Vincere

Si sentono notizie molto discordanti in merito alla campagna vaccinale. Ma, tutto sommato, continua. Ci sono molti problemi causati da disorganizzazione e confusione in parte dovuta ad imperizia  e in parte al fatto che non si è pensato in tempo a come procedere.

Non è mai stato fatto un serio e preciso piano nazionale che prevedesse come e qando e su chi agire, il governo precedente aveva dato delle linee guida ma poi le regioni sono andate in ordine sparso, vuoi perché qualcuno ha interpretato a modo suo le direttive e vuoi perché noi italiani a complicare affari semplici siamo speciali.

Ora ci si mette anche Brunetta (eccolo di nuovo) a voler rivoluzionare il mondo della P.A. annunciando assunzioni a migliaia e l’intenzione di rivoluzionare i concorsi per renderli più facili e accessibili.

Ho come la vaga sensazione che Brunetta stia solo facendo un’operazione di marketing della propria immagine, spero di sbagliarmi, ma da annunci simili non è mai uscito nulla di buono in tutte le epoche e sotto tutti i governi.

Tutti o quasi hanno la ricetta miracolosa, ma la ricetta miracolosa non c’è. C’è invece la miracolosa pazienza degli italiani che sopportano tanto e sempre di più e che in questi ultimi tempi hanno davvero dato fondo ad ogni residua riserva.

Io in quanto a pazienza sto messa piuttosto male, ne ho davvero poca.  Se la pazienza è l’arte di saper aspettare con calma io non sono davvero un esempio. Però con gli anni mi sto attrezzando (ma non per i miracoli).

Ed è per questo che oggi mi sento di essere un pochino più ottimista di ieri.

E sapete perché? Perché ho visto un video che ritrae degli inglesi seduti all’esterno dei pub mentre sorseggiano birra e altre bevande, chiaramente felici di festeggiare le riaperture dei pubs e dei ristoranti.

Ed ho pensato: ma se ci sono riusciti loro, noi, che non siamo certo da meno di loro, perchè non possiamo fare presto altrettanto?

E sono sicura che quel giorno non è lontano. Pur con tutti i problemi: vaccini a rilento caos delle prenotazioni e quanto altro, stiamo procedendo a vaccinare e stiamo anche affrontando il virus a muso duro. Abbiamo avuto molte vittime è vero. Ma credo sia giusto ora cercare di guardare avanti con la determinazione di arrivare a vincere questa che è la battaglia del secolo.

Non mi sento di dire la parola “speranza”, credo sia anche chiaro il perché e credo che la userò poco anche in futuro.

Non so perché ( ma lo so) mi da la sensazione di dover ricorrere a qualche gesto scaramantico.

3 commenti su “Vincere”

  1. Nel 1500, i Veneziani non sapendo più a che santo votarsi a causa della epidemia della peste che non voleva andarsene, nelle loro preghiere promisero di erigere una chiesa. La chiesa del Redentore, una delle più ricche e belle di Venezia, che da sola vale una visita alla Serenissima. Quando fu posata la prima pietra erano passati un Natale e due Pasque. Di lì a poco arrivò la fine della pandemia. Da lì nacque il detto veneziano secondo cui perché passi una pandemia “ghe voe un Nadae e do Pasque” (ci vuole 1 Natale e 2 Pasque). Non credo che anche in questo caso sarà così però voglio pensare che siamo sulla buona strada per uscirne ..

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    beh, allora dovremmo esserci, un nadae e do pasque le abbiamo fatte.

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  2. Per gli inglesi si vedrà se sono stati un po’ frettolosi o meno. Se rileveranno i dati.
    Comunque loro hanno vaccinato in massa perché i vaccini li avevano da aziende in patria. Se quelli del continente non sono capaci di avere buone aziende in campo farmaceutico ne pagano le conseguenze…

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    perché non se la prende con il governo Conte che non ha messo un euro nella ricerca di un vaccino italiano, ora lo avremmo e saremmo fuori come gli inglesi e meglio degli inglesi, i nostri ricercatori non hanno niente da invidiare a nessuno ma si devono autofinanziare perché lo stato non sgancia, le pare giusto?

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