Il Movimento Cinquestelle è in rotta, o meglio si è rotto, proprio sfasciato, come un giocattolo.
E Conte è stato chiamato ad aggiustarlo. Ma avrà fatto bene i suoi conti? Si, perché li deve fare col pallottoliere per vedere chi resta e chi va.
Ce l’ho, manca…un album di figurine dal quale mancano molte tessere e soprattutto manca quella del proprietario della piattaforma che se n’è andato con la stessa sottobraccio ed ha detto: Rousseau è mio e lo gestisco io.
Insomma il figlio del fondatore si è scocciato di non ricevere l’obolo previsto per il suo mantenimento tutti i mesi dai parlamentari grillini morosi e perciò, chiude. Dice che non tutti pagano puntuali e che si è stancato di mandare solleciti di pagamento.
Insomma la democrazia costa e lui non ne vuole più sostenere le spese e se ne va.
Ma cosi lascia un Conte in balia dei morosi, cioè dei marosi, insomma in balia di una nave senza nocchiero.
E però Conte dice che non se ne preoccupa, dice che morta una piattaforma se ne fan due ed ha già idea di dove farla. Tanto che ci vuole? Ha guidato due governi, non sa costruire una piattaforma? Pare che il suo motto sia: ricomincio da zero, cioè, ricomincia da sé.
Ha chiesto gli elenchi degli iscritti ma, pare, che non ci siano elenchi o che Casaleggio se li tenga stretti per rifondare il movimento da qualche altra parte. Pare assieme a DiBattista tornato sulla scena dopo le trasferte all’altro mondo (si fa per dire), per ritrovar se stesso.
Sguarnito ormai di garante che non riesce più a garantire neppure sulla propria salute mentale, sguarnito di capo politico e sguarnito di piattaforma, il Movimento sta affondando tra le sue stesse macerie.
E Conte è chiamato a recuperarlo con la gru. Ce la farà? Mah! Potrebbe intanto pensare al nome da dargli, potrebbe essere: Il partito dei Coralli? O Il Movimento di Bibbona? Ripartire da una spiaggia non è male per un partito spiaggiato.
Potrebbe Villa Corallina a Marina di Bibbona essere la nuova sede ideale del partito di Giuseppe? No, sarebbe di cattivo gusto. Meglio affittare un bungalow in qualche camping nei pressi e ricomiciare da li.
Ma un bungalow a cinque stelle lusso perché Conte è abituato agli agi.
Potrebbe essere un’idea. Intanto, grillini, dategli del tu.
Essì la bolla grillina, anzi la balla grillina è proprio scoppiata.
Rottura tra Casaleggio figlio e ciò che resta del movimento 5stelle, ormai partito disintegrato.
“Che farò, senza più Rousseau?”
Sembra sia questo il tormentone di Conte, anche se non lo dà a vedere.
Ora che l’anima ispiratrice Grillo è a tutta’altre faccende affaccendato, e Di Battista con la sua aria di Topogigio è sempre più insofferente, mentre Di Maio, abbandonata la grinta rivoluzionaria, è impegnatissimo sul fronte estero nella speranza che qualcuno, oltre i confini nazionali, s’accorga di lui, il compito di Conte, impegnato alla ricerca proustiana dell’anima perduta del Cinque Stelle, s’è fatto sempre più difficile.
Mi sa che abbandonerà la contea e andrà questuando un ducato, (intendo la moneta).
Risposta
ma li hai visti i due fianco a fianco? Grillo con la mascherina trasparente che gli schiaccia la bocca? Sembra un pesce in un barile trasparente.
Conte invece ha la mascherina d’ordinanza da serio capo politico di un movimento rotto,sfasciato, transitorio.
Eppure qualcosa dovrà inventarsi il mago Conte, lui e il consenso di cui gode ancora. Deve pur metterlo a frutto. Ma allora perché non disfarsi anche di Grillo? Toglierselo dai piedi proprio? E’ ributtante con quella faccia spiritata e gli occhi fuori dalla testa.
Voglio ricordare Milva che se n’è andata oggi, magnifica donna e cantante, ebbi modo di apprezzarla al Piccolo di Milano in Opera da tre soldi di Brecht, per la regia di Strehler, coprotagonista Domenico Modugno.
Risposta
si, hai fatto bene, grande donna e cantante stupenda oltre che brava attrice.