Ma a noi che ci importa della crisi di idendità del PD? Niente. Letta è stato chiamato perché Zingaretti non ne poteva più e poi voleva dare un messaggio a Renzi.
Infatti Enrico Letta è li per quello: dare fastidio a Renzi. E ai renziani che stanno dentro li come cavalli di Troia per minarlo dalle fondamena.
Letta sembra fare un po’ pena: mingherlino, pallido, un po’ di jet lag, stremato dalla sua nota esperienza e dal ridicolo nel quale lo ha messo Renzi.
La domanda è quanti bastoni tra le ruote si troverà Letta? Tutti quelli dei renziani. Il PD è vergognoso ma Letta ora sembra determinato.
Ha parlato con le mani a cuore, un breve passaggio su FB, un po’ tremante e un po’ giustificante,” sono qui per la mia passione politica mai sopita, è un vizio lo so ma le passioni o sono tali o non sono e io tremo all’idea di prendere per mano il PD”.
Questo a me sembra abbia detto tra le righe e con le mani.
“Far provare nuove sensazioni, farti trasportare dalle emozioni iii”.
Vuoi un consiglio Letta? Gira le spalle ai Cinquestelle e metti le cose in chiaro coi renziani: qui comando io e questa e casa mia!
E fai di testa tua, sempre, lasciali parlare i progressisti della domenica, tu insegna, dai ordini e se ci riesci parla tacendo, hanno orecchie ovunque.
E poi fatti un giretto a Lourdes, va.
A Lourdes adesso è tutto chiuso. Non serve andarci.
Risposta
grazie dell’informazione, dimenticavo, beh, ci penserà dopo il lockdown ammesso che duri tanto.
Enrico Letta non è il massimo per un partito che si vorrebbe riformare. Come spesso accade i ritorni sono la formalizzazione e il riconoscimento di una incapacità di rinnovamento.
Sembra che Letta, sciolta la riserva, abbia detto che accetta per passione politica.
Ma basterà la passione politica per riorganizzare e portare idee nuove ad un partito ormai stanco? Un partito che si è adagiato sulle (non) iniziative del partner pentastellato, al solo scopo di assecondarlo nell’unico obiettivo rimasto, quello di portare a termine comunque la legislatura?
A questo punto, anche perché il solco che seguirà l’attuale governo è già tracciato e non si prevedono novità fino alla scadenza della legislatura, non ci resta che attendere i risultati a lunga scadenza.
Risposta
ma non dovevano essere loro i riformatori, rottamatori, campi progressisti, e chi più ne ha? Povero Letta, il richiamo della foresta…si sente sicuro perché c’è Draghi ma non sa in che fossa dei leoni si sta mettendo?
Peccato perché il PD poteva rappresentare una speranza per tanti giovani, ma ha deluso troppo difficile che la gente si fidi ancora. Ma il panorama in questo momento è più che mai desolante. Vabbeh, auguri Enrico, va, lui speriamo che ce la fa.
Sì, ma se comincia con sciocchezze tipo il voto ai sedicenni… A quell’età bisogna studiare e imparare , non votare per il governo del Paese.
Se poi esordisce rilanciando lo “ius soli” credo avrà bisogno di un badile per scavare. A meno che non sia così avanti da fare progetti per il decennio del 2029, a pandemia esaurita e subentrando ad un quinquennio a maggioranza di centrodestra.
D’altra parte è tornato dalla Ville Lumiere per dire cose di sinistra. Dott. Letta, se per caso leggesse questo blog, fra le prime cose si ricordi degli operai le cui fabbriche sono state delocalizzate. Ad esempio.
Risposta
Di cose da fare Letta ne ha una lunga lista. Ha esordito cosi cosi, credo l’abbia buttata li, l’emozione doveva essere tanta. Ma èuna persona seria e preparata.
Non vedo come possa andare d’accordo coi grillini, infatti pare averne già preso le distanze. Però ha un po’ l’aria di chi non sa bene cosa l’aspetta.