Quando, tra qualche decennio, gli studenti italiani dovranno rispondere alla domanda: “che cosa è successo a Roma il 20.7.2022 ci sarà chi risponderà: “io la so: gli amici di Mario Draghi lo hanno aiutato ad andare a casa, gli hanno chiamato un taxi e il suo governo è caduto con un tonfo che si è sentito oltreoceano”.
Bravo! dirà l’insegnante, fiero di cotanta sapienza. Che cosa sia successo dopo però il libro ancora non lo dice, c’è una pagina bianca (o nera). Di sicuro il milione di alberi all’anno ( aggiunti a quelli del Pnrr) che Berlusconi ha promesso, non saranno mai piantati se non nel suo libro dei sogni. L’essersi fatto negare al telefono quando Draghi lo ha chiamato quel fatidico giorno e aver commentato l’addio di Gelmini, Brunetta, Carfagna: “riposino in pace” però, non gli farà fare bei sogni nei prossimi mesi. Soprattutto se dovrà (come dovrà) tenere a bada i due puledri scalpitanti che tiene nella stalla (si fa per dire, ovvio) e che sono pronti a scannarsi per quella poltrona.
Sarà lei, Giorgia a prenotarsela e tenersela calda fino al 25 settembre, o sarà Matteo Salvinoff che se la cura ormai da anni con sguardo amorevole?
Peso tacon del sbrego, direbbero dalle mie parti, ma dovremo accontentarci del tacon e farne buon pro è la democrazia, bellezza.
Forse.
Dico forse perché c’è sempre Enrico (l’importanza di chiamarsi Letta) che lavora sottoterra come i Barbapapà e anche se non sarà largo il campo, non è neppure troppo stretto. Apre, pare a molti sia a sinistra che al centro e limitrofi, ma chiude e questo (pare) è certo a Conte. Conte…un nome un programma. Non è difficile per i grillini la campagna elettorale con uno come lui: sanno già che possono scendere ancora nei sondaggi di un bel tot ma per loro azzerare i consensi è un merito, significa che va bene cosi, che sono sulla strada giusta che li porterà alla vittoria, della serie: gli ultimi saranno i primi. E, pare, ci credano. Possono andare al mare, hanno già dato.
Lo scrittore Scurati ha commentato così la caduta di Draghi: ” Abbiamo assistito a una ricerca del tornaconto personale, a un calcolo partitico miserabile a discapito dell’interesse generale. Una sciagurata manifestazione di irresponsabilità”.
Non sarà stato troppo duro? Mah! A cose fatte, il senatore Calderoli se ne spasseggiava per le vie di Roma, ad un signore che gli ha chiesto perché avessero fatto cadere Draghi, il senatore di vecchio pelo leghista, ha risposto bofonchiando qualcosa. Pare che la risposta non sia piaciuta affatto e che si sia sentito un sonoro “Buffoni”.
La pagina per ora rimane bianca la scriveremo vivendo, sempre che le temperature di questi giorni non inceneriscano anche la residua, piccola, flebile, quasi inesistente voglia di andare ancora a mettere una croce su un simbolo di partito.
Ma quale? Help!
Tranqui, tanto vince la Meloni a cui si attaccherà come una cozza Salvini e poi tutti i partitelli che cercano solo prebende e poltrone. Un annetto di canti e balli, dopodichè l’Europa ci infilerà gli zebedei nella solita morsa e ci darà uno strizzone memorabile.
Nel frattempo negli USA tornerà Trump (o qualcuno molto simile).
Scommettiamo un gazzosino?
PS Sbrigatevi a fare i fighi sui social con la t-shirt di Zelensky, perchè da come butta non durerà molto neanche lui
Omaggio a Vittorio De Scalzi, fondatore del gruppo rock progressivo dei New Trolls, morto a72 anni, colpito da fibrosi polmonare dopo essere guarito dal Covid
Quando tornava mio padre sentivo le voci
Dimenticavo i miei giochi e correvo lì
Mi nascondevo nell’ombra del grande giardino
E lo sfidavo a cercarmi, io sono qui
Poi mi mettevano a letto finita la cena
Lei mi spegneva la luce ed andava via
Io rimanevo da solo ed avevo paura
Ma non chiedevo a nessuno, rimani un po’
Non so più il sapore che ha
Quella speranza che sentivo nascere in me
Non so più se mi manca di più
Quella carezza della sera o quella voglia di avventura
Voglia di andare via di là
Quelle giornate d’autunno sembravano eterne
(Io chiedevo a mia madre dov’eri tu)
Quando chiedevo a mia madre dov’eri tu
(Che cos’era quell’ombra negli occhi suoi)
Io non capivo cos’era quell’ombra negli occhi
(Rimanevo a pensare che mi manchi)
E rimanevo a pensare, mi manchi tu
Non so più il sapore che ha
Quella speranza che sentivo nascere in me
Non so più se mi manca di più
Quella carezza della sera o quella voglia di avventura
Voglia di andare via
Non so più il sapore che ha
Quella speranza che sentivo nascere in me
Non so più se mi manca di più
Quella carezza della sera o quella voglia di avventura
Voglia di andare via di là
R
condoglianze alla famiglia. Una delle più belle canzoni di tutti i tempi.