Ma insomma povero Gianrusso mi fa un po’ di pena. Chissà quanto si è studiato la parte sul prosecco da recitare al Parlamento europeo via skype ma senza video perché non sa come farlo funzionare (o else something like that), ma lo aveva preparato in italiano.
E ci aveva messo buzzo buono. Magari lo aveva scritto qualche suo amico veneto, veronese o rovigotto. Ma no, niente da fare. Non lo può leggere in italiano se non si vede il labiale.
Una coincidenza che ha del misterioso e anche del metafisico.
Dicevo, povero Gianrusso.
Ma come si poteva pretendere da lui che traducesse in simultanea quella lode al prosecco?
Al massimo poteva bersene un goccio per conto suo, ma tradurre in inglese quella pappardella, cosi su due cuscini, era davvero un impresa titanica.
E lui non è proprio un titano.
Sfortuna? Sarà, però avrebbe potuto improvvisare, che ne so? Dire che the prosecco is good, anzi, very good.
Like Renzi e il suo pessimo inglese. Non si fa intimorire lui
Ma, concediamo a Gianrusso che una faccia di rovere stagionato come quella del senatore non si trova tutti i giorni, neppure a Bruxelles.
Mese: Ottobre 2021
Tullio e Giuseppe uccisi per errore
Il sacro Pil
Gli italiani si stanno dimostrando diversamente democratici.
Quella che definirei la maggioranza degli italiani che ora critica chi critica le opere del governo in materia di Covid e si “permette di esporsi al “ridicolo” manifestando contro una norma sacrosanta: il sacro green pass che permette di far andare il nostro Pil alle stelle dalle stalle dove era finito. Fra questi, tanti, ma decisamente non tutti, ma tanti si.
Sapientoni e saputoni che però si stanno dimostrando “peggioranza” in quanto molto diversamente deocratici, spesso manifestano ire funeste e sentimenti di odio verso chi ha deciso di non vaccinarsi.
Una sparuta minoranza di “incoscienti” che girano per il paese come degli untori moderni e che organizzano strampalate proteste contro uno strumento di vita che deve permettere all’Italia di rinascere “più bella e più splendente che pria…bene, bravo, bis…”
E però molti dei manifestanti sono vaccinati.
Eh già, poveracci, non sanno quello che dicono e soprattutto quesllo che fanno e si vede bene anche qui, nel mio piccolo, spariti tutti perché la “sparuta minoranza ” si aggrega anche qui, su questo minimo blog che “non sa quello che dice”.
Tuti professori dunque, tutti esperti di virologia e infettivologia oltre che costituzione e democrazia e che esperti!
Da premio Nobel.
Eppure i vaccinati non dovrebbero temere quella sparuta minoranza di cretinetti (come li definiscono in generale i più) sono vaccinati o anche tri vaccinati, che cosa temono?
Temono di essere contagiati da quel 5%? e allora a che serve essere vaccinati se poi il vaccino non garantisce la copertura contro il virus? Dobbiamo essere vaccinati al 100% come dice il generale. O anche al Superbonus 110?
Ah, bravo, bella scoperta! Tutti vaccinati come i gatti di notte e vedrete che risulteremo tutti bigi!
E se poi non fosse cosi? Poniamo che quel 3 / 5 per cento di “cretinetti” finalmente si decida e si vaccini…e se poi i contagi aumentano ancora (come stanno facendo con ben l’86%)?
A chi darete la colpa? Su chi sfogherete i vostri sentimenti di odio repressi sublimati?
Contro chi non si è vaccinato prima? Faremo la “schedatura” di chi si è vaccinato più tardi? Di chi ha “colpevolmente” cincischiato?
Statevene pure lontani da questo blog, attenzione perché qui ci tengo ala democrazia e alla costituzione alla libertà di espressione e alla verità. Soprattutto a non …essere presa per quel posto.
Ma già per questo avete (io non mi sento più italiana da questo momento) un governo composto da partiti di ogni genere anche quelli dell'”onestà, onestà, onestà” e che ora, pare (ma va?) dico pare, abbiamo avuto finanziamenti (illeciti) dal Venezuela. pare chi ci sia di mezzo un certo “El pollo”.
Beh non serve andare in Venezuela per quelli, di polli qui da noi ne abbiamo allevamenti intensivi e non abbiamo paura di polli stranieri, (virgola), i nostrani sono all’altezza di ogni situazione ed emergenza sanitaria e no.
In attesa dell’arcobaleno
Non esiste ancora un vaccino contro l’avidità e l’arroganza e la stupidità, ma credo che se esistesse verrebbe completamente ignorato. Avidità e arroganza oltre che stupidità, che hanno permesso in questi ultimi decenni che i cambiamenti climatici dovuti alle emissioni di polveri sottili ed altri elementi inquinanti emessi in larga quantità a livello mondiale da industrie e traffico incontrollato, provocassero fenomeni atmosferici avversi e di sempre maggiore intensità. Aggravati dall’avidità e dalla stupidità di chi ha sfruttato e sfrutta ettari su ettari di foresta che ha o avrebbe il compito di depurare, almeno in parte, l’aria mefitica che respiriamo ormai da troppo tempo e che causa malattie di ogni tipo.
Questo “vaccino” non esiste né mai ci sarà perché l’avidità e l’arroganza e stupidità sono “qualità” dell’uomo che spesso si vanta di possedere soprattutto quando nega che siano proprio queste ad aver provocato il disastro che sta distruggendo il pianeta.
Le allluvioni di questi giorni in Sicilia ne sono solo una delle ultime evidenti prove. Il maltempo c’è sempre stato ma a questi livelli sempre più esteso e catastrofico con eventi metereologici sempre più violenti, lo riscontriamo purtroppo solo di recente e gli esperti ci dicono ormai da anni che aumenteranno e che dovremo farci l’abitudine e ce lo ripetono ormai da troppo tempo.
Io non ci riesco a fare l’abitudine a questo scempio intollerabile che va avanti ormai da decenni perché lo sfruttamento delle risorse del pianeta va ad arricchire pochi e sfruttare molti e poi le “ricadute” di tutto questo le vediamo e tocchiamo con mano quando succedono disastri come quello che si è abbattuto in questi giorni sulla Sicilia e sui siciliani ai quali esprimo la mia solidarietà.
Ma nessuno si salva e gli eventi estremi si susseguono purtroppo dovunque in Italia e altrove. Ma in Italia con un territorio reso sempre più fragile anche dalla speculazione edilizia, non siamo messi bene per nulla e tutte le promesse di “transizioni ecologiche” e di cure del territorio fin qui fatte dal governo (come da tanti governi che lo hanno preceduto) sono, per ora, ancora solo promesse, specchietti per allodole che vanno ancora al seggio elettorale a votare.
Purtroppo, specie in via d’estinzione anche loro e non si vede nessun “arcobaleno” all’orizzonte.
Una bella differenza
Ancora molte manifestazioni pacifiche in tutta Italia contro il green pass. Ieri a Roma e a Milano erano in migliaia i dimostranti pacifici.
Un cartello diceva “il senso critico non è una malattia”.
Lo stanno per far passare per malattia e la cosa è veramente paradossale in una democrazia. E anche “no allo stato di emergenza”.
E si, anche no, basta perdinci. Stato di emergenza? Ma se in giro c’è una folla pazza, una follia collettiva che sembra aver preso tutti dai bambini agli anziani e anche molto anziani.
Una “smania di vita” che si confronta sulla strada, sui marciapiedi invasi dai tavolini dei locali pubblici sempre affollati oltre il limite anche quello della decenza. Si perché i pedoni (soprattutto quelli scanati) devono camminare in mezzo alla strada e finire sotto alle auto impazzite. Il traffico aumentato all’inverosimile, ovunque ti giri auto e Suv e monopattini e altre diavolerie a motore e no.
Ci vuole la mascherina ma per i gas di scarico arrivati alle stelle (in senso letterale). Altro che cambiamenti climatici. Qui ci stiamo asfissiando. Ma al governo che fanno per questo?
Questa si è la vera emergenza: la maleducazione e l’arroganza di chi pretende di possedere il mondo e sporcarlo e inquinarlo e sfruttarlo ai propri fini e poi però va in giro a dire che quel cinque per cento residuo che è refrattario ad un vaccino sperimentale, è pericoloso e contagioso.
Ma per piacere!
E’ più “contagiosa la m…dei cani lasciata ormai ovunque, per non parlare della pipì che i padroni gli permettono di fare ovunque anche sui tuoi piedi se non ti sposti anche dentro i bar…tanto, piccolini poveri pittbull… che male ti fanno?
Il senso critico non è una malattia ma è salute mentale e non esiste differenza tra cittadini se non quella che intercorre tra gli incivili cialtroni, maleducati che corrono in bici sui marciapiedi, fanno defecare i cani sui tuoi piedi o ti ammazzano sulle strisce pedonali e quanto (troppo) altro e chi invece rispetta le regole del vivere civile e della Democrazia.
E anche una bella differenza.
Che tipo
Un incavolatissimo Salvini alla riunione coi suoi sembra avere detto che Meloni vada a “rompere i coglioni” alle sinistre e faccia si opposizione ma non a lui o al centrodestra. Perdinci!
Si esprime cosi il nostro e non mi meraviglia affatto è il tipo. Sparlaccia e vitupera a manetta, ci scommetto. Non gli va benissimo. Draghi, beh diciamo che lo sfanc…? Sempre per usare il gergo che il nostro leader leghista usa abitualmente?
Pare che gli sia stata carpita in malafede (ma come si fa?) e pubblicata su un giornale ben noto che non cito, la seguente frase:
“Ovvio che noi abbiamo un centrodestra di governo e un centrodestra di opposizione, però c’è modo e modo di stare all’opposizione, si può concordare una quota comprensibile di rotture di coglioni dall’opposizione che però vada a minare il campo del PD e dei 5 Stelle, non sia fatta scientemente, come è accaduto negli ultimi mesi, per mettere in difficoltà la Lega e il centrodestra.”
Che sia “ovvio” il centrodestra di opposizione e di governo a me non pare. Mi parrebbe più giusto che stesse o di qui o di la. Ma già cosi va il mondo in Italia. Noi siamo italiani perbacco mica lapponi (con tutto il rispetto) abbiamo sangue caliente nelle vene che va dal centro alla periferia passando per parchi e giardini per riprendersi una boccata di ossigeno.
Salvini però sei sboccato. E che caspita!
Ma come si permette di dire che la signora Giorgia Meloni, unica superstite oppositrice al governo (altro che lui leghista duro e impuro) “rompe i coglioni”?
Ma si dice, si dice, delle donne in particolare, si dice. Lo so, per certo e sicuro, sono donna anch’io eh.
Si dice e si stradice. Ora però, signori e signore che Giorgia Meloni possa stare a volte, diciamo un po’ di traverso al leader leghista ci sta. Ma come? Donna e già cosi in alto nei consensi degli italiani disaffezionati della politica? Vuoi vedere che lei ha le carte in regola per fare il prossimo premier? Ma no, ma va, macché, ma quando mai?
L’Italia che va cosi a destra? Ma quando si è mai visto? Si, vedere si è visto, ma oggi…ma andiamo via. E poi col centrosinistra cosi in ripresa …si sente Letta che fa Bruumm Bruumm e scalda i motori (col cerino).
Cosi pensa tra sè e i suoi amici il leghista “moderato” smodato nei modi ma sempre a modino quando si presenta davanti alle “autorità”, in pubblico è una cosa, ma fuori da li è davvero spubblicato.
Ha perso la democrazia
In queste elezioni non ha vinto nessuno: hanno perso tutti. Perché la democrazia richiede un’ampia partecipazione che non c’è stata. Chi non votato ha mille ragioni più una di non andare a votare, ma cosi facendo si distrugge anche l’ultimo barlume di democrazia rimasta dopo la ventata di dpcm e decreti e leggi votate senza l’apporto del Parlamento a seguito dell’emergenza infinita.
Ed è grazie a questa che si sta instauranndo la dittatura democratica di quell’elite che viaggia in auto blu e che crede di avere il mondo in mano. Non ha vinto nessuno, non la sinistra e manco la destra e nemmeno chi non è andato a votare ha vinto qualcosa perché ha solo impedito alla democrazia di parlare per voce dei cittadini. La dittatura democratica li ha zittiti e molti di loro ne vanno anche fieri.
Non ha vinto la sinistra in quella sua ridicola manifestazione contro il “fascismo” che non c’è, contro “tutti i totalitarismi” che in Italia sono rappresentati dalla corruzione, l’evasione, la malavita, l’ingiustizia sociale sempre più marcata, il poltronismo della politica, la burocrazia kafkiana, la mancanza endemica di lavoro, l’incapacità o peggio l’inettitudine di tutti i governi di fornire al paese quello che è scritto sulla prima norma della nostra Costituzione: lavoro per tutti.
E Landini ha perso una grande occasione quando ha parlato dal palco, sabato scorso: quella di schierarsi con i lavoratori che chiedono lavoro ed equità sociale ed ha perso l’occasione per dire che la distruzione della sede del maggior sindacato italiano avrebbe potuto essere evitata se la Polizia non avesse scortato quattro fanatici e gli avesse permesso quello scempio. Ed ha perso anche l’occasione per tacere, fare un minuto di silenzio per tutte le morti bianche che ci sono costantemente in Italia e per le quali neppure la Cgil ha fatto nulla in tutti questi anni.
La maggior forza sindacale ha perso una grande occasione e non ne avrà un’altra per dimostrare di tenere al suo vero mandato, quello che dovrebbe fare e non fa ormai da troppo tempo: difendere i lavoratori e battersi per i loro diritti.
E a Trieste la democrazia ha subito un altro colpo mortale: la polizia che lancia fumogeni e usa gli idranti e manganella gente inerme, seduta a terra, non violenta: queste azioni rappresentano in pieno lo stato italiano: disumano coi deboli e debole con i gradassi che detengono da soli, in pochi la riccheza della nazione.
Una nazione povera di valori, annichilita dal peso dei morti che si sarebbero potuti evitare con misure efficaci e tempestive e soprattutto annichilita da una classe dirigente povera di spirito e di valori, egoista e determinata a mantenere il più a lungo possibile lo status quo, l’attuale impoverimento del paese in ogni aspetto, soggiogato da una dittatura democratica sempre più feroce e miope.
Non ha vinto nessuno…o meglio ha perso ancora una volta la democrazia e il paese tutto!
Pare…
Oggi il PD e il M5S (ormai c…e camicia rossa), scendono in piazza per protestare contro se stessi.
In teoria dovrebbero scagliarsi contro tutti i totalitarismi e protestare contro l’assalto alla Cgil di sabato scorso da parte di estremisti violenti.
In realtà vanno a manifestare contro il governo (sic) nel quale siedono comodi e contenti perché il Viminale dove siede comoda, ma non troppo contenta Lamorgese non ha saputo arginare la violenza degli estremisti.
Anzi, pare che la polizia li abbia addirittura scortati verso la sede principale del sindacato a Roma. Pare li abbiano scortati e quando si sono accomodati all’interno, lasciati compiere le azioni che sappiamo.
Non se n’era accorti che erano violenti? Ma come? se il capintesta lo diceva da giorni su Istagram che era sua intenzione assaltare il massimo sindacato italiano reo di essere “servo dei padroni”?
Vista corta? Memoria altrettanto?.
Giorgia Meloni parla di “strategia della tensione”.
Dove ho già sentito questa frase? Ah si, ma ero piccola, beh insomma ragazza ecco e me ne ricordo bene, non un ricordo felice.
Ma no, io non ci credo. Giorgia Meloni fa l’opposizione e siccome è anche l’unica opposizione, può dire ciò che vuole, con quella bocca. E guai se non ci fosse almeno lei ad opporsi a questo governo di miele e zucchero e cannella, tanto gentile e tanto onesto, e pare, il più amato dagli italiani.
Pare.
E’ tutto un giochino politico del: io dico, tu contraddici, io protesto, tu contesti, ma poi, alla fine si ritrovano tutti abbracciati in un afflato fraterno per il bene della nostra tanto amata penisola.
Ma il nostro amato Draghi pare abbia gli incubi da greenpass e pare lo abbia “scaricato” nella pattumiera. Non ce l’ha insomma e non lo vuole avere.
Tanto a lui chi glielo deve chiedere? Passa e spassa ormai dove e come gli pare, ha il passepartout e oggi qui, domani li, lui ormai vive cosi.
In attesa di sedere sulla poltrona più ambita. E’ scritto nelle stelle e lui è uno con tutte stelle nella vita.
Una figura meschina
Sono solidale con tutti i lavoratori che in questo momento stanno manifestando contro il Green Pass.
A Trieste i portuali si stanno comportando bene e le manifestazioni sono pacifiche e chiedono al governo di ripensare a questo dispositivo.
Si tratta principalmente di una sorta di “ricatto” che il governo ha esteso a tutti i lavoratori e che ora che è entrato in vigore sta creando notevoli problemi organizzativi e una tensione palpabile nel paese a causa delle tante manifestazioni e scioperi che si susseguono. Non ne sentiamo il bisogno.
Continuare a sostenere che il Green pass è una difesa contro il virus e che tutti devono mostrarlo per ovviare alla possibilità di aumentare i contagi, suona falso some una moneta da dieci euro.
Ora più che mai: Il GP non ha dato la spinta che il governo pensava avrebbe dato alla campagna vaccinale, ma ormai in l’Italia la percentuale dei vaccinati si approssima al 90%.
Quindi Draghi dovrebbe “scendere in piazza” e scendere a patti coi lavoratori che sono il fulcro della vita economica del paese per evitare che si verifichino blocchi alla consegna e alla movimentazione delle merci che creerebbero disagi e perdite per miliardi.
Già questo sta avvenendo e non credo sia una buona politica fare orecchie da mercante da parte di un governo che poggia la propria azione sulla crescita economica del paese dopo la pandemia.
Un braccio di ferro che ormai avrebbe bisogno degli spinaci di Popeye perché ho l’impressione che Draghi e il governo con lui non sia in grado di reggere il “braccio forte” di chi protesta. La figura che ci sta facendo è a dir poco meschina.
Domande impertinenti
Enrico Letta da Lucia Annunziata a “In mezz’ora dice che bisogna fare “prevenzione”, cioè stare molto più attenti a quello che succederà nei prossimi giorni durante le manifestazioni pacifiche dentro le quali si annidano violenti.
Ma, mi chiedo, come mai non si è fatta già?
E’ possibile che i nostri servizi non avessero sentore di quello che è successo a Roma, cioè l’assalto da parte di gruppi di estremisti alle sede centrale della CGIL?
E’ una domanda pertinente? Oppure è la “fatalità” delle cose?
L’assalto alla “diligenza” o alla “dirigenza” non era stato previsto e erano tutti che dormivano da piedi, sperando o sonnecchiando sbadati che tutto sarebbe andato per il meglio e che un gruppetto di “svitati” nopass fossero del tutto innocui e che nessuna infiltrazione di violenti estremisti si sarebbe potuta verificare anche con esiti disastrosi?
Lo trovo, davvero, difficile da credere.
E se fosse davvero così lo trovo persino peggio.
Mi domando al Viminale cosa facciano.
Lo so che non avrò risposta e allora cerco di darmela da sola.
Questo momento è per nostro paese estremamente delicato.
Siamo nel semestre bianco, il Parlamento è praticamente azzerato, la lunga fase preparatoria all’uscita dalla pandemia ha escerbato gli animi, le disuguaglianze e le ingiustizie sono aumentate, troppi errori sono stati fatti dai vari governi e anche dall’attuale. Troppi decreti e troppe imposizioni a volte insensate e persino controproducenti.
Quale momento migliore per instaurare nel paese una sorta di “controdemocrazia “che sembra andare nella direzione di aiutare i cittadini ma, in realtà è funzionale al potere?
Molto ma molto pericoloso.
Chi c’è a vigilare che il nostro sistema democratico venga supportato in tutto e per tutto da chi è preposto a farlo?
Cioè, chi controlla i controllori e cosa aspetta a “svegliarsi”?