Un piccolo segnale

Gentile Severgnini, incuriosita dalle lettere che ha pubblicato sull’argomento *, sono andata a vedere la pubblicità della Rai “Diversi ma uguali”. Non guardo la Rai, da molti anni, se non di sfuggita, ma confesso, non avevo visto quello spot. E non guardo neppure gli spot pubblicitari, certi, soprattutto quelli che hanno come “protagoniste” le donne, sono davvero osceni, a dir poco. Ma questo non direi che sia sbagliato: “diversi ma uguali”, credo sia inteso come una sottolineatura della diversità tra generi, che esiste è evidente e meno male che c’è, ma “uguali”, nel senso di non discriminare le donne come succede, ancora, purtroppo in molti campi, non solo nel lavoro. Perciò non solo non ci vedo nulla di cosi negativo, ma, al contrario, la trovo una iniziativa migliore di nessuna iniziativa. Certo la mossa con le braccia sembra una postura di karatè, ma se i pubblicitari non hanno trovato di meglio accontentiamoci. Per quello che vale, per quel poco che possa incidere (io credo ben poco) è pur sempre un segnale . Flebile, ancora, si capisce. Non si dovrebbe doverli fare certi spot, ma siamo in una situazione che il non farli è proprio disinteresse totale della situazione o addirittura, a volte, totale negazione. A volte anche un segnale piccolo può venire captato, se si ha la volontà di ascoltarlo.

 

 

(*La rubrica ha ricevuto alcune lettere che ne parlano in termini negativi. ndr)

 

Pubblicata oggi su Italians del Corriere della Sera

 

 

32 commenti su “Un piccolo segnale”

  1. Io trovo quegli spot della RAI con le braccia parallele al viso (che evocano le grate di una galera più che il segno “=”) melensi e demagogici come tutti gli altri spot che hanno affollato i media in occasione della “festa delle donne”.
    Con l’avvento del #metoo, #nonunadimeno le cose poi sono diventate davvero stucchevoli.
    Secondo il “World Economic Forum” ci vorranno ben 136 anni prima che le donne raggiungano la reale uguaglianza economica insinuando in tal modo l’idea che la parità di una donna sia legata solo al suo conto in banca. Quindi AVERE è meglio di ESSERE?
    Trovo tutto questo offensivo e oltraggioso per le donne.
    Il vero problema è che la donna androgina arrabbattandosi per insieme e imitare l’uomo in carriera ha perso la sua eterea femminilità e questo lo fece notare Roberto Vecchioni (che non può certo essere accusato di misoginia!) con un favoloso brano (purtroppo dimenticato!) del 1992: «Che la piantasse un po’ di andarsene in giro […] La voglio come Biancaneve coi sette nani […] che s’innamori di te quella che fa carriera […] Che s’innamori di te ‘sta specie di canguro che fa l’amore a tempo, che fa la corsa all’oro, veloce come il lampo, tenera come un muro, padrona del futuro» E quindi conclude «Voglio una donna “donna” con la gonna»! Altro che uguali e insieme con braccia sulla faccia!!
    cordialmente
    Maria Viviana Monteverdi
    R
    con tutto il rispetto, lasciamo il poeta alle sue fantasie. Quella canzone non è dimenticata, fa parte del suo repertorio ma non è certo il vessillo dell’antifemminismo.
    “L’eterea femminilità” sarà anche un bel concetto dannunziano, ma cozza contro il fatto che anche le donne per vivere hanno bisogno di lavorare. E se la parità sul lavoro è di la di molto da venire, la colpa è un po’ anche di certe canzoncine che spingono al ribasso.

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    • Secondo me il segreto è tutto lì: Riappropriatevi della femminilità eterea che non è solo un concetto dannunziano ma è alla base dell’essere donna!! E smettetela di emulare gli uomini sgomitando per fare carriera… Per citare sempre la stessa canzone di Vecchioni non so che farmene di una donna «tenera come un muro padrona del futuro (…) str**za come un uomo, sola come un uomo»
      R
      non se ne approfitti però Salvatore…
      Accetto il consiglio, ma non è mica detto che io l’abbia persa (la ” femminilità eterea” per quello che significa ma non spiegatemelo per favore), questo lo crede chi scrive qui fantasticando che io sia come quella descritta dal “poeta”, eh, vero? Quando una donna ha del carattere non può che essere “stronza”, vero?
      Toppato!
      Mai “emulato” gli uomini e mai “sgomitato”, se è questo che intendete, doppia toppa!

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  2. Replico sul tema con una lettera che avevo inviato a Severgnini sulla pubblicità di Liu Jo, e che non è stata pubblicata.

    Caro BSev, sulla questione della pubblicità che usa il corpo femminile seminudo ridotto ad oggetto, credo che si stia rasentando la paranoia. Le uniche pubblicità del genere che le reti RAI trasmettono riguardano prodotti destinati esclusivamente alle donne, come cosmetici, calze e simili. Si tratta verosimilmente di spot pubblicitari ideati da donne o con la consulenza di donne per presentare un modello di fisicità che le donne vedono come ideale. Le donne a cui è destinata quella pubblicità si piacciono magre e senza curve, e questo modello non è certo quello che piace agli uomini. La donna oggetto di desiderio per gli uomini è molto diversa, più femminile, meno efebica, con le curve generose e armoniose. Ho la sensazione che, dopo l’entusiasmo degli anni ’60 e ’70 sia in atto una reazione sessuofobica da parte di molte donne, che tornano a provare imbarazzo verso il sesso, e che questo stia provocando una sorta di caccia alle streghe verso tutto ciò che riguarda il corpo. Osservo, peraltro, che anche la pubblicità di alcuni prodotti per uomo, come profumi e dopobarba, si serve del corpo maschile allo stesso modo.
    R
    Luigi, lei spesso, per come parla di certi argomenti tipo “cosa pensano le donne di cosa”, sembra che lei ne sappia più di loro.

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    • Sulla questione della pubblicità che usa il corpo femminile seminudo ridotto ad oggetto, concordo totalmente con Luigi!
      Anch’io ho replicato su Italians dopo la prima lettera che ha gettato il sasso nello stagno ma il buon Severgnini ha preferito cestinare la mia opinione. Sono un papà di due figli e tre figlie dei quali due proprio in età adolescenziale.
      Concordo con LUIGI che in questo ambito si stia rasentando la paranoia. Cosa mai dovrebbero far risaltare secondo le signore stizzite che si sono lamentate se non un corpo straordinariamente affascinante di una altrettanto straordinariamente affascinante ragazza?
      Confermo – perché un po’ bazzico nel settore – che spesso si tratta di spot pubblicitari le cui art director sono proprio donne o per lo meno hanno tenuto conto di indagini di mercato – di ciò che vorrebbe il target in questione.
      La donna-oggetto del desiderio è un retaggio sessantottino, ancora strettamente annidato nella lettrice di Italianis che ha scatenato ‘sta baraonda. Di converso ho apprezzato la risposta di una giovane donna (Alice Donati che un tempo ha scritto qualche volta anche in questo forum e – absit iniuria verbis – forse è stata bannata) che qualche giorno dopo su Italians ha fatto un appello alle donne per “non vergognarsi mai della propria femminilità costretta a spazi angusti dalle regole ottuse del politically correct ben amalgamato con quelle del body shaming”. E poi concludeva che “Dovremmo mettere al centro la nostra sensibilità e femminilità anziché inseguire la parità abbiamo perso”.
      Secondo me il segreto è tutto lì: Riappropriarvi della femminilità eterea che è un concetto dannunziano ma è alla base dell’essere donna!!

      R
      si, peccato che siate andati in due direzioni opposte lei e Alice (non è stata bannata, per ora tace ma non si preoccupi Salvatore
      se compare e se non ci sono offese o sterili polemiche non banno), farò “tesoro anche dei consigli di Alice Donati che lei cita qui con grande sussiego (ma guarda caso), come a dire…altro che te…e dai Salvatore, la sua stizza contro di me si legge lontano chilometri, ma io scrivo che certe pubblicità sono davvero oscene perché usano il corpo (sia maschile che femminile) per vendere dei prodotti, un retaggio culturale che però va oltre il femminismo ma implica un ben più subdolo e meschino atteggiamento maschilista (anche sul corpo dell’uomo e anche da parte delle donne) che rivela quanto poco rispetto ci sia della “diversità” intesa come risorsa e non come “predominio”. E non giustifico affatto questo atteggiamento ma lo condanno, ma ha letto quello che scrivo o critica senza leggere?
      Ma, forse, sono troppo complicata, a lei bastava citare Alice solo per “marcare” la differenza con me che secondo lei ci capisco poco di queste cose, persino di quello che scrivo, secondo lei capisco poco… Beh, siamo in tema.
      Ma la rassicuro: Non “mi vergogno” affatto della mia femminilità. ma quando mai? e nemmeno l’ho relegata negli “spazi angusti del politically correct” sempre per citare la sua citazione. Ma la cita lei e io la ri cito solo perché non mi ritrovo affatto nella descrizione che fa delle donne in generale sia la signora, sia lei che la riporta qui insinuando persino che io l’abbia bannata.
      Che film vi fate?
      PS: ora se Alice vuole intervenire l’avverto che: due punti… o lo fa dentro le “regole” del blog (e lei sa bene a cosa mi riferisco) bene altrimenti…male. ma credo che non sarà questo il caso.
      E poi Salvatore immagino che quando cita “la donna” non pretenda che rappresenti solo lo stereotipo che lei ha in testa, ma ben altro e di più.

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  3. Io non pretendo ci conoscere le donne più di come si conoscoo loro, ma mi pare ovvio che una campagna pubblicitaria di calze da donna, cosmetici e simili non sia pensata per eccitare gli appetiti degli uomini, ma l’invidia delle donne.
    Sono loro che comprano quei prodotti.
    Agli uomini di quella pubblicità non gliene potrebbe fregare di meno, e anche alle donne che desiderano essere magre come quelle modelle non credo gli importi molto di piacere agli uomini.
    E’ una faccenda che si richiude nel mondo delle donne. Noi non c’entriamo assolutamente niente.

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  4. «(…) ora se Alice vuole intervenire ma l’avverto che…».
    ……………………………………………
    ……………………………………………

    ___________________________________________
    P.S.: Eh sì,,, ho i miei informatori e so quando parlano di me!
    R
    Ma va?
    Ha visto Salvatore come ha fatto presto? Eccola!
    Ps: Alice non protesti per il suo “testo” cancellato perché lei è capace di offendere in modo pesante e poi protestare, ma qui non passano le sue offese e se non le piace questo blog nessuno la trattiene , ma chi credete di prendere per i fondelli lei e il suo “informatore”?

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    • Grande Alice!! Questa frase «(…) ora se Alice vuole intervenire ma l’avverto che…» è di una spocchia inenarrabile.
      Oramai qui sono rimasti solo i soliti leccaculo da strapazzo.
      R
      ecco uno che ha il coraggio delle proprie …azioni. Complimenti.
      Eccolo un altro “informatore” di Alice! E la standig ovation no?
      Signori, vi qualificate da soli, volete la guerra anche qui sopra? Mi dispiace d’ora in poi vi cestino: è il solo posto degno di accogliere le vostre infantili e meschine provocazioni, ciao, pensate alle cose serie se ne siete capaci, cosa di cui dubito molto. Ora però anche basta, vi siete divertiti fin troppo. E mette anche due punti esclamativi…

      PS: pubblico questa sconcezza solo perché vi rendiate conto di quello che arriva e che, con tutta la buona volontà non riesco a non trovare disgustoso e penoso. Per non dire altro.

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  5. Io avevo scritto che una donna non deve temere di essere guardata e anche desiderata, con la mente, dagli uomini. E’ la natura. Questo non significa che non debba avere altre capacità, culturali e professionali.
    Sulle curve sono d’accordo, meglio una donna che ne abbia piuttosto che manici di scopa.
    R
    Silvia
    Siamo tutti abbastanza adulti qui sopra per capire certe dinamiche. Ma mi sfugge il senso del suo post in merito alla discriminazione che si fa della donna in molti campi. In quanto ai “manici di scopa” neppure questo è il tema: non ci interessa capire che cosa piace di più all’uomo, che gli piaccia magra o in carne, neppure questo sarebbe il tema e poi, volendo anche chisseneimporta? Lo spot non parla di diversità tra gusti in merito alle rotondità o meno delle donne, ma circa la possibilità delle donne di avere, non dico parità di trattamento sul lavoro, cosa quasi irrealizzabile, almeno da noi, ma almeno non essere discriminata, di qualsiasi taglia sia.
    Cosa piace o non piace all’uomo non è proprio il focus della discussione.

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  6. Cara signora Gazzato, a me, come si sa, piace guardare anche il rovescio delle medaglie.
    Per esempio, un uomo senza lavoro si chiama disoccupato, e si vergogna di esserlo.
    Una donna senza lavoro si chiama casalinga e non prova nessun imbarazzo.
    A me è capitato di essere invitato a pranzo da una donna, che poi mi ha proposto di fare a metà. Ho accettato, ma poi lei, parlando con un amica, mi ha definito “tirchio”.
    Per la maggioranza delle donne invitate a pranzo o a cena è normale che paghi l’uomo, e anche che le versi da bere.
    Un uomo che, di fronte ad una porta, passa prima della donna è un maleducato.
    Una donna si sente in diritto di dire l’ultima parola nell’arredamento della casa.
    Diciamo che, ammesso sia vero che la donna non ha gli stessi diritti dell’uomo, certamente non ha gli stessi doveri.
    R.
    non ho parole!
    Mi sa che lei guarda troppe medaglie alla rovescia.

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  7. Il rapporto tra i sessi, il piacersi o non piacersi, reciproco, è un tema importante e direi anche essenziale nella vita umana, da sempre. Forse non usava così nella preistoria quando magari un uomo dava una botta in testa alla donna con la clava e poi la trascinava nella grotta e la faceva diventare la sua compagna. Ma poi le cose sono cambiate.
    E questo lato della vita non è in contrasto con il diritto della donna a non essere discriminata nel mondo del lavoro. Giuridicamente nel mondo occidentale il discrimine non c’è più, resta sul piano dei fatti in certe situazioni (ma non in tutte).
    E’ chiaro che una donna può anche scegliere di privilegiare uno di questi due lati ma non c’è conflitto a priori. Possono coesistere.
    R
    il problema non c’è, se non si vede o si sceglie di non vederlo. Et voilà, c’est plus facile.

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  8. Io ho fatto altri post dove pacatamente parlavo delle dinamiche dei rapporti uomo/donna ma non li ho visti pubblicati.
    Ho capito, le uniche cose che si possono dire è che le donne sono sempre vittime e gli uomini oppressori, inoltre che le donne non devono affatto badare ad avere un aspetto aggraziato. Di quello che pensano o desiderano gli uomini non deve importare loro niente.
    R
    basta aspettare, capita che anch’io abbia da fare. Capita.
    Per il resto non commento: è la solita rigirata di frittata tanto per… “acchiappare consensi.
    E poi, Silvia, si crede la sola a conoscere le “dinamiche”? Anche se lo scrive “pacatamente” le rispondo pacatamente che non è in discussione la dinamica, ma a lei, a quanto pare interessa solo quella.

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  9. Signora Gazzato,
    Quanto alle medaglie, hano sempre due facce, e, se una serie di messaggi precedenti vedono sempre la stessa, non mi pare male che qualcuno presenti l’altra.
    Se no, che discussione è? Diventa una serie di proclami.
    R
    si, quello che fanno quasi tutti qui. Lei compreso.

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  10. Un tempo c’era L’uomo a una dimensione, di Marcuse.
    Adesso ci deve essere la donna a una sola dimensione?
    R
    Silvia lei continua a non capire.
    se capisco bene rimane un grosso equivoco di fondo: che la donna debba piacere all’uomo per piacersi.
    Lei questo dice ma non la dice solo lei ma tante donne che pensano ancora di esistere solo in funzione di quanto piacciono agli uomini. Questo era nei tempi antichi quando la donna sopravviveva solo se sottomessa all’uomo, in molti sensi, sia come sguattera o donna di casa o casalinga ai giorni nostri, oppure meretrice.
    Non c’erano terze vie. Ma siamo oltre il medioevo ma non abbastanza se ci sono donne che scrivono alle rubriche dei giornali per protestare contro un spot che dichiara “diversi ma uguali insieme” e perché? Perchè ancora oggi 2022 le donne sono discriminate sul lavoro e non solo, forse a lei non sarà capitato, probabilmente nella sua professione non c’è discriminazione tra uomo e donna, buon per lei, ma le posso assicurare che nella realtà di tutti i giorni, in fabbrica, negli uffici, ovunque coesistano uomini e donne, (o quasi ovunque) le donne sono pagate meno, licenziate prima e trattate in senso generale peggio,, se non molto peggio.
    Ancora oggi dopo cento anni e passa di lotte femministe oggi prese in giro e denigrate come “vetero-femministe”, che sono però riuscite a guadagnare per le donne uno standard di vita meno umiliante di un tempo, ricordi sempre Silvia che fino a pochi decenni fa le donne non potevano neppure votare. Per non parlare di come sono trattate ancora da maschilisti che le vogliono “donne con le gonne” anche a casa sottomesse e se si ribellano vengono uccise.
    Oggi vanno volontarie in Ucraina a combattere con l’invasore russo, una di questa è la veneziana Giulia Schiff (sergente pilota) che aveva dovuto arrendersi al nonnismo da caserma che gli uomini le avevano imposto.
    Lei mi dirà: ma io non voglio fare il soldato o la soldatessa, ok nemmeno io, ma se una donna lo vuole fare lo deve poter fare.
    Le donne ucraine che combattono accanto ai loro uomini non si pongono il problema se sono attraenti con la divisa e portano i pantaloni come loro perché la gonna (di cui recita Vecchioni) sarebbe troppo scomoda sul campo di battaglia.
    E la soldataglia russa che stupra le donne ucraine fa ancora parte di quel medioevo dal quale tante donne ancora oggi combattono per uscire.
    Questo è il focus della discussione Silvia, no come fare per piacere agli uomini, cosa che può fare benissimo se vuole lei o chiunque altra ma allo stesso modo degli uomini cioè rendersi attraenti nei modi nel vestire e nel comportamento, senza farne l’unica ragione di vita. O una professione.
    La femminilità non significa sottomissione ma equilibrio tra diversità e accettazione delle reciproche specificità.
    E Marcuse quel libro lo ha scritto per ambo sessi. Lo legga è molto attuale.

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  11. Signora Gazzato, per la mia esperienza lei sta dipingendo un mondo che non c’è più da molti anni.

    Quando lavoravo una mia collega donna, più giovane di me e neppure laureata in ingegneria, fu nominata dirigente prima di me. Era brava, ma non era un genio.
    Certo, se nella mia azienda c’era l’80% di uomini laureati e il 20% di donne, ovvio che, nonostante tutti i favoritismi verso di loro, le donne che arrivavani ai piani alti erano meno degli uomini. E’ aritmetica.

    Il luogo comune della donna pagata meno dell’uomo non ha fondamento. In nessun contratto di lavoro esiste questa differenziazione orrmai da molti decenni.

    Nei lavori e nelle professioni in cui uomini e donne hanno le stesse capacità di lavoro (medico, avvocato, insegnante ecc…) guadagnano esattamente come gli uomini e fanno carriera come gli uomini.
    Certo, se una donna si mette in testa di fare il pompiere, può darsi che le sue prestazioni non siano pari a quelle degli uomini. La struttura muscoloscheletrica è quella che è.

    Quanto al fatto che le donne si sentano in dovere di piacere agli uomini, mi sembra roba di almeno 30 anni fa. Oggi è piuttosto vero il contrario.
    Ultimamente le donne vogliono essere magre, cosa che agli uomini non piace, in spiaggia si sono rimesse il reggiseno che si erano tolte negli anni ’70, si offendono se un uomo le guarda con insistenza …….

    Mi creda! Oggi è in corso un movimento sessuofobico come reazione all’emancipazione degli anni ’60, quando le donne si vantavano di fare l’amore e non la guerra. Oggi preferiscono fare la guerra.

    R
    Luigi, abbiamo già dibattuto sul tema, la mia risposta è sempre la stessa: lei non fa “giurisprudenza” (da uomo poi.)
    Lei ha vissuto una realtà positiva, l’ha vissuta dal suo punto di vista, ma non è come lei continua ad insistere per convincermi, creda, lei che forse io da donna ne so di più. Forse. E poi la Rai farebbe spot “retrodatati” se fosse come dice lei?

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    • Alla base di tutto resta solo il bivio “QUALITA’ O QUANTITA'”.
      Il resto sono solo “Chiacchiere e mutandine” parafrasando un famoso film.
      O come disse qualcun altro “Nuvole e vento, ma senza pioggia”.
      Le donne quando sono competenti sanno SEMPRE arrivare in alto.
      Poi ci sono quelle che come Cenerentola perse la sua scarpetta di cristallo pur di non far svanire gli effetti dell’incantesimo, loro perdono la classe e la femminilità pur di competere per la scrivania prestigiosa….

      R
      “nella vita abbondano i maschi, scarseggiano gli uomini” e la scrivania la vogliono solo per loro e se la occupa una donna “perde la femminilità”, gli uomini non perdono mai la mascolinità? Ennò: l’omo è sempre omo!

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  12. Io voglio avere un aspetto piacevole per tutti quelli che mi guardano, uomini o donne che siano. Chiaro che i loro sguardi hanno sicuramente retropensieri differenti ma questo lo accetto, è la natura.
    Non sono maschiodipendente, sono libera e con gli uomini ho sempre saputo agire da pari a pari. Ma neanche gli faccio la guerra a prescindere. Disistimo e non frequento gli uomini aridi, cinici, sbruffoni, e compagnia simile. Di quelli con buone qualità apprezzo la compagnia e, se è il caso, anche i corteggiamenti. Ma valuto e decido.
    Ma questo è solo un lato della mia vita. Ho studiato, ho una laurea in una materia Stem, ho insegnato matematica, ora sono in un gruppo di ricerca di una università milanese per un argomento nel campo.
    Non ho intenzioni matrimoniali e quanto al sesso non ho moralismi ma neanche mi butto alla cieca.
    Chiaro che io sto descrivendo la situazione di vita di una giovane donna che vive in ambito pacifico e moderno. Se vivessi in ambito di conflitto militare avrei sicuramente atteggiamenti diversi anche se ora non so precisare quali. Penso dipenderebbe dalle emozioni del momento.
    Quanto al diritto di voto per le donne in Italia esiste dal 1946, non è solo da pochi anni. E io tale diritto lo esercito sempre, sono attenta alla politica. Di sinistra democratica è la mia collocazione ideale.
    Insomma, non sono né qualunquista né veterofemminista.
    Se vedo spot pubblicitari nei quali viene esaltata la bellezza femminile non mi indigno affatto, a meno che non siano proprio volgari.
    Quanto a Marcuse non ho letto il suo famoso libro ma ne conosco i contenuti (è famosissimo). So che era rivolto a uomini e donne anche se l’uso del genere maschile per indicare il tutto era radicato al suo tempo.
    R
    La descrizione di se stessa coincide con quella di molte giovani donne. Ma non tutte. Silvia, le donne in genere non “fanno la guerra a prescindere”, quello che lei non vuole capire è che in molte situazioni le donne sono discriminate in quanto donne, spesso violentate e spesso anche uccise dai compagni/mariti. Questo lo saprà penso.
    Il diritto di voto è stato conquistato dalle donne con molta fatica (pochi decenni fa), ora lei e io e tutte le donne possono esercitarlo, ma solo grazie alle donne che hanno lottato per ottenerlo. La “parità” di cui parla lo spot della Rai è molto ma molto di la da venire. Il suo caso personale non può essere l’esempio di tutta la condizione femminile attuale. Certi spot pubblicitari dipingono la donna come un essere poco pensante e molto troppo ammiccante ed è anche questo che perpetua la condizione di disparità e di sottomissione che ancora molti uomini cercano nelle donne ed è anche per questo (ma certo non solo) che molti non accettano che una donna possa agire in maniera autonoma e indipendente. Legga Marcuse e vedrà quanto è attuale e quanto spieghi in anticipo le problematiche della società in cui viviamo ora. Le offre una visione allargata che va oltre il suo ristretto ambito privato.

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  13. Immaginatevi una rosa che insiste sulla parità con gli altri fiori e non ha capito che è speciale per la sua diversità…
    Ecco dove inciampano le donne da 50 anni in qua.
    Annegano dietro inutili discorsi di disparità, sottomissione, autonomia e indipendenza. E sono talmente boriose da non accettare le opinioni di chi cerca di risvegliarle dalla narcolessia nella quale sono sprofondate!!

    R
    chi sarebbe “boriosa”…?detto da una che fa scialo di cognomi…comunque Viviana, se ne faccia una ragione, io la penso così e se lei vuole pensarla diversamente è libera ma qui le offese, le polemiche inutili e fini solo a denigrare me e il mio blog, non entrano, non si tratta di diversità di vedute ma di vera e propria provocazione costante e continua. Qui non si accettano provocazioni condite anche magari (e non sarebbe la prima volta ma l’ennesima) da insulti personali.
    Se lei si sente una rosa, buon per lei, io non mi sento carciofo ma neppure voglio finire in un vaso per essere annusata e buttata nella pattumiera quando mi cadono i petali…le donne Viviana sono esseri umani e non fiori da cogliere e odorare, se non se ne fa una ragione a me sta bene ma non insista a voler entrare qui a denigrare il blog o me (“narcolessia dove sono sprofondate” ma come si permette?)perché non glielo permetterò. E non protesti perché non serve.

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  14. Cara signora Gazzato, io ho fatto degli esempi pr sostenere la mia tesi. Lei, se ha casistiche diverse, magari nella sua vita privata o in quella di sue amiche, provi a raccontarcele, così capiamo anche noi.
    Le risulta che ci siano contratti di lavoriìo che prevedono stipendi diversi tra donne e uomini?
    Le risulta che ci siano carriere precluse alle donne?

    Quanto ai dati, quando si presentano le dati statistiche bisogna interpretarle.
    A volte sento dire che le donne, nell’ambito di una stessa azienda, sono mediamente pagate meno degli uomini. Può essere vero, ma non significa che ci sia discriminazione.
    Significa semplicemente che le donne di quell’azienda, in funzione del loro titolo di studio, dei risultati che portano, della disponibilità che offrono, occupano posizioni meno pagate.
    A me risulta che, se una donna entra nel mondo del lavoro con una laurea in medicina, giusisprudenza, ingegneria …. ha davanti la stessa carriera degli uomini.
    Certo, se entra con una laurea in lettere o in filolosofia, o solo col diploma, può darsi che le prospettive siano diverse.

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  15. Il voto politico concesso alle donne è dal 1946. Non proprio pochi anni fa.
    E se non ci fosse stato il regime fascista tale diritto sarebbe arrivato anche prima.
    Quanto alle donne uccise dai propri compagni o mariti rientrano nel capitolo sventatezza. Ossia, ma come hai potuto metterti con uno così?
    R
    mi rassegno agli ipse dixit. IL voto sarebbe arrivato …si aggratis per gentile concessione del maschio Alfa. Il 1946 per Silvia (irriconoscente con le lotte delle donne che non sono mai esistite secondo lei) è un’era geologica fa…già prima c’era solo qualche millennio di maschilismo autorizzato e col timbro. E in molte parti del mondo c’è ancora. Il maschio (ana)alfa(beta)”concede” ancora solo se…e conclude: perché ve la siete cercata? filosofia legata all’ esserciefarci.

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  16. Sulla questione dei rapporti tra uomini e donne credo che si debba fare una distinzione.
    Da un lato ci sono i diritti alla parità, dal voto all’apertura di tutte le carriere di lavoro, al diritto di famiglia e così via.
    Una faccenda, secondo me, molto diversa, è la conquista del diritto al corpo, che ha seguito una strada separata.
    La lotta per il diritto al corpo e per il superamento di un anacronistico “comune senso del pudore” è relativamente recente, e riguarda solo il dopoguerra, e non tutto.
    Un momento importante è stata l’adozione del costume da bagno a due pezzi. Un altro è stata l’introduzione della minigonna. Un altra pietra miliare è stata la non punibilità del topless in spiaggia.
    Contemporaneamente a queste conquiste che riguardano l’estetica ci sono state conquiste più sostanziali che riguardavano la libertà sessuale, tra cui la pillola e l’aborto.
    Il periodo d’oro di questo secondo filone di emancipazione femminile incentrato sulla riappropriazione dei proprio corpo è stato quello che va dal ’68 alla fine degli anni ’80.
    Da allora mi pare che l’onda si sia esaurita, e ci sia stato un ritorno ad una forma diversa di “comune senso del pudore”: ritorno del reggiseno in spiaggia, minigonne meno estreme ….., interrotto solo, verso i primi anni ‘2000, dalla moda della pancia scoperta, che non è durata molto.
    Mi piacerebbe sentire cosa ne pensano le donne di questa analisi.
    R
    come la penso io della sua analisi lo sa già. Ma credo che il suo pregiudizio nei miei riguardi sia altrettanto forte di quello della maggior parte dei frequentatori di questo blog. Inutile, fiato sprecato, discettare ancora su cose che ho detto e ridetto.
    Le “conquiste” della donna sarebbero quelle di mettersi il bikini? E “libertà sessuale” sarebbero l’aborto e la pillola? Mi pare se non superficiale come analisi persino banale. Cosa dovrebbero dirle le donne? Quanto è bello “mostrare”? Si divertirebbe eh?
    PS: le donne difficilmente entrano in questo blog perché si trovano spesso davanti ad un muro (di litigi e di impertinenti critiche nei confronti miei e del blog fondate soprattutto sul bastiancrontrarimo quasi ormai inevitabile ovunque) e non tutte hanno la mia (non) pazienza.

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  17. @mariagrazia
    Ma dove li vedi tutti questi maschi alfa? E una fissazione…
    Pensa che ioin giro vedo solo mezze cartucce ambosessi, classe “omicron” se ci arrivano con la spinta…
    R
    infatti non se ne vedono, era per rispondere a Silvia ironicamente.

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    • @AlbertoNencioni. Il punto è proprio che latitano i veri uomini e molte donne bramano di farsi strapazzare un po’ da qualche bel maschione «alpha» e per lo meno lo evocano
      R
      ah si? qui non si evoca al massimo si equivoca.

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  18. @mariagrazia
    “…le donne difficilmente entrano in questo blog perché si trovano spesso davanti ad un muro..:”
    Ma figurati.
    In questo blog entrano in pochi ambosessi (siamo una diecina scarsa) perchè tornare VOLONTARIAMENTE a scuola con la signora maestra che ti cazzia è una “perversione” poco diffusa.
    In particolare le donne non entrano perchè frequentano posti più giovani, dinamici, esibizionistici se vogliamo, ma certamente più estroversi e creativi. Se vai su Instagram o su TikTok la maggioranza sono donne.
    Blog, forum e ormai anche Feisbuk sono giardinetti con piccioni per signore diversamente teenager e vecchi arnesi come me.
    “Loreto impagliato e il busto d’Alfieri, di Napoleone
    i fiori in cornice (le buone cose di pessimo gusto!)”

    Rassegnati…..:-D

    R
    vorrei risponderti con molta Grazia, ma non so se ci riesco ma ci provo: ho risposto a Luigi che chiede alle donne di replicare alle sue analisi e tu come il solito falco ti ci sei buttato; qualsiasi cosa scriva verrà usato contro di me…lo so.
    Però, guarda, se le signore vogliono entrare in questo luogo noioso e senza alcuna attrattiva (come i signori) sono le benvenute (o i benvenuti) a meno che non entrino per offendermi, ma se preferiscono altri luoghi giovani e creativi (come tu dici) buon per loro, un chissenefrega non ce lo vogliamo mettere?
    Ti prevengo (te o altri); “un chissenefrega non ce lo vogliamo mettere” (mi cito)…ecco il primo che la ri cita per scrivere: ecco, lo vede che lei tratta tutti come
    “la signora maestra che ti cazzia”, allora si espone al cazziatone di sua volontà o al cestino…e e mal che se vol no xe mai troppo, direbbe mia nonna.
    I “pervertiti” o “pervertite” (per usare un termine che ti delinea abbastanza), sono avvisati.
    Ma, la mia domanda è sempre la stessa: che ci fai in questo luogo di noia e scarsa creatività?
    Comunque su una cosa hai ragione: qui birignao non ne faccio e non ne farò. Li lascio fare ai feisbuccari e instaggrammari e tiktokkari o “are”…bye bye baby.

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  19. Signora Gazzato, mi deve dare atto che io non offendo mai nessuno, e uso sempre toni garbati e rispettosi verso di lei e verso gli altri frequentatori del suo blog.
    Riconosco che le mie considerazioni spesso possono essere offensive verso personaggi pubblici, come Draghi o Biden, ma non cerco mai di delegittimare chi mi replica, a meno che lui non offenda me. E anche il questo caso, di solito, non lo faccio.

    Quanto alle conquiste femminili e femministe riguardo al riappropriarsi del proprio corpo e farne quello che si vuole, non so come abbia vissuto lei quella stagione, ma io me la ricordo bene.

    Ricordo Woodstock, anche se non ci sono andato, ricordo le manifestazioni pubbliche con le ragazze che sfilavano senza reggiseno, ricordo le manifestazioni per legalizzare la pillola.
    Ricordo la proliferazione del nudo in spiaggia (non solo il topless, il nudo integrale) tra gli anni ’70 e ’80.
    E quella ragazze, e anche quelle donne non giovanissime, non si battevano certo per fare contenti gli uomini. Si battevano per loro stesse. Per la loro libertà di essere e di esprimersi.
    Forse le neobacchettone di oggi si dovrebbero confrontare con le loro mamme o nonne che vissero la rivoluzione degli anni ’60.

    R
    neobacchettone?
    Le do atto che lei è sempre (o quasi sempre) corretto dovrebbe essere la regola non l’eccezione), ma rilevo che insiste nel voler lanciare qualche piccola ma non innocua provocazione sempre sullo stesso tema.
    Ma io sa che le dico? (sempre mia nonna che parla: i curiosi se paga el sabo ( i curiosi si pagano il sabato cioè non si pagano mai perché un tempo si pagava sempre di venerdì). E anche se oggi è sabato si tiene la curiosità.

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  20. Il 1946 era comunque un’altra epoca, politicamente parlando.
    Quanto al voto il fascismo non ci pensava proprio a darlo anche alle donne, era una finzione anche quello concesso agli uomini.
    Ma se ci fosse stato un regime democratico il voto alle donne sarebbe arrivato prima.
    Per le lotte delle donne, o meglio di una parte di esse, di sinistra, ma anche perché molti uomini di spirito progredito erano d’accordo.
    Direi di evitare il discorso trito che gli uomini sono tutti di mentalità retriva perché non è così.
    R
    Esserciefarci il dire e non dire… cosi passo.
    Ma non è molto meglio delle offese dirette, direi solo più ipocrita. Ma Silvia se a lei piace farsi amici più uomini possibile dicendo alle donne che vengono uccise:” ve la siete cercata”, non andremo mai d’accordo, almeno su questo punto mi dispiace e mi sa che anche lei contraddice tanto per… (o dandomi della “bigotta” per soprappiù), faccia come vuole ma qui i comizietti su quanto sono “comprensiva” col genere maschile, creda, trovano il tempo che trovano e non ne trovano ancora molto.

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  21. @mariagrazia
    “…Ma, la mia domanda è sempre la stessa: che ci fai in questo luogo di noia e scarsa creatività?…”
    Se ciàcola, ciò!
    I tempi sono riposanti, i partecipanti pochi e relativamente placidi, più che alle “shit storm” dei social qui sembrano più i Legnanesi o meglio ancora le Baruffe Chiozzotte… Si sono delineati i “personaggi”, il che trasforma le discussioni in delle piccole piece teatrali – e il teatro è sempre fascinosissimo. Si discetta su temi di attualità su cui non si arriva a nessuna conclusione e a nessuna proposta per cui si può sempre ricominciare da capo, insomma, invece di stare seduti in cerchio sotto il portico della fattoria a sgranare le pannocchie lo facciamo seduti a una tastiera.

    “Si parlava in tutta onestà di individui e solidarietà
    Tra un bicchier di vino ed un caffè
    Tiravi fuori i tuoi perché e proponevi i tuoi però”

    C’è di peggio…:-D

    r

    Ohhh

    Gino un genio…col green pass

    Rispondi
  22. Se dico che il 1946 è un’altra epoca e che molti uomini erano favorevoli al voto alle donne non sono comizietti ma realtà.
    Come realtà è la sventatezza di tante donne che si mettono con balordi.
    Quanto agli uomini lei sembra avercela contro in generale (tranne il Papa). Io invece sono contraria agli uomini negativi, a quelli positivi perché dovrei esserlo? quanto al Papa me ne infischio, di questo come dei precedenti (il polacco compreso ovviamente).

    R.

    beh, magari la “sua realtà”, perché lei non credo ci fosse per poter testimoniare questa realtà.
    Ma le faccio notare che lei scrive qui:
    – che non ha problemi di nessun genere sul lavoro o almeno pochi e non vede alcuna discriminazione
    – che le donne in genere non ne subiscono tranne che in rari casi (bontà sua)
    – che non ha problemi con gli uomini in generale purché le garbino, non siano cinici o maleducati etc.etc
    – che le femministe se sono esistite hanno fatto più male che bene
    – che le violenze sulle donne e i femminicidi o sono fake news oppure le donne avrebbero dovuto scegliersi meglio il compagno (se la sono cercata)
    …che altro?
    Ora mi sfugge, ah si, le sue illazioni sul mio conto sono spesso molto sgradevoli e basate solo sulle sue illazioni in base a quello che scrivo in generale perché del mio particolare, se non in rarissime occasioni, non parlo mai. Non parlo mai delle mie esperienze Né della mia vita in generale, perciò da dove le vengano certe attribuzioni lo sa solo lei.
    Dimenticavo che per lei la pubblicità o gli spot pubblicitari mostrano donne piacevoli da guardare e non la infastidisce per nulla neppure quando vengono “usate” per perdere le bave dietro al muscoloso e fascinoso di turno che mangia la pasta del famoso marchio…cosa che lei trova, anzi, piacevole e divertente.
    INsomma, ne evinco che lei allora, Silvia scriva qui con l’unico intento di promuovere la parità e l’emancipazione degli uomini (non tutti ma quasi) vittime della malignità, della incapacità di scegliere del bigottismo (alla meglio) della maggior parte delle donne (lei e le sue amiche se ne ha, naturalmente siete escluse).

    Insomma la sua visione della condizione femminile in Italia da “donna giovane e brillante” quale lei si qualifica sempre qui sopra è quasi ottimale.

    Solo per riportarla un po’ alla realtà, visto che dice di conoscerla, ecco quale è la condizione femminile in Italia sul lavoro (per cominciare).
    https://luce.lanazione.it/gender-pay-gap-il-divario-salariale-tra-uomini-e-donne-in-italia-si-spiega-con-unequazione-piu-sei-istruita-e-piu-sei-discriminata/

    https://www.kellyservices.it/blog/2021/12/disparit%C3%A0-di-genere-nel-lavoro#:~:text=In%20Italia%2C%20secondo%20l'Istat,di%20quasi%2020%20punti%20percentuali.
    da cui traggo:

    donne tra i 15 e 64 anni in Italia sono occupate al 48,6% contro il 67,5% dei maschi
    differenza : 20 punti percentuali.

    (dati Istat)
    siamo uno dei paesi europei più penalizzanti per le donne
    tasso di occupazione (20-64 anni) 53,8%, secondo più basso dopo la Grecia e lontano sideralmente dalla Svezia: 79,7
    dati Eurostat
    Secondo Almalaurea le donne si laureano prima e ottengono migliori risultati degli uomini in quasi tutte le maggiori discipline
    però

    la differenza di retribuzione tra uomo e donna e dell’11,5%
    cioè come se una donna venisse pagata del 7 di febbraio anche se lavora dal primo di gennaio.

    Passiamo ai femminicidi
    dal sito de La repubblica:
    “Nell’anno appena trascorso, rispetto a quello precedente, si nota un incremento del 3% del numero complessivo degli omicidi (che nel 2020 erano stati 287), con le vittime di genere femminile che mostrano un incremento più lieve (+1%) passando da 117 a 118. Leggera diminuzione (-1%), invece, per i delitti commessi in ambito familiare/affettivo, che passano da 147 a 146; le relative vittime di genere femminile, da 101 nel 2020, salgono a 102 nel 2021 (+1%). Il numero delle donne vittime del partner o dell’ex sale invece da 68 del 2020 a 70 del 2021 (+3%).”
    Nel 2021 118 donne morte ammazzate, per lo pi in ambito familiare o dal partner. (tutte incapaci di scegliere a quanto pare…)

    violenza stalking e stupri:
    https://www.rainews.it/articoli/2022/03/femminicidi-in-lieve-calo-ma-stalking-e-violenze-in-aumento–ee5bf396-da24-4832-bec5-4fcc70bd210f.html

    da cui:
    stalking in aumento nel 2021 del 18%
    violenze ” 2%
    NB: le fonti che ho scelto sono le prime che mi sono capitate aprendo la ricerca, ma sono più o meno tutte sullo stesso livello di informazioni e dicono le stesse cose.

    Infine ripeto le sue parole:
    “Quanto agli uomini lei sembra avercela contro in generale (tranne il Papa). Io invece sono contraria agli uomini negativi, a quelli positivi perché dovrei esserlo? quanto al Papa me ne infischio, di questo come dei precedenti (il polacco compreso ovviamente).”

    Ma manco per nulla: io ho avuto meno problemi in generale con gli uomini che con le donne, il maschilismo è radicato anche nelle donne a volte anche più che negli uomini.
    E non ho mai avuto problemi particolari in nessun campo specifico con gli uomini, tranne con quelli cialtroni e maleducati, ignoranti e presuntuosi e prepotenti che si incontrano spesso nella vita ( e ne ho incontrato qualcuno) e che ho messo sempre al loro posto.
    Ciò non toglie che non veda la realtà della condizione femminile in Italia e me ne dispiaccia e, se a lei no dispiace, mi piace parlarne perché la ritengo molto penalizzante per il mio paese e sbagliata e vorrei che migliorasse in futuro.
    Con questo non intendo dire che gli uomini non abbiano problemi, anzi, ma le ricordo che tutto nasce dalla mia disapprovazione alle critiche contro uno spot Rai che dice “diversi ma uguali, insieme” e che ho trovato un “piccolo segnale” di, se non altro, consapevolezza dei problemi legati al mondo femminile.
    In quanto ai papi, la sua è una delle tante battutine buttata li per stizza: se non le piacciono fatti suoi ma se vuole insinuare quel termine che ha scritto ieri glielo rimando in busta raccomandata e sigillata (lei sa di che parlo).

    Le auguro di non aver mai bisogno di pregare.

    Buona lettura!

    Rispondi
  23. Signora Gazzato, è difficile replicare commentando la valanga di dati che ha riportato.
    Che possano esistere, in alcuni campi, ancora problemi di trattamento non paritario delle donne è vero.
    Che gli uomini che picchiano o ammazzano le donne siano più delle donne che ammazzano gli uomini è vero.

    Ciò premesso, però, molti dei dati che lei riporta, e che peraltro sono dati medi, non portano necessariamente alle conclusioni che sostiene lei.

    Ne prendo uno tra tutti: le donne guadagnano in media il 5% in meno degli uomini.
    Questo non dice che una donna, facendo esattamente lo stesso lavoro di un uomo, sia pagata il 5% in meno di un uomo, il che sarebbe contro qualsiasi contratto di lavoro.
    Significa che facendo la media – supponiamo – di 1000 donne e 1000 uomini, le donne guadagnano il 5% in meno (che è una differenza minima).

    Questo si può spiegare, per esempio, col fatto che:
    1) le donne sono meno disponibili ad arrotondare con lo straordinario
    2) le donne sono meno disponibili a trasferirsi (il che spesso è un requisito per fare carriera e aumentare la propria retribuzione)
    3) le donne danno mediamente meno importanza al lavoro rispetto agli uomini, perché hanno una rosa più ampia di interessi e motivazioni, il che può comportare meno tensione al miglioramento della posizione lavorativa.

    Molti di questi limiti sono legati al fatto che le donne hanno impegni familiari maggiori rispetto agli uomini, il che è fisiologico (un bambino piccolo ha più bisogno della mamma che del papà).

    Bisognerebbe fare la stessa rilevazione statistica conteggiando solo gli uomini e le donne single.
    Comunque, se la differenza è solo del 5% credo che siamo arrivati al valore fisiologico e non abbia senso puntare a zero.
    R
    a lei neppure i dati bastano, le mie opinioni non contano, i dati lei li rigira come le pare.E le sue valutazioni poi, mi permetta di stendere il classico velo pietoso, ne ho abbastanza,
    Ma ha ragione lei:

    in Italia le donne vivono nel migliore dei mondi possibili, ascolti le donne che lo sostengono (dandole ragione) e vengono pure lodate pubblicamente ed è anche per questo che in Italia va cosi, ma non solo. Parli con loro, troverà molta più soddisfazione. In fondo che ne so io?

    Rispondi
  24. Le rispondo con due aforismi:
    “I dati non parlano mai spontaneamente; per farli parlare bisogna torturarli.”
    “I dati, se li torturi abbastanza, ti diranno quello che ti vuoi sentir dire.”

    Presentare dati grezzi, senza entrare nel merito del perché sono diversi, è una pratica mistificatoria. Le differenze nei dati vanno approfondite e spiegate, se no, portano fuori strada.
    Se per ipotesi facciamo la statistica di quanto guadagnano gli uomini calvi e quelli con i capelli, sicuramente verranno fuori dati diversi, magari anche oltre il 5%. Ma non significa discriminazione ingiustificata.
    R
    Quando opino vuole dati, quando metto i dati, vuole opinioni…mi pare che possiamo anche chiuderla qui, resti pure delle suo opinioni e dei suoi dati.

    Rispondi
  25. Vabbè, non pubblica più commenti ma io qualcosa sulla sua lunga e dettagliata risposta al mio ultimo messaggio la dico ugualmente.
    Prima cosa, dico che pregare non la ritengo cosa utile non credendo in un Dio che stia ad ascoltarci per esaudire le suppliche. E poi quale Dio? Quello cristiano? e gli altri?
    Sul tema donne uomini, dico che non bisogna fare un unico fascio. Ci sono uomini negativi, e anche di spregevoli, ma anche di positivi meritevoli di stima.
    Bisogna valutare caso per caso.
    Quanto alla situazione delle donne ha ancora molte difficoltà, certamente, ma ormai la parità giuridica è raggiunta. I contratti di lavoro non fanno differenze salariali fra i sessi. Però è vero che gli uomini raggiungono posizioni più alte, e quindi più pagate, perché nella carriera si impegnano di più. Le donne invece, per motivi anche validi, sembrano tenerci non così tanto. Questo nella media, poi ci sono le eccezioni.
    C’entra anche la preferenza per certi indirizzi di studio rispetto ad altri. E’ noto che le donne preferiscono quelli umanistici mentre non sono molte, anche se stanno crescendo di numero, quelle che si impegnano in studi tecnici o scientifici.
    Una insegnante di lettere prende meno di una ingegnera. Può non piacere ma è così.
    Rapporti affettivi e personali. I tristi fatti che vedono donne vittime avvengono per più del 90% nelle coppie stabili, con mariti o compagni che siano.
    E’ evidente quindi che quelle donne hanno sbagliato a mettersi con quei tipi.
    Sul piano del costume una donna oggi ha libertà di scelta per la propria vita.
    Un tempo, nel 1946 ad esempio, se non si sposava veniva molto criticata, se aveva figli fuori dal matrimonio poi…, c’era il delitto d’onore e in caso di adulterio la donna poteva finire in carcere, l’uomo no.
    Insomma, di progressi ne abbiamo fatti, non si può negare. Come non si può negare il contributo di molti uomini illuminati a questi mutamenti. Che sarebbero avvenuti anche prima se non ci fosse stato il fascismo, con il suo culto della donna come madre prolifica e adibita solo alla famiglia.
    Ho citato il 1946. Come fa a non riconoscere che era un altro mondo rispetto a oggi?
    Bene, qualcosa ho detto, spero non lo trovi offensivo.

    R.
    no, certo anzi su alcune cose mi trova d’accordo.

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