Perché non dovremmo permettere a Sergio Mattarella di lasciare il Quirinale? Ne ha tutto il diritto. Un presidente che è riuscito a sopravvivere e attraversare indenne gli ultimi sette anni della storia italiana, ha senza dubbio ragione di sentirsi stanco. Come ha lui stesso affermato.
Io dire, esausto. Sfinito. Credo che davvero non si possa chiedergli di più. Come ha esercitato il suo ruolo lo giudicherà la Storia , io penso che aveva il diritto di prendere le decisioni che ha preso anche se non tutte sono state sempre condivise dal paese.
Ormai e andata cosi. E sappiamo come è andata. Ora abbiamo il problema dei problemi: chi mettere al suo posto a breve?
Ci sono in giro dei nomi che però, come spesso succede, sono fatti solo per passatempo o per distrarre il popolo dalle vere intenzioni dei partiti politici che hanno le loro mire, chi più e chi più.
“S’ode a destra uno squillo di tromba” o anche più di uno, da sinistra risponde un trombone, o anche più di uno.
E allora? Che si fa? Si chiede a Mattarella di restare fino a che Draghi si libera dal suo attuale impegno e ci sistema per i prossimi trent’anni, oppure si interrompe la sua azione che va liscia come l’olio per mandarlo al Quirinale (sempre che accetti) e si rimpasta di nuovo il governo?
Anche perché sembrerebbe proprio che l’Italia non possa fare a meno di Mario Draghi e forse qualcuno potrebbe anche proporgli di svolgere entrambi i ruoli contemporaneamente.
Tutto molto surreale.
Primo perché il presidente in carica non ne può più e si vede, secondo perché Draghi, almeno per ora, sta bene dove sta.
E allora?
Beh, non saprei, non ho soluzioni né nomi da proporre, ovviamente Ma stamattina ho sentito uno scorcio di una trasmissione televisiva dove un noto giornalista diceva di aver sentito fare un certo nome che lui giudicava impressionante e persino angosciante, a suo dire.
E mi sono chiesta: di chi starà parlando?
Mah, però però…forse uno ci sarebbe è un po’ stagionato, non si sente tanto bene, ha superato indenne gravi problemi di salute ed ora è in convalescenza sotto stretta osservanza del suo medico privato…ma con le cure amorevoli della sua nuova fidanzata, le moine di Dudù o chi per lui, la calda atmosfera della sua villona superaccessoriata, magari, con un po’ di sforzo ce la potrebbe fare.
Di chi parlo? Ma dai che l’avete capito. Impressionante vero? Ma non impossibile.
E se sarà lui il prossimo presidente della Repubblica sapete che vi dico? Negli ultimi anni la politica (e forse non solo) ci ha sorpreso, deluso, a volte schifato persino, cosi tanto, che siamo ormai rotti a molte esperienze, questa non sarebbe, forse, alla fine, meno devastante di altre.
O no? Oh…no!
Chissà, forse è arrivato il momento di una svolta costituzionale, una Repubblica semipresidenziale alla francese, Presidente delle Repubblica scelto a suffragio universale e Primo Ministro dal lui nominato. Nelle more dell’approvazione della nuova Costituzione, Mario Draghi potrebbe fare il Presidente delle Repubblica ad Interim.
In quanto all’ipotesi ventilata da “un noto giornalista”, sarebbe l’emblema che questa nostra gloriosa costituzione è alla frutta per mancanza di materia prima.
Vedremo, chi vivrà, vedrà.
Draghi ha la data di scadenza come lo stracchino. Appena sistemato il piano di spesa di quei 3 spiccioli che dovrebbero arrivare, finirà anche lui nel secchio dell’umido. Figuriamoci se le parti politiche che da mesi furoreggiano nei sondaggi continueranno a lasciare il potere a Draghi potendolo avere personalmente. Non parlo solo di Salvini e Meloni, ma anche di Letta che crede di essere sceso in terra, richiamato dal Divino Celeste, per donare alle genti le nuove tavole dei comandamenti LGBT-ONG. Poi c’è anche Conte, che si era abituato ad avere la poltrona sotto il deretano, ed è convinto di riuscire a riunire di nuovo tutte le 5 stelle, magari chiamandole ad una ad una, se solo gli dessero la misteriosa lista Rousseau con i nomi degli iscritti. Sempre siano mai esistiti.
Insomma, qui non ci si annoia mai.
Dubito che Silvio verrà mai eletto a Presidente della Repubblica. Anche se finalmente potremo ascoltare il discorso di fine anno senza prendere sonno ascoltando le sue barzellette. Draghi ormai è bruciato come un ciclista che scatta in fuga al terzo Km e viene risucchiato dal gruppo al quinto. Io temo Prodi. Soprattutto per il discorso del 31 dicembre, ovviamente.
Ecco, qui invece ci si annoia eccome!
Risposta
Silvio che racconta ancora barzellette al discorso di fine anno? Potrebbe essere un incubo che si realizza. Ormai siamo abituati a tutto.
Prodi? Lui dice di aver già dato, anzi di aver già preso…abbastanza 101 pugnalate.
Chi resta? Bersani? Spero proprio di no per lui. Però voce corre che potrebbe andarci Casini, ecco, sarebbe l’uomo giusto, solo uno con un nome cosi…più adeguato ai tempi non potrebbe essere. Dalema no, ormai la pesca d’altura assorbe tutto il suo tempo libero, per fare il presidente dovrebbe almeno di tanto in tanto mettere i piedi a terra.
Ma davvero c’è chi ha fatto il nome? Quel nome? Un bel coraggio ci vuole. Ma poi, pensandoci proprio bene bene, in fondo, si, qualche bagatella di processo, un paio di condanne (o una), ha fatto ridere Merkel e Macron…e poi ne ha combinate peggio di Francia in Carlo, ma alla fine non rimane che turarsi un poco il naso e fare buon gioco a cattivo viso…mah, forse ho fatto un po’ di confusion, beh s’è capito no?
Ma non ditelo ancora a Travaglio è capace di restarci malissimo.
Risposta
ma no, cioè ma si, si capisce tutto benissimo, mi hai fatto venire in mente una canzone molto carina:
Ma possibile che in questa girandola di nomi non ci sia un nome di donna?
Ma dico, come siamo ridotti?
Eppure, scorrendo le 100 donne di successo italiane secondo Forbes, qualche nome potrebbe uscire:
https://initalia.virgilio.it/donne-italiane-di-successo-2020-forbes-36643
Ne cito dieci a caso:
Denise Archiutti, ceo Veneta Cucine
Donatella Bianchi, presidente di Wwf Italia
Milena Bertolini, commissario tecnico della nazionale di calcio femminile
Ilaria Capua, virologa
Marta Cartabia, presidente della Corte Costituzionale
Rossella Fiamingo, schermitrice
Michela Murgia, scrittrice
Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani
Barbara Lunghi, head of primary markets di Borsa italiana
Anna Maria Rugarli, senior director sustainability e csr area emea di Vf Corporation
Risposta
beh, Michela Murgia presidente…allora perché no Paperina o Minnie? Ma non credo faranno mai una donna presidente della Repubblica, se mai forse, faranno un donnna premier, potrebbe essere Meloni, ma ancora non è detto.
Berlusconi ormai è vecchio e malandato. Prodi è vecchio. Casini? Nome dappoco. Io dico attenti al Franceschini, pd. E’ un abile navigatore e un cacciatore di poltrone inesauribile.
Una donna? Benissimo. Purché capace e non solo per il sesso. Ma non si venga a parlare della Bonino, per favore! Ce ne sono di molto meglio.
Draghi meglio al governo. Riforme istituzionali? Ma no, solo piccole cose tipo sfiducia costruttiva. Il sistema francese lo tengano i francesi (dove uno dall’iniziale 23% dei voti arriva a dominare governo e parlamento).
Forse Marta Cartabia sarebbe un po’ più di Paperina o Minnie, non ne conviene?
Risposta
ma perché lei fa paragoni tra Cartabia e Murgia?
Intendevo che tra le rosa delle possibili candidate alla Presidenza, lei ha estratto il nome della Murgia, da cui la giusta sua ironia, ma non ha considerato la Cartabia, che mi pare meriti un po’ di più.
Risposta
non c’è alcun dubbio, intendo per quel ruolo, senza nulla togliere alla scrittrice.
Il doppio turno con ballottaggio è il sistema migliore perché in una situazine di incertezza, la scelta sia fatte dall’elettore e non da alleanze a posteriori come nel sistema proporzionale.
Nel sistema proporzionale accade che anche un partitino possa diventare ago delle bilancia e in pratica condizionare il governo.
Alla presidenza della repubblica ci vuole una persona, uomo o donna, con una certa esperienza politica, non uno/a buttati lì a caso. La Murgia? Questa è buona davvero!
Scalfari insiste perché Mattarella rimanga. Vedremo se riuscirà a convincerlo.
Risposta
veramente non lo vedo impossible.