalucca e vivacchia sugli allori di Obama, ma non si potrà più dire che durante la sua presidenza non sia successo nulla di significativo per il mondo intero e non solo per gli Usa.
Un personaggio come quello, protetto dai talebani avrebbe potuto fare ancora molti danni.
So per certo che in molti diranno che l’operazione è stata eseguita dall’intelligence americana mentre Joe faceva la pennichella pomeridiana, ma il Commander in chief è lui e la responsabilità come il merito, ricadono sulla sua testa.
Testa ordinata, canuta e ben pettinata di presidente anziano , che leggerà anche i foglietti con le istruzioni ma che di sicuro ha dato l’ordine: go man go…liberando il mondo da un feroce terrorista.
O no?
Non sentiremo la mancanza di Al Zawahiri, anche se non penso fosse Biden a pilotare il drone. Piuttosto Joe mi è piaciuto per il tentativo di fermare Pelosi nel suo viaggio a Taiwan. Sia chiaro che Nancy può andare dove le pare, ma adesso la sua ostinazione serve solo ad aumentare la tensione internazionale e dare fiato agli antiamericani nel caso la Cina combinasse qualcosa per ripicca.
R
guidato no, ma l’ordine lo ha firmato lui, senza meno e non dormiva, ci scommetto.
Io trovo ridicola l’ostinazione e l’insistenza della Cina comunista nel volere a tutti i costi riappropriarsi di Taiwan dopo 73 anni, come se l’isola minuscola fosse una parte indispensabile e irrinunciabile di un paese enorme come un continente. Come se noi ci ostinassimo a riappropriarci dei minuscoli territori alpini che abbiamo dovuto cedere alla Francia. Farebbe meglio a ricordare i fatti di piazza Tienanmen e a pensare all’inquinamento infame delle sue megalopoli e a tenere sotto controllo certi virus micidiali. Il medico cinese che ha osato dire la verità è stato,eliminato.
A prescindere dal fatto che eliminare il n. 2 di Al Qaeda è certamente cosa buona e giusta, non mi pare che il modo sia corretto ed accettabile.
Secondo questo principio domani gli americani potrebbero sparare un missile in Italia per eliminare un sanguinario capo della mafia o della ndrangheta (e magari, insieme a lui ammazzano qualche decina di innocenti che avevano la sfortuna di stare da quelle parti).
E la sovranità nazionale dove va a finire?
Anzi, ormai ci dobbiamo chiedere dove “è andata” a finire, visto come siamo ridotti in Italie e in Europa.
R
fa bene a farsi queste domande. Si chieda prima dove va a finire la sovranità dell’Ucraina, presupposto irrinunciabile per fare certe affermazioni.
Le donne afghane (e anche molti maschi) stanno ancora ringraziando Biden per la fuga precipitosa ordinata da quel Paese.
Eliminato uno che lo meritava ma ne rimangono tanti a spadroneggiare.
R
ah…uno, basta decidersi, gli americani devono intervenire o no, devono fare i guardiani del mondo o stare al loro posto? questo era un terrorista ricercato da due decenni, poteva fare ancora molti danni, ma forse era meglio lasciarlo vivo, per Biden troppo onore potrebbe montarsi la testa e volere diventare presidente.
“Io trovo ridicola l’ostinazione e l’insistenza della Cina comunista nel volere a tutti i costi riappropriarsi di Taiwan” (Franco Bifani, 2 Agosto 2022 alle 16:13)
A parte che l’isola fronteggia la Cina continentale e che nello stretto braccio di mare che la separa passa una gran parte del commercio della Cina, Taiwan fabbrica circa i due terzi due micro chip mondiali e il il 92% dei semiconduttori più avanzati del pianeta. Da ciò l’importanza strategica di Taiwan che fa gola a tutti.
R
fa gola soprattutto alla Cina.
Signora Gazzato, la sovranità di un Paese attaccato militarmente, è certamente violata. Lo è stato per l’Italia bombardata, per l’Afghanistan e compagnia bella.
Il fatto inquietante, secondo me, è che gli americani si sentono in diritto di violare la sovranità di altri Paesi con i quali non sono in guerra.
Bin Laden ammazzato in Pakistan da un commando USA fu un caso clamoroso.
C’era una serie tv chiamata “Bravo Team” che raccontava le incursioni di un gruppo speciale americano in tutti i Paesi del mondo in cui c’era da tutelare qualche cittadino americano, o semplicemente qualche interesse americano, o c’era da eliminare un trafficante di droga e così via.
Questi arrivavano in segreto, senza avvisare le autorità del Paese ospitante, facevano fuori tutti quelli che gli si opponevano, e portavano a compimento la missione.
Il fatto inquietante è che in America questo modo di agire è considerato normale e legittimo.
Qualcosa del genere l’hanno fatta gli israeliani con i criminali nazisti, ma la cosa era un po’ più comprensibile.
Comunque non credo che gli USA glielo avrebbero lasciato fare in casa loro.
R
ah però…le serie TV americane non le disdegna. Per il resto, la pensi come le pare.
I cinesi dipendono da un tipo particolare di Homo erectus. Finonai tempi di Mao, erano all’avanguardia per invenzioni e scoperte, poi sono degenerati a produrre solo merce contraffatta è deleteria, anche per i connazionali. Vedi latte per neonati alla melanina. Da lì sono venute tutte le peggiori pandemie della storia, maoismo compreso.
Ho detto che lo meritava ma la situazione delle afghane (e degli afghani) non migliorerà per questo.
Luigi,
questo modo di agire degli Stati uniti, per il tramite delle Cia, è quanto di più antidemocratico, antiliberale, e anti-tutto possa fare uno Stato, che si definisce liberale e democratico.
Ma non è una novità- La politica e la democrazia italiana sono state fortemente condizionate da interferenze indebite degli Stati Uniti, dalla nomina di certi ministri di “garanzia”, all’organizzazione di forze parallele allo Stato, pronte ad intervenire in caso di vittoria elettorale dei comunisti. Su quanti misteri italiani irrisolti e relativi depistaggi grava l’ombra dei servizi segreti americani, dalla strage di Piazza Fontana a quelle di Ustica e di Bologna.
Significativo il libro “Educazione americana”, confessioni di un infiltrato delle CIA in Italia, di Fabrizio Gatti .
R
mentre le interferenze dei russi passano sotto silenzio.
Signora Gazzato, le serie americane come quella le guardava mia moglie.
Comunque io non ho niente contri i film americani, le canzoni americane e tutto quanto è pacifico.
Detesto il loro spirito guerrafondaio e la pretesa di dettar legge a tutto il mondo.
Alessandro, mi fa sempre più piacere vedere che le nostre posizioni sono piuttosto vicine.
A maggior ragione perché io sono diventato antiamericano dopo essere stato filoamericano per una vita. Ho cominciato a farmi delle domande dopo la prima guerra del Golfo.
Comunque, prima di diventare decisamente antiamericano, mi ci sono voluti altri 20 anni di ripensamenti e rivisitazioni dei fatti. Diciamo che lo sono diventato definitivamente durante la presidenza Obama.
Ultimamente, dopo la crisi ucraina e l’imposizione delle sanzioni all’Europa, ho provato a rivisitare tutta la storia italiana del dopoguerra, e ci ho trovato un filo conduttore convincente.
Ho ripensato all’organizzazione Gladio, alle stragi, al processo “mani pulite” per punire Craxi del braccio di ferro di Sigonella, al processo per mafia contro Andreotti, fino al processo Ruby e alla caduta di Renzi, colpevole, come Berlusconoi, di aver intrattenuto rapporti amichevoli con la Russia.
Rientra in questo filone nche la carriera di Draghi (un americano a Roma lo avrebbe definito Alberto Sordi) alla Banca d’Italia, poi alla BCE e poi al governo.
Forse in questi collegamenti che ho visto (ce ne sono decine adi altri oltre a quelli che ho elencato) ne ho visto anche qualcuno che non esiste.
Ma, come diceva il saggio Andreotti, a pensar male si fa peccato, ma, il più delle volte, ci si azzecca.
R
si, lei di peccato qui ne fa uno davvero grosso, ma non le dico quale.
Strano che non ci abbia messo anche il divorzio tra Totti e Ilary.
I russi sovietici hanno tenuto sotto un pugno di ferro le nazioni “liberate” oltre la cortina di ferro, per quasi 50 anni, eliminando migliaia di dissidenti, i cosiddetti nemici del popolo, che erano i comunisti migliori e più convinti- Ne hanno succhiato tutte le risorse umane, minerarie e industriali. Hanno forse fatto lo stesso i cattivoni americani?
No, Franco, gli americani sono stati molto più abili e sottili.
Non hanno succhiato risorse, a parte qualche crisi finanziaria nella quale hanno guadagnato miliardi facili a nostre spese.
Si sono limitati a controllarci perché non diventassimo troppo forti e potessimo diventare un problema.
Hanno infiltrato abilmente il mondo politico, il mondo finanziario, la magistratura, i servizi segreti …..
Hanno impedito che l’Europa diventasse una una confederazione come gli USA fomentando i nazionalismi e i particolarismi.
Hanno mantenuto la NATO, ormai diventata inutile dopo la caduta del muro, per tenere sotto controllo gli eserciti europei.
Con la NATo si sono garantiti una copertura per le loro sciagurate aggressioni a Paesi liberi, e si sono assicurati il diritto di mantenere una potente flotta nel Mediterraneo per controllare noi e l’area petrolifera.
Ci hanno impedito di fare accordi con la Russia, ricca di materie prime, che ci avrebbero rafforzato notevolmente.
Hanno piazzato centinaia di basi militari che possono servire per difenderci, ma anche per sostenere colpi di mano se sgarriamo.
Il sostanza, quando hanno deciso di intervenire nella seconda guerra mondiale lo hanno fatto soprattutto per impedire che finissimo tutti sotto la Russia, ma, nel contempo per trasformarci in Paesi satelliti, come abbiamo dimostrato in tutta chiarezza di essere in occasione di questa crisi, quando abbiamo accettato senza discutere le sanzioni che ci danneggiano e avvantaggiano gli USA.
R
e il divorzio tra Hilary è Totti?
Però, d’ora in poi se non scrive anche qualche magagnetta dei russi o dei cinesi o di chi vuole lei che non siano gli americani, le metto una sbarra. Ne ho facoltà.
Gli USA hanno appoggiato tutti i dittatori del mondo promovendo anche golpe per mandarli al potere purché fossero anticomunisti.
Quanto all’URSS dai Paesi dell’est Europa non ha succhiato proprio niente. Ne teneva solo il controllo politico.
R
ah beh…
Signora Gazzato, mi dice che non critico mai nessuno oltre agli americani e poi, quando lo faccio, mi cestina il messaggio? Almeno lo pubblichi, poi replicherà …
R
non so di che parla. E comunque lei qui non dia ordini.
Quali ordini? Magari, una lamentela. Il mesaggio era questo:
Signora Gazzato, che l’Unione Sovietica sia stato un regime orribile lo sottoscrivo quando vuole. Sono stato antisovietico e anticomunista, e lo rimango, anche ora che sono diventato antiamericano.
Che Putin sia stato un dittatore senza scrupoli che ha esercitato il diritto di vita o di morte sui suoi sudditi lo sottoscrivo pure.
Mettiamoci pure che ha tramato in vario modo con gli hacker e lo spionaggio tradizionale per mettere i bastoni tra le ruote ai suoi nemici …..
Ma a noi che ce frega?
Se il macellaio del mio quartiere malttatta la moglie e la tradisce mi indigna un po’, ma se mi vende la carne buona e a buon prezzo continuo a comprarla da lui.
Lo stesso vale per il gas e il petrolio di Putin.
Se non dovessimo comprare le materie prime dai dittatori e dai tiranni staremmo freschi …..
Pensiamo all’Arabia Saudita dove lapidano le adultere, agli emirati arabi, al sultano del Brunei, al Venezuela, al regime degli aiatollah iraniani.
Prima di tutto non spetta a noi giudicarli col nostro metro, ma solo ed esclusivamente al loro popolo.
Secondo, se il prodotto è buono e il prezzo pure, sarebbe da stupidi cambiare fornitore. Specialmente noi italiani che fatichiamo ad arrivare a fine mese (come nazione) non ce lo possiamo permettere proprio.
R
io no, se sapessi che uno qualsiasi maltratta la moglie non solo non comprerei nulla da lui ma gli direi in faccia che è un vigliacco.
Signora Gazzato, lei ha le sue ragioni, e, forse, anch’io cambierei macellaio.
Ma noi, nella nostra piccola economia domestica, ci possiamo permettere scelte etiche.
Secondo me, invece, chi amministra una nazione, specialmente una nazione con un’economia a rischio, non se le può permettere.
Credo che sarebbe eticamente più riprovevole danneggiare economicamente i propri cittadini, che fare affari con un mascalzone.
Anche perché un capo di stato mascalzone non implica che tutto il suo popolo lo sia.
R
e chi ha mai detto questo? non manipoli le idee degli altri Luigi.
Il cinismo e l’egoismo sono riprovevoli sempre sia a livello individuale che mazionali.
Due sono state le calamità che più ci hanno colpito in questi ultimi anni, la pandemia e più recentemente la guerra, ma questi argomenti che dovrebbero per primi essere affrontati dalle forze politiche nello svolgimento della campagna elettorale, non interessare minimamente i nostri politici. Pandemia e guerra ecco gli argomenti tabù della campagna elettorale, al più si parlerà di mettere toppe ai mali che ci siamo tirati addosso.
Ma andiamo per ordine.
Il Covid ha rivelato una gestione politica dell’epidemia e un stato della nostra sanità disastrosi. L’epidemia, seppure in forme più blande (ma sempre con decessi giornalieri non inferiori alle tre cifre) persiste e non è stata affatto debellata.
Però nessuno parla di come migliorare lo stato delle nostra sanità e di come sopperire alla carenza del personale medico. Se in autunno ci sarà una recrudescenza del male, ci troveremo ancora impreparati con i problemi di sempre. Si punterà ancora esclusivamente sui vaccini? Saranno ancora vaccini a mezzo servizio? Saremo più edotti sulle conseguenze collaterali? Sarà facilitato l’accesso agli antivirali? Ricorreremmo ancora all’obbligo vaccinale e al green pass? E come è finita con i ristori? Tutte domande a cui manca una risposta e una strategia di intervento.
E la guerra? Dovremo rimanere in eterno appiattiti alla volontà degli USA? Saremo sempre sotto l’ombrello protettivo della Nato che ci impedisce di avere una politica autonoma rispetto allo zio Sam? L’atlantismo fondato sull’accumulo di armi e l’espansione militare, sarà sempre lui a guidarci nelle nostre scelte fatte anche a scapito esclusivo dell’Europa? Quando si emanciperà l’Europa con un proprio esercito e una propria politica estera non divisiva? Dovremo alimentare la guerra in Ucraina fino alle estreme conseguenze catastrofiche o dovremo prodigarci con tutte le nostre energie di europei per una pace immediata e duratura? Altre domande che richiederebbero una risposta seria e l’impegno di risolvere le problematiche conseguenti. Oppure dovremmo concludere con quella frase di rassegnazione: ”Quaesivi et non inveni”, ho cercato, ma non ho trovato?
R
troppe questioni per un solo post. Troppo ho parlato di entrambi i temi, credo che tu e chi legge il mio blog ormai sappia bene come la penso io.
Poi i politici vanno per le loro strade, come sempre, possiamo criticare e cercare di orientare le loro scelte col voto, ma anche quello è poco produttivo se poi le coalizioni forzose mettono tutti nello stesso calderone.
“The answer my friend is blowing in the wind”…cantava un grande americano.
Noi non “alimentiamo” la guerra, stiamo aiutando chi si deve difendere d auna brutale e oscena aggressione a farlo ma fino a quando non possiamo saperlo. L’egoismo quando diventa anche nazionalismo non aiuta a ottenere nessuna pace.
Luigi, Lei è di un egoismo e di un menefreghismo mostruosi.
I due temi citati da Alessandro credo che sarebbero due potenti argomenti per la campagna elettorale.
C’è una maggioranza della popolazione che vorrebbe che il Covid fosse gestito meglio in tutte le fasi: prevenzione, vaccinazione, cura dei malati ecc…
C’è anche una maggioranza che non capisce il senso di sanzioni imposte dagli europei alla Russia che ci danneggiano e non serviranno a niente.
Le sanzioni, da che mondo è mondo, non hanno mai reggiunto i risultati che teoricamente avrebbero dovuto portare-
Mi chiedo perché la Meloni non punti di più al sovranismo, nella gestione di questa guerra, e si barcameni con l’atlantismo.
Forse pensa che la destra vincerà lo stesso, visto che gli altri sono allo sbando, ed è meglio non inimicarsi gli americani.
Ma siamo sicuri che la destra vincerà? E che vincerà in misura sufficiente a poter governare?
Il famoso filosofo Edgar Morin dice quello che ogni persona di buonsenso dovrebbe pensare oggi. Ossia che è ora che per la guerra ucraina si raggiungano dei compromessi e vi si ponga termine. Continuando, oltre a morti e distruzioni, aumenterebbe l’autoritarismo di Putin e il nazionalismo degli ucraini.
Altro che finire solo con a riconquista della Crimea!
R
bene, mandiamoci lui a negoziare.
Mariagrazia, nella risposta alla mia del13 Agosto 2022 alle 16:27, concludi dicendo:
“L’egoismo quando diventa anche nazionalismo non aiuta a ottenere nessuna pace.”
Mariagrazia, non c’entrano né “egoismo”, né “nazionalismo”. C’entra il buon senso
pratico e la pena per un popolo che muore, scappa e soffre e una terra martoriata.
La guerra non è nata per gli appetiti di una Nazione, ma perché quella Nazione è stata provocata, pur sapendo quale conseguenze sarebbero potute nascere.
Se fai mente locale sull’accerchiamento che la Nato ha messo in atto contro la Russia, ai suoi confini, vedrai che è qualcosa di impressionante. Se la Russia avesse accerchiato così gli Stati Uniti, piazzando basi militari in Messico e in Canada, altro che guerra, sarebbe scoppiato il finimondo alla sola idea di tentarci, prova ne sia che quando l’URSS provò a piazzare le sue basi a Cuba, ci mancò pochissimo perché la guerra nucleare scoppiasse.
Considera poi che l’Ucraina faceva parte dell’impero zarista, caduto il quale, entrò a far parete dell’Unione Sovietica, emancipandosi solo nel 1991 con l’entrata in crisi dell’URSS. Ucraini e Russi derivano da un medesimo ceppo etnico che si andò differenziando per le diverse vicende storiche e via via è nata una forte rivalità tra popoli “cugini”, rivalità che vide gli Ucraini collaborare coi nazisti durante la seconda guerra mondiale contro l’URSS, e a sua volta l’URSS colpire i Kulaki, benestanti possidenti terrieri, che non volevano uniformarsi alle direttive comuniste della collettivizzazione delle terre. Tieni conto anche che in quella terra vive una consistente minoranza di russi e di popolazione russofona, cosa che ha dato luogo a una divisione politica tra filo russi e filo europei.
Le consultazioni elettorali vennero frammezzate da rivolte popolari che ne condizionarono i risultati: nel 2004 la cosiddetta “rivoluzione arancione” ottenne l’annullamento dell’elezione del presidente filorusso Janucovich, cui seguì l’elezione del filo occidentale Juscenko. Tuttavia nel 2010 le urne decretarono il ritorno di Janukovic alla presidenza, cosa non gradita ali Usa che avevano da sempre allettato i filooccidentali e da tempo profondevano aiuti per miliardi dollari, in termini di armi e istruttori militari. Ed ecco nel 2014 scoppiare la sanguinosa rivolta di Majidan, che si concluse con la fuga di Yanukovic, un golpe ben orchestrato dalla CIA per conto degli USA.
Ciò provocò la reazione di Putin che nel 2014 occupò senza colpo ferire la Crimea annettendosela poi previo referendum. La Crimea era territorio russo a tutti gli effetti quando l’allora primo Segretario del Partito Comunista dell’Unione Sovietica, l’ucraino Chruscev, la regalò, nel 1954, all’Ucraina in occasiona dei festeggiamenti per l’amicizia tra Russia e Ucraina. Mossa che a quei tempi aveva un significato simbolico visto che la Russia era lo stato egemone di tutte le repubbliche sovietiche.
Seguirono i moti indipendentisti delle repubbliche del Donbass, regione a forte presenza russofona, e la reazione cruenta delle forze ucraine che culminò con la strage del rogo di Odessa (2maggio 2014) dove perirono 42 manifestanti indipendentisti.
La conclusione di quella che fu una cruenta guerra civile fu siglata con gli accordi di Minsk II l’11 febbraio 2015, accordi che fra l’altro prevedevano:
Punto11. Effettuare la riforma costituzionale in Ucraina attraverso l’entrata in vigore, entro la fine del 2015, della nuova costituzione che preveda come elemento cardine la decentralizzazione e prevedere una legislazione permanente sullo status speciale delle aree autonome delle regioni di Donetsk e Lugansk che includa, inter alia, la non punibilità e la non imputabilità dei soggetti coinvolti negli eventi avvenuti nelle citate aree, il diritto all’autodeterminazione linguistica, la partecipazione dei locali organi di autogoverno nella nomina dei Capi delle procure e dei Presidenti dei tribunali delle citate aree autonome.
Punto12. Discutere e concordare le questioni relative alle elezioni locali con i rappresentanti delle aree autonome delle regioni di Donetsk e Lugansk nell’ambito del Gruppo di contatto trilaterale in base a quanto previsto dalla legge ucraina sulle modalità dell’autogoverno locale nelle aree autonome delle regioni di Donetsk e Lugansk. Le elezioni saranno condotte con l’osservanza degli standard OSCE e l’osservazione dell’Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell’OSCE.
Punti dell’accordo che furono disattesi dal nuovo presidente Zelensky, che invece si è prodigato ad aumentare la tensione col potente vicino di casa facendosi manipolare da chi considera la Russia il suo peggiore nemico.
Tutto ciò ci aiuta a comprendere come le responsabilità non siano tutte da una parte, ma che, nell’epilogo della situazione, c’è una forte responsabilità anche di Zelensky che in ciò s’è lasciato manovrare dagli USA, il cui interesse primario è quello di fiaccare la Russia in tutti i modi. E se ciò comporta una crisi dell’Europa causa le sanzioni, a Biden non interessa, anzi ne trae vantaggio, come pure non interessano le migliaia di vittime che si vanno accumulando col tempo.
Ma soprattutto ci aiuta a comprende quale deve essere la via per perseguire la pace. Pensare di sconfiggere la Russia è illusorio e fonte di più ampi disastri, per il momento limitati a una parte di quel Paese, ma che potrebbero estendersi a tutta l’Europa o al mondo intero. Forse la rinuncia alla protezione Nato da pare dell’Ucraina e l’applicazione degli accordi di Minsk II, nonché il riconoscimento che la Crimea è Russia a tutti gli effetti, potrebbero essere sufficienti, purché l’Europa cambi atteggiamento e si faccia essa stessa mediatrice.
R
No, Alessandro, la tua ricostruzione è molto superficiale e di parte.
Non aggiungo niente altro perché trovo davvero sconfortante che cosi tante persone intelligenti non capiscano di stare ripetendo una storia tagliata e cucita sulle misure di un dittatore. E che è proprio quello che Putin vuole. A quando la consapevolezza che cosi non si arriverà mai alla pace?
PS: mi rifiuto di ripetere ancora e ancora cose che vado ripetendo da mesi.
Mariagrazia, la mia ricostruzione sarà sicuramente “superficiale e di parte”, anzi potrei dire che me l’ha suggerita Putin in persona, ma quale soluzione suggerisci tu per arrivare alla pace?
R
se avessi parlato con lui forse spenderesti le tue energie per una migliore causa che non fosse la sottomissione della Ucraina che non vuole sottomettersi al barbaro invasore.
La soluzione è semplice: Putin ritira la sua soldataglia dai territori occupati ed affronta le conseguenze delle sue “gesta”. Ma la vedo difficile, almeno fintanto che troverà cosi tanto sostegno anche tra chi dice (in buonafede come te, altri meno) di voler promuovere la pace.
Signora Gazzato, la ricostruzione di Alessandro, che condivido totalmente, non è affatto superficiale.
Anzi, scava nella storia recente per vedere quello che sta sotto la superficie, sotto la vulgata corrente.
Lei dice che c’è una propaganda russa che cerca di convincere una parte degli italiani.
Io credo che ci sia una propaganda americana che cerca di presentarci una versione superficiale e falsa, o, quanto meno riduttiva, della situaione.
Quale di queste ipotesi è la più verosimile?
Putin ha pochissimi mezzi per convincerci. Il russo è una lingua che non parla nessuno, e, comunque, le trasmissioni dalla Russia sono fortemente ostacolate.
Gli americano hanno centinaia di basi militari un Europa, hanno persone di loro fiducia negli eserciti europei, nei governi, nei mezzi d’informazione.
La potenza della propaganda anmericana è dimostrata dal fatto che le sanzioni alla Russia, che sappiamo bene non serviranno a iente, salvo a far guadagnare i petrolieri americani, sono state presentate come necessarie e come sacrifici di poco conto.
Chi è che manipola? Verosimilmente chi ha i mezzi e le leve per poter manipolare.
R
non serviva, lo sapevo già, in quanti post vuole ancora ribadire il suo sostegno per il dittatore? Ed il suo odio per gli americani? Questo blog ormai ne contiene fin troppi direi dei suoi interventi pro Putin e contro Biden, (Trump no, però…) si contenga Luigi, la mia pazienza non è infinita.
E aggiungo che le sue “ricostruzioni” non sono solo superficiali, sono ridicole.
Dovrebbe essere la UE a fare mediazione. Morin dice anche questo. Invece si aggrega passivamente ai falchi USA. E sta al carro dello Zelenski.
R
Non sta al carro “dello” Zelensky sta dalla parte di chi è stato brutalmente aggredito e massacrato. O lei pensa che si dovrebbe stare dalla parte degli aggressori?
Signora Gazzato, le faccio una domandina secca.
A lei quanta propaganda russa arriva?
A me zero.
Quelli di questo blog che lei definisce filoputiniani non esprimono certo le loro idee perché pressati da Putin.
La RAI ha perfino smesso di collegarsi col corrispondente da Mosca Mark Innero, che diceva cose troppo oggettive.
Di propaganda antirussa, invece, me ne arriva dappertutto: sulla televisione, nei giornali, nei blog ….
Mai prima d’ora si era parlato di crimini di guerra, di danni di guerra, di deferimento ad un tribunale internazionale.
Le guerre precedenti erano state tutte guerre pulite?
R
Luigi, se questo blog finisce per diventare un botta e risposta tra me e lei temo che diventi molto noioso per chi legge e anche per me che devo gestirlo.
E certe domandine indisponenti, per favore, le eviti. Cerchiamo di elevare il tono del dibattito se possibile non di abbassarlo.
E, naturalmente io mi dissocio sempre da quello che scrive, giova ripetere.
Luigi
se non vede il suo ultimo post non si preoccupi, non si è perso semplicemente si è auto censurato, non si piaceva.
Capito il messaggio.
Se mi prende pure per i fondelli, mi asterrò da scrivere per un po ….
R
ma non sia permaloso era solo una battuta e lei faccia come crede ma anche lei deve rassegnarsi che ogni tanto non le pubblichi qualche cosa.