Pare che da un sondaggio (per quanto attendibili siano i sondaggi) Mario Draghi abbia già il 62% della fiducia da parte degli italiani.
C’è davvero da mettersi le mani tra i folti capelli, povero Draghi. Con una fiducia cosi le aspettative sono enormi.
La sondaggista spiega sulle colonne di un noto quotidiano, che gli italiani in questo momento hanno bisogno di aggrapparsi a qualcosa o a qualcuno che gli dia fiducia, sicurezza….che ne hanno viste troppe da parte dei politici, sono amareggiati e delusi.
Direi che è comprensibile, quasi lapalissiano. Diciamo che gli spettacoli che abbiamo visto in questi ultimi decenni (la prendo alla larga) non fanno ben sperare.
Ora abbiamo questa (ennesima) ancora di salvezza a cui aggrapparci e non possiamo che sperare. Infatti, essendo la speranza l’ultima a morire mi sa che poi ci resta solo il pianto dirotto. Prenderli a calci non è neppure pensabile.
Non ci vogliamo arrivare a piangere. Piangere per i politici è inutile, loro se la ridono dei nostri pianti. Eppure a volte verrebbe davvero da piangere.
Ora, forse, ci siamo quasi alla conclusione: si farà un governo di alto profilo con a capo Mario Draghi? Sembra proprio di si e sembra proprio che a livello internazionale tutti ci guardino quasi con simpatia. Forse simpatia è troppo, diciamo con compatimento costruttivo.
Ecco, si, il compatimento costruttivo, credo, da italiana che ama il proprio paese, sia un atteggiamento positivo.
Quindi forza, coraggio, ottimismo, siamo quasi fuori dal tunnel, ci manca poco, siamo alle viste della luce, in fondo.
Draghi, potrebbe essere la Luce in fondo? Potrebbe, non è escluso. Rientra nel vasto campo delle probabilità statistiche.
Ma se mi domandano se ho fiducia in Draghi io rispondo: come no? al cento per cento, ma mi tengo sempre a portata di mano un amuleto, che so… un rametto di rosmarino, una foglia di fico…non si sa mai.
Ogni volta che c’è un cambiamento, specie dopo un periodo negativo , nascono delle aspettative. Ciò è normale, ma non bisogna illudersi che la realtà possa essere stravolta all’improvviso.
Ci sono provvedimenti il cui effetto è immediato –come gli 80 euro di Renzi- altri di tipo strategico, il cui effetto è a più lunga scadenza, o di cui possa sfuggire perfino la percezione di chi sia il merito. E’ per questo che spesso i governi preferiscono il primo tipo di provvedimenti piuttosto che i secondi.
Non credo sia il caso di Draghi che certo non mira ai facili consensi.
Certo, alcuni dei provvedimenti più urgenti, dovranno avere effetto immediato, ma poi Draghi dovrà puntare alle riforme strutturali e all’impiego strategico dei fondi europei.
Il suo governo, anche giungesse a fine legislatura, ha una durata limitata, perciò potremo valutare solo gli effetti immediati, quelli apiù lunga scadenza ricadranno sugli altri governi. Ma certo questo non sarà un freno per una personalità spiccata come la sua, già da tempo affermata, e non certo in cerca di nuova gloria.
Possiamo invece confidare, per la sua capacità e per il senso di responsabilità di uomo di Stato, che mirerà al bene esclusivo del Paese.
Risposta
non possiamo che azzardare (è il caso di dirlo)ipotesi, ma i presupposti perché faccia bene ci sono tutti. Poi la lista delle priorità la farà con lo stesso scrupolo col quale ha portato avanti le consultazioni. Si nota già lo stile. Non ha bisogno di consensi e di conferme, credo abbia accettato per spirito di servizio che pochi uomini politici conoscono fino in fondo. E che la sua personalità prevarrà anche sulle beghe che ci saranno senz’altro tra i galli e galletti sempre pronti a far vedere il piumaggio e a cantare. Insomma, vedremo, lasciamo che lavori. Ne ha molto da fare e molto difficile non ci resta che augurargli e augurarci il meglio. Per poi, finalmente andare a votare.
Draghi ha già ampiamente dimostrato il suo valore quindi è normale che goda di stima anche preventiva. M penso ci sia pure una certa tendenza alla piaggeria negli italiani. Sembra che anche Conte godesse di fiducia eppure come economista o politico non è che avesse un qualche passato. Forse è la tendenza all’uomo solo al comando e che ci pensi lui. Comodo.
Risposta
Non so se ci sia la tendenza alla piaggeria negli italiani, può darsi, per quanto mi riguarda di Conte non ho detto mai bene, ma piuttosto il contrario fin dall’inizio.
Mi aspettavo l’esito delle “sue politiche” e non sono rimasta delusa, fra virgolette perché non sono una che tifa perché le cose vadano male, ma al contrario.
Credo che sia giusto fare delle distinzioni e che non sia giusto, invece, fare paragoni.
In quanto all’uomo solo al comando, Conte non era solo, per nulla, come non lo sarà Draghi, ma fra i due corre un abisso. L’Italia è una Repubblica Parlamentare e “l’uomo solo” non è che uno stortura della democrazia.