Che sia (Fra’) Tabacci Bruno da Quistello (assieme a Fra’ Casini da Quiresto), l’uomo del Conte?
Lo ha detto l’esponente di Centro Democratico (variante di democrazia cristiana altrettanto perniciosa).
Si è esposto alle brezze gelide di questo gennaio cosi travagliato per il governo, ma lo ha fatto riparandosi il capo con un simil colbacco che lo rendeva irriconoscibile mentre rispondeva alle domande dei giornalisti,: vagamente, cristianamente e laconicamente. Pensava forse cosi di sembrare “nuovo”? Infatti, non mi meraviglierei se il partito diventasse a breve Nuovo C.D. (tanto per fare una cosa originale). O forse un po’ si vergognava di dare sostanza alle “chiacchiere”?
Ma ora lo ha detto chiaro: lui si tira su le maniche (poco perché fa freddo) per trovare i costruttori, ma ci vuole un governo nuovo, non un nuovo governo. E ha aggiunto che però, rimane Conte, punto cardinale imprescindibile. Insomma un Conte è per sempre.
Se riesce l’operazione, i grillini si possono dire soddisfatti: hanno fatto terno secco sulla ruota di Roma! Lega, Pd e ora C.D, altrimenti detto DC., invertendo le lettere il prodotto non cambia.
Un risultato eccezionale. Il padre nobile del partito, alias Beppe Grillo, può essere contento. E’ riuscito a passare dal ” mai alleati di questi partiti” con qualche parolaccia di contorno, a “avanti c’è posto per tutti i partiti” e anche per i restati.
Insomma siamo alla resa del Conte, o alla conta della spesa?
Direi, forse la seconda.
Un nuovo governo formato da grillini, piddini, leuini e democristini? Entrerà anche Casini? Faranno dei bambini?… no, questa dimentichiamola era solo per fare la rima. Ma Cesa anche no, è indagato e Di Battista ricorda i valori affondati dei grillini e dice mai con un indagato. Almeno uno che si ricorda di avere dei valori e li ripesca, con la muta da sub perché sono molto in fondo.
Se va in porto l’operazione il governo è a cavallo e Renzi avrà un attacco di bile. Potrebbe consolarsi solo se gli offrissero una conferenza alla Casa Bianca su come si fa a perdere anche l’ultimo residuo di credibilità facendo cadere un governo che dopo due giorni è di nuovo in piedi.
Ma questo è ancora tutto da vedere. Da scrivere e da leggere.
Per ora abbiamo capito solo che Conte deve rimanere il nostro punto di riferimento imprescindibile e che forse ce lo ritroveremo premier nella prossima coalizione di governo del centrodestra.
Al peggio non c’è mai fine, quasi come i governi Conte.