Ancora molte manifestazioni pacifiche in tutta Italia contro il green pass. Ieri a Roma e a Milano erano in migliaia i dimostranti pacifici.
Un cartello diceva “il senso critico non è una malattia”.
Lo stanno per far passare per malattia e la cosa è veramente paradossale in una democrazia. E anche “no allo stato di emergenza”.
E si, anche no, basta perdinci. Stato di emergenza? Ma se in giro c’è una folla pazza, una follia collettiva che sembra aver preso tutti dai bambini agli anziani e anche molto anziani.
Una “smania di vita” che si confronta sulla strada, sui marciapiedi invasi dai tavolini dei locali pubblici sempre affollati oltre il limite anche quello della decenza. Si perché i pedoni (soprattutto quelli scanati) devono camminare in mezzo alla strada e finire sotto alle auto impazzite. Il traffico aumentato all’inverosimile, ovunque ti giri auto e Suv e monopattini e altre diavolerie a motore e no.
Ci vuole la mascherina ma per i gas di scarico arrivati alle stelle (in senso letterale). Altro che cambiamenti climatici. Qui ci stiamo asfissiando. Ma al governo che fanno per questo?
Questa si è la vera emergenza: la maleducazione e l’arroganza di chi pretende di possedere il mondo e sporcarlo e inquinarlo e sfruttarlo ai propri fini e poi però va in giro a dire che quel cinque per cento residuo che è refrattario ad un vaccino sperimentale, è pericoloso e contagioso.
Ma per piacere!
E’ più “contagiosa la m…dei cani lasciata ormai ovunque, per non parlare della pipì che i padroni gli permettono di fare ovunque anche sui tuoi piedi se non ti sposti anche dentro i bar…tanto, piccolini poveri pittbull… che male ti fanno?
Il senso critico non è una malattia ma è salute mentale e non esiste differenza tra cittadini se non quella che intercorre tra gli incivili cialtroni, maleducati che corrono in bici sui marciapiedi, fanno defecare i cani sui tuoi piedi o ti ammazzano sulle strisce pedonali e quanto (troppo) altro e chi invece rispetta le regole del vivere civile e della Democrazia.
E anche una bella differenza.
Quasi al raggiungimento del target della campagna vaccinale, ecco che il governo ha la pensata del green pass obbligatorio nei posti di lavoro. Se la prende con i no green pass, quando dovrebbe affrettarsi alla campagna del terzo vaccino, visto che dopo sei mesi l’efficacia del vaccino va scemando. Ma il green pass ha validità 12 mesi, quando si dice la coerenza.
Intanto sta innescando una spaccatura sociale che non si sa dove andrà a parare, visto che si preannuncia la peggiore tassa che si possa immaginare, l’aumento dei costi dell’energia che si trascinerà l’aumento delle merci di consumo.
Ma Draghi pensa a imporre la sua linea dura, sordo alle già flebili voci che si sollevano dal Parlamento (ora è sotto tiro quota 100) e alle più robuste proteste delle minoranza discriminata dei no vax.
R.
Flebili voci, dici bene, io direi voci afone. Gente che viene profumatamente pagata ogni mese per fare lo yes man (o woman). Parlamento chiuso col lucchetto oppure si firma quello che viene messo sotto al naso un quarto d’ora prima tanto siamo in emergenza continua.
Draghi agisce da monarca al di la del bene e del male, la sua “opera” è decantata dalla maggioranza degli italiani anche se, pare, il suo gradimento sia sceso di tre punti.
Si succedono le manifestazioni e ovviamente anche gli incidenti che vengono però molto reclamizzati dalla stampa mentre le stesse vengono piuttosto sottaciute o quasi ignorate. Episodi, ad esempio, di intolleranza o liti con gionalisti o medici che, si racconta, vengano “aggrediti” dai manifestanti in diversi modi si leggono a lettere cubitali.
Certo, la violenza è da bandire, sempre, ma questo è l’esito di una norma che più retriva ed inutile non poteva essere e che sta portando disordine nel paese e non se ne sentiva il bisogno.
Chi sta al governo in questo momento ha la responsabilità degli atti sconsiderati che potrebbero accadere quando gli animi sono accesi dalle discussioni; la conseguenza di una imposizione sui lavoratori che non può rientrare nella costituzione che dice chiaramente no alle discriminazioni.
E intanto tutto aumenta anche le tasse e nessuno mi farà mai credere che il green pass non serva anche allo scopo di distrarci da questo.
I no vax che scendono in piazza sono violenti come tutti i fanatici. Quelli che non scendono in piazza sono semplicemente degli sprovveduti.
R
questa è una sua idea che rispetto ma che non condivido. La sua è una presa di posizione, a mio parere, fortemente ideologica.
Invece a mio parere fortemente ideologica è l’opposizione ai vaccini.
R
che in Italia non esiste se non nello 0,001 per cento. Quanta presunzione nella nuova elite dei vaccinati italiani e quanta supponenza ed arroganza, hanno “salvato” l’Italia da soli, si sono “sacrificati da soli, gli altri sono dei “cretinetti, egoisti e irresponsabili” alla meglio, salvo una buona parte di persone vaccinate ma intelligenti e democratiche che capiscono che questo è il classico atteggiameto profondamente classista che esce dai pori degli italiani che non hanno capito che siamo “tutti italiani” anche chi paga per tutti ma ha la coscienza del diritto di ad essere critico e di decidere anche di non vaccinarsi ma non per questo permettere di essere trattatato da cittadino di serie B e discriminato come se fosse un traditore della patria. Infatti l’obbligo vaccinale non c’è e mai ci sarà perchè anticostituzionale. Vedremo se un giorno anche gli intelligentoni vaccinati e presuntuosi lo capiranno.
X Gazzato: la Costituzione prevede che il Governo possa prendere tutte le misure necessarie ove bisognasse tutelare la salute pubblica. Documentarsi sulle cose prima di spararle grosse è sempre cosa raccomandabile e giusta. Così come è raccomandabile l’uso di virgole e punti nel caso di periodi troppo lunghi. Altrimenti, per leggerli, ci vogliono i polmoni di Maiorca.
R
passava di qui per caso? Nostalgia dei periodi senza punti e virgole? Certo il governo ha il diritto di prendere le misure necessarie anzi il dovere, ma queste non devono essere né vessatorie né discriminatorie dei cittadini che sono tutti uguali di fronte alla malattia come alla legge e vanno rispettate le idee diverse e contemporaneamente la possibilità di vaccinarsi da adulti se lo si ritiene necessario o di non farlo se si ritiene di non farlo. Infatti il vaccino non è obbligatorio. Ed è dovere di un buon governo non spargere zizzania tra cittadini per ottenere i propri scopi che, nella stragrande maggioranza dei casi, esulano dalla “tutela della salute pubblica”.
Ma cos’è…quel “signore” non ha aperto?
avete visto con che faccia Speranza torna a dirci che finita le festa ritornano a salire i contagi e ci vuole la terza dose?
Quando l’anno scorso d’estate i contagi erano persino inferiori e dopo tutta la propaganda sui vaccini ora a bocce ferme siamo ritornati nel pieno dell’incubo con 80 e passa per cento di inoculati con doppia dose e alcuni con la terza?
Ma si può? Altro che immunità di gregge, so io di che gregge parlavano.
Per fortuna (sua) che ha la mascherina ben calcata anche sugli occhi perché lui lo sa che anche la sua immuntà sta sper scadere se non è scaduta di già e che fra un po’ gli scade anche quella parlamentare se ci arriva, ma addavenì…la fine di questa legislatura diciamo cosi …sfortunata, perché allora qualche pettine al nodo dovrà pur arrivare…
C’è un algoritmo studiato da un gruppo di volontari statunitensi per calcolare il rischio di contagiarsi col covid in varie situazioni da specificare. Ognuno può facilmente calcolarlo.
Ho fatto un esempio, sotto le seguenti condizioni
Negozio alimentare con circolazione di aria filtrata come potrebbe essere un supermercato
Numero si persone entro un raggio di 5 metri: 10
Distanza media 1 m
Durata 1 ora
Maschera propria tipo KN95
Maschera degli altri tipo chirurgico
Volume sonoro normale
Per un vaccinato a ciclo completo con Pfizer, il rischio è di 3,5 microCovid per volta
(1 microcovid pari a un milionesimo di probabilità di contrarre il covid)
Per un non vaccinato il rischio è di 21 microCovid per volta, ossia un rischio 6 volte maggiore.
Si ritiene un ragionevole standard di sicurezza 10.000 microcovid in un anno.
Supponendo di andare al supermercato 2 volte la settimana in un anno si avrebbe una probabilità di contrarre il covid, pari a:
21 microCovid x 2 volte la settimana x 52 settimane l’anno = 2184 milionesimi in un anno, ossia circa il 2 per mille.
https://www.focus.it/scienza/salute/calcolatore-rischio-contagio-da-covid
cliccare su microCovid Project
X Sig. Alessandro : Nell’ultimo secolo , l’umanità non ha mai vissuto una pandemia come il Covid ( né AIDS, né Ebola, né aviaria, etc.). Di fronte a questo mostro sconosciuto e sanguinario ( gli Stati Uniti hanno avuto più morti di Covid che in tutte le guerre combattute, noi dobbiamo contare ben 130.000 morti tra diretti ed indotti) la comunità scientifica ed i governi di tutto il mondo hanno dovuto lavorare febbrilmente per arrestarlo e possibilmente debellarlo. In una circostanza simile, é inevitabile procedere per tentativi, commettere errori, cambiare rotta, ritentare. La scoperta e messa a punto del vaccino é stata la soluzione. Va da sé che vanno mantenute le misure precauzionali, ma é stato il vaccino il fattore vincente. Il Green Pass non é un provvedimento sanitario, ma é la certificazione dell’avvenuta vaccinazione. L’Italia l’ha adottato perché siamo un popolo difficile ed ignorante, ma non siamo soli : in Francia vige per tutti i lavoratori a contatto del pubblico, l’Austria sta meditando il lockdown per i non vaccinati ( e lì se ne intendono! Mauthasen é a pochi chilometri da Linz), l’UK sta meditando la chiusura dopo i folli “liberi tutti”, la Bulgaria é un lazzaretto, come peraltro la Romania. Da noi, che ci piaccia o meno, siamo ritornati ad una quasi normalità e sarebbe criminale, per ignoranza, stupidità od ideologia , ritornare all’inferno. Non si può ragionare con il bilancino del farmacista, ci vuole il piccone del minatore. Lasciamo agli ideologi perditempo le elucubrazioni su algoritmi ed altri profonde speculazioni filosofiche. Ricordiamoci dii Don Ferrante che, contestando la peste, morì, come ci dice il Manzoni, ” prendendosela con le stelle”. Io preferisco vivere e lavorare.
R.
Già, in molti ragionano come un piccone da minatore (o peggio) ecco perché siamo messi cosi.
E’ ovvio che i vaccini sono scudo contro i virus. Quindi chi li fa mostra buon senso personale e senso civico comune. Chi non li vuole o è antiscientifico o prende a pretesto discorsi inconsistenti sulla libertà personale violata, sulla Costituzione, e altre storielle simili.
In realtà si tratta solo di sciocco egocentrismo anarcoide senza senso.
R.
se lo dice lei…uno che definisce le norme costituzionali “storielle”, la democrazia può dormire sonni agitati.
La vicenda del vaccino Astrazeneca è istruttivo nel farci capire come non bisogna fidarsi ad occhi chiusi di certi virologhi anche illustri, di certi enti preposti al controllo e della opinione dominante che non accetta osservazioni e critiche.
Mi riferisco in particolare al servizio di Report andato in onda pochi giorni fa su Rai3, ripreso dal giornale Libero.
In breve, Astrazeneca, prodotto in Inghilterra e autorizzato un mese prima del via libera dell’EMA, ha cominciato a mostrare ben presto conseguenze negative, in particolare casi di trombosi, sui soggetti che l’avevano avuto somministrato.
A marzo, un militare di 43anni, Stefano Paternò, muore dopo essere stato vaccinato con Astrazeneca. in seguito a ciò l’immunologo tedesco Greinacher solleva dubbi che il vettore adenovirale, presente nel vaccino, possa provocare trombosi.
Ma l’Ema ribadisce la validità del vaccino, mentre i media divulgano l’idea di una fatalità e il sospetto di una montatura dovuta al conflitto di interessi tra i tedeschi produttori di Pfizer e gli inglesi produttori di Astazeneca.
Tuttavia in seguito ad altre segnalazioni negative il Ministero fissa delle condizioni di uso, evidentemente prese a capocchia, perché si rivelano errate e produrranno effetti fatali: prima consiglia l’uso del vaccino per gli under 55, poi rettifica in under 65. Infine il 7 aprile lo raccomanda -tutto all’opposto- agli over 60.
Tuttavia il CTS il 12 maggio estende incredibilmente l’uso di Astrzeneca a tutti gli over 18! L’appiglio è un’analisi dell’EMA da cui risulta che l’incidenza delle trombosi è di 1,1 su centomila prime dosi. Ma questo dato era relativo alla popolazione over 60, mentre tra i giovani il rischio di trombosi mortale era il doppio.
In base a tale decisione il generale Figliuolo lancia gli open day per chiunque sia maggiorenne. Così il 25 maggio, dopo una somministrazione di Astrazeneca muore la diciottenne Camilla Canepa.
Solo l’11 giugno diventa vincolante la prescrizione del vaccino per gli over 60, e il vaccino stesso viene bloccato.
Ecco, cosa succede a fidarsi ciecamente dell’autorità costituita.
Facchin
la pianti li, ho capito il suo pensiero è fin troppo chiaro, la smetta di insultare questo blog. Chiaro?
Oltre l’80 per cento di vaccinati con doppia dose, in Italia. Figliolo dice che non basta, serve vaccinare il 90 per cento. E oltre,forse il 200 per cento.
Inoltre ormai tutti gli esperti sono concordi sul fatto che il vaccino non garantisce l’immunità, e non sanno neppure dire in che percentuale la garantisca…la giustificazione è che il virus muta…già, come se prima non lo sapessero.
Ora, pare, i contagi siano in aumento come l’anno scorso di questi tempi, quindi, dovessero aumentare (nauralmente speriamo proprio di no) quell’80 per cento di italiani vaccinati non sono un numero sufficiente, come ci avevavo spiegato per fermare il virus e allora?
Ancora emergenza e ancora green pass…fin che la barca va.
Io non mollo mai la mascherina e me ne sto ben distanziata ma chi non può farlo ed è persino trivaccinato potrebbe trovare che qualche cosa non torna.
Chissà che cos’è?
X MG Gazzato : eppure non è difficile da capire. Ad un disastro come il Covid non è facile trovare una soluzione certa e definitiva, almeno oggi. Il mondo intero sta faticosamente cercando di contrastarlo. Se tutte le intelligenze del mondo vanno per tentativi e se in tutti i paesi ci sono alti e bassi vuol dire che è una faccenda complicata. Anche un bambino capirebbe che la svolta l’hanno data i vaccini e che il green pass non ha effetto sanitario ma solo di pressione perchè si vaccini il maggior numero di persone. Ed è applicato in Italia perchè siamo un popolo di furbetti ignoranti e per farci fare le cose funziona solo il sistema dei calci in culo Ci vorrà una terza dose? Forse ce ne vorrà una quarta od una quinta. E allora? Ma pensate che qualche potere occulto nasconda la soluzione al problema per disegni supremi innominabili? Il sarcasmo suo e di quelli come lei è patetico.
R.
il suo invece è ridicolo e irrispettoso delle regole democratiche, lei è sicuramente diversamente democratico, si evince bene dai suoi post e poi che “siamo un popolo di furbetti ignoranti”…beh, direi che può parlare per sé se le piace definirsi tale, io non mi ci sento affatto e conosco molti italiani che non lo sono, ma in generale mi sento sempre meno italiana e distante anni luce dai “furbetti ignoranti” come lei li definisce.
E i “calci in culo” si usavano (e anche peggio) in epoche non troppe remote delle quali molti sentono la nostalgia anche senza averli vissuti.
Penso che bisognerebbe discutere sul merito, invece di appioppare etichette, che, lo sappiamo tutti, di solito non si attagliano bene e sono delle evidenti forzature.
In questo blog non ci sono fascisti né nostalgici; non ci sono comunisti, non ci sono complottisti ottusi, non ci sono no vax né black block, né frequentatori di “Centri sociali”.
Se frequentiamo questo luogo – e ringrazio la signora Gazzato dei suoi sforzi per mantenerlo attivo e frequentabile – è perché abbiamo voglia di confrontarci, di capire meglio le cose ascoltando gli argomenti degli altri, di aumentare la nostra consapevolezza sulle cose.
A questo proposito, voglio rendere onore alla nostra padrona di casa, che, nonostante io non la pensi quasi mai come lei, mi ha invitato a rientrare; forse – immagino – perché apprezza il contraddittorio.
E’ verissimo che l’epidemia è stata gestita male. Il fatto che la Cina, che inizialmente era il Paese più colpito, ora stia meglio di noi, è la prova evidente che da noi si poteva fare meglio.
E allora? Forse i nostri errori sono dipesi proprio dal fatto che da noi c’è troppa democrazia, e, a forza di ascoltare tutti, alla fine, invece di legare l’asino come vuole il padrone, si lega il padrone come vuole l’asino.
R.
troppa democrazia? “l’asino” legato dal padrone è un’ottima metafora per la nostra “troppa democrazia”, della serie: chi pecora si fa, lupo la mangia.