Mario Draghi è un fuoriclasse, un primo della classe di quelli che tutti lodano a denti stretti ma che tutti invidiano. Ed è destinato a rimanere solo.
Il premier dimissionario però non è certo solo, ha una famiglia ed ha molto seguito in Italia e a livello internazionale. Ma in questi giorni deve essersi sentito molto solo.
Deve essersi detto: “Mario, ma chi te lo fa fare a prendertela tanto per questi ingrati”? E forse si sentiva solo anche in Senato quando ha pronunciato il suo discorso che ha mandato su tutte le furie Conte, Salvini e Berlusconi: i suoi ex alleati, ora non più.
Sfilatisi dalla maggioranza, codardi al punto di non lasciare la minima traccia del loro misfatto, gli hanno tirato la classica pugnalata alle spalle ma senza lasciare impronte. Si tratta però di delitto imperfetto perché gli autori sono persino rei confessi nel contempo spergiurando di non essere stati loro.
Anzi, alcuni adombrano persino di avergli fatto un piacere, tanto era lui stesso a non poterne più. Persino arrivando ad accusarlo di esserci suicidato: un classico del noir ma persino troppo elementare anche per Watson.
E deve essersi sentito solo anche sotto lo sguardo amorevole del ministro Di Maio che lo guardava con affetto come ad un padre. Perché ci sono momenti in cui sembra che nulla ci sia intorno a te anche se c’è una folla perché sai che sei solo davanti alle tue scelte e che sono solo in capo a te. E sai che comunque vada ti daranno sempre la colpa di qualche cosa perché chi fa sbaglia, sempre.
E chi deve prendere decisioni sa che possono essere giuste o sbagliate ma ci vuole chi le prende e chi le prende corre il rischio di sbagliare.
Sembrava aver passato la notte insonne ma era comunque sempre lui nell’aspetto curato senza esagerare, perché si percepiva (almeno io l’ho percepito) che si era affidato alla propria coscienza e quella, se è pulita, sa sempre quale strada prendere. E penso che la coscienza di Draghi sia quella di un uomo che sa che ha intrapreso una strada difficile ma che conta sulle proprie forze e sulla propria intelligenza e non scarica addosso a nessuno il peso delle proprie responsabilità e delle proprie scelte, giuste o sbagliate perché sa che lo sbaglio è sempre possibile ma con la coscienza di aver cercato di fare le cose al meglio delle proprie possibilità.
Ecco, lo vedo così: un uomo con una grande personalità che ha provato lo sconforto del tradimento ma che conosce ed ha esperienza degli uomini e tira dritto per la propria strada consapevole che il tempo è galantuomo (lui si) e prima o poi ritorna quello che ti è stato tolto con l’inganno e la malafede.
Io glielo auguro, sinceramente.
Draghi, basta la parola, come recitava un famoso spot pubblicitario. Al di la dei meriti che ha maturato nella sua lunga carriera di banchiere ed esperto di finanza, la santificazione di Draghi in politica, quale unico e insostituibile demiurgo munito di poteri sovrannaturali, mostra alla prova dei fatti qualche notevole crepa.
Pima cosa, salta all’occhio che Draghi non ha mai amato la carica di Presidente del Consiglio e come non sia neppure tagliato per essa. Draghi ama decidere da solo e considera un intralcio al suo operato l’apporto del Parlamento.
E’ stato una dei tanti Presidenti del Consiglio calati dall’alto, quando –in caso di ingovernabilità- il naturale ricorso alle urne è stato ostacolato per svariati motivi: timori dell’ establishment di perdere posizioni di potere, paura degli eletti di perdere il seggio, tentativo di scongiurare il successo di forze politiche non gradite, fuga dalle responsabilità nei momenti difficili, voglia di rifugiarsi sotto l’ombrello protettivo dell’uomo solo al comando. In ogni caso si tratta di rinuncia ai metodi democratici, se non addirittura alla democrazia.
Draghi ha accettato l’incarico con l’obiettivo non dichiarato di accedere alla Presidenza delle Repubblica, prova ne sia che quando è scaduto il mandato naturale di Mattarella, si è candidato a succedergli, assicurando chi non riteneva opportuno lasciasse a metà l’opera di governo, che aveva raggiunto già tutti gli obiettivi prefissati, mettendo chiunque in grado di continuare.
Una volta fallito l’obiettivo di accedere alla più alta carica dello Stato, ha dimostrato una imbarazzante mancanza di diplomazia, dando del “dittatore” ad Erdogan, un capo di stato membro della Nato, sollevandone le ire e ricevendo immediate ritorsioni su certi accordi commerciali. Lo stesso Erdogan, cui di recente Draghi è andato a fare umilmente visita e a stringergli la mano.
Alla formazione del governo ha chiamato una squadra di ministri tutti settentrionali ad eccezione di Speranza, ministro della salute incompetente, alla faccia della equanimità di gestione della cosa pubblica, in una Nazione dove ancora è netta la frazione tra Nord e Sud, e alle dichiarazioni di voler colmare (oddio, basterebbe appena ridurre) la diseguaglianza tra Nord e Sud. Infatti nel PNRR non è rientrata, con scuse risibili, un’opera fondamentale per lo sviluppo del mezzogiorno, il famoso ponte sullo stretto, necessario per l’alta velocità, e addirittura caldeggiato dalla stessa UE. Ma evidentemente la lungimiranza non è fra le virtù di Draghi.
Ha anche dimostrato di tenere in minimo considerazione il Parlamento, ignorando anche le istanze di sostituire due ministri inadeguati come Speranza e Lamorgese, ponendo la fiducia su innumerevoli provvedimenti, riducendo le funzioni del Parlamento a mera funzione notarile.
In fase acuta di pandemia, è arrivato al punto di considerare fuori dal consorzio civile quelle minoranza di riottosi al vaccino permettendo una vera e propria caccia alle streghe che si è spinta addiritturalla privazione del lavoro.
In fase di emergenza dovuta alla guerra in Ucraina, s’è dimostrato prono ai voleri delle UE e di Biden anche quando certe sanzioni avrebbero colpito duramente l’Italia, le famiglie, l’industria, il commercio. Per non parlare della Costituzione tradita con l’invio di armi all’Ucraina rinunciando al più nobile tentativo di scongiurare il prosieguo di una guerra che sta distruggendo un Paese, e tagliandosi di fatto le possibilità di farsi promotore di una soluzione diplomatica.
La crisi odierna non è solo colpa di Conte, come la vulgata nazionale, vorrebbe far credere. Draghi ci ha messo del suo, non si sa quanto volutamente e per quale recondito motivo, ma tutto sembra confermare che abbia voluto cogliere la palla al balzo offertagli da i 5stelle. Innanzitutto s’è dimesso pur avendo raggiunto un’ampia fiducia, persino Conte aveva dichiarato che il suo dissenso sul decreto non comportava la sfiducia, prova ne sia che i ministri 5stelle non sono stati ritirati(come fece Renzi per fare cadere Conte), ma sono rimasti al loro posto. Cosa chiedeva di così dirompente Conte? Nulla che non potesse essere preso in seria considerazione (la questione del termovalorizzatore è una balla). Invece Draghi è salito al Colle a dimettersi. Ripresentatosi al Senato per la fiducia come richiesto da Matterella, dopo aver sentito la disponibilità del centro destra di sostenerlo a patto di escludere i 5 Stelle, ha replicato stizzito che avrebbe accettato la risoluzione di fiducia prospettata da Casini, o prendere o lasciare (“Ascoltate le comunicazioni del Presidente del Consiglio, il Senato le approva”). Nessun margine di trattativa.
Cosa poteva aspettarsi Draghi da Forza Italia e Lega dopo un disprezzo totale dei loro suggerimenti e una chiara scelta di campo pro Pd?.
Per questo io credo che –come nel caso della guerra in ucraina- le responsabilità non ricadono solo su di una parte, non è tutto bianco da un lato e tutto nero dall’altro lato. Draghi ci ha messo del suo, quali siano i motivi si possono intuire: disaffezione alla carica; timori di un autunno caldo incontrollabile causa l’inflazione, l’aumento di benzina, la mancanza di gas, la disoccupazione, le famiglie sempre più impoverite; altre aspirazioni di prestigio internazionale come potrebbe essere la carica di Segretario Generale dell’Onu, in scadenza proprio a settembre.
Per conto mio, mi auspico che un ritorno alle urne stracci quel velo di ipocrisie che finora ha ricoperto tutto l’andazzo politico di questa legislatura e che si ritorni ad onorare la democrazia su cui è fondata le nostra Repubblica, qualunque sia il risultato elettorale.
R
si un buon auspicio…cioè che tutto cambi perché non cambi nulla.
Di nuovo auguri presidente. Con le dietrologie l’Italia va indietro come i gamberi. Una persona cosi non poteva che essere accoltellata alle spalle nel paese dei balocchi che purtroppo abitiamo.
Come politici competenti ed esperti vedo bene Orlando, Musumeci, Pogliese be Occhiuto. Altro che Draghi!
Mariagrazia, commenti così la mia lunga lettera:
“Con le dietrologie l’Italia va indietro come i gamberi”.
Ho solo elencato fatti reali e dato una risposta ad un comportamento a dir poco inusuale.
Io mi auguro, non “che tutto cambi perché non cambi nulla”, ma che semplicemente si applichi la Costituzione (finché vige questa) e vedresti che le cose cambierebbero.
R
preferivi che dicessi che non sono affatto d’accordo con quello che scrivi? Ma tu hai letto quello che scrivo io? Tu vai dalla parte opposta, per te Draghi è uno che se ne frega del paese e che aspettava che qualcuno gli desse il destro per andarsene. A me sembra invece che altri non aspettassero che il momento per pugnalarlo alle spalle. Se tu questo lo chiami democrazia ne abbiamo due concetti molto diversi.
E se tu speri che i prossimi (con tutto probabilità il centrodestra) che governeranno farano i miracoli che aspettiamo da tempo, temo che avrai una grossa delusione.
Questi qui non sono capaci di prendersi delle responsabilità e portarle avanti, preferiscono questo giochetti da prima repubblica che tu chiami democrazia.
Cosa sarebbe cambiato se Draghi avesse portato a termine il suo compito? Che male avrebbe fatto al paese dopo tre governi dei quali i primi due completamente inetti e l’ultimo una bagarre e una rissa continua e veti incrociati? I grillini hanno aspettato di avere la pensione (4 anni sei mesi e un giorno) e poi hanno lasciato fare a Conte che chiedeva “solo” (non certo per amore dell’ecologia) di non fare l’inceneritore a Roma e tutte le altre cose erano in agenda da tempo ma doveva fare solo cinema per recuperare consensi. Non spendi una sola parola per criticare una tale ipocrisia? A te basta prendertela con “l’uomo solo al comando” pieno di ambizioni non rivelate e inconfessabili.
Una versione dei fatti che non mi piace e che non condivido. Non ho condiviso molte scelte di Draghi sulla pandemia e lo sai e l’ho molto criticato, ma questo modo di trattare uno che in fondo se ne stava per i fatti propri chiamato per salvare un paese in mano a una banda che lo stava portando a sbattere, mi pare da repubblica delle banane.
Sono totalmente d’accordo con l’analisi di Alessandro, che trovo acuta e completa. Credo anch’io che Draghi abbia voluto evitare di trovarsi al suo posto quando i nodi della guerra e delle sanzioni verranno al pettine, e preferisca che ci sia qualcun altro a gestire lo scontento degli italiani.
Forse si è anche voluto togliere da una situazione scomoda e di conflitto, tra gli interessi di Biden e quelli degli italiani.
Forse pensa anche di avere qualche speranza di diventare presidente della Repubblica se Mattarella, come già Napolitano, rinunciasse a proseguire per tutto il secondo settennato.
Credo però che questa possibilità, se mai ci avesse pensato, sia sfumata dopo come ha trattato i partiti e il parlamento .
R
bravo Luigi, ottima analisi anche la sua, l’aspettavo. Appoggiate Putin e poi screditate Draghi? Beh, siete in buona compagnia con tutti i dietrologi che si sono fatti in quattro per screditarlo lei arriva buon ultimo. Bravi! I sovrapopulisti ringraziano. E anche Conte, povero che dopo tre anni che governa da premier e uno e mezzo in compagnia si accorge finalmente dei problemi del paese! Che pena!
IO, invece sono d’accordo con me stessa e aggiungo che se Draghi volesse diventare presidente della Repubblica non lo vedo proprio un delitto. Io non lo invidierei ma se ci tenesse non sarebbe cosi grave…forse un po’ di invidia circola per il Belpaese.
Oppure ci volete Berlusconi eh?
Comunque di buono in questa crisi c’è che è caduto Speranza che di salute se ne intende poco e ne ha fatte una per colore, ora si riposerà e tornerà alla politica? beh, li farebbe di sicuro meno danni.
E poi che sia caduto anche il ministro Brunetta uno che complica affari semplici da un ventennio e più ed è sempre a galla.
Però ch si sia staccato da Forza Italia come Gelmini e Carfagna, gli fa un po’ di onore.
Anche le cose che sembrano impossibili succedono soprattutto quando a toglierti la sedia da sotto al sedere è proprio quello che hai servito per decenni.
Mariagrazia,
avevo deciso di non alimentare la polemica, ma non posso lasciare passare un cumulo di inesattezze su ciò che ho scritto.
Ti rispondo nel merito di ciò che dici e di ciò che dici che io direi (latu frasi sono virgolettate)
Non ho detto che “Draghi è uno che se ne frega del paese”, ma che non gradiva la carica di PdC e ho portato come prova la sua candidatura alla Presidenza delle Repubblica. Ho poi elencato altre pecche, basta saper leggere ciò che ho scritto in maniera chiara, ma non ho detto che “Draghi se ne frega del Paese”
Poi mi chiedi se “pugnalare alle spalle il PdC io lo consideri democrazia.
Ma sei tu che parli di pugnalate, non io, perché mi vuoi coinvolgere? Conte non ha “pugnalato” nessuno, ha esercitato un suo diritto nel proporre un cambio di rotta. Impedirglielo non sarebbe Democrazia. Esiste per fortuna il diritto di dissentire.
“E se tu speri che i prossimi (con tutto probabilità il centrodestra) che governeranno farano i miracoli che aspettiamo da tempo, temo che avrai una grossa delusione”.
Dove avrei manifestato questa speranza? L’unica speranza che ho manifestato è un ritorno al sistema democratico costituzionale, che si voti, chiunque vinca.
“giochetti da prima repubblica che tu chiami democrazia”.
Un parlamentare ha il diritto/dovere di fare proposte, la nostra è una democrazia parlamentare (sovranità del popolo attraverso il Parlamento) ma tu le chiami “giochetti da prima repubblica”.
“Cosa sarebbe cambiato se Draghi avesse portato a termine il suo compito?”
Ma chi glielo ha impedito? Aveva avuto la fiducia del Parlamento, perché questa fretta di dimettersi? E’ lui che ha combinato il pasticcio e non ha poi saputo rimediare dopo che Mattarella lo ha rinviato alle Camere.
“Conte che chiedeva “solo” (non certo per amore dell’ecologia) di non fare l’inceneritore a Roma e tutte le altre cose erano in agenda da tempo”
Le richieste di Conte erano nove, ne elenco le principali:
Reddito di cittadinanza; salario minimo; aiuti a imprese e famiglie; decreto dignità; transizione ecologica. Non ni risulta si trattasse di approvare o meno un termovalorizzatore. Aggiungi che non dare risposte di preciso impegno su questi temi è molto grave.
“A te basta prendertela con “l’uomo solo al comando” pieno di ambizioni non rivelate e inconfessabili.
Di uomini soli al comando ne abbiamo avuto e ne abbiamo ben donde, occorre ridare forza e dignità al Parlamento.
“E poi, da ultimo di quali “fatti reali” stai parlando? elencali e provali”
E’ vero o non è vero che Draghi s’è candidato per la Presidenza delle Repubblica, con ciò disposto a lasciare il governo in mezzo al guado? E’ vero o non è vero che la gestione della Pandemia è stata disastrosa sia per i morti, sia per le conseguenze sociali? Per il resto rileggi la mia lettera e vedrai che ho portato come argomenti fatti reali.
Con ciò, tieniti pure le tue idee, contesta pure le mie, ma non interpretarle a modo tuo.
E amici come prima.
R
“”””Draghi, basta la parola, come recitava un famoso spot pubblicitario. Al di la dei meriti che ha maturato nella sua lunga carriera di banchiere ed esperto di finanza, la santificazione di Draghi in politica, quale unico e insostituibile demiurgo munito di poteri sovrannaturali, mostra alla prova dei fatti qualche notevole crepa.
Pima cosa, salta all’occhio che Draghi non ha mai amato la carica di Presidente del Consiglio e come non sia neppure tagliato per essa. Draghi ama decidere da solo e considera un intralcio al suo operato l’apporto del Parlamento.”
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“Draghi ha accettato l’incarico con l’obiettivo non dichiarato di accedere alla Presidenza delle Repubblica, prova ne sia che quando è scaduto il mandato naturale di Mattarella, si è candidato a succedergli, assicurando chi non riteneva opportuno lasciasse a metà l’opera di governo, che aveva raggiunto già tutti gli obiettivi prefissati, mettendo chiunque in grado di continuare.””
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“””Una volta fallito l’obiettivo di accedere alla più alta carica dello Stato, ha dimostrato una imbarazzante mancanza di diplomazia, dando del “dittatore” ad Erdogan, un capo di stato membro della Nato, sollevandone le ire e ricevendo immediate ritorsioni su certi accordi commerciali. Lo stesso Erdogan, cui di recente Draghi è andato a fare umilmente visita e a stringergli la mano.
Alla formazione del governo ha chiamato una squadra di ministri tutti settentrionali ad eccezione di Speranza, ministro della salute incompetente, alla faccia della equanimità di gestione della cosa pubblica, in una Nazione dove ancora è netta la frazione tra Nord e Sud, e alle dichiarazioni di voler colmare (oddio, basterebbe appena ridurre) la diseguaglianza tra Nord e Sud. Infatti nel PNRR non è rientrata, con scuse risibili, un’opera fondamentale per lo sviluppo del mezzogiorno, il famoso ponte sullo stretto, necessario per l’alta velocità, e addirittura caldeggiato dalla stessa UE. Ma evidentemente la lungimiranza non è fra le virtù di Draghi.”””
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“Ha anche dimostrato di tenere in minimo considerazione il Parlamento, ignorando anche le istanze di sostituire due ministri inadeguati come Speranza e Lamorgese, ponendo la fiducia su innumerevoli provvedimenti, riducendo le funzioni del Parlamento a mera funzione notarile.
In fase acuta di pandemia, è arrivato al punto di considerare fuori dal consorzio civile quelle minoranza di riottosi al vaccino permettendo una vera e propria caccia alle streghe che si è spinta addiritturalla privazione del lavoro.”””
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“””In fase di emergenza dovuta alla guerra in Ucraina, s’è dimostrato prono ai voleri delle UE e di Biden anche quando certe sanzioni avrebbero colpito duramente l’Italia, le famiglie, l’industria, il commercio. Per non parlare della Costituzione tradita con l’invio di armi all’Ucraina rinunciando al più nobile tentativo di scongiurare il prosieguo di una guerra che sta distruggendo un Paese, e tagliandosi di fatto le possibilità di farsi promotore di una soluzione diplomatica.”””
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“””La crisi odierna non è solo colpa di Conte, come la vulgata nazionale, vorrebbe far credere. Draghi ci ha messo del suo, non si sa quanto volutamente e per quale recondito motivo, ma tutto sembra confermare che abbia voluto cogliere la palla al balzo offertagli da i 5stelle. Innanzitutto s’è dimesso pur avendo raggiunto un’ampia fiducia, persino Conte aveva dichiarato che il suo dissenso sul decreto non comportava la sfiducia, prova ne sia che i ministri 5stelle non sono stati ritirati(come fece Renzi per fare cadere Conte), ma sono rimasti al loro posto. Cosa chiedeva di così dirompente Conte? Nulla che non potesse essere preso in seria considerazione (la questione del termovalorizzatore è una balla). Invece Draghi è salito al Colle a dimettersi. Ripresentatosi al Senato per la fiducia come richiesto da Matterella, dopo aver sentito la disponibilità del centro destra di sostenerlo a patto di escludere i 5 Stelle, ha replicato stizzito che avrebbe accettato la risoluzione di fiducia prospettata da Casini, o prendere o lasciare (“Ascoltate le comunicazioni del Presidente del Consiglio, il Senato le approva”). Nessun margine di trattativa.””
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“Per questo io credo che –come nel caso della guerra in ucraina- le responsabilità non ricadono solo su di una parte, non è tutto bianco da un lato e tutto nero dall’altro lato. Draghi ci ha messo del suo, quali siano i motivi si possono intuire: disaffezione alla carica; timori di un autunno caldo incontrollabile causa l’inflazione, l’aumento di benzina, la mancanza di gas, la disoccupazione, le famiglie sempre più impoverite; altre aspirazioni di prestigio internazionale come potrebbe essere la carica di Segretario Generale dell’Onu, in scadenza proprio a settembre.
Per conto mio, mi auspico che un ritorno alle urne stracci quel velo di ipocrisie che finora ha ricoperto tutto l’andazzo politico di questa legislatura e che si ritorni ad onorare la democrazia su cui è fondata le nostra Repubblica, qualunque sia il risultato elettorale.””””
Questo scrivi e qui trovi approvazione sperticata (chiediti perché) ma non da me, se non ti va mai bene quello che rispondo, rileggiti e risponditi da solo cosi non troverai obiezioni sulle mie obiezioni ma solo certezze che quello che scrivi corrisponde a Verità.
Draghi è una persona presa dall’alto (come Conte) ma per mettere apposto i conti dopo due sgoverni di Conte. Draghi era diventato premier su richiesta di Mattarella per questo. Per me si sarebbe dovuto andare a votare dopo il Conte uno, (e tu lo sai) ma Mattarella ha disposto diversamente ma non per colpa di Draghi. Conte ha tradito e aperto la strada per mandare a casa Draghi, si sono accodati altri due che nn hanno a cuore il paese ma solo i propri interessi elettorali: andare al votare il 25 settembre a pochi mesi dalla fine di questa travagliata legislatura e con tutti i problemi che abbiamo in questo momento è senza senso se non per i politici che hanno a cuore la poltrona. Questo se non ti dispiace lo penso io.
Che abbia fatto errori durante la pandemia ne ha fatti (perché Conte non ha fatti forse?) è l’ho molto criticato ma non meritava questo trattamento e soprattutto non lo meritava l’Italia con tutti i casini che ha in questo momento: una campagna elettorale è ‘l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno.
Per il resto rileggiti e chiediti se le tue non siano illazioni gratuite su una persona che aveva molto più interesse a starsene a casa sua a fare il nonno che prendersi di queste responsabilità. Uno che non aveva nulla da dimostrare e non aveva certo le ambizioni che dimostrano tutti i politici a cominciare da quel personaggio che tu qui difendi e che ha fatto il premier per due volte e il leader di un movimento che prima ha sputato in faccia a tutti i politici e poi si è alleato anche col demonio pur di prendere il potere, non so proprio come fai a difendere personaggi cosi…me lo spiego solo col fatto che Conte e i grillini parteggiano per Putin e dopo aver firmato la risoluzione parlamentare (forse ti era sfuggito) per mandare le armi in Ucraina per aiutare una popolazione brutalmente aggredita a difendersi (come hanno fatto molti altri paesi europei e non) ha cominciato una ridicola marcia indietro dovuta solo al fatto che hanno perso coi loro contorcimenti, una montagna di voti. Ma per te Conte forse è stato un premier lungimirante e che dava largo spazio al Parlamento, pare di capire e anche subito pronto ad esaudire tutti i desideri del sud…eh, già visto che è di Volturara Appula avrebbe almeno dovuto ma non mi pare si sia sprecato in quel senso ( ti ricordo comunque che Speranza lo ha eletto lui nel suo governo. Chissà come mai è arrivato Draghi? Avrà tramato per farlo cadere immagino? Ma io seguo la “vulgata” mentre tu dici cose molto originali che si leggono su tutti i giornali di destra.
Ma non mi piace affatto di passare per difensore d’ufficio di Draghi che non ha certo bisogno di me per difendersi, ma se permetti, tu o altri qui sopra, dico la mia sempre e comunque anche se ti/vi dispiace, non ho followers da “soddisfare” e non ho preconcetti verso nessuno. E non pretendo di avere ragione, ma diritto alle mie opinioni, SI.
Per il resto pensala come ti pare. Non ho niente altro da aggiungere e non aggiungerò niente altro. Pensatela tutti come vi pare e piace.
PS: non ti permettere mai più di scrivere che io “interpreto” a modo mio quello che scrivi, sottende malafede e non e lo consento proprio né a te né a nessuno, chiaro?
Io comunque, come altri 60 milioni di poveri sudditi italiani sottomessi a qualche centinaio di saccenti e supponenti, incompetenti parlamentari, che siano poi di Destra o di Sinistra, non posso che elevare alti lai, proteste verbali, gesticolare, ma non cambierà nulla. A settembre trionferà la Destra? Qualche settimana di proclami farneticanti, poi accordi silenti e sotterranei nel Transatlantico, telefonatine ad hoc, e tutto tornerà come prima e peggio di prima, sul nostro groppone. O NATO o Putin, o UE o Russia, pur che se magna. Noi italiani siamo degli opportunisti cambiacasacca da tempo immemorabile, ormai tristemente noti in tutto il mondo. Alleati infidi in qualsiasi tipo di alleanza.
Alessandro : la sua analisi è lucida e condivisibile ( almeno da me). Draghi potrà avere un gran credito sul piano internazionale , ma qui si trattava di gestire un paese difficile con un governo di larghe intese. Non voglio ripetere tutte le puntuali osservazioni di Alessandro. Dico solo che Draghi si è appiattito in modo indecente sul PD, ha irriso completamente la Lega ( tenere la Lamorgese è stato insopportabile), ha trattato come serve i 5 S ( se lo meritano, ma in politica non si fa). Sul PNRR tanti discorsi ma non era neanche al 10 per cento della road map. Il futuro è nerissimo, ma almeno si vota. Tanto il nostro paese oramai vigorosi cambi di rotta non è più capace a farne. Almeno facciamo capire a Letta che ci siamp stancati dei furbini.E speriamp che se ne vada anche Mattarella. Quando a poker le cose vanno male, si cambiano 4 carte. Hai visto mai…..
“non ti permettere mai più di scrivere che io “interpreto” a modo mio quello che scrivi, sottende malafede e non e lo consento proprio né a te né a nessuno, chiaro?”
Non ho parlato di “malafede”, ma di interpretazione distorta, che può essere fatta anche in buonafede.
Non mi sono mai permesso di fare apprezzamenti personali, del tipo “appoggiate Putin e poi screditate Draghi?”(tua risposta a Luigi). Perciò è inutile che tu scriva “non ti permettere mai…”. Ma se da ciò che ho scritto tu deduci che secondo me “Draghi se ne frega dell’Italia”, io lo smentisco, anche se sei in buonafede.
Draghi si è presentato in Parlamento ignorando qualunque richiesta e osservazione provenienti dai partiti di centrodestra (che quindi mantenevano in piedi il governo!) rendendo inevitabile che poi non lo supportassero. È stato spocchioso al limite del Marchese del Grillo. Se si ascolta il suo discorso.
In molti punti è più che evidente che ha cercato di sfuggire a Mattarella e alle pressioni estere per non ritrovarsi a gestire il disastro in arrivo a cui ha egli stesso ha contribuito.
Grillo conferma il tetto ai due mandati…a vaffa (agli italiani?, mentre Putin, dopo l’accordo sul grano e le sue lacrime di coccodrillo per la fame nel mondo… bombarda Odessa.
La coerenza degli zar.
Il titolo va anche per gli 81 anni di Mattarella, oggi.
Riguardo al genetliaco del presidente … capisco che meriti un regalo. Ma per stavolta potremmo sovvertire la tradizione. Potrebbe fare lui un regalo agli italiani.
Presidente sette anni sono tanti. Si goda i nipotini e gli anni che le testano.
Se la mentalita’ provincialotta ed egoistica italica non cambia non si andra’ mai da nessuna parte.
Puo’ governare anche il “padreterno” ma l’Italia restera’ sempre un Paese allo sbando.
I motivi principali sono, a mio giudizio due:
troppi partiti e una Costituzione che andrebbe corretta in alcuni suoi articoli.
La pletora di compagini politiche consente oggi la dispersione dei voti, per cui nessun partito puo’ ottenere quella maggioranza “assoluta” necessaria per governare, ovvero attuare appieno e democraticamente i suoi programmi; ragione per cui ognuno dovra’ allearsi con qualcun altro dando vita a coalizioni per sperare di avere un peso in sede parlamentare o governativa.
Poiche’ gia’ all’ interno di se stesse le diverse formazioni politiche appaiono divise in correnti e sottocorrenti figuriamoci cosa puo’ accadere una volta che queste si accoppiano ad altre:
dissidi e controversie garantiti (vedansi infatti i vari governi di trascorsa memoria: coalizione centrodestra di Berlusconi del 1994, che pur avendo vinto all’ epoca con una caterva di voti finirono per litigare fra loro e tutto crollo’, fra l’altro senza aver combinato granche’).
Per altri motivi sono finiti alle ortiche… il governo Letta, fatto fuori da Renzi;
ilgoverno Conte 1, fatto fuori da Salvini;
il Conte 2, fatto fuori ancora da Renzi;
il Draghi arcobaleno, fatto fuori da Draghi stesso su pressione di Conte e compagnia…
Ne’ alleanze ne’ coalizioni alla lunga sembrano tenere per una legislatura, da noi, tantomeno i governi!!
Sarebbe bene, ma e’ una utopia augurarselo, che le compagini politiche piu’ simili fra loro superino gli egoismi e si aggreghino in un unico partito: ad esempio un Centro, una Sinistra, una Destra, si voti e, se nessuno dei tre perviene alla maggioranza assoluta, il ballottaggio fra i primi due classificati designa chi governa…
Ovviamente chi guida quell’esecutivo dovra’ esercitare il mandato assumendosi onori ed oneri e senza tema di ricevere sfiducia o intralci vari da chicchesia!!!
Il sistema parlamentare invece, sebbene apparentemente sembri democratico, in realta’ e’ ambiguo e farraginoso.
Ambiguo perche’ non indica un determinato leader che, col suo partito, si assuma in toto la responsabilita’ delle scelte e delle decisioni da prendere, in secondo luogo un qualsiasi esecutivo e’ destinato, sempre, a rimanere ostaggio o vittima delle mattane di qualcuno e quindi di una possibile, probabile “sfiducia”, in corso di legislatura, ovviamente, con tutte le conseguenze immaginabili.
Si rifletta un attimo: oggi, con questo sistema….chi comanda davvero?
Il Presidente del Consiglio e’ condizionato dagli umori parlamentari e quindi non fruisce di pieni poteri decisionali;
il Capo dello Stato non puo’ mettere becco nelle beghe partitiche o parlamentari ma solo assistere alle dispute, impotente, in quanto e’ arbitro superpartes e mero garante della cosiddetta unita’ nazionale, per cui la sua diviene, in effetti, poco piu’ che una carica “onorifica”;
il Parlamento, in quanto rappresentanza non del popolo ma degli umori presenti all’interno dei partiti, e’ volubile piu’ che una piuma in un uragano, per cui non garantisce quella serieta’ responsabile e necessaria per eque valutazioni politiche utili al bene e al prestigio nazionale bensi’, molto spesso, e’ l’ambito per foraggiare interessi di… partiti.
In seno al Parlamento, poi, vige la regola costituzionale della “liberta’ da vincolo di mandato”, per cui il Tizio votato, magari anche con la preferenza, dall’ elettore nelle fila del partito X, puo’ tranquillamente transitare, una volta garantitosi il consenso, nella compagine Y!!!
In cotal assurdo modo di agire, accade che possano rompersi gli equilibri di forze in aula…con quel che segue.
Ovviamente i cambiacasacca con l’attuale sistema non sono obbligati a dimettersi qualora non dovessero piu’ condividere le idee del loro partito per lasciare il loro posto a qualcun altro della stessa compagine affinche’ li rimpiazzino mantenendo intatto il numero dei seggi.
No.
Essi se ne vanno dalla formazione in cui sono stati eletti portandosi dietro dei seguaci!!!
Le rappresentanze parlamentari vengono cosi’ stravolte alla faccia dell’elettore che fa la figura del pirla… turlupinato.
Con l’attuale sistema inoltre non necessita che un Primo Ministro venga eletto dal popolo.
Un tizio qualunque puo’ presiedere un governo: basta che riceva l’incarico dal Capo dello Stato ed il placet dei partiti in Parlamento… previe le immancabili snervanti consultazioni…
In conclusione questo e’ il quadro vigente e non occorre essere un genio per capire quanto sia problematico, in Italia, avere un sistema che garantisca una governabilita’ stabile, un parlamento agile, una istituzione seria e niente affatto farraginosa.
Romolo, parte delle criticità che elenca sono figlie della legge elettorale proporzionale, che piace tanto ai partiti, ma esautora gli elettori.
Per me i deve tornare al maggioritario, magari correggendo certi elementi critici che si sono evidenziati.
Penso che con un maggioritario a doppio turno come per i sindaci la situazione migliorerebbe molto.
Il maggioritario a doppio turno non va bene perché col giochettto del ballottaggio finale darebbe il potere a chi magari nel primo turno aveva preso pochi voti.
Esempio da manuale: Macron ha sempre preso dal 20 al 25% dei voti eppure coi ballottaggi ha fatto il padrone totale della Francia.
Meglio il proporzionale con sbarramento alla tedesca, 5%, e possiblità di preferenze.
Scusa, Luigi Facchin, ma col proporzionale le alleanze si fanno dopo sulla testa degli elettori, come è stato negli ultimi 4 anni.
Allora, piuttosto meglio il maggioritario a singolo turno.
La Germania che citi non è stata un modello di stabilità, a parte il regno della Merkel.
In Italia il problema non è tanto il maggioritario o il proporzionale, ma la transumanza di parlamentari che cambiano casacca a partire dal giorno dopo l’insediamento. Le alleanze, che vengano fatte primo o dopo, alla fine si disintegrano. Anche se vincesse un partito al ballottaggio, dopo un po’ darebbe luogo ad altri 5 partiti. Forse bisognava valutare un vincolo di mandato.
Troppo tardi.
La Germania ha avuto pochissimi cancellieri nel dopoguerra e governi molto stabili, sia a guida CDU che a guida SPD.
L’importante è avere partiti veri. Tutto anche prima della Merkel che è durata anche troppo a lungo, ma solo poco più di Kohl.
Il maggioritario a singolo turno distorce la volontà degli elettori. Un partito può avere maggioranza anche col 40% mentre un altro col 20% può restare escluso.
Per Luigi Facchin:
Come mai Paesi come Germania, Francia, USA, Giappone… ed altri, pur se governati da regimi diversi nel corso della loro storia, restano ancor oggi sempre delle potenze?
La Germania, sia che vi governasse il Kaiser, sia che vi fosse il Nazismo, sia che vi sia la democrazia, sia mutilata territorialmente come fu la Germania Ovest o riunita, con qualsiasi governo essa rimane sempre una Nazione ricca e rispettata (locomotiva d’Europa); perfino nel calcio e’ una potenza che’ se non vince un mondiale quasi sempre pero’ si piazza fra i primi quattro: noi, invece, dopo aver vinto un titolo, dobbiamo attendere molti anni prima di replicare!!!
La Francia, sia che vi fossero i re, sia con le varie repubbliche sorte dopo le monarchie, sia pure con l’attuale mediocre Macron, e’ pur sempre uno Stato che in fin dei conti…. conta, sicuramente piu’ di noi: politicamente, economicamente, militarmente…
Il Regno Unito rimane sempre, anch’esso, sia che lo gestiscano i Conservatori, sia i Laburisti, un Paese che gode di prestigio in campo internazionale; da sempre meta di immigrazioni da mezzo mondo (vedansi quanti nostri giovani vanno oggi cola’ a studiare o lavorare perche’ da noi non c’e’ mai trippa per gatti..).
Il Giappone, nonostante la sconfitta nella seconda guerra mondiale, nonostante il bombardamento atomico subito dagli americani, e’ oggi un Paese altamente industrializzato, quasi avveniristico, altamente tecnologico…ordinato, disciplinato.
Gli USA sono quelli che sono: da sempre una potenza mondiale sia che la governino i democratici sia i repubblicani.
Ovviamente le pecche sono dappertutto ma nel complesso collettivo sociale quelle non sono cosi’ eclatanti e condizionatrici come da noi, in Italia.
Noi, dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente, non siamo piu’ risorti, checche’ se ne voglia declamare il contrario.
A parte la divisione in miriadi di stati e staterelli quando invece Spagna, Francia, Inghilterra, Sacro Romano Impero Germanico, Austria ecc. erano gia’ delle vere potenze, da noi, dopo la eccezionale riunificazione risorgimentale, sia col governo dei Savoia, sia del Fascismo, sia con la attuale democratica e libertaria Repubblica, non siamo mai stati un Paese davvero con gli attributi.
Eterni migranti (pure oggi, non solo nel passato); mercenari al soldo di altre nazioni (Colombo, Vespucci, Caboto, Verrazzano, Marconi, Fermi, Rubbia…) per far grandi quelle invece che la nostra; cronici voltagabbana, inaffidabili politicanti, perenni indebitati con croniche svalutazioni e denaro che non c’e’ mai a sufficienza per valorizzare il Paese, litigi politici, dissidi, invidie… e via dicendo.
Si puo’ forse dire che siamo una potenza economica come la Germania?
Siamo forse un Paese industrializzato come il Giappone?
Siamo uno Stato con forte deterrente bellico come la Francia o il Regno Unito?
Abbiamo forse creato imperi coloniali come Spagna, Inghilterra, Francia…?
L’ impero proclamato dal megalomane Mussolini faceva ridere in confronto a quelli delle nazioni succitate. Tre colonie scalcagnate (Libia, Eritrea e Somalia) alle quali si aggiunse per brevissimo tempo l’ Etiopia, per mantenere le quali costava piu’ la fune che la campana per quanto povere ed improduttive fossero!!! Chiamale impero!!!
Io dico che bisogna guardare in faccia la realta’, se si vuole davvero migliorare. Se invece continuiamo ad illuderci di essere una grande nazione, ricca, rispettata con governi meravigliosi, classi politiche eccellenti e con la costituzione piu’ bella del mondo…allora che vada pure tutto a scatafascio perche’ sarebbe come voler ragionare con chi ha lo scolapasta in testa, la mano infilata nello spazio fra i bottoni del gile’ e dichiara di aver governato a Parigi e vinto a Waterloo.
Certo, Mauro! Il vinccolo di mandato, come tanti altri articcoli della Costituzione, è stato inteso in senso troppo estensivo.
Immagino che, nelle intenzioni dei costituenti, significava che il parlamentare era libero di prendere le iniziative che riteneva più opportuna al momento, e non solo quelle che aveva promesso agli elettori in campagna elettorale.
Intenderlo come libertà di passare da un partito ad un altro o anche semplicemente al gruppo misto è una perversione e andrebbe vietato. Se non ti riconosci più nella linea politica del partito nel quale sei stato eletto, dai le dimissioni..
Che poi un intero partito possa cambiare alleanze, è uno dei difetti del proporzionale.
R
“Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.»
(Costituzione della Repubblica Italiana, articolo 67)
I padri costituenti non volevano che i parlamentari fossero legati al loro partito di appartenenza ma che esercitassero la loro funzione in nome e per conto di tutto il popolo italiano. Chi cambia casacca o agisce in difformità alla linea del partito ne paga le conseguenze politiche.
Romolo, la storia dei Paesi che hai citato e quella dell’Italia sono diverse. Nei tempi moderni quei Paesi hanno avuto un forte potere centrale che li ha guidati.
L’Italia invece divisa in tante parti e riunificata da una monarchia anche straniera, se vogliamo.
Oltre ai tanti protagonisti politici, da Cavour, a Mazzini a Garibaldi, eccetera.
Quindi parti diverse delle penisola e condizioni diverse di ciascuna di esse.
Questo però non toglie che dal ’45 in poi l’Italia è cambiata, diventando un Paese nel gruppo di quelli industrializzati e con livello di vita elevato.
Quindi certe qualità c’erano, ci volevano le circostanze giuste perché si sviluppassero.
Adesso sembra una fase di reflusso e di problemi di diverso tipo ma è cosa comune a tutto il mondo occidentale.
Ma la ricca eredità dell’età antica non ce la toglie comunque nessuno.
“I padri costituenti non volevano….” (M.G.)
Ok, però sembra chi i padri costituenti fossero delle divinità radunatesi sull’Olimpo per generare la Costituzione perfetta. Era perfetta allora e anche adesso ha molti pregi, ma alcune cose andrebbero riviste in funzione dei tempi che cambiano e anche della diversa moralità dei politicanti. Nella prima repubblica, sebbene fossi ancora giovane, non ricordo tutta questa compravendita di cammelli.
R
si, alcune cose andrebbero riviste, giusto. Ogni tanto ci provano ma il popolo dice quasi sempre un sonoro NO.
In quanto alla compravendita…altra classe, Mauro.
@Mauro
Nella prima repubblica eri DAVVERO giovane, se non ti ricordi…
Non esistevano i mille partitini di adesso tra cui saltellare come vispeterese, ce n’erano solo due grossi più qualche pesce di paranza, ma dentro i grossi, soprattutto nella DC, c’era tutto l’arco costituzionale, solo che le chiamavano “correnti” e i cambi di corsia non si vedevano da fuori.
Tra l’ala “sinistra” e la “destra” della Democrazia Cristiana c’era più distanza che oggi tra Letta e la Meloni….
Signora Gazzato, quello che dice lei poteve funzionare quando c’erano le preferenze. Se uno viene eletto come persona è giusto che faccia l’interesse del popolo tutto, cambiando al limite anche partito.
Ma i parlamentari di oggi non sono votati per se stessi. Arrivano in parlamento in quota ad un partito, e quindi hanno ricevuto il mandato dagli elettori solo in quanto nelle liste di quel partito. Altrimenti non avrebbero avuto nessun mandato.
Lasciare invariato quell’articolo mentre la legge elettorale è cambiata più volte non mi pare sensato.