Non esiste ancora un vaccino contro l’avidità e l’arroganza e la stupidità, ma credo che se esistesse verrebbe completamente ignorato. Avidità e arroganza oltre che stupidità, che hanno permesso in questi ultimi decenni che i cambiamenti climatici dovuti alle emissioni di polveri sottili ed altri elementi inquinanti emessi in larga quantità a livello mondiale da industrie e traffico incontrollato, provocassero fenomeni atmosferici avversi e di sempre maggiore intensità. Aggravati dall’avidità e dalla stupidità di chi ha sfruttato e sfrutta ettari su ettari di foresta che ha o avrebbe il compito di depurare, almeno in parte, l’aria mefitica che respiriamo ormai da troppo tempo e che causa malattie di ogni tipo.
Questo “vaccino” non esiste né mai ci sarà perché l’avidità e l’arroganza e stupidità sono “qualità” dell’uomo che spesso si vanta di possedere soprattutto quando nega che siano proprio queste ad aver provocato il disastro che sta distruggendo il pianeta.
Le allluvioni di questi giorni in Sicilia ne sono solo una delle ultime evidenti prove. Il maltempo c’è sempre stato ma a questi livelli sempre più esteso e catastrofico con eventi metereologici sempre più violenti, lo riscontriamo purtroppo solo di recente e gli esperti ci dicono ormai da anni che aumenteranno e che dovremo farci l’abitudine e ce lo ripetono ormai da troppo tempo.
Io non ci riesco a fare l’abitudine a questo scempio intollerabile che va avanti ormai da decenni perché lo sfruttamento delle risorse del pianeta va ad arricchire pochi e sfruttare molti e poi le “ricadute” di tutto questo le vediamo e tocchiamo con mano quando succedono disastri come quello che si è abbattuto in questi giorni sulla Sicilia e sui siciliani ai quali esprimo la mia solidarietà.
Ma nessuno si salva e gli eventi estremi si susseguono purtroppo dovunque in Italia e altrove. Ma in Italia con un territorio reso sempre più fragile anche dalla speculazione edilizia, non siamo messi bene per nulla e tutte le promesse di “transizioni ecologiche” e di cure del territorio fin qui fatte dal governo (come da tanti governi che lo hanno preceduto) sono, per ora, ancora solo promesse, specchietti per allodole che vanno ancora al seggio elettorale a votare.
Purtroppo, specie in via d’estinzione anche loro e non si vede nessun “arcobaleno” all’orizzonte.
Però, c’è in abbondanza chi, supponente e arrogante, deride la coraggiosa Greta Thunberg e bolla i suoi sostenitori come Gretini. È chiaro che Lei da sola può solo fare un’eroica lotta quasi solo verbale, ma è veramente ammirevole. Questo detto da un Gretino come me. Avanti, c’è posto…
Quello che sta succedendo a Catania ha dell’incredibile, da tre gironi piove a dirotto, in quasi tutta la Sicia, ma Catania è ai piedi dell’Etna e raccogli tutte le acque che i terreni dell’hinterland non riescono più ad assorbite. Le strade sono dei torrenti in piena che trascinano le auto, le piazze dei laghi, e l’acqua si riversa al mare. Ma anche da sud, dalla piana di Catania, il Simeto e i suoi affluenti, il Dittaino, il Gornalunga e altri torrenti, sono straripati, la zona industriale è un lago, lo Ionio in tempesta. Tre persone sono morte annegate nei paesi etnei.
E ancora non è finita.
R.
speriamo invece che finisca presto è davvero una tragedia e credo che abbia anche colto molti comuni e anche le città, sostanzialmente, impreparati.
Qui a Catania c’è un clima surreale: siamo in attesa, non dell’aecobaleno (magari questo verrà dopo) ma dell’uragano.
Un uragano Mediterraneo chiamato Medcane che sta vorticano sullo Ionio e sta lambendo la Sicilia orientale.
I meteorologhi prevedono che si scateni nella notte per continuare domani. Be’ quasi ci siamo, come andrà a finire, lo saprò presto.
Sembra che Medicane (MEDIterranean hurriCANE) o Apollo che dir si voglia si stia allontanando dalla Sicilia dopo aver scaricato la sua furia, prima a Catania e nel catanese, poi ad Augusta, a Siracusa e in tutto il siracusano e nel ragusano.
Nelle sola Catania sono stati scaricati in 48 ore 265 mm di pioggia, pari a un terzo delle precipitazioni complessive annue che mediamente insistono su questo territorio.
Passata è la tempesta, ora si conteranno i danni, prima ancora di udire augelli far festa, poi dimenticheremo tutto, compresa la carenza di infrastrutture, fino alla prossima tornata.
Chissà se nel G20 che si sta tenendo a Roma se ne parlerà in vista anche del prossimo importante evento internazionale sui cambiamenti climatici, ovvero la COP26, che inizierà il prossimo primo novembre.
R.
si ma intanto la Cina, maggiore inquinatore se ne sta al coperto. Parleranno si tanto come al solito. Ma poi concluderanno che cosa?
Il fatto è che molti, anche persone qualificate, si divertono a fare i negazionisti, tanto per il gusto di stare fuori dal coro.
Ricordo il prof. Carlo Rubbia che, invitato inspiegabilmente al senato a parlare dei cambiamenti climatici (perché abbiano invitato un fisico nucleare invece di un meteorologo resta un mistero) affermò che la temperatura media sta scendendo. Una balla vergognosa.
Purtroppo, molti affermano che le piogge torrenziali, le trombe d’aria, e gli altri fenomeni estremi ci sono sempre stati.
E prendono invariabilmente ad esempio l’alluvione del ’66.
In subordine, dicono che dipende dalla variazione dell’inclinazione dell’asse terrestre, dalle variazioni dell’attività del sole, e da altre cause non gestibili.
E che si tratta di fenomeni ciclici come il riscaldamento del 6000 avanti Cristo quando si poteva navigare sull’Artico, o il mini riscaldamento che si è avuto nel medio evo.
Fatto è che gli abitanti del Pianeta erano 978 milioni nel 1800, e nel 1900 erano saliti solo a 1.650 milioni, mentre ora stiamo viaggiando verso gli 8 miliardi.
E, nel 1800, si illuminavano le strade con lampade a olio di balena o olio di oliva di scarto.
L’uso massiccio di comsbutibili e il consumo massiccio di energia elettrica sono cominciati a metà del 1.900.
Possibile che questo non influisca sul clima???
R.
lo chiede a me?