Conte il cicatrizzatore. Cos’è diventato, una pomata? Il balsamo Conte, provate gente, rinfresca, igienizza e cura. L’ho sentita al tg de La7, la parola ( non la pomata).
Mi ha colpito. Poi l’ho visto, bello e possibile mentre parlava in un aula dell’Università di Firenze, della sua esperienza da bi-premier e di come l’ha portata avanti salvando il paese. E di come l’avrebbe conclusa se non fosse che il destino è intervenuto per investirlo di ben altre eccelse missioni.
Uno modesto, Conte. Un figurino elegantissimo che ha fatto un figurone ma ora deve far fruttare il tesoro.
Contadino non lo vedo, perciò non gli rimane, se vuole rimanere in vista (gli piace la vista) che rimanere in politica.
La politica è il suo mestiere. Ormai lo ha capito anche lui e i Cinquestelle lo hanno rapito.
Figlio anche lui delle stelle, non può che rimanere li. Non più nel mezzo ma un po’ di lato, sempre primo ma non più capo di governo ma capo politico.
E lui ce l’ha il capo. Bisogna vedere se ha anche la coda. Nel caso, però, conoscendolo se la farà crescere.
Sarebbe la panacea per i grillini in fuga. In fondo (già lo scrissi ma giova ripetere) un Conte è per sempre.
Saranno felici i suoi ammiratori ora già persi d’amore per il suo successore.
Però, come sono “solubili” gli italiani, lo sappiamo già, non è una novità. NessConte, what else?
E ha anche detto, che ancora troppa gente se ne infischia delle regole e che se non si fanno i controlli continuerà cosi o peggio. La penso esattamente cosi e l’articolo avevo iniziato a scriverlo prima di sentirlo parlare. Quindi ne ho avuto la conferma da parte di qualcuno che non si può dire non abbia voce in capitolo.
Meglio il lockdownd duro che questo pastrocchio dei colori delle regioni che non fanno che fare confusione e cosi la gente pensa di poter fare come se niente fosse.
Il lockdown duro se serve si fa. Ma non può durare in eterno e neppure però può durare in eterno questo vai e vieni di spostamenti continui di date sempre più in là: o si agisce con fermezza oppure si continua all’infinito. Il governo precedente ha sbagliato molte cose quello attuale, per ora, va nella stessa direzione.
Io sono in lockdown duro da marzo dell’anno scorso, quanti italiani invece, se ne sono fregati delle regole? E quanti controlli omessi invece che essere effettuati rigidamente? E perché?
Quando Garattini parla di “governo” ovviamente si riferisce a Conte. Questo è appena partito. Ovvio.
Il fatto che il ministero della Salute lavori in team coi comitati scientifici non giustifica le responsabilità della politica che deve fare le cose con una visione d’insieme e con lo sguardo lungo: Speranza e Conte, hanno dimostrato scarsissima lungimiranza e fiato corto.
E tempo di cambiare davvero. Serve coraggio, anche un lockdown duro è preferibile a questa agonia. E i balletti dei politici siamo stufi di vederli. Siamo alla morte del cigno.
Speranza ha la responsabilità dell’apparato che coordina se non è in grado di attuare misure serie di contenimento né di farle rispettare, il “cigno”, cioè il paese, non può continuare ancora questa agonia.
Bisogna intervenire subito e con coraggio. Draghi avrà tutta la competenza del mondo in economia ma sta già dimostrando di non averla in politica e la politica è una visione globale delle cose.
Nonsolosoldi.