Tulipani rossi che sporgono
dalla ringhiera di un giardino
mentre i miei piedi quarantuno
vanno dove ho voglia di andare
di nuovo finalmente.
A casa c’erano sempre tulipani
di tutti colori e mentre annuso
nell’aria un dolce profumo
di bollito misto con gli aromi
mi pare di vederli.
Accostati con le corolle orgogliose
a quei paletti di legno.
Ad aiuole ma anche sparsi
cosi come il vento che ci
gioca.
Vado con i miei capelli che
sento di nuovo sfiorati dalla
brezza lieve folti e di quel
colore che non è un colore
ma risplende quasi come
il glicine.
E il mondo mi riconosce ed io
riconosco il mondo che amo
che è mio e sicuro come
la terra che incontro
ad ogni passo.
E che mi sembra ancora più
mirabilmente incosciente
oggi che lo sento precario
e insperatamente nuovo
nei colori e nei profumi
e nel rapido guizzo
di luce che sfiora
i petali di tulipano.
Odori e colori di
Pasqua.
Di strana pasqua di
ansiosa Pasqua di
improvvisa Pasqua
che non so più se
è davvero o è sogno.
Buona Pasqua e speriamo che il Signore non ci ripensi…
Mariagrazia hai espresso con una bella poesia il desidero di vita che questi anni di Covid e questi giorni di guerra hanno relegato nel chiuso di noi stessi, una sorta di non vita non vissuta, benché ci trovi tutti più invecchiati.
Meno male che c’è ancora il glicine e il suo profumo in grappoli nei giardini e noi tuoi capelli.
Ti rinnovo la buona Pasqua.