Eppure c’è chi non crede. Non crede a quello che vede, non crede all’orrore che i soldati russi hanno lasciato dietro di sé nelle città ucraine distrutte. Sono tutte fake news, dicono, tanti. Anche persone intelligenti o anche molto intelligenti, semplicemente non credono neppure a quello che vedono: parlano di “messinscena”, puro artificio e cosi, danno ragione alla ignobile propaganda russa.
Le mamme di quei soldati, in Russia, non sanno che i loro figli, non tutti certo ma una buona parte, quando le hanno abbracciate e salutate prima di partire, avrebbero commesso quelle atrocità. E non lo sanno ancora: gli stupri, la gente ammazzata in strada e lasciata morire e tutto il resto dell’orrore nelle città distrutte e rase al suolo dove la gente è vissuta nel terrore dei bombardamenti e dei massacri. Le madri di quei soldati non lo sanno, non sanno di cosa sono stati capaci i loro figli. Eppure dovrebbero saperlo.
Massacri di ogni genere compiuti sui civili con una crudeltà efferata come se non si trattasse di esseri umani ma di fantocci senza anima.
Questo raccontano giornalisti accreditati che hanno rischiato la propria vita per documentare quello che l’esercito di Putin ha fatto e sta facendo in Ucraina, perché non si potesse dire che nessuno sapeva, nessuno aveva visto nulla e che la “guerra è guerra”.
No, ci sono atrocità che vanno oltre qualsiasi codice guerresco, la disumanità con la quale sono stati compiuti quegli atti non è guerra ma volontà di compiere crimini efferati, feroci e brutali oltre ogni immaginazione.
Ma ci sono i filmati, le foto e serviranno a rendere giustizia, speriamo, un giorno non lontano ai quei poveri corpi martoriati.
Un giudice li giudicherà per quello che hanno fatto e dovranno pagare. Prima di tutti chi ha ordinato questi massacri. Dovrà essere giudicato e giustizia deve essere resa a chi ha patito e a chi ha perso la vita nel modo più orribile.
E il “non credere” che ci sia chi arriva a tanto e pensare invece che sia tutta una montatura, secondo me è per se stesso qualcosa di insopportabile e incomprensibile.
Nietzche diceva che:” Tutto quello che si fa per amore è al di la del bene e del male”.
Ma quello che si fa per crudeltà è ignobile e spregevole e inumano. E non credere alla sofferenza di quella gente e pensare che sia tutta una finta è altrettanto poco nobile. E non aiuta nessun processo di pace.
Cara signora Gazzato, sono d’accordo con lei sull’ignobilità di questo momento.
Il mondo occidentale è preso da una specie di isteria o ubriacatura collettiva.
Ci fanno vedere delle foto e dei filmati e noi crediamo a tutto quello che ci dicono.
Lei è mai stata al cinema? Scommetto che si è emozionata e commossa vedendo il film. Eppure era tutto finto.
Non sappiamo dove e quando sono state scattate quelle foto e girati quei filmati.
Non sappiamo se quelle persone le hanno ammazzate i russi o gli ucraini.
Non sappiamo la causa della morte.
Se gli ucraini fossero in buona fede sarebbero loro a chiedere una verifica immediata della situazione da parte di una commissione esterna.
Invece si guardano bene dal chiederla.
Secondo lei, perché i giovani soldati russi si sarebbero lasciati andare alla violenza contro degli ex compatrioti che non conoscevano?
Perché Putin sarebbe stato così stupido da dare all’occidente un pretesto così eclatante per attaccarlo? Cosa ci avrebbe guadagnato?
Mi trovi una risposta e io comincerò a credere che sia tutto vero.
Magari lei aveva creduto anche alle prove che Saddam possedeva armi di distruzione di massa, e che Bin Laden si trovava in Afghanistan……
R
le sue illazioni su quello che credo io sono del tutto fuori luogo, non le rispondo perché la sua insinuazione non lo merita.
In quanto al resto, dubiti se (non) crede lo ha fatto sinora, continui pure, forse prima o poi sapremo la verità, forse, e la commissione d’inchiesta, a lei sarà sfuggito ma gli ucraini l’hanno chiesta eccome, per crimini di guerra.
Non è quello il tipo di commissione che serviva.
Prima di ipotizzare crimini di guerra (Zelensky ha fatto il paragone con Norimberga), bisognerebbe accertare subito i fatti, fare le autopsie e le identificazioni, prima che i morti siano sepolti.
Segnalo che, stasera, su La7, Enrico mentana e i suoi giornalisti hanno proposto le diverse versioni dei fatti ed hanno ripercorso le fasi temporali per verificare l’attendibilità delle diverse ipotesi.
Ed hanno concluso che la verità è ancora da accertare. Almeno una voce fuori dal coro ce l’abbiamo.
Purtroppo, invece, Draghi ha detto che l’alternativa è o la pace o il condizionamento estivo (da rinunciare per carenza di gas). Ci prende per stupidi.
R
Ora si accorge che Draghi ci “prende per stupidi”? come mai fin’ora era bravissimo? Ci vada coi piedi di piombo, faccia le inchieste sugli ucraini, non le faccia sul “povero” Putin…creda che gli ucraini hanno massacrato gli ucraini e creda pure che gli asini volano, in effetti ce ne sono tanti che volano e pure parlano.
Il dubbio è la prima via per la verità. Ascoltare tutte la parti in contrapposizione è un’altra via per la verità. Specialmente in guerra, la propaganda di parte è una sorta di arma non cruenta.
Sui massacri di Bucha dovrà essere appurata la verità dalle commissioni d’inchiesta neutrali.
“Non sappiamo dove e quando sono state scattate quelle foto e girati quei filmati.
Non sappiamo se quelle persone le hanno ammazzate i russi o gli ucraini.
Non sappiamo la causa della morte.”
Parli per lei. Grazie.
Di solito l’indiziato principale è quello trovato con la pistola fumante accanto alla vittima, soprattutto se questo indiziato in passato aveva già usato quella pistola, magari in Cecenia. Se poi qualcuno ha delle prove diverse le esibisca.
Credo ci siano della balle sostenibili e delle balle meno sostenibili. Draghi che ci dice che senza il gas russo dovremo tenere accesa meno l’aria condizionata è una balla credibile, anche se in verità dovrebbe dire che molte aziende chiuderanno. Quella di un gigantesco set grande come 2 volte l’Italia mi sembra meno sostenibile. Ricordo che nelle guerre in Iraq, Afghanistan, Siria, non c’era tutta la copertura che c’è in Ucraina. E’ la gente stessa che produce l’informazione.
D’altra parte i pro-Putin ci sono sia di qua che di là; quindi anche in presenza di molteplici fonti, se qualcuno ascolta solo quella che gli fa comodo sicuramente resterà della sua idea.
La mia è che magari non sia stato Putin a comandare direttamente le nefandezze, ma che si sia circondato di armate di balordi che hanno dato spazio ai loro istinti. Anche Zelensky sappiamo che assolda il battaglione Azov, pure indiziato di violenze varie che è giusto saltino fuori.
Sperando di non aver scritto troppe “parole a caso” e che tutti siano stati in grado di capire le mie elucubrazioni, porgo cordiali saluti.
R
No, Mauro, anzi grazie le sue sono parole chiare e “non a caso”, poi ognuno può trarre le proprie conclusioni.
La saluto anch’io cordialmente ma spero di risentirla.
Penso che nessuno di noi potrebbe esprimersi su questo argomento. Per il semplice e banale motivo che tutti siamo con il nostro deretano appoggiato su una comoda poltrona. Vi leggere una lettera aperta di alcuni grandi ex corrispondenti di guerra: https://www.vietatoparlare.it/lettera-di-10-ex-corrispondenti-di-guerra-contro-la-propaganda-dei-mezzi-di-comunicazione/).
«Osservando le televisioni e leggendo i giornali che parlano della guerra in Ucraina ci siamo resi conto che qualcosa non funziona, che qualcosa si sta muovendo piuttosto male».
Questo è l’incipit dell’appello degli undici storici inviati di guerra sui rischi di una narrazione schierata e iper-semplificata del conflitto nel giornalismo attuale italiano. «Noi la guerra l’abbiamo vista davvero (…) siamo stati sotto le bombe, abbiamo visto cadere alcuni dei nostri colleghi e amici». Massimo Alberizzi inviato del Corriere per oltre vent’anni in Africa scrive: «Questa non è più informazione, è propaganda. I fatti sono sommersi da un coro di opinioni». Facile sbertucciare chi avanza dubbi. Il decano degli inviati al fronte Toni Capuozzo afferma invece «sembra che sollevare dubbi significhi abbandonare gli ucraini al massacro, essere traditori, vigliacchi o disertori. Trattare così il tema vuol dire non conoscere cos’è la guerra»- Vogliamo forse contraddire l’esperienza di un corrispondente di guerra come Capuozzo che pochi possono vantare? Senza contare che il dubbio è alla base della conoscenza come ci fece capire un certo Renè Descartes in arte Cartesio.
«Viene accreditato soltanto un pensiero dominante – prosegue l’appello – e chi non la pensa in quel modo viene bollato come amico di Putin e quindi, in qualche modo, di essere corresponsabile dei massacri in Ucraina. La propaganda ha una sola vittima: il giornalismo». Stiamo parlando di inviati del calibro di Massimo Alberizzi, Remigio Benni, Toni Capuozzo, Renzo Cianfanelli, Cristiano Laruffa, Alberto Negri, Giovanni Porzio, Amedeo Ricucci, Claudia Svampa, Vanna Vannuccini e Angela Virdò. Tutti filoputiniani?
«È ovvio che non si può fare un telegiornale soltanto con domande senza risposta – ammettono i corrispondenti di guerra – però c’è un minimo sindacale di onestà dovuta agli spettatori: sapere che in guerra tutti fanno propaganda dalla propria parte, e metterlo in chiaro. In situazioni del genere è difficilissimo attenersi ai fatti, perché i fatti non sono quasi mai univoci. Così ad avere la meglio sono simpatie e interpretazioni ideologiche. Siamo diventati tutti tifosi di una parte o dell’altra, mentre dovremmo essere solo tifosi della pace». A scanso di equivoci dichiarano a chiare lettere che «è Putin quello che ha scatenato la guerra ed invaso l’Ucraina, che ha lanciato missili provocando dolore e morte» ma poi ci invitano anche a chiederci se lui sia l’unico responsabile. E anche così si sta distruggendo il giornalismo.
R
si, ok. era lo stesso durante la pandemia ma quando io esprimevo dei dubbi venivo soffocata di critiche. Ora, invece, chi esprime dubbi sembra l’umico essere pensante.
I giornalisti sono loro per i primi quelli che (a volte) in buona fede o meno, alimentano dubbi. Se ne hanno è giusto esprimerli ma se li hanno per “ideologia” sarebbe più onesto essere molto più cauti nell’esprimerli. In guerra la prima vittima è la verità dice un vecchio detto, molto saggio, ma non per questo dobbiamo sempre pensare che tutto sia falsità e perciò non credere a nulla e dubitare di tutto. Sappiamo o no giudicare con la nostra testa? Questo bisogna chiedersi quando si hanno troppi dubbi (o troppe certezze).
E che ci siano persino dubbi su chi ha scatenato questo disastro è un fatto. O lei vorrebbe negarlo? Perché se mi dicono che io non sto di casa a casa mia sarà difficile che non pensi che quello che me lo dice voglia prendermi per i fondelli perché dove sto di casa lo so e anche molto bene.
Per i dubbiosi, i né né, e ma forse, però…econciossiaccosacchè…:
https://www.huffingtonpost.it/covid/2022/04/07/news/servizi_tedeschi_intercettazioni_bucha-9130181/?ref=HHTP-BH-I8826926-P1-S4-T1
tanto non crederanno lo stesso…
Semplicemente (ora per la guerra come è stato per la pandemia) ritengo che se la “narrazione” (termine che io detesto) è unidirezionale, mi scatta immediatamente la sensazione che non mi stiano dicendo la verità.
Tutto qui.
Sarò forse “bastiancontrario” come qualcuno mi ha definito? Mah.
R
non io. Ma il bastiancrontrarismo ormai è una filosofia ben radicata. Dopotutto l’unidirezionalità dell’attacco, almeno quello lo riconosce spero? Oppure è anche lei della scuola che …”non si sa bene”…, non mi convincono, mah, però anche La Nato, l’Onu, Alice nel Paese delle Meraviglie e via cosi?
Sono ovviamente d’accordo con Vincenzo, con Alessandro, con Fastorini Forte, con Luigi Facchin, e con tutti quelli – purtroppo, alcuni silenziati – che continuano ad avere dubbi e perlessità su quello che ci raccontano.
Il fatto su cui non si possono avere dubbi è che, al momento, nessuno si sta muovendo onestamente per fermare la guerra, a cominciare da Draghi con i suoi condizionatori (farebbe meglio a preoccuparsi di altre forme di condizionamento …).
Dire che chi addossa una parte delle responsabilità a Biden è filo Putin è ovviamente una sciocchezza e una provocazione.
Questa è bassa tifoseria, o, in termini più eleganti, ottuso manicheismo.
Come ho già scritto, io, in questo mare di bugie, mi affido alla bussola della ragione, e non credo a quello che non ha senso, mentre resto dubbioso su quello che ha senso.
Non raccolgo l’insulto della signora Gazzato, anche perché io non parlo; scrivo.
A Mauro faccio notare che quello trovato con la pistola fumante a Bucha non sono i russi, ma gli ucraini.
Sono loro che hanno denunciato i fatti dopo che i russi se n’erano andati da giorni. Sono loro che avrebbero avuto tutto il modo e il tempo di manomettere le prove e la scena del delitto. Non certo i russi.
Per restare nel paragone fatto da Mauro, gli ucraini sono come quei mariti che chiamano la polizia affermando che è entrato un rapinatore e gli ha ammazzato la moglie.
Di solito la polizia sospetta subito di loro.
E con questo chiudiamo con i paragoni che fanno solo perdere tempo.
E smettiamola di rinfacciare i cambi di posizione su Draghi e su altri temi.
Le persone che ragionano cambiano posizione quando cambiano i fatti e i comportamenti. Solo gli ottusi restano fedeli all’idea iniziale.
R
dove avrebbe visto l’insulto da parte mia? Che ci siano tanti asini che strillano su questa faccenda lei lo può negare? Ha le prove? Ma nessuno ha scritto che lo faccia lei, altrimenti sa quante sue frasi dovrei prendere per offesa personale?
In quanto a chi sarebbe stato “silenziato”, gli comunichi che per scrivere qui bisogna prima scusarsi di offese nei miei riguardi e poi non scrivere post impregnati di offese che qui sopra non passeranno mai nei riguardi di nessuno e di moderare i toni. Se crede, ma anche no.
La sua sicumera è insopportabile, lei continua da giorni a diffondere qui l’idea aberrante (per me) che i massacri in Ucraina siano stati compiuti dagli ucraini stessi. Lei continua a martellare qui sopra chi non la pensa come lei con lunghi giri di parole che significano una cosa sola: “non capite nulla” lei è cosi preso dai suoi “ragionamenti sensati” non accorgersi di essere offensivo (lei si) nei riguardi di chi non la pensa come lei, da giorni. Quello che scrive non solo non mi trova d’accordo ma faccio molta fatica a passarlo perché denota una totale mancanza di empatia verso chi ha perso la vita in modo atroce. Non solo, lei offende un popolo che si sta difendendo con coraggio e che si trova davanti ad un brutale invasore che si comporta con una ferocia inaudita e che sta commettendo crimini di guerra per i quali un giorno dovrà rispondere.
Si legga questo e abbassi un po’ quel tono professorale che tiene sempre nei suoi post e non parli lei di “ottusi” perché qualcuno potrebbe rimandarle al mittente questa sua “definizione”. Oppure lei ha cambiato posizioni e granitiche certezze sulla narrazione del Covid? E dove lo avrebbe scritto?
https://www.theguardian.com/world/2022/apr/07/russian-soldiers-discussed-killing-civilians-in-radio-intercepts
E ragioni lei piuttosto sulle “fantasticherie” che scrive invece di ammonire gli altri. Se ci riesce.
Non insista e piuttosto cerchi lei di allargare il raggio delle sue strette vedute. Sto iniziando a perdere la pazienza, quella poca o pochissima di cui dispongo.
Signori
noto che nonostante la mia richiesta di non insultarmi e non insultare il mio blog, qualcuno/a continua imperterrito a pretendere di insultarmi e di passare.
Scordatevelo! Non tengo aperto il blog per ricevere insulti o farne la vostra rissa quotidiana o la sede alternativa per i vostri complotti neanche troppo “sotterranei”.
Questo vale per quelle persone che cercano ogni paglia che si muove qui sopra per lanciare sempre solo provocazioni.
Passa solo chi si comporta civilmente, gli altri hanno il cestino che li aspetta, ma non intasatelo, fatica sprecata.
E le scuse sono il minimo sindacale per chi mi offende ripetutamente e nonostante ciò pretende con arroganza che lo/la pubblichi.
Ripeto: scordatevelo! E magari piantatela.
Persino sui blog più superbiosi e sussiegosi si ingolfa una pletora di negazionisti, per i quali hanno valora solo e soltanto le informazioni da parte del Kremlino, secondo le quali gli eroici soldatini dell’Armata Rossa non uccidono nessuno è non distruggono nulla. Morti e distruzioni sono provocate dagli ucraini stessi, che poi girano infami filmati per dimostrare la barbarie putiniana. Chi testimonia, a migliaia, anche da satellite, le vergogne dei russi, sono tutti vili bugiardi, pagati da Zelensky, UE, NATO e BIden. E chi ci crede, tutti somari, bovini con anello al naso, beoti seguaci del Pensiero Unico e del trito e ritritò mainstream.
Ci sono crimini e cretinate che l’umanità ciclicamente compie sotto qualunque bandiera, poi chi vince scrive i libri di storia per i prossimi cinquant’ anni e via di bolina stretta.
Cercare le COLPE è semplice, di solito auto-assolutorio, ma praticamente inutile: il concetto di colpa è infinitamente variabile, soggettivo, dipende dai tempi, dalle ideologie, a volte persino da semplici mode. Colpa sottintende giudizio, e un giudizio serio va dato da un’ entità super-partes, a bocce ferme e con tutte le pezze d’appoggio e facoltà di spiegazioni PER TUTTI – altrimenti si chiama vendetta, legittimissima ma chiamiamola col nome suo.
E filosofie a parte, cercare chi è il fetente e basta non serve PRATICAMENTE a niente.
Quando i genitori erano genitori e i bambini venivano educati invece che collegati a uno smartfon, in caso di litigio la risposta al coro di “è colpa sua”, NO, è colpa sua” era un giro di scappellotti paritari e unificanti, dopodichè se c’era stato spargimento di sangue i genitori (di solito le mamme, siamo onesti) cercavano di capire cosa era successo, dopodichè altro giro di scappellotti celebrativi, cerotti se necessario ed eventuali provvedimenti “normativi”. Mia madre, che non era un’aliena, ribadiva il concetto “se anche è colpa sua non ci si mena lo stesso”. Adesso interverrebbero gli avvocati, e infatti i figli non si fanno più – ma è un’altra storia.
Quando accadono massacri, guerre, attentati bisogna partire dalla considerazione di base che chi ammazza è un omicida, senza se e senza ma. Assimilato questo semplice concetto, che non esclude eventuali attenuanti ma non cancella il fatto, se non si vogliono offendere ulteriormente i morti gettandoli nei frullatori dei media di parte e delle varie propagande, bisogna studiare le cause (NON le colpe), capire cosa e come mai è andata storta e cominciare a inventarsi i sistemi per evitare che si ripeta. Invece di usarli come combustibile per altri inutili odii USIAMOLI per non averne ancora e di più. Nell’aviazione commerciale, per fare un esempio, se leggete i rapporti finali delle inchieste dopo i disastri non compare MAI il termine “colpa” e sempre il termine “causa”: fanno così da anni, e infatti gli aerei sono sempre più sicuri. E nessuno ha mai accusato l’NTSB americana o l’ANSV italiana (gli organismi che si occupano delle inchieste) di essere pro-Boeing o pro-Alitalia o pro-piloti. Tale è la consapevolezza dell’ utilità di parlare SOLO di fatti e non di interpretazioni o commenti, che PER LEGGE “…nessuna parte di una relazione in rapporto ad un incidente o un’indagine può essere ammessa come prova o utilizzata in un’azione civile per danni derivanti da una questione menzionata nella relazione”.
Per tornare alla guerra in Ukraina, che peraltro sembra essere per tutti solo un problema di PIL, energia elettrica e solvibilità bancarie, se la semplice formulazione della domanda “cosa è successo e perchè” scatena canee di accuse di partigianeria rimarremo fermi lì con i lampeggiatori accesi a discutere di magliette, attendibilità di TikTok, numero di lanciarazzi da esportare e altre questioni da mercato del pesce.
Non serve una Norimberga per capire che Vladimir è cattivo, basta guardarlo in faccia.
Detto questo, REALISTICAMENTE e in tempi ragionevoli, che si fa?
R
Chi bombarda l’Ucraina è un signore che chiama Putin, presidente in carica della Russia.
Alberto, per favore, scrivi post più concisi, faccio fatica a seguirti, grazie.
Io ho scritto un post davvero coinciso con una mia semplicissima constatazione di natura prettamente statistica. E mi stupisco che possa essere stata ritenuta non degna di essere pubblicata.
R
oh, ma guarda un po’ e dove sarebbe? parla forse dei suoi ultimi due post? Sono nel cestino per i motivi che lei conosce molto bene. E altri ne finiranno se insite con gli insulti e le critiche moleste. Altri non ne vedo, se ce ne fossero qui non sono mai arrivati.
Dimostri pubblicamente DOVE e QUALI sono i miei insulti. Lei è troppo intelligente per confondere una constatazione statistica da un insulto.
R
ma di che cosa parla? di quale statistica? E lei si tolga quel tono arrogante perché sono io la moderatrice qui e se non pubblico un motivo c’è sempre e potrei farlo anche senza motivo, le ricordo signor Alessandro che qui passa solo quello che IO ritengo pubblicabile, come ve lo devo dire????
Mariagrazia, ciò che vorrei farti capire è che, se si vuole fermare questa guerra selvaggia di cui il popolo ucraino è la prima e più martoriata vittima, non serve condannare Putin (io credo che qui non ci sia nessuno che lo assolva), occorre FERMARE la guerra, a maggior ragione se succedono gli scempi che vengono mostrati. E più tempo passa più se ne conteranno.
La via che stiamo seguendo è quella dell’esacalation che porterà lutti e rovine ancora maggiori di quelle fin qui patite, soprattutto dal popolo ucraino, e mi ha colpito l’imbecillità di quella frase “volete la democruazia o i temosifoni”. Non vogiamo i termisifoni, signor Draghi, ma che cessi la distruzione dell’Ucraina
R
speriamo che cessi e che inizi la descalation, come però lo sapete tu e tutti quanti capiscono…
@mariagrazia
Mi spiace se non scrivo come su tuitter, un cancelletto e via 120 caratteri al massimo.
Sono anziano, sono affezionato a verbi, soggetti, complementi e pronomi relativi.
AI MIEI TEMPI (ecco che si rivela il vetusto) ci capivamo così. Persino Lucio Battisti usava i congiuntivi…
“Non serve una Norimberga per capire che Vladimir è cattivo, basta guardarlo in faccia.”
Non credevo, signora Gazzato, che lei fosse una seguace delle teorie di Lombroso.
Credevo anzi che le avessero praticamente abbandonate tutti.
La cattiveria delle persone si capisce dalle cose che fanno o che fano fare ad altri (oltre ai sicari ci sono anche i mandanti). Non si capisce dalla faccia che hanno.
E, comunque, se Putin fosse la persona più cattiva del mondo, cosa significa? le pare una strada che può portare a fermare la guerra?
Come ha detto Concita De Gregorio, che è una giornalistra al di sopra di ogni sospetto, “se Putin si è arrampicato sull’albero, bisogna dargli la scala per scendere”.
R
Perché attribuisce a me cose che io non ho mai scritto? Stia più attento o non faccia di questi giochetti. Con me non funzionano. Io non mi sognerei mai di scrivere una simile frase. E se è in malafede non ci riprovi perché cancello la prossima volta, chiaro?
E non faccia domande che non hanno senso visto che non scrivo io quella frase e chieda alla signora De Gregorio Concita dove legge gli aforismi che recita, sulle pagine gialle? La scala bisogna dargli? E perché non gli mettiamo un bel telone da pompiere sotto al sedere cosi cade morbido?
Tutti che pontificano come se fossero nella testa d quello li, quanta presunzione.
Ha ragione. Ho copiato e incollato una frase di Nencioni, nel messaggio dell’8 aprile.
Essendo alla fine del messaggio, subito prima della sua replica, ho fatto confusione.
Mi cospsrgo la testa di cenere. Quando mi sbaglio chiedo scusa.
Comunque, mi sono sbagliato anche perché quella frase sintetizzava la sua opinione su Putin che ha espresso tante volte.
Io non ho paura dei cattivi. Io sono d’accordo con il simpatico economista Carlo Maria Cipolla: i personaggi che fanno più danno al prossimo non sono i banditi, ma gli stupidi, perché lo fanno senza rendersene conto e senza guadagnarci niente.
R
Già lei si scusa ma reitera. Luigi lei si scusi davvero, altrimenti non le passo più niente, quella è una frase di Nencioni e non sintetizza il mio pensiero manco per niente. Lei si scusa ma poi insiste. Si scusi seriamente altrimenti lei qui non passa più. E’ chiaro?
E la pianti di fare sciocche analogie come quest’ultima. Abbia, ripeto, rispetto per i morti che dimostra di non avere affatto con queste battutine.
Qui non si possono fare apologie dei banditi.
Signora Gazzato. Io non ho cambiato idea sui provvedimenti sul Covid. Penso che Draghi, Conte, Speranza, abbiano fatto la cosa giusta a suo tempo.
Ho cambiato opinione su Draghi, perché non mi piace come gestisce la questione delle sanzioni e degli aiuti militari all’Ucraina.
Non è assolutamente vero che io offenda il popolo ucraino e non provi empatia. Sto affermando l’esatto contrario.
Proprio perché provo empatia per il popolo ucraino quanta ne ho provata – io sì – a suo tempo per il popolo iracheno, siriano, yemenita ….., detesto quelli che fanno i loro sporchi interessi sulla pelle degli ucraini.
Detesto Biden che ha mandato al massacro il popolo ucraino per destabilizzare la Russia, far cadere Putin, favorire le lobby dei produttori di armi e dei petrolieri, conservare il suo protettorato militare ed economico sull’Europa e il Mediterraneo.
Detesto Zelensky che si mette in posa con la sua magliettina militare mentre i suoi compatrioti pagano le conseguenze della sua indisponibilità a trattare con Putin.
Detesto la Von Der Leyen e Stoltembergh, che, invece di puntare a far finire la guerra, gettano benzina sul fuoco promettendo a Zelensky un iter accelerato per entrare nella UE e nella NATO.
Detesto il nostro presidente che decide a nome delle famiglie e delle imprese italiane che vale la pena di mandare in rovina l’Italia (altro che condizionatori!!!) per far contenti gli americani e far dispetto a Putin.
Tutti questi, e altri, li detesto proprio perché mostrano sensibilità a parole, ma se ne fregano altamente, nei fatti, delle sofferenze del popolo ucraino. Anzi, peggio! Se ne servono per strumentalizzarle.
R
ha certo, secondo lei provare empatia per gli ucraini massacrati vuol dire accusarli di massacrarsi tra loro come ha detto sinora?
Ricorda ” A Mauro faccio notare che quello trovato con la pistola fumante a Bucha non sono i russi, ma gli ucraini.
Sono loro che hanno denunciato i fatti dopo che i russi se n’erano andati da giorni. Sono loro che avrebbero avuto tutto il modo e il tempo di manomettere le prove e la scena del delitto. Non certo i russi.
Per restare nel paragone fatto da Mauro, gli ucraini sono come quei mariti che chiamano la polizia affermando che è entrato un rapinatore e gli ha ammazzato la moglie.””
Questo lo scrive proprio lei l’8 di aprile. Sarebbe questa l’empatia che dimostra? Lei ha offeso eccome gli ucraini e la sua empatia mi pare davvero pelosa e fuori tempo massimo: lei detesta tutti che “se ne fregano altamente” secondo lei, ma nell’elenco l’unico che “se ne frega ” davvero non ce lo vedo.
Per il signor Luigi
vedo che insiste a scrivere, forse non ha letto la mia replica alle sue “scuse”?
Ripeto, se lei non si scusa seriamente, non le passo più nulla. Si rilegga la mia risposta.
Scusarmi più di così? Ho ammesso che avevo letto male e le ho chiesto scusa.
Cosa vuole che faccia?
Che le mandi un mazzo di fiori? (non so il suo indirizzo)
Dopo che mi sono scusato, le faccio notare la differenza tra fare apologia dei banditi e affermare che gli altri attori di questa sciagurata situazione non sono immacolati.
Putin ha fatto male ad attaccare l’Ucraina. Nessuna apologia.
Dico solo che chi lo ha portato astutamente a cadere in questa trappola merita anche lui la nostra riprovazione. Sapeva benissimo che per mettere in difficoltà Putin sarebbero morte tante persone.
E quelli che alimentano la guerra con sempre nuove armi invece di impegnarsi sul piano diplomatico, e buttano benzina sul fuoco invece di acqua con dichiarazioni sconsiderate, sono altri attori che si dovrebbero vergognare.
Se gli ucraini hanno cominciato a morire è colpa di Putin.
Se dopo oltre un mese continuano a morire c’è concorso di colpa da parte di tutti gli altri.
R
ora riconosce che se gli ucraini hanno “cominciato a morire è colpa di Putin” alla buonora! Finora ha ripetuto fino alla sfinimento che erano gli ucraini ad ammazzarsi tra loro, un bel passo avanti. Ora che ci sono prove certe dei massacri compiuti dai russi mi sembra persino troppo facile. Dire che si è sbagliato qualche volta no eh?
E non sono affatto d’accordo sul concorso di colpa: gli assassini possono anche avere dei complici ma in questo caso le vittime di questa guerra non possono essere accusate di essere anche i mandanti. o di essere d’accordo con chi li massacra o che lo sia il loro presidente. E’ semplicemente assurdo.
Ho sempre ammesso il fatto ovvio che la guerra l’ha cominciata Putin e quindi la responsabilità primaria è la sua.
Non mi passa minimamente per la testa che sia responsabilità degli ucraini (il popolo).
Ho sempre affermato che c’è responsabilità da parte di Biden, dei leader europei, della Van der Leyen, di Stoltembergh, che vogliono continuare la guerra sperando che Putin cada, e con l’obiettivo di mantenere in piedi il grande business della NATO e del commercio degli armamenti, e di tenere alto il prezzo delle materie prime.
Per loro, per i loro obiettivi, più ucraini muoiono e meglio è.
R
un ottimo esempio di ri girata di frittata. Poi la su ultima frase la trovo indecente. Cioè ammette (caspita che sforzo!) che è Putin ad invadere, ma guardate un po’…però quelli che vogliono vedere gli ucraini morti sono un sacco di altra gente, lui la guerra “l’ha cominciata” ma chi ammazza non è lui ma la UE, Biden , la Nato, il deep state, Pippo, Pluuto e Paperino…comincio davvero a perdere la pazienza, se continua con questa tiritera finirà col dirci che sono i marziani i veri colpevoli dei massacri.
Secondo me facciamo confusione con i termini italiani, e per questo non ci capiamo.
Gli ucraini per i quali provo empatia sono i cittadini qualunque che finiscono ammazzati o hanno la casa distrutta.
Non provo nessuna empatia, invece, per le autorità ucraine, da Zelensky in giù, che fanno giochi sporchi al servizio degli USA sulla pelle dei loro concittadini.
Come dire che un missile l’hanno lanciato i russi mentre era partito da loro.
Come dire che i russi hanno ammazzato dei civili solo per malvagità gratuita, quando lo stesso Zelensky aveva affermato di aver distribuito ai civili 20.000 fucili da guerra per mandarli a combattere contro i russi.
Come dire che le fosse comuni erano conseguenza di pulizia etnica, mentre – ovviamente – gli stessi ucraini hanno sepolto in fosse comuni i morti nei bombardamenti (messi in sacchi di plastica nera con cerniera lampo).
Ho la massima empatia e il massimo rispetto per il popolo ucraino, ma credo che si meritava governanti migliori.
R
a me pare che lei stia solo cercando di girare le sue stesse frittate.