In questi giorni gira in rete un discorso tenuto nel 1997 da l’allora senatore Joe Biden in merito all’allargamento della Nato alla Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca. L’ho cercato e l’ho visto e riporto di seguito questa sintesi che ne fa il sito Start Magazine:
“Il 18 giugno Biden parla al Consiglio Atlantico degli Stati Uniti e offre il suo sostegno all’allargamento della Nato. Al centro della discussione politica è se ammettere Repubblica Ceca, Ungheria e Polonia. Che infatti entrano nell’alleanza atlantica nel 1999.
Avverte però: l’unica cosa che potrebbe provocare una risposta russa “vigorosa e ostile” sarebbe se la Nato si espandesse fino agli stati baltici. Allora sì. Esclude comunque possa trattarsi di una risposta militare e si dichiara ottimista sulla soluzione. A suo dire anche la Russia alla fine avrebbe visto l’espansione della Nato nel suo interesse, per una questione di sicurezza e stabilità. “Credo che con il tempo, nei prossimi anni, risolveremo. È mia speranza che a breve termine, cioè entro la fine di questo secolo o poco dopo, gli Stati baltici saranno ammessi”.”
E infatti nel 2004 vennero ammessi Estonia, Lituania e Lettonia.
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Oggi, alla luce di quanto accade, qualcuno si chiede se Biden avesse previsto tutto questo e perché vista la sua fosca previsione, non si fosse opposto.
Già, perché? Troppo facile col senno di poi dire che “è colpa di Biden”, ora che dopo 25 anni è diventato presidente degli Usa, ci si può scagliare contro di lui e contro quella sua previsione per dargli addosso e dirgli: ma se lo avevi previsto allora è tutta tua la colpa che non ti sei opposto allora.
Come se lui da solo avesse potuto cambiare la storia. Mi sembra una pretesa assurda. Tutta la responsabilità sulla “profezia” di un uomo solo e Putin quasi scagionato se non giustificato o perlomeno “compreso” nel suo vile attacco sferrato all’Ucraina.
Questa è la guerra di Putin e Putin solo sa il perché l’ha lanciata. I vari esperti di geopolitica possono solo cercare di dare delle risposte che però sono delle considerazioni personali o illazioni, ma solo lui sa perché.
Si da per scontato che gli desse fastidio la Nato alle porte di casa. Può essere. Come si da per scontato che gli desse fastidio la democrazia che sembrava avanzare verso la Russia inesorabilmente. Gli americani sono dei fanatici della democrazia, Putin, chiaramente non lo è. Putin è un dittatore e come tale decide da solo di sfidare il mondo lanciando una guerra contro la vicina Ucraina colpevole di voler essere indipendente da lui.
Colpevole di flirtare col “nemico” americano, soprattutto e anche coi nemici europei che hanno questa fissa per la democrazia.
Democrazia che quando si parla di soldi, di lusso sfrenato e di libertà di diventare straricco sfondato, non dispiace neppure a lui e manco per niente ai suoi quattro o quarantaquattro amici, potenti, definiti in qualsiasi modo che significa però solamente: amico di Putin.
Ma quando democrazia significa dare il “potere al popolo”, non ci sta. Ennò e che caspita. E allora senza chiedere nulla al suo popolo perché lui è un dittatore e un dittatore sa quello che fa e non rende conto a nessuno delle proprie azioni, va e invade militarmente e con massiccio spiegamento di forze un paese libero che però lui considera suo.
E che deve ritornare ad essere suo a costo di scatenare quello che non oso neppure pensare ma che molti in questi giorni evocano.
Lui, da solo, circondato solo dalla sua paura di finire come tutti i dittatori, da prove di forza che non sono altro che la prova della sua enorme debolezza e paura di avere fallito dopo una vita in cui ha solo e sempre creduto di essere un vincitore.
se si cerca la pace, occorre uscire dalla logica perversa del muro contro muro, e per far ciò occorre tenere presente i fatti, in particolare gli ultimi decenni di storia, mettendo da parte le ideologie, e agendo secondo quella che viene chiamata realpolitik. Ecco, allo scopo, alcuni fatti da mettere in chiaro:
Cominciamo col dire che Putin non è un pazzo, né uno psicopatico. Putin è un dittatore che si è macchiato anche di delitti per il potere, capo di una forza militare atomica seconda solo a quella degli USA, e per questo molto pericoloso.
Tuttavia, il dittatore russo, nei ventitré anni di detenzione del potere ha mostrato voglie egemoniche non maggiori dei liberali e democratici States, dove si sono alternati alla presidenza, G.W.Bush, Obama, Trump e Biden
Gli Usa negli ultimi decenni tramite l’espansione delle Nato nei paesi dell’ex Unione Sovietica stanno di fatto accerchiando la Russia. Negli ultimi 21 anni, sono 14 gli ingressi della Nato in Europa, di cui, Polonia, Estonia, Lituania, Lettonia confinanti con la Russia.
Putin sta difendendo i suoi confini dalla ulteriore espansione delle basi Nato in Ucraina, così come Kennedy difese i sui dalla minaccia dei missili che Khrushchev stava per installare a Cuba. Allora il presidente sovietico ebbe il buon senso di desistere.
L’Ucraina e la Russia sono in conflitto da decenni per via dei gruppi etnici russi dentro il territorio ucraino, che in Crimea erano la maggioranza e nel Donbass rappresentano una percentuale cospicua.
Nel 1954, per opera di Khrushchev nativo delle Crimea, questa regione venne improvvidamente tolta alla Federazione Russa e annessa all’Ucraina per festeggiare –ironia della cecità del potere- i 300 anni di amicizia tra Ucraina a Russia. Putin nel 2014 ne rivendicò l’appartenenza alla Russia e la riportò nell’ambito delle Federazione Russa, senza colpo ferire, con l’occupazione militare di forze filorusse e successivo referendum.
Nel Donbass, invece, le minoranze etniche russe sollevatesi, furono oggetto di dura repressione da parte del reparto militare Azov, di stampo neonazista, inquadrato regolarmente nella Guardia Nazionale dell’Ucraina. I dati OSCE parlano, di 14000 morti fra civili e militari nel Donbas in 7 anni.
Questi gli antefatti di cui occorre tenere conto per non ritenere cervellotiche le richieste di Putin che si possono sintetizzare nelle neutralità dell’Ucraina, e nel riconoscimento della Crimea e delle regioni di Donec’k e di Luhans’k, come territori russi. Giuste o no, queste mire dovevano essere tenute in conto dall’Occidente, oggetto di discussione e di decisioni, perché le parti raggiungessero un compromesso, disinnescando il pericolo di una guerra che era facile immaginare sarebbe stata scatenata dal dittatore Russo.
Adesso, promettere tutto l’aiuto umanitario all’Ucraina è doveroso, ma le reiterate recriminazioni di Zelensky contro l’Occidente per il mancato scudo protettivo, che allargherebbe la guerra a livello mondiale con inevitabile escalation verso un conflitto nucleare, sono da rigettare, non solo per la sofferenza sempre crescente del suo popolo già martoriato, ma l’esistenza stessa dell’Europa e direi dell’intero pianeta.
Questa guerra, se non si fermerà, risulterà micidiale per l’Ucraina e comprometterà gli equilibri mondiali con gravi conseguenze per tutta l’Europa e risvolti economici disastrosi. Putin è colpevole, ma all’Occidente spettava fare tutto il possibile per evitarla –e questo non è stato fatto, illudendo invece Zelensky di poter ottenere una facile accoglienza nelle Ue e nelle Nato. Oggi all’Occidente spetta tentare tutte le strade diplomatiche per arrestarla, non soffiando sul fuoco col fornire armi utili solo a prolungare morte e distruzione, o agitando la bandiera dell’ideologia o dell’orgoglio nazionale, ma quella della realpolitik. Una resa alle condizioni di Putin può essere onorevole se fatta per risparmiare ulteriori dolori al proprio popolo.
R
Qui non c’è nessun muro contro muro, c’è piuttosto un invasore assetato di potere e un popolo che si difende.
Ho letto, visto e sentito parecchi esperti ,politologi, che affermano che Putin è ossessionato dalla NATO, lo posso anche capire. Inoltre, da buon russo DOC, è antieuropeo è antidemocratico e prova repulsione per la Libertà. Questa avversione si è fatta ancor più perversa dopo la caduta del famigerato Muro. Allora Putin era un alto funzionario del KGB locale, bruciò tutti i documenti compromettenti e minacciò di sparare con una pistola sulla folla inferocita che cercava di entrarvi. Un vero eroe dei servizi segreti.
La vicenda russo-ucraina mi fa pensare a quelle vicende che accadono in una coppia in crisi e che terminano quasi sempre tragicamente con un femminicidio.
In questa brutta storia Putin appare come l’uomo possessivo, geloso e anche violento dal quale la compagna Ucraina vuole separarsi per rifarsi una vita.
Apriti cielo!!
Ciò non è tollerabile da parte del Putin Russia: ne va del suo prestigio e virilità.
Ragione per cui la donna deve subire ulteriori percosse se non anche la morte a causa della sua “ribellione”.
Niente e nessuno deve intromettersi ché si tratta di una questione familiare… un eventuale intruso rischia di beccarsi una coltellata o un colpo d’arma da fuocoda parte del gelosissimo partner.
La polizia NATO non interviene sebbene abbia ricevuto numerose segnalazioni e denunce contro il “compagno” (stalinista memoria) da parte della disperata donna…
Quando poi ella sarà fatalmente uccisa, è molto probabile che cio’ accada, cosa succederà?
Un po’ di fiori, qualche fiaccolata e l’uomo, forse, in galera?
Mah!
R
certo la similitudine calza e anche bene. Putin è un violentatore più che un compagno deluso. In quanto alla Nato, lei Romolo conosce bene le convenzioni e conosce bene le conseguenze di ogni minima mossa di questo organismo “Nato” per la difesa con regole ben precise, ma che avrebbe implicazioni ancora più disastrose (già il disastro è immane) se non “mantenesse la calma”. E come lei sa, c’è chi non aspetta altro.
Mi rendo perfettamente conto della delicatissima condizione in cui la NATO e, conseguenzialmente, tutti noi ci troviamo, per cui non vorrei sembrare un guerrafondaio o un irresponsabile.
Intervenire con la forza non è il caso: si peggiorerebbero certamente le cose…
E allora? La “donna” Ucraina continua però a ricevere percosse micidiali da parte del suo violento e geloso partner rischiando la morte!!!
Una situazione intricata…
Sembra di rivivere, in un certo qual modo, quegli eventi palesati nei film polizieschi ladddove un pazzo o una banda di balordi tengono in ostaggio, all’ interno di un edificio, inermi cittadini e bambini, minacciando di fare una carneficina se la polizia dovesse intervenire.
Situazione delicatissima gestita, magari, da un eccellente “negoziatore” delle forze dell’ordine che, alle volte, riesce a convincere i criminali a liberare i prigionieri.
A volte, invece, si tenta un disperato blitz da parte dei corpi speciali della polizia che risolvono il caso… seppur con degli inevitabili uccisi.
Mah! Che Dio ci aiuti!!!
A proposito di quelli che “Putin è pazzo”, leggo adesso adesso
“Le manovre di Putin contro gli Usa: accordi con l’India sul petrolio, pagamenti in yuan”
Sorpresa! Il che vorrebbe dire, tra le altre cose liberare la Cina (e il Terzo mondo) dal dominio monopolistico del dollaro… Mica pizza e fichi!
E Putin mica lo puoi appendere come il povero Saddam (che aveva cercato di fare esattamente la stessa cosa accettando pagamenti in euro)….
Adesso sarà interessante scoprire cosa gli USA concederanno alla Cina per limitare (bloccare sarà durissima) questi accordi. Sarà Taiwan a sparire dal mappamondo, sarà Huawei che ritorna tra i “buoni” e fornirà il wifi alla Casa Bianca… O improvvisamente si scoprirà che Zelensky ha fatto qualche cretinata per cui bisogna deporlo?
E noi stupidi a pagare Netflix per vedere le serie di fantapolitica…
R
Io non pago Netflix neanche se mi paghi.
Ma a sproposito di quelli che…ma dici sul serio o celi? Perchè mica si capisce tanto eh…
Concordo totalmente con Alessandro.
Voler semplificare una delle questioni più complicate del dopoguerra, come questa è, significa condannarsi a non capire.
Gli scopi di Putin sono chiari. Li ha dichiarati, e a me sembrano sufficienti e credibili.
Sono 30 anni che la Russia ingoia rospi senza reagire, e questa volta Putin ha voluto dare un segnale forte. Oltre un certo limite non si può andare.
Forse è stato stupido, e la NATO, invece di sciogliersi, si rafforzerà.
Spero che Putin non cada, perché, con ogni probabilità, sarebbe sostituito da uno peggio di lui.
Quanto alla nostra preziosa libertà, che la nostra ospite mette al sommo della scala dei valori, vorrei ricordare alcune cose.
Dopo la caduta di Berlusconi nessun governo è stato formato attraverso le elezioni.
Sono stati nominati del “commissari del Presidente della Repubblica” come Monti e Draghi, oppure dei governi di coalizione deboli e frutto di accordi di palazzo.
Ultimamente ci sono stati i governi gialloverde e giallorosso, che sono stati il tradimento del voto popolare, perché formati, per la prima volta nella storia della nostra repubblica, da partiti che avevano fatto campagna elettorale uno contro l’altro.
Nel periodo del Covid la nostra stessa ospite si è scagliata ripetutamente contro i provvedimenti liberticidi, se non anticostituzionali, dei vari governi.
In questa guerra c’è una censura e un filtraggio selettivo dell’informazione che trova qualcosa di paragonabile solo ai tempi della guerra di Abissinia.
Come facciamo a raccontarci che da noi c’è una libertà effettiva e non solo formale?
Credo che questa strana guerra, che secondo tutti non s’aveva da fare, ma si è fatta, ci debba far riflettere sulle nostre certezze.
Se le cose che accadono ci sembrano assurde e inspiegabili, forse è perché partiamo da certezze che non sono più vere.
R
Luigi sono sempre per la democrazia e la liberta, ora più che mai. So bene, quello che ha elencato lo conosco e ho avuto anche da dire, neppure io sono nata oggi, se scorre l’archivio lo trova, per quello che vale. Ma la sua versione dei fatti sulla guerra di Putin continua a sembrarmi lunare. Fuori dal mondo. Non riesco neppure a leggere certe cose che scrive senza sentire rimescolarmi lo stomaco. Mi sa che mi prendo qualche mese di vacanza- Cosi “semplifichiamo” le cose.
@mariagrazia
https://www.corriere.it/economia/consumi/22_marzo_14/manovre-putin-dollaro-india-petrolio-yuan-0a90b2e6-a3ad-11ec-9af1-c1077f9ccdda.shtml
Se non sei abbonata apri il link in “pagina anonima” e lo leggi lo stesso.
E’ una manovra a dir poco “napoleonica”.
Andrebbe a colpire direttamente e quasi esclusivamente gli USA, che fino ad ora hanno fatto la guerra tramite terzi e fatto pagare le spese agli alleati, e contemporaneamente non è neutralizzabile con un’ invasione (come accadde per l’Iraq) perchè gli USA dovrebbero attaccare contemporaneamente l’ INTERO PIANETA.
Se andasse a termine segnerebbe la fine dell’ impero monocratico USA e il ritorno alle “aree di influenza”, stavolta non più solo due (USA e URSS), che oltretutto non è più vero da anni, ma USA, Russia, Cina + Africa + Sudamerica (se li sono comprati in questi ultimi anni), India+Estremo Oriente e, forse, Europa (quest’ultima potrebbe scegliere tra allearsi con gli USA che pagano meglio ma sono lontani e inaffidabili, e Russia che è più vicina, raggiungibile con i commerci e culturalmente affine). Probabilmente uscirebbero politicamente dal gioco gli Arabi, che devono la loro importanza al petrodollaro ma con mercati in varie valute diventerebbero solo produttori di materia prima esposti alle leggi di mercato.
Chi (uno o gruppo) ha messo in piedi questo film è uno stratega di portata storica (probabilmente Vlad è anche lui un attore ma non il regista).
Ah, l’Ukraina, si diceva…. “Collaterals”, ovviamente.
Sono tempi davvero interessanti….
R
e meno male che “al tempo dei Covid” qualcuno qui mi metteva nella lista di quelli che…”sono tempi interessanti”? mah, fai un po’ tu.
@mariagrazia
I tempi SONO interessanti.
Poi sono anche terribili, tragici, mortali, eccetera, ne faremmo a meno volentieri e quant’altro, ma come le eruzioni, gli uragani e i terremoti ci danno una lezione quantomeno di umiltà – se sapessimo vedere e ascoltare.
Una poesia contro la guerra, di Jaques Prévert nelle traduzione di Gian Domenico Giagni
R
Bella.
Ma sono ancora tempi di Covid. Se ne parla meno, ovviamente, ma non è scomparso. E’ diminuita la sua diffusione grazie ai vaccini e alle altre misure ma illudersi che non ci sia più niente è eccessivo
E poi se adesso arrivano tanti ucraini non vaccinati e magari infetti la situazione è da tenere sotto controllo
R
“infetti”? già gli manca solo di essere anche “infetti…non se ne parla perché è meglio non parlarne, la guerra, in questo caso, purtroppo, casca a fagiolo.
Non una sola parola per gli italiani discriminati ancora oggi, tutto dimenticato.
Ma quali italiani discriminati! Fortunati, piuttosto, dato che hanno avuto un governo che ha saputo agire e provvedere, nonostante la zavorra dei novax.
Mentre in Ucraina la vaccinazione è stata in percentuali basse e quindi, piaccia o no dirlo, adesso possono venire e tornare a diffondere il virus su larga scala.
R
ah si? Con tutti i nopass e i vaccini siamo a 70mila contagi al giorno e i novax non possono ancora entrare neppure in posta e neppure dove possono entrare i cani e qunque come si spiegano? Questa fiaba, Facchin, ormai non se la bene più neppure lei.
E la fiaba che è meglio non fare vaccini non la bevono neanche i bambini di tre anni.
E chi vuole stare a rischio infezione meglio stia alla larga dagli altri.
R
Facchin, con lei è inutile rispondere, gira sempre le questioni come meglio le torna. Ma lo fa consapevolmente, cioè in malafede.
e poi rilegga quello che scrive almeno, forse intendeva “chi non vuole stare” etc etc.? ma l’ansia di contraddire è tanta che risulta persino illogico.
@mariagrazia
A dire il vero la frase “E chi vuole stare a rischio infezione meglio stia alla larga dagli altri” non è illogica, anzi è piuttosto lineare
“Chi non si vuole proteggere e vuole vivere in un contesto di gente che come lui non si protegge. aumentando i rischi di infettare e di infettarsi, è meglio….” eccetera.
Ci sta.
In ogni caso, adesso finiscono tutti gli obblighi, i costituzionalisti intrecceranno caròle nelle strade e i no-pass bruceranno certificati come un tempo le femministe bruciavano reggiseni (prova a farlo adesso con un Victoria’s Secret, con quel che costano….)
A ottobre-novembre prossimo ne riparliamo (non è gufare, farà lo stesso anche il raffreddore)
Intendevo proprio che chi vuole stare a rischio infezione, non vaccinandosi, è meglio si tenga alla larga dagli altri. Non posso farlo io vaccinato, dato che non so cosa abbia fatto o meno chi mi viene vicino.
R
lo fa già chi etc etc, non la fa chi si crede “immune” e per questo salgono i contagi e non da ora ma mò.
Ma che bella messinscena allo stadio con i russi che sventolano bandiere e l’uomo, quello che non è pazzo, attenzione, ma lucidissimo e determinato, che parla della sua operazione speciale: cioè il mondo alla rovescia.
Pare tutta una grossa montatura, una scena del film di Chaplin Il grande dittatore, oppure la sfilata dei carri armati di Mussolini, un deja.vu inquietante e inquinante che sa tanto di costruito a tavolino con gli effetti speciali.
Dice che perseguirà fino alla fine i suoi obiettivi. Ma quali, quelli che racconta o quelli che ha in testa? Nella sua lucidissima testa che ragiona e che è stata “provocata” da quel dormiglione soporifero di Biden che voleva allargarsi troppo e gli ha fatto salire la Mosca al naso.
Naso di russo, zigomo slavo, occhio sveglio, allerta sto.
Bene bene, siamo a un buon punto: le trattative vanno avanti, ma lui deve perseguire i suoi obiettivi.
C’è solo da sperare che i suoi obiettivi perseguano lui.
La visione dello stadio di Putin ci fa capire quanto siano invece scarsi i nostri di dittatori, quelli che ci chiudono in casa violando i sacri dogmi della Costituzione. I vari Draghi, Conti, Speranze… dilettanti allo sbaraglio!
R
beh beh, non li sottovaluti però…ne hanno combinate abbastanza, certo per lei saranno bazzecole ma si comincia anche con le bazzecole a volte. Intanto paghiamo e meno male che dovevamo uscire dalla povertà, mi sa che ci entriamo alla grande. Paghiamo sempre noi, per tutto anche dopo le strombazzate del PRRR.
Ma tanto sappiamo che molti italiani per i dittatori hanno una certa propensione. Questi sono davvero dilettanti al confronto…
Guardate questi video e ditemi secondo voi se questa distruzione si sarebbe potuta fermare solo dicendo al Putin: ok, non entriamo nella Nato, ok, ti diamo tutto quello che vuoi, siamo stai miopi, non ti avevamo capito, non abbiamo mai riconosciuto quanto sei onesto, buono, ragionevole, affidabile e non ci siamo arresi subito alla tua buona volontà…
https://www.theguardian.com/world/2022/mar/19/after-the-victory-ruined-city-of-okhtyrka-clings-to-hope-of-brighter-future
Ormai credo che nessuna Merkel potrebbe fermare questo individuo, solo una donna potrebbe e non sta in terra.
E nel frattempo ecco che “La7” dà la zampata e riesce ad accaparrarsi i diritti in esclusiva per l’Italia per la serie del momento!! Quale serie? «Servant of the People», la serie tv ideata, scritta, diretta e interpretata nientepopòdimeno che da Volodymyr Zelensky attuale presidente dell’Ucraina.
La serie composta da 51 episodi complessivi, prodotta da Kvartal 95, «Servant of the People» (titolo originale “Sluha Narodju”) è stata trasmessa per tre stagioni tra il 2015 e il 2019 dalla rete “Ucraina 1+1” all’epoca era uno degli attori satirici più influenti e noti del paese.
Insomma tutto il mondo è paese: anche l’Ucraina è nelle mani di un attore comico!
Nella serie, Zelensky è un comune cittadino, un insegnante di storia del Liceo, che viene inaspettatamente eletto Presidente (carramba, che sorpresa!) in seguito alla diffusione e al successo virale di un suo video che denuncia la corruzione nel Paese. Oltre che in Ucraina, è stata distribuita nella Federazione Russa, in Bielorussia, Georgia, Armenia, Moldavia, Kazakistan, Polonia, Lituania, Estonia e negli Stati Uniti d’America, dove è da poco disponibile su Netflix.
E se fosse tutta una lucida e mirata strategia di marketing per lanciare questa serie tv! Meditate, gente, meditate!!
R
Grillo avrebbe preso il primo aereo per la Papuasia e lo avrebbe messo in conto a noi. Noti che gli italiani lo hanno votato in massa. E poi credo che Zelensky meriti rispetto: un uomo coraggioso, altri se ne sarebbe andati a gambe levate, abbiamo molti esempi.
In quanto alla battuta finale, mi dispiace, decisamente infelice e l’infelicità non ci manca in di questi tempi.
@mariagrazia
…è stata “provocata” da quel dormiglione soporifero di Biden che voleva allargarsi troppo”..
No.
L’allargamento della NATO verso Est è cominciato con Bush padre ed è andata avanti negli anni, sostenuto in egual misura da tre presidenti repubblicani e tre democratici, incluso San Barak Obama con l’orto alla Casa Bianca.
Vista a vivaci colori invece che con fumose parole la storia diventa quantomeno imbarazzante
https://ilcomizio.it/wp-content/uploads/2022/02/Nato-1998-2022.jpeg
Immagina di invertire le date e che si stia allargando a OVEST la Russia – ti faccio un disegnino fantascientifico.
R
meglio di no, va. E in quanto all’allargamento, mi pare che il russo si stia allargando abbastanza e le bombe, rammento è lui che le sgancia.
Non ho verificato, ma sono quasi sicuro che nel processo di allargamento della NATO verso est non si sia ferito alcun bambino.
R
se non capisco male e non equivoco, pare anche a me.
Era solo una mappa invertita destra/sinistra. Scomoda, ma innocua.
Mammamia che timidezza… ma l’hai guardata, o ti faceva paura il link?
R
si.