Non ho visto tracce di retorica nel primo discorso del presidente Biden in occasione del 4 luglio.
L’ho osservato bene: la postura, i gesti, lo sguardo, a volte, dicono più delle parole. Mi è piaciuto, da italiana ed europea il suo atteggiamento: semplice, cordiale quasi dimesso.
Nelle parole ho apprezzato quel riferimento ad “emergere dalle tenebre” dopo il lungo periodo della pandemia e anche l’accenno al fatto che non è finita ma che ora ci sono i mezzi per combatterla. E anche il riferimento alle tante vittime: commosso, sincero.
“Non li dimenticheremo”, ha detto e poi ha ringraziato tutto il personale sanitario e quanti si sono prodigati fino al sacrificio in questi lunghi mesi in cui il virus ha imperversato.
E chi potrebbe dire che ha parlato male quando ha ricordato i valori su cui si basa la democrazia americana: libertà, uguaglianza, pari opportunità, solidarietà?…chiunque si riconosca in questi, non può che condividerli, ovunque nel mondo.
E poi l’accento su quel “noi siamo gli Stati Uniti d’America”, sottolineando il termine “uniti” e la frase che “solo uniti si vincono le sfide”.
Come altro avrebbe potuto raccogliere intorno a sé un paese che esce con le ossa rotte dalla pandemia (come il resto del mondo) in altro modo che riaffermare quei principi e quei valori che stanno alla base di tutte le democrazie?
Si può anche non amare o addirittura odiare l’America (e alcuni o molti lo fanno), ma non si può, almeno a mio parere, non riconoscere la signorilità e l’understatement di questo presidente americano a confronto col precedente e non si può non vedere come, pur nelle sue enormi contraddizioni, l’America guidata da questo signore stia prendendo una direzione più conforme ai valori universali di pace e di collaborazione fra i popoli e di condivisione di problemi comuni quali l’immigrazione e la lotta al surriscaldamento globale.
Ma forse dipende solo da punti di vista. E so bene che ce ne sono molti e diversificati. Ciò non toglie che a me Joe Biden, in questo discorso, sia piaciuto. L’ho trovato profondamente umano.
E credo che sia una tra le migliori qualità di ogni “uomo”, americano e anche no.
Gli Stati Uniti sono una grande Nazione e la maggiore potenza industriale, economica e militare, e come tale, anche per fare da contraltare ad altre potenze mondiali, sono stati impegnati, e lo sono tuttora, anche se in misura minore, in ogni parte del mondo, nel bene e nel male, democratici o repubblicani che siano i detentori del potere politico.
Non se ne può parlare con semplificazioni, scaricando tutto addosso all’imperialismo americano, con questo criterio semplificativo non ci sarebbero presidenti che si salvino, a cominciare da Truman (e in questo caso sono d’accordo) che ordinò di sganciare le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki.
Con ciò non giustifico le guerre, perfino le guerre giuste” si macchiano di azioni infami, ma la storia ci racconta che le guerre ci sono, e ancora la pace universale è da venire.
In merito all’articolo, se certi modi di porgersi hanno il loro valore, Biden rifugge da quegli atteggiamenti istrioneschi di Trump, non è molto, ma è già qualcosa. O dobbiamo ricordare quelli del nostro Duce?
Biden ha una lunga esperienza politica, dal senato fino alla vicepresidenza. Sempre dalla parte progressista dei democratici anche se non di quelle estremiste. Quindi sa cosa dire e come dirlo. Almeno sul piano interno. Qualche dubbio è venuto per le prime mosse in politica estera, troppo aggressive, stile esportazione della democrazia. e a suo modo America first. Più diplomazia sarebbe auspicabile.
Però, purtroppo, Biden a parte, che è solo l’ultimo dei Presidenti USA, nella famosa Dichiarazione d’indipendenza del 4 luglio 1776, si dice che tutti gli uomini sono creati uguali. Gli schiavi neri e i nativi americani che cosa erano? E che cosa sono ancora? Washington ed altri Padri fondatori degli USA possedevano migliaia di schiavi.
Gli schiavi neri e i nativi americani sono ancora schiavi? Ma per piacere… A parte che i nativi non sono mai stati schiavi.
Risposta
ci sarebbe molto da dire, ma lei Facchin si deve rivolgere a chi ha proposto il tema. Facendo il nome.