Dopo il Conte II avremo anche il Draghi II?
Pare di no. Draghi sembra determinato a lasciare la poltrona di premier per sempre: “si è rotto il patto di fiducia”, ha detto dopo che i Cinquestelle hanno negato la fiducia al decreto “Aiuti”. E lui si è rotto le scatole, glielo si legge in viso come stampato.
Aiuto! e adesso? Che Conte andasse alla ricerca del consenso perduto ormai da settimane, lo sapevamo. Che potesse fare lo sgambetto all’uomo che lo ha sostituito di brutto mentre meno se lo aspettava, pure.
Però che Irresponsabili questi responsabili di questo ennesimo giro di valzer di governo di larghe intese.
Ora non resta che andare finalmente a votare. Certo la scelta è davvero ardua. Hanno dimostrato tutti quanto ci tengono al paese, in questi anni abbiamo visto l’affezione per gli italiani uscire a pacchi da tutti i partiti e siamo messi però peggio che mai.
Come mai?
Insomma prima di ridursi in polvere i Cinquestelle hanno incenerito il governo.
Ci sta. I rivoluzionari al governo sono un ossimoro e loro sono ossi…duri e non ci stanno a fare le cose assieme al governo del fare…quello che vuole Draghi.
Fino a che a volere fare le cose che voleva fare era Conte era tutto un altro paio di maniche, i grillini ci potevano stare, Ora si devono tirare su le maniche per recuperare i voti persi in questi anni e sarà dura. e perciò fare le volontà di Draghi non gli serve più.
Siamo alle solite, ora che farà Mattarella? Non vorrei essere nei suoi panni e credo che nemmeno lui si senta tanto a suo agio nei propri.
Macché votare. Se c’è una maggioranza si vada a fine legislatura. Meloni e Salvini possono attendere.
Draghi la maggioranza ce l’ha ancora. Perché andarsene? Per l’opinione di quattro politicanti cinquestelluti?
Non faccia il permaloso e prenda esempio da Mattarella che su richiesta è rimasto!
«(Draghi) prenda esempio da Mattarella che su richiesta è rimasto!» dice @luigi facchin.
Io dico Mattarella prenda esempio da Draghi che è intenzionato a non cedere alle lusinghe delle sirene.
Dimissioni doppie e l’Italia comincerebbe a rivivere.
Quid nocebit temptare?
Facchin, scrive: “Perché andarsene? Per l’opinione di quattro politicanti cinquestelluti?”
Draghi è stato lui a dire che senza il sostegno dei 5stelle non avrebbe più governato e che non ci sarebbe stato un Draghi bis. Adesso vedremo se bluffava o diceva la verità.
Se ricuce perde però in credibilità, anche se questa virtù è poco apprezzata oggi. Altrimenti ci potremmo sorbire un governo Amato, che sarebbe un cadere dalla padella nella brace.
Credo che un paese veramente democratico non dovrebbe temere le elezioni, anzi in questa situazione di finta governance, sarebbe auspicabile, malgrado le varie emergenze. Ma siamo un Paese veramente democratico?
«Draghi si è rotto!»
Anche gli italiani si sono rotti …i *******
R
e non poco, aggiungerei
Il momento del voto è nel 2023. Farlo prima per le smanie della Meloni?
Grande statista. Se Draghi resta rende un servigio al Paese.
R
Facchin le faccio presente che siamo ancora in democrazia e se la gente vuole votare la destra o il centrodestra sarebbe ora che lo potesse fare, per quel poco che conosco Draghi credo che se ne andrà.
Siamo, come sempre del resto, alle solite.
Ricominciano gli estenuanti valzer di consultazioni, mediazioni, attese snervanti, rimandi, incertezze e via dicendo… in una molto, molto paziente attesa, per sapere come la crisi governativa evolvera’.
Ma con calma, senza fretta, rispettando le prassi, all’italiana. Draghi si, Draghi no, votare, non votare… questo è il dilemma!!! Convincere Mario a rimanere ancora un pochino, fino al termine della legislatura (suvvia,mancano pochi mesi in fondo) oppure, se Draghi proprio è ostinato, Mattarella puo’ chiamare “Lorenzo Folchignoni” affinché si prenda la briga di condurre, sostenendolo con un braccio, l’azzoppato esecutivo sino al traguardo?
Una volta raggiunta la meta del fine legislatura… poi sarà fatta: si potrà votare, forse, speriamo.
Che razza di sistema, il nostro!!
Bastano i capricci di pochi personaggi, alquanto balordi, per scombussolare le istituzioni ché in Italia non esiste l’ Autorità democraticamente eletta che possa decidere, assumendosi la responsabilità delle sue azioni, senza avere continue rotture di co…* o spade di Damocle sulla testa!!!
Non sarebbe…”democrazia” bensì “dittatura”!
Così si preferisce un modo di impostare le cose alquanto farraginoso, tipico italiano laddove la “complicazione cose semplici” fa parte della ordinarieta’.
Del resto burocrazia, incartamenti, moduli da riempire, iter obbligatori, attese, rinvii, incertezze sono parte della nostra quotidianità (atti, processi, permessi, attività…) e non c’è verso di rimuoverle.
Tutto accuratamente studiato per bloccare, rallentare, complicare…
Anche per le istituzioni, soprattutto per loro, valgono le stesse regole. È ovvio no?
“Veni, vidi, vici” solo Giulio Cesare poteva applicarle… ma erano altri tempi e vigevano altre regole.
Buon lavoro signori Onorevoli!!
Dimenticavo: quando avrete deciso… fateci sapere, se vi va, con calma, molta calma, non c’è fretta.
R
Oppure il duca Piercarlo ing. Semenzara. Noi aspettiam che altro possiam far?
A me piaceva molto Draghi ed ero stato contento della soluzione Mattarella confermato e Draghi al governo, ma ho cambiato idea.
La decisione superficiale, o servile che sia, di porre le sanzioni alla Russia rovinando tante imprese italiane, e la decisione contestuale di mandare armi all’Ucraina con l’effetto di prolungare la guerra hanno annullato o meriti che aveva acquisito nella gestione del PNRR.
Da osservare anche che abbiamo un parlamento che non rappresenta minimamente le posizioni degli italiani.
Quindi, che si vada al voto o che non ci si vada perché i partito non si sentono pronti (io sono di Siena e le manovre dei partiti mi ricordano quelle dei fantini che si mettono di traverso o fuori posto per impedire la partenza …), credo che, se Draghi passa la mano abbiamo poco da perdere.
Più che l’uomo della provvidenza si è dimostrato l’uomo di Biden e stiamo pagando caro il suo “atlantismo”.
E’ vero che chi chiede di cambiare 4 carte a poker raramente vince, ma questa volta le nostre carte mi sembrano davvero poco promettenti.
R
Come al solito non sono d’accordo, penso che Draghi farebbe bene a rimanere anche per non darla vinta ai Cinquestelle, inetti che hanno portato l’Italia alla rovina e ora la vogliono rovinare del tutto.
Pensate alla confusa situazione inglese. Johnson dimesso ma non subito. Oppure al fatto che in Francia Macron non sa che maggioranza in parlamento avrà.
O pensate alla ragazzetta che in Finlandia hanno messo a capo del governo e che tra ingresso nella Nato e accordo con Erdogan a spese dei curdi va a concerti rock in hot pants.
Da noi c’è un governo con maggioranza e Draghi, persona seria, può restare nella carica.
R
si, Facchin, mi sa che questa volta non le posso dare torto. Spero che Draghi rimanga e che porti a termine la legislatura, darla vinta a quei cacciaballe (mi si passi il termine ma ci sta) dei grillini sarebbe l’ennesimo disastro.
Con la caduta di Draghi e lo spettro di un futuro governo di Destra fascistoide a guida di Meloni, Salvini e Berlusconi, perderemo qualsiasi aiuto dalla UE, usciremo praticamente dalla NATO, mentre a Mosca brindano. Niente più aiuti all’Ucraina, finalmente. I nostri filoputiniani gongolano di felicità.
Franco, non credo che basterebbe.
Neanche la Meloni e Salvini avrebbero il coraggio di uscire dalla NATO, con tutte le basi americane che abbiamo un po’ dappertutto (c’è chi dice 120).
E, come osserva acutamente una mia amica, noi non siamo sotto l’ombrello della NATO, peraltro che ci dovrebbe proteggere da pericoli inesistenti. Noi SIAMO l’ombrello che ripara gli interessi americani in questa parte del mondo.
E io sarei ben contento se togliessimo le sanzioni alla Russia, non perché sono filoputiniano, ma perché penso alle imprese e ai lavoratori italiani messi in crisi. Rovinare la nostra economia per non darla vinta a Putin mi sembra come castrarsi per fare dispetto alla moglie.
R
vedo che le sue posizioni non si spostano di una virgola, bene lei non è filo putiniano solo antiamericano. Basta prenderne atto.
Signora Gazzato, mettiamola così: io sono filoitaliano.
In questo momento sono gli americani che stanno mettendo in ginocchio l’economia italiama imponendoci di mettere sanzioni alla Russia e di comprare il prodotti petroliferi da loro invece che dalla Russia, pagandoli il doppio. Per questo sono antiamericano.
La mia posizione non è cambiata perché la situazione non è cambiata di una virgola.
Senza le pressioni degli americani la guerra in Ucraina ci sarebbe scivolata addosso come ci sono scivolate addosso le guerre contro l’Irak, La Serbia ecc….
Se domani la situazione cambierà e sarà la Russia a crearci dei problemi, sono pronto a diventare antirusso, o anticinese se saranno i cinesi a danneggiarci.