Non servono ulteriori leggi per rafforzare protezioni verso chi viene discriminato. Basta mettere in atto quelle che già ci sono. Il nostro paese sta diventando un dedalo di leggi, di norme e di regole e regolette da far smarrire il senso del ridicolo. Al contrario, tutta questa discussione sul ddl Zan non fa che aumentare la percezione che ci siano persone più protette di altre e di conseguenza provoca discussioni a non finire che spesso sfociano in risse. Non mi pare producente provocare risse su temi cosi delicati. Ci si inventa ogni giorno neologismi per definire sentimenti di contrarietà verso alcuni individui o gruppi di individui. L’odio è un sentimento che spesso scaturisce proprio dal fare distinzioni tra individui. La democrazia consente a tutti di avere le proprie idee e di esprimerle nel rispetto dell’altro. Non si possono usare termini dispregiativi e non si può incitare all’odio, men che meno usare violenza alle persone, in nessun caso. Non si può discriminare nessuno. Reati che sono già previsti e per i quali sono previste sanzioni. Perché aumentare ancora il lavoro di tribunali già intasati con ogni tipo di cause? Perché la nostra società diventa sempre più violenta? Si, ma serve davvero inasprire le sanzioni o inventarsi nuovi reati per ovviare ad un problema grave come la violenza in tutte le sue forme? O non serve piuttosto partire dall’educazione e dalla formazione degli individui al rispetto reciproco? Ma non lo si fa inventandosi ogni giorno una legge nuova che preveda nuove sanzioni. Lo si fa in molti modi, per esempio cercando di eliminare le tante ingiustizie che ci sono nel nostro paese e che diventano sempre più evidenti. Prima fra tutte l’enorme burocrazia con la quale abbiamo a che fare tutti i giorni e che diventa sempre più alienante. E lo si fa facendo rispettare le tante leggi che già ci sono. E’ un dovere non solo delle forze dell’ordine ma di tutti i cittadini.
Pubblicato oggi su “Italians” del Corriere della Sera.
Parole sante!!!
Risposta
Grazie Romolo, ovviamente, se e quando lo desidera, può portare il suo contributo alla discussione.
Concordo pienamente con lei, sig.ra Gazzato: la discussione sul ddl Zan serve sono a esacerbare gli animi aumentando la percezione che alcune persone possano essere più protette di altre, creando quindi una discriminazione al contrario.
Lei consiglia di partire dall’educazione. Concordo ancora di più.
Io proporrei di introdurre nelle scuole lezioni di galateo, di bon ton, di galanteria. Dando però un certo peso a queste lezioni, non certo un’oretta settimanale blanda come l’ora di musica o di educazione civica.
La galanteria insegna il rispetto per le donne e sarebbe quindi decisamente più utile dell’educazione all’affettività o peggio ancora di educazione sessuale.
Da circa cinquant’anni a questa parte c’è la smania di equiparare i due sessi che crea solo tanta confusione.
E non sarò io a farlo notare visto che è sotto gli occhi di tutti noi.
La galanteria e le regole di bon ton servirebbero a correggere moltissimi cattivi esempi che ci vengono proposti dalle convezioni sociali politicamente corrette.
Risposta
grazie Vincenzo
Un po’ di buona educazione e di galanteria non dispiace a nesssuna donna. Ma la “smania di equiparare” i due sessi nasce proprio dalla discriminazione che una buona educazione al rispetto dovrebbe finalmente debellare.
MI permetta di spiegare meglio il mio ragionamento: mi riferisco alla “smania di equiparare” i due sessi nel senso della famigerata parità.
Io ritengo che la vostra forza stia proprio nell’essere differenti.
Un po’ come due tessere di un puzzle. Se fossero perfettamente uguali non combacerebbero.
Un po’ come il simbolo dello ying e dello yang. La loro forza è essere addirittura opposte.
Lo stesso ragionamento che io faccio per l’umanità: non possiamo considerarci come una poltiglia omogenea annullando la forza dell’individuo.
Risposta
bella spiegazione, la trovo anche poetica, ora ho capito meglio il suo pensiero, infatti l’umanità non può essere una “poltiglia omogenea” e la bellezza sta proprio nella differenza che diventa complementarità e che crea idee e prospettive e opportunità sempre diverse e nuove. No discriminazione ma inclusione e rispetto.
Il signor Vincenzo M. dice:
“MI permetta di spiegare meglio il mio ragionamento: mi riferisco alla “smania di equiparare” i due sessi nel senso della famigerata parità.”
È meglio uscire dall’equivoco, nessuno vuole equiparare i due generi, ognuno di essi ha le proprie particolarità fisiche e psichiche e anche funzionali, ma la parità (che non chiamerei famigerata) riguarda i diritti e i doveri, le pari opportunità in tutti i campi e la pari dignità.
Sono d’accordo che i nostri codici siano spesso ridondanti e che a leggi si accavallano leggi che ingenerano confusione, però in questo caso non sono tanto convinto che sia una legge inutile.
Finora le leggi vigenti puniscono la discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi; la legge Zan estende la discriminazione a motivi fondati sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere.
Perciò non mi pare inutile, ma un giusto complemento alle leggi vigenti. Non si sovrappone ad esse, ma vi aggiunge qualcosa.
Risposta
mi dispiace ma non sono d’accordo. Legiferare distinguendo in gruppi, donne, gay trans etc., per me è già compiere un atto discriminatorio ed è già identificare una persona come “diversa” da un’altra. Oltre alla marea di cause che intaserebbero ancora di più i tribunali col risultato di esacerbare ulteriormente gli animi. Bastano e avanzano le leggi che ci sono già: discriminare, offendere e usare la violenza contro le persone è già proibito dal nostro codice.
La politica si occupi piuttosto di mantenere il livello della sicurezza su standard da paese civile.
Concordo con la BM. A me questa proposta di legge che vuole combattere le discriminazioni, dà l’impressione di aggiungerne. La legge è uguale per tutti, però per qualcuno dovrebbe essere più uguale. Avere gli occhi azzurri o la pelle nera sono caratteristiche fisiche di pari valore, però istigare a picchiare quelli con gli occhi azzurri diventa meno grave che istigare a percuotere quelli di pelle scura. Un Cucchi varrebbe meno di un Floyd.
E poi quale diventerebbe il limite fra l’istigazione e la libertà di espressione? Temo diventi arbitrario e usato per colpire quelli che non si allineano col politicamente corretto, magari obiettando sull’utero in affitto o sulla effettiva necessità di avere una coppia gay in ogni fiction. Portatemi le arance in prigione. Anche a Pio e Amedeo.
Risposta
ok, nella eventualità… sanguigne tarocco ricche di vitamina C e flavonoidi. Va bene?
Perfettamente d’accordo. Le leggi antiviolenza (di ogni genere ) ci sono già. Come pure le aggravanti per motivi abbietti. Basterebbe applicare quelle e dare pene vere e non quelle per finta che di solito vengono date. Ma i gay vogliono essere considerati speciali…