Nero di seppia

Casini chi? Ah quello? Si, sarebbe la soluzione condivisa che tanti si aspettano: ha il nome che rappresenta in pieno il mood del paese.

Siamo nei casini da un pezzo, ora se lo mettono su quella poltrona sarebbe ufficiale: l’Italia rischia che nel mondo si dica: “ah allora li hanno riaperti”?

La battuta lo so è fin troppo facile, i miei 4 lettori saranno indignati.

In fondo Casini è sempre stato una figura di spicco nel panorama politico nazionale e c’è da sempre. Da quando aveva capelli nerissimi nero di seppia e militava appena adolescente nella DC ad oggi, mai c’è stato un momento in cui l’Italia abbia pensato di poter fare a meno di Casini.

Casini è la Politica italiana, i due sono c…e camicia (bianca).

Casini sarebbe perfetto: istituzionale fino al midollo, piace ai grandi ed ai piccini…forse i Cinquestelle sarebbero gli unici a dire che gli sembrerebbe di stare a Ballarò, ma poi, sappiamo che hanno ingoiato ben altri rospi, in fondo Casini sarebbe un rospetto digeribile con un colpetto…di tosse.

Lassù sul Colle a prendere i freschi, Casini ci starebbe da papa. Casini e Draghi farebbero una coppia perfetta, meglio di Lemmon e Matthau.

Ma si, in fondo perché no? Casini è quello che ci vuole, tanto uno più, uno meno, ai casini ci siamo abituati da un pezzo sarebbe in totale armonia col paese attuale e reale.

14 commenti su “Nero di seppia”

  1. Un elemento importante è che è stato uno stimato presidente della Camera e conosce bene l’ambiente parlamentare, le regole, le procedure e la Costituzione.

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  2. Lo spoglio delle prime due sedute, ha messo in evidenza quanti dei grillini siano rimasti fedeli alla loro prima veste di duri e puri: quella quarantina di elettori che votano Maddalena, ex magistrato, aniteuropeista, antiliberalista, antiglobalista, insomma anti tutto quello che gli altri colleghi hanno abbracciato.

    Intanto vengono bocciati dal centro-sinistra la terna proposta dalle destre, Nordio, Moratti e Pera.
    Letta dichiara: chiodiamocu in una stanza, pane e acqua fino a soluzione condivisa.
    Bruciati gli outsider si profila Draghi al Quirinale, e domani si discuterà di chi deve guidare (si fa per dire) il governo.
    Sbaglierò? Forse si, ma forse no.

    R
    che manicomio!

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  3. Il fatto è che non ci sono partiti solidi che sappiano fare trattative e indirizzare i propri parlamentari. Il caos deriva da questo.
    R
    ah beh, si certo, di “solido” mi pare che ultimamente ci sia davvero poco. Se non quello che non posso dire.

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  4. Casini? No, no, non credo ce ne sia bisogno, perché già ci siamo. Basta veder cosa sta succedendo in questi primi tre giorni di “corsa”(manco fossero cavalli) verso il Colle.
    Alla prima giornata, dopo la faticaccia delle chiame, vince scheda bianca, non idonea ovviamente a salire al colle, il resto è un esercizio a chi la spara più grossa. Frattanto dietro le quinte, una fiumana di consultazione e una ridda di supposizioni: Salvini incontra Draghi, cosa si diranno? Avranno parlato del caro benzina? Letta in fibrillazione si consulta con le sinistre, non cavano un ragno dal buco, si auspicano un nome di “alto profilo” e “ampia condivisione”, ma il nome Letta lo tiene per sé, chi sarà? Corre voce perfino di un consulto tra Draghi e il Cavaliere… insomma sembra l’apoteosi del libero mercato.
    Alla seconda giornata, i nomi di alto profilo e non divisivi delle destra -Nordio, Moratti, Pera- tutte persone encomiabili, dice Letta, vendono però bocciati: ma insomma, l’ipocrisia ha un limite. Altro niet del segretario PD e sua presa di posizione, ora parlo io, eccheccavolo: “Chiudiamoci in clausura a pane e acqua finché non salterà dal cilindro il nome di altissima levatura e di ampissima condivisione”. Campa cavallo.
    Terza giornata, idem con patate: vince bianca e si profila Mattarella, ma il Presidente uscente s’è già sfilata la giacchetta per non subire tirate, difficile fargliela nuovamente indossare.
    Restano “alto profilo” e “ampia condivisione”, due formule magiche che sembrano indicare due contenitori vuoti e segnare un limite invalicabile. Eppure la formula giusta è a portata di mano, la sa Draghi, è semplicissima: “No Colle, no party”. Vedrete che metterebbe d’accordo tutti.

    R
    Draghi si è bruciato quando si è fatto da solo l’endorsment e lo ha capito, persino l’Economist che lo aveva incornato un mese fa ora fa marcia indietro e dice che sarebbe un disastro lasciare il governo…non siamo padroni neppure della nostra casa ormai…

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  5. I giornali di altri Paesi dicono la loro sul nostro allo stesso modo che noi commentiamo quello che succede altrove. Qual è il problema? Chi ci impedisce cosa?
    R
    si spieghi che cosa vuole dire?

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  6. La nebbia all’ irto colle confusionando sale e sotto al Quirinale l’ urna biancheggia ancor…..
    Insomma a parte la mia vena poetica vorrei proporre (potendo) 3 candidati per la Presidenza della Repubblica .Il primo Carlo D’Inghilterra che pare si sia proposto visto che Regina non molla e poi sarebbe un modo per tornare alle origini visto che Il Colle era la sede dei Re di Roma. Il secondo la nostra regina Orietta Berti ,più Istituzionale di lei…e per ultimo la de-istituzionale Drusilla forever per una nuova integrazione di questo frammentato Paese …Ps effetti di una attesa snervante almeno per me

    R
    bentornata Carmela, si beh in effetti mancava solo Paperon De Paperoni…però l’attesa è snervante davvero e gli effetti sono comprensibili.
    Si dessero ‘na smossa…

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  7. Si sta compiendo l’ennesima presa in giro del “popolo sovrano” che forse dovrà per la prima volta avere una donna Presidente della Repubblica e però non ne sarei affatto contenta. Non mi piace soprattutto che si sia fatta tutta ‘sta manfrina per poi eleggere una donna che ha sicuramente i numeri ma che si può dire sia la versione femminile di Berlusconi.
    La sua fede berlusconiana la sta portando alla più alta carica dello stato.
    Eccola la personalità “condivisa” frutto di un compromesso evidente tra fazioni opposte e litigiose e che hanno puntato sull’unico “cavallo che potesse in qualche modo mettere tutti d’accordo senza creare troppe frizioni e permettere a Draghi di rimanere imbullonato ad un governo che deve arrivare alla fine della legislatura a tutti i costi per volontà non certo del popolo ma di chi dovrebbe rappresentarlo ed invece arriva persino all’ipocrisia di votare una donna pur di mantenere lo status quo.

    Contrordine, non avevo visto bene…per fortuna non ce l’ha fatta!

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  8. Chi ha esercitato la funzione di presidente della Camera o del Senato è da sempre un candidato presentabile.
    Sono passati da quella carica Leone, Pertini, Cossiga, Napolitano, e forse me ne sfugge qualcuno.
    Considerando che Forza Italia, al momento, è appena a destra del centro, ci poteva stare.
    Forse non aveva le capacità e la statura (politica) adeguate.
    Se vogliamo eleggere per la prima volta un presidente donna, bisogna che sia una donna ……con gli attributi! (scusate l’ossimoro!)

    R
    si come no? Una che
    sarebbe stata benissimo a Draghi e meglio ancora Berlusconi. grazie, se si deve fare una donna si faccia chi veramente se lo merita senza buttare li nomi a caso o candidature di comodo o comodino.

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  9. Ora “ci vuole una donna”, ma non una donna “in quanto” donna ma una donna che ci tolga le castagne dal fuoco, siccome non abbiamo uomini “condivisibili” chiamiamo in soccorso una donna ma non in quanto donna ma in quanto c’è bisogno di una crocerossina. Vediamo cosa avranno il coraggio di inventarsi dopo Cesellati e Belloni, forse Fornero?
    Oppure Conte ha la sua carta segreta?
    La sua fidanzata?

    Tra I nomi della Rosa del centrodestra non dovrebbe mancare una donna donna non in quanto donna come Iva Zanicchi. Un ottimo “alto profilo” senza alcun dubbio, almeno come le canta lei non ce n’è.

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  10. Quinta e sesta seduta, bruciata pure Casellati e mandato allo sbaraglio Mattarella, niente quorum per entrambi
    Ohibò, qui ci vogliono i pompieri.
    Ma la triade Salvini, Letta e Conte, non si ferma, ed ecco, sta per essere sacrificata al rogo un’altra donna, “Ma -dice Salvini- una donna in gamba, non un Presidente donna in quanto donna”. Notare come sono calati i requisiti, non più di “alto profilo” e di “larghissima condivisione”, ma una donna “in gamba”. Ritorna il nome della Belloni, la capa dei Servizi Segreti. Che male c’è? Putin non viene dal KGB?

    R.
    La cosa sta iniziando a diventare ridicola.

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  11. Voglio dire che se l’Economist o altri esprimono pareri sulle vicende italiane non c’è niente di criticabile. Allo stesso modo a stampa italiana dice la sua sulle vicende britanniche e di altri Paesi. Nessun problema.

    R
    il problema è che la stampa straniera influisce sull’Italia mentre viceversa no.

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