Il presidente Fico ha avuto mandato dal presidente Mattarella di esplorare la jungla della disponibilità dei partiti a sostenere un altro Conte. Sarebbe il terzo.
Ma non si dice terzo non dato?
Questo è il dato. Il dado ormai e tratto ma lo ritrarranno dalla minestra nella quale si sono cacciati con i loro stessi mestoli?
Ardua sentenza per i posteri che ormai avranno la barba lunga, dopo la crisi al buio, anche la crisi al chiuso e freddo (si fa per dire) delle segrete stanze dove si deciderà del nostro destino.
Avremo un Conte ancora? O ancora un Conte?
E sono rimasta colpita dalla severità e serietà con la quale il presidente Fico ha esposto il suo mandato davanti alla stampa, la solennità con la quale ha scandito le parole, la proprietà del suo linguaggio e l’aplomb svizzero (partenopeo) dietro la mascherina che ha esibito.
Soprattutto sono rimasta colpita dalle parole ” dobbiamo fare presto perché il paese attende risposte urgenti”…o giù di li.
Alla faccia della fretta. Sono li che cin cin schiano da quasi un mese sulla crisi aperta e ancora chissà quanto ci vorrà prima di chiuderla e questo mi viene a dire che devono fare presto perché il paese attende risposte urgenti? Ah, ora capisco, Fico è un esponente dei Cinquestelle e la parola “urgente” per i Cinquestelle ha un significato diverso che per il resto del mondo.
Per loro “urgente” significa tirare a campare, stare a vedere, mostrare di fare, ma in fondo dormire.
In fondo e anche in cima.
Me le immagino le “trattative”: “Chi? ancora con quello? Acchi?” e Fico: “Ma non hai capito che è o Conte o morte, preferisci morì, guarda che c’ho il mandato” …”Ah si? e tu vacci”. Ecco più o meno di questo “tenore”.
Riuscirà il mite, avvenente, dolce Fico a mettere d’accordo ancora una volta chi d’accordo non è, non è mai stato e mai lo sarà, e a rimettere in piedi Conte?
E formare il Conte Bis o tris o Contebingo!
Non lo chiedo ai posteri, ho l’impressione di conoscere già la risposta.
Ai posteri l’ardua sentenza? Ma no, Mattarella ha fretta e Fico vuole correre, sembra si siano accorti solo adesso che occorre essere tempestivi, in particolare per questa malattia che ne ha già uccisi 85 mila.
La fretta dopo aver perso inutilmente tempo quando era tempo di programmare. Eppure –vox clamantis in deserto- qualcuno metteva in guardia per la seconda ondata. E cosa s’è fatto? Poco, toppo poco.
Presidente Conte e ministro Speranza, a che punto sono le linee guida per i medici di base? Semplicemente non esistono. Come si devono curare la gran parte di contagiati che rimangono in casa? Non si sa.
A che punto sono i tamponi per poter rilevare da subito il contagio?
Eppure sappiamo che la Germania, a fronte di contagi preoccupanti, ha un numero relativamente basso di decessi. Perché? Perché si sono organizzati a rilevare la malattia agli inizi e già questo comporta una maggior probabilità di sopravvivenza.
E a che punto sono i vaccini? In alto mare.
Dov’è il piano operativo delle vaccinazioni? Non si sa, se non ciò che si apprende a voce dai media.
Presidente Conte, in odore di Conti-ter, e ministro Speranza, rispondete, oppure mettetevi da parte.